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Il Cluster Turismo Cultura al Palazzo delle Stelline di Milano

Presentato a Milano, nella prestigiosa sede dell’Institut français di Milano al Palazzo delle Stelline, il Cluster Turismo e Cultura di Atout France. Creato nel 1992, il Cluster riunisce 58 organismi e siti volti a promuovere il patrimonio culturale francese a livello internazionale. In totale sono circa 150 i siti rappresentativi della ricchezza e della varietà culturale francese riuniti nell’ambito del Cluster. Basti citare le molte aperture di questi ultimi tempi, dalla Philharmonie de Paris alla Fondazione Louis Vuitton alla riapertura del Museo Picasso parigino, senza dimenticare il Musée des Confluences di Lione la Caverne du Pont d’Arc, replica della “Grotta Chauvet” preistorica, la riapertura di Villa Cavrois, il recupero della dimensione marittima di Mont-Saint-Michel, la nuova Cité des Civilisations du Vin che aprirà a Bordeaux nel marzo 2016. Sempre il Cluster organizza grandi mostre in tutta la Francia e importanti eventi culturali : quest’anno da ricordare il 500° anniversario dell’ascesa al trono di Francesco I, le commemorazioni del Centenario della Grande Guerra, il « Viaggio a Nantes », in luglio e agosto, la Biennale d’arte contemporanea di Lione dal 10 settembre 2015 al 3 gennaio 2016, lille3000, dal 26 settembre 2015 al 17 gennaio 2016.

A Milano presenti 5 tra i più importanti partner : il Castello Reale di Amboise, il Castello del Clos Lucé, il Castello di Chenonceau, il Viaggio a Nantes e lille3000, che proprio alle Stelline presenta la mostra Textifood , in sintonia con il tema dell’Expo di Milano 2015: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Vediamoli un po’ più da vicino.

Il Castello Reale di Amboise è un castello famoso legato al ricordo di Leonardo: la sua presunta tomba è qui, nella piccola cappella del castello. Ricchissima la collezione di mobili gotici e rinascimentali degli appartamenti reali e le imponenti torri, i bei giardini panoramici che dominano la Loira.
Nell’anno di Francesco 1° da segnalare l’evento « Avanti la Musica » (20/06 al 19/07/15), omaggio alla ricchezza culturale dell’Italia, patria di Leonrso.
E il 26 e 27/07/15 le « Giornate Reali ! » , grandi feste alla Corte di Francia (danze, giochi e spettacoli)
www.chateau-amboise.com

Al Castello del Clos Lucé, a 300 metri dal Castello Reale di Amboise, con il bel Parco Leonardo da Vinci, Leonardo vive gli ultimi tre anni di vita, e si dedica a completare le sue invenzioni. Il Castello è dedicato oggi alla scoperta e alla comprensione dell’opera di Leonardo, e presenta la grande mostra « Leonardo da Vinci e la Francia » e la spettacolare ricostruzione della festa organizzata da Leonardo da Vinci nel 1518 per celebrare la vittoria francese di Marignano: appuntamento il 26-27 luglio al Castello del Clos Lucé alle 18.30 – www.vinci-closluce.com

Chenonceau, il castello privato più visitato di Francia, secondo solo a Versailles, è un castello « al femminile » : fatto costruire nel 1513 da Katherine Briçonnet secondo il modello di un Palazzo Veneziano, è arricchito da Diana di Poitiers e dalla regina Caterina de’ Medici, che si ispira al Ponte Vecchio di Firenze per creare la doppia galleria sul fiume Cher. Dipinti preziosi (Primaticcio, Tintoretto, il Correggio, Rubens), arazzi, i giardini storici. E nei giardini illuminati, il 18 luglio 2015 «Degustazione sotto le stelle » l’evento dell’estate: una passeggiata accompagnata dalla musica di Arcangelo Corelli, con apertura eccezionale della grande Galleria e degustazione con i viticoltori del nuovo vino doc, il Touraine Chenonceaux – www.chenonceau.com

Il Viaggio a Nantes, capitale storica della Bretagna e porta della Valle della Loira, è un invito a scoprire una delle capitali culturali più creative di Francia: un percorso unico lungo une linea verde che permette di scoprire elementi del patrimonio come il castello dei Duchi di Bretagna,luoghi di cultura, installazioni artistiche. Con il Viaggio a Nantes (dal 3 luglio al 30 agosto 2015), la città è ancora più animata del solito: patrimonio, architettura, sapori della gastronomia … Da non perdere: una visita dell’ Estuario della Loira con le sue 29 opere d’arte poetiche lungo il fiume e i vigneti del Muscadet, il vino bianco di Nantes!
www.levoyageanantes.fr / www.nantes-tourisme.fr
www.estuaire.info/fr

lille3000 è l’associazione che continua e approfondisce il dinamismo avviato dal 2004, con la consacrazione di Lille capitale europea della cultura. Porta aperta verso il futuro, lille3000 ha l’obiettivo di esplorare le ricchezze e la complessità del mondo di domani e di interrogarsi sulle vie dello sviluppo. Molto più di un festival o di una biennale, lille3000 invita a scoprire nuove culture attraverso artisti contemporanei da tutto il mondo.Tema della 4° edizione tematica del 2014 è La Renaissance, il Rinascimento. Dal Rinascimento storico alle grandi trasformazioni del XXI secolo, artisti di tutto il mondo si interrogano sulla vitalità del panorama attuale. Renaissance sarà un grandioso appuntamento di grandi mostre, metamorfosi urbane, spettacoli, design, food, eventi inediti, a Lille dal 26 settembre 2015 al 17 gennaio 2016.
www.lille3000.com

