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Cosmetica Italia e OffiCine-IED presentano Piccoli Passi, il cortometraggio sull’accettazione di sé

In occasione di Milano Beauty Week 2024La settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere – è stato presentato in anteprima un lavoro che ha visto la collaborazione tra Cosmetica Italia e OffiCine-IED.

Per la prima volta, Cosmetica Italia è attore di un progetto di mecenatismo culturale che racconta sul grande schermo e al grande pubblico alcuni temi cari al settore. L’inclusione, la valorizzazione e l’accettazione di sé, l’autenticità, l’autostima, l’importanza del benessere psicofisico vengono trattati attraverso il linguaggio della settima arte per mettere in risalto il ruolo del cosmetico nella vita di ogni individuo, dalla routine quotidiana alle occasioni speciali e indimenticabili.

Il corto, che vanta la direzione artistica di Silvio Soldini, è la storia di due giovani ragazzi, Ginevra e Andrea, interpretati da Laura Martinelli e Davide Iachini e della loro illuminata docente di educazione fisica Anna Gioia, impersonata da Anna Ferzetti. Con loro anche gli attori Giulia Salemi, Emma Bolcato, Francesco Sturani e Lorenzo Raineri. Un cast d’eccellenza, guidato dai docenti Bruno Oliviero, Luca Bigazzi, Giorgio Garini, Carlotta Cristiani, con il coordinamento di Paolo Borraccetti.

Piccoli Passi sarà presto in distribuzione in occasione di eventi, iniziative e festival cinematografici in tutta Italia.

Clicca qui per vedere il cortometraggio.

Cosmetica Italia è dal 1967 la voce dell’industria cosmetica nazionale e della sua filiera. Conta tra le sue fila oltre 630 imprese – dalle multinazionali alle piccole e medie realtà produttive distribuite sull’intero territorio nazionale – per un totale di 36mila addetti diretti (oltre il 54% degli occupati sono donne) che diventano 391mila sull’intera filiera cosmetica se si considerano gli occupati afferenti ai canali di estetica, acconciatura, profumeria, farmacia, erboristeria e vendita diretta. Per le aziende del comparto Cosmetica Italia è il riferimento nell’elaborazione e diffusione di informazioni di carattere normativo, tecnico ed economico; l’Associazione supporta inoltre le imprese nello sviluppo del loro business in Italia e all’estero e promuove la reputazione del settore con progetti di comunicazione mirati alla diffusione del valore scientifico, economico e sociale del cosmetico.

“OffiCine” è un progetto culturale di Istituto Europeo di Design, nato più di dieci anni fa con l’obiettivo di avvicinare un pubblico ampio ed eterogeneo al mondo del cinema, attraverso percorsi differenziati e dedicati. E’ gestito da Labà-Progetti Speciali. OffiCine sfugge da una definizione univoca: non è una scuola, non è una produzione, non è un circolo culturale. È, o vorrebbe essere, tutte queste cose insieme: un luogo di formazione libero dalle impostazioni rigide della didattica tradizionalmente intesa, un hub di sperimentazione dove si dà vita a prodotti cinematografici, una rete di persone che mettono in comune passione, competenza, impegno, tempo, in un meccanismo circolare di apprendimento e crescita personale. OffiCine propone corsi teorici di approfondimento sulle diverse discipline e ruoli del cinema, Laboratori pratici in cui si sviluppa un’idea fino a produrre cortometraggi o documentari, Lezioni aperte al pubblico, con ospiti speciali o dedicate a una lettura trasversale di temi attraverso il cinema.




Record di visitatori per la XIII edizione delle giornate FAI d’autunno

Le Giornate FAI d’Autunno, con le loro 700 aperture di luoghi solitamente inaccessibili o poco valorizzati in 360 città, sono state un’occasione unica per 386.000 visitatori – un record assoluto per l’edizione autunnale delle Giornate FAI – di conoscere le tante sfaccettature del nostro patrimonio culturale e artistico.

Il luogo più visitato è stato il Castello Ducale di Casoli (CH); secondo posto l’Ipogeo di Piazza del Plebiscito a Napoli, terzo posto per Palazzo Sciarra a Roma, quarto per la sede della Banca d’Italia a Bari. Chiude la classifica dei primi cinque lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.

Anche i Beni del FAI hanno partecipato alla grande festa delle Giornate d’Autunno: il più visto è stato Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), secondo posto per Villa del Balbianello a Tremezzina (CO), terzo per il Villa dei Vescovi sui Colli Euganei, quarto per Palazzo Moroni a Bergamo. Chiude la classifica Villa Necchi Campiglio a Milano.

Ancora una volta le Giornate FAI mettono in luce il legame straordinario dei cittadini italiani con il patrimonio culturale: una sorta di mappa artistica dell’Italia più bella, declinata nelle sue accezioni artistiche, naturalistiche e di curiosità e originalità.

