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Helisinki a tutto design

Helsinki non è fredda è cool. Anche in inverno quando, complice la temperatura, si può dedicare maggior tempo a esplorare musei, come l’avveniristico museo Amos Rex, negozi di design e di moda sulla Mannerheimintie, oltre a cocktail bar dove scoprire tutte le declinazioni del glögi, una bevanda speziata bollente vero e proprio toccasana per il freddo quasi artico.

Adagiata sulle rive del Mar Baltico, Helsinki è in pieno boom e le inaugurazioni di gallerie e atelier sono giornaliere  Alle storiche icone di Alvar Aalto, l’architetto che, con la Finlandia Hall e la Libreria Accademica, ha dato forma al design finlandese moderno, e di Marimekko, coloratissimo brand creato nel 1951 da Armi Ratia e indossato da Jacky O’, si stanno infatti rapidamente accostando nuovi nomi destinati a fare la storia di una capitale in continua evoluzione.

Qui, dove le parole d’ordine sono sperimentare e immaginare, il design è diventato uno stile di vita anche nei luoghi di fede, come dimostra la Kamppi Chapel of Silence, una cappella rotonda in legno dedicata alla meditazione, e nei luoghi pubblici come accade con la Oodi Library, la nuovissima biblioteca di fronte al Parlamento e integrata nel polo culturale formato dall’Helsinki Music Centre, dalla Sanoma House e dal Museo di Arte Contemporanea Kiasma. Nella Oodi Library, un lungo edificio color sabbia progettato dallo studio Ala Architects e caratterizzato da linee sinuose e grandi vetrate, oltre ai libri trovano posto le arti, la musica, ristoranti e persino diversi laboratori artigianali aperti al pubblico. Da non perdere poi il Museo di Architettura Finlandese tra i più antichi al mondo nel settore, il Design Museum e l’Littala & Arabia Design Centre, dove i due marchi leggendari nella ceramica e nel vetro sono accostati a esposizioni e opere di artisti contemporanei. Con più di mille possibilità di colorazioni, Littala ha una padronanza del pigmento assolutamente unica e lo showroom del marchio offre l’opportunità di ammirare l’arte in vetro e l’intera linea di prodotti. Per chi vuole riscoprire la tradizione finlandese, è immancabile la visita al Museo del Design Arabia che ospita una ricca collezione
di ceramiche e vetri lavorati secondo la tradizione finlandese. Il museo ha come tema il vetro, la ceramica, l’arte e il tempo e racchiude opere iconiche di alcune leggende del design come Kaj Franck, Timo Sarpaneva, Rut Bryk e Tapio Wirkkala. I capolavori di Alvar Aalto si incontrano invece nel  Sanatorio di Paimio del 1933, uno dei progetti iconici di Aino e Alvar Aalto. L’edificio, immerso in una foresta di alti pini, torna a offrire le stesse medicine di sempre: luce, sole e aria.

Al termine della giornata a Helsinki non si può rinunciare a  un momento di relax all’Allas Sea Pool nelle saune con vista sul Parlamento e le piscine sul Baltico. Qui si dimentica lo stress a mollo in acqua calda godendosi lo skyline cittadino. Un drink sulla terrazza dello Scandic Simonkentta, da cui si domina l’intera Helsinki, è infine la degna conclusione di una giornata a tutto design nella capitale nordica.




Ponti di primavera nell’Italia rurale e dei borghi

I ponti di primavera rappresentano un’occasione speciale per concedersi vacanze dal ritmo lento e rilassato della stagione. E l’Italia dei piccoli borghi e dei sentieri naturalistici permette di immergersi nella natura anche a una manciata di chilometri dalle grandi città e con una ampia tipologia di strutture (dagli hotel a cinque stelle, agli agriturismi proposti da portali dedicati come agriturismo.it e CaseVacanze.it). Ecco sei itinerari rurali che uniscono bellezze naturali, relax, buona cucina e un immenso patrimonio paesaggistico e culturale da esplorare nelle vacanze di Pasqua o nei ponti di primavera successivi.