Textifood, quando il cibo diventa tessuto
Che cos’hanno in comune un’arancia, un limone, un ananas, una banana, una noce di cocco, ma anche ortiche, alghe, funghi, caffè, riso, soia, mais, barbabietola, vino, birra, molluschi e crostacei… Possono essere mangiati, bevuti e…tessuti! E’ questo il tema di Textifood , la mostra creata da lille3000, per l’Expo di Milano 2015 al Palazzo delle Stelline, che si inserisce nell’ambito del programma di Citexpo, progetto ideato dal Padiglione Francia, in collaborazione con la Camera francese di commercio e industria in Italia (CFCII), l’Institut français Italia, Business France en Italie e Atout France. Realizzata con la collaborazione di creativi, designer e stilisti, presenta alcune fibre ricavate da specie vegetali, forte della lunga tradizione di eccellenza nel nel campo dei tessuti tecnici di Lille Métropole e della Regione Nord-Pas de Calais.
Così al Palazzo delle Stelline c’è da seguire un percorso espositivo unico: tessuti mai visti, spesso fibre ricavate da residui dei raccolti e scarti alimentari, capaci quindi di soddisfare le esigenze del mercato e di rispondere al bisogno di sostenibilità di un pianeta sempre più a rischio.
In mostra si vedono l’abito creato da Coralie Marabelle con ananas e banano e l’abito dell’artista Em Riem fatto con foglie di banano essiccate, l’ Orange Fiber ricavata dai residui della produzione industriale del succo di agrumi, biodegradabile e cosmetotessile (il tessuto in più idrata e nutre la pelle). E poi la fibra tessile ricavata dalla cellulosa delle alghe marine, la fibra di latte estratta dalla caseina (di latte andato a male) e molto simile alla lana, persino le fibre ricavate da batteri, lieviti e microrganismi che la stilista Suzanne Lee utilizza per i suoi lavori. E molte altre “scoperte tessili” nelle creazioni di Christine Phung, Design Percept, L’Herbe Rouge, A+Z design, Egide Paris, Eric Raisina, Nina Gautier, Gary Cass & Donna Franklin, Jonas Edvard…
Tra le molte curiosità di Textifood, il caravan di Meert, piccola cucina nomade dove lo chef Maxime Schelstraete fa scoprire la sua cucina “street-chic” come a Lille. E il “profumo tessuto” di Francis Kurkdjian , che ha tratto ispirazione da Leonardo da Vinci per creare una sorta di “sfumato floreale” nel chiostro del Palazzo delle Stelline, dove ci si ritrova immersi un vapori sottili che hanno il profumo dei vegetali di Textifood.
Padiglione Lille3000 al Palazzo delle Stelline, C.so Magenta 63- Milano, fino al 14 luglio , lun-sab 11-19




New Orleans Jazz Festival lungo le rive dell’Inn

New Orleans approda a Innsbruck con il New Orleans Jazzfestival. La città sul Mississipi e la città sull’Inn sono gemellate e il segno più evidente di questo gemellaggio, è proprio il Jazz Festival.
Dal 16 al 19 luglio 2015 l’appuntamento è nella Marktplatz di Innsbruck e nelle altre piazze della città, per immergersi completamente nel mondo musicale dell’America del sud. Gli allegri concerti dal vivo delle star dello scenario musicale di New Orleans porteranno nella Capitale delle Alpi i suoni contemporanei della città americana. New-Orleans-Jazz, Rhythm & Blues, Zydeco: sonorità e ritmi che ricordano e fanno rivivere le note di famosi musicisti come Louis Armstrong, Sydney Bechet, Fats Domino o Mahalia Jackson. Ma le sponde del Mississippi non sono le sole ad aver dato i natali a vivaci musicisti… anche in riva all’Inn si trovano personaggi di tutto rispetto: è per questo che il direttore del Festival Markus Linder invita al New Orleans Jazzfestival anche complessi musicali tirolesi. Lo stesso Linder parteciperà attivamente, come presentatore, ma anche tastierista in accompagnamento ad alcuni brani. Capita inoltre che le manifestazioni musicali in programma si trasformino in vere e proprie Jam Sessions, con band e complessi che si mescolano allegramente tra loro, coinvolgendo il pubblico e contribuendo a consolidare concretamente un gemellaggio armonioso e duraturo tra Innsbruck e New Orleans.

New Orleans Jazzfestival
16 – 19 luglio 2015
www.neworleansfestival.at
City break – 2 notti con colazione a partire da 149 euro a persona. L’offerta comprende 1 caffè e 1 fetta di torta nel ristorante Alpenlounge Seegrube a 2.000metri; 1 Innsbruck Card per 48h.

Info: Innsbruck Tourismus, tel. +43 51259850; office@innsbruck.info; www.innsbruck.info.
Per immagini: http://www.innsbruckphoto.at/neu/




Musical & West End: 5 trucchi per un’esperienza a portata di portafoglio

Londra è una sirena, riesce sempre ad ammaliare i turisti con un’offerta impareggiabile di musei, castelli, mostre,  parchi, negozi, musica e teatro. E il West End, ovvero l’area compresa tra le fermate di metropolitana di Covent Garden, Leicester Square, Holborn e Charing Cross/Embankment, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti del palcoscenico con un numeroso impressionate di titoli in cartellone, divi hollywoodiani che calcano la scena (in questi giorni,  Bradley Copper nell’acclamato “The Elephant Man” e Imelda Staunton in “Gipsy”)  e proposte per tutti  e per tutti i portafogli.

Resistere alla tentazione di entrare dovunque può costituire un’impresa davvero un’ardua . Ecco perché diventa strategico tenere bene a mente cinque “comandamenti” del West End prima di cedere e investire il proprio stipendio in biglietti per musical, opera, concerti, balletti e, per i madrelingua che se lo possono permettere, la prosa.

1-CONTROLLARE I PREZZI ORIGINALI PRIMA DI LASCIARSI TENTARE DAGLI “STRILLI” DEI BOTTEGHINI DEL WEST END Prima di farsi prendere dal facile entusiasmo dei numerosissimi botteghini che affollano il West End e offrono biglietti a prezzi apparentemente convenientissimi, controllare su uno dei diversi giornali gratuiti distribuiti in città (i quotidiani Metro o London Evening Standard o uno dei magazine distribuiti nei box collocati vicino alle fermate della metro e talvolta degli autobus) o sulle brochure dedicate al West End che si trovano nei punti vendita, i prezzi originali degli spettacoli proposti. In genere la forchetta di prezzi è piuttosto ampia con punti di partenza anche a 10 sterline (“The Commitments” ad esempio) o 15 sterline (“Wicked” ma anche “Beautiful” o il nuovo “Bend it like Beckham”) e varia a seconda dei giorni della settimana (tra lunedì e giovedì si trovano le proposte più economiche, così come per le matinée, ma può anche accadere di non vedere in scena il primo cast) e, chiaramente, della collocazione dei posti.
Le vere offerte ai botteghini sparsi nell’area del West End sono piuttosto rare. Spesso i botteghini sparsi nel West End pubblicizzano prezzi particolarmente attraenti (ad esempio “Wicked” è quasi ovunque pubblicizzato a 17,99 sterline) come specchietto per le allodole salvo poi scoprire che prima di tutto su quei biglietti grava già una commissione (per l’appunto i biglietti di “Wicked” venduti praticamente a 18 sterline sono quelli proposti a teatro a 15 sterline) e che per di più quei prezzi spesso non sono finiti, occorre aggiungere altre due sterline per la transazione …e il biglietto che a teatro costa 15 sterline sale vertiginosamente a 20 di cui 5 di commissione. Vale la pena? Dipende dal tempo che si ha a disposizione per valutare altre soluzioni (ad esempio recarsi a teatro di persona per verificare le diverse opzioni- vedi punto 3- o piuttosto al TKTS di Leicester Square-vedi punto 4- che, anche in assenza di sconti, offre una maggior trasparenza sulle commissioni).  Ma sicuramente vale la pena informarsi per tempo e acquistare consapevolmente.

