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Monica Guerritore è Judy Garland

Monica Guerritore sarà Judy Garland in End of the Rainbow. Il debutto dello show, che inaugura la stagione 2016-2017 del Teatro Sistina, è previsto per mercoledì 19 ottobre. Sold out a Broadway, End of the Rainbow è un musical scritto da Peter Quilter e diretto da Juan Diego Puerta Lopez incentrato su Judy Garland. Monica Guerritore, nel ruolo dell’attrice americana divenuta celebre con Il Mago di Oz,  è perfetta interprete e “mattatrice”.  Il musical racconta la parabola di Judy Garland, svelando il duplice volto di una donna da un lato seducente e forte sul palco, dall’altro fragilissima e sola.

“Judy è innamorata pazza del suo giovane amante. Scoppiettante, folle, drammatica, stramba e tenerissima come solo una grande artista può essere e disperata come lo è una donna completamente sola nonostante i suoi innumerevoli amori. Tira avanti con quel che resta della sua voce e supplisce dando al pubblico la sua anima. La sua vita è la scena e lì canterà e morirà. Tra lustrini e paillettes” commenta Monica Guerritore per poi aggiungere: “End of the Rainbow racconta cosa c’è dietro le luci della ribalta che nascondono la vita di questi meravigliosi talenti. Ritrovo nella sua parabola la fine di altre donne, star fragili, inadeguate a sopportare tanta energia. Penso a Amy Winehouse, Whitney Houston, Edith Piaf. La stessa Evita che sta per andare in scena. Il corpo umano non sopporta tanta divinità. La sua solitudine è legata a un talento sconfinato, che non trova riparo negli uomini. Lo dice bene Sciascia quando scrive di Majorana: ci sono talenti che brillano come stelle e divorano il corpo stesso che li abita”.

 

 




Le donne gelose in scena Teatro Studio Melato

Le donne gelose di Carlo Goldoni, con la regia di Giorgio Sangati, sono in scena al Teatro Studio Melato di Milano dal 13 al 29 ottobre. Le donne gelose, una produzione del Piccolo, si riaffacciano alla scena milanese dopo  essere stato ospite, agli inizi di ottobre, unica rappresentanza del teatro italiano, all’International Theatre Festival “Alexandrinskydi San Pietroburgo.
Prima commedia scritta da Goldoni interamente in veneziano, racconta la vita in un quartiere della Serenissima dove, negli ultimi giorni di Carnevale, un microcosmo decadente di bottegai e mercanti si rovina al tavolo da gioco, nelle penombre del Ridotto. In una Venezia scura, silenziosa, sullo sfondo di uno strano Carnevale, Goldoni, nel Le donne gelose, racconta la storia di due famiglie alle prese con la dipendenza dal gioco e di una vedova, che di quei giochi regge le fila. In un turbine di equivoci, gelosie, momenti di comicità alternati a pagine drammatiche, Goldoni dipinge il quadro di una borghesia corrotta e impoverita, in una Serenissima al tramonto.

“È un mondo chiuso – spiega Sangati – claustrofobico, senza contatti con l’esterno. I rapporti umani sono miseri, ipocriti; le relazioni corrose, ammuffite, perennemente condizionate da motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie si sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si consumano, senza trovare una via d’uscita, come in un labirinto in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al punto di partenza”.

Goldoni, ne le donne gelose, alterna in un montaggio compulsivo interni ed esterni, alto e basso, privato e pubblico: si avverte nel testo una sconnessione, un disordine, l’entropia di una cultura che ha perso definitivamente la sua centralità. Al campiello come luogo di incontro, di scontro, ma anche di festa, si sostituisce il mestissimo Ridotto dove ognuno, protetto dall’anonimato della maschera, può spiare gli altri sperando di non essere riconosciuto. In questa Venezia anomala, a tratti surreale, sulle note del ‘tema della follia’, gli intrighi della vedova Lugrezia scompaginano e ricompongono le esistenze di due nuclei familiari, in un vortice di equivoci grottesco, dove la risata ha il colore nero della farsa.

DOVE, COME E A QUANTO

 

Piccolo Teatro Studio Melato (via Rivoli 6 – M2 Lanza), dal 13 al 29 ottobre 2016- martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.
Biglietti da 26 euro

 

 




Campari, Piaggio, Ferrari, Gallerie d’Italia …i musei d’impresa, un patrimonio da scoprire

A Dublino la Guinness Storehouse di Dublino, il museo della Coca Cola di Atlanta, la Heineken Experience ad Amsterdam, il Bmw Museum di Monaco di Baviera, sono percepite come tappe obbligate per qualsiasi visitatore di quelle capitali. E non si tratta di penuria di alternative artistiche tradizionali, ma piuttosto di capacità di vendere la storia industriale e dei rispettivi brand come attraente, divertente e affascinante. Anche in Italia non mancano simili esperienze di cultura aziendale che, nonostante siano generalmente meno conosciute tra il grande pubblico rispetto ai cugini stranieri, possono costituire uno spunto per un week end insolito. Ce ne sono per tutte le tasche e per tutti i possibili interessi, sparsi sull’intero territorio nazionale. Certo, non è una sorpresa che la gran parte di questi musei, archivi storici e archeologia industriale valorizzi soprattutto i punti di forza tricolori come il comparto alimentare (nella provincia di Modena sono addirittura venti), la moda, i motori e il design. Ma, con qualche minuto di paziente ricerca, è probabile che ogni interesse rispetto possa essere soddisfatto. E sarebbe un peccato non approfittarne: i percorsi museali di impresa possono infatti fornire validi spunti per comprendere l’evoluzione industriale e culturale della Penisola, la capacità di innovazione e il connubio tra arte e marketing. Esiste persino un’associazione da cui partire, Museimpresa, promossa da Assolombarda e Confindustria, che li rappresenta e li suddivide per categoria di attività e area geografica.

