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Cats in scena a Torino

Cats nel nuovo allestimento della compagnia Operà Populaire e sotto la direzione di Stefano Mapelli va in scena al Teatro Superga. La leggendaria opera rock di Andrew Llyod Webber è presenta nella sua versione italiana firmata da Michele Renzullo, Saverio Marconi, Franco Travaglio e accompagnata da un’orchestra. I gatti di Cats riportano sul palco, proprio nella giornata dedicata ai gatti, le leggende dell’ “Old Possum’s Book of Practical Cats” di T.S. Eliot, in  atmosfere e costumi steampunke. In scena trenta giovani performer, cantanti e ballerini e un’orchestra di ventuno musicisti.
Mapelli, dopo uno studio dell’opera, ha proposto alla “The Really Useful Group Ltd”, editore di Cats”, una diversa ambientazione, accolta  nel 2016 dalla casa di produzione di A.L.Webber. Questa nuova rilettura steampunk ambienta la celebrazione della notte dei Gatti Jellicle nell’età vittoriana di fine ‘800, sul tetto di una vecchia stazione ferroviaria abbandonata, rispetto alla versione classica in stile punk glamour ambientata in una discarica. Lo steampunk è un filone della narrativa fantastica-fantascientifica che descrive un mondo anacronistico, in cui la forza motrice del vapore (steam in inglese) aziona le macchine e le strumentazioni, permeando ogni aspetto della vita, l’estetica, le abitudini e i modi di fare. L’energia elettrica torna a essere, come nella fantascienza ottocentesca, un elemento narrativo capace di ogni progresso e meraviglia. I Cats  “Gatti” di Operà Populaire vestiranno questi panni, immersi nella magica atmosfera steampunk in una grande storia di emarginazione che si trasformerà in integrazione.
DOVE, COME E A QUANTO

CATS  16-18 febbraio Teatro Superga
Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)
Biglietti da 24,5 euro




B&B Day, una notte gratuita anche a casa di Montalbano

Il B&B day è una di quelle date da segnare in agenda da un anno con l’altro: si dorme due notti ma se ne paga soltanto in moltissime strutture italiane, compresa la casa del commissario Montalbano che in realtà è un bed and breakfast a Punta Secca, una piccola frazione marittima della città di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa (95 euro a notte la matrimoniale  vista mare),

Quest’anno il B&B day casca tra meno di un mese, il prossimo 10 marzo. In pratica se si prenota una camera il 10 marzo e almeno un’altra notte, la giornata del 10 marzo è gratuita. Meglio affrettarsi quindi per scoprire la struttura dei propri sogni e organizzarsi un week end di quasi primavera.

 

 




Uluru, Kata Tjuta, il bush e il Red Centre Australiano

Arrivare nel cuore dell’Australia, il leggendario Red Centre, non è né comodo né economico. Ma gli scenari che si aprono su Uluru (Ayer Rock) e Kata Tjuta (The Olgas), le imponenti rocce mistiche venerate dagli aborigeni, ripagano di tutto. Anche del “circo” in cui si è oramai trasformata la località (Yulara) dove la gestione di tutte le strutture alberghiere fa capo a una sola società così come la stragrande maggioranza delle escursioni che si possono fare nell’area e dove i pulmini passano ininterrottamente per tutta la giornata a raccogliere le migliaia di turisti che ogni giorno si riversano nella località per poi portarli alle varie destinazioni.

La strada per arrivare a Uluru è lunga, da qualsiasi parte dell’Australia ci si imbarchi verso il suo “centro rosso”, occorre calcolare almeno un paio di ore di volo, se poi si attraversa il deserto sulle quattro ruote è meglio prevedere un viaggio di qualche giorno. da Alice Springs, la città nel deserto, la distanza per il cuore rosso australiano è di 450 km, da Darwin, capitale del Northen territory, in cui ha se de la stessa Uluru, si arriva addirittura a 2mila km di distanza.  Ma per chi ha vissuto nel mito di due film iconici come “Picnic ad Hanging Rock” di Peter Weir (chiedendosi poi per anni il significato della fine) e “Priscilla la regina del deserto” di Stephan Elliot, un viaggio in Australia non poteva escludere  Uluru dovesi perdono le ragazze di Weir e riappaiono, in una sorta di giochi di specchi,  le tre drag queen di Sidney in trasferta nel bush, l’infuocato deserto australiano (in realtà le ragazze di Weir si perdono su un massiccio vulcanico dello stato del Victoria mentre la scena finale è girata a King’s Canyon, Watarrka National Park, a 310 km di macchina da Uluru, ma per i ragazzini italiani che tra gli ’80 e i ’90 guardavano estasiati queste prime immagini del continente … si tratta di distinzioni talmente sottili da non essere percepite).

