1

Tilia, un ristorante bonsai tutto da scoprire all’ombra delle Dolomiti

A Dobbiaco, immerso nel paesaggio fatato dell’Alta Pusteria, c’è un minuscolo ristorante che vale la pena di scoprire. Una vera e propria perla all’ombra delle Tre Cime che potrebbe rivelarsi la scusa ideale per programmare qualche giorno di relax tra le nevi dell’Alta Pusteria.
Ristorante Tilia Foto 1
Tilia è un ristorante bonsai (5 tavoli con al massimo 20 coperti) da una stella Michelin strenuamente voluto, pensato e persino arredato da Chris Oberhammer, chef dalle origini alto-atesine e dall’esperienza francese, a Dobbiaco, una località che sembra uscita da un racconto di Hans Christian Andersen. Da Cortina basta un’oretta di macchina, una ventina di km (percorribili anche attraverso i circuiti dedicati allo sci di fondo che qui costituiscono una religione), per arrivare a Dobbiaco. Ma è tutto un altro mondo.
Ristorante Tilia foto 3
Oberhammer infatti non ha puntato su grandi strutture per turisti dai portafogli gonfi né su locali alla moda per i vip di passaggio, ma su un posto in cui “il dialogo enogastronomico” con lo chef è il vero protagonista, immersi nello splendido contesto naturale delle Dolomiti. Le pareti di Tilia infatti costituite prevalentemente da grandi vetrate che permettono di godere (la struttura è in affitto dal comune di Dobbiaco fino al 2020), oltre che delle pietanza, anche delle montagne circostanti, non a caso dichiarate patrimonio dell’umanità.

Tilia punta a con il cliente attento ai sensi e ai sapori e non alle mode. Un ospite, più che un cliente, che come in una sala da pranzo privata si senta a suo agio nel dialogo con chef e sommelier. “Ho iniziato a pensare a una realtà dove fosse possibile costruire un dialogo con i clienti incentrato sull’enogastronomia quando, nel mio precedente ristorante, un ospite mi fece notare che la prestanza del personale da sala non era all’altezza dei piatti proposti. Ecco, in quel momento ho immaginato una realtà diversa, dove anche le dimensioni ridotte del locale aiutassero a sviluppare il dialogo” racconta Oberhammer che ha dato vita al sogno cinque anni fa. E l’esperimento funziona.

La carta è concentrata su percorsi degustativi mai banali che sposano innovazione e tradizione a partire dai 60 euro a persona. I prodotti chiaramente freschi, genuini e, quando si può legati, al territorio. La scelta non è illimitata ma accuratamente studiata e varia nel tempo. Lo stesso vale per la carta dei vini articolata su proposte che guardano con interesse ad un territorio ricco e tutto da valorizzare.




Londra: cinque regole per sopravvivere all’arrivo nella City

Difficile non amare Londra, nonostante i prezzi folli richiesti dagli hotel per il soggiorno e le cifre ancora più esorbitanti per trasporti e servizi. Prezzi resi ancor di più irreali dalla perdita di valore dell’euro sui mercati monetari.

Eppure la City continua ad attrarre folle di turisti che, week end dopo week end, si riversano sulle rive del Tamigi complice la concorrenza delle linee low cost sulle tratte che collegano il Bel Paese a Londra e i prezzi dei voli ormai alla portata di tutte le tasche. A Saint Paul o a Trafalgar, così come a Camden Town o a Greenwich l’italiano imperversa. C’è chi sceglie Londra per i musei, chi per i mercatini e chi infine per quell’energia che solo la City sembra essere in grado di trasmettere anche al turista meno attento (insomma proprio a quello che mai si potrebbe definire viaggiatore). Ognuno insegue il suo sogno. Anche se spesso, a caro prezzo.

Ecco quindi qualche semplice regola per sopravvivere al caro sterlina e godersi, serenamente, più fine settimana possibile sotto il Big Ben.

1-Iniziamo dal sospirato arrivo a Londra. Scegliere dove possibile Heathrow garantisce un vantaggio non da poco: il collegamento grazie alla Piccadilly Line con tutta la città senza attese particolari o orari penalizzanti, e al costo di un viaggio in metropolitana o meglio ancora di una sola travel card giornaliera con cui coprire anche gli eventuali ulteriori spostamenti in autobus o gli altri viaggi da effettuarsi nella giornata di arrivo. Se proprio i voli con arrivo e partenza da Heathrow fossero proibitivi, il suggerimento è quello di non farsi prendere dalla foga comprando i biglietti di collegamento dei treni ad alta velocità o degli autobus privati o promossi dalle diverse linee aeree fin dall’Italia (all’aeroporto di Milano Malpensa c’è addirittura un apposito desk poco prima degli imbarchi su Londra….). Sono cari come l’oro e prevedono viaggi ad orari prestabiliti che potrebbero tradursi anche in attese di mezz’ora una volta sbarcati. Per quanto possibile poi la formula su strada è sempre meglio evitarla in una citta congestionata come Londra, visto che il rischio concreto è quello di trascorrere ore sull’autobus al posto che per le vie dello shopping della City. Cosa fare quindi? Una volta sbarcati, cercare gli sportelli delle ferrovie che servono i singoli aeroporti chiedendo la formula più economica per approdare in centro. Spesso, contrariamente a quanto ci lasciano credere dall’Italia, si tratta di servizi assolutamente puntuali, che eventualmente implicano una fermata lungo il percorso (con una differenza che, per quanto riguarda il collegamento su Gatwick si traduce in una decina di minuti circa) e decisamente più economici dei treni ad alta velocità e degli autobus. Non solo grazie al sistema di trasporti integrato offerto dalla City, con l’acquisto del biglietto si può tranquillamente fare, a un prezzo decisamente conveniente, il biglietto giornaliero valido per tutti i viaggi effettuati nel corso della giornata.

