“ANIMALI NOTTURNI” – UN FILM SCONVOLGENTE E AVVINCENTE

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di Elisa Pedini – In sala dal 17 novembre, il film “ANIMALI NOTTURNI”, a opera dello sceneggiatore e regista Tom Ford. Nell’adattamento al cinema del libro “Tony & Susan” di Austin Wright del 1993, il cineasta si è concentrato con uguale intensità sia sulla parola scritta che sull’immagine in movimento, dando vita a un prodotto solido e ben strutturato. Pellicola geniale, tremendamente coinvolgente, assolutamente sconvolgente e brutale, che fino all’ultima, intensa, inquadratura, non svela il suo lucido, cinico piano. In un climax di tensione, lo spettatore è portato a cercare un senso, invitato dagli indizi, disseminati nello svolgimento della trama, a tentare d’inferire la situazione, ma, è la fine, la chiave di lettura. La straordinaria intelligenza e bellezza del film fanno decisamente perdonare e dimenticare i primissimi cinque o sei minuti, che risultano abbastanza inutili e anche bruttini. “ANIMALI NOTTURNI” è, potrei dire, basato sulle contrapposizioni: non solo, ben nette tra protagonisti e antagonisti: Edward vs Hutton, Ray vs Bobby; ma anche, di passioni, tra amore e freddezza, malinconia e vendetta; di trama: la “realtà” contro la “fiction”; di luoghi: ambientazioni lussuose e cittadine contro posti umili e desolati in mezzo al nulla; di luci: i toni freddi e la penombra, quando non la notte, fronteggiano il giorno e i toni caldi in una “partita” continua, fino all’ultima scena, dove, a mio avviso, persino il colore del vestito della protagonista ha un senso, che definirei, freudiano. La tecnica della storia-nella-storia e delle contrapposizioni, crea un forte senso di suspense e di ansia, che tengono lo spettatore come in apnea e lo trascinano a desiderare, ardentemente, di sapere come tutto andrà a finire. Le interruzioni, operate ad arte, completano il gioco d’una sceneggiatura decisamente solida. La trama di “ANIMALI NOTTURNI” è, dunque, complessa. Susan e Hutton Morrow sono sposati, ricchi e con lavori interessanti. Susan ha una galleria d’arte ed è al suo secondo matrimonio. In realtà, suo marito non c’è mai, per viaggi, diciamo, d’affari. Lei, è una donna, che si descrive pragmatica e cinica, ma in realtà è depressa perché vive una vita priva d’amore e d’intimità. Il suo primo marito è Edward Sheffield, un romantico, un uomo che vive le sue emozioni e i suoi ideali. Lui, lavora in una libreria e intanto insegue il suo sogno di fare lo scrittore, lei, al principio, è affascinata dal profumo della libertà dei sogni e della forza d’inseguirli; ma, poi, comincia a volerlo diverso, fino al punto in cui la situazione degenera in un modo brutale e tutto finisce. È proprio dall’ex marito, che Susan non sente ormai da anni, che, un bel giorno, riceve un pacco: un romanzo, dal titolo “Animali notturni”, dedicato a lei. Hutton è di nuovo fuori città e la donna decide d’iniziare subito a leggere il libro. Il racconto è violento e devastante e la turba sin dal principio. È qui, che inizia la storia-nella-storia e l’intrecciarsi, nonché il contrapporsi, della vita “reale” e quella della “fiction”. Edward narra la storia di Tony Hastings. Siamo in Texas e l’uomo sta viaggiando in macchina, di notte, con la sua famiglia. Vengono assaliti e buttati fuori strada da un manipolo di pazzi, capitanati da Ray Marcus. La tensione raggiunge livelli molto alti, anche perché, fino all’ultimo, non si riesce a comprendere come evolverà la situazione. Purtroppo, molto male. La moglie e la figlia vengono rapite e lui abbandonato in mezzo al nulla. Quando riesce a tornare nella civiltà, Tony va subito alla polizia e il caso viene preso in carico dal Tenente Bobby Andes. Da questo momento, mentre le indagini, nel romanzo, si dipanano in situazioni sempre più inquietanti e brutali, la mente di Susan è spinta a ripiegarsi in un’indagine diversa, interiore, profonda e non per questo meno violenta. Riaffiorano i ricordi. Il passato torna al presente, con tutta la sua carica d’amore e di passione, di errori e di dolore. La storia narrata da Edward è forte, molto forte, tremendamente triste e cattiva. Queste precise caratteristiche richiamano altrettanto puntuali parole e momenti, nella memoria di Susan, relativamente alle scelte che ha fatto, al come le ha fatte e alle conseguenze che sono seguite alle sue decisioni. Il dolore che si risveglia in lei, comporta il riaffiorare d’un amore che lei pensava, ormai, finito e comincia a percepire il sapore della vendetta fra le righe di quel romanzo di Edward. Una percezione che ha, anche, lo spettatore. Come ho detto all’inizio, ci sono indizi che fanno presagire che ci sia molto di più oltre al romanzo. Tuttavia, quella sensazione di profonde inquietudine e confusione, dovute all’incertezza su come evolveranno, al dunque, gli eventi, non abbandona mai lo spettatore, mentre la storia procede verso una resa dei conti che riguarderà sia Tony, l’eroe del romanzo, che Susan stessa. “ANIMALI NOTTURNI” è un film, decisamente, ben costruito. Un cast straordinario completa l’opera: una convincente Amy Adams, nel ruolo di Susan Morrow, rende, anche col solo sguardo, le trasformazioni psicologiche che il suo personaggio subisce nel corso della vita; anche l’interpretazione di Jake Gyllenhaal, che recita nella parte sia di Edward che di Tony, risulta ben modulata sui personaggi, generosa e piuttosto intensa; Michael Shannon, ci mostra un Bobby Andes molto profondo e sfaccettato; infine sta a Aaron Taylor-Johnson interpretare, in modo acutamente credibile, lo psicopatico Ray Marcus.

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