La magia della Val d’Orcia
Una distesa di colline attraversata da bianche strade di campagna protette da lunghi filari di pioppi.  La Val d’Orcia è pura magia e, meteo permettendo, le vacanze di primavera offrono il periodo migliore per esplorare un territorio così ricco di cultura con la natura in fiore. Tra i borghi più noti di questa terra dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2004 per l’identità storica unica al mondo impressa sulla natura dal lavoro dell’uomo ci sono: Pienza, archetipo della città ideale del Rinascimento rimodellato tra il 1459 e il 1462 per volontà di Enea Silvio Piccolomini (poi Papa Pio II) dall’architetto Bernardo Rossellino e da Leon Battisti Alberti e dichiarato patrimonio Unesco nel 1996; la città del vino, Montalcino con la vicina Abbazia di Sant’Antimo e Bagni Vignoni con le sue acque termali note fin dall’antichità.  Tra cucina tipica, negozi alimentari dove fare incetta delle eccellenze della zona, vino, olio, i pici, i salumi di Cinta Senese, razza allevata da secoli in Val d’Orcia, il pecorino di Pienza, le innumerevoli cantine da visitare e le camere con vista sul paesaggio collinare, la Val d’Orcia può a buon titolo dirsi destinazione ideale da scoprire nelle vacanze primavera.

Pace e relax in Valnerina
La Valnerina è una stretta valle tra i monti dell’Umbria sud-orientale percorsa dal fiume Nera e costellata di borghi storici, a iniziare da Castelluccio di Norcia che in primavera si veste di mille colori, ed è uno degli angoli più selvaggi dell’Umbria. Per smaltire i peccati di gola delle vacanze di Pasqua non c’è niente di meglio che un’escursione a piedi, in macchina o un giro in bici, magari a pedalata assistita, per esplorare gli angoli più remoti della Valnerina. Si può partire dal tracciato che segue la sponda sinistra del fiume Nera da Sant’Anatolia di Narco e che tocca i borghi dominati da fortezze quasi millenarie di Scheggino, Arrone e Ferentillo dove, all’interno della cripta romanica di Santo Stefano si trova un peculiare Museo delle Mummie. Luoghi del silenzio dove è piacevole lasciarsi trasportare dalle leggende medievali che li pervadono. Il percorso si collega poi con la ciclabile realizzata sul tracciato dell’ex ferrovia Norcia- Spoleto e arriva fino alla Cascata delle Marmore, tre salti d’acqua di 165 metri complessivi creati in epoca romana e  circondati da foreste che in autunno si vestono d’oro e rubino.

Ponti di Primavera in Val D'Orcia

L’inizio della primavera sul Lago di Como
Il lago di Como è un grande classico, ancora di più nelle vacanze di primavera quando giardini delle ville (Carlotta e Camilla solo per citarne due) risplendono di mille colori.  Numerosi borghi da scoprire in queste vacanze sul lago tra cui Rezzonico e Varenna, oltre alle meraviglie naturali, come l’isola Comacina e l’orrido di Bellano.

A Imperia e dintorni in una Liguria inedita
Nella Riviera di Ponente, la provincia di Imperia è una meta tutta da esplorare nelle vacanze di primavera, a iniziare dal capoluogo, bellissima città sul mare. E non mancano borghi storici come Cervo, affacciato sul mare e vicino alle spiagge sabbiose di San Bartolomeo al Mare, Apricale, che si trova invece nell’entroterra di Bordighera arroccato sulla cima di una montagna o Dolceacqua che, tra il suo iconico Ponte Vecchio e il Castello dei Doria, offre tante sorprese ai suoi visitatori. Oltre al mare le montagne liguri sono uno spettacolo da togliere il fiato agli appassionati e non solo. Il Parco delle Alpi Liguri è una meraviglia incontaminata da scoprire.

L’incanto della Costiera Amalfitana
In primavera la Costiera Amalfitana mostra il meglio di sé. Senza la folla estiva un viaggio alla (ri)scoperta di una delle coste più famose d’Italia e del mondo permette di immergersi nelle sue bellezze paesaggistiche, architettoniche, culturali e gastronomiche. Estesa per 40km da Vietri sul Mare a Positano, è un susseguirsi di borghi: Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Atrani, Furore e Conca dei Marini. Ma, soprattutto, Amalfi, cuore geografico e storico della Costiera. Basta perdersi tra i vicoli per scoprire con lentezza la sua architettura e le sue viste panoramiche. Per chi cerca la natura incontaminata ci sono la meravigliosa riserva Valle delle Ferriere o il Sentiero degli Dei, nella top ten dei sentieri più belli al mondo. Molte anche le grotte che si aprono in vari punti del litorale, come la Grotta dello Smeraldo.