Un viaggio quindi da intraprendere a tutti i tutti costi anche a costo di dividere un minuscolo sgabuzzino spacciato per camera  con tre cinesi ciarlieri (all’Outback Pioneer Lodge, struttura fatiscente ma che la sera offre musica dal vivo e una enorme griglia dove far cuocere le proprie bistecche in compagnia), di svegliarsi all’alba pur di vedere il sole sorgere su Uluru e Kata Tjuta, di pagare l’equivalente di due giornate lavorative pur di partecipare al rito super turistico, ma non per questo meno suggestivo, di “The Sound Of Silence” la cena sotto le stelle dell’emisfero Sud in mezzo al nulla e di non arrendersi neppure di fronte alla pioggia battente: dopotutto la pioggia nel deserto non capita tutti i giorni!  Che fortuna essere lì nel solo giorno all’anno in cui, in media, piove. Cambiano i colori e le pareti verticali del monolite diventano d’argento grazie a una miriade di cascate e ruscelli formate dalla pioggia. E dopo un giorno di pioggia il deserto si risveglia con nuove piante e fiori in un vortice di colori e profumi.

Emozionante, suggestivo, magico, maestoso. Gli aggettivi non bastano per descrivere questi scorci di deserto dove la roccia del monolite e le 36 cupole di Kata Tjuta prendono letteralmente vita. Da lontano appaiono già con tutta chiarezza i giochi di luce sulla superficie delle imponenti rocce che sembrano  letteralmente catapultate, per magia o per opera di extraterrestri, nell’enorme cuore rosso australiano.  Dall’ocra, all’oro, al bronzo, al rosso acceso fino addirittura al  viola e al nero, a secondo dell’ora e della stagione, i colori esplodono su queste superfici di soli 380 metri di altezza (sopra la superficie, sotto la profondità del monolite raggiunge i 7 km)  e 9 km di circonferenza grazie all’elevata percentuale di ferro contenuta nel massiccio. Ma, avvicinandosi, le stesse rocce si trasformano e mostrano lati nascosti, caverne, pozze d’acqua, sorgenti, colorazioni diverse nella roccia, pitture rupestri, canaloni, creste oltre a incredibili fenomeni erosivi che danno origine a disegni e sculture su quella superfici che, da lontano, appariva liscia e uniforme.

Dal 1987 Uluru è stata inserita dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’umanità e da ottobre 2019 non sarà ufficialmente più possibile scalarla in rispetto alle tradizioni aborigene (di fatto è già impossibile: o per il vento, o per la pioggia o per il sole, ogni giorno c’è un motivo diverso a sostegno del divieto).  Ma non serve scalare la montagna per respirare la magia del monolite caduto dal cielo e delle 36 cupole che si stagliano a breve distanza.

SUGGERIMENTI IN PILLOLE

Yulara è collegata perfettamente alle maggiori destinazioni australiane. Ma se si ha tempo e modo, attraversare il deserto in macchina ha un altro sapore e fascino

L’ingresso di tre giorni al parco costa 25 dollari australiani e, se non si hanno mezzi propri per muoversi in autonomia si può prendere parte a un tour organizzato o comprare una sorta di abbonamento autobus che consente di raggiungere Uluru e le Kata Tjuta a orari prestabiliti,  ma per il resto in assoluta libertà (Uluru Express due giorni costano 220 dollari australiani, tre 250). Da non perdersi il giro completo del monolite. Anche perdersi tra le 36 cupole di Kata Tjuta  nella Valle del Vento ha il suo fascino…meglio però se non piove. Entrambi i percorsi sono alla portata di tutti. Basta avere tempo

