1

Veronica Pivetti è Viktor und Viktoria

Veronica Pivetti torna sul palco con VIKTOR und VIKTORIA, la commedia ispirata al film di Reinhold Schunzel, al Teatro Nuovo di Milano dal 15 al 24 marzo. In scena con lei Giorgio Borghetti, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti, diretti da Emanuele Gamba nella versione originale di Giovanna Gra.

Quando la crisi colpisce il mondo dello spettacolo anche gli artisti Il devono aguzzare l’ingegno per sopravvivere. Così Viktoria, talentuosa cantante disoccupata nella Berlino degli anni Trenta, si finge Viktor e conquista le platee, scatenando però, con il suo fascino androgino, curiosità e sospetti. 

Una commedia che, con leggerezza, arriva in profondità: tra battute di spirito e divertenti equivoci, infatti, critica una società bigotta e superficiale, molto simile alla nostra, che giudica solo dalle apparenze. 

In una Berlino stordita prima dai fasti e poi dalla miseria della repubblica di Weimar un’attrice di provincia, Susanne Weber, approda in città spinta dalla fame e in cerca di scrittura. Il freddo le ha congelato le membra, e anche il cuore non è rimasto illeso. L’incontro con un collega attore, Vito Esposito immigrato italiano, sembra cambiarle la vita. E mentre la città subisce gli umori delle nascenti forze nazionalsocialiste di Hitler in lotta con gli spartachisti dell’estrema sinistra, Susanne e Vito s’immergono negli eccessi della vita notturna weimeriana. La coppia condivide fame, scene e battute e, alla fine, si scambieranno anche sesso ed identità! Ed è per proprio per l’affamata ditta che Susanne si sacrifica e diventa Viktor und Viktoria, cioè un acclamato ed affascinante en travesti, anche grazie all’aggiunta di un colorato, buffo e stravagante fallo di cotone che diventa l’emblema del loro piccolo grande segreto. Viktor und Viktoria viene acclamato in tutti i teatri d’Europa. Una brillante compagnia capitanata dalla caustica Baronessa Ellinor Von Punkertin in cui spiccano Lilli Shultz, buffa e biondissima ballerina di fila di cui Vito è innamorato e un attrezzista dai modi bruschi e obliqui, Gerhardt miete successi ovunque. Ma, tornati a casa per l’ultima recita, un incontro fatale con il fascinoso conte Frederich Von Stein sfiorerà il cuore gelato di Susanne. Purtroppo, anche il conte ha un segreto e la liaison si complica. E, mentre a Berlino la situazione politica degenera precipitosamente, la nostra protagonista sarà costretta a fare le sue scelte: sentimentali e di vita. Non tradire mai Vito, l’amico inseparabile, né il conte, ormai padrone del suo cuore. Riuscirà Susanne/Viktor ad abbandonarsi fra le braccia del suo inaspettato amore senza che la scelta le risulti fatale?

Sullo sfondo di una Berlino anni trenta, una Veronica Pivetti racconta una storia piena di qui pro quo, cambi di sesso, scambi di persona e ricca di intrecci sentimentali senza esclusione di colpi, cimentandosi nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale.

VIKTOR UND VIKTORIA

Commedia Con Musiche Liberamente Ispirata all’omonimo Film di Reinhold Schunzel 

Versione Originale Giovanna Gra 

Regia Emanuele Gamba 

Con Veronica Pivetti

Con Giorgio Borghetti, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti 

Scene Alessandro Chiti 

Costumi Valter Azzini 

Luci Alessandro Verazzi 

Musiche Originali e Arrangiamenti Maurizio Abeni 

Aiuto Regia Vittorio Testa                                     

TEATRO NUOVO DI MILANO

piazza San Babila 2

dal 15 al 24 marzo ore 20.45

16 marzo, 17 marzo, 24 marzo ore 15.30

BIGLIETTI

Prevendita online: www.teatronuovo.itwww.ticketone.it 

Biglietteria Teatro Nuovo
02.794026
Da lunedì a sabato 10:00/19:00 orario continuato
Domenica 14:00/17:00
prenotazioni@teatronuovo.it 

Social:

Facebook @teatronuovomilano

Instagram @teatronuovo_milano

Twitter @TeatroNuovo

www.teatronuovo.it 




A Pavia si festeggia il pi greco day

Terza edizione, dopo il grande successo delle precedenti, del pi greco day a Pavia.

Un numero sfuggente e intrigante che ha ispirato l’immagine della locandina di quest’anno: Mani che disegnano di Escher. Una ricerca costante e continua delle cifre di un numero irrazionale che permea la realtà che ci circonda ma anche la fantasia, infatti, al suo interno potrebbe essere custodito un messaggio alieno o un segreto primordiale oltre che tutto lo scibile.

A promuovere l’iniziativa è l’Istituto Superiore Statale TaramelliFoscolo e l’ARMT Milano con la collaborazione dell’Università degli Studi di Pavia e dell’I.I.S. Volta.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Pavia, avrà inizio alle 9:00 nella sala conferenze del Museo Civico, presso il Castello Visconteo, con un concerto, a cura degli allievi del Liceo Musicale Cairoli di Pavia, durante il quale verrà suonato anche il pianoforte, recentemente restaurato, di Einstein.

