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Zucche e maschere al ristorante per Halloween

Sono sempre più numerosi i ristoranti che organizzano serate a tema con menù dedicati, decorazioni ed eventi come i murder mystery dinners per Halloween. E sono tredici le proposte più divertenti del territorio selezionate da TheFork per una serata golosa a tema Halloween.
Crazy Pizza (Milano) con un menù speciale e a tema. Non manca la pizza esclusiva per la serata a base di zucca e pecorino.
Ponte Bria (Omegna, ): Cena con delitto e risotto mantecato al gorgonzola di Novara e crema di zucca
Mama Eat (Varese): Buffet con protagonisti i sapori autunnali. Tra i piatti principali tortelloni di zucca e amaretti, mentre si conclude con i classici dolcetti di Halloween.
Faki San Salvario (Torino): Menù creativo a base di ingredienti autunnali a iniziare dallo Scialatiello in crema di zucca e zenzero, fonduta di toma, chips di barbabietola, katsuobusi e noci
Woody’s (Torino): Cena con delitto accompagnata da delizie autunnali come lo sformatino di zucca con salvia in tempura e bagnetto verde.
3 Orologi (Galbiano): Sapori piemontesi protagonisti della festa.
Castello di Casalborgone (Casalborgone): Un’esperienza culinaria raffinata a lume di candela e. dopo cena, un misterioso tour  del castello.
Ristorante Villa Meraville (Bologna): Musica dal vivo con sax e voce.
Arno (Firenze): Cena degustazione con portate raffinate, realizzati con ingredienti tipici di stagione attentamente selezionati.
San Frediano Bar & Restaurant by Una Cucina (Firenze): Nella Top 100 di TheFork a Firenze, propone un menù speciale dal 28 ottobre fino al 3 novembre con ingredienti tipici si questa stagione e festività. Tra i piatti proposti i Paccheri zucca e salsiccia con crema di taleggio.
Ristorante La Casavecchia (Figline e Incisa Valdarno): Un luogo d’incanto dove vivere l’atmosfera autunnale e godersi un menù di Halloween che esalta la tradizione toscana con piatti come la lasagna fatta in casa di Zucca gialla della Maremma e salsiccia di Rimaggio o i tortelli Mugellani con crema di pecorino e porcini.
Terrazza Caravita (Roma): Musica dal vivo e cucina tipica Pugliese per un un’esperienza di gusto intensa dove saranno protagonisti gli Spaghetti all’Assassina, un piatto audace, dal carattere forte solo per “palati” coraggiosi.
Le Spighe- Grand Hotel Paladino (Roma): I mostri di Halloween si troveranno riuniti dal Commissario Pelazucche che, insieme agli ospiti della cena, li interrogherà per trovare gli indizi e risolvere un delitto in diretta. Il tutto gustando ottimi piatti pensati per la serata.
Armonì trattoria Gourmet  (Pozzuoli, Napoli): Un “party” di Halloween all’insegna della contaminazione con piatti come il bao con Genovese e il sushi alla napoletana.



Classical Therapy al Teatro Menotti: uno spettacolo musicale di pura magia

Dal 24 al 27 ottobre, il Teatro Menotti di Milano ha aperto le sue porte a un’esperienza indimenticabile: Classical Therapy del MozART Group, uno spettacolo dove la musica classica si trasforma in uno show coinvolgente e divertente. Lontani dai tradizionali concerti, i quattro straordinari musicisti polacchi portano sul palco molto più che semplici esecuzioni: con archetti illuminati, giochi di ombre e trovate sceniche di grande effetto, riescono a incantare e divertire, dimostrando che anche gli oggetti possono “danzare” al ritmo della loro ironia.

Il MozART Group, attivo dal 1995 e ormai icona mondiale del “cabaret musicale”, ha portato il proprio stile unico in oltre 50 paesi, riuscendo sempre a lasciare il pubblico senza parole. La loro terapia? Un mix geniale di talento, umorismo e versatilità, con cui rivisitano i classici della musica in chiave comica, aggiungendo tocchi sorprendenti che trasformano ogni pezzo in un momento di pura meraviglia. La loro abilità non si limita alla musica: sono capaci di interagire, scherzare e coinvolgere il pubblico, regalando risate e stupore senza pronunciare una parola.