Il Sud Sardegna tra mare e cultura
Tra spiagge, isole e borghi storici, il Sud Sardegna è la destinazione giusta per vivere una Pasqua diversa dalle altre.
Nella parte più meridionale, dalle isole di San Pietro e Sant’Antioco fino a Porto Corallo, si avvicendano spiagge dall’anima tropicale. Carloforte è un bellissimo comune sull’Isola di San Pietro. Iglesias, regina delle rievocazioni medievali, accoglie fra miniere e antiche chiese. Pula, con le sue animate piazzette e il patrimonio artistico dell’area archeologica di Nora offrono l’occasione di riflettere sulle civiltà del passato. Perla del Sud è Villasimius. Poco distante Capo Carbonara, che con le isole dei Cavoli e di Serpentara è stata nominata area marina protetta. Senza dimenticare Cagliari, il capoluogo dell’Isola al centro del Golfo degli Angeli, città di bellezze artistiche che si rincorrono fra le vie dei quartieri storici.




Quando Pila si veste di rosa

La decima edizione di I Light Pila fissata per il prossimo 9 marzo offre l’occasione perfetta per scoprire, per una giornata di sci, un week end o una vacanza più lunga, il comprensorio valdostano a meno di due ore da Milano e da Torino compresi i venti minuti circa di telecabina necessari per salire dal centro di Aosta ai 1800 metri della località. Al centro della Val d’Aosta, a Pila si scia ammirando i giganti dal Monte Bianco al Cervino fino al Monte Rosa e ci si rilassa con le specialità enogastronomiche offerte dalle innumerevoli baite.

COMPRENSORIO Situata in una conca naturale che la protegge dal vento ed esposta al nord, aspetti che garantiscono un clima non troppo rigido e un buon innevamento naturale, sui 70 chilometri di piste di Pila è possibile sciare fino all’inizio di aprile. A Pila non manca l’opportunità di esplorare il territorio circostante con le ciaspole, magari accompagnati da guide ambientali naturalistiche, con cinque itinerari segnalati e tracciati.  Il venerdì è possibile partecipare a una ciaspolata in notturna con aperitivo o cena a seguire in in una delle baite di Pila.

EVENTO Con I Light Pila il comprensorio si accende letteralmente di rosa. I Light Pila è una fiaccolata con luci led rosa, aperta a sciatori, snowbordisti e ciaspolatori, voluta e sostenuta grazie all’impegno del Consorzio Turistico Espace de Pila, di Pila spa e dei maestri di sci di Pila, il cui ricavato è destinato a Komen Italia, associazione in prima linea nella lotta ai tumori al seno. nelle precedenti edizioni I Light Pila ha raccolto oltre 120mila euro).

I LIGHT PILA La festa inizierà alle 14.00 con l’apertura del Villaggio in zona partenza della funivia: Valentina Ricci e Francesco Ciocca di Radio Deejay animeranno la festa. Qui tutti coloro che si presenteranno indossando qualcosa di rosa verrà riservato un omaggio speciale.  L’avvio della fiaccolata è previsto intorno alle 18.30 da numerosi rifugi in quota dove sono previsti dj set e animazione: Lo Bautson (dove si ascolterà musica anni Sessanta, Settanta e Ottanta); Chatelaine (per la musica Elettronica e House); Société  musica italiana anni Ottanta e Novanta); Hermitage (musica commerciale); Buvette Grimod (rock), all’arrivo della funivia Gorraz. Grand Grimod. Appuntamento invece alle 17.00 al Village per chi parteciperà con le ciaspole.  Per I Light Pila gli impianti di risalita resteranno aperti fino alle 17,30 permettendo a tutti di sciare un’ora in più, le seggiovie Liaison e la Funivia Gorraz Grand Grimond resteranno aperte fino alle 18.30 per consentire fino all’ultimo momento di raggiungere i punti di partenza della fiaccolata, mentre l’orario di apertura della telecabina Aosta-Pila è prolunga. Non solo. Chi partecipa alla fiaccolata può acquistare lo skipass scontato per la giornata dell’evento. Il pacchetto I Light Pila che comprende lo skipass scontato a 38 euro e  i 15 euro dell’iscrizione.

 

 




Fughe di primavera in Europa tra cultura e folklore

Sono almeno sei gli appuntamenti che uniscono folklore e cultura previsti in Europa, ideali per progettare fughe di primavera. Appuntamenti che permettono di scoprire destinazioni, talvolta insolite, con un sguardo insolito. Calendario alla mano così da poter approfittare al meglio dei ponti di primavera, con un occhio alle piattaforme per il confronto delle diverse alternative di trasporto (tra gli altri Omio) e la prenotazione delle strutture, è tempo di organizzarsi per le fughe di primavera. La primavera è ormai alle porte e il tempo stringe.

