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Black (hole) Friday all’Osservatorio astronomico in Val d’Aosta

In Val d’Aosta si organizza un Black Friday davvero insolito. Nella giornata dello shopping e delle occasioni, che quest’anno cade il prossimo 29 novembre, l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta di Saint-Barthélemy propone un’iniziativa dedicata all’acquisto di conoscenza sugli oggetti astrofisici più popolari e meno compresi dell’astronomia, i buchi neri. I ricercatori attivi a Saint-Barthélemy,  spiegheranno le caratteristiche principali dei buchi neri, misteriosi corpi astronomici.

L’Osservatorio Astronomico a Saint-Barthélemy è situato nel primo Starlight Stellar Park in Italia, riconosciuto dall’Unesco e vanta diversi premi e certificati di eccellenza.

La prenotazione per questo evento unico  per trascorrere il venerdì sera è obbligatoria e può fornire l’occasione perfetta per organizzare un week end lungo in Val d’Aosta dove è già iniziata la stagione della neve. Prima di tutte, in Italia, è stata infatti la stazione sciistica di Breuil-Cervinia ad aprire i battenti, lo scorso 26 ottobre. Seguono,a partire dal 30 novembre, Courmayeur, La Thuile e Pila, mente il 6 dicembre è la volta delle valli d’Ayas e Gressoney, ai piedi del Monte Rosa. A seguire, le stazioni minori. Non solo.  E poi i villaggi alpini, che si accendono nell’incanto nei mercatini di Natale, dove lasciarsi stupire dal fine artigianato locale e dalle gustose ricette natalizie.




Destinazione Malta, la Roma del Gladiatore

Malta, la Roma sia de il Gladiatore I sia del Gladiatore II, è una destinazione facilmente raggiungibile dai principali scali italiani e perfetta per un Natale nel clima mite del Mediterraneo. Questa Hollywood del Mediterraneo, oltre ad essere un punto di riferimento per la produzione di kolossal internazionali grazie alla sua natura e alle eredità storiche, è uno scrigno di bellezze da godersi in un clima festoso ma lontano dalle folle estive, lasciandosi attrarre dagli eventi organizzati per le Feste, dalle tradizioni maltesi (come la Priedki tat-Tifel, la predica dei bambini alla Messa di Natale) e dalle prelibatezze in cucina preparate proprio in questo periodo dell’anno come l’Imbuljuta tal-Qastan, una bevanda calda a base di castagne, cioccolato e spezie e i Qaghaq tal-Ghasel, deliziose ciambelle dolci ripiene di un mix di miele e frutta secca.

A Valletta si visita il nuovissimo Micas e si attende Capodanno in St. George’s Square con il concerto gratuito seguito dai fuochi d’artificio sul mare che si possono godere dal Grand Harbour. Imperdibile anche l’antica capitale, la nobiliare Mdina, nota anche col nome di Città del Silenzio dove si può passeggiare immergendosi nella storia, circondati da eleganti palazzi e monumenti. In inverno, anche la natura di Malta regala scorci poetici fatti di maestose scogliere su cui si infrangono le onde o di quiete campagne dove passeggiare. L’isola di Gozo, seconda isola dell’arcipelago e simbolo per eccellenza della natura maltese più autentica, è facilmente raggiungibile per un’escursione in giornata magari visitando il Presepe vivente di   Għajnsielem.

 

 




Il Natale incantato di Salisburgo

Salisburgo e il suo land regalano itinerari da sogno in tutte le stagioni grazie ai paesaggi alpini, ai placidi villaggi immersi nei boschi o in riva ai laghi, come il lago di Zell,  e all’offerta culturale. Ma la città di Wolfang A. Mozart splende soprattutto a Natale tra le bancarelle del mercatino, l’aria che profuma di vin brûlé, pan di zenzero e caldarroste, le melodie tradizionali eseguite dai cori locali e le rappresentazioni del Presepe dal vivo.