 

CAMPARI – GALLERIA CAMPARI  La Galleria, inaugurata il 18 marzo 2010 in occasione del 150° anniversario del marchio, sorge nella sede storica della società realizzata dallo stesso Davide Campari negli spazi della palazzina liberty del 1904 (oggetto di un impegnativo progetto di restyling del 2007/2009), di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano e si propone non solo un luogo di ricordi ma soprattutto come luogo creativo, interattivo, emozionante e vitale. L’ingresso è gratuito e vi si accede con visite guidate pomeridiane (dalle 14 alle 15.30, dalle 15.30 alle 17.00 e dalle 17 alle 18.30) il martedì, il giovedì e  venerdì. Sono inoltre previste visite guidata anche il secondo sabato del mese (l’apertura è dalle 10 alle 18.30). Il percorso espositivo si sviluppa su due piani: il primo racconta la storia del brand dell’aperitivo rosso  noto in tutto il mondo attraverso l’arte moderna e contemporanea, il secondo piaon invece è riservato a mostre temporanee. All’interno è possibile trovare una selezione delle campagne pubblicitarie Campari, tra cui gli spot dei grandi registi da Federico Fellini a Singh Tarsem e Joel Schumacher, caroselli e filmati pubblicitari dal 1954 fino al 1977 in un video wall di 15 schermi e le immagini animate dei Calendari Campari.  Tra gli autori di maggior interesse: Marcello Dudovich, Bruno Munari, Leonetto Cappiello, Primo Sinopico, Ugo Mochi e Ugo Nespolo. Campari fin dalle origini l’azienda ha sempre mostrato di una spiccata attenzione al mondo della comunicazione anche attraverso valorizzazione dell’arte nella vita quotidiana.  Non è un caso che tra i più noti artisti che hanno collaborato con il colosso del beverage vi sia Fortunato Depero, l’artista futurista di Rovereto che per la Campari ha disegnato oltre a grafiche e affiche pubblicitarie anche la nota bottiglietta monodose del Campari Soda. Una visita alla Galleria Campari non può che concludersi con un aperitivo o una cena a Villa Campari,  dimora ottocentesca per decenni sede di rappresentanza del vecchio stabilimento della famiglia Campari e oggi raffinato ristorante, proprio al lato dell’ingresso della mostra. Si cena (50 euro per un menù degustazione) o si beve un campari spritz (l’aperitivo è proposto a 15 euro) circondati dalle afiches degli artisti futuristi in salette riservate.  Da non perdere, per gli amanti dell’aperitivo rosso, il Carnaroli Gran Riserva allo zafferano midollo di vitello e campari in riduzione (il piatto costa 14 euro).

 

INTESA SAN PAOLO- GALLERIE D’ITALIA

Sotto il nome di Gallerie d’Italia si riuniscono i poli museali del gruppo Intesa Sanpaolo presenti sul territorio nazionale: palazzi storici della banca adibiti a sedi espositive delle imponenti raccolte della Ca’ de Sass ereditate dai circa 250 istituti bancari confluiti in Intesa Sanpaolo nel corso degli anni. Dai reperti archeologici alle testimonianze del Novecento, in tutto si tratta di circa 20.000 opere di cui 10.000 di particolare interesse storico-artistico. L’ambizione dichiarata è quella di creare una rete che abbracci l’intero Paese, fatta di luoghi idonei a favorire l’interesse e l’accostamento del pubblico all’arte nelle sue diverse espressioni, centri destinati a ospitare mostre temporanee, iniziative culturali e scientifiche, programmi musicali e laboratori didattici. La prima a nascere è stata la sede di Vicenza (Palazzo Leoni Montanari inaugurato nel 1999), seguita da Napoli (Palazzo Zevallos Stigliano, sede delle Gallerie dal 2007) e, nel 2011, da Milano dove tra le stanze dei palazzi sette-ottocenteschi Anguissola e Brentani, situati tra via Manzoni e via Morone, sono esposte 197 opere del XIX secolo provenienti dalle collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo. In articolare Palazzo Leoni Montanari, ospita una collezione di 140 icone russe, tra le principali conservate in Occidente, e una raccolta di dipinti del Settecento Veneto. Il museo è aperto da martedì alla domenica dalle 10 alle 18.00 e l’ingresso intero costa 5 euro. Presso la sede delle Gallerie di via Toledo a Napoli invece si trova una dei maggiori capolavori dell’arte italiana: il Martirio di Sant’Orsola di Carvaggio, una delle ultime opere del maestro lombardo. Il museo è aperto da martedì a venerdì dalle 10 alle 18.00, mentre nel fine settimana la chiusura è fissata per le 20. L’ingresso intero costa 5 euro. A Milano, infine, la gallerie di Piazza della Scala propone un percorso di 197 opere del XIX secolo e intitolato da Canova a Boccioni, collezioni del XX secolo mostre temporanee. Tra i capolavori presenti sotto la Madonnina: “I due Foscari” di Francesco Hayez, “La raccolta dei bozzoli” di Giovanni Segantini e “Ritratto di fattori nel suo studio” di Giovanni Boldini. Il museo da martedì a domenica dalle 9.30 alle 119.30 (il giovedì l’orario è prolungato fino alle 22.30). L’ingresso intero costa 5 euro

 

FERRARI – MUSEO FERRARI MARANELLO E MUSEO ENZO FERRARI MODENA

Per una full immersion nel mondo della rossa più desiderata, la Ferrari ha addirittura previsto due percorsi a breve distanza l’uno dall’altro: il Museo Enzo Ferrari e dei Motori di Modena e il Museo Ferrari di Maranello, aperti tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00. Una tentazione davvero irresistibile per i patiti di Formula Uno, a 15 euro ciascuno (il biglietto combinato costa 26 euro). È possibile visitare i due musei nella stessa giornata grazie a un servizio navetta, ma sarebbe un peccato perdersi l’opportunità di godere delle bellezze artistiche di Modena e dei sapori della sua terra. Nel Museo di Modena ci si può lasciare avvolgere da uno spettacolo emozionante dove si uniscono ingredienti unici: l’avveniristico padiglione di Jan Kaplicky, 5mila metri di esposizione senza colonne o ostacoli, le auto storiche e un filmato sul mito di Enzo Ferrari proiettato sulle pareti del salone. Non solo qui è poi possibile visitare l’officina del padre di Enzo (l’officina meccanica Alfredo Ferrari) e alcune stanze della casa natale della leggenda dei motori. A Maranello (in via Dino Ferrari 43), il museo promette invece di far vivere il sogno a tutti i visitatori con auto da sogno, la sala dei premi, proiezioni a tema e persino simulatori Formua1 semiprofessionali.  Un museo divertente e che dà la possibilità al patito del cavallino Rampante di mettersi alla prova con storie, aneddoti e persino un cambio delle gomme.

