Lambrusco e cucina cinese da Ba Restaurant a Milano
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Il “Giro del mondo con il Lambrusco” fa tappa a Milano da Ba Restaurant per un sorprendente abbinamento. Il tour permette di sperimentare la versatilità delle bollicine emiliane in abbinamento con la cucina internazionale ed etnica.
Al Ba Restaurant di Milano in particolare il percorso di degustazione si articola in sei proposte i piatti tradizionali della cucina cinese reinterpretati in chiave contemporanea dallo chef abbinate a sei diverse tipologie dei vini Lambrusco Doc, dal frizzante allo spumante. I particolare per valorizzare piatti della cucina cinese sono stati scelti i vini Lambrusco di Ca’ de Medici, Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina Sociale di Gualtieri, Francesco Bellei, Pezzuoli, Venturini Baldini.
Il Lambrusco è un universo di sfumature e colori che, grazie alle differenti varietà, ai territori e ai diversi metodi di produzione utilizzati, vanta una grande la versatilità. Più in dettaglio le denominazioni del Lambrusco abbracciano varietà diverse e territori differenti: la provincia di Modena e di Reggio Emilia, dalle zone di pianura a quella collinare, ciascuna con la propria tradizione enologica. Se nel modenese la tendenza predilige il focus su una singola varietà, nel reggiano è tradizionalmente utilizzato un blend/uvaggio di differenti vitigni. La parola Lambrusco indica una famiglia di dodici vitigni a bacca nera. Autoctoni, sviluppati e diffusi da tempo immemore nella Regione Emilia-Romagna. Il loro uso può essere più o meno esclusivo a seconda delle denominazioni di origine e delle scelte enologiche dei produttori. Si tratta di Sorbara, Grasparossa, Salamino, Foglia Frastagliata, Barghi, Maestri, Marani, Montericco, Oliva, Viadanese, Benetti e Pellegrino.
Esperienze uniche sulla neve del Trentino
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In Trentino la neve è un divertimento da vivere dalle prime ore del giorno, con sciate alle prime luci dell’alba accompagnate da una ricca colazione, al tramonto quando le Dolomiti si tingono di rosa, fino a notte fonda sotto le stelle, con passeggiate alla luce di torce e frontalini o di una falce di luna.
Lo sci all’alba è proposto in numerose skiarea tra dicembre e marzo da Trentino Ski Sunrise , così come sono numerose le stazioni sciistiche che propongono lo sci in notturna, ma anche discese in slittino e gommoni, su piste perfettamente illuminate da batterie di fari o globi luminosi regalano un senso di quiete che poche altre esperienze al mondo riescono a dare.
Madonna di Campiglio con Campiglio Sunset Ski si sale in telecabina e si torna in quota per aperitivi accompagnati dalla musica sulle terrazze panoramiche dei rifugi, per poi scendere con una fiaccola in mano. L’appuntamento con Campiglio Sunset Ski termina con un’apericena golosa in un rifugio panoramico, con brindisi e chiacchiere intorno al camino. Poi si ridiscende ancora a valle con gli sci, accompagnati dai maestri.
Al chiaro di luna sono invece delle passeggiate nella neve (15 dicembre 2024, 13 gennaio 2025, 12 febbraio 2025) nei boschi del Parco Naturale Adamello Brenta in coincidenza con le notti di luna piena. Si cammina nel bosco, accompagnati da una guida alpina, osservando le impronte lasciate dagli animali lungo i sentieri e immergendosi nell’atmosfera magica della montagna. E quando si arriva alla meta, il pascolo di Ritorto, ci si rilassa intorno al fuoco e si gustano i prodotti del territorio.
Dolomites Ski Safari è un mix di adrenalina, avventura e sport che sono gli skitour. In val di Fassa si può scegliere ben quattro skitour: Sellaronda, Giro della Grande Guerra, Panorama Skitour e Sass Becé Tour, con piste adatte a tutti. Dolomiti Ski Safari è un viaggio nella grande bellezza delle Dolomiti in cui si scoprono paesaggi sempre nuovi insieme ai professionisti della montagna con un unico skipass. La proposta prevede sei giorni di tour nelle Dolomiti con base in val di Fassa, sei giorni di skipass Dolomiti Superski, aperitivo al tramonto, pernottamento in rifugio e Skisunrise, lo sci all’alba, esperienza benessere alle Terme Dolomia e QC Terme Dolomiti.