E voi, avete partecipato alle giornate FAI d’autunno? Cosa avete visitato? Fatecelo sapere nei commenti!




A Rho una retrospettiva dedicata al pittore Aligi Sassu: “Il percorso pittorico. Passione, colore, luce”

E’ stata inaugurata oggi – sabato 19 ottobre – a Villa Burba, spledida location nel Comune di Rho (MI), una mostra di grande rilievo, dedicata a uno dei protagonisti più significativi della figurazione italiana del secolo scorso: Aligi Sassu.

L’esposizione, curata da Cristina Palmieri, vanta la collaborazione della Associazione culturale GPC Arte di Rho, della Galleria B&B ARTE di Canneto Sull’Oglio (MN) e della Fondazione Helenita e Aligi Sassu di Milano, e rimarrà aperta fino al 10 novembre con i seguenti orari: martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 15.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

La retrospettiva comprende opere che vanno dalla fine degli anni Venti sino agli Anni Novanta del Novecento, tra cui il “Paesaggio industriale” del 1929, che il figlio di Sassu, Vicente (anch’egli presente all’inaugurazione), ha messo a disposizione. Questo lungo arco temporale permette di apprezzare – insieme alle ovvie differenze formali determinate dall’evoluzione a cui andò incontro il suo stile – l’immutabilità di alcuni elementi caratterizzanti dello sile di Sassu: l’utilizzo di cromie accese (in particolare il verde acido, che nessun altro pittore del tempo utilizzava), l’estremo dinamismo e l’accostamento tra realtà ed irrealtà.

Nato a Milano nel 1912, Aligi Sassu visse i fermenti che le avanguardie storiche, in primis il Futurismo, portarono nella città. Il padre, di origini sarde, si era trasferito nel capoluogo lombardo nel 1986, dopo essere stato uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano nell’isola: a Milano strinse uno stretto legame di amicizia con Carlo Carrà, uno dei più rappresentativi esponenti del movimento futurista, con il quale condivideva l’impegno politico.

Aligi ebbe modo di frequentare, sin da giovanissimo, personaggi di spicco dell’ambiente artistico. La passione per le istanze futuriste lo indusse a studiare la pittura di Carlo Boccioni, ad approfondire gli scritti di Filippo Tommaso Marinetti e a cercare di conoscerlo. “La sua ricerca, di matrice chiaramente espressionista – ha spiegato durante la cerimonia di inaugurazione la curatrice – ha attraversato diversi decenni, rimanendo sempre fedele alla necessità dell’artista di farsi narratore appassionato, capace di immettere nelle proprie opere una vigorosa potenza espressiva. Da questa origina una pittura connotata da linee fluide, contrasti cromatici marcati e da una composizione equilibrata ma sempre incline al movimento e al dinamismo. Personalità carismatica, eclettica e coraggiosa, caparbia nel rivendicare l’eterogeneità e autonomia della propria espressività, apporta un indubbio contributo alla storia dell’arte italiana tra le due guerre, in virtù di un’ispirazione che è amalgama di culture, storia e vita”.

All’Accademia di Brera, Sassu conobbe Lucio Fontana, con il quale lavorò anni dopo ad Albissola. Quindi Tullio Mazzotti e Pablo Picasso, Giacomo Manzù e poi, a Parigi, Filippo De Pisis, Lionello Venturi e Fernand Lèger. Appassionato di due ruote, dedicò ai “Ciclisti” una serie di opere, mentre dal 1930, con la serie degli “Uomini rossi”, realizzò oltre cinquecento opere che ritraggono le figure più disparate, “da quelle mitologiche come i dioscuri e gli argonauti a quelle più popolane come i giocatori di dadi, i pastori, i suonatori e molte altre; personaggi dediti ad attività ludiche e passatempi come se si trovassero in un mondo magico, diverso dalla realtà”, come precisa Palmieri.

Una parte importante della sua pittura è costituita anche dalle opere sacre. Militò come antifascista e antifranchista, formando il Gruppo Rosso insieme a diversi altri artisti, tra cui Renato Guttuso. In seguito ad alcune manifestazioni venne incarcerato prima a San Vittore e poi a Regina Coeli, a Roma, con una condanna a dieci anni di reclusione. Trasferito al carcere di Fossano, venne scarcerato nel 1938 grazie all’intercessione di Marinetti, ma gli venne proibito di esporre. Dopo la guerra, acquistò una casa a Maiorca, nelle Baleari, dove soggiornò per svariati periodi dell’anno: in Spagna coltivò la passione per le tauromachie. Sassu fu anche ceramista, illustratore e scultore. Molto rilevanti anche i suoi murales e affreschi, nati da commesse istituzionali e pubbliche.

Vi invitiamo a passare da Rho per visitare questa interessantissima retrospettiva! Tutte le info sul sito del Comune.