E proprio nel land del Saliburghese, a Hallein, è stato composto più di duecento anni fa da Franz Xaver Gruber e Joseph Mohr uno degli inni più rappresentativi del Natale: Stille Nacht, Astro del Ciel, a cui a Hallein è stato dedicato persino un Museo. Senza poi dimenticare che la stessa città di Salisburgo è protagonista di uno dei film più trasmessi a Natale, “Tutti insieme appassionatamente” di Robert Wise ispirato alla famiglia Von Trapp originaria proprio di qui.

Gli addobbi di Natale, le cento bancarelle del Mercato di Gesù Bambino tra la Domplatx e la Residenzplatilz  e l’aria profumata di spezie invitano i turisti a perdersi tra le vie del centro storico di Salisburgo, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 1997 per il suo patrimonio barocco di chiese, palazzi, giardini e fontane. E per uno sguardo alla città fortezza di Hohensalzburg offre un panorama unico su tutta Salisburgo.

Chi ama particolarmente il clima che si respira all’interno di un castello può visitare i mercatini di Natale nella fortezza di Hohenwerfen, situata a circa un’ora d’auto da Salisburgo.  Da non perdere anche il Castello di Hellbrunn, non lontano dal centro storico di Salisburgo che ospita uno dei mercatini di Natale più belli del Salisburghese. I preparativi iniziano molto presto, quando gli alberi tutt’attorno al castello vengono decorati con 10.000 addobbi di Natale e ghirlande luminose,  le finestre del castello, invece, vengono decorate come se fossero caselle di un calendario dell’Avvento gigante e le bancarelle danno vita al mercatino.

Anche i piccoli villaggi intorno a Salisburgo si vestono a festa per festeggiare l’Avvento. A sud di Salisburgo si trova la cittadina di Hallein, che dal 10 novembre al 17 dicembre ospita i mercatini di Natale. Qui le bancarelle vengono posizionate all’interno della vecchia salina e regalano un’atmosfera unica. Sempre a sud di Salisburgo da non perdere una tappa a Grossarl, un villaggio circondato da cime di oltre duemila metri dove in mercatini sono in programma dal 22 novembre a 22 dicembre. Spingendosi invece a Nord di Salisburgo, a Gastein, Avvento qui, infatti, coincide con il periodo di miti e leggende: in diverse zone si possono incontrare gruppi di Krampuss, Perchten, Anglöcklern e altre figure spaventose e meravigliose al tempo stesso che sfilano per i villaggi e che, secondo la tradizione, servono per scacciare gli spiriti maligni: la loro sfilata quest’anno è in programma per il 5 e 6 dicembre.

 




L’infinita stagione dello sci in Val d’Aosta

Lo sci in Val d’Aosta non si ferma (quasi) mai e offre innumerevoli opportunità per divertirsi sulla neve tra comprensori super sportivi, borghi chic, ristorazione in quota da scoprire, località nel cuore dei free rider e aree adatte a un pubblico più familiare.

Ecco le novità della stagione invernale ormai alle porte.

 

PILA (AOSTA)

A Pila, la montagna di Aosta raggiungibile in meno di venti minuti di telecabina dal centro cittadino, gli impianti aprono il 30 novembre e si preparano ai collegamenti sempre più veloci Aosta, Pila e la cima del Cuis a 2700 metri, guardando al potenziale sviluppo degli impianti verso Cogne.
In questa conca naturale protetta dal vento ed esposta al Nord, si scia circondati dai 4mila metri su 70 km di piste adatte a sciatori di ogni livello (6 piste nere, 22 rosse, 5 blu).  Gli amanti del freeride potranno sbizzarrirsi nei boschi e nei percorsi fuoripista, mentre gli appassionati di scialpinismo hanno a disposizione due piste di scialpinismo, due percorsi tracciati e messi in sicurezza.
Con la stagione invernale 2024/2025 verrà inaugurato  il secondo troncone del nuovo impianto della telecabina Couis che in pochi minuti porta in  cima al Couis 1 a 2700 metri, senza file e tempi di attesa.  Qui a 2.700 metri, in cima al Couis, sorgerà un nuovo rifugio panoramico, la “Stella del Couis”, che offrirà una vista mozzafiato sulle vette più maestose delle Alpi, tra cui il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa, la Grivola e il Gran Paradiso. Il completamento degli impianti (con la nuova infrastruttura sarà possibile arrivare a 2700 metri in soli 30 minuti partendo direttamente dal centro di Aosta) e l’inaugurazione del rifugio è prevista per dicembre 2025.