RespirArt, una discesa da artista. A Pampeago, in Val di Fiemme, si trova uno dei più alti parchi d’arte al mondo. Si snoda tra i 2.000 e i 2.200 metri d’altitudine e riunisce installazioni artistiche lungo un percorso ad anello di tre chilometri fra il Rifugio Monte Agnello e il Rifugio Caserina. Le opere, create da artisti di fama internazionale come Hidetoshi Nagasawa, dialogano con le guglie dolomitiche del Latemar. La filosofia del parco vuole che le opere d’arte vengano “lasciate andare” nella natura: gli agenti atmosferici completano le opere, plasmandole e mutandone i colori. Il Parco è sempre aperto e accessibile e in inverno alcune opere si affacciano sulla pista Agnello regalando agli sciatori una discesa tra le opere, in una vera galleria d’arte.
Sogni d’oro nella “ice room” sul ghiacciaio. Sul Ghiacciaio Presena, a 2.750 metri di altezza accanto al Rifugio Capanna Presena, a fine gennaio saranno accessibili due confortevolistanze-igloo realizzate dall’artista Ivan Mariotti e dal suo team. Accanto ad esse, anche una cantina “di ghiaccio” nella quale poter gustare il meglio della tradizione locale. Delle vere opere d’arte “temporanea” perché ovviamente saranno fruibili fino a primavera quando inevitabilmente si scioglieranno. Una caratteristica che le rende ancora più esclusive, oltre al fatto che sono tutte tematizzate e quindi uniche. La temperatura interna nelle stanze rimane sempre attorno ai quattro gradi. Rigorosamente di ghiaccio è ovviamente il letto: sulla sua base vengono posti un materasso in pvc, una coperta per isolare termicamente e poi un materasso normale. Su di esso viene collocato un piumino inserito dentro a calde coperte di flanella. Gli ospiti avranno anche a disposizione i servizi di alto livello garantiti dalla adiacente Capanna Presena, un rifugio totalmente ristrutturato e con una suggestiva spa.
L’infinita stagione dello sci in Val d’Aosta
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Lo sci in Val d’Aosta non si ferma (quasi) mai e offre innumerevoli opportunità per divertirsi sulla neve tra comprensori super sportivi, borghi chic, ristorazione in quota da scoprire, località nel cuore dei free rider e aree adatte a un pubblico più familiare.
Ecco le novità della stagione invernale ormai alle porte.
PILA (AOSTA)
A Pila, la montagna di Aosta raggiungibile in meno di venti minuti di telecabina dal centro cittadino, gli impianti aprono il 30 novembre e si preparano ai collegamenti sempre più veloci Aosta, Pila e la cima del Cuis a 2700 metri, guardando al potenziale sviluppo degli impianti verso Cogne.
In questa conca naturale protetta dal vento ed esposta al Nord, si scia circondati dai 4mila metri su 70 km di piste adatte a sciatori di ogni livello (6 piste nere, 22 rosse, 5 blu). Gli amanti del freeride potranno sbizzarrirsi nei boschi e nei percorsi fuoripista, mentre gli appassionati di scialpinismo hanno a disposizione due piste di scialpinismo, due percorsi tracciati e messi in sicurezza.
Con la stagione invernale 2024/2025 verrà inaugurato il secondo troncone del nuovo impianto della telecabina Couis che in pochi minuti porta in cima al Couis 1 a 2700 metri, senza file e tempi di attesa. Qui a 2.700 metri, in cima al Couis, sorgerà un nuovo rifugio panoramico, la “Stella del Couis”, che offrirà una vista mozzafiato sulle vette più maestose delle Alpi, tra cui il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa, la Grivola e il Gran Paradiso. Il completamento degli impianti (con la nuova infrastruttura sarà possibile arrivare a 2700 metri in soli 30 minuti partendo direttamente dal centro di Aosta) e l’inaugurazione del rifugio è prevista per dicembre 2025.
