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Esperienze uniche sulla neve del Trentino

In Trentino la neve è un divertimento da vivere dalle prime ore del giorno, con sciate alle prime luci dell’alba accompagnate da una ricca colazione, al tramonto quando le Dolomiti si tingono di rosa, fino a notte fonda sotto le stelle, con passeggiate alla luce di torce e frontalini o di una falce di luna.
Lo sci all’alba è proposto in numerose skiarea tra dicembre e marzo da Trentino Ski Sunrise , così come sono numerose le stazioni sciistiche che propongono lo sci in notturna, ma anche discese in slittino e gommoni, su  piste perfettamente illuminate da batterie di fari o globi luminosi regalano un senso di quiete che poche altre esperienze al mondo riescono a dare.

Madonna di Campiglio con Campiglio Sunset Ski si sale in telecabina e si torna in quota per  aperitivi accompagnati dalla musica sulle terrazze panoramiche dei rifugi, per poi scendere con una fiaccola in mano.  L’appuntamento con Campiglio Sunset Ski termina con un’apericena golosa in un rifugio panoramico, con brindisi e chiacchiere intorno al camino. Poi si ridiscende ancora a valle con gli sci, accompagnati dai maestri.

Al chiaro di luna sono invece delle passeggiate nella neve (15 dicembre 2024, 13 gennaio 2025, 12 febbraio 2025) nei boschi del Parco Naturale Adamello Brenta in coincidenza con le notti di luna piena. Si cammina nel bosco, accompagnati da una guida alpina, osservando le impronte lasciate dagli animali lungo i sentieri e immergendosi nell’atmosfera magica della montagna. E quando si arriva alla meta, il pascolo di Ritorto, ci si rilassa intorno al fuoco e si gustano i prodotti del territorio.

Dolomites Ski Safari è un mix di adrenalina, avventura e sport che sono gli skitour. In val di Fassa si può scegliere ben quattro skitour: Sellaronda, Giro della Grande Guerra, Panorama Skitour e Sass Becé Tour, con piste adatte a tutti. Dolomiti Ski Safari è un viaggio nella grande bellezza delle Dolomiti in cui si scoprono paesaggi sempre nuovi insieme ai professionisti della montagna con un unico skipass. La proposta prevede sei giorni di tour nelle Dolomiti con base in val di Fassa, sei giorni di skipass Dolomiti Superski, aperitivo al tramonto, pernottamento in rifugio e Skisunrise, lo sci all’alba, esperienza benessere alle Terme Dolomia e QC Terme Dolomiti.

RespirArt, una discesa da artista. A Pampeago, in Val di Fiemme, si trova uno dei più alti parchi d’arte al mondo. Si snoda tra i 2.000 e i 2.200 metri d’altitudine e riunisce installazioni artistiche lungo un percorso ad anello di tre chilometri fra il Rifugio Monte Agnello e il Rifugio Caserina. Le opere, create da artisti di fama internazionale come Hidetoshi Nagasawa, dialogano con le guglie dolomitiche del Latemar. La filosofia del parco vuole che le opere d’arte vengano “lasciate andare” nella natura: gli agenti atmosferici completano le opere, plasmandole e mutandone i colori. Il Parco è sempre aperto e accessibile e in inverno alcune opere si affacciano sulla pista Agnello regalando agli sciatori una discesa tra le opere, in una vera galleria d’arte.