Sci a Pila
foto fornite dall’ufficio stampa della Valle d’Aosta

MONTE ROSA 

La stagione dello sci ai piedi del Monte Rosa parte il 6 dicembre, con la messa in moto degli impianti che collegano Val d’Ayas, Valle di Gressoney e Valsesia, e arriva fino al 21 aprile 2025 (con l’eccezione dei settori di Champoluc-Crest e Punta Jolanda, in chiusura domenica 13 aprile). Il comprensorio sciistico si estende in Valle d’Aosta tra la Val d’Ayas, la Valle del Lys e la Valle di Champorcher e in Piemonte con la Valsesia con 28 piste blu, 73 piste rosse e 11 piste nere.
Confermata la  tariffazione dinamica, ovvero prima si prenota meno costa, con  prezzi che vanno da 38 euro a 67 euro sugli skipass online.  In caso di chiusure parziali o totali del comprensorio, saranno riconosciuti ai titolari di skipass giornalieri o plurigiornalieri che ne faranno richiesta, voucher multiuso spendibili non più solo online nei negozi delle Società Monterosa SpA e Monterosa 2000 SpA, ma anche nelle attività commerciali aderenti.

LA THUILE

A La Thuile la stagione invernale parte il 30 novembre e offre infinite possibilità di sci tra Italia e Francia. Non appena le condizioni di innevamento lo consentiranno, verrà inaugurata la seggiovia Chardonnet che potrà trasportare fino a 3.000 persone l’ora. Si trova sul territorio francese ed è un impianto strategico per il comprensorio perché collega La Thuile e La Rosière.
L’Espace San Bernardo, che si appresta a festeggiare i suoi primi 40 anni il prossimo 4 gennaio, unisce le piste e gli impianti di risalita italiani di La Thuile, nati nel 1948 e gestiti da Funivie Piccolo San Bernardo, e francesi di La Rosière nel domaine skiable internazionale Espace San Bernardo.

sci sul Monte Rosa
foto fornite dall’ufficio stampa della Valle d’Aosta

COURMAYEUR

La stagione dello sci a Courmayeur apre il 30 novembre e arriva fino al 6 aprile, offrendo agli appassionati dello sci un’esperienza indimenticabile all’interno del comprensorio ai piedi del Monte Bianco, sia per chi cerca oltre lo sci ristoranti ed après ski (sul versante di Checrouit), sia per chi preferisce sciare tra le baite e i boschi della Val Veny.  Per gli amanti del freeride la parte alta del comprensorio, dalle stazioni di arrivo delle funivie di Youla e Arp, regala itinerari in fuori pista unici, protagonisti nel passato anche di alcune tappe del Freeride Word Tour. Solo Courmayeur offre infatti canali adrenalinici, dislivelli interessanti e pendii vergini con condizioni di neve ottimali e panorami mozzafiato sul Monte Bianco.
E quando cala la sera e la giornata sulla neve è finita inizia l’after ski, un’occasione unica per fermarsi sul comprensorio e passare una serata in compagnia per poi scendere a valle con la Funivia Courmayeur aperta fino a mezzanotte.
Courmayeur conferma la sua attenzione alle famiglie: i bambini sotto gli 8 anni sciano sempre gratis a fronte dell’acquisto contestuale di uno skipass adulto (che va dai 61 ai 6 euro per il giornaliero a seconda della stagione), giovane o senior, mentre i ragazzi fino ai 16 anni beneficiano di uno sconto del 30% ed i giovani fino a 24 anni del 20 per cento.