MONTE ROSA
La stagione dello sci ai piedi del Monte Rosa parte il 6 dicembre, con la messa in moto degli impianti che collegano Val d’Ayas, Valle di Gressoney e Valsesia, e arriva fino al 21 aprile 2025 (con l’eccezione dei settori di Champoluc-Crest e Punta Jolanda, in chiusura domenica 13 aprile). Il comprensorio sciistico si estende in Valle d’Aosta tra la Val d’Ayas, la Valle del Lys e la Valle di Champorcher e in Piemonte con la Valsesia con 28 piste blu, 73 piste rosse e 11 piste nere.
Confermata la tariffazione dinamica, ovvero prima si prenota meno costa, con prezzi che vanno da 38 euro a 67 euro sugli skipass online. In caso di chiusure parziali o totali del comprensorio, saranno riconosciuti ai titolari di skipass giornalieri o plurigiornalieri che ne faranno richiesta, voucher multiuso spendibili non più solo online nei negozi delle Società Monterosa SpA e Monterosa 2000 SpA, ma anche nelle attività commerciali aderenti.
LA THUILE
A La Thuile la stagione invernale parte il 30 novembre e offre infinite possibilità di sci tra Italia e Francia. Non appena le condizioni di innevamento lo consentiranno, verrà inaugurata la seggiovia Chardonnet che potrà trasportare fino a 3.000 persone l’ora. Si trova sul territorio francese ed è un impianto strategico per il comprensorio perché collega La Thuile e La Rosière.
L’Espace San Bernardo, che si appresta a festeggiare i suoi primi 40 anni il prossimo 4 gennaio, unisce le piste e gli impianti di risalita italiani di La Thuile, nati nel 1948 e gestiti da Funivie Piccolo San Bernardo, e francesi di La Rosière nel domaine skiable internazionale Espace San Bernardo.
COURMAYEUR
La stagione dello sci a Courmayeur apre il 30 novembre e arriva fino al 6 aprile, offrendo agli appassionati dello sci un’esperienza indimenticabile all’interno del comprensorio ai piedi del Monte Bianco, sia per chi cerca oltre lo sci ristoranti ed après ski (sul versante di Checrouit), sia per chi preferisce sciare tra le baite e i boschi della Val Veny. Per gli amanti del freeride la parte alta del comprensorio, dalle stazioni di arrivo delle funivie di Youla e Arp, regala itinerari in fuori pista unici, protagonisti nel passato anche di alcune tappe del Freeride Word Tour. Solo Courmayeur offre infatti canali adrenalinici, dislivelli interessanti e pendii vergini con condizioni di neve ottimali e panorami mozzafiato sul Monte Bianco.
E quando cala la sera e la giornata sulla neve è finita inizia l’after ski, un’occasione unica per fermarsi sul comprensorio e passare una serata in compagnia per poi scendere a valle con la Funivia Courmayeur aperta fino a mezzanotte.
Courmayeur conferma la sua attenzione alle famiglie: i bambini sotto gli 8 anni sciano sempre gratis a fronte dell’acquisto contestuale di uno skipass adulto (che va dai 61 ai 6 euro per il giornaliero a seconda della stagione), giovane o senior, mentre i ragazzi fino ai 16 anni beneficiano di uno sconto del 30% ed i giovani fino a 24 anni del 20 per cento.
CERVINIA
Tre valli e due nazioni, Italia e Svizzera, per una stagione dello sci praticamente infinita. Breuil-Cervinia, Valtournenche e Zermatt (Svizzera) sono le tre regine di uno dei comprensori tra i più vasti al mondo e sono collegate da una miriade di piste e da una fitta rete di impianti che consente di passare da una località all’altra senza mai dover togliere gli sci. Tra Breuil-Cervinia e Valtournenche sono disponibili 67 piste per un totale di 157 chilometri tutti da sciare. All’interno di Cervino Ski Paradise rientrano anche due luoghi iconici della media vallata: Chamois, stupendo borgo raggiungibile soltanto in funivia, e Torgnon, un villaggio che è conosciuto con il nome di “pays du soleil” (paese del sole). Entrambe le località rappresentano quella parte di comprensorio più votato alla quiete e alle famiglie.