2-COMPRARE SUL WEB, SE CI SI MUOVE CON LARGO ANTICIPO LE OFFERTE SONO OTTIME Esistono numerosi siti che, se si acquista in anticipo, offrono prezzi davvero interessanti: da Londontown  a Lastminute fino allo stesso TKTS. Se si decide con largo anticipo cosa vedere dell’enorme offerta del West End e soprattutto quando,  navigare sul web per trovare la proposta più interessante costituisce probabilmente la migliore soluzione.

3-PER CHI VIAGGIA IN ECONOMIA: ACQUISTARE A TEATRO SENZA LASCIARSI INCANTARE DALLE SIRENE DEL VENDITORE E CONSIDERARE GLI “STANDING” Mappa del West End alla mano (tutti i botteghini offrono la mappa dei teatri di Londra con gli spettacoli in scena, nel mese, nel West End), se si ha tempo e voglia recarsi direttamente a teatro per acquistare i biglietti può essere la soluzione migliore, soprattutto se si viaggia in economia. Con qualche accorgimento. Prima di tutto un’avvertenza: i teatri del West End londinese, con ben poche eccezioni, si sviluppano in altezza e hanno diversi palchi e livelli sovrapposti tra loro. Il che significa che o si è nelle prime esclusive file della platea o del primo palco, e possibilmente nella parte centrale delle stesse, o inevitabilmente una parte della scena è preclusa e gli attori potrebbero apparirvi lillipuziani o poco più. Anche in questo caso, vale comunque la pena assistere a uno spettacolo del West End., un’esperienza unica per il contesto, le scenografie articolate, i costumi e i cambi di scena spettacolari, il coinvolgimento del pubblico, le capacità del cast e l’orchestra sempre presente, quanto meno nei musical. Si tratta di spettacoli destinati a rimanere in scena nel West End a lungo, talvolta come per “The Phantom of the opera”, “Les Miserables”, “Wicked”, “The Lion King” o “Mama mia”, per decenni con investimenti anche per questo inimmaginabili per il mercato italiano, oltre i 20 milioni di euro. E i risultati si vedono.
Detto questo, una volta giunti a destinazione chiedere il biglietto più economico in vendita per lo spettacolo a cui si vuole assistere. Sicuramente il più economico porterà in dote una “restricted view”, ovvero una visione limitata (talvolta molto limitata), e il venditore cercherà di vendervi un biglietto più caro che ovviamente porta in dote una visione del palcoscenico migliore (ma è comunque raro avere una visione davvero godibile del palco se non si è disposti a spendere cifre importanti). Cosa fare? Dipende chiaro dalle proprie disponibilità. Se ci si può permettere di spendere almeno 30-35 sterline meglio recarsi al TKTS (vedi punto 4) e verificare le offerte per lo spettacolo a cui si vuole assistere. Se no, non lasciarsi frenare dalla “restricted view” e piuttosto chiedere di verificare sulla mappa del teatro i posti disponibili alla cifra voluta per poterli confrontare tra loro e scegliere il migliore per le proprie esigenze. Per chi non soffre di vertigini infatti  tra i biglietti più economici compaiono molto spesso i posti laterali che danno sulla balaustra dei diversi livelli del teatro, basta sporgersi un po’ e si ha una visione completa di un palco del West End al costo di un cinema londinese (è così ad esempio per “The phantom of the opera”).
Un’altra soluzione per chi viaggia in economia è quella di valutare gli “standing”, ovvero i posti in piedi che, a seconda delle politiche dei diversi teatri , sono venduti una volta che lo show è “sold out” (che, per questo, è diverso dall’avvertenza “house full” che campeggia quando anche gli standing sono esauriti). Tra coloro che offrono gli standing c’è anche “Les Miserable”, tre ore di puro godimento a sole 12,50 sterline.

4-PER CHI HA QUALCHE DISPONIBILITA’ IN PIU’: VALUTARE LE OFFERTE DEL TKTS DI LEICESTER SQUARE Per chi può spendere almeno 30 sterline e non si è mosso prima sul web, la soluzione più economica è quella di recarsi al botteghino di TKTS di Leicester Square, proprio al centro del West End per verificare le offerte del giorno. Gli sconti arrivano al 30-50% del biglietto. Ma è bene tenere presente prima di tutto che i prezzi scontati riguardano solo i biglietti più cari presenti nell’offerta del teatro e che, in seconda battuta, sui titoli storici del West End, soprattutto per gli spettacoli del venerdì e del sabato sera, le offerte, se presenti, sono piuttosto limitate.

5-MAI DI DOMENICA, CON QUALCHE INTERESSANTE ECCEZIONE. E RICORDARSI CHE MATINEE E INFRASETTIMANALI HANNO PREZZI MIGLIORI Il West End di domenica riposa dopo otto spettacoli andati in scena in una settimana tra prime serate e matinée. Ma qualche interessante eccezione non manca come “Jersey Boys”, “Stomp” , “The Commitments” e “The Lion King”. Peraltro, visto che nel West End il fine settimana termina di sabato sera, di domenica così come nei giorni infrasettimanali e nelle matinée si possono trovare offerte di prezzo più che attraenti e può persino accadere di vedersi spostare in avanti i propri posti low cost prima dell’inizio dello spettacolo. Tuttavia, a differenza di quanto avviene nei teatri italiani, dove una volta spente le luci va in scena la tecnica dell’arrembaggio al migliore posto lasciato libero, nel West End i teatri sono organizzati anche di fronte all’eventualità di numerosi posti liberi nelle prime file. Prima dell’inizio dello spettacolo infatti si viene invitati a riconsegnare il proprio  biglietto in cambio di un posto migliore supportato da un documento perfettamente legale. Nel West End capita, raramente, anche questo. Meglio approfittarne!