winter selection

CERVINIA

Tre valli e due nazioni, Italia e Svizzera, per una stagione dello sci praticamente infinita. Breuil-Cervinia, Valtournenche e Zermatt (Svizzera) sono le tre regine di uno dei comprensori tra i più vasti al mondo e sono collegate da una miriade di piste e da una fitta rete di impianti che consente di passare da una località all’altra senza mai dover togliere gli sci. Tra Breuil-Cervinia e Valtournenche sono disponibili 67 piste per un totale di 157 chilometri tutti da sciare. All’interno di Cervino Ski Paradise rientrano anche due luoghi iconici della media vallata: Chamois, stupendo borgo raggiungibile soltanto in funivia, e Torgnon, un villaggio che è conosciuto con il nome di “pays du soleil” (paese del sole). Entrambe le località rappresentano quella parte di comprensorio più votato alla quiete e alle famiglie.
Breuil-Cervinia, con i suoi pendii che partono dai 2.000 metri e si innalzano fino ad arrivare al ghiacciaio di Plateau Rosa, ha inaugurato l’inverno sabato 26 ottobre e proseguirà ininterrottamente (in alta quota) fino a domenica 7 settembre 2025.




Al via l’avventura con I Misteri del Monte Rosa

“I Misteri del Monte Rosa” sono una proposta di avventura, sul modello dell’escape village,  per scoprire luoghi, leggende e tradizioni di Ayas, Brusson, Challand-Saint-Anselme e Issogne.
L’idea è quella di coinvolgere i partecipanti, grazie ai kit distribuiti dall’ufficio del turismo in giochi e enigmi che portino, tappa dopo tappa, alla scoperta del territorio del Monte Rosa.  Attraverso il gioco saranno raccontate ai viaggiatori di tutte le età le bellezze dei villaggi , rivelando il fascino delle leggende popolari, eredità culturale di inestimabile valore per le valli coinvolte. Le quattro esperienze sui misteri del Monte Rosa saranno disponibili 365 giorni l’anno a partire da dicembre 2024 e con tre eventi inaugurali: l8 dicembre 2024 a Brusson, il 27 dicembre 2024 -per Issogne e il 28 dicembre 2024 a Challand-Saint-Anselme. Per informazioni:  info@valdayasmonterosa.com.

Sempre a dicembre a stagione, dal fine settimana dell’Immacolata, prende il via la stagione della neve  del Monte Rosa nel comprensorio Tre Valli si inizierà a sciare da venerdì 6 dicembre con la messa in moto degli impianti che collegano Val d’AyasValle di Gressoney e Valsesia, attivi fino al 21 aprile 2025 (con l’eccezione dei settori di Champoluc-Crest e Punta Jolanda, in chiusura domenica 13 aprile).   Nelle Ski Area satellite, invece, gli impianti saranno attivi nei weekend 7-8 e 14-15 dicembre e, quindi, ogni giorno a partire dal 21 dicembre. Apertura continuativa fino al 16 marzo per AntagnodBrusson e Gressoney-Saint-Jean, che chiuderanno definitivamente la stagione il successivo weekend 22-23 marzo; gli impianti di Alpe di Mera resteranno attivi ogni giorno fino al 23 marzo, mentre quelli di Champorcher fino al 30.




Wine is a rockstar con Elemento Indigeno

Vini curiosi che provengono da ogni parte del mondoal di fuori delle classiche rotte, vini che esplorano terroir e incontrano popoli, vini che raccontano produzioni e svelano contaminazioni, vini uniti da un fil rouge:  Elemento Indigeno, progetto di Compagnia dei Caraibi, racchiuso a sua volta nel catalogo “Wine is”.

Elemento Indigeno esplora le radici del processo naturale e culturale della fermentazione, alla scoperta delle sue sfaccettature culturali, raccontando la storia del legame tra il fluire naturale del processo, l’adattamento culturale e l’atto artigiano.  In questo senso Wine si si propone come una ode alla diversità e, allo stesso tempo come un ponte che unisce culture attraverso otto macrocategorie che attraversano 29 Paesi grazie a 75 produttori e più di 360 referenze

Wine is a rockstar raggruppa i vignaioli autori a 360° dei propri progetti che danno vita ad etichette fuori dagli schemi.