2-Cambi: evitare come la peste i cambi all’interno degli scali … propongono cambi fuori mercato che rendono la città difficile da godere. Piuttosto, partiti dall’Italia con una somma sufficiente a coprire le prime necessità per arrivare all’hotel (all’incirca 50 euro a testa), scegliere i cambi privati in centro. Quelli posti nella parte alta di Oxford Street e a Covent Garden (proprio al lato del mercatino di cianfrusaglie coperto verso lo Strand e di fianco al Museo dei Trasporti ve ne è uno particolarmente conveniente) generalmente offrono le soluzioni migliori.

3-Trasporti: il vero noto dolente per chi è abituato, a Milano, a spendere per l’abbonamento mensile 35 euro … e già non li considera pochi. Ecco a Londra è bene dimenticarsi il cambio e, visto che si va per visitare la città, evitare pidocchierie che poi potrebbero ritorcersi contro (ad esempio cercando di convincerci che tanto gireremo a piedi…Londra è immensa). generalmente le maggiori attrazioni turistiche sono nella zona 1 e 2. Ma un viaggiatore non alle prime esperienza a Londra potrebbe voler sconfinare pur di visitare posti magnifici (e assolutamente consigliabili) come Richmond, Wimbledon, Kew Garden e Greenwich. Quindi una volta spento il cambio automatico nel cervello preferire per un solo giorno il biglietto giornaliero per almeno le prime due zone (travel card) o meglio ancora la Oyster card (una tessera magnetica caricata di volta in volta che permette di scalare i viaggi effettuati fino al massimo della corrispondente travel card). Per più giorni, se si ha intenzione di girare molto, è meglio vagliare le diverse formule di travel card (la Oyster infatti non copre le formule turistiche a più giorni). Inoltre è bene considerare che il prezzo dei viaggi a Londra differisce, e di molto, tra gli orari dei lavoratori (peak) e tutti gli altri (off peak). Se non si hanno necessità particolari meglio sempre chiedere un off peak…a meno di non voler condividere un viaggio in metro con i pendolari diretti alla City. La differenza non vale nei fine settimana dove la tariffa è unica: fortunatamente il prezzo scelto è il più basso, ma (c’è sempre un ma nella vita), quando si viaggia su Londra nel fine settimana è sempre bene tenere gli occhi ben aperti …. molti tratti di metro chiudono, così come molte stazioni, in genere già qualche giorno prima campeggiano gli avvisi nelle diverse fermate e sulla free press (Metro), ma non escludete sorprese amare dietro l’angolo…capitano …. meglio quindi calcolare bene i tempi, lasciandosi un margine.

4-Walking distance: per i londinesi, soprattutto per gli albergatori, è un concetto molto ma molto relativo. Prima di scegliere un hotel verificate, cartina alla mano, dove si trova rispetto alle attrazioni che vorrete visitare e, soprattutto, alla fermata di metropolitana più vicina (che quando ci si è perde è sempre un valido punto di riferimento). Un po’ perché la conoscenza della città da parte del turista è inevitabilmente relativa, un po’ perché la città non ha una confermazione da città romana e le strade spesso girano su se stesse, si rischia di girare per ore…se possibile quindi cercate una soluzione facile da raggiungere…anche di sera quando l’illuminazione non è un gran che e in giro ci sono solo tanti altri turisti italiani a cui non vale la pena chiedere informazioni.

5-Non esistono solo Chealse e Mayfair. Londra offre numerose tipologie di sistemazioni, in ancora più numerose aree che nulla hanno da invidiare al pieno centro. Io in genere vado a Ealing Broadway, prima ancora ad Acton Town. Zone residenziali verdi, tranquille molto ben collegate con la metro (20 minuti -30 al massimo sul pieno centro della City) che da settembre 2015 inizierà a viaggiare 24 ore su 24 e ovviamente con sistemazioni più economiche rispetto a quelle presenti nella zona 1. Lo svantaggio? Sono entrambe aree poste in zona 3 quindi la metro è un po’ più cara. In compenso ci sono ottimi hotel e B&B che, sul medio periodo, convengono. Dar un’occhiata (consapevole) ai prezzi offerti da zone turisticamente meno ovvie, può essere una buona idea. Poi chiaramente tutto dipende dal budget e dalle proprie priorità.