PIAGGIO-MUSEO PIAGGIO

Per i patiti delle due ruote, quella di Pontedera al Museo Piaggio è una tappa irrinunciabile. Quest’anno infatti si festeggiano i 70 da quanto Enrico Piaggio, il 23 aprile 1946, ha depositato il brevetto per la Vespa, icona due ruote dell’italian way of life. il Museo Piaggio è al centro dei festeggiamenti, ma la visita può essere interessante per altri aspetti a iniziare dalla Collezione Vespa unica nel suo genere. A Pontedera infatti si possono trovare anche i preziosi prototipi degli Anni ’40 oltre ai grandi classici della produzione. Il Museo è stato inaugurato nel marzo del 2000 nei 3mila metri quadrati dell’ex officina attrezzeria, uno dei corpi di fabbrica più antichi e affascinanti del complesso industriale di Pontedera, dove l’azienda insediò la propria produzione a partire dai primi anni Venti del ‘900. Il Museo è nato per conservare e valorizzare il patrimonio storico di una delle più antiche imprese italiane e si pone l’obiettivo di ricostruire le vicende di Piaggio e del suo territorio ripercorrendo un lungo tratto di storia italiana, fatto di trasformazioni economiche, di costume e di sviluppo industriale. Il Museo è aperto da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00, sabato chiude tra le 13.00 e le 14.00. Per quanto riguarda l’apertura domenicale è prevista solo per la seconda e la quarta domenica del mese. Ingresso libero.




Il Sarto per Signora è Emilio Solfrizzi

Sarto per Signora inaugura la stagione del Teatro Manzoni di Milano. La commedia di Georges Feydeau , un capolavoro di leggerezza ma allo stesso tempo costruita su un meccanismo preciso, va in scena dal 13 al 30 ottobre con la regia di Valerio Binasco. Sul palco Emilio Solfrizzi.
Il Sarto per Signora è costruito attorno alla figura del dottor Molineaux, un libertino fresco di matrimonio, ma dai dubbi comportamenti coniugali. Scambi d’identità, sotterfugi, equivoci, amori segreti sono gli elementi di base del divertente vaudeville di Feydeau che nel sarto per Signora ritrae un’umanità assurda, stramba che si ficca in situazioni impossibili e ne esce all’ultimo secondo con un balzo ancora più assurdo.

Il dottor Molineaux, protagonista de Il sarto per Signora tradisce la moglie con un’avvenente signora e, per poter incontrare la sua amante senza destare alcun sospetto, si finge sarto, creando così una serie di gag che coinvolgono tutti i protagonisti della piéce. Una comicità amplificata dal virtuosismo tecnico dell’autore capace di assommare colpi di scena comici ed equivoci con la precisione di un chirurgo. I personaggi dell’ opera sono quelli tipici della commedia degli equivoci. E in effetti, in Sarto per signora le incomprensioni, casuali e volute, non mancano di certo. Feydeau preparava i suoi testi secondo schemi geometrici in cui le uscite e le entrate, gli incontri impossibili, le false scoperte, i rimandi e le coincidenze, disegnavano figure impeccabili che tuttavia sottendono una società borghese fondata solo sull’apparenza. La follia catastrofica senza senso rivela alla fine sulla scena un crollo totale dei valori. L’attualità di questo commediografo francese, sta nel fatto che il pubblico di oggi, rivedendo i suoi vaudevilles, non li considera affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma coglie in essi una relazione con il presente e con la società attuale.  In Sarto per signora c’è già tutto l’estrodi Feydeau: la trama è basata sul classico triangolo adulterino: lui, lei, l’altro o l’altra, ma soprattutto, quello che non manca mai, è la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli. La sua produzione di opere, tutte da ridere, è uno specchio deformato del suo tempo: la Bella Epoque, di quel periodo privo di preoccupazioni e che sfociò, poi, nella Grande Guerra.

DOVE, COME E A QUANTO

Teatro Manzoni di Milano 13-30 ottobre
Feriali ore 20,45 – Domenica ore 15,30
Biglietti da 23 euro




Il Marchese del Grillo va in tournée

Enrico Montesano torna nei teatri italiani con  Il Marchese del Grillo, commedia musicale tratta dal film cult di Mario Monicelli  e maschera stessa della “romanità” resa celebre, tra l’altro, dalla battuta che caratterizza il personaggio del Marchese del Grillo: “io sono io e voi non siete un c..zo”. Il ruolo de Il Marchese del Grillo era stato interpretato sul grande schermo da Alberto Sordi.
Il Marchese del Grillo è una Produzione Il Sistina in collaborazione con MF Produzioni e firmata da Massimo Romeo Piparo.  La colonna sonora è firmata da Emanuele Friello. In scena insieme a Montesano un cast di oltre 30 artisti.

La tournée prenderà il via il 15 ottobre da Udine (Teatro Nuovo Giovanni da Udine), per poi toccare Napoli (Teatro Augusteo), Roma (Teatro Sistina, dove lo spettacolo ha avuto il suo trionfale debutto assoluto nel novembre 2015), Reggio Emilia (Teatro Valli), Padova (Gran Teatro Geox), Torino (Teatro Alfieri), Firenze (Teatro Verdi) e Bari (Teatro Team).

