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L’intensità di MAGNITUDO a Milano

Possono i sogni diventare realtà anche ai nostri giorni? Se parliamo di Giordano Orchi, 27 anni, danzatore e coreografo, la risposta non può che essere sì! Giordano, infatti, ha investito tutto se stesso nella creazione del suo primo intenso e appassionato show indipendente di danza, di cui ha curato coreografie e regia coreografica, dall’evocativo nome MAGNITUDO.

Noi nasciamo da una relazione – dice Giordano Orchi presentando MAGNITUDOquindi prima di essere uno, siamo due. La nostra identità? Viene creata dalle relazioni, nessuno crea se stesso nell’isolamento. Le relazioni ci permettono di esplorare territori di noi che altrimenti resterebbero sconosciuti. Siamo essere unici… sì, ma nelle nostre moltitudini”.

Il 27 maggio 2016, lo spettacolo debutta, in prima Nazionale, al Teatro di Milano. Un’occasione unica per il pubblico non solo di vivere fisicamente il racconto intensamente emotivo e dinamico di relazioni di questo spettacolo ma anche per scoprire il grande talento di Giordano Orchi e dei giovani ballerini con lui sulla scena.

La creatività e il background internazionale di Orchi lo hanno motivato ad auto prodursi e a scrivere MAGNITUDO: uno spettacolo dove la miscela elettrica di diversi generi di danza, come Broadway, Jazz, Lyrical, Contemporary, Jazz-Funk, Breaking e di musica, muove 9 danzatori che, con i loro movimenti fluidi ed intensi, intrecciano relazioni di corpi nello spazio. A volte sono resistenti come elastici, o sottili come fili di luce; si stagliano in bianco e nero come vecchie foto, diventano labili come solo i sogni possono essere o nudi, l’uno verso l’altro.

MAGNITUDO
di Giordano Orchi
con Michele Bonaldi, Elisa Cunselmo, Alberto Del Prete, Giordano Orchi, Mauro Savino, Federica Scaramella, Monica Vallini, Angelo Vignola, Tatiana Zarrella

Venerdì 27 Maggio 2016 – ore 21.00

TEATRO DI MILANO
Via Fezzan, 11 – Milano

Info e biglietti: 02 4229 7313 – www.teatrodimilano.com – magnitudo.show@gmail.com


#magnitudo #showindipendente

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Grease: edizione speciale per festeggiare i 20 anni in Italia

Più di 1.500 repliche all’attivo e oltre 1.650.000 spettatori per lo spettacolo che ha debuttato il 4 marzo 1997 e, da allora, ha dato il via alla musical-mania in Italia. GREASE, il musical dei record prodotto da Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi, dopo gli incredibili successi di questi anni, un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, torna a grande richiesta solo al Teatro della Luna dal 9 marzo 2017 con un’edizione speciale con band dal vivo, per festeggiare 20 anni di grandi successi.

I biglietti per le prime due settimane di programmazione al Teatro della Luna saranno in vendita in tutti i canali TicketOne da giovedì 19 maggio.

Compagnia della Rancia, sempre alla ricerca di nuovi talenti (proprio “Grease”, nelle precedenti edizioni, ha rappresentato il trampolino di lancio per moltissimi performer), annuncia, inoltre, audizioni per ruoli e ensemble, che si terranno al Teatro della Luna il prossimo 14 giugno; tutte le informazioni e il form per le iscrizioni sono on line all’indirizzo www.compagniadellarancia.it/audizioni .

Parte anche il “concorso di idee” proposto con la finalità di identificare una proposta progettuale per la scelta del nuovo logo di GREASE, attraverso una rilettura attuale ad opera di giovani studenti pieni di creatività che, nel 1997, al debutto del musical in Italia, erano poco più che neonati o addirittura non ancora nati; allo stesso tempo, il concorso di idee intende offrire un’opportunità per la valorizzazione del talento di studenti che seguono un percorso specifico di grafica e design e permette loro di confrontarsi con un primo approccio al mondo del lavoro. Il testo integrale del bando e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito grease.musical.it.