La mattinata proseguirà nei chiostri del Liceo Scientifico Taramelli e del Liceo Classico Foscolo con una serie di conferenze di Matematica, Arte, Fisica e cinema. In piazza della Vittoria, lato Broletto, sino alle 13:00 saranno attivi diversi laboratori di divulgazione scientifica.

Anche quest’anno viene riproposto il giro turistico nei luoghi di Einstein a Pavia, a cura degli allievi della sez. Turistica dell’Istituto Tecnico Bordoni, per ricordarne il legame ma anche la ricorrenza della nascita.

Nel pomeriggio le iniziative si sposteranno al Museo della Tecnica Elettrica (prenotazione obbligatoria) e alla libreria Feltrinelli. In chiusura di settimana alla libreria Delfino ci sarà l’incontro con Ennio Peres.

 

Ecco il programma completo:

Musei Civici Sala Conferenze Castello Visconteo Pavia

Apertura dei lavori alla presenza delle Autorità cittadine, del Dirigente Scolastico dell’IstitutoSuperiore Statale Taramelli-Foscolo, Prof. Oler Grandi e della Presidente dell’A.R.M. T. Milano Prof.ssa Rosa Iaderosa

ore 9:00  Apertura Musicale, a cura degli allievi del Liceo Musicale A.Cairoli di Pavia  verrà suonato il Pianoforte di Einstein

ore 9:30 Intervento del Prof. Lucio Fregonese, Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Pavia

Chiostro Liceo Scientifico Taramelli

ore 10:00 – 10:45

Arance, alveari e correzione di errori in codici complessi

Conferenza di Matematica a cura del Direttore del Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Pavia, Prof. Ugo Gianazza

ore 11:00 – 11:45

Pi greco, la fase, l’interferenza: dalla fisica classica alla fisica quantistica 

Conferenza di Fisica a cura dei proff. Lucio Andreani e Matteo Galli.

Chiostro Liceo Classico Foscolo

ore 10:00 – 12:00 

Conferenza di Matematica e Arte “Cornelius Escher: di-segni e di numeri”, a cura dei Proff. Emanuele Vicini, I.I.S. Volta, Ludovico Pernazza, Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi Pavia

ore 12:00 -13:00

Il cielo cade

lezione cinematografica ispirata ad alcuni frame de sulla storia di Robert Einstein, a cura del Prof. Simone Leddi, Liceo Omodeo di Mortara

Maratona nei luoghi di Einstein a Pavia dalle 9:00 alle 13:00

Museo Civico Castello Visconteo

Museo della Storia dell’Università

Liceo Classico Ugo Foscolo

Casa di Einstein, in Via U.Foscolo

Industrie Einstein-Garrone

Ponte Vecchio

Laboratori in Piazza della Vittoria dalle 9:00 alle 13:00

Sezioni coniche: Macchine Matematiche (Associazione Macchine Matematiche di Modena)

Il giardino di Pitagora

Geometria sulla sfera

Prodotti davvero notevoli

Il tiro al pi greco

Giochiamo disegnando “pi greca

Sezione aurea girando attorno a noi

Ammoniti auree”

Museo della Tecnica Elettrica 

Ondivaghiamo presso MTE

a cura della Prof. Carla Vacchi

(nel pomeriggio su prenotazione obbligatoria)

Libreria Feltrinelli: 

dalle 18:00 alle 19.00

Mettiamoci in gioco con la Matematica, a cura di Valeria Ferrari 

Libreria Il Delfino, 

19 marzo, ore 18:00

Uno zero infinito. Divertimenti per la mente

L’autore Ennio Peres dialoga con Gipo Anfosso




Stefano Colli: Guarda la notte, omaggio al Fante

Dopo l’anteprima video di Repubblica (https://video.repubblica.it/edizione/bologna/guarda-la-notte-stefano-colli-canta-per-fantelli-e-per-la-lotta-alla-sla/324717/325335), la presentazione del progetto a Rai 3 “Buongiorno regione” e TGR, e Rai Radio 2 (Quelli che a radio 2) arriva il 21 gennaio, finalmente in tutte le radio, tv e negli stores digitali, il nuovo singolo di Stefano Colli, Guarda la notte, omaggio alla memoria del Fante (Gianluca Fantelli) precocemente scomparso a causa della SLA.

Come nasce Guarda la notte?

Guarda la Notte nasce da un testo di Gianluca Fantelli, amico e autore di rara sensibilità artistica, con il quale avevo già collaborato in precedenza, con “Indifferente” pubblicato nel 2015 con l’etichetta indipendente SanLuca Sound e “Dimmi di sì” per il 58°Festival di Castrocaro, di cui sono stato finalista nello stesso anno. Gli avevo chiesto di raccontarmi una storia e lui mi ha regalato la sua, io e Mattia Pallotti (pianista con il quale ho composto la parte musicale) non abbiamo apportato nessuna modifica alla stesura originale! Giancarlo Di Maria con il suo arrangiamento potente e teatrale ha dato un ulteriore e decisivo apporto. Un bellissimo lavoro di squadra insomma! Quando Gianluca lo ha sentito si è profondamente commosso e mi ha scritto una bellissima mail.