Classical Therapy è uno spettacolo in cui la musica diventa linguaggio universale: partendo dalle composizioni classiche, il MozART Group esplora diversi generi, dal jazz al pop, facendo apprezzare anche ai meno appassionati l’energia e la bellezza della musica. Con una maestria che sfiora l’acrobazia musicale, i quattro artisti non solo suonano con tecnica impeccabile, ma “giocano” con gli strumenti in un dialogo continuo tra suoni e gag. La loro creatività si esprime con piccole invenzioni sceniche, come l’uso di archetti illuminati e ombre cinesi, che arricchiscono ogni scena di nuove suggestioni visive, sorprendendo e facendo sorridere gli spettatori.

Formatisi nelle prestigiose accademie di Varsavia e Łódź, i membri del MozART Group dimostrano che la musica classica può anche essere leggera, accessibile e ironica, invitando tutti a riscoprirne la meraviglia. Con l’approssimarsi del trentesimo anniversario della loro attività nel 2025, continuano a diffondere il loro messaggio senza frontiere, dimostrando che la musica può essere sia un gioco che una terapia per l’anima.

Consigliato a tutti, Classical Therapy è uno spettacolo che lascia il segno: per chi ama la musica, per chi vuole ridere, per chi cerca un modo nuovo di guardare alla tradizione. Il MozART Group promette una serata di magia e allegria, dove anche il pubblico diventa parte di questo viaggio tra note e risate.




Go Vegan! Come celebrare il World Vegan Day

Non è solo la festa di Ognissanti, il 1° novembre infatti si celebra, ormai da trent’anni, il World Vegan Day, una giornata dedicata allo stile di vita vegan e un’occasione perfetta per realizzare ricette plant-based. Un giorno interamente vegano nel mondo genererebbe un risparmio di 22.000.000 di tonnellate di CO2 (Ourworldindata.org), più delle emissioni annuali della Bolivia, e di 6,5 miliardi di m3 di acqua (Waterproof Print.org), pari all’acqua di 2.600 piscine olimpioniche. E allora, spazio a nuovi suggerimenti per testare la cucina veg in Italia o nel mondo.

A Milano il Ristorante Rubacuori di Château Monfort, festeggia la ricorrenza con  “Cioccolato e Lamponi”, un dessert firmato dall’Executive chef Domenico Mozzillo e che sorprende con il  gioco di consistenze. Anche Torino punta sul dolce con Ambra, il nuovo Tartufo di cioccolato firmato La Perla di Torino realizzato con solo quattro ingredienti, cacao, dattero, cocco e mandorla, per una etichetta cortavegan senza zuccheri aggiunti.  In Alto Adige i Vitalpina Hotels Südtirol hanno lanciato una linea di prodotti biologici e vegani che si propongono di  concentrare il meglio della natura altoatesina in tre prodotti a disposizione degli ospiti delle strutture: barretta alla frutta e ai cereali in tre varietà; la miscela bio per pane fatta con farina di farro e segale e prodotta da 50 agricoltori aderenti al progetto Regiokorn e lavorata secondo una ricetta tradizionale. e lo sciroppo con il miglior ribes nero della Val Martello. Se invece si preferisce il salato Gambero Rosso, pochi mesi fa, ha stilato una classifica dei migliori burger vegani in commercio che vede sul podio  al 1° posto, a pari merito, il Miniburger L’Originale vegetale agli spinaci di Kioene e il  Burger vegetale al pomodoro di Unconventional, seguiti dai Mini burger bio alle carote peperoni e curcuma di NaturaSì, per chiudere con il Burger vegetale ai funghi di Kioene e il Big burger di miglio bio di Mediterranea Bioveg.

