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Primavera a Bressanone con il Water Light Festival

Dal 24 aprile al 12 maggio, Bressanone si accende con il Water Light Festival, un’occasione da non perdere per visitare il borgo altoatesino attraversato dall’Isarco e dal Rienza e circondato dalle Dolomiti. A Bressanone la storia dell’antica città vescovile si fonde con una natura rigogliosa a portata di mano. A soli sette  chilometri  da Bressanone, la Plose offre una estesa area escursionistica affacciata sulle Dolomiti.

 Il Water Light Festival di Bressanone celebra la magia dell’acqua attraverso uno spettacolo di luci e suoni che trasforma la città in un’opera d’arte illuminata. Le sponde del fiume Isarco, le fontane e i luoghi d’acqua si animano di sera a Bressanone e di giorno all’Abbazia di Novacella con installazioni luminose e proiezioni che narrano storie legate all’acqua. L’acqua e la luce diventano mezzo di espressione artistica che parla tutte le lingue e costruisce ponti tra le culture. Nelle loro installazioni, gli artisti esplorano il tema della sostenibilità e ne danno interpretazioni sorprendenti, inaspettate e stimolanti.

Girando nel centro storico di Bressanone, si scoprono le 15 affascinanti opere di light art di cui solo tre a pagamento. Tra gli artisti presenti a Bressanone per il Festival ci sono: Philipp Artus, Tom Groll, RaumZeitPiraten dalla Germania, Piero Gilardi dall’Italia, Ocubo dal Portogallo, Onionlab, Studio Toer, Xavi Bové dalla Spagna, Tokyo Blue dalla Danimarca,  Julia Dantonnet dalla Francia e Matej Bizovičar e Tilen Sepič dalla Slovenia. Esther Stocker, Georg Ladurner, Moritz Brunner e Fabian Feichter, fanno parte degli artisti locali altoatesini del Festival.

Le 19 opere installate presso l’Abbazia di Novacella fino al 29 giugno sono invece firmate da:: Laurence Bonvin (Svizzera), Martina Dal Brollo (Italia), Sara Förster (Germania), Dorra Hichri (Tunisia), Annika Hippler (Germania), Julian Hölscher (Germania), Anish Kapoor (India-Gran Bretagna), Brigitte Kowanz (Austria), Heinz Mack (Germania), Atelier Mejia Wälz (Germania), François Morellet (Francia), Jakub Nepraš (Repubblica Ceca), Charly Nijensohn (Argentina), Juan Francisco Rodriguez (Colombia), Jazmin Rojas Forero (Colombia), Nicolás Rupcich (Cile), Keith Sonnier (USA), Rosmarie Weinlich (Germania).

Non solo acqua. Contemporaneamente al Water Light Festival infatti, il 27 e il 28 aprile, va in scena la Primavera di Novacella, un appuntamento per scoprire i sorprendenti vini del territorio, la regione vinicola più settentrionale d’Italia. Per il 2024, la guida enologica Gambero Rosso ha assegnato la massima onorificenza di “3 bicchieri” alla Cantina dell’Abbazia di Novacella (Grüner Veltliner Praepositus 2021), alla Cantina Valle Isarco (Kerner Aristos 2022) e al Köfererhof (Sylvaner R 2021)

 




A Dresda nel cuore della Sassonia

La primavera è la stagione ideale per organizzare un viaggio nel cuore della Sassonia, a Dresda. Dresda è tra i 52 luoghi da visitare nel 2024 per il New York Times per celebrare i 250 anni dalla nascita del pittore Caspar David Friedrich, tra i principali esponenti del Romanticismo, navigare sull’Elba, esplorare il territorio a bordo di una bici elettrica e scoprire l’ultimazione delle ristrutturazioni del Residenzschloss, della storica piazza Neumarkt, ultimata con il complesso barocco del Palais Hoy.

A Dresda si ammirano le opere di Caspar David Friedrich nelle Collezioni d’arte statali di Dresda e nella mostra “Caspar David Friedrich. Dove tutto è iniziato” (all’Albertinum dal 24 agosto al 5 gennaio 2025 e al Kupferstich-Kabinett dal 24 agosto al 17 novembre) e i paesaggi da cui il pittore ha tratto ispirazione esplorando la i territori della cosiddetta Svizzera Sassone, della Valle dell’Elba e dell’Alta Lusazia. Proprio nel Parco Nazionale Svizzera Sassone si trova il Malerweg, il Sentiero dei Pittori Romantici, che per 116 km attraversa le montagne di arenaria dell’Elba, tra gole, cime sinuose e iconiche formazioni rocciose.

