“BOTTICELLI. INFERNO”, il lato oscuro di Botticelli

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di Elisa Pedini – Nelle sale solo per le date: 7, 8, 9 novembre, arriva il film “BOTTICELLI. INFERNO”, ad opera dello scrittore e regista Ralph Loop che ha dato alla luce una pellicola di rara bellezza.

“BOTTICELLI. INFERNO”  si rivela un viaggio avvincente e approfondito nei luoghi della vita e del lavoro di Sandro Botticelli, ben poco noti, soprattutto, sotto l’ottica d’indagine artistica e introspettiva con cui vengono proposti. Un docu-film curato e avvincente come un thriller, che consiglio vivamente, perché offre, tra le altre cose, l’opportunità di visionare un’opera, di cui non si potrebbe altrimenti godere.

A sole poche settimane dall’uscita del film di Ron Howard tratto da “Inferno” di Dan Brown, “BOTTICELLI. INFERNO”, ci mostra un aspetto, del pittore, nuovo, inquietante ed estremamente importante, di fatto, forse, il più significativo. A tutt’oggi, l’opera di Botticelli continua a coinvolgere ed emozionare. I suoi quadri più celebri portano, nei musei e nelle mostre di tutto il mondo, migliaia e migliaia di visitatori, ogni anno. Tuttavia, il Botticelli più noto e acclamato è quello della rappresentazione del mito, della leggenda, della bellezza ideale sulla terra, ben poco si sa dei suoi disegni più intimi, misteriosi, oscuri, che, forse, son quelli che, più di qualsiasi altra opera, consentono di conoscerlo nel profondo.

“BOTTICELLI. INFERNO”, trasporta lo spettatore proprio dentro la creazione d’un disegno: la “Mappa dell’Inferno” di Dante, rimasta a lungo custodita, al sicuro, nei depositi del Vaticano e che diventa, oggi, protagonista di questo film. Un vero e proprio viaggio nel mistero, attraverso i nove livelli dell’Inferno dantesco, nel Purgatorio e finalmente nel Paradiso. Mi limiterò a tratteggiare il contenuto avvincente ed inedito di questo film, “BOTTICELLI. INFERNO”, per lasciarvi tutto il gusto della suspense e della scoperta dei dettagli sulla vita e sul lavoro di questo grande Maestro.

Proprio in occasione del film, “BOTTICELLI. INFERNO”, la “Mappa dell’Inferno” è stata digitalizzata con uno scanner di grandi dimensioni e ad altissima definizione. Ciò ha consentito di portare alla luce dettagli fino a quel momento invisibili a occhio nudo. Grazie alla Mappa, minuziosa, particolareggiata, e ricchissima di dettagli, comprendiamo che essa è una sorta di “indice” d’un lavoro ben più vasto. In essa, troviamo riassunto tutto il lavoro che il Botticelli si prefiggeva di fare. Difatti, l’artista fece rivivere il capolavoro dantesco in 102 pergamene, tutte disegnate a mano libera, recanti, nel retro, la trascrizione del canto relativo. La maggioranza dei disegni, ben ottantacinque, si trova al museo di Berlino, solo sette al Vaticano e purtroppo, dieci sono andate perdute. Grazie alla Mappa, possiamo comprendere quali siano le dieci pergamene mancanti, ma non ci è dato sapere chi le abbia divise, né quando, né dove. La certezza è che questo immenso lavoro del Botticelli rappresenta un’opera importantissima a livello mondiale, trattandosi, di fatto, del punto d’incontro tra il più grande poeta italiano e il più grande pittore italiano.

Ma, voglio portarvi al momento della genesi di questo gioiello. Siamo nel 1480, siamo a Firenze, Botticelli è all’apice del successo e artista ufficiale dei Medici. Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici chiede a Sandro di rappresentare la “Divina Commedia”, ovvero, di dare un volto alle idee di Dante, di dare corpo e vita ai versi del Sommo Poeta. Così, Sandro Botticelli, principia la sua visualizzazione del viaggio dantesco. Un’ascesa neoplatonica dalla molteplicità dei peccati umani, all’unità beatifica. Con certezza, vi lavorò duramente fino al 1495, ma alcuni studiosi sostengono, addirittura, fino alla morte, che avvenne nel 1510. A supporto di tale teoria, ci sarebbe il sospetto che la maestosa opera del Botticelli sia, di fatto, rimasta incompiuta, come il film ci mostra, portandoci proprio dinanzi ai suoi disegni. Come abbiano fatto le pergamene a finire, dalla corte medicea a Firenze, fino a Berlino e quali e quanti segreti queste nascondano, lo lascio scoprire a voi, perché “BOTTICELLI. INFERNO” è, davvero, un film avvincente ed estremamente emozionante. Vi aggiungo soltanto che, le riprese sono state realizzate in Vaticano e a Firenze, ovviamente, ma anche a Londra, a Berlino e in Scozia.

La bellezza di quanto viene mostrato e la consapevolezza dell’esclusività delle opere, cui si assiste, mi hanno messa dinanzi a un impatto emotivo davvero forte. Sono uscita dalla sala estasiata e con gli occhi lucidi. Ho temuto, inizialmente, d’essere, io, un po’ troppo sensibile e invece, anche i miei colleghi avevano provato esattamente le stesse sensazioni. Dunque, è, decisamente, una pellicola, affascinante e magica, che merita d’essere vissuta e goduta appieno, lasciandosi guidare in questo viaggio.

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