Giornate dell’architettura in Alto Adige

L’architettura dell’Alto Adige si mette in mostra dall’11 al 14 giugno con un evento tutto nuovo: promosse dalla Fondazione Architettura Alto Adige e da Alto Adige Marketing, le Giornate dell’Architettura invitano il grande pubblico ad andare alla scoperta del patrimonio edilizio della regione. Gli itinerari proposti coinvolgono diverse zone, dalla città di Bolzano e i suoi dintorni (www.bolzanodintorni.info) fino alle località di Brunico, Bressanone, Merano e la Val Pusteria. Focus di questa prima edizione, le ristrutturazioni che hanno permesso a edifici antichi di essere ripensati con nuove destinazioni d’uso. A completare il ricco programma di visite, la Notte dell’Architettura (sabato 13 giugno), e poi ancora studi artistici aperti, tavole rotonde ad accesso libero e il congresso Alpitecture, rivolto ai professionisti del settore.

L’architettura per tutti

Il vino è cultura, ma anche architettura: basta pensare al ricco patrimonio di cantine che si trovano lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige. Per approfondire anche questo aspetto, le Giornate dell’Architettura propongono il “Giro del Vino”, ovvero un tour di un giorno intero (9.00-18.00) che toccherà diverse realtà vinicole della zona, dalla Tenuta J. Hofstätter di Termeno al modernissimo Weinhof Kobler di Magré, e poi ancora la cantina di San Michele Appiano, quella di Nals Margreid a Nalles, la tenuta Elena Walch a Termeno e l’enoteca Niklaserhof di Caldaro. Un percorso complesso ed eterogeneo, che includerà anche degustazioni e il pranzo presso la suggestiva vineria Paradeis di Magré (prezzo 90 euro).
Per approfondire invece il patrimonio urbano della regione, imperdibile l’itinerario “Bolzano e dintorni” (www.bolzanodintorni.info): più breve rispetto al precedente (9.30-12.30) ma altrettanto ricco di spunti. Il focus sarà sulle differenze tra la città più “tedesca”, con i suoi meravigliosi palazzi gotici, e quella “italiana” – anche per stile di vita – caratterizzata invece da elementi architettonici razionalisti e urbanisticamente congiunte dal ponte sul fiume Talvera (prezzo 30 euro): tra i monumenti che si visiteranno, Casa Rizzolli, la scuola professionale Hannah Arendt, l’EURAC e il Monumento alla Vittoria. Per chi invece volesse assaporare anche un tocco di liberty, da non perdere l’itinerario sul Renon (15.00-18.00), con la visita alle case di villeggiatura a Maria Assunta e al Parkhotel Holzner a Soprabolzano.
Ma le Giornate dell’Architettura includono anche altri itinerari (otto in tutto): dalla Val Venosta, con la sua Abbazia Benedettina e la distilleria di whisky Puni, fino agli alberghi di lusso della Val Pusteria. E poi Bressanone, Merano, Brunico e i masi, le tipiche case contadine che sono uno dei tratti distintivi del paesaggio altoatesino.

Eventi: la Notte dell’Architettura e Alpitecture
Clou della manifestazione sarà la Notte dell’Architettura, in programma a Bolzano il 13 giugno: dalle 19, presso la sede dello shop Salewa, gli architetti altoatesini incontreranno il pubblico mostrando i loro progetti e partecipando a dibattiti, oltre ad animare la serata con musica, esibizioni sulla parete di roccia e assaggi di prodotti altoatesini. L’ingresso è libero, l’iscrizione è obbligatoria.
http://fondazione.arch.bz.it/it/eventi/giornate-dellarchitettura/prenotazioni

Infine, per gli addetti ai lavori, dall’11 al 14 giugno ci sarà anche Alpitecture: organizzato da EOS Organizzazione Export Alto Adige, l’evento prevede visite e workshop per progettisti e architetti, un congresso, una tavola rotonda, la proiezione del film “Noi & l’architettura” e le visite dirette agli studi degli artisti locali (tra Lasa, Merano, Lana, Bolzano, Brunico e Campo Tures).

A portata di dito
La nuova applicazione sull’architettura in Alto Adige per iOS, Android e Windows Phone, segnala gli oggetti più interessanti nei dintorni e permette di crearsi un itinerario personalizzato grazie a tante utili informazioni su strutture, progettisti ed eventi. Per info www.suedtirol.info/archapp
Disponibile da fine maggio 2015.

Regole degli itinerari: sono a numero chiuso e su prenotazione e saranno guidati da architetti o esperti. Prezzi a partire da 20 euro.
Per informazioni e prenotazioni: tel. +39 0471 302 813 – info@giornatedellarchitettura.it www.giornatedellarchitettura.it

Muoversi green. Le proposte per chi vuole lasciare a casa l’auto
• In treno, con le Ferrovie Austriache e Tedesche
Con i treni DB-ÖBB EuroCity si raggiunge comodamente Bolzano da Verona a partire da soli 9 € (da Bologna e Venezia SL a partire da 19 €). I bambini fino a 14 anni viaggiano gratis, se accompagnati da un genitore o da un nonno. Per maggiori informazioni: www.megliointreno.it
• Mobilcard Alto Adige
Con Mobilcard, si possono utilizzare tutti i mezzi pubblici del Trasporto Integrato per scoprire l’Alto Adige. Biglietto valido per 7 giorni a 28 €, oppure 3 giorni a 23 €. Mobilcard Junior (sotto i 14 anni) costa la metà, mentre i bambini fino a 6 anni viaggiano gratis.
• Winepass
Abbina Mobilcard & l’offerta lungo la Strada del Vino.
Il Winepass apre le porte dell’affascinante mondo della Strada del Vino dell’Alto Adige. Winepass valido per 3 giorni a 35 €, oppure 7 giorni a 40 €. Per informazioni: www.stradadelvino-altoadige.it

Informazioni:
Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti
tel. 0471 633 488
info@bolzanodintorni.info
www.bolzanodintorni.info




Valtellina e Livigno superstar

Lungolivigno propone due splendide soluzioni di vacanza adatte per tutta la famiglia.

La prima: 4 giorni a spasso per la Valtellina, un itinerario che non annoia, 2 hotel con top spa e cucina gourmet. Un entusiasmante zapping turistico tra vigneti, vecchie corti, ghiacciai e spa all’avanguardia.

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Si inizia da Sondrio, con pernottamento al Grand hotel Posta, un hotel storico, di raffinata bellezza, con la spa firmata Culti. Dopo oltre 150 anni il Grand Hotel della Posta è ancora lì, con la sua facciata pulita che incornicia la centralissima Piazza Garibaldi. Il peso dell’età non si sente grazie ai lavori di ammodernamento compiuti alcuni anni fa, eseguiti nel completo rispetto della tradizione. 38 camere eleganti e arredate con stile, alcune delle quali con i soffitti affrescati, davvero suggestivi, così come quelle all’ultimo piano con tetto mansardato e travi a vista. Al pianterreno un bar che si affaccia direttamente sulla piazza, dove fermarsi a merenda per una fetta di torta o per un aperitivo in un ambiente raffinato. Le emozioni cominciano qui, ammirando la vasta collezione di opere d’arte, dai quadri fiamminghi ad alcune interessanti opere più moderne, come sculture e installazioni artistiche che rendono gli spazi comuni dell’hotel dei luoghi dove sostare a meditare. E osservare. Come in un museo.