Benvenuti nella Guida NON Guida di Milano: Milano fantastica

Lunedì 30 settembre abbiamo avuto il piacere di partecipare alla presentazione, presso la storica Libreria Bocca (situata in Galleria Vittorio Emanuele), della bellissima guida “Milano fantastica”, un progetto edito dalla casa editrice Peacock, su testi di Grazia Guarnieri e disegni di Giulia Lazzaron. Introduzione a cura di Francesca Vertucci. Il libro è scritto sia in italiano che in inglese, il che lo rende perfetto sia per i milanesi che vogliono conoscere tutti i misteri della propria città sia per i turisti, anche stranieri.

Sul sito della casa editrice leggiamo che Milano fantastica è una Guida NON Guida di Milano, un viaggio unico e affascinante attraverso la città che ha sempre incantato il mondo con la sua storia e i suoi profumi. Incontrerai: 

  • Grazia, la Tua Guida Fantastica; Grazia non è una guida turistica qualunque. Con lei, scoprirai storie reali ma straordinarie, intrecciate con la ricca trama storica della città. Ogni palazzo e ogni piazza di Milano hanno un segreto, un racconto che aspetta solo di essere svelato. Grazia ti condurrà attraverso itinerari insoliti.
  • Giulia, l’Artista; Lasciati ammaliare dalle opere di Giulia, l’artista contemporanea che, con i suoi disegni, trasforma Milano in un mondo incantato, aprendo porte che ti conducono in una dimensione dove la città diventa un luogo di sogni e meraviglia.
  • I Segnalibri Profumati; a rendere ancora più il tuo viaggio sensoriale, ci saranno i segnalibri profumati realizzati da Milano Fragranze. Questi piccoli effluvi non solo ti accompagneranno nelle letture, ma porteranno con sé le fragranze tipiche della città: il profumo dei fiori dei giardini, l’aroma del caffè negli storici bar della galleria e la brezza serale che soffia lungo i Navigli.

Come ha ben sottolineato Francesca Vertucci durante la serata di presentazione, questo progetto è molto interessante proprio per il suo approccio multisfaccettato, che unisce la bellezza e l’incanto della narrazione di Grazia al godimento delle fantastiche immagini create dalla fantasia di Giulia, per arrivare ad accostare i luoghi di cui leggiamo con i propri odori e profumi caratteristici.

Grazia ci ha raccontato che l’avventura è iniziata una sera in cui Giulia le ha proposto di creare insieme un libro su Milano, dicendo che aveva iniziato a disegnare una creatura con 6 occhi…e che a Grazia è venuta subito in mente la Milano spagnola con le sue 6 porte di ingresso alla città (da qui, il nome di sestieri per indicare i quartieri). 

Dalla passione di Giulia per le mante nascono invece le due protagoniste del libro: Mantica e Lucina, per l’appunto due mante che ci raccontano i loro viaggi per Milano. Come leggiamo nell’introduzione, non a caso tra le prime pagine del libro la mappa della Milano antica ricalca la forma di una sinuosa manta, dal greco mantis-mantis, ovvero “indovino”, ma anche dall’ispanico-americano “coperta, mantello”. Una sorta di prefazione e premonizione di ciò che seguirà nel libro: una serie di misteri, segreti e fascinazioni sulla città più ambivalente e discussa di tutta Italia.

Attraversermo quindi Milano passando dai Navigli, la Darsena, Brera, Montenapoleone, Piazza Affari, la Galleria Vittorio Emanuele, l’Ippodromo, il Castello Sforzesco e tanto altro. E in questo viaggio saremo accompagnati anche da un bellissimo segnalibro profumato con uno dei meravigliosi profumi di Milano Fragranze (in questo caso Brera).

Milano Fragranze è un marchio di profumi che celebra la bellezza e la diversità di Milano attraverso fragranze uniche, ispirate ai luoghi più iconici della città. Lo “Spirito del Luogo” (il Genius Loci) è l’ispirazione dietro ogni profumo, che consente di raccontare la storia delle persone e dei luoghi che hanno reso Milano una città unica sia ieri che oggi.  Come sostiene Marcel Proust nella sua opera “La Recherche Du Temps Perdu”, l’odore e il sapore delle cose possono rimanere impressi a lungo nella nostra memoria e riemergere inaspettatamentedopo qualche tempo. Milano Fragranze cattura questa essenza e crea profumi che possono evocare i ricordi della città in modo unico e personale.

Ogni profumo di Milano Fragranze è un viaggio olfattivo che ti trasporta nei quartieri e nei monumenti più emblematici di Milano. Dalle note fresche e luminose dei giardini segreti fino alle sfumature intense e sofisticate della vita notturna milanese, ogni creazione riflette l’anima cosmopolita e dinamica della città.  Al momento il brand conta 10 referenze: Panettone, Piazza Affari, La Prima (dedicato a La Scala), Derby (che richiama l’Ippodromo ovviamente), Brera, Cortile (fragranza che ricrea l’atmosfera dei ballatoi delle case di ringhiera), Diurno (conoscete la storia dell’Albergo Diurno di Porta Venezia?), Basilica, Galleria e Naviglio. Le formulazioni sono il risultato di un’attenta selezione di materie prime pregiate e il risultato sono profumi ricchi e complessi, ideali sia per chi cerca un’eleganza discreta che per chi desidera un aroma più audace.