Come hai conosciuto Gianluca Fantelli?

Ero stato ad un suo concerto ed ero rimasto profondamente colpito dalla sua musica e dalla sua sensibilità artistica, quindi non vedevo l’ora di conoscerlo. Nel 2014, è poi accaduto, che ero tra i finalisti del contest radiofonico “The Voice of Radio2”, Gianluca mi ha sentito in radio, ha scoperto che ero bolognese come lui e ci hanno organizzato un incontro. Le coincidenze della vita…

Durante  il nostro primo incontro (lui si trovava già in uno stadio avanzato della malattia) poco dopo essersi presentato mi ha detto: “Bene, adesso dimmi… perché sei qui? Che cosa vuoi da me?”. Io ho sorriso e gli ho risposto: “Scrivimi un pezzo!”. Mi ha fatto riflettere sull’ importanza del tempo che abbiamo a disposizione e la sua autoironia mi ha conquistato da subito! Era molto pignolo ed esigente: prima di iniziare a lavorare insieme ha voluto mettermi alla prova affidandomi un brano del suo repertorio da reinterpretere e ha drasticamente bocciato le prime due versioni che gli ho mandato, alla terza però sono riuscito a conquistarlo e alla fine abbiamo firmato tre brani inediti insieme!

Raccontaci qualcosa di questo progetto che ti vede in prima fila nella battaglia contro la Sla.

Per questo progetto sono stato affiancato dall’Associazione “Io Vivrò” che lo stesso Gianluca ha fondato nel 2009 insieme ad un gruppo di amici e che si pone come mission la lotta alla S.L.A., sclerosi laterale amiotrofica con un pensiero particolare rivolto ai bambini disagiati di tutto il mondo, al fine di consentire loro una vita sana e dignitosa. L’associazione è, infatti, attivissima nella raccolta fondi destinati all’aiuto dei malati di S.L.A. e le loro famiglie, anche attraverso adozione di bambini a distanza e partecipando alle lotte per i diritti dei disabili. Hanno contribuito, ricambiati, al lavoro di altre associazioni come ad esempio ASSISLA e FANEP, e sono sempre prima linea, a lottare contro le ingiustizie, fisiche e sociali. A loro io e il mio team vogliamo dare un contributo nel nostro piccolo, aiutandoli ad ottenere una maggiore visibilità e supporto da parte del pubblico e delle istituzioni.

Tra Crudele e questo singolo in quali progetti sei stato impegnato?

 In questi due anni ho continuato a scrivere e lavorare in studio con Giancarlo di Maria, mi sono dedicato al teatro e ho coltivato un mio personale progetto a cui ho dato vita nel 2016 insieme a Giulia Mattarucco, Riccardo Sarti e Maddalena Luppi: la compagnia musicale-teatrale “I Muffins“. Sono stato in tour per due stagioni teatrali con il Family show “Il Magico Zecchino d’Oro” prodotto da Fondazione Aida e Antoniano di Bologna, ho calcato lo storico palcoscenico del Teatro Sistina di Roma con “Georgie il Musical” e ho preso parte alla serie tv “Monstershop” prodotta da DeAgostini in onda su Sky – DeAkids con il M° Beppe Vessicchio alla sua prima prova da attore.

Quali sono i tuoi programmi futuri?

Stiamo già lavorando ad un nuovo singolo che dovrebbe uscire in primavera e, questa volta, si tratterà di un duetto con una giovane cantautrice con cui si è creato un bellissimo sodalizio artistico. Poi ci sono tanti nuovi progetti in ballo anche per quanto riguarda il teatro e la mia compagnia “I Muffins“, ma per scoprirle dovete continuare a seguirmi! 

www.stefanocolli.net

Facebook Official Page: https://www.facebook.com/StefanoColliOfficial/ 

You Tube Official Channel: https://www.youtube.com/user/stefanocolli891

Instagram: https://www.instagram.com/stefano_colli/

Twitter:  https://twitter.com/StefanoColli1

foto Riccardo Sarti




Mara Bosisio: il nuovo singolo è Liquido, come la nostra società

Liquido è il nuovo singolo della cantautrice Mara Bosisio, in radio e negli stores dal 21 gennaio,  e propone una tematica insolita nell’attuale panorama musicale: una  personale e libera interpretazione del concetto di “società liquida” del sociologo polacco Zygmunt Bauman.

Ne parliamo con  questa talentuosa e impegnata artista, che divide il suo tempo tra impegni musicali, sportivi e televisivi.

1. Come nasce Liquido?

Dopo essermi imbattuta in una delle teorie più importanti del sociologo polacco Zygmunt Bauman sulla “società liquida” ho avuto l’idea del brano;  chiaramente una mia personale e libera interpretazione del suo concetto (oggi più che mai ancora molto attuale), applicato al mio modo di vivere e percepire la realtà.