Al di fuori dei confini italiani, la gastronomia di eccellenza peruviana può contare sulla  biodiversità dei prodotti e la grande ricchezza di materie prime locali che si concretizzano per iniziare, in quattromila varietà di patata, 35 tipi di mais, 650 varietà di frutti e oltre 40 superfood. Sono numerose le rivisitazione in chiave vegan delle ricette più iconiche peruviane come Causa Limeña, simbolo della capitale, preparata con strati di patate (papas amarillas), avocado e peperoncino (ají amarillo) e farcita  nella versione vegana si concentra con avocado, spezie fresche e un tocco di lime che richiama i sapori tipici della cucina limeña. Ma anche il Ceviche, nato a Trujillo e considerato Patrimonio culturale della nazione, ha una sua variante vegana. Il Ceviche Vegano, ripieno di funghi o palmito (cuore di palma), marinato in lime e arricchito con cipolla rossa, coriandolo, e mais tostato, noti come cancha.  La Sopa de quinoa vegana, una miscela di verdure, patate, brodo e quinoa bollita e speziata con origano, cumino e coriandolo richiama il lago Titica, mentre il ersione vegana del Rocoto Relleno,  peperone ripieno tipico ad Arequipa è proposto con zucchine, cipolle e poi con formaggio fuso sopra.

Quella giapponese non è la prima cucina vegana probabilmente si pensa, ciononostante a cui si pensa, la cucina vegana del Paese offre un’esperienza sensoriale unica. In Giappone infatti esiste una tradizione culinaria chiamata shojin ryori, profondamente radicata ai principi del Buddismo zen, che si traduce in un’alimentazione puramente vegetale, in linea con il precetto buddista della non violenza e del rispetto per tutte le forme di vita. o.
Piatti come il sushi di verdure, il ramen con brodo vegetale, il dashi vegano, la tempura di verdura o la zuppa di miso mettono in luce la purezza e la semplicità degli ingredienti, esaltando sapori naturali e genuini. Alghe, tofu, miso e verdure di stagione si combinano per creare piatti ricchi di gusto e nutrienti, senza l’uso di prodotti di origine animale. Allo stesso modo aumentano anche il numero di chef che cercano di ricreare ricette tradizionali utilizzando ingredienti vegani. Numerose sono le ricette vegan friendly, come la zaru soba (i noodles di grano saraceno bolliti e raffreddati) o il curry giapponese, nella sua variante veg; per un veloce spuntino invece i konbini (i minimarket giapponesi) offrono un’ampia scelta di snack vegani, a partire dagli onigiri – le celebri polpette di riso ripiene.




Orbetello capitale del gusto

Dal 31 ottobre al 3 novembre Orbetello si trasforma in capitale del gusto. La laguna accoglierà infatti  nuovamente Gustatus – Il Senso del Gusto, manifestazione che celebra il gusto in tutte le sue sfumature, promossa dal Comune di Orbetello in collaborazione con il Consorzio degli Operatori Turistici Welcome Maremma e I Love Italian Food, con il patrocinio della Regione Toscana.

Gustatus 2024: spettacoli, musica, cultura e food experience Il programma di Gustatus 2024 offre un ricco ventaglio di attività adatte a tutte le età: spettacoli dal vivo, approfondimenti culturali, eventi diffusi nei bar della città, degustazioni enogastronomiche e tanta musica.  Grande attenzione sarà riservata al mondo culinario con il Maremma Show, pensato per gli amanti della buona tavola. Il programma prevede showcooking, degustazioni e talk show con ospiti d’eccezione, tra cui chef stellati e personalità di rilievo del territorio. Tra le esperienze proposte: degustazioni di formaggi e salumi, masterclass sul vino, blind tasting, approfondimenti sull’olio e visite guidate alle cantine locali. Gustatus trasformerà poi Orbetello in un palcoscenico vivace, con spettacoli di strada, concerti e performance artistiche che animeranno le serate. L’evento non mancherà di offrire iniziative culturali di grande interesse. Tra queste, GUSTATUS AL MUSEO, che si terrà presso il Museo Archeologico Guzman durante tutta la manifestazione. La mostra “L’Etruria a tavola. Alle origini del gusto nella Toscana antica” trasporterà i visitatori in un viaggio culinario nell’antichità, con un omaggio speciale: un ricettario antico per tutti i partecipanti. 

DeGustatus, il Salone del Vino di Orbetello La grande novità di questa edizione è DeGustatus, uno spazio interamente dedicato ai produttori di vino, protagonisti del Salone del Vino di Orbetello. Ogni giorno, nella suggestiva cornice della sala “Ex Frontone” in Piazza della Repubblica, i visitatori avranno l’opportunità di degustare i vini di diverse cantine, confrontandosi direttamente con i produttori in un’atmosfera intima e conviviale. L’evento, a pagamento, è pensato sia per gli appassionati che per i professionisti del settore. Il Salone del Vino di Orbetello aprirà le porte giovedì, venerdì e sabato dalle 17:00 alle 23:00; domenica dalle 11:00 alle 17:00.