Settimana Santa  24-31 marzo, Spagna La Semana Santa trasforma la Spagna in un teatro di feste popolari, carri allegorici, danze, processioni e musica differenti tra regione e regione. Tra le celebrazioni più note ci sono quelle Andaluse (Siviglia ma non solo). Un’occasione per percorrere il territorio della penisola iberica alla scoperta delle diverse tradizioni e senza dimenticare il lato goloso visto che le festività pasquali prevendono la preparazione di piatti tipici come torrijas (la versione spagnola del French toast), mona de Pascua (una sorta di grande brioche con uova sode al suo interno) e dolci fritti come pestiños, azúcar o rellenos de crema. A livello logistico, Malaga rimane un ottimo punto strategico per partecipare alle celebrazioni del Sud della Spagna.

Festival dei tulipani 1-30 aprile, Amsterdam, L’Olanda è legata ai tulipani da secoli, fin dallo scoppio della prima bolla finanziaria. E per tutto aprile, Amsterdam tocca il suo massimo con festival ei tulipani che rallegra la città con composizioni di ogni genere di tulipano che animano strade, piazze, fontane, ponti e luoghi di interesse. Uno spettacolo per gli occhi che lascia senza fiato.

Frühlingsfest 19 aprile-5 maggio, Monaco Noto come l’Oktoberfest primaverile, questo festival folkloristico si tiene solitamente a Monaco e Stoccarda. Il primo è davvero particolare ed è una versione in miniatura del grande evento di ottobre.

Malta International Firewoks Festival 20-30 aprile, La Valletta  Malta è la destinazione ideale per una fuga di primavera all’insegna del mare e del sole, soprattutto in occasione del Festival Internazionale dei fuochi d’artificio, una competizione tra i fuochi d’artificio che creano a tempo di musica le coreografie e immagini più suggestive.

Budapest Spring Festival 29 aprile-15 maggio, Budapest  Si tratta di una grande festa popolare che dà il via alla bella stagione con concerti e spettacoli, nei teatri, nei musei e perfino in strada

 Walpurgis e May Day 30 aprile – 1 maggio, Svezia Per commemorare la canonizzazione di Santa Valpurga, la Notte di Valpurga è caratterizzata da una celebrazione all’aperto con danze e falò. Una delle celebrazioni più grandi è la Valborgsmassoafton che si svolge a Stoccolma presso Skansen, il museo open-air più antico al mondo. 

 




Riapre il San Carlo di Arona

Il primo marzo riapre al pubblico la statua di San Carlo ad Arona, il Sancarlone, che ha ispirato la realizzazione della Statua della Liberta e che .dall’alto dei suoi 35 metri, è stata per quasi due secoli la statua più alta al mondo, fino alla messa in posa a Ellis Island della Statua della Libertà. Un’occasione da non perdere per godersi una giornata di primavera sul Lago Maggiore. La statua di San Carlo è cava all’interno e, attraverso una porta nascosta tra le pieghe della tonaca del Santo, si può accedere alle scale (per un totale di 85 gradini) che portano in cima per ammirare il Lago Maggiore e la Rocca di Angera attraverso gli occhi di San Carlo.

La statua di San Carlo, voluta dal Cardinale Federico Borromeo, realizzata da Siro Zanella e Bernardo Falconi su progetto di Giovan Battista Crespi e , è di proprietà dell’Ambrosiana. La realizzazione del colosso del Lago Maggiore è iniziata nel 1624 e si è conclusa nel 1698. la statua di San Carlo  ha ispirato Pierre Auguste Bartholdi per la costruzione della Statua della Libertà (lo ricorda anche una targa posa ai piedi della stessa statua di New York) che, con i suoi 93 metri complessivi (dalla fondazione del piedistallo alla punta della torcia) le ha, alla fine, sottratto il primato.

La Statua di San Carlo fu edificata ad Arona, città natale del Borromeo, dopo la sua canonizzazione. San Carlo è rappresentato in piedi, in abito talare, con rocchetto e mozzetta nell’atto di benedire la città con la mano destra.

Ad Arona sono molti altri i luoghi legati alla fi gura del Santola Rocca dove nacque, con i resti della perduta fortezza; la Collegiata di Santa Maria Nascente dove fu battezzato e la Chiesa dei Santi Martiri dove celebrò la sua ultima Messa.

Orari e giorni di apertura della statua di San Carlo variano a seconda del mese e possono essere consultati ull’omonimo sito.