La canzone, quindi, è stata realizzata  grazie alla collaborazione con il producer Samuel Aureliano Trotta.

2. Qual è il tuo brano a cui sei affezionata di più delle tue produzioni precedenti?

Lucciole, sicuramente, per una ragione emotiva ed affettiva,  è il brano che ha dato una sterzata positiva al mio lavoro: con Lucciole ho avviato un nuovo ciclo produttivo, con un nuovo team tecnico, un nuovo stile di composizione e “nuove” sonorità (in realtà sto ripescando moltissimo dalle sonorità anni ‘80-’90).

3. Quali sono le  differenze tra Liquido e le  tue precedenti produzioni, in termini stilistici e di contenuto?

Sicuramente il contenuto, la tematica trattata è molto più complessa e impegnativa rispetto a tutti gli altri miei testi precedenti.

Il sound invece, rimane volutamente più minimale e fresco.

C’è sempre però un filo conduttore tra questo lavoro e le precedenti produzioni: l’incrocio tra il cantato e un parlato molto ritmico.

4. Tu sei una persona da mille interessi, insegni, lavori come veeJay, giochi a calcio, sei cantautrice Rispetto a tutti questi ambiti, come è oggi  lavorare nel campo della musica in Italia?

Per tutti gli ambiti in Italia oggi, in generale, è molto difficile lavorare.

A maggior ragione poi lavorare in  un ambito dove non esistono dei criteri di valutazione precisi e l’offerta supera di gran lunga la richiesta. Il mercato musicale è saturo, e il pubblico è abituato ad ascoltare sempre meno e con meno attenzione.

Aggiungiamoci poi il fatto che la Musica ancora oggi non è riconosciuta come una professione; di conseguenza per vivere di musica comporta  grosse difficoltà e molta tenacia e perseveranza.

foto Roberto Palladini e Daniele Di Lecce




Gli Uccelli di Aristofane al teatro Menotti: in scena la Nubicuculia di Emilio Russo

di zZz – Resta, ormai, poco tempo prima che la città degli Uccelli (Nubicuculia) chiuda i suoi battenti. Venite ad abitare tra le nuvole: a metà strada tra la terra degli uomini (corrotta) e il cielo degli dèi (distratto). Basta seguire il verso dell’Upupa (o dell’allodola, o magari dell’usignolo…) e varcherete le porte del non-luogo felice (forse) e godrete di ali e sentirete dolci melodie e camminerete al ritmo di Bodhran. Cercate una nuova patria? Una nuova carta d’identità?  Ebbene, Nubicuculia ve la darà: bastano solo 120 minuti – intervallo compreso – per entrare nel misterioso universo ri-creato da Emilio Russo, che ha sapientemente “riscritto”, con (e per) i suoi attori (tutti giovani e davvero bravi), la commedia di Aristofane, rendendo ancora attuale un testo del quinto secolo a.C. Ma solo chi è in grado di cogliere gli ultrasuoni durante lo spettacolo sentirà il sussurro allusivo ai nostri tempi; un riferimento sottile che fa giustamente a meno delle retoriche pompose sullo ‘straniero’ e sui miti della politica attuale. Tutto è trattato con la giusta leggerezza: con quella ironia e con quel garbo di cui Aristofane fu maestro grande, irriverente e cinico. Non è facile – diciamolo – mettere in scena una tragedia e una commedia antica in un teatro ‘chiuso’; non è facile ammaliare il pubblico senza una scenografia naturale, quale invece può offrire un teatro greco o un sito archeologico. Eppure, Emilio Russo ci è riuscito, senza strafare e senza grandi ‘arredamenti’, ma interpretando bene lo spirito dell’opera originale. È bastata una gradinata in legno per richiamare i teatri antichi; è bastato sfruttare i diversi livelli (alto/basso) per enfatizzare i conflitti tra i personaggi e per creare l’illusione di altre dimensioni poste al di sopra e al di sotto del palcoscenico; è bastato un gruppo di attori ‘vivi’ e ‘naturali’ per riportare alla luce (con il bel contributo delle ombre della compagnia “Controluce”) la storia, il viaggio e il progetto dei due ateniesi fuoriusciti dalla loro città (Pisetero ed Evelpide). Peccato – ma è comprensibile – che il numero degli attori sia ridotto al minimo indispensabile; peccato non aver potuto vedere sulla scena un coro di uccelli più consistente. Peccato davvero perché, anche se formato da pochi elementi, il coro è stato proprio ben diretto: una bella sorpresa degna di nota per i movimenti, la forza, il ritmo e la coordinazione degli attori (anzi, delle attrici in questo caso: tutte giovani, quasi tutte abbastanza brave e ben vestite da Pamela Aicardi). Un bel coro davvero, dunque. Il che non è cosa da poco. Una delle difficoltà da affrontare quando si mette in scena una commedia o una tragedia greca è costituita sicuramente dal coro; ma Emilio Russo ha trovato un’ottima soluzione gradevole alla vista e all’udito. La seconda difficoltà riguarda gli dèi. E in questo la scelta delle maschere non mi è piaciuta. Forse si è trattato di una scelta obbligata perché gli attori erano pochi (e un attore doveva interpretare due o tre parti); in ogni caso, mi sarei aspettato una soluzione diversa, soprattutto perché lo spettacolo è di qualità e il gran lavoro fatto dagli attori e dal regista si vede tutto… ed è degno di essere visto e applaudito.  