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Oltre all’arte, tra queste antiche mura, è anche “spa–time”, nell’elegante centro benessere firmato Culti, dove predominano la pietra e il legno. Qui ci si può rilassare nell’ampia vasca idromassaggio, nella sauna e bagno turco. A completare la zona wellness una sala per i trattamenti e una piccola zona fitness. Altrettanto suggestive le vecchie cantine dove sono stati mantenuti i muri in pietra e i soffitti con le volte a botte.
Il secondo giorno si parte per Livigno, passando per Bormio: qui si può scegliere tra la visita del centro storico dell’antica Contea oppure per prolungare il relax ai Bagni Vecchi (sconto per gli ospiti di Lungolivigno). Nel piccolo Tibet, gli ospiti vengono coccolati dal team dell’hotel Lac Salin SPA & Mountain Resort: shopping, passeggiate, relax alla Mandira Spa – 900 mq di rifugio con una grande piscina con vasca idromassaggio, percorso Kneipp, doccia di ghiaccio, sauna finlandese e bagno turco.
Il quarto giorno si salutano le montagne del piccolo Tibet e si parte alla scoperta dell’incantevole itinerario del trenino rosso del Bernina che riporta gli ospiti a Sondrio per l’ultima notte da trascorrere al Grand hotel della Posta.

Il pacchetto include:

•​4 mezze pensioni nei due Hotels più belli della Valtellina: ricche colazione a buffet, menu serale da 5 portate a scelta
•​Viaggio di AR con il Bernina Express da Tirano a St Moritz alla scoperta dei Ghiacciai
•​Ingresso nei centri wellness dei due Hotel, accappatoi e ricco set di cortesia
•​Shopping nei negozi “Lungolivigno Fashion”
•​connessione wireless gratuita nelle camere

4 notti euro 449,00 a persona in camera doppia,
bambini fino a 12 anni 40%, inferiori ai ai 6 anni 50% . 3. letto adulti – 30%

Valido dal 13 giugno al 8 agosto e dal 23 agosto al 14 ottobre 2015

La seconda: il trenino è proprio quello dell’immaginario comune: rosso, piccolo, che inarrestabile passa audacemente tra vallate e ghiacciai. Salire su quel treno è un’esperienza memorabile: si prende il treno alla stazione di Poschiavo e in soli 18 km viene superato un dislivello di oltre 1200 mt e lo spettacolo che si gode dai vagoni è un intreccio di colori e paesaggi incredibilmente suggestivi.

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Si lambisce il ghiacciaio del Morterasch e si può visitare il miracolo geologico delle Marmitte dei Giganti, nella bellissima Val Cavaglia, accessibile solo a piedi o in treno, ma non in macchina. L’itinerario culmina a St Moritz, capitale dell’Engadina, ma prima si ammira il contrasto cromatico del lago Bianco e del Lago Nero, in corrispondenza del passo Bernina (2253 metri d’altitudine).
Il pacchetto pensato dal gruppo Lungolivigno prevede 2 pernottamenti all’hotel Parè, con trattamento in mezza pensione, accesso al centro benessere; biglietto ferroviario di andata e ritorno sulla tratta Poschiavo – St. Moritz sulla carrozza 2° classe.
A disposizione dei clienti: mountain bike e attrezzatura per il trekking, ma anche tutte le mappe per muoversi in sicurezza su questa zona dell’Arco Alpino. Sono oltre 600 i chilometri digitalizzati per chi vuole scoprire questi luoghi sulle due ruote, oltre a uno dei bike park più famosi d’Europa. Per chi preferisce camminare, ci sono anche passeggiate di tutti i tipi, da quelle più easy per chi non vuole faticare troppo come il Crap de la Parè: un balcone naturale a 2.400 metri d’altezza da dove si può ammirare tutta la piana di Livigno e le vallate circostanti; a quelle più impegnative in mezzo ai pini mughi della Val Viera oppure quella che conduce fino alla vetta del monte Breva (3.014 metri), confine naturale tra la Svizzera e l’Italia. Vengono inoltre organizzate passeggiate di gruppo o escursioni in mountain bike in compagnia del bike team Lungolivigno.
E per chi ama l’acqua: per tutta l’estate il lago di Livigno è navigabile ed è possibile noleggiare in loco windsurf, canoe e barche a remi. I bambini si possono inoltre divertire nel nuovo Livin’ Sun Park: un grande parco giochi interamente realizzato con fieno e legna.

Valido dal 27.06 al 7.8.2015 e dal 21.08 al 14.09.2015 presso l’hotel Parè

2 notti euro 174,00 a persona in camera doppia standard

Info e prenotazioni:
www.lungolivigno.com
tel. 0342 990111




Trekking in Abruzzo con i professionisti dell’equitazione

di Matteo Rolando – Verdi pendii, dolci declivi e imponenti montagne dai colori ricchi di fascino: questo è il magico paesaggio offerto dalla comunità montana Sirentina in Abruzzo. Ed è in questa cornice, nel borgo di Ovindoli (Aq), che nel weekend dal 12 al 14 giugno la scuderia Horseman in collaborazione con all’Ente di Promozione Sportiva Opes Italia Lombardia, organizza un trekking a cavallo, con soggiorno in hotel a trattamento di mezza pensione. La scuderia Horseman <ha il compito fondamentale di promuovere e gestire attività sportive dilettantistiche con particolare riferimento a tutto ciò che concerne il mondo dell’equitazione, con tutte le attività ad essa connesse, ivi compresa la parte formativa, di studio e conoscenza scientifica dei cavalli, di divulgazione dei metodi di addestramento dei cavalli e di formazione dei cavalieri>, si legge nel suo statuto costitutivo del 2014. Non solo gli adulti, ma anche i bambini sono quindi  benvenuti, con l’intento di promuovere la conoscenza dei cavalli e la vita a contatto con la natura. Al trekking parteciperanno anche due istruttori di 1° e 3° livello dell’ente promozione sportiva Opes italia, il cui metodo di insegnamento si basa sul principio del più totale rispetto per il cavallo. Per chi volesse maggiori informazioni, può contattare direttamente la scuderia Horseman all’indirizzo email asdscuderiahorseman@yahoo.it, oppure telefonicamente ai numeri 333/8318708 – 339/3784774.

