1

Kneipp, Törggelen e vino sul Renon

Kneipp, Törggelen e vino sono i capisaldi dell’autunno sull’Altipiano del Renon raggiungibile a Bolzano in meno di venti minuti di impianti dal centro della città.

Tra le novità della stagione è stato inaugurato un percorso Kneipp  con cinque stazioni ispirate ai cinque pilastri della filosofia Kneipp (ordine esistenziale, movimento, erbe, acqua e alimentazione) lungo un sentiero di 1,2 km che si snoda nel bosco tra l’Hotel Tann e Bad Siess così da trasformare la passeggiata in un’esperienza sensoriale a tutto tondo. I profumi del bosco inducono alla riflessione, le erbe hanno un effetto curativo, l’acqua fresca è un toccasana per il fisico. Sul percorso anche punti di appoggio per soste meditative e pannelli con informazioni e suggerimenti per sfruttare al meglio i benefici Kneipp. Fondamentale camminare sul sentiero a piedi nudi per percepire a fondo i diversi tipi di terreno e vivere un’esperienza wellness davvero immersiva.

Sul Renon non c’è autunno senza Törggelen: appuntamento immancabile di questo periodo dell’anno è chiamato anche “la quinta stagione delle Alpi del Sud” ed è una vera e propria festa in onore della fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate) quando gli agricoltori erano soliti degustare il vino nuovo accompagnato da una merenda. Oggi l’antica tradizione si rivive andando di maso in maso (o meglio nelle tradizionali “Buschenschänke” o “Hofschänke”, le tipiche locande contadine) ad assaggiare specialità come speck, canederli, crauti, Kaminwurzen, Schlutzkrapfen, zuppa d’orzo, castagne arrostite e vino novello.

Proprio in onore del vino, oltre alle speciali escursioni guidate in compagnia dell’ambasciatore del gusto altoatesino Franz Wenter, dal Renon c’è un’escursione da non perdere: il sentiero del vino Rebe (ovvero “vigna”). Questa passeggiata di circa 400 metri di dislivello si snoda per un’oretta e mezza si snoda tra i filari, in parte sulla vecchia strada romana che parte dai possedimenti del maso Waldgries, lungo un percorso costellato di interventi artistici ad opera del gardenese Philipp Doss Moroder e di tabelle con la narrazione del paesaggio, dei vitigni tipici, delle zone di coltivazione Doc e dei siti culturali che lambiscono il sentiero. Rebe è unatappa imperdibile per gli amanti di Bacco: qui, una sosta Törggelen nelle varie cantine nei pressi del percorso è obbligatoria.
Sabato 26 ottobre degustazione speciale con i viticoltori del Renon e di Rencio: in cinque postazioni i viticoltori offrono in degustazione i loro vini che crescono nelle rispettive altitudini tra Rencio e Signato, dal corposo Lagrein all’aromatico Gewürztraminer fino allo speziato Kerner (sono ben 13 le varietà di uva che maturano lungo i 3,5 km del sentiero del vino Rebe). A seguire, un accogliente chill-out presso l’Ansitz Waldgries con prelibatezze culinarie e musica.




Bolzano in festa in autunno

In autunno Bolzano s’infiamma di colori e di feste golose che hanno come protagonisti vino, speck, castagne, uva e mele con un fitto calendario di appuntamenti che il capoluogo altoatesino offre a chi sceglie di trascorrere qualche giorno in città.

E infatti un’occasione imperdibile per scoprire il centro storico di Bolzano è lo specksafari proposto, in collaborazione con il Consorzio Tutela Speck Alto Adige,tutti i venerdì fino a fine ottobre. Alla visita del centro storico è abbinata alla degustazione di speck in un’osteria tradizionale dove potrete conoscere meglio la storia, il processo di produzione e i criteri di qualità di questo particolare salume. Accompagnerà l’assaggio un calice del vino di Bolzano. La passeggiata dura un paio d’ore e costa venti euro a testa  con prenotazione entro le ore 12 del giorno della visita.

Non solo. Fino a fine ottobre ogni sabato si può poi partecipare al Bacchus Urbanus, un particolare trekking urbano lungo percorsi che attraversano le zone produttive dei due vini autoctoni di Bolzano, il Santa Maddalena e il Lagrein. Un’escursione a tema di circa due ore con visita e degustazione guidata presso alcune cantine produttrici del pregiato nettare. Massimo 20 partecipanti, costo venti euro a testa e prenotazione entro le ore 17 del giorno precedente.