Sogni d’oro nella “ice room” sul ghiacciaio.  Sul Ghiacciaio Presena, a 2.750 metri di altezza accanto al Rifugio Capanna Presena, a fine gennaio saranno accessibili due confortevoli stanze-igloo realizzate dall’artista Ivan Mariotti e dal suo team. Accanto ad esse, anche una cantina “di ghiaccio” nella quale poter gustare il meglio della tradizione locale. Delle vere opere d’arte “temporanea” perché ovviamente saranno fruibili fino a primavera quando inevitabilmente si scioglieranno. Una caratteristica che le rende ancora più esclusive, oltre al fatto che sono tutte tematizzate e quindi uniche. La temperatura interna nelle stanze rimane sempre attorno ai quattro gradi. Rigorosamente di ghiaccio è ovviamente il letto: sulla sua base vengono posti un materasso in pvc, una coperta per isolare termicamente e poi un materasso normale. Su di esso viene collocato un piumino inserito dentro a calde coperte di flanella. Gli ospiti avranno anche a disposizione i servizi di alto livello garantiti dalla adiacente Capanna Presena, un rifugio totalmente ristrutturato e con una suggestiva spa.




Augsburg una meta a scoprire tra storia e tradizioni

Augsburg, Augusta, è una città rinascimentale tedesca patrimonio Unesco fin dal 2019 (per lo storico sistema di gestione delle acque e le sue 22  stazioni, visitabili sia al centro città che nei sobborghi)  che da sola vale il viaggio e rappresenta una meta ideale per uno dei prossimi ponti. Ancor più per le Festività Natalizie quando la città si illumina di  colori con alberi, presepi, mercatini e calendari dell’Avvento e si ripercorrono tradizioni secolari come quella dei Rametti di Barbara, ramoscelli di ciliegio o anche di meli, di peri, di castagni d’india e di forsizia che per Santa Barbara, il 4 dicembre, di Santa Barbara, vengono messi nell’acqua calda e tre settimane dopo, con l’avvicinarsi del Natale, regalano una meravigliosa fioritura

Facilmente raggiungibile dall’Italia, Augsburg è una città fondata dai romani sul fiume Lech e nel corso dei secoli ha rappresentato  un punto di riferimento finanziario a livello europeo. Qui si trova il primo esempio di edilizia popolare tuttora esistente con la  Fuggerei, un villaggio circondato da mura che prende il nome dal fondatore, Jakob Fugger il Ricco, ne è la conseguenza dal punto di vista sociale, oltre alla Basilica di San Ulrico e Afra, un capolavoro tardo-gotico, la Rathausplatz, su cui svetta la Perlachturm e la Fontana di Augusto.

Non solo Augsburg si trova al centro di due itinerari europei da scoprire: la Romantische Straße e la Strada Europea dei Fugger. La Romantische Straße, fondata proprio a Augsburg nel 1950 e prima cooperazione turistica tra diverse storiche località in Germania, è un percorso lungo la Baviera, a cavallo tra la Bassa Franconia e il Baden-Württemberg, che affascina con la sua storia, arte e cultura.   L’itinerario si snoda lungo 460 km, si estende da Würzburg a Füssen e tocca centri storici, città medievali, palazzi, castelli e parchi. Oltre ad Augsburg, ne fanno parte Würzburg, Rothenburg ob der Tauber e Dinkelsbühl. Da non perdere il fiabesco Castello di Neuschwanstein.

La Strada Europea dei Fugger, fondata ad Augsburg nel 2019, è invece un itinerario culturale sulle orme della famiglia Fugger che si snoda tra   Tirolo, Baviera, Austria, Spagna, Slovacchia e Polonia. A Augsburg, la famiglia Fugger aveva avviato una piccola tessitura nel XIV secolo per poi nel tempo creare una rete commerciale mondiale. Il Museo dei Fugger e Welser a Augsburg, allestito in un edificio rinascimentale recentemente ristrutturato, presenta la storia di queste due famiglie di mercanti di Augsburg del XV-XVI secolo e mostra in modo multimediale come la compagnia mineraria dei Fugger abbia influenzato l’espansione e il commercio europeo con l’Africa, l’India e l’America. La Strada Europea dei Fugger tocca poi Bad Hindelang, dove i Fugger estraevano oro e minerali di ferro; Neusohl, nell’Alta Ungheria, da cui ebbe inizio l’ascesa dell’impero del rame dei Fugger; Banská Bystrica in Slovacchia; Cracovia dove Johann I. Thurzo e Jakob Fugger fondarono nel 1495 una joint venture per distribuire in tutta Europa i proventi delle miniere di rame dell’Alta Ungheria; Vipiteno dove si trova un’altra casa dei Fugger, attivi nel settore minerario di Vipiteno per oltre 100 anni e Almadén in Spagna dove in cambio dei suoi prestiti, Jakob Fugger ricevette nel 1525 l’affitto della miniera di mercurio, oggi Parque Minero Patrimonio Unesco.




