Barbara De Rossi è Medea al San Babila

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Barbara De Rossi è Medea al Teatro San Babila di Milano. La tragedia, diretta da Francesco Branchetti, sarà in scena dal 26 febbraio al 2 marzo. In scena anche Branchetti nel ruolo di Giasone, Tatiana Winteler nel ruolo della nutrice, Lorenzo Costa nel ruolo di Creonte e Fabio Fiori nel ruolo del ragazzo e della guardia. Firma le musiche Pino Cangialosi, mentre scene e costumi portano la firma di Clara Surro

“Mettere in scena oggi “Medea” di Jean Anouilh significa non solo rendere omaggio ad uno dei più grandi autori del teatro francese del Novecento, ma anche e soprattutto riscoprire un testo straordinario da ogni punto di vista, un testo in cui regna un personaggio come quello di Medea dalla enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti, nella sua disperazione, nel suo essere travolta da un sentimento incontrollabile e nella sua rivolta alle regole” spiega Branchetti. A giudizio del regista, la “Medea” di Anouilh ha una struttura drammaturgica molto forte e caratteristiche specifiche ed originali che la rendono unica. “In pochi testi come in questo ho trovato la perfezione della drammaturgia unirsi alla costruzione di personaggi teatrali dalla potenza tragica strepitosa e ad un’indagine psicologica straordinaria. Anouilh, mirabilmente, rende sentimenti e rapporti sempre più assoluti e universali, nella loro più scoperta quanto complessa umanità. La tragedia e la vicenda umana ed esistenziale di Medea assumono nel testo significati appunto universali e di straordinaria attualità” sostiene Branchetti.

La regia e lo spettacolo ricostruiranno scenicamente, visivamente, musicalmente, il mondo della protagonista e dei suoi sentimenti “straordinari”, “estranei”, da “emarginata”, la sua anima straziata e dolente, capace di piegarsi al dubbio, alla debolezza, addirittura alla tenerezza più struggente, che parlerà della condizione universale della donna, pur se indagata in un esempio estremo ed eccezionale. “In scena  Medea dolorosamente emarginata vive, insieme alla Nutrice, una condizione di disperata solitudine e, ancora di più, la sua condizione di estraneità dovuta al suo essere “barbara” e “diversa”  in una  lotta feroce per la sua dignità di donna e per un amore che non conosce limiti. Quando la sua dignità di donna  le verrà negata, la  vendetta sarà terribile e inaudita con  l’uccisione dei figli. Medea  sarà  emblema dell’amore e insieme della morte e la tragedia vivrà tutta in lei e nella sua sfaccettata e travolgente personalità” racconta il regista. Accanto a Medea vi sarà, in una sorta di controcanto, la Nutrice, personaggio di straordinaria importanza; e poi Giasone, mirabilmente disegnato da Anouilh  nei suoi accenti e aspetti più “umani”, un Giasone  stanco degli eccessi e del peso di una passione ormai per lui  troppo grande. Creonte sarà, infine, l’incarnazione di un potere fatto di regole che niente e nessuno può mettere in discussione, pena la rottura di equilibri troppo importanti e la dissoluzione di tutto un mondo.

“La regia e lo spettacolo hanno l’intento e l’obbiettivo di restituire al testo la straordinaria capacità, attraverso la voce di Medea e degli altri personaggi, di parlare, di evocare, di “far apparire” un mondo di passioni estreme, di paure, di incubi, di umane debolezze, di solitudine, di lotta disperata per la propria dignità, di forze oscure, misteriose, magiche ed arcane, di pulsioni innominabili, di violenza, in cui tutti noi finiremo per trovare,  il nostro presente più dilaniato” conclude Branchetti.

DOVE, COME E A QUANTO
Teatro San Babila di Milano-26 febbraio 2 marzo
martedì – giovedì – venerdì – sabato ore 20.30-mercoledì – domenica ore 15.30
Biglietti da 17 euro

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