A Parigi riapre lo storico Hilton Paris Opera

A Parigi riapre l’Hilton Paris Opera dopo un’imponente ristrutturazione da 50 milioni di dollari. L’operazione ha riportato al suo antico splendore uno degli hotel simbolo della Ville Lumière. Originariamente progettato dall’architetto Juste Lisch per accogliere i visitatori dell’Exposition Universelle del 1889, oggi l’Hilton Paris Opera si è rinnovato con un look chic e contemporaneo.
Nel cuore dell’arrondissement dell’ Opera, sulla Rive Droite, l’hotel è a breve distanza dagli Champs-Elysées e dai luoghi culto dello shopping parigino, come le Galeries Lafayette e Printemps Haussmann.
Il maestoso Le Grand Salon, cuore storico della struttura, le 268 camere e suite, i bar e i ristoranti, le sale riunioni e gli spazi per eventi, sono stati tutti rinnovati con la supervisione della società di progettazione Richmond International.
Ogni particolare dell’Hilton Paris Opera è stato accuratamente realizzato in uno stile sofisticato, he rende omaggio alla storia dell’hotel e, nello stesso tempo, tiene conto, con la sua estetica contemporanea, del gusto e delle esigenze del viaggiatore moderno.
Gioiello della struttura è la suite Maria Callas, 900 metri quadrati arredati in stile raffinato ed esclusivo.
Hilton Paris Opera presenta molte altre tipologie di suite, 29 in totale, alcune delle quali con balcone in tipico stile francese. L’accesso all’Executive Lounge è gratuito. L’hotel offre anche un centro fitness di ultima generazione.




San Valentino in Alta Pusteria. Due cuori e Tre cime tra Dolomiti e alta cucina

 I cinque comuni dell’Alta Pusteria, Sesto, San Candido, Dobbiaco, Villabassa e Braies, invitano tutte  le coppie a trascorrere un indimenticabile San Valentino circondati dalla magia del paesaggio dolomitico tra natura, ottima cucina e benefiche pause relax.

E chi è alla ricerca di una struttura speciale e accogliente per il week-end del 14 e 15 febbraio, sul sito del Consorzio Turistico Alta Pusteria (www.altapusteria.info) è possibile scegliere la struttura più adatta a ogni esigenza tra centinaia di hotel, residence, agriturismi, appartamenti e camping, verificando in tempo reale la disponibilità e i prezzi.

Per i più romantici non manca la possibilità di avventurarsi lungo sentieri innevati per tranquille passeggiate tra i boschi oppure noleggiare una slitta trainata da cavalli per una gita alla scoperta del paesaggio invernale, avvolti in calde coperte. Invece, i più temerari possono ammirare l’Alta Pusteria dall’alto a bordo di variopinte mongolfiere che solcano il cielo: un’idea speciale anche per chi desidera fare la proposta di matrimonio in un modo originale, che sicuramente lascerà a bocca aperta la propria amata




Le quattro stanze di hotel più strane al mondo. Almeno secondo Hotels.com

Serve qualche idea per una pausa originale?  Hotels.com  suggerisce quattro alberghi in cui il soggiorno darà vita ad una esperienza davvero unica: soggiornare nelle stanze più strane al mondo ovviamente in destinazioni da sogno. 

Ecco le quattro mete:

1 Arte Luise Kunst Hotel, Berlino   (2,5 stelle, a partire da €43 per camera a note). Le camere sono state dipinte e arredate da artisti e i temi sono i più svariati: dalla cemera per giganti a quella dedicata ai fumetti. 

2-Madonna Inn, San Luis Obispo (California) – (3 stelle, a partire da €179 per camera a notte)
Gli amanti dei Flintstones hanno la possibilità di soggiornare in una stanza (attenzione è la numero 137) che ricostruisce  una vera e propria grotta simile all’abitazione degli uomini primitivi anche se, ovviamente, dotata di ogni comfort.

3-Hotel Costa Verde,  Manuel Antonio (Costa Rica) – (3,5 stelle, a partire da €184 per camera a notte)
L’hotel infatti è stato costruito all’interno della fusoliera di un Boeing 727 del 1965. Appoggiato su un piedistallo di 50 metri d’altezza, vi si accede tramite una scala a chiocciola che consente di occupare gli spazi abitativi, arredati con pannelli in teak. Dall’alloggio, inoltre, è possibile godere di una vista spettacolare.

4-Marmara Antalaya, Antalaya (Turchia)  – (5 stelle, a partire da €61 per camera a notte)
Costruito su una struttura galleggiante su un serbatoio da 500 tonnellate d’acqua, alcune delle camere dell’hotel compiono un giro costante di 360 gradi. La forma circolare e le vetrate gli consentono di funzionare come ruota panoramica, permettendo agli ospiti di addormentarsi con la veduta della piscina e svegliarsi con quella del mare. Ma non è tutto, all’interno dell’enorme ristorante si ergono nove gigantesche colonne, ognuna delle quali è stata realizzata secondo un tema: una, per esempio, funge da libreria, circondata da scale utili per accedere ai volumi più in alto, una invece ospita opere d’arte e un’altra permette di improvvisarsi artisti dipingendo graffiti. E per i più sportivi, una colonna è addirittura attrezzata per praticare l’arrampicata.