Villeggiare d’inverno a Merano sulle orme di Sissi

A Merano il mito di Sissi  (o meglio di Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, duchessa di Baviera e poi Imperatrice d’Austria, regina d’Ungheria, Boemia e Croazia) si rivive in molti angoli della città. D’altro canto, è stata proprio l’Imperatrice d’Austria a far scoprire al mondo tutto quello che rende, ancora oggi, le vacanze invernali a Merano particolarmente attraenti grazie ad aria pura, natura, eventi, acqua termale e sole tutto l’anno. In meno di sette minuti di impianti poi si raggiunge Merano 2000, una splendida terrazza sulla città dove sciare, passeggiar  oziare al sole.

Tra il 1870 e il 1889 infatti Sissi ha reso Merano uno dei suoi rifugi di elezione , trascorrendo in questo centro alpino su consiglio dei medici, trascorse quattro lunghi soggiorni invernali  di cui due a Castel Trauttmansdorff, un’antica dimora che domina la città. Oggi nelle stanze e nelle sale del castello trova posto il Touriseum, un sorprendente museo che espone una una piccola mostra di oggetti appartenuti a Sissi, racconta lo sviluppo dei viaggi e del turismo alpino in quasi tre secoli di storia, Vale la pena spendere un paio d’ore nel museo, prima di immergersi nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, dodici ettari di verde terrazzato che, in un anfiteatro naturale e con piante provenienti da tutto il mondo compongono più di 80 paesaggi botanici, offrendo un’esperienza multisensoriale unica e che, grazie alle fioriture stagionali, si rinnova di volta in volta.

In questo borgo ai piedi del gruppo Tessa si passeggia lungo il fiume Passirio o tra i cipressi e pini lungo la Tappeiner, si fa shopping tra le botteghe medievali dei portici e ci si rilassa alle Terme Merano, un’oasi di benessere in pieno centro cittadino, dopo una giornata in quota. Aperte 365 giorni all’anno le Terme di Merano utilizzano l’acqua termale che sgorga 1500 metri d’altitudine da una sorgente di Monte San Vigilio per il benessere, le inalazioni aerosol, la fisioterapia e l’idrokinesiterapia. Proprio con la stagione invernale 2024 debutta poi il nuovo Wintergarden, elegante e luminoso grazie alle vetrate a tutta parete che danno sul Parco termale. Struttura fissa, in legno e vetro, a basso impatto ambientale, rappresenta un luogo ideale per una sosta gourmet affacciati sul parco circostante. Se poi il meteo non è favorevole, non mancano alternative come la scoperta del Museo delle Donne o una visita alla Kunsthaus sotto i Portici di Merano, piattaforma per l’arte contemporanea, la storia dell’arte locale e l’architettura o, infine, un’escursione al Museo del vino a Castello Rametz, tra antiche attrezzature utilizzate per la viticoltura e degustazioni.

Anche quest’anno poi piazza Terme si veste di Natale con una grande pista di pattinaggio su ghiaccio, la giostra con i cavalli, il presepe Thun, l’albero di Natale. Dal 29 novembre 2024arriva anche l’immancabileMercatino di Nataleche con le tipiche casette anima la passeggiata lungo il Passirio fino al6 gennaio 2025. Durante tutto il periodo diversi eventi per grandi e piccoli danno vita a un ricco calendario di appuntamenti.