Il Marchese del Grillo foto ANTONIO AGOSTINI
Il Marchese del Grillo foto ANTONIO AGOSTINI

Prendendo spunto da una figura storica realmente esistita, la commedia racconta la storia del Marchese Onofrio del Grillo, guardia nobile del Papa, che nella Roma papalina di inizio ‘800 trascorre le sue giornate nell’ozio, frequentando osterie, coltivando relazioni clandestine e organizzando scherzi e beffe di cui sono vittime popolani, nobili, la sua famiglia e perfino lo stesso pontefice. Ma, dopo l’invasione di Roma da parte di Napoleone, anche la sua vita spensierata prenderà una piega del tutto imprevedibile e per la prima volta uno dei suoi terribili scherzi, la sostituzione di persona operata ai danni di un povero carbonaro ubriacone, consentirà al Marchese un onorevole riscatto con un finale a sorpresa. “Il Marchese del Grillo illumina Roma in un momento molto particolare della propria storia contemporanea. La schietta filosofia di vita di Onofrio del Grillo pervade l’intera commedia di rimandi attualissimi e tremendamente affini con la realtà a cui tutti i romani devono quotidianamente fare fronte” sostiene Piparo. Ovvero, secondo quanto dichiarato dallo stesso regista: “giustizia corrotta, una Chiesa in bilico tra il debole potere spirituale e il più ammaliante potere temporale, il tremendo dilemma dell’essere e dell’apparire, il dramma dei più poveri contrapposto al cinismo dei potenti; tutti argomenti che sembrerebbero fotografare l’attuale sistema-Italia e ancor più l’inesorabile declino di Roma Capitale, ma che invece sono scaturiti quasi mezzo secolo addietro dalla felice intuizione di grandi Maestri della Commedia italiana della seconda metà del ‘900”.

 

 




Castagne e sci: dalla Val Chiavenna all’Engadina

È un viaggio tra due mondi quello che partendo dalla Val Bregaglia, la valle svizzera di lingua italiana che collega la Val Chiavenna con l’Engadina, arriva fino a St Moritz per poi ridiscendere a Tirana tra laghi alpini, boschi e le valli da sogno attraversate treno rosso del Bernina. La tradizione e i borghi dove il tempo pare essersi fermato da un lato, dall’altro il glamour e l’innovazione. È un viaggio all’insegna della lentezza, della scoperta e della sorpresa. Anche per questo, potendo concedersi il lusso di qualche ora di tragitto in più vale la pena di salire sugli autobus gialli svizzeri, i tipici postali, in partenza da Chiavenna per poi proseguire con calma, tappa dopo tappa, sulla strada che tocca il castagneto storico di Castasegna, tra i più grandi d’Europa, Stampa, il passo del Maloja, il lago di Sils e arriva a Saint Mortiz scoprendo la luce, il verde dei prati, l’azzurro acceso dei laghi e dei torrenti di montagna che hanno incantato un artista come Giovanni Segantini, i Giacometti (Alberto certo, ma anche Diego, Bruno, Giovanni e Augusto) e Varlin (Willy Guggenheim). È un viaggio per tutte le stagioni, ma l’autunno può riservare sorprese inattese come il Festival delle castagne della Val Bregaglia, giunto ormai alla sua dodicesima edizione (quest’anno si è tenuto tra il 1 e il 23 ottobre),  in cui il prezioso frutto diventa protagonista dei menù, delle passeggiate e della riscoperta di un territorio che, per l’occasione, si tinge del giallo e del rosso dei castagni. Per chi poi volesse giocare d’anticipo e spolverare gli sci, non mancano le piste aperte a pochi km di distanza.  Il 22 ottobre infatti apre la stagione il Diavolezza, mentre a novembre è la volta di alcuni impianti del Corviglia e del Corvatsch storiche località del comprensorio di St Moritz.

L’arrivo a Stampa, località di origine dei Giacometti è già una sorpresa con il castello di Castelmur del XVIII secolo che si staglia nella valle, le cascine dove si procede al lungo processo di essicazione delle castagne e i castagni secolari, di dice portati in questa valle in epoca romana, che si inerpicano sui ripidi pendii fino Soglio, paese a 1090 metri di altezza baciato tutto l’anno del sole e che sembra uscito direttamente da un’altra epoca. E non si tratta solo dell’armonia generata dall’insieme di case in pietra con i tipici tetti costruiti con “piotte” (sassi piatti) e antichi fienili, dal labirinto di strette viuzze acciottolate e dalla miriade di fontane affacciate sulle cime del gruppo Sciora e del Pizzo Badile che domina la valle. In una giornata soleggiata lo scenario che  da Soglio si apre sulla valle è di quelli che si dimenticano difficilmente, se poi si volessero seguire le orme di Segantini che a Soglio passava spesso i suoi inverni tanto da descriverla come “la soglia del paradiso”, e rimanere più a lungo, gli hotel non mancano e neppure le alternative immersi nella natura:   la possibilità di soggiornare nei dintorni nelle cascine adibite all’essicazione delle castagne (per avere i dettagli è bene rivolgersi all’ufficio del turismo di Bregalia) e, volendo, di prendere parte alle attività agricole in compagnia dei castanicoltori che, dopo la raccolta di ottobre a metà novembre, si occupano della battitura del frutto. In questa stagione la castagna è la protagonista indiscussa dei menù sia delle valli: gnocchi e pasta a base di farina di castagne, come accompagnamento alla selvaggina e nei dolci. Nel borgo persino il turista occasionale percepisce fin da subito il sentimento di appartenenza alla comunità. Non è un caso che in un posto così ci sia persino un negozio, “la Bottega”, privo di venditori e dove ci si affida completamente all’onestà altrui nel pagare gli acquisiti effettuati in una apposita cassetta. E finora, a quanto pare, i conti son sempre tornati. Riprendere il cammino può essere difficile vista la serenità e la poesia emanate Soglio, ma lo sforzo sarà comunque ampiamente ripagato. L’autunno a St. Moritz d’autunno è infatti la stagione dell’oro con i larici dell’Engadina che si tingono di giallo-arancio e si specchiano nei laghi e nei corsi d’acqua che circondano la perla delle Alpi.

 




Al via la nuova stagione del Teatro San Babila

Al via la stagione al Teatro San Babila di Milano, una stagione ricca di novità e di conferme capace di attrarre un pubblico sempre più vasto.

Per quanto riguarda la Stagione di Prosa si fa particolare riferimento ad una ricerca teatrale drammaturgica che privilegia spettacoli che sanno coniugare sapientemente divertimento, tradizione, innovazione. Il cartellone sarà incentrato sulla programmazione di teatro contemporaneo proposto da compagnie primarie del panorama nazionale con particolare attenzione alle nuove generazioni, autori italiani e stranieri con protagonisti della scena affermati e giovani promesse.