Oggi, a quasi quarant’anni dal film, sono sempre di più i giovanissimi che si lasciano conquistare dalla “greasemania” a ogni passaggio televisivo del cult con John Travolta e Olivia Newton-John (l’hashtag #grease è rapidamente diventato TT in Italia in occasione dell’ultima messa in onda) e a teatro, dove – in questi 20 anni di successi strabilianti – si vedono tra il pubblico scatenarsi insieme almeno tre generazioni, ognuna innamorata di GREASE per un motivo differente: la nostalgia del mondo perfetto degli anni Cinquanta, i ricordi legati al film e all’indimenticabile colonna sonora, l’immedesimazione in una storia d’amore senza tempo. Con GREASE si evoca un mondo semplice e un’atmosfera, interpretati con gli occhi di oggi, tra ciuffi ribelli modellati con la brillantina, giubbotti di pelle e sbarazzine gonne a ruota; amicizia, tanta musica e una buona dose di divertimento sono solo alcuni degli elementi di questo successo, tra cui si fa largo il sogno di un “fulmine di brillantina” cromato fatto apposta per conquistare le ragazze.

GREASE, con i suoi coloratissimi costumi e coreografie irresistibili, piene di ritmo ed energia, non è mai stato così attuale: in 20 anni di successi in Italia, si è trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro. Oggi GREASE è una festa da condividere con amici, figli, famiglie intere o in coppia, è trascorrere due ore spensierate, è non riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare.

GREASE

dal 9 marzo 2017

TEATRO DELLA LUNA
via G. di Vittorio, 6 – 20090 Assago (MI) Tel. 02 488577516
www.teatrodellaluna.com – www.facebook.com/teatrodellaluna – twitter @tdellaluna

www.grease.musical.it

I biglietti (da €29  a €64) sono in vendita da giovedì 19 maggio in tutti i punti vendita TicketOne, on line su www.ticketone.it e telefonicamente chiamando l’892101 (numero a tariffazione specifica).




A Venezia i musei si visitano al chiaro di luna

A partire dal 20 maggio 2016, la Fondazione Musei Civici di Venezia ha deciso di avviare un ciclo di aperture serali nei musei dell’Area MarcianaPalazzo Ducale e Museo Correr – per tutto il periodo estivo.

Ecco quindi che, nell’ambito delle iniziative volte a creare nuove occasioni per visitare il patrimonio e le collezioni della città lagunare, è stato disposto il prolungamento dell’orario di apertura fino alle ore 23.00 nei giorni di venerdì, sabato e domenica.

La decisione è stata presa dopo gli ottimi risultati ottenuti con l’apertura straordinaria del 1° maggio dei musei della città, fortemente voluta dal Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che ha visto la partecipazione di ben 10.235 visitatori totali e nei soli Correr e Ducale di 7813 persone di cui 399 dalle ore 18 alle ore 23.

Scopo dell’iniziativa è offrire ai cittadini di Venezia, dell’area metropolitana e a tutti i turisti una programmazione più ampia, incentivando i giovani e quel pubblico che normalmente non può visitare i musei negli ordinari orari di apertura, a scoprire il patrimonio artistico e culturale cittadino in una eccezionale cornice notturna.

Fondazione Musei Civici di Venezia
call center: 848082000 (dall’Italia) +39 041 42730892 (dall’estero)
web: visitmuve.it

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La storia d’amore di Georgie debutta in musical a Roma

Mancano ormai pochi giorni al debutto, in Prima Nazionale, di uno spettacolo molto atteso: “Georgie – Il Musical”. Il 20, 21 e 22 maggio 2016, sul palco del Teatro Orione di Roma, si potrà assistere alla romantica storia d’amore di Georgie, personaggio ispirato al soggetto del Manga “Lady Georgie” (1983), basato sulla novella scritta dall’autore nipponico Mann Izawa da cui è stato anche tratto un fortunato cartone animato, ancora trasmesso su molti canali televisivi.

