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Terme Merano: quando le donne entrano gratis

Non è mai troppo presto per organizzare un week end, soprattutto quando sono annunciate promozioni da non perdere. Come l’iniziativa che le Terme  Merano hanno previsto per festeggiare la festa delle donne.

Per festeggiare l’8 marzo 2024 infatti le Terme Merano hanno deciso di regalare a tutte le donne di qualsiasi età l’ingresso giornaliero alle piscine. Un’opportunità da prendere al volo per una giornata di totale relax. Il week end in rosa può trasformarsi facilmente in una  occasione perfetta per fare tappa nel centro benessere MySpa dove abbandonarsi ai trattamenti personalizzati.  E se dopo una giornata trascorsa nel parco e nella MySpa, ci si accomoderà al Bistro Terme Merano nella bella piazza Terme, meta delle serate meranesi, si scoprirà che anche la cucina strizza l’occhio alle materie prime altoatesine

Il borgo alto atesino è facilmente raggiungibile anche via treno e il il centro raccolto permette di spostarsi tranquillamente a piedi anche sotto i portici, che risalgono al 13° secolo dove si trovano  botteghe storiche e brand internazionali.

Non mancano numerose proposte culturali tra i  palazzi di Art Nouveau, come il Kurhaus, il teatro Puccini e il Pavillon des Fleurs, chiese, castelli e fortezze da visitare. Da non perdere in un week end in rosa una visita al Museo delle Donne, uno dei musei femminili più antichi d’Europa, che mostra com’è cambiato il ruolo della donna negli anni, attraverso abiti, accessori e oggetti della vita quotidiana. Il museo è stato fondato fondato nel 1988 da Evelyn Ortner, un’appassionata collezionista che ha capito fin da subito come l’abbigliamento femminile rispecchi i diversi ruoli ricoperti dalle donne nelle diverse epoche storiche. Dopo l’apertura del primo negozio di seconda mano altoatesino a Merano negli anni Ottanta, Evelyn Ortner decise di esporre la sua collezione privata nell’allora “Piccolo museo dell’abito e della chincagliera”. Nel 1993 fondò, assieme ad una rete di donne, l’associazione vera e propria: “Museo della donna – La donna attraverso i secoli”, diventandone la prima direttrice.

Per un tuffo poi nella natura si può scegliere tra le numerose passeggiate da quella che segue il percorso del fiume Passirio fino alla famosa passeggiata Tappeiner che si snoda fino al paese di Tirolo, sopra Merano.




La moda della gioielleria antica in mostra a Milano alla Fondazione Luigi Rovati

di Cristina T. Chiochia
Imparare o descrivere la storia del gioiello non è compito facile. Eppure Il “mood della moda della gioielleria antica” ha sempre più successo. Ne è un valido esempio la mostra a Milano presso La Fondazione Luigi Rovati a Milano che, da quando è stata aperta un anno fa, offre la rara possibilità di vedere in un contesto unico, quello di un palazzo molto conosciuto in città, dei veri tesori etruschi, anche di alta gioielleria antica.
E non solo. Molti i tesori etruschi che è possibile ammirare in una mostra che è stata realizzata ad hoc e che è diventata in breve tempo un evento.
La mostra al piano nobile e ipogeo del Museo d’Arte di questa Fondazione la cui sede è in Corso Venezia a Milano, già dal titolo “Tesori etruschi: la collezione Castellani tra storia e moda” si presta a questa idea di “mood”. E così, dal 25 ottobre 2023 al 3 marzo 2024 è possibile ripercorrere questa arte orafa e un pò tutta la cultura etrusca, in queste sale con una passione davvero unica. La mostra che è stata realizzata e resa possibile con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma al fine di portare a Milano i reperti archeologici più preziosi ed importanti della collezione Castellani. contiene reperti unici da vedere. Quasi a comprendere cosa sia un gioiello antico, il visitatore visitando i vari ambienti , grazie anche agli altri oggetti esposti, puo’ ammirare cosa significhi appunto notare le varie piccole disomogeneità e le piccole scoloriture in cui pero’ taglio lavorazioe e stile diventano lo scopo con cui apprezzare quelle che non sono imperfezioni ma anzi, unicità dei pezzi. E cosi, una passione, vero e proprio vanto di una antica tradizione antiquaria romana che ha fatto di una arte, un lavoro. Famiglia di orafi e collezionisti (oltre che di mecenati) nel corso di un secolo, hanno saputo nell’ottocento in fermento, re-inventare l’antica arte e cultura etrusca dell’oro rendendo bronzi, gioielli antichi e ceramiche ispirazione per le loro creazioni.
Per la prima volta arriva a Milano da Roma la più significativa collezione vanto di un lavoro fitto ed incessante tra la Fondazione milanese e l’istituzione pubblica romana. Valorizzare il patrimonio etrusco non è compito facile. Eppure questa mostra ci riesce appieno, in particolare nella sala azzurra al piano nobile, dove sono presenti le oreficerie e che sono strettamente connesse alla sfera del lusso ad opera dei Castellani a partire dal loro anno di fondazione, il 1814 sino alla sua chiusura nel 1927.  Collane con pendenti ad anforetta, bracciali a moduli stile etrusco, collane con pendenti triangolari “periodo primigenio” in mostra in tutto il loro splendore.