Sport, natura e avventura in laguna. Per gli appassionati di sport e natura, sabato 2 novembre si terrà la “Barchinata“, una suggestiva gara amatoriale di voga sui tradizionali barchini da pesca di Orbetello. Nel pomeriggio, dalle 14:00 alle 17:00, l’Orbetello Kayak Experience offrirà sessioni gratuite di kayak nella Laguna di Ponente, permettendo di esplorare l’incantevole paesaggio lagunare. Sempre sabato pomeriggio, l’Associazione WWF della Provincia di Grosseto organizzerà una passeggiata ornitologica, aperta a tutti e gratuita, per scoprire le meraviglie avifaunistiche della zona. Domenica 3 novembre, invece, sarà il turno di “The BigOne“, una competizione di pesca sportiva in kayak che premierà la cattura della spigola più lunga.

 




Da Ghe Sem prodotti cinesi reinterpretati in chiave italiana

Dopo i dumplimg dai sapori italiani, Ghe Sem, il primo dim sum bar di Milano, introduce anche i bao (panini coti al vapore) dai ripieni tutti italiani.
Ghe Sem apre nel 2016 con l’idea di unire gli antichi rituali dei pastifici cinesi e le tecniche di preparazione orientali alla bellezza
della cucina mediterranea. Nascono così dumpling dai ripieni tutti italiani, drink d’autore con il cocktail bar che miscela prodotti italiani e orientali, e ora come fuori menu: i bao, sia dolci che salati.

I dim sum rimangono i protagonisti del menù di Ghe Sem. Ravioli dalla tipica forma e consistenza dei dumpling cinesi, ripieni di cacio e pepe, sugo all’amatriciana, cotechino con lenticchie, carbonara, norma, polpo alla luciana. Con oltre 25 tipi diversi di ravioli, anche dolci, ogni piatto stupisce con sapori che variano da boccone a boccone.

Anche i Bao da Ghe Sem rispettano la logica di mantenere un prodotto concettualmente cinese reinterpretato in chiave italiana. E infatti tra i bao salati non manca un omaggio a Milano con la farcitura con ossobuco alla milanese, mentre le alternative stagionali includono proposte come il bao trevigiano con gorgonzola, radicchio e noci. Tra i Bao dolci sono protagoniste la crema e la granella di pistacchio oltre alla Nutella e alla granella di nocciola.




Berlino celebra i 35 anni dalla caduta del muro

Ci sono anniversari e anniversari. I 35 anni dalla caduta del muro di Belino sono tra gli anniversari da celebrare soprattutto per chi il 9 di novembre è rimasto incollato allo schermo televisivo a guardare ammutolito e sorpreso migliaia di tedeschi che abbattevano, spontaneamente, il simbolo della Cortina di Ferro e della Guerra Fredda.

Berlino si appresta a festeggiare la ricorrenza con un fitto programma  di musica, dibattiti, spettacoli, esibizioni (compreso il concerto di chiusura delle Pussy Riot di fronte all’ex quartiere generale della Stasi) e installazioni al motto di “Hold freedom up high!”, un invito 35 anni dopo a continuare a sostenere la libertà. E la notte del 9 novembre il centro cittadino si trasformerà nel più grande palco al mondo con oltre mille musicisti in strada a celebrare l’anniversario della caduta del muro con le esibizioni “Soundtrack of 1989”.

La costruzione del muro che circondava la parte occidentale di Berlino per 155 chilometri e con un’altezza di 3,6 metri, è iniziatatra il 12 e il 13 agosto 1961 e ha cambiato il volto di Berlino e della Germania. Per ripercorrere le tracce e le testimonianze del muro che per 28 anni ha diviso non solo Berlino ma il mondo intero tra Est e Ovest, tappe immancabili sono il  Berlin Wall Memorial Topography of Terror; il museo The Wall aperto a Leipziger Platz nel 2020; l’East Side Gallery, 1,316 chilometri di muro lungo la riva dello Spree oggi ricoperti da murales (tra cui gli iconici “The Brother’s Kiss” di Dimitri Vrubel and “The Trabant Breaking Through the Wall” di Birgit Kinder) che la rendono la più grande galleria d’arte al mondo all’aperto; il Parliament of Trees, il memorial di Ben Wagin con al centro 16 piante piantate nel 1990 da 16 primi ministri tedeschi sulle rive dello Spree proprio di fronte al Reichstag a ricordo delle 258 vittime del muro, persone che morirono nel tentativo di fuga a Ovest. Saranno inoltre proposte esibizioni in luoghi simbolici come la Porta di Brandeburgo e Checkpoint Charlie, mentre per i quattro chilometri compresi tra Invalidenstraße and Axel-Springer-Straße, un tempo percorsi da muro, saranno allestite presentazioni.