Da Dresda si può decidere di navigare in direzione di Meissen o Pirna, per continuare da qui alla volta della Svizzera Sassone. Durante la navigazione si scorgono numerosi castelli e residenze reali come il Castello di Pillnitz, il Lingnerschloss e lo Schloss Eckberg a ridosso del fiume tra bellissimi vigneti. Spettacolare è la tradizionale parata della flotta dei battelli a vapore che si tiene il 1° maggio, quando tutti e nove i piroscafi della storica flotta a vapore Sächsische Dampfschiffahrt sfilano sul fiume Elba per la “Dampferparade”. Migliaia di spettatori si radunano su entrambe le sponde del fiume per salutare le imbarcazioni, sentire i suoni delle sirene e vedere le pale del piroscafo accelerare nella manovra di svolta e, poco dopo, perderle di vista nel verdeggiante scenario fluviale della Valle dell’Elba

Da giugno a settembre infine il Castello di Pillnitz, nei dintorni i di Dresda,  torna come in origine ad essere un castello dedicato al gioco e all’intrattenimento con i “The King’s Games”, una mostra e uno spettacolo multimediale nell’Orangerie..  All’inizio del XVIII secolo, le aree gioco erano regolarmente allestite perché Augusto il Forte amava festeggiare e riuniva la corte a Pillnitz per tornei, gare e giochi. C’erano 60 giochi da tavolo, enormi altalene, un campo da badminton, piste da bowling, una ruota panoramica e molto altro.

 




Spiaggia e bici a Grado

Baciata dal sole per dodici mesi all’anno, Grado è la meta perfetta da esplorare in un week end lungo, pedalando sui percorsi cicloturistici alla scoperta del paesaggio lagunare e delle riverse naturali, per poi rilassarsi in spiaggia approfittando delle sue lunghe coste sabbiose o alle Terme Marine.

Impossibile resistere al fascino della Laguna di Grado, uno scenario naturale unico, incontaminato e ricco di biodiversità che può essere esplorato  in bicicletta grazie agli itinerari che collegano la località alle due riserve naturali di Valle Cavanata e Foce dell’Isonzo – Isola della Cona, a cavallo o a bordo di una motonave con cui raggiungere l’Isola di Barbana che ospita il Santuario della Beata Vergine Maria, l’isola Mota Safon che incantò Pasolini al punto da spingerlo a girare qui alcune scene del film “Medea” con Maria Callas,  l’isola Anfora a Porto Buso e Francamela dove assaporare le specialità del mare come il boreto a la graisàna, a base di pesce fresco e accompagnato da polenta di mais bianco, le sepe sofegae, ovvero seppie in umido, o le vongole del peverasse al baso. Alla Laguna di grado è anche dedicato il Museo della Pesca e della Civiltà lagunare.

Il territorio di Grado è un  paradiso per gli appassionati della bici con itinerari adatti a tutti come l’Anello di Grado di 11 chilometri che parte dal  Porto Mandracchio e si snoda tra il centro storico dove ammirare le pittoresche vie e le Basiliche come quella dedicata a Sant’Eufemia, le spiagge, o il Grado Punta Sdobba che, per 17,8 chilometri totalmente pianeggianti, porta dalla cittadina balneare al villaggio di pescatori di Punta Sdobba, sulla foce del fiume Isonzo, passando dal centro visite di Valle Cavanata e dal centro visite del Caneo, ottimi punti per l’osservazione degli uccelli acquatici e delle piante palustri. Grado è poi il punto di passaggio di numerose ciclovie come la Ciclovia Alpe Adria che da Salisburgo in Austria giunge nell’Isola del sole dopo 400 chilometri, attraversando tra l’altro anche le vicine Palmanova e Udine, e la Ciclovia del Mar Adriatico che fa tappa a Grado.