Prosegue con tre grandi titoli la Stagione d’Operetta con la Compagnia Elena D’Angelo con la quale il Teatro ha iniziato un percorso artistico nel 2015, gli eleganti allestimenti e l’orchestra dal vivo caratterizzeranno la rassegna. La stagione è arricchita anche da tre incontri storico-musical-culturali per un viaggio nel tempo, in musica, alla riscoperta di personaggi, eventi, aneddoti, curiosità e costumi che hanno fatto la storia dell’operetta.

Il San Babila, grazie ai legami costituiti con il territorio, accoglie in partnership l’Associazione Mascherenere espressione del territorio metropolitano attraverso un progetto pluriennale intitolato Festival Mythos, un percorso artistico nato dall’incontro e dal confronto del Teatro e dell’Associazione Mascherenere con il regista Vittorio Vaccaro.

Accanto al cartellone classico verrà proposta una rassegna per le famiglie intitolata Sanbabyla, dedicata ai bambini, ai genitori ed ai nonni. Le fiabe più belle allestite in tanti generi diversi: teatro d’attore, teatro di figura, teatro di animazione, teatro di narrazione.

 

STAGIONE PROSA 2016-2017

dal 25 al 30 ottobre

CANTINA RABLÉ

DAVID ANZALONE

ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

di Carlo Goldoni

regia Carlo Boso

 

Milano 1947, le ferite della guerra sono ancora vive e l’Italia è tutta da ricostruite. In casa di Bagnasco, vecchio palazzinaro senza scrupoli, si sta assistendo alla promessa di matrimonio tra sua figlia Clarice e Silvio, figlio dell’Onorevole Roma. I due sono innamorati ed è una fortuna che possano promettersi, dato che Calogero Vizzini, noto mafioso siciliano cui Clarice era destinata, è morto in una lite a causa della sorella di lui, Beatrice. Inaspettatamente, nella scena irrompe proprio Calogero Vizzini, venuto a Milano per incontrare la sua futura sposa. In realtà, colui che si presenta in casa degli allibiti personaggi è Beatrice Vizzini, sorella del defunto in vesti da uomo per poter andare in cerca di Lucky Lucania, boss della mala italoamericana e suo amante, fuggito a Milano in seguito al colpo mortale inferto di sua mano proprio a Calogero. Tutti i personaggi saranno vittime delle bugie e dell’ingordigia del servitore Arlecchino, un reduce della campagna di Russia che, per svincolarsi da situazioni critiche, non fa altro che creare guai su guai. Arlecchino soffre la fame, mente, corteggia, ama, serve contemporaneamente due padroni, pasticcia la trama e la risolve, in un carosello fatto di lazzi, trovate di spirito e colpi di scena.

dall’8 al 13 novembre

ALESSANDRO BENVENUTI

CHI È DI SCENA

testo e regia Alessandro Benvenuti con Paolo Cioni   Maria Vittoria Argenti

Quel che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile. Una specie di doppio salto mortale drammaturgico accompagna lo spettatore a un finale assolutamente inaspettato. Un gioco leggero con le vicende pubbliche e private dei tre protagonisti, sull’intreccio tutt’altro che evidente dei loro rapporti, affrontando insieme tematiche di grande attualità sociale.

Un linguaggio forte, pastoso, assolutamente esplicito, lineare, venato di ironia con punte di corrosività sarcastica e sempre di una comicità istintiva e feroce.

dal 22 al 27 novembre

LUCA ANGELETTI   AUGUSTO FORNARI   TONI FORNARI

LAURA RUOCCO NICOLAS VAPORIDIS

FINCHÉ GIUDICE NON CI SEPARI

di A. e T. Fornari, A. Maia, V. Sinopoli

regia Augusto Fornari

E’ la storia di Mauro, Paolo, Roberto e Massimo, quattro amici, tutti separati.

Massimo è fresco di separazione e ha appena tentato di togliersi la vita. Il giudice gli ha levato tutto: la casa, la figlia e lo ha costretto a versare un cospicuo assegno mensile alla moglie. Con quello che resta del suo stipendio si può permettere uno squallido appartamento, 35 mq, ammobiliato Ikea.

I tre amici gli stanno vicino per rincuorarlo e controllare che non riprovi a mettere in atto l’insensato gesto. Ognuno dà consigli su come affrontare la separazione, questa nuova situazione e come ritornare a vivere una vita normale. Proprio quando i tre sembrano essere riusciti a riportare alla ragione il loro amico, un’avvenente vicina di casa suona alla porta. Massimo ha una crisi isterica, perché la vicina è…

Una commedia sulla separazione, una girandola di situazioni, divertenti e paradossali, con mobili che si montano e si smontano mentre si parla in maniera divertente, arrabbiata ed esilarante di dubbi, colpe, ragioni, torti e ricatti da affrontare quando un matrimonio finisce.

dal 13 al 18 dicembre e 31 dicembre

COMPAGNIA TEATRO SAN BABILA

DOPPIA COPPIA

di Derek Benfield

regia Marco Vaccari

Ferris accetta controvoglia, di occuparsi dell’hotel della sorella durante una breve vacanza di lei, non immaginando quante cose possono accadere in una sola serata di primavera.

Arriva inaspettatamente una coppia: Roger e Sally (lui ha lasciato la moglie Helen a casa a badare ai pesci rossi e lei il marito Geoff a fare il giardinaggio); ma Helen e Geoff non sono a casa. Anche loro hanno pianificato un fine settimana di goduria. E così finiscono nello stesso albergo.

Quando Ferris si rende conto della situazione che si è venuta a creare si imbarca in una serie di bugie, confusioni, iniziative inconsulte e pasticci nel tentativo di evitare l’incontro di mariti, mogli, amanti in situazioni compromettenti e cercando di trarre dalla situazione un proprio tornaconto economico.