 

 




Giardini storici e parchi: quando il design è green

Il periodo migliore per scoprire il design in verde è tra fine inverno e inizio primavera quando le fioriture esplodono in mille colori nei grandi giardini storici italiani gli stessi che, nel corso dei secoli, hanno reso l’Italia famosa nel mondo come giardino d’Europa. Non è mai troppo presto per organizzare un tour per parchi giardini, luoghi della cultura e borghi storici in vista delle fioriture.

GIARDINI E VILLE SUL LAGO MAGGIORE Meta prediletta per le prime giornate primaverili sono i giardini a bordo lago. Come i giardini botanici di Villa Taranto di Verbania sul Lago Maggiore dove in primavera trionfano muscari e narcisi in vere e proprie tavolozze di colore e fioriscono azalee, rododendri, forsizie e magnolie. I giardini sono frutto del sogno del capitano Nail Mc Eacharn che acquisì la proprietà nel 1931 dalla marchesa di Sant’Elia per trasformarla in un giardino all’inglese. Oggi il patrimonio botanico dei giardini comprende 20mila varietà che regalano scenari unici in ogni stagione dell’anno.
Sempre sul Lago Maggiore le isole Borromee sono al massimo del loro splendore in primavera. Sulle dieci terrazze che compongono il giardino all’italiana dell’Isola Bella, uno scrigno d’arte barocca sospeso sull’acqua, fioriscono rododendri e camelie, oltre a una magnifica collezione di rose. Anche all’Isola Madre definita da Gustave Flaubert come “il luogo più voluttuoso al mondo”, l’atmosfera è incantata. Nei suoi giardini accanto a piante secolari di rododendri, camelie, azalee e al pergolato di glicini, trovano posto alberi e fiori esotici in mezzo a cui passeggiano pavoni e fagiani.

IL PARCO SUL MINCIO Il Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, tra Mantova e Verona, è un giardino voluto, a metà del 900, da Carlo Sigurtà, industriale farmaceutico innamoratosi del territorio (alcune aree del parco sono state disegnate da Cocker Henry, tra i più noti architetti del passaggio del Novecento).  Nel parco si susseguono boschi e prati e trovano posto un labirinto Boschi, viali delle rose e laghetti con ninfee oltre a fioriture straordinarie di tulipani, giacinti e narcisi.

OLTRE CONFINE: UN PARCO SVIZZERO AFFACCIATO SUL CERESIO A pochi chilometri dal confine, sul Lago del Ceresio (o di Lugano), il Parco Scherrer di Morcote accoglie i visitatori con una vegetazione lussureggiante tra camelie, glicini, magnolie, azalee ma anche cipressi, eucalipti e limoni. Definito il “Giardino delle Meraviglie” , il parco è stato realizzato da Arturo Scherrer , appassionato viaggiatore amante dell’arte, con la volontà di ospitare opere provenienti da tutto il mondo (come una copia dell’Eretteo) immerse nella vegetazione.

CASTELLI, PARCHI E GIARDINI PIEMONTESI Tra gli itinerari di primavera non mancano ville e castelli storici dove assistere allo spettacolo della natura. Come il Castello di Pralormo (Torino) dove la manifestazione Messer Tulipano celebra la fioritura di 80mila tulipani circa.
Da non perdere anche un’altra destinazione piemontese: l’Oasi Zegna a Trivero sulle Alpi Biellesi. Quest’angolo di paradiso nasconde una storia di impresa di puro fascino posto che fu lo stesso Ermenegildo Zegna, a partire dagli Anni ’20 del secolo scorso, a decidere di riqualificare l’area piantando migliaia di conifere, azalee, dalie, ortensie, e, soprattutto, rododendri provenienti dal Belgio. Trivero ha poi visto all’opera nel corso degli anni anche l’architetto paesaggista Pietro Porcinai e, più recentemente, l’architetto Paolo Pejrone.

