Alagna tra powder e tappe golose
Appartata, schiva, eppure modernissima. Perché oltre le case walser, appartenenti a un altro secolo, di Pedemente e Ronco, oltre le chiesette affrescate e il profumo di legna e polenta, spuntano coloratissime tribù di giovani a caccia della neve perfetta. Non c’è nulla di più emozionante che sfiorare la leggendaria “powder”, quel mare di neve candida e leggera come la cipria sulla quale sembra di galleggiare. Alagna Valsesia è la meta di stagione, antica nel paesaggio e ospitalissima sui suoi sentieri, perché è questa la capitale del freeride, calamita irresistibile per nugoli di sciatori provenienti da tutto il mondo che ogni inverno salgono quassù, a cercare emozioni in neve fresca. Soli, nel bianco. Lasciando che gli altri sportivi (meno avvezzi al wild) si godano in i collegamenti con Gressoney e Champoluc, per oltre 180 km complessivi di piste, che fanno del MonteRosa Ski uno dei più grandi comprensori del Paese. Il sogno è in vetta, sul massiccio del Rosa, per segnare per primi il manto intatto, alle prime luci del giorno.
Oggi solo pochi temerari arrivano a un passo dal cielo grazie all’heliski o alle pelli di foca dello sci d’alpinismo ma, quanto prima, il giro del Massiccio potrebbe essere effettuato attraverso gli impianti, collegando quelli del Cervino (Valtournenche, Cervinia e Zermatt) a quelli del Monte Rosa (Alagna, Champoluc e Gressoney-La Trinité). Il progetto è allo studio. Meglio quindi affrettarsi per godere degli spazi immensi di queste montagne lontano dalle folle. Anche per chi preferisce rimanere sui sentieri tracciati di Alagna, le alternative non mancano vista la buona proporzione tra piste facili e più impegnative compresa la leggendaria Olen, una nera di 4km che scende da 2880 metri fino a 2050. Sono infatti sette le piste battute tra i 1212 e i 2971 metri ai piedi del Monte Rosa dove trascorrere un’intensa giornata di sport all’aria aperta.
La località è ideale per trascorrere una vacanza sportiva e godersi i momenti di relax nella tradizionale ospitalità della valle dove ristoranti e hotel sono in molti casi tramandati di generazione in generazione. Vecchi fienili o antiche case walser che hanno conservato nel tempo spazi e materiali, legno e pietra. Un après ski o un aperitivo all’An Bacher Wi (0163 91301) dove si può scegliere tra oltre trecento etichette guidati, eventualmente, dall’esperienza del proprietario e una polentina con la marmellata i mirtilli di Mirella Pasticceria e Camere (0163 92286), proprio sotto gli impianti di risalita, sono il giusto premio per una giornata all’insegna dello sport. Per qualcosa di più sostanzioso, il calore, l’allegria e il carré di agnello del ristorante Unione (0163 922930) allinterno del teatro ottocentesco di Alagna, rendono la giornata indimenticabile.
Alagna è stata portata alla ribalta internazionale vent’anni fa, da un gruppo di registi e nomadi a caccia di neve fresca dove poter filmare adrenaliniche acrobazie: nel 1994 i documentari Toast e Teamzero hanno trasformato Alagna e le sue vette tra le mete più ricercate dell’arco alpino. Oggi, a vent’anni dall’uscita dei documentari Alagna si trasforma in inverno, che qui inizia relativamente presto, nella capitale del freeride, ma si può anche scegliere di andare per ciaspole o dedicarsi allo sci di fondo (Centro Sci di Fondo La Marmotta Rosa di Riva Valdobbia), praticare l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio, guidare auto e kart sulle piste ghiacciate (Ice Rosa Rink 348 2662869) e organizzare la circumnavigazione del Monte Rosa, che con i sui 4634 metri sfiora il cielo, con guide alpine ed heliski (per informazioni: Guide Alpine 0163 91310; 340 5835738).
Già nello slogan della località, Alagna ha deciso di rimanere concentrata sul freeride, lo sci fuoripista adottando il titolo“Freeride Paradise” attribuito dalla testata Usa “Powder” . E, in effetti, nel cuore della Valsesia, la scelta per lo sci fuoripista non manca ed è dedicata agli sciatori di almeno medio livello, anche se gli esperti consigliano sempre di muoversi con delle guide per praticare il freeride, almeno per un primo approccio con la località. Discese molto lunghe e piuttosto impegnative caratterizzano l’area. Da Punta Indren a quota 3.275 parte un pistone non battuto, un classico della Valsesia su cui cimentarsi. Da Passo dei Salati, scendendo verso Alagna, si può percorrere fuoripista nel vallone d’Olen, ampi pendii con un dislivello di mille metri. Tra i percorsi più “gettonati” anche particolare la Balma, otto km di pura adrenalina che collegano il vecchio impianto di Indren al borgo lungo il vallone del Bors. Dal ghiacciacio dell’Indren, da cui lo sguardo può spaziare sui laghi e su tutta la catena delle Alpi, sono possibili diversi itinerari in fuori pista sia sl versante di Gressoney che su quello di Alagna on oltre due mila metri di dislivello di adrenalina da percorrere sci ai piedi. Altre alternative del freeride paradise sono la Valle Salza, Canale dell’Aquila, Valle Bors, Balma, Valle del Lys, Punta Vittoria e Malfatta.
Gli impianti di risalita partono a valle, a 1212 metri, da Alagna dove la cabinovia Pianalunga porta fino a 2046 metri da cui, con la funivia Pianalunga-Cimalegna-Salati si può salire fino a 2980 metri. Con la stagione 2017-2018 sarà poi inaugurata anche una nuova seggiovia quadriposto che porta da Cimalegna a 2650 fino al passo dei Salati a quota 3030. Oltre che ad accelerare il passaggio verso la Valle d’Aosta l’impianto permetterà l’apertura delle due piste Cimalegna e Bodwich anche durante le festività e i fine settimana, quando spesso rimanevano chiuse per via della coda che si creava alla partenza della funivia Pianalunga-Passo dei Salati.