 




Berlino celebra i 35 anni dalla caduta del muro

Ci sono anniversari e anniversari. I 35 anni dalla caduta del muro di Belino sono tra gli anniversari da celebrare soprattutto per chi il 9 di novembre è rimasto incollato allo schermo televisivo a guardare ammutolito e sorpreso migliaia di tedeschi che abbattevano, spontaneamente, il simbolo della Cortina di Ferro e della Guerra Fredda.

Berlino si appresta a festeggiare la ricorrenza con un fitto programma  di musica, dibattiti, spettacoli, esibizioni (compreso il concerto di chiusura delle Pussy Riot di fronte all’ex quartiere generale della Stasi) e installazioni al motto di “Hold freedom up high!”, un invito 35 anni dopo a continuare a sostenere la libertà. E la notte del 9 novembre il centro cittadino si trasformerà nel più grande palco al mondo con oltre mille musicisti in strada a celebrare l’anniversario della caduta del muro con le esibizioni “Soundtrack of 1989”.

La costruzione del muro che circondava la parte occidentale di Berlino per 155 chilometri e con un’altezza di 3,6 metri, è iniziatatra il 12 e il 13 agosto 1961 e ha cambiato il volto di Berlino e della Germania. Per ripercorrere le tracce e le testimonianze del muro che per 28 anni ha diviso non solo Berlino ma il mondo intero tra Est e Ovest, tappe immancabili sono il  Berlin Wall Memorial Topography of Terror; il museo The Wall aperto a Leipziger Platz nel 2020; l’East Side Gallery, 1,316 chilometri di muro lungo la riva dello Spree oggi ricoperti da murales (tra cui gli iconici “The Brother’s Kiss” di Dimitri Vrubel and “The Trabant Breaking Through the Wall” di Birgit Kinder) che la rendono la più grande galleria d’arte al mondo all’aperto; il Parliament of Trees, il memorial di Ben Wagin con al centro 16 piante piantate nel 1990 da 16 primi ministri tedeschi sulle rive dello Spree proprio di fronte al Reichstag a ricordo delle 258 vittime del muro, persone che morirono nel tentativo di fuga a Ovest. Saranno inoltre proposte esibizioni in luoghi simbolici come la Porta di Brandeburgo e Checkpoint Charlie, mentre per i quattro chilometri compresi tra Invalidenstraße and Axel-Springer-Straße, un tempo percorsi da muro, saranno allestite presentazioni.

 




Kneipp, Törggelen e vino sul Renon

Kneipp, Törggelen e vino sono i capisaldi dell’autunno sull’Altipiano del Renon raggiungibile a Bolzano in meno di venti minuti di impianti dal centro della città.

Tra le novità della stagione è stato inaugurato un percorso Kneipp  con cinque stazioni ispirate ai cinque pilastri della filosofia Kneipp (ordine esistenziale, movimento, erbe, acqua e alimentazione) lungo un sentiero di 1,2 km che si snoda nel bosco tra l’Hotel Tann e Bad Siess così da trasformare la passeggiata in un’esperienza sensoriale a tutto tondo. I profumi del bosco inducono alla riflessione, le erbe hanno un effetto curativo, l’acqua fresca è un toccasana per il fisico. Sul percorso anche punti di appoggio per soste meditative e pannelli con informazioni e suggerimenti per sfruttare al meglio i benefici Kneipp. Fondamentale camminare sul sentiero a piedi nudi per percepire a fondo i diversi tipi di terreno e vivere un’esperienza wellness davvero immersiva.

Sul Renon non c’è autunno senza Törggelen: appuntamento immancabile di questo periodo dell’anno è chiamato anche “la quinta stagione delle Alpi del Sud” ed è una vera e propria festa in onore della fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate) quando gli agricoltori erano soliti degustare il vino nuovo accompagnato da una merenda. Oggi l’antica tradizione si rivive andando di maso in maso (o meglio nelle tradizionali “Buschenschänke” o “Hofschänke”, le tipiche locande contadine) ad assaggiare specialità come speck, canederli, crauti, Kaminwurzen, Schlutzkrapfen, zuppa d’orzo, castagne arrostite e vino novello.