L’ennesimo gioco dell’autore inglese per ironizzare sulle piccinerie umane e muovere i personaggi come burattini è di nuovo servito. La scorsa stagione la Compagnia Teatro San Babila aveva allestito “Toccata e fuga” sempre di Derek Benfield.

dal 17 al 22 gennaio

ETTORE BASSI   EDY ANGELILLO   ELEONORA IVONE   GIORGIO BORGHETTI

L’AMORE MIGLIORA LA VITA

testo e regia di Angelo Longoni

 

Due coppie di genitori molto preoccupati. Una cena inevitabile. Due figli felici. Una tensione incontrollabile. Una parola inaccettabile: omosessualità. Quando i giovani hanno tutto da insegnare e niente da imparare dagli adulti. Che l’amore migliori la vita può sembrare un’ovvietà, un’affermazione talmente scontata da sembrare inutile. In realtà la nostra esistenza è invasa da altri sentimenti sempre più predominanti e che fanno parte del corredo del nostro vivere sociale: la rabbia e la paura. Siamo talmente concentrati sul nostro malessere da dimenticarci ciò che di bello potremmo avere se solo fossimo meno ottusi. L’ottusità è la caratteristica di tutti coloro che, pensando solo nei termini del proprio ambiente ristretto, attribuiscono alle proprie idee un significato universale. Così non ci accorgiamo della ristrettezza mentale che accorcia il nostro campo visivo e che ci rende mediocri, condannandoci alla pratica costante dell’ipocrisia. Una commedia scorretta sulla necessità di comprendere se stessi e le persone che ci sono vicine e che più amiamo.

Due coppie di genitori si trovano per discutere di un problema che riguarda i propri figli maschi appena divenuti maggiorenni. All’inizio i quattro sembrano essere molto civili e dimostrano di avere a cuore solo il bene dei propri ragazzi ma, quando si tratta di discutere della loro omosessualità e della loro volontà di vivere apertamente il loro amore, le cose si complicano notevolmente.

dal 31 gennaio al 5 febbraio

SERGIO MUNIZ

FRANCESCA NUNZI   DIEGO RUIZ MARIA LAURIA

CUORI SCATENATI

testo e regia di Diego Ruiz

Il ritorno di fiamma, si sa, può essere molto pericoloso.

Quando il fuoco della passione sia accende tra Diego e Francesca, le scintille divampano in maniera esagerata! Se poi a spegnere l’incendio ci si mette uno come Sergio, la situazione diventa veramente incontrollabile!

E cosa succederebbe se la futura sposa, praticamente con un piede sull’altare, venisse a scoprire tutto?

Una coppia scoppiata da anni si incontra clandestinamente per un’insensata ultima notte d’amore prima di suggellare il divorzio definitivo, ma gli imprevisti sono dietro l’angolo, anzi dietro la porta.

Il rapporto di coppia e le sue innumerevoli sfaccettature, gli amori ormai finiti che in realtà non finiscono mai. Vale la pena dare una seconda possibilità? Oppure si rischia di ritrovarsi la solita minestra riscaldata?

Riuscirà mai un nuovo amore a non subire il fastidiosissimo paragone con quello precedente? E come la mettiamo col tradimento? La fedeltà è una predisposizione mentale, una scelta morale o un’imposizione?

Tutti i personaggi si trovano nel posto sbagliato nel momento più sbagliato e danno vita a una girandola di equivoci e situazioni paradossali. Dovranno ricorrere a tutto il loro sangue freddo per gestire una serata che li metterà a dura prova. Una serata che farà a dir poco fibrillare quattro cuori scatenati!

dal 14 al 19 febbraio

ATTORI & TECNICI

ANNALISA DI NOLA   STEFANO MESSINA CARLO LIZZANI   MARCO SIMEOLI

TERAPIA DI GRUPPO

di Christopher Durang regia Stefano Messina

Bruce e Prudence si incontrano in un ristorante grazie ad un annuncio pubblicato sul giornale. Lui è bisessuale con crisi di pianto e lei giornalista omofobica in cerca del principe azzurro. Il loro incontro sarà un totale disastro. Cercheranno conforto presso i loro rispettivi analisti che si riveleranno ancor più confusi dei loro pazienti Quello di lei, Stuart, macho libidinoso con cui Prudence ha avuto una “veloce” relazione che le proibisce per gelosia di incontrare Bruce. Quella di lui, Signora Wallace, che esorta anche con atti estremi a esprimere le proprie emozioni, dimentica le parole e si interfaccia con i suoi clienti attraverso un peluche. Bruce e Prudence grazie ad un secondo annuncio sul giornale cominceranno a frequentarsi più per necessità che per passione, mettendo in relazione gli altri protagonisti delle rispettive vite: oltre ai due analisti infatti Prudence sarà costretta ad incontrare Bob il fidanzato di Bruce anche lui in analisi presso la Signora Wallace chiamata a sedare le sue manie suicide. Chiude Andrew, ex galeotto e cameriere del ristorante dove tutti alla fine tra urla e sparatorie finiranno per incontrarsi e in qualche modo riconciliarsi.

dal 28 febbraio al 5 marzo

GAIA DE LAURENTIIS   UGO DIGHERO

L’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA

di Pierre Chesnot

regia Stefano Artissunch

Una favola sul dramma della solitudine, per mettere il buon umore e fa amare la vita ridicolizzando il dramma che ognuno di noi ha in sé… “Ormai sei nato… non c’è più niente da fare!!!”

Due personaggi in crisi esistenziale ed un terzo l’amica di lei, che al giro di boa degli anta, quaranta lei e cinquanta e più lui, fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro.

Una prospettiva fatta di solitudine e incomunicabilità che accomuna i protagonisti loro malgrado in un torrido agosto in cui sembrano gli unici superstiti di una Parigi deserta. Dopo il tragicomico tentativo di suicidio che si trasforma in una grottesca richiesta d’aiuto, “l’inquilina del piano di sopra” Sophie accetta, come ultimo tentativo, la sfida dell’amica Suzanne: rendere felice un uomo, il primo che le capiti a tiro. Un modo per dare senso alla propria vita dopo ventennali tentativi di rapporti andati a male.

L’incontro è inevitabile: lui Bertrand, unico scapolo scontroso del palazzo, personalità eccentrica, professore universitario che si diletta nella costruzione di marionette, pupazzi e meccanismi automatizzati, diventa il protagonista involontario della vicenda.