Hannibal illumina la notte di Sölden

Il 5 aprile Hannibal illuminerà la notte di Sölden in Tirolo.  Lo spettacolo multimediale, giunto alla sua 16° edizione, prende vita ogni due anni sul ghiacciaio  Rettenbach e ripropone in uno show unico nel suo genere la traversata delle Alpi di Annibale unendo tecnologia, musica e sport. 

Hannibal rilegge in chiave (molto) moderna e (ancora più) fantasiosa la traversa delle Alpi messa in atto dal condottiero cartaginese nel 218 a.C. per conquistare ora con un esercito composto da oltre 60mila persone e diversi elefanti.  Hannibal si propone quindi come una parabola moderna sulla ricerca del potere, dell’amore, degli intrighi e della politica mondiale. 

La regia di Hannibal, che coinvolge oltre trecento persone tra atleti e ballerini oltre a elicotteri, motoslitte, paracadutisti e sciatori,  è firmata da Hubert Lepka.

 




In Finlandia a caccia di aurore boreali in treno

Esplorare la Finlandia a caccia di aurore boreali (e non solo) senza spendere un capitale e muovendosi in modo sostenibile, in treno, è possibile.

Se non si resiste al fascino selvaggio del Nord, l’estrema frontiera d’Europa, una volta giunti nella capitale della Finlandia, a Helsinki, la direzione non può che essere verso Rovaniemi, in Lapponia (treni a partire da 61 euro) dove immergersi nella straordinaria bellezza della regione e a vivere  esperienze indimenticabili. Nel Nord della Finlandia si scia sulle piste di Levi, Ylläs o Salla (letteralmente “in mezzo al nulla”), si passa dalle coste di Kemi alle  foreste di Ruka-Kuusamo fino ai laghi delle Lapland North Destinations  e si ammira l’aurora boreale (dormire a Saariselkä potrebbe essere una buona idea).  Nella Lapponia orientale  il Parco Nazionale di Riisitunturi è poi tra i luoghi più caratteristici e amati della Finlandia. La rete di sentieri che costella l’intera oasi naturale porta a numerosi punti panoramici c che permettono di godersi dall’alto le fitte foreste coperte di neve, il “tykkylumi”.

In Finlandia  l'”Everyman’s Right” garantisce a tutti di esplorare liberamente foreste e territori incontaminati e utilizzare le aree naturali a scopo ricreativo, ovviamente sempre nel massimo rispetto dell’ambiente e senza lasciare tracce che alterino l’ecosistema.

Da Helsinki, è poi facile organizzarsi via treno ( (in meno di due ora a partire da 13 euro) per andare alla scoperta di Turku, la città più antica della Finlandia affacciata sul Mar Baltico o a Tampere (un’ora e mezzo di treno a partire da 12 euro) nella Regione dei Laghi e, con oltre 50 saune pubbliche in città e nei dintorni, considerata la  capitale mondiale della sauna. Tra le numerose saune pubbliche presenti a Tampere vi è anche Rajaportin!, la sauna più antica della Finlandia ancora in uso e tappa immancabile per i visitatori che alla ricerca di esperienze all’insegna del relax.

Non mancano piattaforme come Omio per gestire le prenotazioni dei trasporti via terra




Helisinki a tutto design

Helsinki non è fredda è cool. Anche in inverno quando, complice la temperatura, si può dedicare maggior tempo a esplorare musei, come l’avveniristico museo Amos Rex, negozi di design e di moda sulla Mannerheimintie, oltre a cocktail bar dove scoprire tutte le declinazioni del glögi, una bevanda speziata bollente vero e proprio toccasana per il freddo quasi artico.

Adagiata sulle rive del Mar Baltico, Helsinki è in pieno boom e le inaugurazioni di gallerie e atelier sono giornaliere  Alle storiche icone di Alvar Aalto, l’architetto che, con la Finlandia Hall e la Libreria Accademica, ha dato forma al design finlandese moderno, e di Marimekko, coloratissimo brand creato nel 1951 da Armi Ratia e indossato da Jacky O’, si stanno infatti rapidamente accostando nuovi nomi destinati a fare la storia di una capitale in continua evoluzione.