Proprio in onore del vino, oltre alle speciali escursioni guidate in compagnia dell’ambasciatore del gusto altoatesino Franz Wenter, dal Renon c’è un’escursione da non perdere: il sentiero del vino Rebe (ovvero “vigna”). Questa passeggiata di circa 400 metri di dislivello si snoda per un’oretta e mezza si snoda tra i filari, in parte sulla vecchia strada romana che parte dai possedimenti del maso Waldgries, lungo un percorso costellato di interventi artistici ad opera del gardenese Philipp Doss Moroder e di tabelle con la narrazione del paesaggio, dei vitigni tipici, delle zone di coltivazione Doc e dei siti culturali che lambiscono il sentiero. Rebe è unatappa imperdibile per gli amanti di Bacco: qui, una sosta Törggelen nelle varie cantine nei pressi del percorso è obbligatoria.
Sabato 26 ottobre degustazione speciale con i viticoltori del Renon e di Rencio: in cinque postazioni i viticoltori offrono in degustazione i loro vini che crescono nelle rispettive altitudini tra Rencio e Signato, dal corposo Lagrein all’aromatico Gewürztraminer fino allo speziato Kerner (sono ben 13 le varietà di uva che maturano lungo i 3,5 km del sentiero del vino Rebe). A seguire, un accogliente chill-out presso l’Ansitz Waldgries con prelibatezze culinarie e musica.




Bolzano in festa in autunno

In autunno Bolzano s’infiamma di colori e di feste golose che hanno come protagonisti vino, speck, castagne, uva e mele con un fitto calendario di appuntamenti che il capoluogo altoatesino offre a chi sceglie di trascorrere qualche giorno in città.

E infatti un’occasione imperdibile per scoprire il centro storico di Bolzano è lo specksafari proposto, in collaborazione con il Consorzio Tutela Speck Alto Adige,tutti i venerdì fino a fine ottobre. Alla visita del centro storico è abbinata alla degustazione di speck in un’osteria tradizionale dove potrete conoscere meglio la storia, il processo di produzione e i criteri di qualità di questo particolare salume. Accompagnerà l’assaggio un calice del vino di Bolzano. La passeggiata dura un paio d’ore e costa venti euro a testa  con prenotazione entro le ore 12 del giorno della visita.

Non solo. Fino a fine ottobre ogni sabato si può poi partecipare al Bacchus Urbanus, un particolare trekking urbano lungo percorsi che attraversano le zone produttive dei due vini autoctoni di Bolzano, il Santa Maddalena e il Lagrein. Un’escursione a tema di circa due ore con visita e degustazione guidata presso alcune cantine produttrici del pregiato nettare. Massimo 20 partecipanti, costo venti euro a testa e prenotazione entro le ore 17 del giorno precedente.

Non manca il Törggelen, antica tradizione medievale che da ottobre fino all’inizio dell’Avvento celebra la fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate) e viene celebrata andando di maso in maso ad assaggiare specialità come lo speck e altri salumi, le castagne arrostite, gli Schlutzkrapfen (ravioli ripieni), la zuppa d’orzo, la Schlachtplatte (una ricca portata di salsicce e carne contornate dai crauti) e, ovviamente, il vino novello. Per l’occasione le numerose cantine vinicole sparse sul territorio organizzano visite guidate con degustazione, mentre una passeggiata nei boschi, tra i castagneti e i vigneti che abbracciano la città, non può che terminare in una delle tante Buschenschänke, le tipiche locande contadine, per gustare i tipici piatti contadini preparati con prodotti stagionali e a km zero e concedersi un  bicchiere di vino.