Wine is roots racchiude i produttori di zone vitivinicole storicamente importanti, ricche di storie e tradizioni. È qui che troviamo aziende profondamente radicate nel territorio, attive da più generazioni che valorizzano vitigni autoctoni, viti centenarie e denominazioni di prestigio.

Wine is contaminations è un invito alla scoperta di nuovi sapori. Qui a interpretare il ruolo di protagonista nel processo fermentativo non è solo l’uva ma anche la mela.

Wine is a rematch riunisce i vigneron che nonostante le iniziali sconfitte, hanno scelto di non arrendersi.

Wine is a guardian raggruppa dodici produttori che lavorano per conservare le uve autoctone conservando la memoria storica.

Wine is a backpacker combina storie di giovani produttori che, dopo aver girato il mondo e imparato dai migliori produttori, sono tornati a casa dando vita a nuove creazioni.

Wine is conviviality è la categoria dedicata alle bottiglie dalla beva facile e dalle buone vibrazioni.

Wine is finished mette insieme etichette in via di esaurimento, vini che non saranno più disponibili per l’acquisto in futuro e che saranno sostituiti da nuove selezioni

 




Record di visitatori per la XIII edizione delle giornate FAI d’autunno

Le Giornate FAI d’Autunno, con le loro 700 aperture di luoghi solitamente inaccessibili o poco valorizzati in 360 città, sono state un’occasione unica per 386.000 visitatori – un record assoluto per l’edizione autunnale delle Giornate FAI – di conoscere le tante sfaccettature del nostro patrimonio culturale e artistico.

Il luogo più visitato è stato il Castello Ducale di Casoli (CH); secondo posto l’Ipogeo di Piazza del Plebiscito a Napoli, terzo posto per Palazzo Sciarra a Roma, quarto per la sede della Banca d’Italia a Bari. Chiude la classifica dei primi cinque lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.

Anche i Beni del FAI hanno partecipato alla grande festa delle Giornate d’Autunno: il più visto è stato Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), secondo posto per Villa del Balbianello a Tremezzina (CO), terzo per il Villa dei Vescovi sui Colli Euganei, quarto per Palazzo Moroni a Bergamo. Chiude la classifica Villa Necchi Campiglio a Milano.

Ancora una volta le Giornate FAI mettono in luce il legame straordinario dei cittadini italiani con il patrimonio culturale: una sorta di mappa artistica dell’Italia più bella, declinata nelle sue accezioni artistiche, naturalistiche e di curiosità e originalità.

E voi, avete partecipato alle giornate FAI d’autunno? Cosa avete visitato? Fatecelo sapere nei commenti!




A Rho una retrospettiva dedicata al pittore Aligi Sassu: “Il percorso pittorico. Passione, colore, luce”

E’ stata inaugurata oggi – sabato 19 ottobre – a Villa Burba, spledida location nel Comune di Rho (MI), una mostra di grande rilievo, dedicata a uno dei protagonisti più significativi della figurazione italiana del secolo scorso: Aligi Sassu.

L’esposizione, curata da Cristina Palmieri, vanta la collaborazione della Associazione culturale GPC Arte di Rho, della Galleria B&B ARTE di Canneto Sull’Oglio (MN) e della Fondazione Helenita e Aligi Sassu di Milano, e rimarrà aperta fino al 10 novembre con i seguenti orari: martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 15.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

La retrospettiva comprende opere che vanno dalla fine degli anni Venti sino agli Anni Novanta del Novecento, tra cui il “Paesaggio industriale” del 1929, che il figlio di Sassu, Vicente (anch’egli presente all’inaugurazione), ha messo a disposizione. Questo lungo arco temporale permette di apprezzare – insieme alle ovvie differenze formali determinate dall’evoluzione a cui andò incontro il suo stile – l’immutabilità di alcuni elementi caratterizzanti dello sile di Sassu: l’utilizzo di cromie accese (in particolare il verde acido, che nessun altro pittore del tempo utilizzava), l’estremo dinamismo e l’accostamento tra realtà ed irrealtà.