Il progetto nasce nel 2009 da un’idea di Claudio Crocetti, autore della sceneggiatura, su libretto di Diego Ribechini e musiche del Maestro Tiziano Barbafiera. Nel dicembre del 2013 i brani sono stati raccolti in un CD, intitolato “Georgie il Musical”, realizzato a scopo esclusivamente promozionale, che contiene tutte le canzoni del Musical, autoprodotto tramite Crowdfunding e Patrocinato da  “AVIS – Associazione Volontari Italiani Sangue” che ha creduto nel progetto e lo continua a sostenere. Tra tutti gli artisti che hanno partecipato alla realizzazione del cd ricordiamo la presenza straordinaria di Vittorio Matteucci, che ha dato la sua voce al Duca Dangering.

Sul palco diciotto performer e dieci ballerini, diretti e coreografati da Marcello Sindici, un cast di altissimo livello già noto al panorama del teatro musicale e non. Nei ruoli principali troviamo: Brunella Platania (Mary Buttman), Elisabetta Tulli (Sophie Gerald), Claudia Cecchini (Georgie), Flavio Gismondi (Lowell), Enrico D’Amore (Abel Buttman) e Dario Inserra (Arthur Buttman).

Il cd è in vendita sul sito ufficiale www.georgieilmusical.it e sulle piattaforme digitali: iTunes, Google Play, Amazon, Timusic e Spootify.

GEORGIE – IL MUSICAL

Prima Nazionale

TEATRO ORIONE
Via Tortona 7 – Roma

20 maggio ore 21
21 maggio ore 17 e ore 21
22 maggio ore 17

Prevendita online www.eventbrite.it/d/italy/georgie-il-musical/

Infoline: +39 373.7574411

Biglietti €12 – €28

Per riduzione gruppi scrivere a info@georgieilmusical.it

www.georgieilmusical.it
Facebook https://www.facebook.com/georgieilmusical/
Twitter @GeorgieMusical
Istangram @Georgieilmusical
YouTube https://www.youtube.com/user/georgieilmusical

Loc. Georgie il musical




Milano ricorda Umberto Boccioni

Prosegue con successo la mostra ‘Umberto Boccioni (1882 – 1916). Genio e Memoria’ con cui il Comune di Milano vuole ricordare il celebre artista, nella ricorrenza del primo centenario della  sua morte.

La mostra, che mette in evidenza il percorso artistico e la levatura internazionale di Boccioni, con particolare riguardo alla sua attività milanese, presenta circa 280 opere tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti.

Per la prima volta Milano riunisce il ricchissimo patrimonio dell’artista dalle collezioni e dagli archivi dei suoi musei (Camera di Commercio, Castello Sforzesco, Galleria d’arte Moderna, Gallerie d’Italia, Museo del Novecento, Pinacoteca di Brera) il primo al mondo per consistenza e rappresentatività.

UMBERTO BOCCIONI (1882 – 1916). GENIO E MEMORIA

Milano, Palazzo Reale

23 marzo – 10 luglio 2016

a cura di Francesca Rossi con Agostino Contò

una mostra promossa dal Comune di Milano all’interno del palinsesto “Ritorni al futuro
un progetto di Castello Sforzesco, Museo del Novecento e Palazzo Reale

orari:     lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30

info e prenotazioni +39 0292800821
sito web www.palazzorealemilano.it




2016/2017: la stagione n. 70 del Piccolo Teatro di Milano

Il Piccolo Teatro di Milano presenta la stagione 2016/2017: 18 produzioni, 7 proposte in lingua originale, 23 spettacoli ospiti da realtà italiane fra le più significative; 24 testi contemporanei e lunghe teniture; 5 appuntamenti di danza; 6 collaborazioni storiche che si rinnovano; 3 rassegne di cinema; un nuovo Festival Jazz che si aggiunge all’offerta di Jazz al Piccolo; la Scuola fondata da Giorgio Strehler e intitolata a Luca Ronconi che compie trent’anni di attività formativa; programmi educativi e di ricerca con 12 Università, Accademie e Scuole di specializzazione; il Chiostro Nina Vinchi che diventa ancor più luogo d’incontro con il nuovo spazio multimediale RovelloDue.