Trovate la registrazione della presentazione del libro sul Canale YouTube della Libreria Bocca (https://www.youtube.com/LibreriaBocca1775), gestito con verve ed energia da Giorgio Lodetti, e ovviamente potete comprare il libro nelle migliori librerie (costo: 20€) e sul sito della casa editrice Peacock (https://www.studiopeacock.net/). Sul sito ufficiale di Milano Fragranze (https://www.milanofragranze.com/) potete invece acquistare le fragranze, il discovery kit, le candele (Panettone è in assoluto la nostra preferita!), gli accessori e anche il libro!




60° Wildlife Photographer of the Year – Milano 2024

Per chi di voi non la conoscesse, the Wildlife Photographer of the Year è la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo, in cui vengono esposte le immagini vincitrici dell’omonimo concorso indetto dal Natural History Museum di Londra. 

In occasione del suo 60° anniversario, per la prima volta questa mostra verrà presentata a Milano in contemporanea all’esposizione londinese e si svolgerà nella nuova prestigiosa sede del Museo della Permanente (in via Turati 34) dal 22 novembre 2024 al 9 febbraio 2025. Gli organizzatori – l’Associazione culturale Radicediunopercento – promettono un allestimento straordinario: le 100 foto premiate saranno infatti stampate su grandi pannelli e avranno una nitidezza e una profondità eccezionali grazie alla retroilluminazione a led, offrendo al pubblico un viaggio coinvolgente e immersivo e un’esperienza ‘viva’ della natura.

Le straordinarie immagini documentano le meraviglie della natura: dal comportamento degli animali alle specie in estinzione, dai dettagli sorprendenti del mondo vegetale agli scorci inediti dei paesaggi ancora incontaminati, ma anche i reportage in prima linea sui cambiamenti del clima e sulla crisi della biodiversità. Un monito a preservare il pianeta e un incoraggiamento a modificare le azioni umane, che continuano a plasmare l’ambiente, verso un futuro ecosostenibile.

Qualche anteprima? Vi possiamo dire che tra le 14 immagini con Menzione d’onore che si ritroveranno nel percorso della mostra milanese vi saranno: la prima foto realizzata con smartphone premiata al concorso, The Last Resting Place di Randy Robbins (USA), che mostra il completamento del cerchio della vita di una femmina di cervo mulo; Stormy Scene di William Fortescue (UK), che ha assistito alla complessa relazione dei leoni in accoppiamento; Hooked di Tommy Trenchard (Sudafrica), che ha colto il momento angosciante in cui uno squalo viene issato a bordo di un peschereccio spagnolo nell’Oceano Atlantico meridionale; e, nella categoria fino a 10 anni, In the Spotlight di Shreyovi Mehta (India), un’immagine suggestiva di un pavone nel Parco nazionale indiano di Keoladeo a Bharatpur.

Non mancheranno le richiestissime visite guidate del venerdì sera con Marco Colombo, noto naturalista e fotografo pluripremiato al Wildlife, e le serate di approfondimento con i grandi fotografi. Inoltre tornano gli appuntamenti del giovedì sera, che saranno dedicati a speciali visite guidate tematiche con grandi nomi della divulgazione scientifica.

Per tutte le informazioni, e per acquistare i biglietti, visitate il sito dedicato alla mostra.




Milano Beauty Week 2024

Sta per iniziare la terza edizione di Milano Beauty Week, la settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere.

Dal 25 al 29 settembre sarà possibile partecipare ad un ricco programma di attività, esperienze, conferenze, spettacoli, che animeranno non solo gli hub principali della manifestazione (Palazzo Giureconsulti, Palazzo Castiglioni, Beauty Cube e Beauty Tram), ma anche le vie, le piazze, gli spazi commerciali, i luoghi d’arte e di cultura del capoluogo lombardo.

Milano Beauty Week si pone l’obiettivo di affermare il cosmetico come bene indispensabile per il benessere e l’autostima di ognuno, e creare maggiore consapevolezza rispetto all’essenzialità di questi prodotti che accompagnano quotidianamente nei gesti legati all’igiene, alla cura di sé, alla prevenzione e alla protezione.

Il progetto è stato creato da Cosmetica Italia – l’Associazione che rappresenta le aziende dell’industria cosmetica nazionale e della sua filiera – in collaborazione con Cosmoprof (dal 1967 l’appuntamento più importante per tutti gli stakeholder dell’industria cosmetica) ed Esxence, la più importante manifestazione espositiva dedicata alla Profumeria Artistica a livello internazionale.