Inizia così il gioco dell’innamoramento in un alternarsi di stati d’animo che trascinano i due dal pianto al riso mentre si scoprono simili più di quanto possa apparire: insieme trovano la capacità di sdrammatizzare le piccole tragedie quotidiane per affrontare con leggerezza e lucidità la paura della solitudine.

dal 14 al 19 marzo

PINO QUARTULLO   ROSITA CELENTANO   ATTILIO FONTANA

QUALCHE VOLTA SCAPPANO

di Agnès e Daniel Besse

adattamento e regia di Pino Quartullo

Sembra una sera come tante altre, in casa di Alessandro e Marzia. Sposati da oltre vent’anni, professionalmente realizzati, e legatissimi al loro cane Toutoù, i due coniugi all’improvviso vedono crollare il loro mondo, le loro certezze. O almeno quelle che credevano tali. Alessandro ha portato fuori per il giretto serale Toutoù, ma ahimè rientra a casa senza di lui. Tragedia. Il cane è fuggito. Non si è perso come Marzia rimprovera ad Alessandro, non è stato abbandonato come tante, troppe volte, accade. No. La sua è una deliberata dichiarazione di ribellione. Perché un cane ha una sua identità, una sua dignità. E perché all’improvviso l’amato quadrupede di casa diviene il rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento sublimante di carenze affettive, di vuoti opportunamente celati, ed il detonatore di segreti, complice l’arrivo dell’amico Paolo, figura chiave nella vicenda e nella movimentata serata. Commedia ironica e pungente che rivela il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale ma diffusissimo che si instaura con i propri animali domestici. Essi smettono di essere considerati tali per essere umanizzati in un eccesso di amore, o nel desiderio di trovare in loro affetti, legami e corrispondenze amorose.

Ci si riconoscerà in Marzia, in Alessandro o in Paolo?

dal 4 al 9 aprile

MARIANGELA D’ABBRACCIO   BLAS ROCA REY

GIANCARLO RATTI   NICOLETTA DELLA CORTE

CANCUN

di Jordi Galceràn

regia Marco Mattolini

Una commedia surreale sulle relazioni e i desideri inconfessabili dell’amore coniugale.

Due coppie di amici vanno in vacanza a Cancun, meta perfetta per celebrare oltre vent’anni di amicizia. Tutto sembra perfetto all’arrivo: Francesca e Giovanni con Laura e Paolo si godono il paradiso che li accoglie, in un ambiente naturale, da favola, ma festeggiano forse con troppe bollicine il loro arrivo.

L’ebbrezza infatti porta a rivelare dei segreti che sarebbe stato meglio restassero tali, rendendoli consapevoli che le cose in passato sarebbero potute andare in maniera diversa. Ma se la vita nella quale si erano riposte tante aspettative si è rivelata meno bella del previsto, cosa può succedere? E se i desideri più inconfessabili

per uno strano gioco del destino si potessero realizzare? Galceràn, commediografo catalano, è maestro nell’esplorare i rapporti contemporanei tra uomo e donna, con un occhio ironico, divertente, ma mai banale, passando con disinvoltura dal tono della commedia a quello sofisticato per una storia contemporanea

 

 

STAGIONE OPERETTA 2016-2017

COMPAGNIA D’OPERETTE ELENA D’ANGELO

 

Accendere i riflettori dei palcoscenici italiani sul mondo dell’Operetta raggiungendo anche un pubblico giovane è l’ambizioso obiettivo della Compagnia d’Operette Elena D’Angelo fondata nel 2014 dalla stessa cantante soprano. La soubrette, dopo una ricca carriera sui palcoscenici dei maggiori teatri, prosegue la collaborazione con il Teatro San Babila anche nella Stagione 2016-2017. Tre grandi titoli, eleganti allestimenti, un corpo di ballo formato da otto ballerini professionisti e la musica dal vivo con l’orchestra diretta dal maestro Sandro Cuccuini

 

sabato 3 dicembre ore 20.30 – domenica 4 dicembre ore 15.30

IL PAESE DEI CAMPANELLIOperetta in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato

 

sabato 25 febbraio ore 20.30 – domenica 26 febbraio ore 15.30

LA VEDOVA ALLEGRA – Operetta in tre atti di Victor Léon e Leo Stein

musiche di Franz Lehar

 

Sabato 1 aprile ore 20.30 – domenica 2 aprile ore 15.30

SCUGNIZZA – Operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Mario Costa

 

 




A Villa Santa Maria per la Festa dei Cuochi

Showcooking con le star della cucina internazionali, degustazioni, dibatti e la storica competizione del Cuoco Doc trasformeranno, il 15 e il 16 ottobre, la cittadina abruzzese, ancora una volta, nella città dei cuochi. La 38° edizione della Festa dei Cuochi di Villa Santa Maria affonda le sue radici nella storia del borgo, da cui sono provenuti, nel tempo, molti dei maggiori chef che hanno portato la cucina italiana nel mondo. Un racconto ricco di miti, leggende e storie tutto da scoprire in un territorio, purtroppo ancora poco cosciuto, le cui materie prime (a iniziare dal grano della pasta….qui infatti hanno avuto origine i più grandi pastifici italiani) sono diventate “star” dei fornelli  in tutto il mondo. Ancora oggi la Festa dei richiama chef da tutto il territorio nazionale e non solo. Un’occasione unica per trascorrere qualche giorno alla scoperta di borghi, boschi, tradizioni e dei suggestivi trabocchi sulla costa.

La giornata di sabato 15 ottobre inizierà con il concorso di cocktail presso l’Istituto Alberghiero Marchitelli di Villa Santa Maria,  primo istituto dedicato al settore in tutta Itala e ancora oggi tra i più noti. Nel pomeriggio via libera agli show cooking, prima con gli insegnanti e gli alunni del Marchitelli e, a seguire con uno degli chef vegani più amati, Cristiano Bonolo. Una “sfida” davvero simpatica considerando la secolare tradizione regionale basata su salumi, carne, formaggi e grandi piatti a base di pesce. Per l’appuntamento di Villa Santa Maria presenterà la Tela di pasta all’essenza di cannella, un mix di colori e gusto davvero intrigante.

La sera a Villa Santa Maria sarà allietata dalla tradizionale cena preparata dai cuochi del paese, il modo ideale per prepararsi allo spettacolo con Andy Luotto. Volto televisivo amato da tutti, protagonista al fianco di Arbore in alcune trasmissioni di successo, Luotto ha saputo legare l’amore per la tv e la musica alla passione per la cucina, attività che oggi porta avanti con soddisfazione.