A Yulara tutto è carissimo … ma è il viaggio della vita. Basta non pensarci troppo

Se si può, ci sono diverse formule di campi tendati nell’outback che offrono una sistemazione decisamente più affascinanti rispetto a molte delle strutture di Yulara. Gli australiani hanno un’ottima organizzazione nei campeggi, nessun timore. Rispetto poi all’Outback Pioner Lodge che, per quanto riguarda le camere condivise  è un campeggio solo più costoso, quantomeno nei campi tendati si può sperimentare un’esperienza diversa, maggiormente a contatto con la natura (e non degli autobus che circolano ogni quarto d’ora) e affacciarsi su un palcoscenico stellato indimenticabile

Prenotare in anticipo il  Sound of Silence è consigliabile (costa 199 dollari australiani): la cena super turistica nel deserto con vista su Uluru e su Kata Tjuta, seguita da un osservatorio davvero speciale sui cieli dell’Emisfero Sud, è molto ricercata … e dormendo a Yulara, in genere,  una o due notti, perderla sarebbe un peccato. Non capita tutti i giorni di poter vedere le stelle così vicine e in un simile scenario.

 

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La Cavalleria Rusticana di Diamond Opera

Con Cavalleria Rusticana si apre la stagione lirica del Teatro San Babila di Milano. Cavalleria Rusticana è un’opera in un solo atto, capolavoro di Pietro Mascagni su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, a sua volta tratto dal racconto di Giovanni Verga. L’opera vinse il concorso indetto dalla casa musicale Sonzogno e andò in scena per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 17 maggio 1890 e da allora  è una fra le opere più rappresentate al mondo. Sul palco, in una scenografia essenziale, si muovono i protagonisti della tragedia d’amore e gelosia: Santuzza folle d’amore per Turiddu a sua volta invaghito di Lola legata invece ad Alfio. Sullo sfondo Mamma Lucia oltre alla costante presenza del coro e del corpo di danza.

La stagione, è firmata dalla  “Diamond Opera Management”, agenzia teatrale di Boston specializzata nell’allestimento di spettacoli operistici negli Stati Uniti e in Europa. L’approdo nella patria del bel canto con quattro serate, è una vera e propria sfida, affidata tra l’altro alle doti vocali di un soprano italiano, Laura Ansaldi, una delle più interessanti e talentose voci dell’opera a livello internazionale. Una vocalità intensa ed estremamente versatile, un profilo artistico completo anche a livello attoriale, ed una eccellente presenza scenica. Accanto a Laura Ansaldi, che coprirà il ruolo di soprano protagonista in tutti gli spettacoli, si alterneranno interpreti come Valter Carignano e Giorgio Casciarri e direttori dì orchestra come Roberto Gianola e Paolo Marchese. La regia di Heiko Kobayashi Laval offre una prospettiva  moderna e innovativa agli spettacoli proposti.

Il ciclo di spettacoli vuole proporre una panoramica dell’evoluzione del melodramma italiano nel suo “secolo d’oro” attraverso scelte drammaturgiche ed espressive molto diverse: si inizia il 10 febbraio con la grande stagione del verismo e con “Cavalleria Rusticana” di Mascagni; si prosegue il 3 marzo con “Don Pasquale” di Donizetti che rappresenta la raggiunta maturità della scuola italiana e nel contempo offre un esempio di “opera buffa” a lieto fine; mentre a Giuseppe Verdi sarà dedicata, il prossimo 28 aprile una selezione delle sue arie più celebri con “Verdissimo” una selezione delle sue arie più celebri e il 19 maggio “Tosca” si passa al Puccini più lirico e drammatico.e

 

 




A Nizza per la battaglia dei fiori

Nizza si veste a festa per il suo 134° Carnevale dedicato al mondo dello spazio. Dal 17 febbraio al 3 marzo le sfilate dei carri, diurne e notturne, e la leggendaria battaglia dei fiori, sono un’occasione in più per scoprire la Costa Azzurra in un momento ideale grazie alla dolcezza del clima e alla luminosità del cielo che regalano magia agli scenari naturali e ai luoghi di cultura e artistici. Una pas