 




Kneipp, Törggelen e vino sul Renon

Kneipp, Törggelen e vino sono i capisaldi dell’autunno sull’Altipiano del Renon raggiungibile a Bolzano in meno di venti minuti di impianti dal centro della città.

Tra le novità della stagione è stato inaugurato un percorso Kneipp  con cinque stazioni ispirate ai cinque pilastri della filosofia Kneipp (ordine esistenziale, movimento, erbe, acqua e alimentazione) lungo un sentiero di 1,2 km che si snoda nel bosco tra l’Hotel Tann e Bad Siess così da trasformare la passeggiata in un’esperienza sensoriale a tutto tondo. I profumi del bosco inducono alla riflessione, le erbe hanno un effetto curativo, l’acqua fresca è un toccasana per il fisico. Sul percorso anche punti di appoggio per soste meditative e pannelli con informazioni e suggerimenti per sfruttare al meglio i benefici Kneipp. Fondamentale camminare sul sentiero a piedi nudi per percepire a fondo i diversi tipi di terreno e vivere un’esperienza wellness davvero immersiva.

Sul Renon non c’è autunno senza Törggelen: appuntamento immancabile di questo periodo dell’anno è chiamato anche “la quinta stagione delle Alpi del Sud” ed è una vera e propria festa in onore della fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate) quando gli agricoltori erano soliti degustare il vino nuovo accompagnato da una merenda. Oggi l’antica tradizione si rivive andando di maso in maso (o meglio nelle tradizionali “Buschenschänke” o “Hofschänke”, le tipiche locande contadine) ad assaggiare specialità come speck, canederli, crauti, Kaminwurzen, Schlutzkrapfen, zuppa d’orzo, castagne arrostite e vino novello.

Proprio in onore del vino, oltre alle speciali escursioni guidate in compagnia dell’ambasciatore del gusto altoatesino Franz Wenter, dal Renon c’è un’escursione da non perdere: il sentiero del vino Rebe (ovvero “vigna”). Questa passeggiata di circa 400 metri di dislivello si snoda per un’oretta e mezza si snoda tra i filari, in parte sulla vecchia strada romana che parte dai possedimenti del maso Waldgries, lungo un percorso costellato di interventi artistici ad opera del gardenese Philipp Doss Moroder e di tabelle con la narrazione del paesaggio, dei vitigni tipici, delle zone di coltivazione Doc e dei siti culturali che lambiscono il sentiero. Rebe è unatappa imperdibile per gli amanti di Bacco: qui, una sosta Törggelen nelle varie cantine nei pressi del percorso è obbligatoria.
Sabato 26 ottobre degustazione speciale con i viticoltori del Renon e di Rencio: in cinque postazioni i viticoltori offrono in degustazione i loro vini che crescono nelle rispettive altitudini tra Rencio e Signato, dal corposo Lagrein all’aromatico Gewürztraminer fino allo speziato Kerner (sono ben 13 le varietà di uva che maturano lungo i 3,5 km del sentiero del vino Rebe). A seguire, un accogliente chill-out presso l’Ansitz Waldgries con prelibatezze culinarie e musica.




Bolzano in festa in autunno

In autunno Bolzano s’infiamma di colori e di feste golose che hanno come protagonisti vino, speck, castagne, uva e mele con un fitto calendario di appuntamenti che il capoluogo altoatesino offre a chi sceglie di trascorrere qualche giorno in città.