Breuil-Cervinia, con i suoi pendii che partono dai 2.000 metri e si innalzano fino ad arrivare al ghiacciaio di Plateau Rosa, ha inaugurato l’inverno sabato 26 ottobre e proseguirà ininterrottamente (in alta quota) fino a domenica 7 settembre 2025.
Al via l’avventura con I Misteri del Monte Rosa
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“I Misteri del Monte Rosa” sono una proposta di avventura, sul modello dell’escape village, per scoprire luoghi, leggende e tradizioni di Ayas, Brusson, Challand-Saint-Anselme e Issogne.
L’idea è quella di coinvolgere i partecipanti, grazie ai kit distribuiti dall’ufficio del turismo in giochi e enigmi che portino, tappa dopo tappa, alla scoperta del territorio del Monte Rosa. Attraverso il gioco saranno raccontate ai viaggiatori di tutte le età le bellezze dei villaggi , rivelando il fascino delle leggende popolari, eredità culturale di inestimabile valore per le valli coinvolte. Le quattro esperienze sui misteri del Monte Rosa saranno disponibili 365 giorni l’anno a partire da dicembre 2024 e con tre eventi inaugurali: l8 dicembre 2024 a Brusson, il 27 dicembre 2024 -per Issogne e il 28 dicembre 2024 a Challand-Saint-Anselme. Per informazioni: info@valdayas–monterosa.com.
Sempre a dicembre a stagione, dal fine settimana dell’Immacolata, prende il via la stagione della neve del Monte Rosa nel comprensorio Tre Valli si inizierà a sciare da venerdì 6 dicembre con la messa in moto degli impianti che collegano Val d’Ayas, Valle di Gressoney e Valsesia, attivi fino al 21 aprile 2025 (con l’eccezione dei settori di Champoluc-Crest e Punta Jolanda, in chiusura domenica 13 aprile). Nelle Ski Area satellite, invece, gli impianti saranno attivi nei weekend 7-8 e 14-15 dicembre e, quindi, ogni giorno a partire dal 21 dicembre. Apertura continuativa fino al 16 marzo per Antagnod, Brusson e Gressoney-Saint-Jean, che chiuderanno definitivamente la stagione il successivo weekend 22-23 marzo; gli impianti di Alpe di Mera resteranno attivi ogni giorno fino al 23 marzo, mentre quelli di Champorcher fino al 30.
Augsburg una meta a scoprire tra storia e tradizioni
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Augsburg, Augusta, è una città rinascimentale tedesca patrimonio Unesco fin dal 2019 (per lo storico sistema di gestione delle acque e le sue 22 stazioni, visitabili sia al centro città che nei sobborghi) che da sola vale il viaggio e rappresenta una meta ideale per uno dei prossimi ponti. Ancor più per le Festività Natalizie quando la città si illumina di colori con alberi, presepi, mercatini e calendari dell’Avvento e si ripercorrono tradizioni secolari come quella dei Rametti di Barbara, ramoscelli di ciliegio o anche di meli, di peri, di castagni d’india e di forsizia che per Santa Barbara, il 4 dicembre, di Santa Barbara, vengono messi nell’acqua calda e tre settimane dopo, con l’avvicinarsi del Natale, regalano una meravigliosa fioritura.
Facilmente raggiungibile dall’Italia, Augsburg è una città fondata dai romani sul fiume Lech e nel corso dei secoli ha rappresentato un punto di riferimento finanziario a livello europeo. Qui si trova il primo esempio di edilizia popolare tuttora esistente con la Fuggerei, un villaggio circondato da mura che prende il nome dal fondatore, Jakob Fugger il Ricco, ne è la conseguenza dal punto di vista sociale, oltre alla Basilica di San Ulrico e Afra, un capolavoro tardo-gotico, la Rathausplatz, su cui svetta la Perlachturm e la Fontana di Augusto.