La Stagione 2016/2017 del Piccolo Teatro è la risposta concreta a una convergenza cruciale di fatti e date. Su tutto dominano i 70 anni dalla fondazione, ma nei programmi e nel lavoro di tutto il Teatro emergono risultati e coincidenze che inducono a riflettere.

Alla fine del 2016, il Piccolo metterà in scena la recita numero 25mila della sua storia; più di  370 saranno i titoli di spettacoli prodotti, per un pubblico di oltre 19 milioni di persone. Nel 2017, in maggio, mese della fondazione del Teatro, torneranno affiancati in palcoscenico due spettacoli che rappresentano i manifesti vivi dell’idea che Luca Ronconi e Giorgio Strehler avevano del fare teatro: In cerca d’autore. Studio sui “Sei personaggi” di Luigi Pirandello e Arlecchino servitore di due padroni. Nel 2017 saranno anche i vent’anni dalla morte di Giorgio Strehler, che verrà ricordato con una mostra condivisa con la Città e altri teatri internazionali, oltre a una mostra sui Settant’anni nello Spazio RovelloDue e nel Chiostro.

Non è una lista di record, ma un rincorrersi di segni nella vita di un teatro che cerca ogni giorno di rispettare gli impegni scritti nella sua “carta” del ’47.

L’offerta per il pubblico, come si accennava, è molto ricca. Tra i tanti allestimenti in programma, non si possono non segnalare “Elvira“, diretto e interpretato da Toni Servillo, e “Bestie di scena“, prima produzione al Piccolo di Emma Dante. Molti, poi, i protagonisti della scena italiana che saliranno sul palco del Piccolo, tra cui: Massimo De Francovich, Franco Branciaroli, Roberto Herlitzka, Ottavia Piccolo, Laura Marinoni, Roberto Andò, Maddalena Crippa, Pippo Delbono, Luca Zingaretti, Enrico Intra, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Falco, Andrea De Rosa, Lella Costa, Marco Baliani, Lina Prosa, Mario Perrotta, Andrea Renzi, Tony Laudadio, Emiliano Bronzino, Saverio La Ruina, Carolina Rosi, Gianfelice Imparato, Serena Sinigaglia, Graziano Piazza, Luca Lazzareschi, Valeria Milillo, Massimo Navone, la Compagnia marionettistica Carlo Colla & figli.




Andrea Liverani. Exsistere

In occasione di Photofestival 2016, Made4Art di Milano presenta Exsistere, mostra personale di Andrea Liverani (Imola, 1969) a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo, da domani fino al 23 maggio.

In esposizione una selezione di scatti appartenenti alla serie “La Natura, le origini, la vita”, che racconta, attraverso le immagini di una femminilità generatrice di vita, la poetica visione dell’artista sulla nascita e l’esistenza dell’essere umano in relazione al contesto naturale che lo ospita e lo accoglie.

Nelle opere di Andrea Liverani la natura è una presenza forte e costante. Anche in questa serie di fotografie, forti e delicate al tempo stesso, l’artista declina la natura e, insieme a essa, l’uomo secondo il verbo nascere. Origine di tutto è il seme e la schiusa che trasforma un essere in altro in divenire. Le fotografie sono così una vivida rappresentazione, trasposizione e sovrapposizione di questo passaggio che accomuna uomo e natura mostrandone movimenti, forme, analogie e contrasti.