Qui, dove le parole d’ordine sono sperimentare e immaginare, il design è diventato uno stile di vita anche nei luoghi di fede, come dimostra la Kamppi Chapel of Silence, una cappella rotonda in legno dedicata alla meditazione, e nei luoghi pubblici come accade con la Oodi Library, la nuovissima biblioteca di fronte al Parlamento e integrata nel polo culturale formato dall’Helsinki Music Centre, dalla Sanoma House e dal Museo di Arte Contemporanea Kiasma. Nella Oodi Library, un lungo edificio color sabbia progettato dallo studio Ala Architects e caratterizzato da linee sinuose e grandi vetrate, oltre ai libri trovano posto le arti, la musica, ristoranti e persino diversi laboratori artigianali aperti al pubblico. Da non perdere poi il Museo di Architettura Finlandese tra i più antichi al mondo nel settore, il Design Museum e l’Littala & Arabia Design Centre, dove i due marchi leggendari nella ceramica e nel vetro sono accostati a esposizioni e opere di artisti contemporanei. Con più di mille possibilità di colorazioni, Littala ha una padronanza del pigmento assolutamente unica e lo showroom del marchio offre l’opportunità di ammirare l’arte in vetro e l’intera linea di prodotti. Per chi vuole riscoprire la tradizione finlandese, è immancabile la visita al Museo del Design Arabia che ospita una ricca collezione
di ceramiche e vetri lavorati secondo la tradizione finlandese. Il museo ha come tema il vetro, la ceramica, l’arte e il tempo e racchiude opere iconiche di alcune leggende del design come Kaj Franck, Timo Sarpaneva, Rut Bryk e Tapio Wirkkala. I capolavori di Alvar Aalto si incontrano invece nel  Sanatorio di Paimio del 1933, uno dei progetti iconici di Aino e Alvar Aalto. L’edificio, immerso in una foresta di alti pini, torna a offrire le stesse medicine di sempre: luce, sole e aria.

Al termine della giornata a Helsinki non si può rinunciare a  un momento di relax all’Allas Sea Pool nelle saune con vista sul Parlamento e le piscine sul Baltico. Qui si dimentica lo stress a mollo in acqua calda godendosi lo skyline cittadino. Un drink sulla terrazza dello Scandic Simonkentta, da cui si domina l’intera Helsinki, è infine la degna conclusione di una giornata a tutto design nella capitale nordica.




Ponti di primavera nell’Italia rurale e dei borghi

I ponti di primavera rappresentano un’occasione speciale per concedersi vacanze dal ritmo lento e rilassato della stagione. E l’Italia dei piccoli borghi e dei sentieri naturalistici permette di immergersi nella natura anche a una manciata di chilometri dalle grandi città e con una ampia tipologia di strutture (dagli hotel a cinque stelle, agli agriturismi proposti da portali dedicati come agriturismo.it e CaseVacanze.it). Ecco sei itinerari rurali che uniscono bellezze naturali, relax, buona cucina e un immenso patrimonio paesaggistico e culturale da esplorare nelle vacanze di Pasqua o nei ponti di primavera successivi.

La magia della Val d’Orcia
Una distesa di colline attraversata da bianche strade di campagna protette da lunghi filari di pioppi.  La Val d’Orcia è pura magia e, meteo permettendo, le vacanze di primavera offrono il periodo migliore per esplorare un territorio così ricco di cultura con la natura in fiore. Tra i borghi più noti di questa terra dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2004 per l’identità storica unica al mondo impressa sulla natura dal lavoro dell’uomo ci sono: Pienza, archetipo della città ideale del Rinascimento rimodellato tra il 1459 e il 1462 per volontà di Enea Silvio Piccolomini (poi Papa Pio II) dall’architetto Bernardo Rossellino e da Leon Battisti Alberti e dichiarato patrimonio Unesco nel 1996; la città del vino, Montalcino con la vicina Abbazia di Sant’Antimo e Bagni Vignoni con le sue acque termali note fin dall’antichità.  Tra cucina tipica, negozi alimentari dove fare incetta delle eccellenze della zona, vino, olio, i pici, i salumi di Cinta Senese, razza allevata da secoli in Val d’Orcia, il pecorino di Pienza, le innumerevoli cantine da visitare e le camere con vista sul paesaggio collinare, la Val d’Orcia può a buon titolo dirsi destinazione ideale da scoprire nelle vacanze primavera.