A metà ottobre poi si celebra in piazza Walther una sorta di “Thanksgiving” alpino con le eccellenze del territorio per festeggiare la fine e la buona riuscita del raccolto. Organizzata dal Bauernbund, l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti dell’Alto Adige, questa festa tradizionale vedrà una quarantina di bancarelle animare il salotto buono della città con frutta e verdura, succhi e sciroppi, erbe aromatiche e distillati, formaggi e salumi portati da coltivatori e contadini direttamente dai loro campi e fattorie.

Dal 21 al 24 novembre Bolzano rende omaggio alla mela dell’Alto Adige con Apfelfesta, una festa interamente dedicata al frutto del benessere e al suo mondo. In piazza Walther, accanto al bellissimo Duomo, saranno allestiti banchetti di esposizione e vendita e infopoint per presentare le diverse varietà di mele, nonché i prodotti derivati dalla lavorazione delle mele, dall’aceto al sidro, dallo strudel ai chips di mela, e fornire informazioni sui metodi di coltivazione, di raccolta e distribuzione. Non solo. Anche tanta musica, laboratori e giochi per i bambini, e nei ristoranti menù a tema per un goloso viaggio nelle sue sfumature del gusto.




L’autunno sulle Dolomiti è d’oro

L’autunno sulle Dolomiti è una stagione dorata sotto ogni punto di vista. Mentre gli alberi nei boschi si tingono d’oro e di rubino  fioriscono le offerte per godersi senza pensieri le vacanze su queste montagne patrimonio Unesco.

Fino all’ 11 novembre soggiornando in una delle strutture convenzionate di San Vigilio di Marebbe e di San Martino in Badia si riceve la carta “Autumn Special” con cui poter accedere a diverse iniziative gratuite e a occasioni scontate sul territorio per scoprire l’incanto della stagione dorata sulle Dolomiti. Un territorio immerso nel Parco naturale di Fanes- Senes-Braies per quanto riguarda San Vigilio, villaggio alpino adagiato sul versante più soleggiato di Plan de Corones, e nel Parco del Puez-Odle per San Martino, paese celebre per il castello Ciastel Tor e la sede dell’Istituto culturale ladino “Mircurà de Rü. Un’area che da sola costituisce un palcoscenico privilegiato sulle Dolomiti e che offre per di più una caratteristica speciale: qui la lingua, la tradizione e la cultura sono ladina.

Da non dimenticare poi che le Holidaypass Card consegnate a chi pernotta nelle strutture convenzionate della provincia di Bolzano, sono gratuiti anche tutti i mezzi di trasporto altoatesini, treni regionali compresi.

Tra le attrazioni gratuite accessibili con “Autumn Special” da non perdere l’”Owl Park San Vigilio” che ospita cento rapaci di trenta  specie diverse, tra gufi, civette ed allocchi. La guida Mario Kelemina spiega le diverse caratteristiche di ogni specie: dove vivono, di cosa si nutrono, le abitudini sociali e come la loro presenza costituisca un anello importante nella catena alimentare. Una volta diventati esperti, si può noleggiare gratuitamente il binocolo Swarovski Optik e osservare i volatili in libertà: solo nel Parco naturale Fanes-Senes-Braies vivono in libertà più di dieci specie diverse di uccelli rapaci.
Nel parco di San Vigilio è poi possibile partecipare a lezioni di yoga in un’autentica yurta mongola.
Di giovedì è in calendario l’osservazione autunnale della volta celeste. Accompagnati dalle guide Julian Rigo e Enrico Bonfante si raggiunge un luogo circondato dall’oscurità più totale dove lasciarsi guidare nell’osservazione di pianeti e costellazioni.
Di martedì invece si può partecipare a un’escursione guidata da Christoph Alfreider che conduce un gli escursionisti ai Prati di Medalges, nel Parco Naturale Puez – Odle, parte del Patrimonio Unesco delle Dolomiti. Il mercoledì è  in programma un’escursione un po’ più impegnativa che porta al Sas dla Para, sopra il rifugio Fodara Vedla da dove il panorama abbraccia anche la conca di Cortina d’Ampezzo: il foliage è a largo spettro, con una vista impagabile.
Tra gli appuntamenti dell’ “Autumn Special” è presente anche la bicicletta. Guidati dai maestri della Bike School, si pedala su strade poco frequentate, dove gli storici masi ladini storici nei dintorni di San Vigilio si svelano tra pascoli e ruscelli. Per chi preferisce l’asfalto, può scegliere tra le escursioni in bici da corsa che percorrono i più scenografici passi alpini. Organizzazione e bike guide sono gratuiti, il noleggio prevede uno sconto di 20 euro.
Al centro di arrampicata di Brunico, la parete di boulder sfida infine principianti e gli avanzati.