Nato a Milano nel 1912, Aligi Sassu visse i fermenti che le avanguardie storiche, in primis il Futurismo, portarono nella città. Il padre, di origini sarde, si era trasferito nel capoluogo lombardo nel 1986, dopo essere stato uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano nell’isola: a Milano strinse uno stretto legame di amicizia con Carlo Carrà, uno dei più rappresentativi esponenti del movimento futurista, con il quale condivideva l’impegno politico.

Aligi ebbe modo di frequentare, sin da giovanissimo, personaggi di spicco dell’ambiente artistico. La passione per le istanze futuriste lo indusse a studiare la pittura di Carlo Boccioni, ad approfondire gli scritti di Filippo Tommaso Marinetti e a cercare di conoscerlo. “La sua ricerca, di matrice chiaramente espressionista – ha spiegato durante la cerimonia di inaugurazione la curatrice – ha attraversato diversi decenni, rimanendo sempre fedele alla necessità dell’artista di farsi narratore appassionato, capace di immettere nelle proprie opere una vigorosa potenza espressiva. Da questa origina una pittura connotata da linee fluide, contrasti cromatici marcati e da una composizione equilibrata ma sempre incline al movimento e al dinamismo. Personalità carismatica, eclettica e coraggiosa, caparbia nel rivendicare l’eterogeneità e autonomia della propria espressività, apporta un indubbio contributo alla storia dell’arte italiana tra le due guerre, in virtù di un’ispirazione che è amalgama di culture, storia e vita”.

All’Accademia di Brera, Sassu conobbe Lucio Fontana, con il quale lavorò anni dopo ad Albissola. Quindi Tullio Mazzotti e Pablo Picasso, Giacomo Manzù e poi, a Parigi, Filippo De Pisis, Lionello Venturi e Fernand Lèger. Appassionato di due ruote, dedicò ai “Ciclisti” una serie di opere, mentre dal 1930, con la serie degli “Uomini rossi”, realizzò oltre cinquecento opere che ritraggono le figure più disparate, “da quelle mitologiche come i dioscuri e gli argonauti a quelle più popolane come i giocatori di dadi, i pastori, i suonatori e molte altre; personaggi dediti ad attività ludiche e passatempi come se si trovassero in un mondo magico, diverso dalla realtà”, come precisa Palmieri.

Una parte importante della sua pittura è costituita anche dalle opere sacre. Militò come antifascista e antifranchista, formando il Gruppo Rosso insieme a diversi altri artisti, tra cui Renato Guttuso. In seguito ad alcune manifestazioni venne incarcerato prima a San Vittore e poi a Regina Coeli, a Roma, con una condanna a dieci anni di reclusione. Trasferito al carcere di Fossano, venne scarcerato nel 1938 grazie all’intercessione di Marinetti, ma gli venne proibito di esporre. Dopo la guerra, acquistò una casa a Maiorca, nelle Baleari, dove soggiornò per svariati periodi dell’anno: in Spagna coltivò la passione per le tauromachie. Sassu fu anche ceramista, illustratore e scultore. Molto rilevanti anche i suoi murales e affreschi, nati da commesse istituzionali e pubbliche.

Vi invitiamo a passare da Rho per visitare questa interessantissima retrospettiva! Tutte le info sul sito del Comune.




Benvenuti nella Guida NON Guida di Milano: Milano fantastica

Lunedì 30 settembre abbiamo avuto il piacere di partecipare alla presentazione, presso la storica Libreria Bocca (situata in Galleria Vittorio Emanuele), della bellissima guida “Milano fantastica”, un progetto edito dalla casa editrice Peacock, su testi di Grazia Guarnieri e disegni di Giulia Lazzaron. Introduzione a cura di Francesca Vertucci. Il libro è scritto sia in italiano che in inglese, il che lo rende perfetto sia per i milanesi che vogliono conoscere tutti i misteri della propria città sia per i turisti, anche stranieri.