Non solo Augsburg si trova al centro di due itinerari europei da scoprire: la Romantische Straße e la Strada Europea dei Fugger. La Romantische Straße, fondata proprio a Augsburg nel 1950 e prima cooperazione turistica tra diverse storiche località in Germania, è un percorso lungo la Baviera, a cavallo tra la Bassa Franconia e il Baden-Württemberg, che affascina con la sua storia, arte e cultura. L’itinerario si snoda lungo 460 km, si estende da Würzburg a Füssen e tocca centri storici, città medievali, palazzi, castelli e parchi. Oltre ad Augsburg, ne fanno parte Würzburg, Rothenburg ob der Tauber e Dinkelsbühl. Da non perdere il fiabesco Castello di Neuschwanstein.
La Strada Europea dei Fugger, fondata ad Augsburg nel 2019, è invece un itinerario culturale sulle orme della famiglia Fugger che si snoda tra Tirolo, Baviera, Austria, Spagna, Slovacchia e Polonia. A Augsburg, la famiglia Fugger aveva avviato una piccola tessitura nel XIV secolo per poi nel tempo creare una rete commerciale mondiale. Il Museo dei Fugger e Welser a Augsburg, allestito in un edificio rinascimentale recentemente ristrutturato, presenta la storia di queste due famiglie di mercanti di Augsburg del XV-XVI secolo e mostra in modo multimediale come la compagnia mineraria dei Fugger abbia influenzato l’espansione e il commercio europeo con l’Africa, l’India e l’America. La Strada Europea dei Fugger tocca poi Bad Hindelang, dove i Fugger estraevano oro e minerali di ferro; Neusohl, nell’Alta Ungheria, da cui ebbe inizio l’ascesa dell’impero del rame dei Fugger; Banská Bystrica in Slovacchia; Cracovia dove Johann I. Thurzo e Jakob Fugger fondarono nel 1495 una joint venture per distribuire in tutta Europa i proventi delle miniere di rame dell’Alta Ungheria; Vipiteno dove si trova un’altra casa dei Fugger, attivi nel settore minerario di Vipiteno per oltre 100 anni e Almadén in Spagna dove in cambio dei suoi prestiti, Jakob Fugger ricevette nel 1525 l’affitto della miniera di mercurio, oggi Parque Minero Patrimonio Unesco.
Villeggiare d’inverno a Merano sulle orme di Sissi
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A Merano il mito di Sissi (o meglio di Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, duchessa di Baviera e poi Imperatrice d’Austria, regina d’Ungheria, Boemia e Croazia) si rivive in molti angoli della città. D’altro canto, è stata proprio l’Imperatrice d’Austria a far scoprire al mondo tutto quello che rende, ancora oggi, le vacanze invernali a Merano particolarmente attraenti grazie ad aria pura, natura, eventi, acqua termale e sole tutto l’anno. In meno di sette minuti di impianti poi si raggiunge Merano 2000, una splendida terrazza sulla città dove sciare, passeggiar oziare al sole.
Tra il 1870 e il 1889 infatti Sissi ha reso Merano uno dei suoi rifugi di elezione , trascorrendo in questo centro alpino su consiglio dei medici, trascorse quattro lunghi soggiorni invernali di cui due a Castel Trauttmansdorff, un’antica dimora che domina la città. Oggi nelle stanze e nelle sale del castello trova posto il Touriseum, un sorprendente museo che espone una una piccola mostra di oggetti appartenuti a Sissi, racconta lo sviluppo dei viaggi e del turismo alpino in quasi tre secoli di storia, Vale la pena spendere un paio d’ore nel museo, prima di immergersi nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, dodici ettari di verde terrazzato che, in un anfiteatro naturale e con piante provenienti da tutto il mondo compongono più di 80 paesaggi botanici, offrendo un’esperienza multisensoriale unica e che, grazie alle fioriture stagionali, si rinnova di volta in volta.