La domenica 16 ottobre a Villa Santa Maria sarà riservata al padrino della 38^ edizione, Edoardo Raspelli, amato volto tv, presentatore e noto giornalista gastronomico. Simpatia e professionalità si mescolano nei suoi innumerevoli interventi tra le pagine dei maggiori quotidiani nazionali e nelle trasmissioni di successo come Melaverde.

Per chiudere in bellezza il pomeriggio della domenica di Villa Santa Maria  ci sarà anche un momento goloso con uno dei dolci simboli della regione e della zona di Castel Frentano, i Bocconotti. Sarà Piero Bucci, proprietario della Bottega del Bocconotto di Castel Frentano (Ch) a dare dimostrazione e qualche assaggio di questo “misterioso” dolce abruzzese la cui ricetta originale resta ancora in parte sconosciuta.

 




Il cartellone del Teatro Delfino fa tredici

Nuova stagione per il Teatro Delfino  di Milano guidata, per il quinto anno consecutivo, da Federico Zanandrea, Direttore Artistico.

In cartellone al Teatro Delfino  di oltre 13 titoli, fra spettacoli ed eventi, a partire dal 29 ottobre fino a fine maggio, un programma variegato per andare incontro alle varie esigenze del pubblico. La stagione si apre con un debutto nazionale: “Intervista confidenziale con Enzo Iacchetti – La storia di un ragazzo che voleva volare in alto ma soffriva di vertigini“, uno spettacolo inedito con cui Iacchetti, uno degli “amici” del Delfino, fra aneddoti e interventi del pubblico ripercorre la sua carriera artistica. Un altro debutto “Futbol – Storie di calcio”, la nuova sfida di Luca Ramella che porta in scena il primo adattamento teatrale dell’omonimo libro di Osvaldo Soriano sulle più grandi storie scritte sul calcio.

Tra febbraio e marzo al Teatro Delfino sono previste due prime milanesi: dal 2 febbraio Barbara De Rossi è la protagonista de “Il Bacio”, un testo profondo e coinvolgente di una donna che deve fare i conti con il proprio passato, dal 9 marzo, invece, Marco Berry coinvolge il pubblico del Delfino con il suo spettacolo “Mindshock” dimostrando con giochi ed esperimenti come mente e tecniche di comunicazione siano in connessione.

A novembre e maggio due produzioni del Teatro Delfino: “Alveare di Specchi “e il nuovo “Agony” entrambi due testi originali diretti da Federico Zanandrea, l’11 novembre torna Alveare di Specchi una carrellata sul teatro partendo dalla tragedia greca fino al teatro dell’assurdo. Dal 4 maggio: Agony uno spettacolo interattivo dove il pubblico viene coinvolto nella trama e portato fisicamente nei luoghi dove si svolge la narrazione all’interno del teatro.

Il 16 dicembre torna al Teato Delfino con il concerto Gospel diretto dal maestro Gianluca Sambataro. Il 12 gennaio, per festeggiare il ventennale della Compagnia, Marina Thovez e Mario Zucca rimettono in scena la commedia “Mortimer & Wanda”.

Fra le altre riprese di quest’anno da segnalare: Anna Mazzamauro che, con la sua irresistibile verve, dal 1 dicembre torna in scena a Milano con “Nuda e Cruda” dopo la fortunata tournée in tutta Italia e “Diario di una donna diversamente etero”, diario tragicomico nato dalla brillante penna di Giovanna Donini che torna in scena a Milano dal 23 marzo.

Dal 17 novembre due classici di Eugene Ionesco, Il re muore e Le sedie, due capolavori accostati per formare una riflessione sulla morte e un implicito inno alla vita.

La Compagnia Teatrale dell’Università degli Studi di Milano conclude, con Aulularia in scena al Delfino dal 16 febbraio, dopo aver rappresentato con grande successo Casina e Mostellaria, l’ambizioso progetto di una Trilogia Plautina sviluppato nel corso degli ultimi anni di approfondimento sul teatro della classicità.

19 febbraio speciale evento Andy Warhol – L’intervista, spettacolo ironico e irriverente sul modo di intendere la società contemporanea, l’arte e la vita attraverso le parole di uno dei maggiori artisti della seconda metà del ‘900.




Per Marzadro un autunno ricco di novità

 Al via un autunno pieno di novità per Marzadro. Gli alambicchi sono pronti per dare il benvenuto alla stagione distillando le prime vinacce che arriveranno in azienda, ossia quelle di Chardonnay dalle quali la Marzadro ricava una delle Grappe monovitigno della linea le Giare. A seguire, per tutto l’autunno e per una piccola parte dell’inverno, gli otto alambicchi in rame continueranno a pieno ritmo la loro attività sino alla fine dell’anno, solo una breve sosta in attesa delle vinacce di amarone e la riaccensione per i mesi di febbraio e marzo.Da non perdere anche l’inaugurazione a novembre di una nuova ala della distilleria di Nogaredo: un ampliamento curato da Günther Plaickner, l’architetto che ha realizzato la struttura una decina di anni fa anche per predisporre un migliore spazio di accoglienza per i turisti in arrivo in visita alla distilleria. “La necessità d’ingrandire il nostro punto vendita era improrogabile” dichiara Alessandro Marzadro “Il numero dei turisti che fanno visita alla distilleria è in costante crescita. Abbiamo quindi pensato di riservargli uno spazio maggiore per accoglierli al meglio e per far degustare loro i nostri prodotti. In aggiunta, abbiamo studiato anche un percorso di visita molto suggestivo poiché, oltre al punto vendita, è stata ampliata anche la cantina d’invecchiamento con la realizzazione di una passerella sospesa sopra la barricaia, così che si possano vedere dall’alto le oltre 2.000 botti e le anfore di terracotta”.Tutto pronto anche per la prima vendemmia, a firma Marzadro, di Madonna delle Vittorie, l’azienda di Arco acquistata nello scorso mese di aprile. La raccolta dello Chardonnay, utilizzato per produrre lo Spumante Trento Doc è già a buon punto, seguita a pieno ritmo dalla raccolta di Gewürztraminer e Nosiola e delle uve rosse come il Teroldego.