Sul sito della casa editrice leggiamo che Milano fantastica è una Guida NON Guida di Milano, un viaggio unico e affascinante attraverso la città che ha sempre incantato il mondo con la sua storia e i suoi profumi. Incontrerai: 

  • Grazia, la Tua Guida Fantastica; Grazia non è una guida turistica qualunque. Con lei, scoprirai storie reali ma straordinarie, intrecciate con la ricca trama storica della città. Ogni palazzo e ogni piazza di Milano hanno un segreto, un racconto che aspetta solo di essere svelato. Grazia ti condurrà attraverso itinerari insoliti.
  • Giulia, l’Artista; Lasciati ammaliare dalle opere di Giulia, l’artista contemporanea che, con i suoi disegni, trasforma Milano in un mondo incantato, aprendo porte che ti conducono in una dimensione dove la città diventa un luogo di sogni e meraviglia.
  • I Segnalibri Profumati; a rendere ancora più il tuo viaggio sensoriale, ci saranno i segnalibri profumati realizzati da Milano Fragranze. Questi piccoli effluvi non solo ti accompagneranno nelle letture, ma porteranno con sé le fragranze tipiche della città: il profumo dei fiori dei giardini, l’aroma del caffè negli storici bar della galleria e la brezza serale che soffia lungo i Navigli.

Come ha ben sottolineato Francesca Vertucci durante la serata di presentazione, questo progetto è molto interessante proprio per il suo approccio multisfaccettato, che unisce la bellezza e l’incanto della narrazione di Grazia al godimento delle fantastiche immagini create dalla fantasia di Giulia, per arrivare ad accostare i luoghi di cui leggiamo con i propri odori e profumi caratteristici.

Grazia ci ha raccontato che l’avventura è iniziata una sera in cui Giulia le ha proposto di creare insieme un libro su Milano, dicendo che aveva iniziato a disegnare una creatura con 6 occhi…e che a Grazia è venuta subito in mente la Milano spagnola con le sue 6 porte di ingresso alla città (da qui, il nome di sestieri per indicare i quartieri). 

Dalla passione di Giulia per le mante nascono invece le due protagoniste del libro: Mantica e Lucina, per l’appunto due mante che ci raccontano i loro viaggi per Milano. Come leggiamo nell’introduzione, non a caso tra le prime pagine del libro la mappa della Milano antica ricalca la forma di una sinuosa manta, dal greco mantis-mantis, ovvero “indovino”, ma anche dall’ispanico-americano “coperta, mantello”. Una sorta di prefazione e premonizione di ciò che seguirà nel libro: una serie di misteri, segreti e fascinazioni sulla città più ambivalente e discussa di tutta Italia.

Attraversermo quindi Milano passando dai Navigli, la Darsena, Brera, Montenapoleone, Piazza Affari, la Galleria Vittorio Emanuele, l’Ippodromo, il Castello Sforzesco e tanto altro. E in questo viaggio saremo accompagnati anche da un bellissimo segnalibro profumato con uno dei meravigliosi profumi di Milano Fragranze (in questo caso Brera).

Milano Fragranze è un marchio di profumi che celebra la bellezza e la diversità di Milano attraverso fragranze uniche, ispirate ai luoghi più iconici della città. Lo “Spirito del Luogo” (il Genius Loci) è l’ispirazione dietro ogni profumo, che consente di raccontare la storia delle persone e dei luoghi che hanno reso Milano una città unica sia ieri che oggi.  Come sostiene Marcel Proust nella sua opera “La Recherche Du Temps Perdu”, l’odore e il sapore delle cose possono rimanere impressi a lungo nella nostra memoria e riemergere inaspettatamentedopo qualche tempo. Milano Fragranze cattura questa essenza e crea profumi che possono evocare i ricordi della città in modo unico e personale.