Sulla Piazza Massena (Place Masséna) di Nizza, i 17 carri allegorici, accompagnati da elementi di animazione, artisti di strada e gruppi musicali internazionali, propongono un vero e proprio viaggio iniziatico. Nella versione notturna (prevista di sabato e di martedì), l’illuminazione conferisce alla sfilata un che di magico e di fantasmagorico.  Da non perdere la battaglia dei fiori in cui sfilano 16 carri allestiti con splendide composizioni floreali che evidenziano il patrimonio floristico della regione(l’80% dei fiori utilizzati nella battaglia dei fiori è di origine locale). L’origine della battaglia dei fiori risale al 1876  quando l’evento ebbe luogo sulla leggendaria Promenade des Anglais grazie all’idea di Andriot Saëtone. All’inizio si trattava di un semplice omaggio floreale ai turisti che, già cento cinquant’anni fa, si riversavano  sulla Côte d’Azur per godere le clima mite e delle giornate di sole anche in inverno. Dal 2005 la battaglia dei fiori segue lo stesso tema delle sfilate dei carri allergici di Carnevale. Il 25 febbraio è poi in programma la parata nizzarda con il coinvolgimento della cittadinanza.

Tra gli appuntamenti da mettere in agenda quello del 2 marzo quando è previsto un pranzo di beneficenza gourmet  (Vira La Roda) per contribuire al sostengo dei giovani praticanti cuochi.

 

 

 




Il benessere sale in quota al Posta Zirm di Corvara

Dolomiti, sport all’aria aperta, relax e una completa remise en form, per chi vuole, senza rinunciare al gusto. L’Hotel Posta Zirm di Corvara (+39 0471 836 175) apre le porte a un paradiso del benessere anche vegano nel pieno rispetto delle tradizioni ladine. Qui l’ospitalità è di casa da quattro generazioni: l’Hotel Posta Zirm si tramanda di generazione in generazione dal 1908, quando Franz Kostner (sì…proprio quei Kostner …) aprì una locanda nella stazione di posta, per poi promuovere il turismo nell’Alta Badia con la costruzione del primo impianto di risalita fune del Paese, quello del Col Alt, ancora oggi a tre passi dall’hotel e punto di partenza (insieme al Boè a cinque minuti a piedi dalla hall dell’hotel) per i magnifici scorci e le adrenaliniche discese del SellaRonda. Innovazione e tradizione sono ancora oggi alla base della gestione dell’Hotel Posta Zirm, oggi in mano a Franz e Silvia Kostner.

Posta Zirm IngressoPosta Zirm nel turismo da oltre cent'anni

 

Un binomio che non rinuncia allo stile alpino, seppure alleggerito con ambienti luminosi ed eleganti e neppure alla sua storia centenaria con le foto in bella mostra nella hall che ripercorrono i Kostner avvicendatesi nella struttura, ma si apre anche alle novità soprattutto per quanto riguarda il benessere e, soprattutto, l’idea di un benessere a contatto con la natura.

Hotel Posta ZirmPosta Zirm Hotel_LobbyPosta Zirm Hotel_Library Franz Kostner

Il Posta Zirm Hotel  infatti è tra le poche strutture in Italia (e la sola in Val Badia) a offrire un menù a cinque portate che variano quotidianamente per due settimane. Gli altri clienti possono scegliere le portate preferite tra menù di cinque portate di specialità di tradizione ladina o internazionali. Prodotti a km zero, provenienti da un commercio sostenibile e metodi di cottura sani che esaltano i sapori senza eccedere in grassi e zuccheri sono i mantra della cucina. La struttura poi è la sola in Italia a proporre settimane e long week end basenfasten, metodo salutistico ideato da Sabine Wracker che porta in tavola solo alimenti basici. Il regime alimentare di Wracker, che si può seguire anche al Posta Zirm, si basa sul consumo di frutta e verdura senza rinunciare al gusto, aiuta a ripensare la dieta quotidiana oltre a migliorare le abitudini alimentari e, ovviamente, a perdere qualche kg in eccesso. Una vacanza, in un ambiente accogliente e rilassante, può essere il momento giusto per avviare un percorso di salute e benessere senza eccessivi sacrifici (anche perché la brigata del Posta Zirm è in grado di portare a tavola piatti che esaltano ogni sapore, anche i più semplici). Scelte coraggiose per un hotel famigliare che non ha comunque perso le sue radici pur rinnovandosi in nuovi percorsi all’insegna del benessere.