In questo borgo ai piedi del gruppo Tessa si passeggia lungo il fiume Passirio o tra i cipressi e pini lungo la Tappeiner, si fa shopping tra le botteghe medievali dei portici e ci si rilassa alle Terme Merano, un’oasi di benessere in pieno centro cittadino, dopo una giornata in quota. Aperte 365 giorni all’anno le Terme di Merano utilizzano l’acqua termale che sgorga 1500 metri d’altitudine da una sorgente di Monte San Vigilio per il benessere, le inalazioni aerosol, la fisioterapia e l’idrokinesiterapia. Proprio con la stagione invernale 2024 debutta poi il nuovo Wintergarden, elegante e luminoso grazie alle vetrate a tutta parete che danno sul Parco termale. Struttura fissa, in legno e vetro, a basso impatto ambientale, rappresenta un luogo ideale per una sosta gourmet affacciati sul parco circostante. Se poi il meteo non è favorevole, non mancano alternative come la scoperta del Museo delle Donne o una visita alla Kunsthaus sotto i Portici di Merano, piattaforma per l’arte contemporanea, la storia dell’arte locale e l’architettura o, infine, un’escursione al Museo del vino a Castello Rametz, tra antiche attrezzature utilizzate per la viticoltura e degustazioni.
Anche quest’anno poi piazza Terme si veste di Natale con una grande pista di pattinaggio su ghiaccio, la giostra con i cavalli, il presepe Thun, l’albero di Natale. Dal 29 novembre 2024arriva anche l’immancabileMercatino di Nataleche con le tipiche casette anima lapasseggiata lungo il Passirio fino al6 gennaio 2025. Durante tutto il periodo diversi eventi per grandi e piccoli danno vita a un ricco calendario di appuntamenti.
La Toscana trionfa ai TheFork Awards
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Il Caffè Giubbe Rosse di Firenze guidato dallo chef Giuseppe Lo Presti ha conquistato il People Choice Award che ha chiuso la sesta edizione dei TheFork Awards.
L’evento promosso da TheFork ha visto la partecipazione di oltre 70 Grandi Chef italiani, coinvolti da Identità Golose e ha registrato la partecipazione di oltre 20mila voti espressi dagli utenti della piattaforma leader nella prenotazione online dei ristoranti.
Oltre al Caffè Giubbe Rosse, vincitore sia del premio nazionale che del Centro Italia, sono stati premiati per il Nord Italia l‘Agriturismo La Pedrosa (Rimini) che sotto la direzione dello chef Francesco Montemurro combina ingredienti locali, storia, innovazione e raffinatezza, e per il Sud Italia Joca (Napoli) dove lo chefGianluca d’Agostino propone una cucina gourmet e creativa, accanto a una selezione di tapas che rivisitano i classici della tradizione italiana e campana.
Sono stati inoltre assegnati premi speciali per altre sette nuove aperture e gestioni del 2024, riconoscendo l’eccellenza in innovazione, sfida, ricerca, sostenibilità, contemporaneità, racconto social e media.
Il premio innovazione, promosso da Electrolux, è andato a San Tommaso 10 (Torino), guidato dallo chef Gabriele Eusebi. Nei locali dove è nata Lavazza, Eusebi propone un viaggio gastronomico attraverso l’Italia, con piatti che fondono classicità piemontese e influenze da altre regioni con piatti come “Lasagna di finanziera” o “Insalata russa come una cassata”. Innovazione quindi come creazione di una nuova tradizione.
Il premio sfida promosso da Barilla, è stato assegnato a L’Aurum (Erbusco, Brescia). Il ristorante guidato dallo chef Alberto Quadrio rende omaggio al maestro Gualtiero Marchesi ed esalta le materie prime del territorio.
Il premio ricerca promosso da Acqua Panna – S. Pellegrino, è stato assegnato a Campana 12 (Corigliano Calabro, Cosenza) ideato dallo chef Daniele Campana per dare un nuovo volto alla vecchia pizzeria del padre e promuovere la regione attraverso il cibo.
Il premio cucina sostenibile, promosso da Plenitude, è stato assegnato ad Ausa (Isernia), un progetto gastronomico firmato da Anisia Cafiero e Pasquale De Biase. Il ristorante racconta l’idea di una cucina naturale basata su materie prime locali, provenienti da piccoli produttori, e piatti vegetali, in un ambiente intimo con pochi tavoli e una selezione di vini internazionali.