A completare il progetto espositivo presentato presso la sede di Made4Art di Milano un nucleo di scatti sul tema della terra presentati al pubblico per la prima volta, che mette in luce la profonda influenza della natura sulla produzione artistica di Liverani.

Le opere fotografiche di Andrea Liverani diventano rappresentazioni dell’indissolubile legame tra uomo e natura, dalla nascita alla fine, attraverso tutte le tappe del vivere, un rapporto spesso contrastato e influenzato ai nostri giorni da una modernità non priva di contraddizioni che tende a isolare l’essere umano e a spingerlo verso un’illusoria condizione di indipendenza rispetto alla natura.

Exsistere, con data di inaugurazione mercoledì 11 maggio, rimarrà aperta al pubblico fino al giorno 23 dello stesso mese.

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Andrea Liverani. Exsistere
a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
11-23 maggio 2016
Inaugurazione mercoledì 11 maggio, ore 18.30
Lunedì ore 16 – 19, martedì – venerdì ore 10 – 13 / 16 – 19
M4A – MADE4ART
Spazio, comunicazione e servizi per l’arte e la cultura
Via Voghera 14 – ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872
Un evento Photofestival
Un progetto M4E – MADE4EXPO
Un evento Expo in Città




X-CHANGE: arte fotografica e sensibilizzazione ambientale

Amy-d Arte Spazio, in occasione dell’edizione 2016 del Mia Fair, presenta a Milano X-CHANGE, un progetto economART a cura di Anna d’Ambrosio.

Nel tempo in cui l’ambiente è al cuore delle preoccupazioni pubbliche, sullo sfondo anche della COP21, la conferenza mondiale sul clima, Amy-d Arte Spazio presenta un progetto di arte fotografica e sensibilizzazione ambientale che parla di cambiamenti climatici e cambiamenti cause ed effetto che si generano, creano, producono.

X-CHANGE è il tentativo di costruzione di una cosmologia, ad opera di Beba Stoppani, Daesung Lee, Edoardo Miola; un progetto modulare discorsivo di confronto dialettico tra tre artisti, narrazione visiva di una storia da dove si era interrotta.

La costruzione di una cosmologia è uno spazio di produzione di pensiero, di conoscenza e di (auto)coscienza. Questo progetto nasce da un vuoto, un’urgenza, che gli artisti, compagni di viaggio, hanno avvertito.

Quali le reali potenzialità dell’arte nell’operare cambiamenti all’interno del corpo sociale?

Quale ruolo può avere la ricerca artistica nell’ambito degli studi e delle pratiche legate alla sostenibilità?

Quale il valore aggiunto nel coinvolgimento degli artisti in questo ambito?

Esiste un’Estetica della Sostenibilità?

Questi e altri quesiti sono alla base della sperimentazione che si vuole mostrare.

Il progetto intende proporre una riflessione critica articolata che affronti in maniera interdisciplinare la questione ambientale, intesa nel duplice aspetto di crisi della società termo-industriale fondata su fonti energetiche non rinnovabili e di crisi ecologica dovuta all’inquinamento e al preoccupante surriscaldamento del pianeta.

Il problema ecologico non può essere ridotto ad una questione ambientalista tout court, ma va analizzato e inteso nelle sue molteplici implicazioni filosofiche, psicologiche, ambientali, economiche e sociali. L’ecologia non solo come scienza della natura, ma come scienza dell’interrelazione del confine, della trasversalità, quale nesso focale del binomio natura/cultura.

Le diverse specificità artistiche presenti in X-CHANGE, ad opera degli artisti Beba Stoppani, Daesung Lee e Edoardo Miola, condividono una strategia che non denuncia passivamente il degrado del nostro pianeta, né offre nuove e funzionali soluzioni tecnologiche; articolano, invece, le contraddizioni e le responsabilità incrociate in cui ci imbattiamo in prima persona e come società.

La loro “arte” non indica la “giusta” via etica ed ambientalista, ma permette di analizzare e mettere in discussione le nostre azioni e le nostre percezioni.