Posta Zirm Cucina VeganPosta Zirm Cucina TiramisùPosta Zirm Cucina Benvenuto

“Ho provato ogni singola ricetta prima di proporla in menù. Sono stata anche io a lungo vegana, sperimentando in prima persona le difficoltà di trovare proposte menù adeguate che abbinassero prodotti vegan alla tradizione e al gusto. Spesso la cucina vegana viene associata a un’idea di alimentazione noiosa e povera di sapori, qui facciamo scoprire  un mondo fatto di gusto e di  varietà di alimenti” racconta Silvia Kostner che si dice sicura che “quello vegan è uno stile di vita non una moda passeggera e per questo occorre una cura, raffinatezza e dedizione speciale anche nei confronti degli ospiti vegani”. Per dire ricette come quelle della zucca di farro verde con foglie di rucola croccante, i ravioli fatti in casa ripieni di costa bieta su ragù di zucchine all’olio d’oliva e formaggio vegano e gli hamburger di broccoli e patate alla griglia con asparagi thai all’olio di oliva e fette di pomodori al forno, sembrano tutt’altro che noiose … niente a che vedere con i tristi hamburger di tofu che spesso sono la sola alternativa proposta all’ospite vegano anche in strutture qualificate.

Posta-Zirm-Hotel_Wellness-FarmHotel Posta Zirm piscinaHotel Posta Zirm Spa Relax 2

All’etica vegana è ispirata anche la spa, fiore all’occhiello del Posta, 1000 metri quadrati di spazi morbidi, luci soffuse, saune, acqua e bagni di vapore,  improntati al Feng Shui e una piscina immensa dove distendersi quando il sole è calata e le piste chiudono, ammirando il tramonto sulle montagne. Gli ambienti della Wellness-Farm sono stati sviluppati partendo dai cinque elementi ciclici dell’energia (fuoco, acqua, legno, metallo e terra) per regalare all’ospite un momento di pace,  calore e soprattutto silenzio, il lusso più estremo, dove potersi coccolare al termine di una giornata sulle piste da sci o in montagna. L’idea alla base di questi spazi è quella che, ad ogni aspetto dell’energia corrispondano particolari cicli di trattamento,: il fuoco è abbinato al rilassamento, l’acqua al rafforzamento, il legno alla stimolazione, il metallo al riequilibrio, la terra, infine, al ciclo completo. La spa offre rituali Mei basati su aromaterapia, prodotti erboristici e movimenti studiati per alleviare lo stress e recuperare l’energia, oltre a trattamenti Metodo Lnd per debellare i dolori col movimento e senza fare ricorso ai farmaci. Da non perdere il Mei rituale “Albero della Vita”, un trattamento che elimina le tossine, regola le difese immunitarie e interviene nel metabolismo corporeo, stimolando il drenaggio dei liquidi per purificare il corpo e ritrovare l’energia attraverso il disegno sul corpo del proprio albero vitale che segue il flusso della linfa e dei meridiani energetici.

Posta zirm Hotel camereHotel Posta Zirm camera

 

Dal 18 marzo fino a fine stagione l’Hotel Posta Zirm di Corvara offre sette notti al prezzo di sei a chi sceglie Corvara per la settimana bianca che, grazie all’iniziativa Dolomiti Super Sun avrà poi anche sconti speciali per skipass, lezioni di sci e noleggio di attrezzature sportive. E per chi non ha a disposizione un’intera settimana di vacanza, il l’Hotel Posta Zirm propone il pacchetto Sci & Sole, valido dal 18 al 23 marzo, che prevede 4 giorni al prezzo di 3.

Hotel Posta Zirm la storia di famiglia

 

Hotel Posta Zirm Spa RelaxSe il Posta Zirm è nel cuore di Corvara, la stessa Corvara è poi al centro del Dolomiti Superski, un posto ideale dove trascorrere, potendo, sette giorni completamene staccati dal resto del mondo  Corvara è la porta di accesso privilegiata al comprensorio da 1200 km di piste che permettono di esplorare gli angoli più scenografici delle Dolomiti, lasciandosi scivolare su piste per ogni livello e godendo dei paesaggi mozzafiato.