Preparatevi a partecipare a passeggiate olfattive per la città, a sperimentare trattamenti esclusivi, scambiare prodotti cosmetici non più utilizzabili con nuovi prodotti a marchio MBW, ottenere una consulenza personalizzata per i propri capelli, seguire masterclass e conferenze. E tanto tanto tanto altro ancora.

La Cerimonia di apertura si terrà negli spazi aperti di fronte al Palazzo dei Giureconsulti, e promette di stupirci con una serie di incredibili performance artistiche, mentre domenica 29 ci sarà l’attesissima Cerimonia di Premiazione dei migliori profumi dell’anno 2024, a cura di Accademia del Profumo. Che quest’anno si terrà nientemeno che al Teatro alla Scala e verrà seguita dal concerto “Note di Bellezza”, a opera dell’Orchestra e dei Solisti dell’Accademia Teatro alla Scala.

Per scoprire tutti gli appuntamenti della settimana, scaricate da qui la APP ufficiale di Milano Beauty Week e registratevi ai vostri eventi preferiti!!




2 profumi per … giugno

Niente lo emozionava
come il profumo del tiglio
in fiore, come quel torpore
soave che risaliva alle narici
dalle lontane, perdute ore dell’infanzia.

Franco Marcoaldi, da La trappola, Einaudi, 2012

Come non essere d’accordo con l’affermazione che giugno è il mese del re tiglio? Quel profumo dolce e soave ci fa immediatamente pensare alla primavera che lascia piano il posto all’estate, le giornate sono lunghissime ma non ancora afose e le sere diventano sempre più tiepide. Camminare e stare all’aperto è così piacevole in questo mese di mezzo, decisamente il mio preferito di tutto l’anno (e prima che lo chiediate – no – non è solo perché è il mese del mio compleanno!!), perché i sensi sono tutti stimolati e l’inizio dell’estate porta sempre un po’ di spensieratezza in più.

Per questo mese quindi vi voglio consigliare due fragranze con la nota di tiglio, per portare sempre con voi la felicità che si prova quando si passeggia sotto questi alberi dal profumo inebriante: si tratta di Tiglio Mirabilis di Laboratorio Olfattivo e Sol Salgado di Thomas de Monaco. Il primo un po’ più secco, che vi consigliamo per il giorno, mentre il secondo più dolce e avvolgente, ideale per le sere d’estate.

Il progetto di Laboratorio Olfattivo nasce nel 2009 dalla visione di Daniela Caon e Roberto Drago e dalla loro passione per la profumeria artistica. Lavorando con i più eclettici nasi al mondo hanno creato una serie nutrita di referenze che ripropongono profumi e sensazioni riconoscibili e familiari in una veste raffinata, elegante e sempre sorprendente. Una serie di profumi del cuore insomma, che ci riportano a memorie e luoghi lontani eppure vicinissimi. Non fa eccezione Tiglio Mirabilis, una delle ultime fragranze lanciate dal brand e frutto della maestria del bravissimo naso italiano Luca Maffei, il quale è riuscito a creare un profumo che racchiude tutta la gioia, la serenità e la pace che regalano i tigli in fiore, con il loro profumo di inizio estate.

L’aggiunta di zenzero e cardamomo in apertura dona alla composizione un tocco frizzante e fresco, stemperando al contempo la dolcezza e la cremosità della nota di tiglio, che troviamo nel cuore della piramide olfattiva insieme all’altrettanto iconico e primaverile gelsomino, in una danza gioiosa e luminosa, che termina nel fondo morbido e soave di legni e muschi. Insomma, un profumo perfetto per una giornata di quasi estate, con la sua carica di energia positiva e di promesse di qualcosa di bello che sappiamo sta per arrivare!

La seconda fragranza che vi proponiamo non è dedicata esclusivamente al tiglio, bensì al desiderio di trattenere per sempre la sensazione di felicità e benessere che si prova nella cosiddetta “Golden Hour”, o magic hour, un termine utilizzato in fotografia (e non per nulla il nostro Thomas nasce fotografo – questo il link all’articolo che gli abbiamo dedicato qualche tempo fa) per indicare una particolare e ricercata condizione della naturale luce solare: quella in cui abbiamo luce morbida, colori caldi, ombre così lunghe che tendono a sparire ed un buon livello di contrasto.