Non manca il Törggelen, antica tradizione medievale che da ottobre fino all’inizio dell’Avvento celebra la fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate) e viene celebrata andando di maso in maso ad assaggiare specialità come lo speck e altri salumi, le castagne arrostite, gli Schlutzkrapfen (ravioli ripieni), la zuppa d’orzo, la Schlachtplatte (una ricca portata di salsicce e carne contornate dai crauti) e, ovviamente, il vino novello. Per l’occasione le numerose cantine vinicole sparse sul territorio organizzano visite guidate con degustazione, mentre una passeggiata nei boschi, tra i castagneti e i vigneti che abbracciano la città, non può che terminare in una delle tante Buschenschänke, le tipiche locande contadine, per gustare i tipici piatti contadini preparati con prodotti stagionali e a km zero e concedersi un  bicchiere di vino.

A metà ottobre poi si celebra in piazza Walther una sorta di “Thanksgiving” alpino con le eccellenze del territorio per festeggiare la fine e la buona riuscita del raccolto. Organizzata dal Bauernbund, l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti dell’Alto Adige, questa festa tradizionale vedrà una quarantina di bancarelle animare il salotto buono della città con frutta e verdura, succhi e sciroppi, erbe aromatiche e distillati, formaggi e salumi portati da coltivatori e contadini direttamente dai loro campi e fattorie.

Dal 21 al 24 novembre Bolzano rende omaggio alla mela dell’Alto Adige con Apfelfesta, una festa interamente dedicata al frutto del benessere e al suo mondo. In piazza Walther, accanto al bellissimo Duomo, saranno allestiti banchetti di esposizione e vendita e infopoint per presentare le diverse varietà di mele, nonché i prodotti derivati dalla lavorazione delle mele, dall’aceto al sidro, dallo strudel ai chips di mela, e fornire informazioni sui metodi di coltivazione, di raccolta e distribuzione. Non solo. Anche tanta musica, laboratori e giochi per i bambini, e nei ristoranti menù a tema per un goloso viaggio nelle sue sfumature del gusto.




L’autunno sulle Dolomiti è d’oro

L’autunno sulle Dolomiti è una stagione dorata sotto ogni punto di vista. Mentre gli alberi nei boschi si tingono d’oro e di rubino  fioriscono le offerte per godersi senza pensieri le vacanze su queste montagne patrimonio Unesco.

Fino all’ 11 novembre soggiornando in una delle strutture convenzionate di San Vigilio di Marebbe e di San Martino in Badia si riceve la carta “Autumn Special” con cui poter accedere a diverse iniziative gratuite e a occasioni scontate sul territorio per scoprire l’incanto della stagione dorata sulle Dolomiti. Un territorio immerso nel Parco naturale di Fanes- Senes-Braies per quanto riguarda San Vigilio, villaggio alpino adagiato sul versante più soleggiato di Plan de Corones, e nel Parco del Puez-Odle per San Martino, paese celebre per il castello Ciastel Tor e la sede dell’Istituto culturale ladino “Mircurà de Rü. Un’area che da sola costituisce un palcoscenico privilegiato sulle Dolomiti e che offre per di più una caratteristica speciale: qui la lingua, la tradizione e la cultura sono ladina.

Da non dimenticare poi che le Holidaypass Card consegnate a chi pernotta nelle strutture convenzionate della provincia di Bolzano, sono gratuiti anche tutti i mezzi di trasporto altoatesini, treni regionali compresi.