Posta Zirm CorvaraPosta Zirm Corvara 2

Se poi allo sport si preferisce la buona forchetta, l’Alta Badia è l’Eldorado dei “foodies” con tra ristoranti stellati e baite glamour all’insegna delle bollicine e del pesce fresco. Da non perdere la Roda dles Saus, una settimana all’insegna dei sapori ladini nei rifugi dello Skitour La Crusc a partire dall’11 marzo e, per tutti gli amanti dello sci, del vino e delle Dolomiti gli appuntamenti con i Sommelier in pista (22 febbraio, 1, 15 e 22 marzo a 28 euro): si scia sulle leggendarie piste dell’Alta Badia, accompagnati da un maestro e poi tappa in tre diverse ütie, baite, per scoprire i segreti dei vini più pregiati dell’Alto Adige.

Posta Zirm Col Alt

Posta Zirm Hotel Paesaggio dalla camera




Cyrano sulla Luna

C’è tempo fino all’11 febbraio per scoprire un piccolo gioiello, Cyrano sulla Luna, al Teatro Litta di Milano. Il monologo di Luca Chiergato e diretto dallo stesso Chiergato con Pietro de Pascalis, vede in scena  solo lui, Cyrano. A fargli compagnia c’è una luce di Luna, una Terra azzurra immersa nel buio da spiare da lontano e le sue parole. Il dialogo tra Cyrano e la sua pallida amica si tramuta allora in un monologo interiore: Cyrano parla alla propria coscienza, ricercando quella verità che talvolta le parole stesse celano.

“Abbiamo preso Cyrano, quello del naso, quello dell’apostrofo rosa tra le parole ti e amo, quello di Rossana, il poeta spadaccino, e l’abbiamo mandato sulla Luna. Lui ha sempre sognato di andarci, lassù. Ora che è morto da poco, le sue parole ancora sfiorano l’eco dell’aria… e finalmente è arrivato lì …” raccontano i registi, per poi proseguire: “Nell’immaginare Cyrano che vola sulla Luna pochi minuti dopo aver respirato l’ultima battuta, “il mio pennacchio”, ci siamo ispirati al testo originale. … Mandarlo sulla Luna significa per noi toglierlo dai rumori del mondo, guardare Parigi e la sua storia da lontano, da un punto così distante da permettere di vedere la verità brillare come una stella lontana. Una panchina nel deserto, questa è la Luna per noi. Briciole di stelle precipitate vagano al suolo e nell’aria, e lui come un fantasma danza tra le sue stesse luci e ombre. Sono una galassia piena di buchi neri, dice alla Luna. C’è un testo importante, scritto in versi, cento anni fa. Un testo che sembra più vecchio di quello che è. Un oceano di parole musicali che ha retto, come pochi, la sfida della scena teatrale laddove altri testi fatti di poesia hanno fallito, e Ibsen lo sapeva bene. Negli stessi anni nasce il teatro contemporaneo, Čechov e Strindberg per intenderci. Cyrano è una storia già vecchia, appena nata. Eppure. Eppure piace a tutti, resiste, non ferisce nessuno e questo non è un buon segno, dice Luigi Lunari, non ha cambiato il mondo. Eppure. Eppure ancora oggi è tra le opere più rappresentate nel pianeta. Ma perché? Cosa cela?”




Giorgio Montanini e i “perdenti”

Giorgio Montanini, il comedian più irriverente del panorama italiano, torna al Teatro Nuovo di Milano il 4 febbraio con “Eloquio di un perdente” e promette un altro sold out. 

Locandina Milano Giorgio Montanini

Il “Nemico Pubblico” nazionale (programma di Ri 3) spara sul buonismo degli italiani e lo distrugge, rispettando tutte le caratteristiche della satira dissacrante in un mix di riflessioni dalla comicità tagliente, che tutto fa tranne che consolare. Una satira feroce, politicamente scorretta, talmente scorretta che gli costa sempre il cartellino rosso dai programmi televisivi. Gli autori vengono ai miei live, mi vogliono in tv ma poi duro meno di Papa Luciani, afferma Giorgio Montanini “ma come la storia insegna, prima o poi arrivano sempre i Beatles a scalzare Nilla Pizzi”.