Gli Uccelli di Aristofane al Teatro Menotti dal 17 gennaio al 3 febbraio 2019




Queen LeaR: la magia delle Nina’s incontra Shakespeare

di Vittoria Colli – Eccolo, è arrivato, il primo regalo del 2019 e non è la solita sciarpa ma un intero guardaroba di tweed glitterato caldo unito a quel ricordo di famiglia che viene passato di generazione in generazione.

Le Nina’s Drag Queens tornano a Milano con Queen LeaR, roboante adattamento en travesti dell’omonimo dramma di Shakespeare.

La storia è quella di Re Lear ma calata nella realtà contemporanea. Qui il sovrano è l’anziana Lea Rossi, emigrata in Inghilterra e proprietaria di un negozio di giocattoli che, arrivata alla pensione, vende l’attività e decide di affidarsi alle cure delle sue tre figlie e della fidata amica Kent.

Lo spettacolo si sviluppa fra istantanee di ambienti in continuo dialogo, cambi di scena come lunghi piani sequenza a passare da una casa all’altra, dalla strada all’ospizio, dall’amore filiale all’esasperazione, dall’abbandono degli “ultimi” al miraggio di una vita migliore, dalla tolleranza alla crudeltà parentale, ricordandoci che si può essere spietati anche quando si hanno le migliori intenzioni, anche quando a muoverci è l’affetto. 

Il tema della vecchiaia e delle sue conseguenze è centrale in tutto lo spettacolo, pronto a fare capolino anche nelle parti più divertenti. Sì, perché si ride anche, ci si diverte. Le Nina’s riescono a misurare sapientemente gli ingredienti portando leggerezza e ironia all’insieme, creando un saliscendi di emozioni che pungolano continuamente la platea.

Il testo mixa sapientemente citazioni pop e brani dal Lear originale, aumentando al massimo la vicinanza col pubblico. Un modus operandi che da sempre caratterizza la compagnia. Rispetto alla formula classica però svaniscono i lipsync propri della tradizione drag, lasciando spazio a inedite canzoni scritte e musicate appositamente per lo spettacolo, tutte rigorosamente cantate live dagli attori.

La scelta è sicuramente ambiziosa ma la sperimentazione, oltre che coraggiosa, è soprattutto necessaria nella continua evoluzione della compagnia drag più famosa d’Italia.

A colorare il tutto, una scenografia in perfetta sintonia con musiche, luci e costumi: scelte cromatiche che creano fotografie multicolori o delicatamente tono su tono, un mondo avvolgente che porta lo spettatore da un vivido e saturo arcobaleno, fino al vuoto freddo delle scene finali. Un sincronismo continuo con la trama.

Una prova di alto livello per tutti gli attori, perfetti e virtuosi in un meccanismo complesso e variegato di movimenti ed espressioni. Sax Nicosia è una regina austera ed orgogliosa, magnetica ed immensa per tutta la durata della pièce; Lorenzo Piccolo e Ulisse Romanó interpretano le sorelle Gonerilla e Regana, unite e divise dalle mille sfaccettature dell’amore; Gianluca di Lauro è Kent l’amica innamorata di Lea, la speranza che mai si arrende; Alessio Calciolari dà anima e corpo al migrante Edmund, che cerca e trova la sua strada, e a Cordelia, la terza figlia di Lea che, alla fine, riunisce la famiglia.

Applausi e standing ovations meritatissimi

Uno spettacolo assolutamente da non perdere, diverso, vero, intenso, che fa sorridere, ridere, commuovere e che porta un messaggio universale che di questi tempi si dà sempre troppo per scontato: ama finché sei in tempo.

Concedetevi un giro su questa magica giostra di emozioni. 

Queen LeaR

Fino al 20 gennaio al Teatro Carcano 

www.teatrocarcano.com/spettacoli/queen-lear/




Evita Paleari: “Per fare la segretaria devi avere le scarpe adatte”

Per fare la segretaria devi avere le scarpe adatte” è il romanzo autobiografico scritto dall’estrosa Evita Paleari. Un romanzo di formazione, che racconta la crescita di una ragazzina diciannovenne che, abbandonato  il suo piumone azzurro, i suoi sogni e le sue illusioni, con coraggio, studiando la Bibbia e il galateo, diventa una donna e trova il suo posto nel mondo.

Ma non vogliamo anticipare nulla di quanto sentirete in questa bellissima intervista che Evita ha rilasciato all’attore Marco Berna

Un romanzo assolutamente da non perdere, che tutti dovrebbero avere nella propria libreria!

E un ottimo regalo da farsi e da fare per questo Natale!

 

Questo slideshow richiede JavaScript.