Tra le attrazioni gratuite accessibili con “Autumn Special” da non perdere l’”Owl Park San Vigilio” che ospita cento rapaci di trenta  specie diverse, tra gufi, civette ed allocchi. La guida Mario Kelemina spiega le diverse caratteristiche di ogni specie: dove vivono, di cosa si nutrono, le abitudini sociali e come la loro presenza costituisca un anello importante nella catena alimentare. Una volta diventati esperti, si può noleggiare gratuitamente il binocolo Swarovski Optik e osservare i volatili in libertà: solo nel Parco naturale Fanes-Senes-Braies vivono in libertà più di dieci specie diverse di uccelli rapaci.
Nel parco di San Vigilio è poi possibile partecipare a lezioni di yoga in un’autentica yurta mongola.
Di giovedì è in calendario l’osservazione autunnale della volta celeste. Accompagnati dalle guide Julian Rigo e Enrico Bonfante si raggiunge un luogo circondato dall’oscurità più totale dove lasciarsi guidare nell’osservazione di pianeti e costellazioni.
Di martedì invece si può partecipare a un’escursione guidata da Christoph Alfreider che conduce un gli escursionisti ai Prati di Medalges, nel Parco Naturale Puez – Odle, parte del Patrimonio Unesco delle Dolomiti. Il mercoledì è  in programma un’escursione un po’ più impegnativa che porta al Sas dla Para, sopra il rifugio Fodara Vedla da dove il panorama abbraccia anche la conca di Cortina d’Ampezzo: il foliage è a largo spettro, con una vista impagabile.
Tra gli appuntamenti dell’ “Autumn Special” è presente anche la bicicletta. Guidati dai maestri della Bike School, si pedala su strade poco frequentate, dove gli storici masi ladini storici nei dintorni di San Vigilio si svelano tra pascoli e ruscelli. Per chi preferisce l’asfalto, può scegliere tra le escursioni in bici da corsa che percorrono i più scenografici passi alpini. Organizzazione e bike guide sono gratuiti, il noleggio prevede uno sconto di 20 euro.
Al centro di arrampicata di Brunico, la parete di boulder sfida infine principianti e gli avanzati.




L’autunno dorato del Renon sul Sentiero del Vino Rebe

Il Sentiero del Vino Rebe (vite in tedesco) sull’Altipiano del Renon celebra una tradizione vitivinicola che affonda le sue radici nell’epoca romana ed esplora a stretta connessione tra la terra, lavoro dell’uomo e paesaggio.

Con i suoi 132 ettari di superficie coltivata a vite, il Renon si distingue come uno dei principali comuni a vocazione vinicola dell’Alto Adige. Il Sentiero del Vino Rebe è un un percorso che si snoda in discesa per 3,5 chilometri da Signato a Rencio con un dislivello di circa 500 metri, regalando viste mozzafiato sul territorio circostante e sui vigneti. Lungo il tragitto, le installazioni artistiche raccontano le diverse fasi della coltivazione della vite e le peculiarità dei vitigni locali. Ogni tappa del sentiero ha un tema preciso: dall’incontro tra uomo e natura, alla vendemmia e Bolzano, città del vino.

Il Sentiero del Vino Rebe si propone come un simbolo della sinergia tra turismo e agricoltura, un invito a rallentare il ritmo e a lasciarsi trasportare dalla bellezza del Renon, dai profumi della terra e dalle storie che solo il vino sa raccontare.

Una base ideale per scoprire il Sentiero del Vino Rebe e l’autunno dorato sull’Altipiano del Renon è il Parkhotel Holzner che accoglie gli ospiti nell’atmosfera senza tempo della struttura che affonda le proprie radici nel 1908. E proprio l’anno della fondazione dà il nome al ristorante stellato diretto dallo Chef Stephan Zippl. La struttura vanta 15 categorie di camere, distribuite tra la storica casa principale e la sua parte più contemporanea, mantenendo un profondo rispetto per l’ambiente. Situato all’arrivo degli impianti di risalita che in un quarto d’ora collegano Bolzano al suo Altipiano, luogo privilegiato di villeggiatura per i bolzanini, il Parkhotel Holzner sulla stazione del trenino che, grazie al suo approccio “slow” (viaggia a30 chilometri orari) regala un punto di osservazione esclusivo per il foliage d’autunno e permette di raggiungere numerosi sentieri escursionistici che conducono agli angoli più belli del soleggiato altipiano.




I Wine Hotel della Valtellina

Con la vendemmia che avanza, ottobre diventa il periodo ideale per soggiornare nei wine hotel della Valtellina, scoprire la lunga tradizione enogastronomica della valle e percorrere i suoi 2.500 km di terrazzamenti vitati che caratterizzano principalmente la Media Valtellina. Proprio qui si trovano anche diverse strutture ricettive  dove soggiornare tra i terrazzamenti vitati e respirare il profumo della natura.

 

Il Wine Hotel Retici Balzi a Poggiridenti

Il Wine Hotel Retici Balzi è un boutique hotel non lontano da Sondrio completamente immerso nei vigneti terrazzati. La struttura ha 11 camere che prendono nome dai vini locali. Chi desidera conoscere meglio il Nebbiolo delle Alpi che nasce qui può prendere parte a una delle degustazioni che il Wine Hotel propone.