L’autunno dorato del Renon sul Sentiero del Vino Rebe

Il Sentiero del Vino Rebe (vite in tedesco) sull’Altipiano del Renon celebra una tradizione vitivinicola che affonda le sue radici nell’epoca romana ed esplora a stretta connessione tra la terra, lavoro dell’uomo e paesaggio.

Con i suoi 132 ettari di superficie coltivata a vite, il Renon si distingue come uno dei principali comuni a vocazione vinicola dell’Alto Adige. Il Sentiero del Vino Rebe è un un percorso che si snoda in discesa per 3,5 chilometri da Signato a Rencio con un dislivello di circa 500 metri, regalando viste mozzafiato sul territorio circostante e sui vigneti. Lungo il tragitto, le installazioni artistiche raccontano le diverse fasi della coltivazione della vite e le peculiarità dei vitigni locali. Ogni tappa del sentiero ha un tema preciso: dall’incontro tra uomo e natura, alla vendemmia e Bolzano, città del vino.

Il Sentiero del Vino Rebe si propone come un simbolo della sinergia tra turismo e agricoltura, un invito a rallentare il ritmo e a lasciarsi trasportare dalla bellezza del Renon, dai profumi della terra e dalle storie che solo il vino sa raccontare.

Una base ideale per scoprire il Sentiero del Vino Rebe e l’autunno dorato sull’Altipiano del Renon è il Parkhotel Holzner che accoglie gli ospiti nell’atmosfera senza tempo della struttura che affonda le proprie radici nel 1908. E proprio l’anno della fondazione dà il nome al ristorante stellato diretto dallo Chef Stephan Zippl. La struttura vanta 15 categorie di camere, distribuite tra la storica casa principale e la sua parte più contemporanea, mantenendo un profondo rispetto per l’ambiente. Situato all’arrivo degli impianti di risalita che in un quarto d’ora collegano Bolzano al suo Altipiano, luogo privilegiato di villeggiatura per i bolzanini, il Parkhotel Holzner sulla stazione del trenino che, grazie al suo approccio “slow” (viaggia a30 chilometri orari) regala un punto di osservazione esclusivo per il foliage d’autunno e permette di raggiungere numerosi sentieri escursionistici che conducono agli angoli più belli del soleggiato altipiano.




I Wine Hotel della Valtellina

Con la vendemmia che avanza, ottobre diventa il periodo ideale per soggiornare nei wine hotel della Valtellina, scoprire la lunga tradizione enogastronomica della valle e percorrere i suoi 2.500 km di terrazzamenti vitati che caratterizzano principalmente la Media Valtellina. Proprio qui si trovano anche diverse strutture ricettive  dove soggiornare tra i terrazzamenti vitati e respirare il profumo della natura.

 

Il Wine Hotel Retici Balzi a Poggiridenti

Il Wine Hotel Retici Balzi è un boutique hotel non lontano da Sondrio completamente immerso nei vigneti terrazzati. La struttura ha 11 camere che prendono nome dai vini locali. Chi desidera conoscere meglio il Nebbiolo delle Alpi che nasce qui può prendere parte a una delle degustazioni che il Wine Hotel propone.