I GRANDI GIARDINI ITALIANI  Per cercare nuovi spunti per organizzare week end di primavera, possono venire in aiuto i suggerimenti dei Grandi Giardini Italiani, il network fondato nel 1997 per far conoscere gli oltre 150 parchi della rete, giardini da considerarsi e veri e propri monumenti rappresentativi della storia del Paese. Come Palazzo Farnese di Caprarola (Viterbo), icona dei giardini all’italiana rinascimentali, ideata dall’architetto Jacopo Barozzi da Vignola su commissione del cardinale Alessandro Farnese a Caprarola, a una cinquantina di chilometri da Roma. Qui l’uso bosso in forma geometrica, oltre alla presenza di grotti, fontane e corsi d’acqua artificiali sottolinea la consapevolezza raggiunta dell’uomo artefice di se stesso.  O Villa Garzoni di Collodi (Pistoia), emblema di un ‘700 in cui i palazzi aristocratici ospitavano luoghi di svago e cultura per le corti, divenendo centri di relazione personali e politiche. O, nel piacentino, Grazzano Visconti, un parco ottocentesco di oltre 120mila metri quadrati, disegnato dal duca Giuseppe Visconti di Modrone per abbracciare il castello di famiglia attorno a cui il duca volle inoltre ricreare un borgo di all’atmosfera medievale.  Qui convivono le simmetrie, le linee del giardino all’italiana e l’atmosfera romantica del bosco.  Da non perdere infine Casa Cuseni, una villa siciliana con un giardino art déco ispirato agli ideali di pace e realizzato da Robert Hawthorn Kitson in cui le prospettive sull’Etna e sul golfo di Naxos sono utilizzati come elementi decorativi e le piante africane si mescolano agli agrumi siciliani e alle rose inglesi.




Valtellina, una meta ideale per un break di primavera

Relax, enogastronomia di eccellenza, panorami da sogno e palazzi e musei da scoprire. La Valtellina diventa una meta ideale per un ponte di primavera, magari approfittano dei diversi ponti in calendario.  Proprio in primavera tra l’altro riaprono le porte palazzi e musei che offrono  la possibilità di esplorare la storia della Valtellina visitando meravigliose dimore storiche.

A Sondrio, Palazzo Sertoli stupisce per le sue facciate austere ed eleganti che si contrappongono agli interni dove ci sono forti richiami al rococò. Di particolare bellezza è il salone dei balli, una sala del secondo piano decorata con stucchi e dipinti. Da non perdere Palazzo Sassi de’ Lavizzari: all’interno si trova il MVSA, il Museo Valtellinese di Storia e Arte, per conoscere la storia della Valtellina e le sue diverse espressioni artistiche attraverso laboratori creativi per i bambini e visite guidate per gli adulti. Girando per la città si possono ammirare dall’esterno altri palazzi tra cui Palazzo Pretorio (sede del comune), Palazzo Martinengo (sede degli uffici comunali), Palazzo Muzio (sede degli uffici della Provincia di Sondrio) e Villa Quadrio (sede della Biblioteca Rajna e con all’interno il grande salone dei concerti con soffitto decorato da spettacolari stucchi). Nel capoluogo della Valtellina e nei suoi dintorni non mancano castelli e fortezze tutti da scoprire. Come  il Castello Masegra che ospita il CAST, il CAstello delle STorie di montagna (un museo narrante che invita i suoi ospiti a conoscere la cultura montana rappresentata da storie di alpinismo, arrampicata e ambiente; trait d’union è la tecnologia che rende la visita interattiva e strizza l’occhio ai visitatori più piccoli) e il Museo dei Minerali della Valtellina e della Valchiavenna, un’incredibile raccolta di minerali tra i più belli, rari e importanti della Valtellina. O il Castello Grumello, donato al FAI nel 1990 e meta perfetta per le famiglie.

A Teglio oltre all’Accademia del Pizzocchero, da non perdere Palazzo Besta, tra i principali palazzi rinascimentali della Valtellina e uno dei più interessanti in tutta la Lombardia. Al suo interno sono raffigurate scene dell’Eneide, dell’Orlando Furioso (poema ripreso in valtellina anche in cicli di affreschi presso al Castello Masegra, a Sondrio, che pare appartenga a dei discendenti di Orlando e a Palazzo Valenti, a Talamona), delle Metamorfosi e di scene bibliche. Il piano terra inoltre ospita l’Antiquarium, dove sono custodite testimonianze della preistoria della Valtellina.

A Tirano, crocevia tra la Valtellina e la Sizzera,  Palazzo Salis si ammirano, tra l’altro,  la Camera delle otto meraviglie e  il Saloncello, una stanza a volta con affreschi a trompe l’oeil. Non lontano da Tirano, a Grosio, si visita Villa Visconti Venosta, mentre a Bormio è da non perdere Palazzo De Simoni al cui interno si trova il Museo Civico, caratterizzato da tipiche sc’tue (stanze) in legno mentre nelle 27 sale custodisce la storia del paese raccontando usi, costumi e mestieri di una volta, ritratti e dipinti legati alla cultura locale oltre a reperti bellici e alla narrazione degli sport della neve.