Il Wine Hotel San Carlo

Il Wine Hotel San Carlo si trova a Chiuro, nella patria del vino valtellinese. Il relais nasce da un’antica stazione di posta ristrutturata nel corso degli anni. Le 12 camere si affacciano sui terrazzamenti della Valtellina e sono dotate di una piccola cantina. La cantina  ospita al suo interno pregiate bottiglie di vini valtellinesi mentre il ristorante unisce tradizione con un pizzico di innovazione. A ottobre la struttura propone ai suoi ospiti un pacchetto speciale che coniuga esperienza in spae cena ispirata ai sapori d’autunno.

La Locanda Via Priula a Morbegno

Situata nel centro storico di Morbegno, la Locanda Via Priula offre ai suoi ospiti un soggiorno attento ai dettagli anche grazie al Wine Bar e alla tipica stua in legno presente in struttura-

Il Nebbiolo Wine B&B

Il Nebbiolo Wine B&B  è situato all’interno della Cantina Menegola a poca distanza da Sondrio. La struttura è  immersa nei terrazzamenti vitati e le  camere si aprono sul paesaggio circostante. Oltre alle degustazioni in canina, gli ospiti possono proseguire il tour enogastronomico al ristorante della struttura, la Tavernetta.

Cà Rossa B&B

Situato a Montagna nella sottozona del Grumello, il Cà Rossa è un agriturismo b&b immerso nei terrazzamenti che offre ai suoi turisti un soggiorno a stretto contatto con la natura. L’hotel dispone di 2 suite, dotate di ogni comfort con terrazzo panoramico sui vigneti. La piccola cantina del B&B è il luogo ideale dove prendere parte a degustazioni di vini locali.

Agriturismo B&B Caffè e Vino

L’Agriturismo B&B Caffè e Vino di Caiolo si trova sul versante orobico che offre una veduta panoramica sui 2.500 km di muretti a secco della Valtellina. Il B&B propone degustazioni e visite guidate a produttori.

Olmo Agriturismo

Olmo Agriturismo è una struttura nata nel 2020 a Ponchiera, una piccola frazione di Sondrio, che mira a diventare un luogo dove riconnettersi con la natura e il paesaggio circostante. Nella cantina dell’agriturismo si può prendere parte a degustazioni di vini di cantine vinicole del territorio.

Cà Barroni Agriresort

Situato nel cuore dei terrazzamenti valtellinesi, il Cà Barroni Agriresort è  una struttura di recente apertura situato nella zona del Sassella che offre ai suoi ospiti un soggiorno all’insegna di comfort ed eleganza.  Il Cà Barroni dispone di quattro camere dalle ampie vetrate affacciate sul territorio e suoi suoi terrazzamenti.




Bici e Mare per l’autunno di Cervia

Domenica 13 ottobre torna a Cervia la cicloturistica Strade Bianche del Sale Fantini Club, giunta ormai alla sua quinta edizione
Con partenza alla francese dalle ore 7.45 alle 8.45 dal Fantini Club, si tratta di una pedalata che rievoca il ciclismo di un tempo, dedicata sia al ciclista che vuole confrontarsi su percorsi lunghi e impegnativi, che agli amanti della bici senza i vincoli della competizione agonistica, che amano pedalare senza fretta, alla scoperta del territorio.

Lo splendido itinerario prevede quest’anno quattro percorsi da 35, 65, 100 e 120 km, con partenza dalla costa per attraversare il Parco della Salina di Cervia, riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali, e raggiungere le colline dell’entroterra, attraverso paesaggi incantati e suggestivi borghi storici, nel cuore della Romagna più vera. Sul percorso lungo attenderanno i gravellisti ben quattro ristori, mentre in gran finale sarà per tutti al Fantini Club, con il pasta party aperto anche agli accompagnatori.




Primavera a Bressanone con il Water Light Festival

Dal 24 aprile al 12 maggio, Bressanone si accende con il Water Light Festival, un’occasione da non perdere per visitare il borgo altoatesino attraversato dall’Isarco e dal Rienza e circondato dalle Dolomiti. A Bressanone la storia dell’antica città vescovile si fonde con una natura rigogliosa a portata di mano. A soli sette  chilometri  da Bressanone, la Plose offre una estesa area escursionistica affacciata sulle Dolomiti.