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Il mood della moda irrompe in questa mostra realizzata con molti altri capolavori tra cui vasellame e molto altro, ma che è proprio nella sezione sulla oreficeria a fare la differenza:  nella sezione del gioiello come esempio di questo modo di creare alta oreficeria, sia quella originale etrusca, sia nelle sue repliche moderne. Nasce la oreficeria archeologica italiana, destinata ad un target specifico che la ama e crea tendenza. Non si dimentichi infatti che ebbe una influenza forte sulle ispirazioni neoclassiche della moda e del costume italiani ed europei di quel tempo fino all’art nouveau.
Una mostra inedita con veri e propri capolavori in sei sezioni che espongono gioielli antichi e riproduzioni ottocentesche, circa 80, provenienti da Roma, oltre che un insolito viaggio nel tempo:  grazie ad uno spazio espositivo, quello dell’ipogeo che come un labirinto, offre la rara esperienza di scoperta inedita di una civiltà, come quella etrusca, che è stata frutto di scavi e ritrovamenti in luoghi nascosti con l’attività di Fortunato Pio Castellani e i suoi figli, Alessandro ed Augusto che ebbero anche una bottega orafa attenta alle tendenze della moda, e che creò appunto le collezioni della moda della gioielleria antica e che ora, grazie a questa fondazione privata, oggetto di conoscenza e di sperimentazione.



Capodanno in pista in attesa della neve

Fiaccolate, fuochi d’artificio, vin brûlé e sci. Tutto è pronto per festeggiare Capodanno in pista, fatta eccezione forse per la neve. Gli eventi,  nei comprensori più noti delle Alpi, sono numerosi, così come le proposte per trascorrere la sera di Capodanno in pista e nei rifugi in quota.

In Valtellina, la sera del 31 dicembre, si può scegliere tra tre fiaccolate su tre diverse piste prima che lo spettacolo dei fuochi d’artificio illumini il comprensorio e dia avvio ai festeggiamenti per il Nuovo Anno: la Stelvio di Bormio, discesa leggendaria che per le Olimpiadi del 2026 ospiterà, oltre alle gare di sci alpino, per la prima volta come nuova disciplina olimpica anche lo sci alpinismo, la Cevedale di Santa Caterina Valfurva e la Doss Alt di Valdidentro, la più lunga di San Colombano – Cima Piazzi.

A San Vigilio, in Val Badia, inizia invece alle ore 18.00 l’attesa del Nuovo Anno. Ci si ritrova al fondo della pista Erta per ammirare la  fiaccolata dei maestri e degli allievi delle scuole di sci e lo show con i gatti della neve.  Il countdownparty in centro paese, i mercatini e i chioschi di degustazioni sono pronti poi a scaldare l’atmosfera in attesa del nuovo anno.

E anche ad Arabba, nel cuore del DolomiSuperSki, il 31 dicembre l’appuntamento è sulle piste. La tradizionale fiaccolata di fine anno con i maestri delle scuole sci, lungo la pista che dal Monte Burz posta ad Arabba, è un evento imperdibile per chi vuole salutare il nuovo anno.