Grease: intervista a Lucia Blanco e a Giulio Corso

Al Teatro della Luna di Milano, fino al 2 dicembre, torna in scena un grande classico: Grease il musical, con la regia di Saverio Marconi, cavallo di battaglia da più di vent’anni di Compagnia della Rancia, sempre premiato da grande successo di pubblico. 

Se il film Grease, che oggi compie 40 anni, può ormai considerarsi una pagina importante della storia del film musicale, nondimeno Grease il musical di Compagnia della Rancia può a buon diritto ritenersi una pietra miliare del panorama del musical italiano.

Per questa nuova edizione, nei ruoli di Danny e Sandy, troviamo Giulio Corso (attore di cinema e teatro, ha debuttato nel musical in “Rapunzel il musical”) e Lucia Blanco (A Chorus Line, La Bella e la Bestia, Mamma Mia!, Sindrome da Musical, La febbre del sabato sera, The Best of Musical, Dirty Dancing, Sarà perché ti amo, Footloose). Li abbiamo intervistati per conoscerli meglio e per capire perché Grease, “un gioiellino – come dice Giulioun orologio che funziona perfettamente”, ha sempre così tanto successo.

Lucia Tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita il film Grease rimanendo incantati dai colori, dallo stile degli anni ’50, dalla musica e dalla grande energia sprigionata dagli attori. John Travolta aveva un fascino e un carisma che mi facevano impazzire. Grease il musical riporta in scena tutte queste caratteristiche del film.

Avreste mai immaginato che sareste entrati a far parte del cast del musical proprio nei ruoli principali?

Lucia A dire il vero ho sempre sperato di entrare a far parte del cast di Grease. Ho fatto tante volte il provino, per tutti i ruoli, e quando finalmente, dopo tanti anni di audizioni, mi hanno chiamata quasi non ci credevo.

Giulio Fino a quando non ho fatto “Rapunzel” mai avrei pensato di fare musical, tanto meno un classico come Grease. E i classici prima o poi bisogna farli.

Cosa vi piace del vostro personaggio? Avete una canzone o una battuta che preferite?

Lucia Sandy caratterialmente è molto, molto lontana da me: così compita, perfettina, romantica, sdolcinata… io sono un ciclone. Ho sempre pensato che le donne siano un po’ più simili a Rizzo ma che si nascondano dietro la maschera da brava ragazza di Sandy. Ammetto però che interpretando Sandy sto imparando ad apprezzare anche quel suo lato più dolce e più romantico. La mia canzone preferita è “Sandra Dee reprise”, quella che segna il momento della trasformazione di Sandy, quando lei finalmente si sveglia e decide di prendere le redini della sua vita.

Giulio Danny è sicuramente da non prendere come esempio, è un bulletto, però è anche un personaggio divertente in cui ci possiamo rispecchiare tutti. Chi non ha mai scoperto di amare qualcuno solo dopo averlo perso? Proprio per questo motivo la mia canzone preferita è “Sandy”, che segna, a sua volta, la trasformazione di Danny. Lui si dice “basta con le sciocchezze, vai da lei o la perderai” e quindi si assume finalmente le sue responsabilità da uomo. C’è una battuta che mi diverte sempre, proprio all’inizio dello spettacolo: Danny e Sandy si rincontrano a scuola dopo l’estate. Danny finge di non conoscere Sandy per non sfigurare davanti ai suoi amici e lei allora gli chiede “Danny, cosa ti succede?” E lui “Danny è il mio nome ma cerca di non sciuparmelo!”.

Secondo voi perché Grease il musical è così popolare? Quali sono i suoi punti di forza che portano a metterlo in scena ogni anno da più di vent’anni? 

Giulio C’è una ragione perché Grease è diventato un classico: è uno spettacolo che parla di archetipi, di maschere in cui si riconoscono tutti. Parla di adolescenti che iniziano a scoprirsi, a conoscersi, innamorarsi, a capire il proprio ruolo nel gruppo. Questo rende lo spettacolo eterno, resistente al tempo per sempre.

Lucia Sono d’accordo ma aggiungerei anche, come punto di forza dello spettacolo, le musiche. Giovani, vecchi, bambini, tutti conoscono le canzoni di Grease. Pensa a quando, in discoteca, parte Greased Lightnin’: tutti cantano e ballano replicando la coreografia. E poi vorrei dire anche che la storia di Grease è sempre molto attuale: non solo per la storia d’amore tra adolescenti a scuola ma soprattutto per il tema del bullismo. Più attuale di così!

Immaginate di essere chiamati fra quarant’anni per un allestimento celebrativo del musical. Come potrebbe essere? In quale ruolo vi vedreste?

Giulio Sarebbe divertente rifare Grease ambientato nello spazio, tutti vestiti con tutine spaziali, magari con Lorella Cuccarini, anche se lei forse preferirebbe avere al suo fianco Giampiero Ingrassia! In ogni caso, qualunque sarà l’ambientazione, mi piacerebbe rifare il ruolo di Danny, riscoprendolo con una maturità differente. Sarei curioso di vedere se e come cambia il personaggio.