Facebook ASD Scuderia Horseman Pioltello




I cinque festival dell’estate per girare l’Europa

L’estate è sinonimo di festival, di musica, teatro, danza, cinema o di qualsiasi altra arte più o meno formalmente riconosciuta. Per di più simili festival sono sempre ottime occasioni per la scoperta di un territorio, della sua offerta enogastronomo e del suo patrimonio artistico. Da soli o in compagnia, le proposte non mancano. Senza considerare, seguendo i propri interessi, c’è sempre la possibilità di conoscere altre persone che condividano i propri hobby e passioni, rendendo l’esperienza indimenticabile sotto ogni profilo.

Ecco qualche idea: festival da non perdere e località in cui comunque vale la pena pensare di trascorrere qualche giornata all’insegna del divertimento.

1-Festival del Cinema di Taormina, 13-20 giugno
Vera e propria full immersion di anteprime e incontri per tutti gli amanti dell’ottava musa in un tourbillon di feste, eventi e star.  Il festival offre l’occasione per visitare il tesoro archeologico della città e dei dintorni. Il teatro greco ma non solo. Senza considerare che tra un’anteprima e un party c’è un mare stupendo dove potersi rilassare qualche ora. Che dire poi del patrimonio enogastronomico siciliano? Da solo varrebbe il viaggio.

2-FIB 16-19 luglio, Benicàssim (Spagna)
Il FIB è il principale festival di musica indie in Europa e comprende festival paralleli dedicati al cinema, alla danza, alla moda e molto altro che prendono vita sulla assolata e divertente costa spagnola.
Si tratta di un festival a portata di bambino.  Il festival offre infine l’occasione per visitare le vicine Valencia e Barcellona, città meravigliose  facilmente raggiungibili da Benicàssim. A Valencia, dopo aver scoperto l’autentica paella innaffiata da caraffe di “agua de Valencia” (cocktail a base di Cava spagnolo o, in sua mancanza, champagne o prosecco, succo d’arancia, vodka e gin), si potrà visitare lo spettacolare Oceanografic (spazio immenso, circa 100.000 metri quadrati  in cui sono ospitate circa 500 specie per un totale di 45.000 esemplari) presso la Città delle Scienze. A Barcellona il binomi Ramblas e Gaudì risulta sempre vincente.

3-TOMORROWLAND, 24-26 luglio, Boom (Belgio)
Famosissimo festival di musica elettronica che ha raggiunto il record di circa 120.000 visitatori in soli due giorni. Si tratta di un evento spettacolare, dall’ambientazione fantasy, con diversi palchi dai quali partono fuochi d’artificio, fontane d’acqua e coriandoli. Da qui è possibile raggiungere in meno di mezz’ora,  Anversa, la seconda città del Belgio, famosa come c’entro d’arte ma anche per la sua via dello shopping.

4-CAMP BESTIVAL, 30 luglio-2 agosto, Lulworth Castle (UK)
Il  festival Lulworth Castle   unisce  musica, intrattenimento e attività per bambini in una delle località più amate del Dorset.Costruito nel 17° secolo come padiglione di caccia il castello è poi diventano casa di campagna all’interno di una vasta proprietà terriera in grado, nel corso dei secoli, di ospitare il Re e la sua corte. Il festival offre un’ottima occasione per visitare un tesoro che, dal 1998, è compreso nella English Heritage.  Il festival si trova inoltre a poca distanza dalla Jurassic Coast, tratto costiero di 153 km dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per via dei reperti fossili e della sua formazione geologica.

5-SZIGET FESTIVAL, 10-17 agosto, Isola di Óbuda, Budapest (Ungheria)
Il festival di quest’anno annovera un cast particolarmente ricco grazie alla presenza di Robbie Williams, Basement Jaxx, Kasabian, Avicii e dei Gogol Bordello. Il festival prende vita su un’isola nel mezzo del Danubio, solo in apparenza lontanissimo dal frenetico centro di Budapest, eppure facilmente raggiungibile con una breve corsa di traghetto dalla capitale ungherese che, tra un concerto e l’altro, offre sicuramente più di un un’occasione di visita e di sosta golosa in una delle numerosissime pasticcerie che affollano il centro storico della capitale dell’Ungheria.

 

 




Umbria, dove ascoltare il silenzio

Con la primavera che avanza verso l’estate, cresce la voglia di week end, di fughe più o meno lunghe dalla città, dal lavoro e dalle convenzioni. Non viaggi e vacanze vere e proprie, ma giornate all’insegna del relax, per rigenerarsi dopo gli intensi mesi invernali.  L’Umbria, per chi può, può offrire un’ottima alternativa: culla dell’arte italiana, ricca di tesori storici, patrimonio dell’enogastronomia. Insomma se si ha a disposizione qualche giornata da dedicare a se stessi … un fine settimana a metà strada tra Assisi, Spello e Perugia può fornire un’ottima alternativa

In Umbria borghi e città offrono ai visitatori un patrimonio artistico notevole, tra splendori architettonici, capolavori di pittura e scultura, eventi culturali. Località dove ancor oggi si respira il misticismo di tempi passati, legati a testimoni di fede che hanno contribuito a renderle celebri. San Francesco e Santa Chiara sono sicuramente i più noti, ma anche San Benedetto da Norcia, San Valentino, patrono di Terni, Santa Rita da Cascia. Luoghi di fede che diventano veri e propri percorsi per chi cerca silenzio e spiritualità. In Umbria anche il panorama che si apre allo sguardo tra dolci colline, borghi medioevali e uliveti, regala una boccata di ossigeno, una sensazione di pace e serenità, un’immagine che si imprime nello spirito e nel cuore. In ascolto del silenzio

E Brufa, con il Borgobrufa SPA Resort,  potrebbe essere un buon punto di partenza grazie ad una collocaiozne che lo pone nel cuore stesso dell’Umbria, a 15 minuti da Perugia, Assisi, Spello; poco più di 30 minuti da Todi, Spoleto, Gubbio, il Lago Trasimeno e Orvieto. Non solo. Lo stesso Brufa offre un inconsueto parco di sculture en plein air: è “Scultori a Brufa”, ideato nel 1987, dove ogni anno in agosto uno scultore espone i propri lavori per le strade e le piazzette del borgo e realizza un’opera ad hoc che viene donata al paese per arricchire il parco sculture. Tra le opere spicca anche “Il grande alone” di Gino Marotta (2002),  gigantesco albero in acciaio inox alto 8 metri,.