In Val Gardena, sempre nel cuore del DolomitiSuperSki, a Ortisei, lo show dei maestri di sci sulla pista Palmer è in programma alle 18.15 mentre per la festa di Capodanno l’appuntamento è in piazza. si festeggia il Capodanno in Piazza anche delle vicine Selva di Val Gardena e Santa Caterina.  Festa in piazza anche a Cortina

In trentino, alla Paganella la fiaccolata dei maestri di sci è previsa alle 17.00  presso il campo scuola Laghet,  seguita da fuochi d’artificio e vin brûlé, mentre a Folgaria invece, si festeggia in piazza a partire dalle 22:00.

A Madonna di Campiglio sulle Dolomiti del Brenta, per la serata di Capodanno, l’appuntamento è alle 22.30 in Piazza Sissi per la Festa di Capodanno a Madonna di Campiglio con Rudy Zerbi e Andrea & Michele di Radio Deejay. Festa in piazza anche a La Thuile dove la fiaccolata dei maestri di sci è anticipata al 30 dicembre.

 




Natale: film e vini per un pairing ideale

Divano, plaid con un gatto accoccolato sopra e streaming per gustare i classici delle Feste. Tutto è pronto per le oziose serate da trascorrere durante le festività di Natale, meglio ancora se sorseggiando un vino dal pairing ideale, almeno sulla carta, con il film trasmesso sullo schermo. Ecco quindi i vini ideale da abbinare ai film di Natale

Nightmare Before Christmas – S.C. 1931 di Bellenda

Cos’è il Natale? È la domanda che si fa Jack Skeletron, Re delle Zucche della città di Halloween e protagonista di Nightmare Before Christmas. Un brindisi per un Natale fuori dagli schemi è con S.C. 1931 di Bellenda, un metodo classico pas dosé che nasce da uve glera, coltivate nella zona di Carpesica (Vittorio Veneto). Fragrante e aromatico, con bollicine fini e persistenti, S.C. 1931 ammalia il naso con sentori di frutta a polpa bianca e nocciole, di miele d’acacia accompagnati a brioche e torta di mele.

Love actually – Maiolica IGP Terre di Chieti di Cantina Tollo

Dieci storie d’amore si intrecciano  a Londra nelle settimane precedenti al Natale, mentre risuonano le note di Christmas is all around me cantata da una vecchia pop star decaduta.  La pellicola capace di scaldare il cuore e raccontare l’amore, può essere accompagnata dal Maiolica IGP Terre di Chieti di Cantina Tollo, un vino che affonda le radici nel passato, nelle uve dell’omonimo vitigno autoctono solo recentemente riscoperte, e reinterpreta la tradizione abruzzese.  Dal colore rosso rubino tenue, il Maiolica Igp Terre di Chieti presenta sentori di fragola di bosco macerata e lampone. Al palato è elegante, di medio corpo, con tannini setosi ed equilibrati, con una vivace acidità che conduce a un finale lungo e profondo.

Il Grinch – Raboso del Piave di Cecchetto

Il pairing per uno spirito forte. deciso e controcorrente come quello del Grinch è con il Raboso del Piave di Cecchetto. Robusto e deciso, richiede tempo per dare il meglio di sé e per stupire all’assaggio. Dal colore rosso rubino intenso, presenta un bouquet pieno, ampio e gradevole con note di marasca, mora selvatica e viola.

L’amore non va in vacanza – Broy Bianco Collio 2020 di Collavini

 L’amore non va in vacanza è una storia di cambiamenti e nuovi inizi sotto il vischio per cui il pairing perfetto è con un calice di Broy Bianco Collio 2020, un vino strutturato ideale per festeggiare le svolte.  Dal colore giallo paglierino intenso con tenui riflessi verdolini, il blend di Collavini al naso ricorda frutta tropicale matura, miele d’acacia, scorza d’arancia e fiori gialli. In bocca il corpo potente, caldo e morbido è bilanciato da una piacevole freschezza e mineralità.

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni – LuKont 2020 de Il Conte Villa Prandone

Lo spirito nobile di Clara, protagonista della fiaba dello Schiaccianoci, risuona nel Montepulciano LuKont de Il Conte Villa Prandone. Il nome del vino, che in dialetto marchigiano significa il conte, era infatti il soprannome di Amilcare de Angelis, fondatore della realtà vitivinicola di Monteprandone (Ascoli-Piceno), discendente di una nobile famiglia caduta in povertà. LuKont è un Marche Rosso I.G.P da uve 100% Montepulciano. Sfoggia un intenso color rosso rubino e conquista i sensi con i suoi sentori di liquirizia e frutti di bosco.