Mette in moto un atteggiamento critico che interviene, si infiltra, re-interpreta e decodifica le relazioni umane con le forme di vita non-umana e con gli altri esseri viventi.

L’obiettivo è ricercare, rivelando nella riutilizzazione di materiale fotografico realtà incorporate, corpi organici/inorganici nascosti.

Emergono forme di vita e di interazione natura-uomo-macchina come mutante che documentano i loro interventi di ricerca e di creatività sperimentale.

Pertanto, questo tipo di X-CHANGE emerge come pratica contemporanea.

X-CHANGE

ARTISTI:

Beba Stoppani, 0° a 5000 mt

Daesung Lee, Ghoramara / Futuristic Archaeology

Edoardo Miola, FORE-X

Testo critico: Gigliola Foschi

5 – 15 maggio 2016

Amy-d Arte Spazio

Via Lovanio 6, 20121 Milano

MM2 Moscova

www.amyd.it – info@amyd.it – 02.654872

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Alex Mastromarino è Frankie Valli in “Jersey Boys”

Vi abbiamo già parlato di “Jersey Boys”, lo show che ha debuttato lo scorso 15 aprile al Teatro Nuovo di Milano, dove resterà in scena fino al 15 maggio. “Jersey Boys” era la scommessa del regista Claudio Insegno. Una scommessa decisamente vinta, visto il grande successo che sta ottenendo lo spettacolo: serate sold out, pubblico entusiasta che torna anche più volte a rivedere il musical, critica in estasi.

Oggi, dopo aver incontrato e intervistato il regista Claudio Insegno, vogliamo presentarvi il protagonista di questo entusiasmante show: Alex Mastromarino. Alex, che veste i panni di Frankie Valli, storica indimenticabile voce dei Four Seasons, è stato scelto tra oltre duemila perfomer e, dopo tanti anni da caratterista, ora è al suo primo vero ruolo da protagonista.

D. Alex, calchi le scene da circa 16 anni, sei un performer completo, cosa ti ha portato a voler far parte del cast  di “Jersey Boys”?

R. Intanto “Jersey Boys” segna il mio ritorno al musical, dopo tre anni di fermo in cui mi sono dedicato all’apertura della mia accademia a Livorno, la WOS Academy, nella quale a tutt’oggi insegno. In questi 16 anni di palco scenico ho fatto tanti spettacoli, tutte esperienze favolose. Tra i tanti mi piace ricordare “Pippi Calzelunghe” con Gigi Proietti e la regia di Fabrizio Angelini; “Aladin” con Manuel Frattini, in cui interpretavo Abù; due spettacoli che ho fatto con Paolo Ruffini; e naturalmente i musical fatti con Compagnia della Rancia: “The Producers” con Enzo Iacchetti e Gianluca Guidi e “Grease” in cui avevo il ruolo di Roger. Tutte bellissime esperienze, che mi hanno dato molto, ma in cui ero un caratterista. “Jersey Boys” mi ha convinto a ritornare al musical perché finalmente non sarei più stato un caratterista ma un personaggio a tutto tondo, completo, che vive momenti drammatici, commoventi e anche divertenti. Finalmente un ruolo da protagonista.

D. Frankie Valli è un personaggio completo quindi?

R. Questo spettacolo è costruito tutto in flash back. I 4 ragazzi, i Four Season, ricordano e rivivono il loro percorso artistico dagli albori fino ad oggi o meglio fino al 1999, anno in cui sono stati inseriti nella Vocal Group Hall of Fame. Il mio Frankie, in scena, vive dai 16 anni fino ai 65. Anche per questo è un personaggio a tutto tondo.

D. Come è stato lavorare con Claudio Insegno?

R. è stato fantastico! Claudio è un grande, una persona molto simpatica. La cosa che più ho apprezzato di lui è che ci ha lasciato molta libertà nella creazione dei personaggi. Non ci ha obbligati a restare fedeli al copione né ad imparare miliardi di battute o movimenti a memoria, lasciando così la possibilità di costruirci i personaggi addosso, di metterci molto di noi stessi. Questa libertà ha permesso anche di avere sempre un clima molto sereno e giocoso durante le prove.