 Il Water Light Festival di Bressanone celebra la magia dell’acqua attraverso uno spettacolo di luci e suoni che trasforma la città in un’opera d’arte illuminata. Le sponde del fiume Isarco, le fontane e i luoghi d’acqua si animano di sera a Bressanone e di giorno all’Abbazia di Novacella con installazioni luminose e proiezioni che narrano storie legate all’acqua. L’acqua e la luce diventano mezzo di espressione artistica che parla tutte le lingue e costruisce ponti tra le culture. Nelle loro installazioni, gli artisti esplorano il tema della sostenibilità e ne danno interpretazioni sorprendenti, inaspettate e stimolanti.

Girando nel centro storico di Bressanone, si scoprono le 15 affascinanti opere di light art di cui solo tre a pagamento. Tra gli artisti presenti a Bressanone per il Festival ci sono: Philipp Artus, Tom Groll, RaumZeitPiraten dalla Germania, Piero Gilardi dall’Italia, Ocubo dal Portogallo, Onionlab, Studio Toer, Xavi Bové dalla Spagna, Tokyo Blue dalla Danimarca,  Julia Dantonnet dalla Francia e Matej Bizovičar e Tilen Sepič dalla Slovenia. Esther Stocker, Georg Ladurner, Moritz Brunner e Fabian Feichter, fanno parte degli artisti locali altoatesini del Festival.

Le 19 opere installate presso l’Abbazia di Novacella fino al 29 giugno sono invece firmate da:: Laurence Bonvin (Svizzera), Martina Dal Brollo (Italia), Sara Förster (Germania), Dorra Hichri (Tunisia), Annika Hippler (Germania), Julian Hölscher (Germania), Anish Kapoor (India-Gran Bretagna), Brigitte Kowanz (Austria), Heinz Mack (Germania), Atelier Mejia Wälz (Germania), François Morellet (Francia), Jakub Nepraš (Repubblica Ceca), Charly Nijensohn (Argentina), Juan Francisco Rodriguez (Colombia), Jazmin Rojas Forero (Colombia), Nicolás Rupcich (Cile), Keith Sonnier (USA), Rosmarie Weinlich (Germania).

Non solo acqua. Contemporaneamente al Water Light Festival infatti, il 27 e il 28 aprile, va in scena la Primavera di Novacella, un appuntamento per scoprire i sorprendenti vini del territorio, la regione vinicola più settentrionale d’Italia. Per il 2024, la guida enologica Gambero Rosso ha assegnato la massima onorificenza di “3 bicchieri” alla Cantina dell’Abbazia di Novacella (Grüner Veltliner Praepositus 2021), alla Cantina Valle Isarco (Kerner Aristos 2022) e al Köfererhof (Sylvaner R 2021)

 




A Dresda nel cuore della Sassonia

La primavera è la stagione ideale per organizzare un viaggio nel cuore della Sassonia, a Dresda. Dresda è tra i 52 luoghi da visitare nel 2024 per il New York Times per celebrare i 250 anni dalla nascita del pittore Caspar David Friedrich, tra i principali esponenti del Romanticismo, navigare sull’Elba, esplorare il territorio a bordo di una bici elettrica e scoprire l’ultimazione delle ristrutturazioni del Residenzschloss, della storica piazza Neumarkt, ultimata con il complesso barocco del Palais Hoy.

A Dresda si ammirano le opere di Caspar David Friedrich nelle Collezioni d’arte statali di Dresda e nella mostra “Caspar David Friedrich. Dove tutto è iniziato” (all’Albertinum dal 24 agosto al 5 gennaio 2025 e al Kupferstich-Kabinett dal 24 agosto al 17 novembre) e i paesaggi da cui il pittore ha tratto ispirazione esplorando la i territori della cosiddetta Svizzera Sassone, della Valle dell’Elba e dell’Alta Lusazia. Proprio nel Parco Nazionale Svizzera Sassone si trova il Malerweg, il Sentiero dei Pittori Romantici, che per 116 km attraversa le montagne di arenaria dell’Elba, tra gole, cime sinuose e iconiche formazioni rocciose.