Il Wine Hotel San Carlo

Il Wine Hotel San Carlo si trova a Chiuro, nella patria del vino valtellinese. Il relais nasce da un’antica stazione di posta ristrutturata nel corso degli anni. Le 12 camere si affacciano sui terrazzamenti della Valtellina e sono dotate di una piccola cantina. La cantina  ospita al suo interno pregiate bottiglie di vini valtellinesi mentre il ristorante unisce tradizione con un pizzico di innovazione. A ottobre la struttura propone ai suoi ospiti un pacchetto speciale che coniuga esperienza in spae cena ispirata ai sapori d’autunno.

La Locanda Via Priula a Morbegno

Situata nel centro storico di Morbegno, la Locanda Via Priula offre ai suoi ospiti un soggiorno attento ai dettagli anche grazie al Wine Bar e alla tipica stua in legno presente in struttura-

Il Nebbiolo Wine B&B

Il Nebbiolo Wine B&B  è situato all’interno della Cantina Menegola a poca distanza da Sondrio. La struttura è  immersa nei terrazzamenti vitati e le  camere si aprono sul paesaggio circostante. Oltre alle degustazioni in canina, gli ospiti possono proseguire il tour enogastronomico al ristorante della struttura, la Tavernetta.

Cà Rossa B&B

Situato a Montagna nella sottozona del Grumello, il Cà Rossa è un agriturismo b&b immerso nei terrazzamenti che offre ai suoi turisti un soggiorno a stretto contatto con la natura. L’hotel dispone di 2 suite, dotate di ogni comfort con terrazzo panoramico sui vigneti. La piccola cantina del B&B è il luogo ideale dove prendere parte a degustazioni di vini locali.

Agriturismo B&B Caffè e Vino

L’Agriturismo B&B Caffè e Vino di Caiolo si trova sul versante orobico che offre una veduta panoramica sui 2.500 km di muretti a secco della Valtellina. Il B&B propone degustazioni e visite guidate a produttori.

Olmo Agriturismo

Olmo Agriturismo è una struttura nata nel 2020 a Ponchiera, una piccola frazione di Sondrio, che mira a diventare un luogo dove riconnettersi con la natura e il paesaggio circostante. Nella cantina dell’agriturismo si può prendere parte a degustazioni di vini di cantine vinicole del territorio.

Cà Barroni Agriresort

Situato nel cuore dei terrazzamenti valtellinesi, il Cà Barroni Agriresort è  una struttura di recente apertura situato nella zona del Sassella che offre ai suoi ospiti un soggiorno all’insegna di comfort ed eleganza.  Il Cà Barroni dispone di quattro camere dalle ampie vetrate affacciate sul territorio e suoi suoi terrazzamenti.




Bici e Mare per l’autunno di Cervia

Domenica 13 ottobre torna a Cervia la cicloturistica Strade Bianche del Sale Fantini Club, giunta ormai alla sua quinta edizione
Con partenza alla francese dalle ore 7.45 alle 8.45 dal Fantini Club, si tratta di una pedalata che rievoca il ciclismo di un tempo, dedicata sia al ciclista che vuole confrontarsi su percorsi lunghi e impegnativi, che agli amanti della bici senza i vincoli della competizione agonistica, che amano pedalare senza fretta, alla scoperta del territorio.

Lo splendido itinerario prevede quest’anno quattro percorsi da 35, 65, 100 e 120 km, con partenza dalla costa per attraversare il Parco della Salina di Cervia, riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali, e raggiungere le colline dell’entroterra, attraverso paesaggi incantati e suggestivi borghi storici, nel cuore della Romagna più vera. Sul percorso lungo attenderanno i gravellisti ben quattro ristori, mentre in gran finale sarà per tutti al Fantini Club, con il pasta party aperto anche agli accompagnatori.