La fabbrica di Cioccolato – Enantio Riserva 1865 Prefillossera di Roeno

L’estro e l’eccezionalità di Willy Wonka, il cioccolatiere creato da Roal Dahl, si abbina all’enantio, vitigno autoctono della Terradeiforti. Roeno ha saputo valorizzare la longevità, la robustezza e la resistenza della varietà per creare Enantio Riserva 1865 Prefillossera. Dal profumo profondo e articolato, possente ed elegante al palato, offre aromi in continua evoluzione, dalla complessa trama tannica.

La vita è meravigliosa – Riserva 2009 Pas Dosé di Mosnel

Quando tutto sembra perduto, arriva un angelo senza ali a mostrare al protagonista,  George Bayle, il valore di quanto ha costruito nel tempo. È chi guarda le cose da un’altra prospettiva che vince la sfida. Lo dimostra la Riserva 2009 Pas Dosé di Mosnel, azienda di Camignone (Brescia) che del saper attendere ha fatto la sua cifra distintiva. L’etichetta di Mosnel nasce dalle migliori uve chardonnay, pinot bianco e pinot nero, che regalano un profilo aromatico sfaccettato tra note di brioche al miele, scorze di agrumi, mele gialle in composta, jasmin tea, biscotto al malto e sfumature di frutto della passione.

Mary Poppins – L’EST di Sorelle Bronca

Sospinta da un soffio di vento dall’Est, fa la sua entrata nell’immaginario collettiva Mary Poppins. L’Est si ritrova anche in L’EST Brut di Sorelle Bronca, un Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg nasce dai vigneti che si trovano sul versante di Conegliano, dove il terreno ricco di ferro dona al vino note fresche e floreali. Al naso il bouquet ricorda il glicine, l’acacia e la mela verde. Fresco, elegante e di grande piacevolezza armonica, è caratterizzato da un’equilibrata acidità e una buona sapidità.

Una Poltrona Per Due – Torcolato di Cantina Maculan

Trasmesso interrottamente dal  dal 1997 per Natale, Una Poltrona Per Due  può essere ritenuto intramontabile come  il Torcolato di Cantina Maculan, passito da sola uva vespaiola. Di color giallo dorato brillante, al naso rivela un bouquet che vira dalle note di miele a quelle floreali, per passare alla vaniglia e a legni nobili. In bocca è dolce e pieno, dimostrando un eccellente equilibrio fra acidità e zuccheri.




Si accende la magia sotto le  Tre Cime di Lavaredo

Le Tre Cime di Lavaredo, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi patrimonio Unesco, sono una meta perfetta per i prossimi ponti. Qui la vacanza è all’insegna del relax, immersi in paesaggi ancora incontaminati dove la natura è protagonista. Tra Auronzo con il Monte Agudo, le piste e i rifugi, Misurina  e il suo lago ai piedi delle Tre Cime, simbolo delle Dolomiti, la montagna è ancora a misura d’uomo, senza folle che si accalcano in pista (DolomitiSuperski) o schiere di catene alberghiere.

DOVE SCIARE Ad Auronzo si scia sul Monte Agudo su  venti chilometri di piste tra cui la lunga pista rossa dedicata ad Alberto Tomba che si sviluppa nel bosco con una pendenza del 27% e la pista nera Fedo con una pendenza del 42 per cento. A Misurina invece si scia sul Col de Varda mentre lo sguardo si  stende dalle Tre Cime ai Cadini, dal Cristallo al Sorapiss, fino alle Tofane.  Chi ama il fondo, a Misurina trova 25 chilometri  di piste.

MOTOSLITTE E SLITTINO Da non perdere anche il brivido di una discesa in slittino, sia dal Monte Piana che dalle Tre Cime, magari preceduta da una gite con le motoslitte che, attraverso un percorso di sei chilometri tra boschi di abeti e larici, permettono di raggiungere il Rifugio Auronzo sulle Tre Cime di Lavaredo. Da qui si può scendere lungo una pista facile di cinque chilometri con lo slittino. Chi vuole provare l’ebrezza di guidare una motoslitta può scegliere invece la guida su circuito, un percorso lungo tre chilometri che fa il giro del Lago Antorno, con tracciato battuto dal gatto delle nevi e ben segnalato

ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO Una passeggiata sulla neve con o senza ciaspole rende poi la vacanza perfette. Lo spettacolo più suggestivo è in riva al Lago di Misurina, soprattutto quando  la temperatura si fa particolarmente rigida e  il ghiaccio ricopre la superficie del lago riflettendo le montagne circostanti. Direttamente da Misurina parte poi  un facile percorso di due  ore che permette di raggiungere il Rifugio Bosi sul Monte Piana, scenario della Grande Guerra che custodisce ancora tracce di trincee e appostamenti. In alternativa, sempre da Misurina si può raggiungere il Rifugio Col de Varda e, da qui, i più allenati potranno proseguire verso il Rifugio Città di Carpi.  Un po’ più impegnativa è l’escursione verso il Rifugio Auronzo con partenza dal Lago d’Antorno, due ore e mezza circa con un dislivello di 500 metri.

CONCERTI, FESTE E YOGA Per le festività poi sono tantissimi gli appuntamenti organizzati per festeggiare il periodo natalizio sulle Dolomiti Bellunesi, tra cui concerti di musica live, fiaccolate, concerti gospel, spettacoli di ballo folcloristico e spettacoli di giocoleria e fuoco. Chi cerca relax, può approfittare dal 5 al 7 gennaio 2024 del weekend benessere organizzato dall’Hotel Lavaredo Misurina. Tra le attività: yoga, camminate e trattamenti nella Spa, immersi nella natura delle Dolomiti




I Piatti del Buon Ricordo: le new entry 2024

L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo si prepara a festeggia i suoi primi sessant’anni con otto ingressi che portano il numero degli aderenti a 112 (di cui undici locali all’estero) e quattro cambi di specialità. Un’occasione per organizzare un viaggio alla scoperta di territori e locali di eccellenza, oltre che per arricchire la collezione di piatti del Buon Ricordo (dipinti dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare), da sempre icona del sodalizio: il piatto viene infatti donato agli avventori che che degustano il menù del Buon Ricordo a ricordo dell’esperienza gastronomica vissuta.

ICONA TRICOLORE Prima che milioni di guide inondassero gli scaffali delle librerie e le edicole, i Ristoranti del Buon Ricordo fin dalle origini, dal 1964, hanno rappresentato un marchio di garanzia di ospitalità del territorio che, allo stesso tempo, ha concorso a salvaguardare e valorizzare le tradizioni e culture gastronomiche italiane.  Per conoscere da vicino i Ristoranti del Buon Ricordo e le loro specialità, si può consultare il sito omonimo o  la Guida 2024 appena pubblicata, in distribuzione gratuita nei ristoranti associati e scaricabile dal sito, dove si trovano anche gli Hotel, che hanno al loro interno un ristorante del Buon Ricordo.

NEW ENTRY Più in dettaglio new entry 2024 nell’Unione dei Piatti del Buon Ricordo sono: Ristorante Bon Parej di Torino con il Bonet; il Ristorante La Baia di Cremia con Persicotto; il Ristorante Enoteca del Duca di Volterra con Ravioli del Duca con piccione, crema di pere e finocchietto selvatico; il Ristorante Armare di Roma con Calamaro ripieno; l’Osteria Famiglia Principe 1968 di Nocera Superiore con ‘O Scarpariello del Principe 1968; La Bettola del Gusto di Pompei  con Spaghettoni di Gragnano Igp con alici fresche, colatura tradizione di Cetara, tartufo nero e burro di bufala; il Ristorante Ciccio in Pentola di Palermo con Paccheri al gambero rosso e pomodoro ciliegino;  il Terre – Pasta & Natural Wine di New York con Pappardelle con ragù di cinghiale selvatico.
A cambiare invece le specialità sono: il Ristorante Salice Blu di Bellagio con il Risotto ai fiori di zucchina e tartufo di Bellagio; l’Osteria di Fornio di Fidenza con le Mezze maniche di Fornio dal 1928 che da sole valgono il viaggio; il ristorante dell’Hotel Barbieri a Altomonte con le Polpette contadine il Ristorante Filippino a Lipari con le Caserecce al pesto di limoni con tartare di gambero del Ristorante Filippino.

UN EVENTO RECORD Per i suoi primi sessant’anni l’Unione dei Piatti del Buon Ricordo ha in programma inoltre un evento da record a Vietri sul Mare: “100 Chef per una sera”. A cucinare per 1000 commensali, accomodati a un’unica e lunghissima tavolata saranno 100 Chef del Buon Ricordo.