Catturando l’essenza dell’estate infinita, Sol Salgado è un omaggio alla pelle baciata dal sole e ai ricordi più cari, e davvero ci potrà accompagnare per tutta l’estate facendoci vivere nella golden hour per più dei 30 minuti della durata effettiva di questo fenomeno naturale. La fragranza si apre con un meraviglioso fiore di tiglio, la cui potenza e cremosità vengono supportate e amplificate dalla mimosa, mentre il fior di cotone dona acquaticità. Il cuore, con sale, eliotropio ed ambra grigia, fornisce quella sensazione di sale essiccato sulla pelle riscaldata dal sole, nostalgia della fresca sera che arriva. Nel fondo, il muschio, delicato e sensuale, si fonde con il calore dell’ambra, creando un’aura avvolgente. Il legno di sandalo aggiunge una nota di tranquillità mentre la vaniglia affumicata introduce profondità e mistero, come un’ombra che preannuncia l’avvicinarsi del crepuscolo, ma allo stesso tempo enfatizza il calore e la luminosità del giorno che se ne va.
Ogni respiro è come un ritorno a quegli istanti in cui il tempo sembrava infinito e ogni tramonto prometteva un’altra bellissima giornata…

E voi: quali sono i profumi che amate indossare in questo periodo? Fatecelo sapere nei commenti!




Il Forte di Bard: tra storia e futuro

Il Forte di Bard è un’imponente struttura militare realizzata nella prima metà del XIX secolo, e rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento del periodo. Posta alla sommità di una rocca all’ingresso della Valle d’Aosta, grazie ad un articolato intervento di recupero dal 2006 è un polo culturale e turistico sede di musei, esposizioni di respiro internazionale, di eventi e di accoglienza all’avanguardia.

La piazzaforte è costituita da tre principali corpi di fabbrica, posti a diversi livelli, tra i 400 e i 467 metri: dal più basso, l’Opera Ferdinando, a quello mediano, l’Opera Vittorio, e al più alto, l’Opera Carlo Alberto per un totale di 283 locali.
L’Opera Ferdinando si presenta a forma di tenaglia ed è costituita da due corpi di fabbrica, l’Opera Ferdinando Inferiore e l’Opera Ferdinando Superiore all’interno del quale è ubicato il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
L’Opera Mortai, collocata alle sue spalle, e l’attigua Polveriera ospitano i locali destinati ai laboratori didattici e sono adibiti anche a mostre temporanee. A circa metà della rocca sorge l’Opera Vittorio, che ospita Le Alpi dei Ragazzi, uno spazio dedicato a laboratori scientifici incentrati sull’impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo sui ghiacciai di tutto il mondo.

Al culmine del rilievo, la più imponente delle tre opere è formata da una cinta su cui si appoggiano tutti i fabbricati e che racchiude al suo interno l’Opera di Gola, con il relativo cortile, posta a difesa del lato sud, e l’Opera Carlo Alberto con il grande cortile quadrangolare della Piazza d’Armi, circondato da un ampio porticato. Il primo piano dell’Opera ospita il Museo delle Alpi. Al pianterreno, lungo il Deambulatorio che si affaccia sulla Piazza d’Armi, si affacciano gli spazi dedicati alle mostre temporanee (Cannoniere, Cantine, Corpo di Guardia) e lo spazio Vallée Culture.

All’interno dell’Opera Carlo Alberto si trovano anche le Prigioni, 24 celle di detenzione disposte lungo quattro sezioni. Le anguste celle dove venivano rinchiusi i prigionieri hanno dimensioni molto ridotte, circa 1,3X2 metri. Nel corso dell’Ottocento arrivarono ad ospitare decine di prigionieri, in particolare nel corso della terza Insurrection des Socques del 1854 per poi essere trasformate in magazzini viveri della fortezza. Lo spazio ospita un percorso multimediale dedicato alla storia della fortezza.

Oltre al percorso museale permanente, il Forte ospita nel corso dell’anno una ricca offerta di mostre temporanee. In particolare, è per noi imperdibile l’annuale Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra e arrivato quest’anno alla 59esima edizione. Selezionate tra 49.957 proposte provenienti da 95 paesi, le immagini premiate sono esposte in anteprima per l’Italia dal 3 febbraio al 2 giugno 2024 e raccontano la vita animale e le emergenze ambientali di tutto il mondo. Uno dei giudici del premio è Stefano Unthertiner, fotografo naturalista e divulgatore scientifico, che collabora con il National Geographic dal 2009 e la cui elegante galleria-atelier – la Little Wild Gallery – si trova proprio all’interno del Forte, nella galleria commerciale Passage du Fort (littlewild-gallery.com).

Segnaliamo infine altre 2 interessanti mostre che si possono visitare in questo periodo: The best of Cycling e Non c’è più tempo. La prima sarà aperta fino al 13 ottobre prossimo all’interno delle Scuderie ed espone una rassegna di scatti che hanno partecipato alla settima edizione dell’omonimo concorso: le bellissime fotografie hanno l’obiettivo di suscitare emozione, valorizzando quel patrimonio unico che è il ciclismo, nei suoi più svariati aspetti. La seconda, ospitata dell’Opera Mortai e promossa dal Forte e dall’Agence France-Presse sarà visitabile fino al 21 luglio. Si tratta di un progetto espositivo inedito, che mira a promuovere una vera e propria azione di sensibilizzazione su tematiche non più rinviabili e che coinvolgono tutti, documentando per la prima volta il fenomeno dei migranti climatici.