D. Lo spettacolo è fedele all’originale inglese?

R. Assolutamente, sia a livello di scenografia sia di costumi sia di coreografie. Unica modifica, e anche in questo Claudio è stato un grande, è l’umorismo. Le battute sono state adattate al pubblico italiano. L’umorismo anglosassone non avrebbe di certo funzionato qui da noi. Claudio ha caratterizzato moltissimo l’ensemble, tutti attori bravissimi, un cast meraviglioso, di grandi eccellenze, “italianizzandolo” a livello di battute e di testo.

D. Alex, sei cantante, ballerino, attore ma anche regista e autore di spettacoli anche musical…

R. …parlare di me come regista forse è  dire troppo! Non mi sono mai sentito un regista, ho fatto delle piccole cose per delle produzioni semi professionistiche ma preferisco lasciar fare questo mestiere a chi lo sa davvero fare. Sicuramente ho avuto anche questo tipo di esperienza.

D. Che cosa vedi nel tuo futuro?

R. Nel mio futuro vedo la mia WOS Academy di Livorno. Amo insegnare, amo portare i miei ragazzi a vivere le belle esperienze che mi concedo di tanto in tanto anche io. Laureandomi in vocal coaching mi sono avvicinato all’insegnamento, un mondo che mi affascina tantissimo, mi ha preso molto, ed è una strada che non lascerò mai, anzi vorrei coltivarla sempre di più perché amo davvero fare il vocal coach. Ovviamente mi piacerebbe anche fare altre esperienze a livello di spettacoli. Ora che mi sono avvicinato all’esperienza da protagonista, mi piacerebbe andare a ricoprire quei ruoli che, fisicamente, a livello attoriale, potrebbero essere congeniali per me come, ad esempio, Seamur nella “Piccola Bottega degli Orrori”.

D. C’è un musical in particolare che ti piacerebbe fare?

R. C’è uno spettacolo che ho amato moltissimo, uno spettacolo tutto italiano: “Hollywood – Ritratto di un Divo” che vedeva il grande Massimo Ranieri nel ruolo del protagonista, John Gilbert. Questo ruolo mi ha sempre molto affascinato e mi piacerebbe moltissimo un giorno poterlo fare anche io. Inoltre so che presto arriverà anche l’edizione italiana di “Mary Poppins”! Se alla produzione andasse bene un Bert non troppo alto… io mi propongo!




500 che passione!

di Giuliana Tonini – Sono appassionata di auto d’epoca. Vado a vederle alle fiere del settore, alle mostre e nei musei, e mi diverto molto a trovarne per strada e a fotografarle. La mia preferita in assoluto – diciamo proprio che la adoro – è la vecchia, storica, Cinquecento. Quando ne trovo una, sono contenta come una bambina che gioca alla caccia al tesoro.

Come gli sceicchi arabi hanno nei loro garage decine di sgargianti Ferrari, Rolls-Royce e Bentley, io, se potessi, metterei su la mia scuderia personale di sgargianti 500 di tutti i colori.

Non sono l’unica ammiratrice, ovviamente. La 500 è un vero e proprio mito intramontabile. In tutta Italia ci sono numerosi club di appassionati e di proprietari di 500, che organizzano raduni in ogni parte del Paese, e anche su Facebook la Cinquecentina, o Cinquino, è una indiscussa reginetta.

Conosciamola meglio, e proviamo a capire il perché sia un mito.

È stata in produzione dal 1957 al 1975, per diciotto anni consecutivi. L’anno prossimo compirà 60 anni, e mi auguro che la FIAT organizzi delle belle e adeguate celebrazioni per la sua fortunata creatura.