 




MORANDI 1890-1964 la grande mostra a Palazzo Reale

 di Cristina T. Chiochia

Gli occhi aperti sul mondo. Come una porta aperta spalancata la mostra sulla pittura di Morandi. Dal 5 ottobre fino al 4 febbraio 2024 a Palazzo Reale  a Milano è stata aperta  al pubblico una mostra che va oltre la mostra: Morandi 1890 – 1964 a cura di Maria Cristina Bandera è un capolavoro.

Non solo per la qualità delle opere ma anche per l’accurata ricerca ed il loro accostamento, alcune addirittura cronologiche ed esposte una di seguito all’altra. Perché il visitatore potrà ammirare non solo il modus operandi del pittore, ma anche la sua evoluzione stilistica nel tempo.

Un piccolo capolavoro di ricerca e cura. Di passione e di ideazione. Un piccolo capolavoro realizzato su un pittore bolognese molto amato ma anche complesso. E per molti versi questa mostra segna un punto di partenza ideale per comprenderlo a tutto tondo, essendo una delle più importanti e complete retrospettive mai realizzate.

Milano a Palazzo Reale, nel suo piano nobile, insomma ospita 120 capolavori provenienti da ogni dove con un allestimento ben curato e realizzato per mettere in risalto la produzione del pittore, in particolare appunto degli ultimi decenni in cinquant’anni di attività.

Con questa nota di continuità che non potrà non essere notata dai visitatori , la mostra segue il filo ideale di altre retrospettive, in particolari internazionali sempre curare dalla stessa curatrice, tra cui Mosca, Bilbao e New York.

Ma perché Milano? Per il forte legame che il pittore ebbe con la città, come infatti recita il comunicato stampa: erano infatti lombardi o vivevano a Milano i primi grandi collezionisti di Morandi come Vitali, Feroldi, Scheiwiller, Valdameri, De Angeli, Jesi, Jucker, Boschi Di Stefano, Vismara – parte delle cui raccolte furono donate alla città, e milanese era la Galleria del Milione, con la quale il pittore intrattenne un rapporto privilegiato”. Ma sono appunto gli accostamenti dei quadri a colpire. Fino ai quadri dell’ultima sala, che spostano l’attenzione allo studio del pittore. E con due opere su ci che vedeva da casa sua, fa immaginare un mondo , fatto di grandi e di piccole cose, come una porta spalancata.

Giorgio Morandi nel suo studio, fotografato da Herbert List
1953
© International Center of Photography/Magnum Photo




A Gardaland arriva l’Oktoberfest

Dal 16 settembre al 1° ottobre, a Gardaland arriva l’Oktoberfest anzi la Gardaland Oktoberfest.

Profumi, sapori, colori, show e momenti di intrattenimento, ispirati al tradizionale festival di Monaco di Baviera, coinvolgeranno anche i piccoli di casa che rimarranno stupiti dalle nuove vesti del Parco. L’atmosfera gioiosa di Gardaland, infatti, unita alle tipiche usanze bavaresi sarà una nuova ed internazionale esperienza tutta da vivere.

Le giornate al Parco avranno inizio con un nuovo e tematizzato Welcome Show durante il quale Prezzemolo ed Aurora si cimenteranno nella tradizionale cerimonia di spillatura di una gigantesca botte posizionata proprio sopra i cancelli di ingresso e dalla quale, finito il corale countdown, cadranno fiumi di coriandoli colorati a segnare l’inizio di una nuova avventura in perfetto stile Gardaland Oktoberfest: O’Zapft is!

Oltre alla consueta vasta offerta di divertimento, il Parco offrirà numerosi appuntamenti musicali per ballare sulle tipiche e popolari note bavaresi grazie a varie bande musicali provenienti dal Trentino e dal Tirolo, e alle Kapuziner Band che animeranno le giornate coinvolgendo grandi e piccini in un vero e proprio viaggio oltralpe.

Alla Gardaland Oktoberfest si potrà trascorrere una giornata di relax e divertimento assaporando buonissimi bretzel abbinati ad una gustosissima birra, circondati dalle innumerevoli bandierine colorate; giganti boccali di birra, tipiche balle di fieno e Alberi della Cuccagna Bavarese.