In “Eloquio di un perdete” Giorgio Montanini parla del centro, ovvero, nell’immaginario comune, il fulcro. il cuore, l’equilibrio, la stabilità, la sicurezza, il giusto. Ma, si chiede il’artista,  ciò che diamo per assodato essere giusto, è davvero giusto e giusto per tutti e non solo per pochi. Ci siamo mai chiesti se, i parametri utilizzati per definire il “giusto”, non vengano redatti definiti e diffusi proprio da quei pochi? Sappiamo cosa sia la pazzia, di cosa aver paura, cosa sia l’estremismo perché ne siamo consapevoli o perché ce l’hanno detto? Se siamo consapevoli allora la nostra specie è già estinta. Se ce l’hanno detto e scopriamo che non è vero, come accade Matrix e iniziamo la rivoluzione.




Le Capitali della Moda: il giro del mondo tra modelle e sfilate

Bond Street a Londra, Via Montenapoleone a Milano, gli Champs Elysees a Parigi, la Fifth Avenue a New York. Basta il nome a evocare un intero universo che definisce lo stile rappresentato da ciascuna delle quattro capitali della moda mondiale. E sì perché, nonostante le new entry come Berlino, Barcellona e Shangai siano ritenute dai protagonisti del settore particolarmente interessanti, sono ancora le “big four” a dettare legge, quanto meno nei trend da seguire nella moda e nel design. Qui infatti si svolgono le sfilate principali e accorrono gli stilisti emergenti oltre a folle di guru, blogger, fashion victim e influencer che “pattugliano” le vie della moda con i look più improbabili nella speranza di farsi notare e coinvolgere, entrando così a pieno titolo e nel magnifico “circo” del fashion. Ed è sempre qui che, oltre a irraggiungibili modelli e modelle, sfilano i personaggi più noti del mondo dello sport, dello spettacolo e della musica a livello internazionale tra presentazioni, inaugurazioni e party. Per questo, anche per i non addetti ai lavori, le settimane della moda sono l’occasione migliore per scoprire e vivere le quattro capitali e, magari, ispirati dai look visti in passerella o in strada, dedicarsi allo shopping.

 

NEW YORK La New York Fashion Week è l’occasione perfetta per conoscere le nuove tendenze più trendy del pianeta in un vortice di eventi tra concerti, mostre, conferenze che trasformano l’isola di Manhattan, e in particolare le vie di Midtown e di Soho, in un vero paradiso per fashion addicted. Da quest’ombelico del mondo, quanto meno del mondo occidentale, hanno aperto le ali stilisti come Michael Kors, Vera Wang, Donna Karan e Marc Jacobos. Da non perdere il Meat Packing District, la nuova destinazione per le boutique di icone della moda internazionale come Marc Jacobs, Stella McCartney a Alexander McQueen, e negozi di abbigliamento e di design più innovativi. La Grande Mela è uno scrigno pieno di tesori da scoprire, soprattutto a piedi, tra location che hanno fatto da sfondo di film intramontabili e serie tv, flagship store di brand internazionali (da Apple Store a Tiffany), gallerie d’arte e luoghi cult come l’Empire State Building e Times Square.
Gli appuntamenti con la moda del 2018: New York Fashion Week (Men’s) 5-8 febbraio; New York Fashion Week Fall/Winter 8-16 febbraio; New York Fashion Week Spring/Summer 6-14 settembre

LONDRA La settimana della moda a Londra accende i riflettori sugli emergenti e su brand iconici come Paul Smith e Vivienne Westwood con un calendario fitto di appuntamenti che attrae, oltre ai protagonisti del settore, vip da ogni parte del mondo. Per adeguarsi al passo della capitale britannica non basta però fermarsi alle vetrine di Oxford Street, Chelseae Knitghtsbridge. Tappa fondamentale per ogni viaggio “fashion” che si rispetti sono i leggendari mercatini dove scoprire capi vintage unici: Portobello a Notting Hills, tra i quartieri più romantici della capitale, Brick Lane, Bermondsey, Spitalfields, Brixton, Camden Lock Market e il Jubilee Market di Covent Garden.
Gli appuntamenti con la moda: London Fashion Week Men’s 6-8 gennaio; London Fashion Week Fall/Winter 16-20 febbraio; London Fashion Week Men’s 8-11 giugno; London Fashion Week Spring/Summer 14-18 settembre. Organizza il British Fashion Council