L’hotel immerso in 4 ettari di verde, tra olivi e giardini, offre un’oasi di silenzio dove è assicurata la totale privacy, il luogo ideale per fuggire dalla quotidianità. Costituito da vari casolari, il Resort è stato completamente ristrutturato dall’attuale proprietario Andrea Sfascia e dalla moglie Ivana, mantenendo l’originaria struttura dell’antico borgo tipico umbro e nel rispetto della natura, in piena armonia con il territorio. Eccellente gastronomia e ambienti di charme sono elementi di spicco del resort, ma punta di diamante è sicuramente la Spa. Oltre 1.200 mq ne fanno il centro benessere più grande dell’Umbria, con ambienti esclusivi, trattamenti personalizzati, prodotti naturali e marchi di ottimo livello. Silenzio, relax, quiete, pace, romanticismo: sono queste le parole chiave di Borgobrufa SPA Resort. Proprio per questo, per regalare agli ospiti una pausa di pace l’hotel con una scleta piuttosto inconsueta ha deciso di non ospitare matrimoni né grandi eventi e da quest’anno ha scelto di essere 15+, ovvero accessibile solo ad un pubblico adulto.

Info: Borgobrufa SPA Resort – Via del Colle 38, Torgiano (PG) – tel. 075 985267–

www.borgobrufa.it




Parigi Bistrot: gli indirizzi da non perdere

Siete finalmente approdati nella Ville Lumiere e non  sapete scegliere tra le tante delizie della cucina francese?
Atmosfera, sapori e quel gusto spesso un po’ retro (ma non sempre) che abbiamo imparato ad amare nei film che fanno di Parigi la vera protagonista della pellicola. Un buon punto partenza potrebbero essere questa manciata di indirizzi che propongono un connubbio  innovazione e tradizione della migliore cucina d’Oltralpe selezionati da rendezvousenfrance
Quanto ai prezzi…ce ne è per tutte le tasche….

1)  Le Baratin
3 Rue Jouye-Rouve (XX° arrondissement)

Atmosfera da vecchio bistrot, menù scritto sulla lavagna e la cucina della chef argentina Raquel Carena così semplice e personale.

2) La Crèmerie
9 Rue des Quatre Vents, Saint-Germain

Si possono degustare la burrata con qualche pomodori ciliegino, il camembert fermier, il tian di verdure preparato da Hélène.

3) Benoit
20 rue Saint Martin (IV arrondissement)

É una delle perle dell’universo gastronomico di Alain Ducasse e unico bistrot stellato della capitale dall’atmosfera confortevole, aperto nel 1912 e mantenuto l’atmosfera dell’epoca: boiseries, velluto, specchi e lampadari d’antan. Specialità parigine classiche, dal pâté in crosta alle lumache, il filetto di sogliola, la leggendaria tête de veau, i profiteroles Benoit e una carta dei vini di oltre 350 referenze. Secondo il noto chef Alain Ducasse non esiste posto “più bistrot e più parigino di Benoit”.

4) Terroirs Parisiens
20 Rue Saint-Victor (V arrondissement)

Yannick Allena, chef celebratissimo (tre stelle Michelin dal 2007 nel suo ristorante gastronomico, e “chef dell’anno” 2014 per Gault&Millau), è erede di una famiglia di bistrotiers e in omaggio ai locali che i suoi genitori gestivano nei dintorni di Parigi, dove è cresciuto, ha aperto un bistrot dal look contemporaneo (design Wilmotte) e dalla cucina di tradizione, attenta ai produttori e alle ricette dell’Île de France. Per molti il miglior bistrot della città.

5) Allard
41 Rue Saint-André des Arts (VI arrondissement)

Nel cuore di Saint-Germain-des-Prés, un bistrot  aperto nel 1932 dalla mère cuisinière Marthe Allard, arrivata a Parigi dalla Borgogna. Gestito dalla famiglia Allard fino alla metà degli anni ’80, ne continua lo spirito di tradizione. Specialità classiche, dalle cosce di rana al pollo arrosto della Bresse e l’immancabile Tarte Tatin. Il tutto preparato dalla chef Laëtitia Rouabah e dal suo “secondo”, un’altra donna, Emilie Villon.

6) Abri
92 Rue du Faubourg-Poissonnière (X arrondissement)

Un piccolo bistrot (bourgeois-bohémien), nel quale opera lo chef giapponese Katsuaki Okiyama, considerato una star della Bistronomie, (neologismo che interpreta la nuova tendenza della cucina francese) con proposte francesi rivisitate con raffinatezza e leggerezza japan.

7) Le Comptoir
9 Carrefour de l’Odéon

Yves Camdeborde e tutta la sua équipe propongono una cucina Bistrot Brasserie con l’intento di riprendere la tradizione francese di una cucina golosa e raffinata.

8) La Dame de Pic
20 Rue du Louvre (I arrondissement)

Anne-Sophie Pic gestisce il bistrot con lo chef Xavier Jarry. La Pic ricrea l’universo gastronomico francese ogni giorno nei suoi piatti, nei quali vista, odore e sapore devono essere le componenti essenziali.

9) L’Opéra Restaurant
Place Jacques Rouché – Palais Garnier (IX arrondissement)

Un luogo unico concepito dall’architetto Odile Decq con scalinata teatrale e mezzanino dalle forme avvolgenti. Lo chef Stéphane Midi propone una cucina francese rivisitata.

10) Sur Mesure
251 Rue Saint-Honoré (I Arrondissement)

Lo chef stellato Trierry Marx propone una cucina innovativa e creativa che combina ispirazioni francesi e asiatiche. La location è interamente bianca, curata da Patrick Jouin e Sanjit Manku.

11) Ma Cocotte
106 Rue des Rosiers (XVIII arrondissement)

Vicinissimo al famoso mercato delle pulci di Saint-Ouen. Philippe Starck, noto designer francese ha contribuito a creare un luogo vintage, speciale e surreale. Cucina tipica da Bistrot, ma non solo.

12) Le ciel de Paris
Tour Maine Montparnasse, 33 avenue du Maine (XV arrondissement)

Si trova al 56° piano del secondo grattacielo più alto della capitale francese, la Tour Montparnasse. Ciel de Paris unisce l’eccellenza della cucina e una sensazione unica, quella di avere Parigi ai propri piedi. La cucina è diretta dallo Chef de cuisine Christophe Marchais e dallo Chef Pâtissier Baptiste Méthivier; i piatti, delicatissimi e raffinati, ripercorrono le grandi tappe della cucina francese.