Palazzo Malacrida di Morbegno stupisce visitatori mettendo in scena, al primo piano,  il meglio del rococò. Qui si possono ammirare le quadrature di Giuseppe Coduri, con prospettive architettoniche che creano l’illusione di ampliamento degli spazi grazie all’effetto del trompe l’œil, e alcuni capolavori di Cesare Ligari, tra cui Il trionfo della verità nelle arti e nelle scienze, sull’ignoranza.

Spostandosi infine in ValchiavennaProsto di Piuro ospita Palazzo Vertemate Franchi, una meravigliosa dimora rinascimentale considerata uno tra i palazzi più importanti della Valchiavenna e dell’intera provincia di Sondrio.




Sci ed enogastronomia a Plan de Corones

A Plan de Corones lo sci sposa, a oltre duemila metri di altitudine, cultura ed enogastronomia di eccellenza. Sul maestoso panettone che dà il nome al comprensorio e domina Brunico si scia su quasi 120 chilometri di piste (DolomitiSuperSki) fino al 14 aprile e si fa tappa all’AlpiNN. In questo rifugio glamour all’interno del  Lumen, il museo della fotografia di montagna, lo chef tristellato Norbert Niederkolfer propone la sua visione di cucina fondata sulla attenzione al territorio, sulla sostenibilità e sull’etica no waste secondo cui tutto può diventare un ingrediente di ricette creative (menù degustazione da quattro portate a partire da 78 euro). Ogni piatto, secondo questa idea di cucina, rappresenta le montagne, la fatica dei contadini, la qualità dei prodotti e le tradizioni tramandate da generazioni.

PLAN DE CORONES PARADISO DELLO SCI Kronplatz 2000- Plan de Corones si raggiunge facilmente perfino in treno (gratis con la guest card che viene consegnata all’arrivo degli ospiti nelle strutture convenzionate). Agli impianti di risalita del comprensorio di Plan de Corones infatti si può accedere anche dalla fermata del treno (Ski Pusteral Express che ogni mezz’ora minuti collega il comprensorio 3 Cime con quello di Plan de Corones, scarponi ai piedi). In pochi minuti si sale quindi da Brunico a 2275 metri pronti per esplorare, sci ai piedi, una destinazione che può ben definirsi mecca dello sci. Da qui lo sguardo si perde sulle cime più famose delle Dolomiti e non solo: dalla catena delle Odle fino alla Marmolada, passando dal Sassolungo, Sassopiatto, Croda Rossa d’Ampezzo e Tofane, fino alla distesa delle Alpi Aurine.  Impossibile annoiarsi. Dalla Campana della Concordia che, suona tutti i giorni a mezzogiorno per portare il suo messaggio di pace nel mondo, si scende a valle lungo ampie piste, come la Furcia, da godersi  perdifiato come prima discesa della giornata. Non mancano le black five le cinque piste nere del comprensorio, compresa la Piculin che scende quasi i verticale a Piccolino in Val Badia da cui in pochi minuti di bus (il 460) si arriva a La Villa, porta di accesso al circuito del SellaRonda.

RELAX ALLLA PARTENZA PER PLAN DE CORONES  A Riscone (frazione di Brunico), a meno di duecento metri dagli impianti di risalita di Plan De Corones, il  Falkensteiner Hotel Kronplatz offre una base di partenza ideale per godersi tutto lo sci della Val Pusteria e il relax della sua Acquapura Mountain spa dedicata agli elementi della natura. Qui sulla piscina a sfioro all’ultimo piano della struttura, si attende che la calda luce del tramonto inondi le Dolomiti per poi concedersi come aperitivo la merenda proposta dalla struttura.

 




Cinque mete Usa per celebrare i compleanni di 5 film cult

Cinque mete per le vacanze suggerite da cinque film cult che quest’anno celebrano compleanni importanti. Gli itinerari proposti da VisitTheUsa promettono quindi di far scoprire gli Usa da una prospettiva davvero particolare: ripercorrendo le orme di cinque film che hanno fatto sognare intere  generazioni e per cui più trascorre il tempo più sembrano attuali. Da Forrest GumpFootloose, cinque mete a stelle e strisce in cui sono stati ambientati i film culto.

  1. Per Sideways a spasso tra Santa Ynez Valley, California un itinerario di vino, amicizia e paesaggi 

 Sideways- In viaggio con Jack, che quest’anno compie vent’anni, si sviluppa lungo la Santa Ynez Valley in California. Organizzare un viaggio in questa terra, ripercorrendo  i luoghi del  film di Constantine Alexander Payne, porta alla scoperta di una delle zone vinicole più famose degli Stati Uniti, riconosciuta anche per la bellezza dei paesaggi che si alternano all’eterogeneità dei vitigni coltivati.