Il papà del gioiello della FIAT è Dante Giacosa, ingegnere, progettista e designer che ha creato, nel corso dei decenni, innumerevoli modelli per la casa automobilistica di Torino, tra cui, solo per citarne alcune, la 600 e l’Autobianchi ‘Bianchina’, contemporanee della 500, e la storica Topolino del 1936, che è stata la prima 500, di cui il modello del 1957 è discendente diretto.

L’idea di partenza è arrivata da un impiegato tedesco della Deutsche Fiat, che aveva inviato alla casa madre dei disegni per una nuova creazione ispirati alle linee del Maggiolino Volkswagen.

La microvettura utilitaria della FIAT è nata, in pieno boom economico, per essere la macchina che tutti avrebbero potuto permettersi di acquistare. Era l’auto più economica di casa FIAT e aveva una struttura essenziale che non richiedeva grandi spese di manutenzione.

E la macchina di tutti lo è diventata davvero. Dopo un primo anno con un andamento di mercato un po’ in sordina, anche per lei è arrivato il boom. Durante gli anni Sessanta e Settanta quasi tutte le famiglie e quasi tutti i giovani avevano una 500, oppure una 600, del colore che piaceva di più.

Nel corso degli anni il Cinquino si è evoluto, con una produzione di modelli diversi e per tutti i gusti. Come, solo per citarne alcuni, la 500 Abarth: la versione sportiva per i più giovani, quella con le strisce rosse sulle fiancate, che prendeva parte anche a competizioni automobilistiche; la versione station wagon: la 500 Giardiniera o Giardinetta; oppure quella, indimenticabile, con le porte controvento.

Ecco quindi perché il fascino della Cinquecento è sempreverde: perché rappresenta un pezzo di storia italiana, e chi ne possiede una ne è giustamente orgoglioso.

E poi, con quella forma simpatica e graziosa, i suoi colori, il suo fascino retrò e quel rumore meccanico di motore d’altri tempi, la vecchia Cinquecento è davvero irresistibile. Non per niente in uno dei raduni, che si possono vedere anche su YouTube, un esemplare portava un cartello che diceva: sono una piccola rubacuori.

E di raduni, i proprietari delle 500 iscritti ai vari club, ne fanno veramente tanti. Si ritrovano in ogni parte d’Italia, con decine di macchine, e percorrono le strade in una coloratissima fila, a suon di clacson.
Non per niente la FIAT, nel 2007, l’ha fatta rinascere, ‘reincarnandola’ in un modello dalle forme moderne, ma che richiamano in tutto e per tutto quelle della piccola utilitaria degli anni Sessanta e Settanta. Ed è stato un successo. Oggi la nuova 500 spopola per le strade.

E il marchio 500 è un vessillo, tanto che la FIAT lo ha utilizzato anche per la 500L e la 500X, due modelli di SUV degli ultimi anni, pensati anche per il mercato nordamericano, che poco assomigliano alla leggendaria utilitaria, ma che ne condividono il brand.

Una leggenda non può che essere protagonista di molte avventure. Tra le più singolari, sul sito www.idiaridelcinquino.it, troviamo la storia e le immagini di Danilo Elia, Fabrizio Bonserio e Zivile Linkeviciute, appassionati di viaggi (e ovviamente della piccola FIAT) che, con un modello del 1973, sono andati da Bari fino a Pechino, e poi hanno fatto un viaggio intorno al Mediterraneo.

E da non lasciarsi sfuggire è la creatura (proprio in senso Frankensteiniano) del  titolare e degli ingegneri della OEMMEDI’ Meccanica di Acquapendente (VT), officina specializzata in auto e moto d’epoca. Come dei dottor Frankenstein delle auto, hanno creato, in un unico esemplare, la 500-Laborghini, una macchina col motore di una Lamborghini e la carrozzeria – adattata anche per potere farci stare il potentissimo motore – di una vecchia FIAT 500. Andare su YouTube per credere!