Ogni profumo di Milano Fragranze è un viaggio olfattivo che ti trasporta nei quartieri e nei monumenti più emblematici di Milano. Dalle note fresche e luminose dei giardini segreti fino alle sfumature intense e sofisticate della vita notturna milanese, ogni creazione riflette l’anima cosmopolita e dinamica della città.  Al momento il brand conta 10 referenze: Panettone, Piazza Affari, La Prima (dedicato a La Scala), Derby (che richiama l’Ippodromo ovviamente), Brera, Cortile (fragranza che ricrea l’atmosfera dei ballatoi delle case di ringhiera), Diurno (conoscete la storia dell’Albergo Diurno di Porta Venezia?), Basilica, Galleria e Naviglio. Le formulazioni sono il risultato di un’attenta selezione di materie prime pregiate e il risultato sono profumi ricchi e complessi, ideali sia per chi cerca un’eleganza discreta che per chi desidera un aroma più audace.

Trovate la registrazione della presentazione del libro sul Canale YouTube della Libreria Bocca (https://www.youtube.com/LibreriaBocca1775), gestito con verve ed energia da Giorgio Lodetti, e ovviamente potete comprare il libro nelle migliori librerie (costo: 20€) e sul sito della casa editrice Peacock (https://www.studiopeacock.net/). Sul sito ufficiale di Milano Fragranze (https://www.milanofragranze.com/) potete invece acquistare le fragranze, il discovery kit, le candele (Panettone è in assoluto la nostra preferita!), gli accessori e anche il libro!




60° Wildlife Photographer of the Year – Milano 2024

Per chi di voi non la conoscesse, the Wildlife Photographer of the Year è la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo, in cui vengono esposte le immagini vincitrici dell’omonimo concorso indetto dal Natural History Museum di Londra. 

In occasione del suo 60° anniversario, per la prima volta questa mostra verrà presentata a Milano in contemporanea all’esposizione londinese e si svolgerà nella nuova prestigiosa sede del Museo della Permanente (in via Turati 34) dal 22 novembre 2024 al 9 febbraio 2025. Gli organizzatori – l’Associazione culturale Radicediunopercento – promettono un allestimento straordinario: le 100 foto premiate saranno infatti stampate su grandi pannelli e avranno una nitidezza e una profondità eccezionali grazie alla retroilluminazione a led, offrendo al pubblico un viaggio coinvolgente e immersivo e un’esperienza ‘viva’ della natura.

Le straordinarie immagini documentano le meraviglie della natura: dal comportamento degli animali alle specie in estinzione, dai dettagli sorprendenti del mondo vegetale agli scorci inediti dei paesaggi ancora incontaminati, ma anche i reportage in prima linea sui cambiamenti del clima e sulla crisi della biodiversità. Un monito a preservare il pianeta e un incoraggiamento a modificare le azioni umane, che continuano a plasmare l’ambiente, verso un futuro ecosostenibile.

Qualche anteprima? Vi possiamo dire che tra le 14 immagini con Menzione d’onore che si ritroveranno nel percorso della mostra milanese vi saranno: la prima foto realizzata con smartphone premiata al concorso, The Last Resting Place di Randy Robbins (USA), che mostra il completamento del cerchio della vita di una femmina di cervo mulo; Stormy Scene di William Fortescue (UK), che ha assistito alla complessa relazione dei leoni in accoppiamento; Hooked di Tommy Trenchard (Sudafrica), che ha colto il momento angosciante in cui uno squalo viene issato a bordo di un peschereccio spagnolo nell’Oceano Atlantico meridionale; e, nella categoria fino a 10 anni, In the Spotlight di Shreyovi Mehta (India), un’immagine suggestiva di un pavone nel Parco nazionale indiano di Keoladeo a Bharatpur.

Non mancheranno le richiestissime visite guidate del venerdì sera con Marco Colombo, noto naturalista e fotografo pluripremiato al Wildlife, e le serate di approfondimento con i grandi fotografi. Inoltre tornano gli appuntamenti del giovedì sera, che saranno dedicati a speciali visite guidate tematiche con grandi nomi della divulgazione scientifica.

Per tutte le informazioni, e per acquistare i biglietti, visitate il sito dedicato alla mostra.