“Bagno d’amore” un libro che è meglio di una terapia
Appuntamento giovedì 29 gennaio alla 18.30 presso la libreria “Il mio libro” di via Sannio 18, per la presentazione di “Bagno d’amore” irriverente libro di Paolo Mancini edito da Giraldi Editore con la prefazione “uomini e donne allo specchio” a cura di Isa Grassano, giornalista e scrittrice.
Ammettiamolo: intendersi con l’altro sesso non è mai facile. Loro, gli uomini, fanno fatica ad interpretare le parole di una donna, ad andare nella stessa direzione, soprattutto ad esprimere i propri sentimenti o a prendersi le giuste responsabilità. Dal canto femminile, si rimane interdette davanti a certi atteggiamenti maschili che sembrano assurdi, fuori tempo, talvolta banali.
Perché nessuno dà alla coppia un manuale di istruzioni? Paolo Mancini, giornalista e vulcanico creativo, da sempre appassionato di linguaggio, ha pensato di dare un manuale umoristico che aiuta almeno a ridere sulle situazioni che inevitabilmente si vivono quando si divide la vita a due.
Ecco il suo “Bagno d’amore” (Giraldi Editore): 365 vignette, una al giorno, meglio di una terapia.
Fulminanti microstorie che hanno come protagonisti Wilma & Chucky, “la lei e il lui che si ritrovano sulle porte del bagno” (che per pura coincidenza compongono la sigla WC), perché la toilette (almeno quella pubblica) rappresenta l’unico luogo di eccellenza in cui gli uomini e le donne sono destinati a non stare mai insieme. Se lei va a destra, lui va a sinistra (o viceversa).
Attraverso battute irriverenti, talvolta ciniche ma sempre tratteggiate con maestria, l’autore intreccia i temi quotidiani: shopping, vacanze, dieta, figli, sesso e sentimenti.
Così Wilma & Chucky riproducono tantissime delle dinamiche che ci sono oggi (ma ci sono sempre state) e nelle quali ci si può spesso facilmente immedesimare. Il più delle volte il commento acido è di lui, ma non mancano anche le spiritose bastonature da parte di lei. Si spazia dalle richieste di conferme: «Lei: “caro, amore è…Lui: stato”», alla voglia di stabilità: «Lei: “vivi con me da 5 anni. Perché non mi sposi?”. Lui: “non ti sposo perché vivo con te da 5 anni”». Dalle vacanze: «Lei: “caro, dopo questa vacanzina al caldo tutta io e te, tu e io… sempre appiccicati che farai? Lui: “Ovvio, vado in ferie!”», al cibo: Lei: «Caro, ho letto che la qualità di un amore dipende molto da ciò che si mangia. Quali sono secondo te i cibi alla base della bella piega che ha preso il nostro matrimonio ultimamente? Lui: «Ovvio: gli… alimenti!». Dalla satira sul desiderio di avere un figlio «Lei: “caro, voglio un altro figlio”; lui: “cara, ci abbiamo provato mille volte: questo non ce lo cambiano!”», alla paura di essere tradite: «Lei: “dov’è? Dove l’hai nascosta? dimmelo! Hai ancora i segni sulle labbra!”; lui: “ok, confesso! la barretta al cioccolato è nell’armadio: proprio lì, dietro la mia amante!”». Ancora, tante le battute legate al fantomatico piacere sessuale «Lui: punto a: ho scoperto che hai un altro. Punto b: ho scoperto che non sei fatta per me. Punto c: ho scoperto che non mi piace come ti vesti. Punto d: ho scoperto che mia mamma ti detesta. Punto e: ho scoperto che mi piace tua sorella. Punto f: ho scoperto che non ti lavi. Punto g…! Lei: “mai scoperto!”», all’ansia di prestazione «Lui: “cara che voto mi daresti a letto?”; lei: “il voto di castità”».
Alla fine però “Bagno d’amore” pur facendo sorridere e ridere, riporta all’enigma dei sentimenti. A quel “bisogno primario” di sentirsi compresi e amati. Anche se a volte si ha paura. Del resto, come recita la vignetta di copertina «la solidità di un rapporto di coppia si vede… nel “momento del bisogno”».
In parallelo, si sviluppa anche una storia passionale: quella tra un’intraprendente ragazza e un timido giovanotto che si lasciano messaggi divertenti sui muri del bagno in un flusso di pensieri. Senza svelare nulla del finale e dei principali snodi della vicenda, si può dire che queste “scritte a mano”, miscelando serio e faceto, sorprendono ancora di più con un colpo di scena finale, che lascia tutti a bocca aperta.
Non mancano le dediche iniziali da completare, le vignette vuote per personalizzare la propria battuta da regalare o per partecipare al contest sui social network: “Scrivi la tua vignetta e gioca con noi”.
Wilma & Chucky (e gli altri due innamorati) sono la garanzia per qualche ora di sano divertimento, e, di conseguenza, sono un valido aiuto pure per la silhouette. Ridere, è provato, aiuta a rimanere in forma. Mentre si ride di gusto, si consuma la stessa quantità di calorie che si brucerebbero camminando a passo sostenuto. Lo rivela uno studio condotto dagli esperti della Vanderbilt University di Nashville, negli Stati Uniti.
E almeno, restando in forma, le donne potranno risparmiarsi una tra le più acide battute: «Lei: all’inizio per te ero un sogno in carne e ossa…; Lui: «Oggi sei…in carne e basta».
Perché “un amore senza humor…non è un amore serio…”