2. Per Forrest Gump la destinazione è Savannah, Georgia, un itinerario tra storia e natura

Per celebrare il 30° anniversario di Forrest Gump il suggerimento è quello di immergersi nelle atmosfere e nella cultura degli Stati Uniti del Sud.  Nonostante il film di Robert Lee Zemeckis racconti di un uomo semplice dell’Alabama che passa attraverso alcuni degli eventi più rilevanti del secolo scorso uscendone vincitore, alcune delle ambientazioni più note del fim a Savannah, in Georgia, dove il tour comincia dalle Live Oaks, riconoscibili per i loro lunghi  rami che si estendono orizzontalmente quasi abbracciandosi, per poi proseguire verso Chippewa Square in cui nel film di Zemekis Forrest racconta la sua storia parlando con diverse persone sedute su una panchina (oggi al Savannah History Museum).

3. Con Karate Kid tra Phoenix e Sedona, Arizona

Per ripercorrere le orme dell’orami quarant’enne Karate Kid la meta è la San Fernando Valley, un mix di cultura urbana e natura in California, oltre alle  cittadine di Phoenix e Sedona in Arizona, rispettivamente note per l’arte e l’offerta culinaria la prima e per le formazioni di roccia rossa e i sentieri escursionistici la seconda. Tra le icone dello stato in cui è ambientato il fil m cult di John Guilbert Avildsen sono da non perdere il Chirinchua National Monument al confine con il New Messico: un parco caratterizzato da una vegetazione rigogliosa, dettaglio insolito per un’area per lo più arida.

4. Per Footloose un  itinerario a passo di danza tra le meraviglie naturali dello Utah

Footloose celebra il suo 40° anniversario. Lo sfondo del film di Herbert Ross è lo stato dello Utah, con la Monument Valley, il Grand Canyon e molti parchi nazionali. Come la Valley of the Gods,  una strada sterrata lunga 17 km con panorami mozzafiato dove si può rimanere incantati da giganteschi monoliti rossi, mesas e pinnacoli.

5. Per Piccole Donne lo sfondo è ill Massachusetts

Sono passati poco più di 90 anni da quando Katharine Hepburn ha rivestito i panni di Jo March in Piccole Donne guidata dalla regia di George Cukor. Il momento è quello giusto per celebrare il film andando alla scoperta del Massachusetts, lo stato in cui è ambientata la pellicola. Non solo facendo tappa nella capitale, Boston, ma anche o visitando luoghi unici come le isole di Nantucket e Martha’s Vineyard, oppure Salem, Gloucester, Essex e le piccole cittadine a nord di Boston o Cape Cod, un’incantevole penisola bagnata dall’Oceano Atlantico, il primo luogo in cui si stabilirono i Padri Pellegrini negli Stati Uniti.




Il Labirinto della Masone riapre a febbraio

La riapertura il 10 febbraio del Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci  a Fontanellato offre un’occasione da non perdere per organizzare un week end a Parma e dintorni. Il Labirinto della Masone, a cui danno vita 300mila piante di bambù di 20 specie diverse in un intrico di bivi e vicoli su otto ettari di parco, è  il dedalo più grande al mondo: un sogno e una scommessa vinta, nata dalla mente visionaria di Maria Ricci, editore, designer, collezionista d’arte, bibliofilo, frutto di una promessa fatta nel 1977 a Jorge Luis Borges, proprio nel campo dove oggi sorge, di realizzare questa immensa opera in cui il tempo sembra fermarsi.

Il Labirinto della Masone è un desiderio diventato realtà nel 2015 e divenuto nel corso del tempo un vero e proprio borgo della cultura. Una volta usciti dal dedalo, ci si può addentrare in un altro cammino, altrettanto avvincente, visitando il Museo che ospita la vasta raccolta d’arte di  Maria Ricci. Circa quattrocento opere fra pitture, sculture e oggetti della storia dell’Arte italiana e internazionale che rispecchiano appieno l’eclettismo del collezionista. Non solo, lungo il percorso si possono ammirare alcuni dei tanti libri pubblicati da Maria Ricci e alcune rare edizioni di volumi stampati, come ad esempio quelli di Giambattista Bodoni e Alberto Tallone.

Il Labirinto ospita anche il ristorante Il Labirinto by 12 Monaci il cui la tradizione culinaria del parmense si sposa a suggestioni derivate dalle nuove tecniche di cotture e conservazione, a cui si affianca, per una pausa più veloce, il Bistrò, oltre a due Suite situate al centro del complesso.