Pace e relax in Valnerina
La Valnerina è una stretta valle tra i monti dell’Umbria sud-orientale percorsa dal fiume Nera e costellata di borghi storici, a iniziare da Castelluccio di Norcia che in primavera si veste di mille colori, ed è uno degli angoli più selvaggi dell’Umbria. Per smaltire i peccati di gola delle vacanze di Pasqua non c’è niente di meglio che un’escursione a piedi, in macchina o un giro in bici, magari a pedalata assistita, per esplorare gli angoli più remoti della Valnerina. Si può partire dal tracciato che segue la sponda sinistra del fiume Nera da Sant’Anatolia di Narco e che tocca i borghi dominati da fortezze quasi millenarie di Scheggino, Arrone e Ferentillo dove, all’interno della cripta romanica di Santo Stefano si trova un peculiare Museo delle Mummie. Luoghi del silenzio dove è piacevole lasciarsi trasportare dalle leggende medievali che li pervadono. Il percorso si collega poi con la ciclabile realizzata sul tracciato dell’ex ferrovia Norcia- Spoleto e arriva fino alla Cascata delle Marmore, tre salti d’acqua di 165 metri complessivi creati in epoca romana e  circondati da foreste che in autunno si vestono d’oro e rubino.

Ponti di Primavera in Val D'Orcia

L’inizio della primavera sul Lago di Como
Il lago di Como è un grande classico, ancora di più nelle vacanze di primavera quando giardini delle ville (Carlotta e Camilla solo per citarne due) risplendono di mille colori.  Numerosi borghi da scoprire in queste vacanze sul lago tra cui Rezzonico e Varenna, oltre alle meraviglie naturali, come l’isola Comacina e l’orrido di Bellano.

A Imperia e dintorni in una Liguria inedita
Nella Riviera di Ponente, la provincia di Imperia è una meta tutta da esplorare nelle vacanze di primavera, a iniziare dal capoluogo, bellissima città sul mare. E non mancano borghi storici come Cervo, affacciato sul mare e vicino alle spiagge sabbiose di San Bartolomeo al Mare, Apricale, che si trova invece nell’entroterra di Bordighera arroccato sulla cima di una montagna o Dolceacqua che, tra il suo iconico Ponte Vecchio e il Castello dei Doria, offre tante sorprese ai suoi visitatori. Oltre al mare le montagne liguri sono uno spettacolo da togliere il fiato agli appassionati e non solo. Il Parco delle Alpi Liguri è una meraviglia incontaminata da scoprire.

L’incanto della Costiera Amalfitana
In primavera la Costiera Amalfitana mostra il meglio di sé. Senza la folla estiva un viaggio alla (ri)scoperta di una delle coste più famose d’Italia e del mondo permette di immergersi nelle sue bellezze paesaggistiche, architettoniche, culturali e gastronomiche. Estesa per 40km da Vietri sul Mare a Positano, è un susseguirsi di borghi: Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Atrani, Furore e Conca dei Marini. Ma, soprattutto, Amalfi, cuore geografico e storico della Costiera. Basta perdersi tra i vicoli per scoprire con lentezza la sua architettura e le sue viste panoramiche. Per chi cerca la natura incontaminata ci sono la meravigliosa riserva Valle delle Ferriere o il Sentiero degli Dei, nella top ten dei sentieri più belli al mondo. Molte anche le grotte che si aprono in vari punti del litorale, come la Grotta dello Smeraldo.

Il Sud Sardegna tra mare e cultura
Tra spiagge, isole e borghi storici, il Sud Sardegna è la destinazione giusta per vivere una Pasqua diversa dalle altre.
Nella parte più meridionale, dalle isole di San Pietro e Sant’Antioco fino a Porto Corallo, si avvicendano spiagge dall’anima tropicale. Carloforte è un bellissimo comune sull’Isola di San Pietro. Iglesias, regina delle rievocazioni medievali, accoglie fra miniere e antiche chiese. Pula, con le sue animate piazzette e il patrimonio artistico dell’area archeologica di Nora offrono l’occasione di riflettere sulle civiltà del passato. Perla del Sud è Villasimius. Poco distante Capo Carbonara, che con le isole dei Cavoli e di Serpentara è stata nominata area marina protetta. Senza dimenticare Cagliari, il capoluogo dell’Isola al centro del Golfo degli Angeli, città di bellezze artistiche che si rincorrono fra le vie dei quartieri storici.