Ispirandosi al teatro Schicht (attrazione presente all’Oktoberfest in forma permanente dal 1869) il Teatro della Fantasia di Gardaland diventerà, per l’occasione, Magisches Theatre ospitando il mago Alter Ego che con la sua brillante simpatia e coinvolgimento catturerà l’attenzione di tutta la famiglia con uno spettacolo a tema ricco di colori e strabilianti sorprese.

Il Buffalo Stage, invece, sarà caratterizzato da PROST! uno spettacolo presentato da un poliedrico artista in abiti bavaresi capace di unire magistralmente la giocoleria, la magia e la comicità.

Gardaland Oktoberfest sarà anche un viaggio culinario: i più golosi potranno assaporare cibi e bevande bavaresi che andranno a soddisfare ogni tipo di palato, anche grazie a due tipi di Experience pensate ad hoc per l’occasione: Beer Experience e Beer Experience Vip. Inoltre, ogni area del Parco verrà tematizzata: l’area Mammut ospiterà la birra Schmucker accostata a deliziose salsiccette di Norimberga e crauti mentre l’Hacienda Miguel avrà a disposizione birra Messina Cristalli di Sale e Coscette di pollo con salsa alla birra. Birra Ichnusa e panini con speck, centriolini e sanepe saranno disponibili, invece, presso l’Area Buffalo e, per concludere, in piazza Jumanji birra Heineken Especially Brewed for Gardaland e Girella di mele con crema.

Le giornate dedicate all’Oktoberfest riserveranno sorprese fino alla chiusura serale quando, sul palco in piazza Jumanji, Prezzemolo e Aurora vestiranno i panni dell’allora Principe Ludovico e la sua sposa, la principessa Teresa di Sassonia. I due inviteranno tutti gli Ospiti di Gardaland Resort ad unirsi ai festeggiamenti del “Matrimonio Regale” così come il 12 ottobre 1810, in occasione delle nozze dei due, tutti i cittadini di Monaco vennero invitati ad unirsi a ricchi banchetti fra spettacoli e fiumi di birra.

Tutte le informazioni sul sito www.gardaland.it




Only For Pet Lovers: un giorno speciale per cani di piccola taglia a Milano

Domenica 17 settembre, dalle 11 alle 18, nella magica cornice dei Giardini della Guastalla di via Francesco Sforza, uno dei parchi pubblici più antichi della città, avrà luogo Only For Pet Lovers, un evento speciale, totalmente gratuito dedicato ai cani di piccola taglia dove, insieme ai loro amati padroni, avranno modo di passare tanti momenti divertenti e curiosi tra attività glamour, giochi, performance, cultura cinofila, food sostenibili e molto altro.

L’organizzatrice di eventi e nota pr milanese Vanessa Ricci (“mamma” di ben tre mini dog) torna così a proporre con Only For Pet Lovers un nuovo appuntamento appositamente pensato per far vivere loro, in tutta sicurezza, una vera e propria giornata di festa senza timore di incorrere nei rischi oggettivi del confronto, anche giocoso, con gli amici a quattro zampe di mole maggiore solitamente presenti in altre manifestazioni canine

Un’occasione per scoprire, per chi non lo conoscesse, un affascinante angolo verde di 12mila metri quadri in pieno centro, realizzato nel 1555 da Paola Ludovica Torelli, contessa di Guastalla, primo giardino della città ad ospitare un’area cani fin dal 1960 e, dal 1998, ad istituire la libera fruizione per gli amici a quattro zampe di correre liberi, per volontà di Caterina Azzi, presidentessa dell’Associazione Amici della Guastalla (ente che gestisce il parco insieme al Comune). Un’iniziativa pionieristica divenuta successivamente modello per altri parchi/giardini in città.

Ed è anche per questo motivo che Only For Pet Lovers, grazie al suo programma ricco di valori etici e divulgativi, è riuscito ad ottenere il patrocinio del Comune di Milano – Municipio 1, nell’ottica di promuovere e far conoscere questo gioiello nascosto e poco noto anche ai milanesi, concedendolo per la prima volta ad un evento del genere.

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Il programma di attività dell’evento, disponibile sul sito onlyforpetlovers.it, è molto ricco!