MILANO Milano si veste a festa per la settimana della moda a cui accorrono i grandi nomi del made in Italy, da Armani a Gucci fino a Prada, Versace e Dolce & Gabbana e sempre più eventi vengono creati gli emergenti. L’intera città si trasforma in passerella, con luoghi iconici come Palazzo Mezzanotte o Piazza della Scala trasformati in palchi per le sfilate (spesso visibili al pubblico) e le vie del centro “invase” da modelli, modelle, buyers e stilisti.  L’appuntamento, che cadenza il corso delle stagioni sotto la Madonnina fin dal 1958, incarna il fascino italiano tra lusso e trend da strada. E infatti, oltre al leggendario quadrilatero (la zona compresa tra via Montenapoleone, via La Spiga, Corso Venezia e via Manzoni), gli eventi che si susseguono nel corso della settimana della moda coinvolgono l’intera città, compresa caratteristica area tra Porta Genova e Porta Ticinese dove le nuove tendenze si mescolano a un certo sapore vintage.
Gli appuntamenti con la moda del 2018: Milano Moda Uomo 13-15 gennaio; Milano Moda Donna 20-26 febbraio, Milano Moda Uomo 16-19 giugno, Milano Moda design 16-22 aprile, Milano Moda Donna 19-25 settembre. Organizza la Camera Nazionale della Moda

PARIGI A Parigi si respira lo charme, la sofisticatezza, l’eleganza, il lusso, la storia della moda che passa da leggende come Chanel, Lanvin, Christina Dior, Yves Sain Laurent, Jean Pal Gaultier, Martin Margiela e Givenchy. Qui la moda è arte. Le settimane della moda parigine sono uno spettacolo unico al mondo dove, tra luoghi da sogno, gli stilisti reinventano gli spazi per rendere le sfilate esperienze indimenticabili. Sotto la Torre Eiffel la moda è protagonista ovunque: dagli Champs Elysées in cui le catene internazionali si alternano alle boutique più chic del mondo, al Boulevard Haussmann che ospita storici magazzini come Galeries Lafayette e Au Printemps, al quartiere di Les Marais con proposte più inconsuete.
Gli appuntamenti con la moda del 2018: Paris Fashion Week Men’s 17-21 gennaio Paris Haut Couture 21-25 gennaio; Paris Fashion Week Fall/Winter 27 febbraio- 6 marzo; Paris Fashion Week Men’s 20-24 giugno; Paris Haute Couture 1-5 luglio; Paris Fashion Week Spring/Summer 25 settembre – 3 ottobre. Organizza la Federation Francaise de la Couture

 

Parigi foto




Il Bacio debutta a Milano

Barbara De Rossi e Francesco Branchetti debuttano al Teatro San Babila di Milano ne Il Bacio, di Ger Thijs e con la regia dello stesso Branchetti.

Il Bacio,  in scena sul palco milanese tutti i giorni fino al 4 febbraio, è la storia di un incontro tra un uomo e una donna; una panchina, un bosco, dei sentieri, due vite segnate dall’infelicità, forse dalla paura ma che, in una sorta di magica “terra di mezzo”, arrivano a sfiorarsi, a toccarsi. Una donna che va alla ricerca del suo destino, un uomo che fa i conti con i suoi fallimenti e con la sua storia. In un paesaggio che evoca talvolta le stazioni di una Via Crucis dell’anima, tra i due nasce un sentimento magico, dove hanno spazio la leggerezza e il candore, la fragilità di due anime che fanno i conti con la propria vita e tutto sfocia in un sentimento struggente condiviso. L’amore è dietro l’angolo e i fantasmi e le paure a tratti si dileguano, per lasciare spazio ad un sogno vissuto in un’atmosfera magica a tratti apparentemente irreale.