Quando Pila si veste di rosa

La decima edizione di I Light Pila fissata per il prossimo 9 marzo offre l’occasione perfetta per scoprire, per una giornata di sci, un week end o una vacanza più lunga, il comprensorio valdostano a meno di due ore da Milano e da Torino compresi i venti minuti circa di telecabina necessari per salire dal centro di Aosta ai 1800 metri della località. Al centro della Val d’Aosta, a Pila si scia ammirando i giganti dal Monte Bianco al Cervino fino al Monte Rosa e ci si rilassa con le specialità enogastronomiche offerte dalle innumerevoli baite.

COMPRENSORIO Situata in una conca naturale che la protegge dal vento ed esposta al nord, aspetti che garantiscono un clima non troppo rigido e un buon innevamento naturale, sui 70 chilometri di piste di Pila è possibile sciare fino all’inizio di aprile. A Pila non manca l’opportunità di esplorare il territorio circostante con le ciaspole, magari accompagnati da guide ambientali naturalistiche, con cinque itinerari segnalati e tracciati.  Il venerdì è possibile partecipare a una ciaspolata in notturna con aperitivo o cena a seguire in in una delle baite di Pila.

EVENTO Con I Light Pila il comprensorio si accende letteralmente di rosa. I Light Pila è una fiaccolata con luci led rosa, aperta a sciatori, snowbordisti e ciaspolatori, voluta e sostenuta grazie all’impegno del Consorzio Turistico Espace de Pila, di Pila spa e dei maestri di sci di Pila, il cui ricavato è destinato a Komen Italia, associazione in prima linea nella lotta ai tumori al seno. nelle precedenti edizioni I Light Pila ha raccolto oltre 120mila euro).

I LIGHT PILA La festa inizierà alle 14.00 con l’apertura del Villaggio in zona partenza della funivia: Valentina Ricci e Francesco Ciocca di Radio Deejay animeranno la festa. Qui tutti coloro che si presenteranno indossando qualcosa di rosa verrà riservato un omaggio speciale.  L’avvio della fiaccolata è previsto intorno alle 18.30 da numerosi rifugi in quota dove sono previsti dj set e animazione: Lo Bautson (dove si ascolterà musica anni Sessanta, Settanta e Ottanta); Chatelaine (per la musica Elettronica e House); Société  musica italiana anni Ottanta e Novanta); Hermitage (musica commerciale); Buvette Grimod (rock), all’arrivo della funivia Gorraz. Grand Grimod. Appuntamento invece alle 17.00 al Village per chi parteciperà con le ciaspole.  Per I Light Pila gli impianti di risalita resteranno aperti fino alle 17,30 permettendo a tutti di sciare un’ora in più, le seggiovie Liaison e la Funivia Gorraz Grand Grimond resteranno aperte fino alle 18.30 per consentire fino all’ultimo momento di raggiungere i punti di partenza della fiaccolata, mentre l’orario di apertura della telecabina Aosta-Pila è prolunga. Non solo. Chi partecipa alla fiaccolata può acquistare lo skipass scontato per la giornata dell’evento. Il pacchetto I Light Pila che comprende lo skipass scontato a 38 euro e  i 15 euro dell’iscrizione.

 

 




Fughe di primavera in Europa tra cultura e folklore

Sono almeno sei gli appuntamenti che uniscono folklore e cultura previsti in Europa, ideali per progettare fughe di primavera. Appuntamenti che permettono di scoprire destinazioni, talvolta insolite, con un sguardo insolito. Calendario alla mano così da poter approfittare al meglio dei ponti di primavera, con un occhio alle piattaforme per il confronto delle diverse alternative di trasporto (tra gli altri Omio) e la prenotazione delle strutture, è tempo di organizzarsi per le fughe di primavera. La primavera è ormai alle porte e il tempo stringe.