E infatti un’occasione imperdibile per scoprire il centro storico di Bolzano è lo specksafari proposto, in collaborazione con il Consorzio Tutela Speck Alto Adige,tutti i venerdì fino a fine ottobre. Alla visita del centro storico è abbinata alla degustazione di speck in un’osteria tradizionale dove potrete conoscere meglio la storia, il processo di produzione e i criteri di qualità di questo particolare salume. Accompagnerà l’assaggio un calice del vino di Bolzano. La passeggiata dura un paio d’ore e costa venti euro a testa  con prenotazione entro le ore 12 del giorno della visita.

Non solo. Fino a fine ottobre ogni sabato si può poi partecipare al Bacchus Urbanus, un particolare trekking urbano lungo percorsi che attraversano le zone produttive dei due vini autoctoni di Bolzano, il Santa Maddalena e il Lagrein. Un’escursione a tema di circa due ore con visita e degustazione guidata presso alcune cantine produttrici del pregiato nettare. Massimo 20 partecipanti, costo venti euro a testa e prenotazione entro le ore 17 del giorno precedente.

Non manca il Törggelen, antica tradizione medievale che da ottobre fino all’inizio dell’Avvento celebra la fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate) e viene celebrata andando di maso in maso ad assaggiare specialità come lo speck e altri salumi, le castagne arrostite, gli Schlutzkrapfen (ravioli ripieni), la zuppa d’orzo, la Schlachtplatte (una ricca portata di salsicce e carne contornate dai crauti) e, ovviamente, il vino novello. Per l’occasione le numerose cantine vinicole sparse sul territorio organizzano visite guidate con degustazione, mentre una passeggiata nei boschi, tra i castagneti e i vigneti che abbracciano la città, non può che terminare in una delle tante Buschenschänke, le tipiche locande contadine, per gustare i tipici piatti contadini preparati con prodotti stagionali e a km zero e concedersi un  bicchiere di vino.

A metà ottobre poi si celebra in piazza Walther una sorta di “Thanksgiving” alpino con le eccellenze del territorio per festeggiare la fine e la buona riuscita del raccolto. Organizzata dal Bauernbund, l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti dell’Alto Adige, questa festa tradizionale vedrà una quarantina di bancarelle animare il salotto buono della città con frutta e verdura, succhi e sciroppi, erbe aromatiche e distillati, formaggi e salumi portati da coltivatori e contadini direttamente dai loro campi e fattorie.

Dal 21 al 24 novembre Bolzano rende omaggio alla mela dell’Alto Adige con Apfelfesta, una festa interamente dedicata al frutto del benessere e al suo mondo. In piazza Walther, accanto al bellissimo Duomo, saranno allestiti banchetti di esposizione e vendita e infopoint per presentare le diverse varietà di mele, nonché i prodotti derivati dalla lavorazione delle mele, dall’aceto al sidro, dallo strudel ai chips di mela, e fornire informazioni sui metodi di coltivazione, di raccolta e distribuzione. Non solo. Anche tanta musica, laboratori e giochi per i bambini, e nei ristoranti menù a tema per un goloso viaggio nelle sue sfumature del gusto.




L’autunno sulle Dolomiti è d’oro

L’autunno sulle Dolomiti è una stagione dorata sotto ogni punto di vista. Mentre gli alberi nei boschi si tingono d’oro e di rubino  fioriscono le offerte per godersi senza pensieri le vacanze su queste montagne patrimonio Unesco.

Fino all’ 11 novembre soggiornando in una delle strutture convenzionate di San Vigilio di Marebbe e di San Martino in Badia si riceve la carta “Autumn Special” con cui poter accedere a diverse iniziative gratuite e a occasioni scontate sul territorio per scoprire l’incanto della stagione dorata sulle Dolomiti. Un territorio immerso nel Parco naturale di Fanes- Senes-Braies per quanto riguarda San Vigilio, villaggio alpino adagiato sul versante più soleggiato di Plan de Corones, e nel Parco del Puez-Odle per San Martino, paese celebre per il castello Ciastel Tor e la sede dell’Istituto culturale ladino “Mircurà de Rü. Un’area che da sola costituisce un palcoscenico privilegiato sulle Dolomiti e che offre per di più una caratteristica speciale: qui la lingua, la tradizione e la cultura sono ladina.

Da non dimenticare poi che le Holidaypass Card consegnate a chi pernotta nelle strutture convenzionate della provincia di Bolzano, sono gratuiti anche tutti i mezzi di trasporto altoatesini, treni regionali compresi.