Il premio contemporaneità, promosso da Molino Casillo, è andato a TAC Thin and Crunchy (Roma), sotto la guida dello chef Pier Daniele Seu ch quie dà nuova vita alla cosiddetta “pizza romana”, quella “fina e croccante” giocando poi di par suo con i topping, in un meraviglioso caleidoscopio di sapori, profumi, suggestioni e folgorazioni.
Il premio influencers choice award è stato assegnato a Gloria Osteria (Milano), sotto la guida dello chef Manuel Prota.
Il premio media choice award è stato assegnato al ristorante Ego (Roma) guidato dallo chef Lorenzo De Lio.
Wine is a rockstar con Elemento Indigeno
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Vini curiosi che provengono da ogni parte del mondoal di fuori delle classiche rotte, vini che esplorano terroir e incontrano popoli, vini che raccontano produzioni e svelano contaminazioni, vini uniti da un fil rouge: Elemento Indigeno, progetto di Compagnia dei Caraibi, racchiuso a sua volta nel catalogo “Wine is”.
Elemento Indigeno esplora le radici del processo naturale e culturale della fermentazione, alla scoperta delle sue sfaccettature culturali, raccontando la storia del legame tra il fluire naturale del processo, l’adattamento culturale e l’atto artigiano. In questo senso Wine si si propone come una ode alla diversità e, allo stesso tempo come un ponte che unisce culture attraverso otto macrocategorie che attraversano 29 Paesi grazie a 75 produttori e più di 360 referenze
Wine is a rockstar raggruppa i vignaioli autori a 360° dei propri progetti che danno vita ad etichette fuori dagli schemi.
Wine is roots racchiude i produttori di zone vitivinicole storicamente importanti, ricche di storie e tradizioni. È qui che troviamo aziende profondamente radicate nel territorio, attive da più generazioni che valorizzano vitigni autoctoni, viti centenarie e denominazioni di prestigio.
Wine is contaminations è un invito alla scoperta di nuovi sapori. Qui a interpretare il ruolo di protagonista nel processo fermentativo non è solo l’uva ma anche la mela.
Wine is a rematch riunisce i vigneron che nonostante le iniziali sconfitte, hanno scelto di non arrendersi.
Wine is a guardian raggruppa dodici produttori che lavorano per conservare le uve autoctone conservando la memoria storica.
Wine is a backpacker combina storie di giovani produttori che, dopo aver girato il mondo e imparato dai migliori produttori, sono tornati a casa dando vita a nuove creazioni.
Wine is conviviality è la categoria dedicata alle bottiglie dalla beva facile e dalle buone vibrazioni.
Wine is finished mette insieme etichette in via di esaurimento, vini che non saranno più disponibili per l’acquisto in futuro e che saranno sostituiti da nuove selezioni
Zucche e maschere al ristorante per Halloween
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Sono sempre più numerosi i ristoranti che organizzano serate a tema con menù dedicati, decorazioni ed eventi come i murder mystery dinners per Halloween. E sono tredici le proposte più divertenti del territorio selezionate da TheFork per una serata golosa a tema Halloween.
Crazy Pizza (Milano) con un menù speciale e a tema. Non manca la pizza esclusiva per la serata a base di zucca e pecorino.
Ponte Bria (Omegna, ): Cena con delitto e risotto mantecato al gorgonzola di Novara e crema di zucca
Mama Eat (Varese): Buffet con protagonisti i sapori autunnali. Tra i piatti principali tortelloni di zucca e amaretti, mentre si conclude con i classici dolcetti di Halloween.
Faki San Salvario (Torino): Menù creativo a base di ingredienti autunnali a iniziare dallo Scialatiello in crema di zucca e zenzero, fonduta di toma, chips di barbabietola, katsuobusi e noci
Woody’s (Torino): Cena con delitto accompagnata da delizie autunnali come lo sformatino di zucca con salvia in tempura e bagnetto verde.
3 Orologi (Galbiano): Sapori piemontesi protagonisti della festa.
Castello di Casalborgone (Casalborgone): Un’esperienza culinaria raffinata a lume di candela e. dopo cena, un misterioso tour del castello.
Ristorante Villa Meraville (Bologna): Musica dal vivo con sax e voce.