Settimana Santa  24-31 marzo, Spagna La Semana Santa trasforma la Spagna in un teatro di feste popolari, carri allegorici, danze, processioni e musica differenti tra regione e regione. Tra le celebrazioni più note ci sono quelle Andaluse (Siviglia ma non solo). Un’occasione per percorrere il territorio della penisola iberica alla scoperta delle diverse tradizioni e senza dimenticare il lato goloso visto che le festività pasquali prevendono la preparazione di piatti tipici come torrijas (la versione spagnola del French toast), mona de Pascua (una sorta di grande brioche con uova sode al suo interno) e dolci fritti come pestiños, azúcar o rellenos de crema. A livello logistico, Malaga rimane un ottimo punto strategico per partecipare alle celebrazioni del Sud della Spagna.

Festival dei tulipani 1-30 aprile, Amsterdam, L’Olanda è legata ai tulipani da secoli, fin dallo scoppio della prima bolla finanziaria. E per tutto aprile, Amsterdam tocca il suo massimo con festival ei tulipani che rallegra la città con composizioni di ogni genere di tulipano che animano strade, piazze, fontane, ponti e luoghi di interesse. Uno spettacolo per gli occhi che lascia senza fiato.

Frühlingsfest 19 aprile-5 maggio, Monaco Noto come l’Oktoberfest primaverile, questo festival folkloristico si tiene solitamente a Monaco e Stoccarda. Il primo è davvero particolare ed è una versione in miniatura del grande evento di ottobre.

Malta International Firewoks Festival 20-30 aprile, La Valletta  Malta è la destinazione ideale per una fuga di primavera all’insegna del mare e del sole, soprattutto in occasione del Festival Internazionale dei fuochi d’artificio, una competizione tra i fuochi d’artificio che creano a tempo di musica le coreografie e immagini più suggestive.

Budapest Spring Festival 29 aprile-15 maggio, Budapest  Si tratta di una grande festa popolare che dà il via alla bella stagione con concerti e spettacoli, nei teatri, nei musei e perfino in strada

 Walpurgis e May Day 30 aprile – 1 maggio, Svezia Per commemorare la canonizzazione di Santa Valpurga, la Notte di Valpurga è caratterizzata da una celebrazione all’aperto con danze e falò. Una delle celebrazioni più grandi è la Valborgsmassoafton che si svolge a Stoccolma presso Skansen, il museo open-air più antico al mondo. 

 




Riapre il San Carlo di Arona

Il primo marzo riapre al pubblico la statua di San Carlo ad Arona, il Sancarlone, che ha ispirato la realizzazione della Statua della Liberta e che .dall’alto dei suoi 35 metri, è stata per quasi due secoli la statua più alta al mondo, fino alla messa in posa a Ellis Island della Statua della Libertà. Un’occasione da non perdere per godersi una giornata di primavera sul Lago Maggiore. La statua di San Carlo è cava all’interno e, attraverso una porta nascosta tra le pieghe della tonaca del Santo, si può accedere alle scale (per un totale di 85 gradini) che portano in cima per ammirare il Lago Maggiore e la Rocca di Angera attraverso gli occhi di San Carlo.

La statua di San Carlo, voluta dal Cardinale Federico Borromeo, realizzata da Siro Zanella e Bernardo Falconi su progetto di Giovan Battista Crespi e , è di proprietà dell’Ambrosiana. La realizzazione del colosso del Lago Maggiore è iniziata nel 1624 e si è conclusa nel 1698. la statua di San Carlo  ha ispirato Pierre Auguste Bartholdi per la costruzione della Statua della Libertà (lo ricorda anche una targa posa ai piedi della stessa statua di New York) che, con i suoi 93 metri complessivi (dalla fondazione del piedistallo alla punta della torcia) le ha, alla fine, sottratto il primato.

La Statua di San Carlo fu edificata ad Arona, città natale del Borromeo, dopo la sua canonizzazione. San Carlo è rappresentato in piedi, in abito talare, con rocchetto e mozzetta nell’atto di benedire la città con la mano destra.

Ad Arona sono molti altri i luoghi legati alla fi gura del Santola Rocca dove nacque, con i resti della perduta fortezza; la Collegiata di Santa Maria Nascente dove fu battezzato e la Chiesa dei Santi Martiri dove celebrò la sua ultima Messa.

Orari e giorni di apertura della statua di San Carlo variano a seconda del mese e possono essere consultati ull’omonimo sito.