Da Dresda si può decidere di navigare in direzione di Meissen o Pirna, per continuare da qui alla volta della Svizzera Sassone. Durante la navigazione si scorgono numerosi castelli e residenze reali come il Castello di Pillnitz, il Lingnerschloss e lo Schloss Eckberg a ridosso del fiume tra bellissimi vigneti. Spettacolare è la tradizionale parata della flotta dei battelli a vapore che si tiene il 1° maggio, quando tutti e nove i piroscafi della storica flotta a vapore Sächsische Dampfschiffahrt sfilano sul fiume Elba per la “Dampferparade”. Migliaia di spettatori si radunano su entrambe le sponde del fiume per salutare le imbarcazioni, sentire i suoni delle sirene e vedere le pale del piroscafo accelerare nella manovra di svolta e, poco dopo, perderle di vista nel verdeggiante scenario fluviale della Valle dell’Elba

Da giugno a settembre infine il Castello di Pillnitz, nei dintorni i di Dresda,  torna come in origine ad essere un castello dedicato al gioco e all’intrattenimento con i “The King’s Games”, una mostra e uno spettacolo multimediale nell’Orangerie..  All’inizio del XVIII secolo, le aree gioco erano regolarmente allestite perché Augusto il Forte amava festeggiare e riuniva la corte a Pillnitz per tornei, gare e giochi. C’erano 60 giochi da tavolo, enormi altalene, un campo da badminton, piste da bowling, una ruota panoramica e molto altro.

 




Spiaggia e bici a Grado

Baciata dal sole per dodici mesi all’anno, Grado è la meta perfetta da esplorare in un week end lungo, pedalando sui percorsi cicloturistici alla scoperta del paesaggio lagunare e delle riverse naturali, per poi rilassarsi in spiaggia approfittando delle sue lunghe coste sabbiose o alle Terme Marine.

Impossibile resistere al fascino della Laguna di Grado, uno scenario naturale unico, incontaminato e ricco di biodiversità che può essere esplorato  in bicicletta grazie agli itinerari che collegano la località alle due riserve naturali di Valle Cavanata e Foce dell’Isonzo – Isola della Cona, a cavallo o a bordo di una motonave con cui raggiungere l’Isola di Barbana che ospita il Santuario della Beata Vergine Maria, l’isola Mota Safon che incantò Pasolini al punto da spingerlo a girare qui alcune scene del film “Medea” con Maria Callas,  l’isola Anfora a Porto Buso e Francamela dove assaporare le specialità del mare come il boreto a la graisàna, a base di pesce fresco e accompagnato da polenta di mais bianco, le sepe sofegae, ovvero seppie in umido, o le vongole del peverasse al baso. Alla Laguna di grado è anche dedicato il Museo della Pesca e della Civiltà lagunare.

Il territorio di Grado è un  paradiso per gli appassionati della bici con itinerari adatti a tutti come l’Anello di Grado di 11 chilometri che parte dal  Porto Mandracchio e si snoda tra il centro storico dove ammirare le pittoresche vie e le Basiliche come quella dedicata a Sant’Eufemia, le spiagge, o il Grado Punta Sdobba che, per 17,8 chilometri totalmente pianeggianti, porta dalla cittadina balneare al villaggio di pescatori di Punta Sdobba, sulla foce del fiume Isonzo, passando dal centro visite di Valle Cavanata e dal centro visite del Caneo, ottimi punti per l’osservazione degli uccelli acquatici e delle piante palustri. Grado è poi il punto di passaggio di numerose ciclovie come la Ciclovia Alpe Adria che da Salisburgo in Austria giunge nell’Isola del sole dopo 400 chilometri, attraversando tra l’altro anche le vicine Palmanova e Udine, e la Ciclovia del Mar Adriatico che fa tappa a Grado.




Hannibal illumina la notte di Sölden

Il 5 aprile Hannibal illuminerà la notte di Sölden in Tirolo.  Lo spettacolo multimediale, giunto alla sua 16° edizione, prende vita ogni due anni sul ghiacciaio  Rettenbach e ripropone in uno show unico nel suo genere la traversata delle Alpi di Annibale unendo tecnologia, musica e sport. 

Hannibal rilegge in chiave (molto) moderna e (ancora più) fantasiosa la traversa delle Alpi messa in atto dal condottiero cartaginese nel 218 a.C. per conquistare ora con un esercito composto da oltre 60mila persone e diversi elefanti.  Hannibal si propone quindi come una parabola moderna sulla ricerca del potere, dell’amore, degli intrighi e della politica mondiale. 

La regia di Hannibal, che coinvolge oltre trecento persone tra atleti e ballerini oltre a elicotteri, motoslitte, paracadutisti e sciatori,  è firmata da Hubert Lepka.