Arno (Firenze): Cena degustazione con portate raffinate, realizzati con ingredienti tipici di stagione attentamente selezionati. San Frediano Bar & Restaurant by Una Cucina (Firenze): Nella Top 100 di TheFork a Firenze, propone un menù speciale dal 28 ottobre fino al 3 novembre con ingredienti tipici si questa stagione e festività. Tra i piatti proposti i Paccheri zucca e salsiccia con crema di taleggio.
Ristorante La Casavecchia (Figline e Incisa Valdarno): Un luogo d’incanto dove vivere l’atmosfera autunnale e godersi un menù di Halloween che esalta la tradizione toscana con piatti come la lasagna fatta in casa di Zucca gialla della Maremma e salsiccia di Rimaggio o i tortelli Mugellani con crema di pecorino e porcini.
Terrazza Caravita (Roma): Musica dal vivo e cucina tipica Pugliese per un un’esperienza di gusto intensa dove saranno protagonisti gli Spaghetti all’Assassina, un piatto audace, dal carattere forte solo per “palati” coraggiosi.
Le Spighe- Grand Hotel Paladino (Roma): I mostri di Halloween si troveranno riuniti dal Commissario Pelazucche che, insieme agli ospiti della cena, li interrogherà per trovare gli indizi e risolvere un delitto in diretta. Il tutto gustando ottimi piatti pensati per la serata.
Armonì trattoria Gourmet (Pozzuoli, Napoli): Un “party” di Halloween all’insegna della contaminazione con piatti come il bao con Genovese e il sushi alla napoletana.
Classical Therapy al Teatro Menotti: uno spettacolo musicale di pura magia
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Dal 24 al 27 ottobre, il Teatro Menotti di Milano ha aperto le sue porte a un’esperienza indimenticabile: Classical Therapy del MozART Group, uno spettacolo dove la musica classica si trasforma in uno show coinvolgente e divertente. Lontani dai tradizionali concerti, i quattro straordinari musicisti polacchi portano sul palco molto più che semplici esecuzioni: con archetti illuminati, giochi di ombre e trovate sceniche di grande effetto, riescono a incantare e divertire, dimostrando che anche gli oggetti possono “danzare” al ritmo della loro ironia.
Il MozART Group, attivo dal 1995 e ormai icona mondiale del “cabaret musicale”, ha portato il proprio stile unico in oltre 50 paesi, riuscendo sempre a lasciare il pubblico senza parole. La loro terapia? Un mix geniale di talento, umorismo e versatilità, con cui rivisitano i classici della musica in chiave comica, aggiungendo tocchi sorprendenti che trasformano ogni pezzo in un momento di pura meraviglia. La loro abilità non si limita alla musica: sono capaci di interagire, scherzare e coinvolgere il pubblico, regalando risate e stupore senza pronunciare una parola.
Classical Therapy è uno spettacolo in cui la musica diventa linguaggio universale: partendo dalle composizioni classiche, il MozART Group esplora diversi generi, dal jazz al pop, facendo apprezzare anche ai meno appassionati l’energia e la bellezza della musica. Con una maestria che sfiora l’acrobazia musicale, i quattro artisti non solo suonano con tecnica impeccabile, ma “giocano” con gli strumenti in un dialogo continuo tra suoni e gag. La loro creatività si esprime con piccole invenzioni sceniche, come l’uso di archetti illuminati e ombre cinesi, che arricchiscono ogni scena di nuove suggestioni visive, sorprendendo e facendo sorridere gli spettatori.
Formatisi nelle prestigiose accademie di Varsavia e Łódź, i membri del MozART Group dimostrano che la musica classica può anche essere leggera, accessibile e ironica, invitando tutti a riscoprirne la meraviglia. Con l’approssimarsi del trentesimo anniversario della loro attività nel 2025, continuano a diffondere il loro messaggio senza frontiere, dimostrando che la musica può essere sia un gioco che una terapia per l’anima.
Consigliato a tutti, Classical Therapy è uno spettacolo che lascia il segno: per chi ama la musica, per chi vuole ridere, per chi cerca un modo nuovo di guardare alla tradizione. Il MozART Group promette una serata di magia e allegria, dove anche il pubblico diventa parte di questo viaggio tra note e risate.