Gardaland batte EXPO 5 a 1

Perché visitare l’EXPO quando si può andare a Gardaland con la stessa cifra e, più o meno, con lo stesso tempo partendo da Milano? E’ probabile che con il passare dei giorni in molti si trovino di fronte a questa alternativa per il fine settimana: stessa cifra (a prezzo pieno Expo costa 39 euro al giorno, Gardaland 38,5 euro. Per gli abbonamenti stagionali  invece quelli ordinari per adulti per Expo ammontano a 115 euro, per Gardaland partono da 52), stesso impiego di tempo partendo da Milano e provincia (per Peschiera del Garda, via Frecciabianca, ci vuole un’oretta, quanto per recarsi a Rho in metro) e stessa aspettativa di divertimento.

Ora, avendoli provati entrambi, peraltro nella stessa afosa prima settimana di maggio, posso sostenere che, per quel che mi riguarda, Gardaland batte Expo 5 a uno.  Ecco perché:

1-Il fattore D come divertimento. Se ci si vuole divertire su montagne russe, giostre e giochi interattivi, tanto vale andare a Gardaland maestri del settore da oltre 40 anni.
Non è un caso che  in EPXO il padiglione di maggiore successo è quello del Brasile dove si può passeggiare (e saltare a meno che hostess e steward non vigilino troppo da vicino) su un’enorme rete in corda elastica stesa su giardino di coltivazioni autoctone.  Ma mentre sulla rete si affollano decine di persone ogni minuto,  sono in pochi coloro che si soffermano poi sui pannelli esplicativi. Alzi la mano chi è realmente interessato a scoprire le tecnologie attuali e quelle che guideranno l’alimentazione del futuro (nei casi per di più in cui realmente i padiglioni di EXPO hanno sviluppato il tema della manifestazione, non limitandosi a un allestimento scenografico ma più da Bit che non da Esposizione Universale)! Ha tutta la mia ammirazione. Per quanto mi riguarda io confesso che i miei interessi nell’ambito delle tecnologie agricole sono piuttosto limitati (molto a dire il vero. Scoprire l’origine del pomodorino ciliegia non mi elettrizza e neppure sapere che sussistono delle tecnologie per desalinizzare l’acqua)  e che la mia soglia di attenzione su filmati celebrativi dei diversi governi, sul modello del Cinegiornale dell’istituto Luce, non vanno oltre i due minuti.
…E allora tanto vale liberarsi dai sensi di colpa e, se si cerca il divertimento, dirigersi direttamente a Gardaland, piuttosto che ai padiglioni di EXPO, dove i tappeti elastici non mancano e ci si può tranquillamente saltare sopra, ci sono tutte le varianti possibili di montagne russe e persino le giostre con i cavalli modello ottocentesco e i filmati proposti sono in 4D e divertentissimi, non celebrazioni dei singoli paesi da toni trionfali.

2-Scenografie e istallazioni: Albero della Vita contro Casa (Albero) di Prezzemolo. Spesso chi va in EXPO cerca architetture particolari, d’avanguardia, come quelle che hanno segnato le EXPO degli ultimi cento cinquant’anni e allestimenti innovativi. Probabilmente non mancano anche se, personalmente, e non ho trovato nulla di così straordinario. Ma non sono un’esperta né di architettura né di design. Certo: mi piacerebbe capire quale sia il confine tra il kitch e l’opera d’arte visto che, mio giudizio, molte istallazioni di EXPO lo oltrepassano nonostante le prime iniziali ovazioni: tanto per fare alcuni esempi la struttura con i tre cavalli a dondolo nei colori della bandiera italiana, quella con la mano aperta, le sculture dei tre carciofi e dei peperoni o il grande uccello davanti a padiglione ceco…solo per fare alcuni esempi. Ma si tratta di un’opinione chiaramente. Peraltro mi sono divertita a fotografare tutte queste istallazioni, insieme al padiglione a forma di canestro del Qatar, alla fortezza del deserto dell’Oman, alle vele del Kuwait, alla sfera dell’Azerbaijan e all’Albero della Vita con fiori e logo di EXPO che si aprono durante il giorno, e razzi e luci di sera. Ma lo stesso Albero della Vita ha una forma che ricorda molto da vicino i cosiddetti “calcinculo” dei vecchi luna-park.
E allora tanto vale Gardaland, tripudio di scenografie curatissime nei minimi dettagli su cui non ci si deve interrogare troppo sui significati reconditi: Fuga Da Atlantide, Mammut, I Corsari e la Valle dei Re da sole valgono il viaggio. Per non parlare del villaggio del Vecchio West, parte della storia ormai quarantennale di Gardaland, e della più recente Casa (Albero) di Prezzemolo in cui, a differenza dell’albero della vita, ci si può anche entrare.

3-La parata di Foody contro Prezzemolo&Friends. Non c’è storia. Con 40 anni di esperienza alle spalle, le parate e gli show di Gardaland sbaragliano quanto (poco) finora si è visto in EXPO.

4-Alberi, fiori, fresco e panchine. Anche qui non c’è storia. Da quarant’anni Gardaland cura ogni minimo dettaglio dei giardini in cui è immerso il parco, EXPO offre prati e, all’interno dei singoli padiglioni, qualche giardino a cui tuttavia si accede troppo spesso dopo estenuanti code. Non solo. A Gardaland le panchine sono dovunque e sono previste persino aree relax, come se in un parco di divertimenti si rischiassero forti dosi di stress. In EXPO le panchine sono proprio sconosciute e per riposarsi un po’ tra un’attrazione e l’altra, occorre generalmente entrare negli spazi dei padiglioni o dei ristoranti oppure trovar posto nei prati. In ultimo: Gardaland è stato studiato per i mesi estivi e l’acqua vaporizzata o nelle attrazioni e nelle fontanelle, abbonda. Senza considerare che il lago di Garda è a un tiro di schioppo dal parco…. e un tuffo nelle giornate più calde potrebbe risolvere tutto. In EXPO per combattere l’afa ci sono solo le numerose fontanelle di acqua potabile, ma le zone in ombra sono davvero rare, così come l’acqua vaporizzata e inesistenti le vasche dove, almeno ufficialmente, si può trovare refrigerio.

5-Code&Scolaresche Certo le file non mancano sia per EXPO che per le Gardaland. Ma EXPO è entrata di diritto nelle gite scolastiche di quest’anno, in quanto si suppone che si apprenda qualcosa, quindi tute le scuole d’Italia si stanno dirigendo a Rho per l’occasione. A Gardaland non ancora. Peraltro a Gardaland basta pagare e c’è perfino il modo di saltare le code attraverso corsie preferenziali.

EXPO invece per ora è imbattuta sull’offerta serale. Almeno fino a metà giugno quando anche Gardaland chiuderà in battenti alle 23 anche se, per ora, EXPO offre l’offerta migliore anche sul fornte die prezzi di una serata in Expo (il biglietto di ingresso dopo le 19 costa solo 5 euro).