Lucia Oddio tra quarant’anni sarò piena di botox! Non riesco a immaginarlo. Forse proverei a interpretare Rizzo… ma no, non potrei mai, ho un viso troppo angelico, farò ancora Sandy ma piena di botox.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Giulio Dopo Grease tornerò alla prosa con la ripresa dello spettacolo “Il principio di Archimede”, scritto da Josep Maria Mirò, con la regia di Angelo Savelli. Uno spettacolo molto bello e molto forte. Racconta la storia di un istruttore di nuoto che dà un bacio a un bambino, suo allievo. Partendo da questo caso o presunto caso di pedofilia (la verità non si saprà mai), la pièce spiega come funziona la nostra società, in cui le notizie si apprendono frammentate sui social network, e si capisce che non c’è più amore per la verità e la sua ricerca ma solo per quello che vogliamo sentirci dire.

Lucia Fino a febbraio sarò in tournée con Grease, poi ci sono nell’aria dei progetti, una cosa nuova ma sono molto scaramantica e perciò non anticipo nulla.




Yury Revich e Simone Di Crescenzo raccontano Dreamland

Il prossimo 22 novembre, nella prestigiosa sede del Theater an der Wien a Vienna, avrà luogo un evento davvero speciale: Dreamland, un charity gala a favore di UNICEF. Organizzatore della manifestazione è il giovane pluripremiato violinista Yury Revich che ha riunito sul palco, per l’occasione, artisti internazionali tra cui anche il Maestro Simone Di Crescenzo. Cosmopeople ha intervistato Yury Revich e Simone Di Crescenzo per scoprire tutto su questo grande e importante evento.

Che cos’è Dreamland?

S.D.C. – Dreamlan è un progetto nato dalla collaborazione tra “Friday Nights with Yury Revich“, fondato e diretto dal celebre violinista russo e Unicef, che vedrà impegnati tantissimi artisti legati dall’intento di offrire, attraverso l’arte, un contributo concreto per il benessere dei bambini meno fortunati.

Parliamo di una manifestazione culturale di alto livello in cui viene messa a fuoco l’idea neo-rinascimentale del “Concerto delle Arti“, che è alla base del progetto di Yury e che io condivido fortemente. In questa prospettiva il concetto di Arte è molto liquido, abbraccia e combina insieme vari elementi. A mio parere soprattutto al giorno d’oggi, una visione di questo tipo, che pone le sue fondamenta sui concetti di interazione ed integrazione, deve essere più che mai sostenuta.

Si tratta di un evento veramente ricco e spettacolare, in cui musica, danza, teatro e pittura si incontreranno e si andranno a compenetrare: sarà una serata variopinta popolata da grandi personalità artistiche e sono molto onorato di farne parte.

Perché Dreamland?

S.D.C. – Dreamland perché è un gala interamente votato al sogno e alla speranza, prerogativa di tutti i bambini. Anche il repertorio che abbiamo scelto volge lo sguardo ad atmosfere notturne e sognanti, per descrivere al meglio alcuni aspetti particolari dell’infanzia. Personalmente eseguirò degli estratti dalle Kinderszenen di R. Schumann, delle ‘scene infantili’ appunto, che prenderanno forma e colore grazie a Simona Atzori, accompagnerò Sumi Jo nell’interpretazione di “Casta Diva” di V. Bellini e “Meine Lippen, sie kussen so heiss” di F. Lehár. Last but not least, insieme a Sumi Jo e Yury Revich chiuderemo il concerto con le note variazioni “Ah, Vous Dirai-Je Maman!” dalla commedia musicale Le Toreador di A. Adam, noto motivo popolare francese dal carattere giocoso, che è presente nella memoria musicale di molti grazie alle variazioni per pianoforte scritte da Mozart. 

Dreamland perché sarà palcoscenico di giochi musicali, divertimento e colori, per ricordare e non dimenticare che ogni bambino ha diritto all’infanzia.

Come nasce l’idea di unire in un unico evento grandi nomi del panorama artistico internazionale?

S.D.C. – L’idea nasce innanzitutto dal forte desiderio di dare un’ampia risonanza agli scopi di questa manifestazione, tanto nobili e alti quanto spesso percepiti “in sordina” dal pubblico e non solo. Yury è riuscito ad avere con sé sul palco artisti come l’attrice Christiane Hörbiger e l’étoile della Wiener Staatsoper Liudmila Konovalova, insieme a grandi personalità internazionali, come Sumi Jo, Ute Lemper e Thiago Soares, che hanno entusiasticamente sposato la causa. Abbiamo fatto questo per mettere in luce come la cooperazione tra le arti sia non solo una realtà possibile, ma anche una ricchezza ed un pregio per il mondo della cultura. 

Questo progetto nasce con l’intento di suggerire e promuovere quell’apertura necessaria in primis per vivere in armonia e poi per fare arte insieme. Capita spesso di perdere di vista valori importanti come questi e credo che avvicinarsi alla realtà dei bambini, i veri protagonisti di questo evento, possa aiutare a riprenderne piena coscienza.

Simone, sei emozionato di debuttare in un teatro così prestigioso?