Per info:

Associazione Forte di Bard
11020 Bard (Aosta)
Valle d’Aosta. Italia

www.fortedibard.it




2 profumi per maggio

“Ben venga Maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera
Il nuovo amore getti via l’antico nell’ombra della sera
Ben venga Maggio, ben venga la rosa, che dei poeti è il fiore
Mentre la canto con la mia chitarra, brindo a Cenne e a Folgore”
Così scrive Francesco Guccini nella Canzone dei Dodici Mesi. 

Quando pensiamo al mese di maggio, il pensiero evoca immagini di luce, sole, bel tempo, rose, canti di uccelli, voli di rondini. Non sappiamo voi, ma noi quando iniziamo a sentire aria di primavera sentiamo voglia di profumi fioriti, luminosi, anche un po’ fruttati…

Per questo mese quindi vi vogliamo consigliare due profumi che potete trovare facilmente, profumi cosiddetti “commerciali” ma con un DNA distintivo e particolare. Il primo è prettamente femminile, mentre il secondo è assolutamente unisex e fuori dal comune. Parliamo di J’adore l’Or di Dior e di Mémoire d’une Odeur di Gucci.

Da quando nel 2021 Dior annunciò la nomina del grande maestro profumiere Francis Kurkdjian (che aveva già creato due fragranze della Collection Privée, tra l’altro riformulate proprio dopo la nomina) quale direttore creativo delle Fragranze di Parfums Christian Dior, gli esperti ed appassionati hanno aspettato con ansia il primo lavoro dell’ex enfant prodige della profumeria francese. E che lavoro: Kurkdjian si è cimentato nientemeno che con la riscrittura di uno dei più celebri e celebrati blockbuster della profumeria moderna, che dalla sua uscita nel 1999 è sempre stato ai primi posti nelle classifiche e non ha mai perso un colpo. J’adore, per l’appunto.

La svolta cruciale dell’aggiornamento trova le sue radici nel termine “d’oro”. «Pensavo che l’oro a 24 carati fosse puro, ma in realtà, per ottenere l’oro più puro, è necessario riscaldare il metallo fino a renderlo liquido e continuare a riscaldarlo finché le impurità non scompaiono», ha spiegato Kurkdjian in alcune interviste.

Questo concetto ha suscitato la domanda su che cosa sarebbe accaduto se si fosse applicato lo stesso processo a J’adore. Il risultato è una versione della fragranza originale più rotonda e morbida, ispirata dal desiderio di Kurkdjian di esaltare la purezza dei fiori, enfatizzandone i contorni e le sfumature sfaccettate. Le note olfattive includono fiori d’arancio, gelsomino grandiflorum e rosa, tutte in assoluta, cioè in massima concentrazione. I fiori d’arancio conferiscono luminosità e rotondità, accentuando la femminilità della fragranza, mentre il gelsomino è potente e discreto, accompagnato da sfumature di mandorla, mango e banana. La rosa centifolia è una rosa carnale, rotonda ed esuberante: questi ingredienti sono il vero oro di J’adore. E questa versione trasforma questo iconico profumo da dolce e giovane essenza floreale a un aroma più maturo e complesso.

Con Mémoire d’une Odeur la Maison Gucci ha voluto creare una nuova famiglia olfattiva, definita come minerale aromatica. In effetti, Mémoire è un profumo che si fatica ad incasellare in una precisa etichetta. Mescolati dal maestro profumiere Alberto Morillas, gli ingredienti inattesi ed enigmatici di questa fragranza creano un elisir unisex e intramontabile; è una fragranza senza tempo e senza genere, ed è la prima fragranza unisex creata da Gucci. Definito da una nota di camomilla romana, questo particolare fiore della fragranza è stato scelto da Alessandro Michele, all’epoca (siamo nel 2019) direttore creativo della Maison. 

La camomilla romana cresce intorno a Roma in giardini terrazzati a partire dal XVI secolo e ha un profumo verde aromatico, con un carattere che irradia gioia e una nota dolce aromatica di miele e mela verde. Mémoire d’une Odeur mescola la camomilla romana con i petali di gelsomino indiano per donare tenerezza, preziose note muschiate per la profondità e legni nobili, tra cui il caldo e luminoso sandalo e il delicato e leggero legno di cedro, un albero dalla grande forza con radici profonde e un’irresistibile nota alla vaniglia. La confezione esterna, di colore verde, presenta un motivo a stelle ispirato agli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova.

In un periodo attuale in cui la profumeria sta assecondando il gusto imperante per i profumi “bombazza”, persistenti, dalla grande scia, Mémoire d’une Odeur se ne discosta totalmente: è un profumo intimo, discreto ed estremamente elegante. Noi lo adoriamo, e lo consigliamo a tutti coloro che amano le note verdi, fresche, a tratti anche pungenti, e a coloro che vogliono un profumo distintivo e diverso dal solito.