Tra le attrazioni gratuite accessibili con “Autumn Special” da non perdere l’”Owl Park San Vigilio” che ospita cento rapaci di trenta  specie diverse, tra gufi, civette ed allocchi. La guida Mario Kelemina spiega le diverse caratteristiche di ogni specie: dove vivono, di cosa si nutrono, le abitudini sociali e come la loro presenza costituisca un anello importante nella catena alimentare. Una volta diventati esperti, si può noleggiare gratuitamente il binocolo Swarovski Optik e osservare i volatili in libertà: solo nel Parco naturale Fanes-Senes-Braies vivono in libertà più di dieci specie diverse di uccelli rapaci.
Nel parco di San Vigilio è poi possibile partecipare a lezioni di yoga in un’autentica yurta mongola.
Di giovedì è in calendario l’osservazione autunnale della volta celeste. Accompagnati dalle guide Julian Rigo e Enrico Bonfante si raggiunge un luogo circondato dall’oscurità più totale dove lasciarsi guidare nell’osservazione di pianeti e costellazioni.
Di martedì invece si può partecipare a un’escursione guidata da Christoph Alfreider che conduce un gli escursionisti ai Prati di Medalges, nel Parco Naturale Puez – Odle, parte del Patrimonio Unesco delle Dolomiti. Il mercoledì è  in programma un’escursione un po’ più impegnativa che porta al Sas dla Para, sopra il rifugio Fodara Vedla da dove il panorama abbraccia anche la conca di Cortina d’Ampezzo: il foliage è a largo spettro, con una vista impagabile.
Tra gli appuntamenti dell’ “Autumn Special” è presente anche la bicicletta. Guidati dai maestri della Bike School, si pedala su strade poco frequentate, dove gli storici masi ladini storici nei dintorni di San Vigilio si svelano tra pascoli e ruscelli. Per chi preferisce l’asfalto, può scegliere tra le escursioni in bici da corsa che percorrono i più scenografici passi alpini. Organizzazione e bike guide sono gratuiti, il noleggio prevede uno sconto di 20 euro.
Al centro di arrampicata di Brunico, la parete di boulder sfida infine principianti e gli avanzati.




A San Simpliciano risuona Bach. Ingresso libero

Per tre sere San Simpliciano sarà inondata di musica. Il 9,16 e 23 ottobre infatti la seconda edizione del Festival “Bach in Basilica” porta la musica del grande maestro tedesco a Milano. L’ingresso è libero.

L’iniziativa, promossa dai direttori artistici Gianluca Capuano e Lorenzo Ghielmi, vede protagonisti alcuni celebri musicisti  internazionali insieme al grande organo di San Simpliciano, costruito nel 1991 da Jürgen Ahrend e voluto da un comitato di appassionati e dal Comune di Milano per avere uno strumento ideale per la musica di Johann Sebastian Bach.

Nella serata inaugurale, il 9 ottobre, Bernard Foccroulle presenta un dialogo virtuale fra Bach e Matthias Weckmann, musicista che ricoprì a lungo la carica di organista della chiesa di San Giacomo ad Amburgo. La musica di Bach e quella di Weckmann sono accomunate dalla ricchezza polifonica. Spesso Weckmann scrive a 5 o 6 voci, affidando ben due voci al pedale; esattamente come fa Bach nel grande corale Aus tiefer Not, in programma nel concerto di Foccroulle. I virtuosismi contrappuntistici e l’amore per i canoni, presenti nella musica di Weckmann, sono gli stessi che Bach, qualche decennio più tardi, utilizzerà nell’Arte della Fuga.

Il 16 ottobre Bernhard Haas accosta due compositori nati nello stesso anno a pochi chilometri di distanza uno dall’altro ma che nella vita non si sono mai incontrati: Georg Friedrich Händel e Johann Sebastian Bach.

Il programma di Simone Vebber, il 23 ottobre, accosta ad alcune fra le più celebri composizioni di Bach alcune pagine di autori contemporanei, e più precisamente di autori che compongono secondo un’estetica minimalista, uno stile compositivo che utilizza cellule melodiche brevi e ripetitive, originando nell’ascoltatore la sensazione di un fluire lento e tranquillo del tempo.