S.D.C. – Sono doppiamente emozionato sia perché si tratta di un palcoscenico che ha segnato la storia della musica e sul quale sono state date prime esecuzioni assolute in opere di Beethoven, Strauss, Lehár e molti altri compositori, sia perché affiancherò un parterre di altissima caratura artistica. Si tratta inoltre del mio primo concerto a Vienna, una città così significativa per il mondo musicale, con una tradizione così grande ! 

Yury sei la rivelazione di questi ultimi anni. Ti aspettavi un successo simile nella tua vita?

Y.R. – Grazie mille! Sto lavorando sodo, e ho ancora molti piani e molti sogni da realizzare!

Per me questo progetto è molto significativo, come artista ho la possibilità di raggiungere un pubblico ampio e posso cercare di sensibilizzare le persone su cause, temi e progetti sociali importanti. Sono consapevole della mia fortuna nel poter vivere il mio sogno ma ci sono moltissime persone che non hanno le mie stesse possibilità e attraverso i miei progetti umanitari cerco di dar loro voce, credo sia necessario che ognuno dia il proprio contributo. 

Tu e Simone collaborate insieme da un po’ di tempo, pensate di continuare a farlo?

Y.R. – Simone è un meraviglioso pianista ed una splendida persona, e sono molto contento di suonare con lui: non vedo l’ora di lavorare ai nostri progetti futuri!

Avete dei progetti insieme dopo Dreamland? 

Y.R. – Si, ma è un segreto! Stay tuned! Saranno rivelati prestissimo!

Ci sarà un’incisione del concerto viennese?

Y.R. – Dreamland verrà filmato, presto potrete vederlo ed emozionarvi insieme a noi!

Yury, puoi darci qualche anticipazione dei tuoi prossimi progetti? 

Y.R. – Sono molto emozionato per la nuova stagione di Friday Nights with Yury Revich (http://www.fnights.com/); ci sarà un nuovo CD con concerti di Johanna Doderer e Dmitry Kabalevsky ed un paio di importanti debutti con grandi orchestre!

Questo slideshow richiede JavaScript.




Te lo ricordi Grease?

di Giuliana Tonini – Quest’anno Grease, il film cult con John Travolta e Olivia Newton-John che non ha bisogno di presentazioni, ha compiuto quarant’anni e sta ricevendo omaggi in tutto il mondo.

Tra questi c’è anche lo spettacolo ‘Te lo ricordi Grease?’, della compagnia teatrale milanese Pasticcini & Fragole, commedia brillante in due atti, per la regia di Evita Paleari, andata in scena il 10 e 11 novembre al Teatro Villa di Milano, registrando il tutto esaurito per entrambe le date.

La commedia mette in scena la storia dell’allestimento di una rivisitazione commemorativa proprio dell’anniversario di Grease, in cui vengono chiamati a partecipare niente meno che Danny, Sandy & co. in persona, ovviamente con quarant’anni in più. In questa esilarante pièce di metateatro troviamo due produttori snob che vivono all’ombra del ricordo della loro madre celebre regista, una costumista e un truccatore disperati per l’impossibilità di fare entrare i personaggi ormai attempati in costumi per silhouette da adolescenti e due coreografi che, sulle prime, non riescono ad accettare che i personaggi di Grease proprio non vogliano saperne niente delle loro moderne coreografie e continuino a cimentarsi orgogliosi nei loro ruggenti pezzi rock. Alla fine sono proprio i personaggi di Grease, e l’impagabile autoironia degli attori sul palco, anche loro della stessa età, quella di adesso, dei personaggi, a fare capire a tutti che ad essere se stessi, veri ed autentici, in ogni stagione della propria vita, si vince sempre, anche contro il tempo che passa.

Due ore di puro divertimento tra battute, gag e numeri musicali. Sì, perché, in barba alle lamentele dei giovanotti coreografi, i T-Birds biancocapelluti e le Pink Ladies si scatenano a suon di passi di danza, con pubblico coinvolto e partecipante, al ritmo di Greased Lightnin’, Those Magic Changes, You’re the One That I Want e We Go Together. E c’è anche l’esibizione sulle note di Beauty School Drop Out, con tanto di caschi con i bigodini argentati, la splendida canzone  cantata dall’angelo Frankie Avalon a Frenchy.

La compagnia teatrale Pasticcini & Fragole è attiva da diciassette anni. Formata da attori non professionisti, è nata come gruppo di genitori che metteva in scena le fiabe per i propri figli della Scuola dell’Infanzia Cristo Re ed è cresciuta nel corso del tempo, in numero e in qualità. Oggi è composta da venti attori e ha nel suo curriculum diversi spettacoli. Ormai una istituzione nella zona di Villa San Giovanni di Milano, grazie al continuo successo che ottengono   con i loro allestimenti, la compagnia porta spesso i suoi spettacoli nei teatri della città. Il segreto del loro successo? Un gruppo di attori affiatati e uniti, una squadra di amici! D’altronde il loro motto è ibi semper est victoria, ubi concordia est.

Orecchie ben aperte: si  parla già di una replica a fine gennaio!

Questo slideshow richiede JavaScript.

Informazioni e contatti:

www.pasticciniefragole.com

Facebook: Pasticcini & Fragole