E voi: quali sono i profumi che amate indossare in questo periodo? Fatecelo sapere nei commenti !




1° maggio, mughetto e Guerlain: cosa hanno in comune ?

No, non siamo impazziti: la festa del Primo Maggio, la Maison Guerlain e il mughetto sono indissolubilmente legati, e in questo articolo vi spieghiamo il perché.

Forse non tutti sanno che il Francia il 1° maggio non è solo la festa dei lavoratori, bensì anche la festa del mughetto. In questo giorno infatti per le strade delle città e paesi francesi si trovano tantissimi venditori ambulanti e fiorai che vendono questo fiore. Il 1° maggio in Francia è l’unico giorno dell’anno in cui ci si può improvvisare venditori di mughetto: l’importante è stare a 50 metri da un fioraio!

La festa del mughetto trae le sue origini nel 1561 grazie a Carlo IX che, avendo ricevuto un mazzolino di mughetto come portafortuna, decise di offrirne uno ad ogni dama di corte. Nei primi del Novecento il 1° maggio in Francia fecero la stessa cosa gli stilisti che regalarono un mazzetto di mughetto a tutte le loro operaie. Ma è solo nel 1976 che la festa del mughetto sarà associata a quella del lavoro e il mughetto rimpiazzerà la rosa nell’occhiello dei manifestanti.

Come abbiamo spiegato in un articolo di qualche tempo fa (che trovate a questo link), non da tutti i fiori si possono estrarre gli oli essenziali necessari a produrre l’essenza del fiore stesso. Uno di questi fiori è il mughetto, il fiore portafortuna di Christian Dior, che lo stilista amava particolarmente per la sua freschezza effimera, la delicatezza e semplicità, tanto che ne portava sempre in tasca qualche ramoscello. Ogni anno il primo maggio i suoi artigiani e le sue clienti più affezionate ne ricevevano un bouquet, e gli dedicò persino una straordinaria collezione Haute Couture nel 1954. Lo indossava spesso all’occhiello del bavero e scaramanticamente ne cuciva un rametto negli orli degli abiti prima della sfilata. E al suo fioraio di fiducia chiese di trovare il modo di recapitargli mughetti freschi tutto l’anno.

E forse non tutti sanno che fu proprio Jacques Guerlain nel 1908 a riuscire a ricreare, grazie a nuove tecniche e procedimenti, il profumo di questo fiore. E’ per questo che la Maison Guerlain da oltre 110 anni celebra il 1° maggio presentando una nuova edizione della sua Eau de Toilette Muguet, una fragranza che celebra l’essenza dei fiori di mughetto e incarna lo spirito della primavera francese. Ogni anno Guerlain presenta questa fragranza in un flacone dal design unico. Il nome Millésime, che significa annata in francese, viene utilizzato per indicare che la fragranza viene creata ogni anno con ingredienti diversi, proprio come il vino. Questo ciclico cambiamento rende ogni edizione di Muguet Millésime unica e speciale, tanto che dal 2006 la tradizione di Guerlain di creare ogni anno una nuova edizione della iconica fragranza è diventata fonte di un’attesa fervente per il nuovo profumo da parte degli appassionati di tutto il mondo.

Per questo esclusivo rendez-vous, nel 2024 Guerlain riconferma il proprio impegno a favore dell’artigianato attraverso la collaborazione con Anne Lopez. Sull’iconico Flacone Api, la scultrice ha creato delicati fiori a forma di campanelle, decorati con oro puro 22 carati, trasformando il Millésime 2024 in un’opera d’arte unica. Questa intricata scultura è realizzata con stucco, una miscela di calce, acqua, cemento e polvere di marmo, modellata meticolosamente prima dell’indurimento. Il processo di progettazione prevede che ogni grappolo di fiori venga modellato a mano, seguita da un’attenta modellazione di ogni petalo per emulare l’aspetto di un bouquet rigoglioso.

La fragranza si apre con una frizzante nota verde, che sfocia in un cuore di rinfrescante mughetto e squisita rosa. Si conclude con una miscela di gelsomino e rosa pregiati, che avvolge chi indossa il profumo nell’essenza della primavera e nel caratteristico aroma di mughetto. Un sillage la cui freschezza ricorda per l’appunto un ramo di mughetto appena colto. Unica nota “dolente” il prezzo, non proprio alla portata di tutti (750€). Ma se siete alla ricerca di un oggetto prezioso e da collezione, di un regalo unico e per una persona speciale, questo potrebbe fare al caso vostro!

È possibile trovare tutte le edizioni della collezione speciale nel database del sito Fragrantica: Guerlain Muguet Collection.

Buon Primo Maggio ! Voi che profumo indosserete oggi ?