Per questo Only For Pet Lovers è un appuntamento davvero imperdibile per tutti i pet parent e per i tanti appassionati di cani di piccola taglia. E’ gradita la conferma di partecipazione scrivendo una mail a info@onlyforpetlovers.it.

In caso di pioggia, l’evento verrà rimandato alla domenica successiva.




Alla Fabbrica del Vapore di Milano apre la mostra TRASFORMARE IL VETRO. NATURA, MATERIA E SOSTENIBILITÀ

Il Comitato Nazionale Italiano AIHV, Association Internationale pour l’Histoire du Verre, partecipa alla Milan Glass Week come partner culturale di VITRUM, Salone Internazionale Specializzato delle macchine del vetro e dei suoi prodotti trasformati per l’industria.

Nelle passate edizioni, il Comitato Nazionale Italiano AIHV ha giocato un ruolo determinante nel far conoscere le collezioni di vetri antichi e artistici custodite nei musei di Milano. Grazie al programma di visite “Le Vie del Vetro” archeologi, storici dell’arte ed esperti di vetri antichi e moderni hanno messo – e mettono anche quest’anno – a disposizione del pubblico la loro competenza, per esplorare a fondo il mondo del vetro del passato.

Questo viaggio ha portato alla scoperta delle collezioni di vetro dei musei milanesi, svelando pezzi straordinari, spesso poco conosciuti, che fungono da autentici scrigni di memoria, che ci portano indietro nel tempo e ci mostrano le prime esperienze del design moderno.

Nell’edizione 2023, il Comitato, in collaborazione con la Fabbrica del Vapore – Comune di Milano, presenta la mostra “TRASFORMARE IL VETRO: NATURA, MATERIA E SOSTENIBILITÀ.” Questa mostra espone le opere di cinque artisti contemporanei che si sono confrontati con il vetro come materia principale, riutilizzando anche oggetti usati o mescolandolo con materiali naturali o artificiali, in un dialogo tra arte e natura che si accentua sul tema della sostenibilità.

La mostra affronta tematiche come il riciclo e il riuso di oggetti, non solo in vetro, il rapporto tra vetro e natura e la commistione di materiali diversi.

Miriam Di Fiore, Giuse Maggi, Leonardo Nava, Lorenzo Passi e Remo Rachini, artisti attivi principalmente in ambito lombardo, hanno selezionato opere che, pur essendo qui parte di un percorso corale, si esprimono in modo originale nel sentire e nel trattare la materia.

Ciascuna opera è il risultato di perizia tecnica e di una profonda comprensione delle capacità trasformative del vetro. In questa esposizione, il vetro, nato dal fuoco come materia fluida che si solidifica e assume il suo colore definitivo solo raffreddandosi, oggetto misterioso e alchemico, si misura con altri materiali.

Le opere in mostra interagiscono con lo spazio industriale della Fabbrica del Vapore, richiamando l’industria e il lavoro umano. Questo dialogo offre spunti di riflessione sull’attualità e sul modo in cui l’arte si esprime attraverso il linguaggio artistico.

Il vetro in questa mostra non è un accidente ma una scelta precisa. Al centro di tutto c’è il concetto di trasformazione: il vetro si trasforma  da sabbia a qualcosa di completamente diverso, mantenendo nella trasparenza, nella fluidità e nel colore le sue cifre più caratteristiche.

Un viaggio espositivo che comincia dalle opere di Miriam Di Fiore e i suoi paesaggi in vetro di straordinaria abilità tecnica, passando alle “Entità” scolpite da Giuse Maggi “sculture morbide” che richiamano il movimento della natura e invitano all’interazione, fino al dialogo di Leonardo Nava tra vetro e natura, senza una reale compenetrazione tra i diversi elementi ma con un contatto e una relazione evidenti, e alle “pelli” di vetro di Lorenzo Passi che rivestono oggetti trasformati dalla natura dando loro nuova vita, fino all’opera di Remo Rachini ispirata all’antica arte del mosaico in vetro.

Gli artisti saranno presenti in mostra nei giorni 6 (Leonardo Nava), 7 (Giuse Maggi), 8 (Remo Rachini) e 9 settembre (Lorenzo Passi) alle ore 18:00, per accogliere i visitatori e illustrare la loro opera.

Fabbrica del Vapore – Milano 

Dal 6 al 24 settembre 2023

info:

www.storiadelvetro.it

www.fabbricadelvapore.org

www.glassweek.it

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