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Autumn Blues? In Portogallo passa

Se fuori diluvia, il cielo è grigio e il freddo inizia a entrare nelle ossa, è il momento giusto di prenotare almeno un week end in Portogallo  dove il clima è mite anche a novembre, il potere d’acquisto dà soddisfazione (un caffe e un pastel de nata in pieno centro a Lisbona costano due euro e garantiscono una pausa calda e golosa) e l’accoglienza è tanto calorosa da lasciare quasi stupefatti: nessuno invita a liberare il tavolo in fretta e furia e gli hotel, salvo imprevisti, garantiscono una disponibilità delle camere ben più ampia che in qualsiasi altro Paese.

 

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Cultura, tradizione ed enogastronomia sono tre delle principali ragioni per decidersi a prenotare un volo sul Portogallo. E se tutto questo non bastasse, il Portogallo, e in particolare la regione più a Sud del Paese, l’Algarve, è tra le meta di tendenza per il cicloturismo e il trekking grazie alla linea costiera che si estende lungo il lato meridionale del Portogallo, alle sue lunghe distese di sabbia protette da alte falesie dai riflessi dorati e nei suoi percorsi verdi caratterizzati dalla bassa vegetazione un itinerario su misura.

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Gli itinerari sono mozzafiato ma, in particolare, sono quattro a distinguersi: la Rota Vicentina, la Via Algarviana, la Grande Rota do Guadiana e l’Ecovia do Litoral, i 220 chilometri di pista ciclabile lungo la costa atlantica che collegano Vila Real de St. Antonio, al confine con la Spagna, con Cabo de Sao Vicente.

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Innsbruck, sci, mercatini e Swaroski

Non è mai troppo presto per programmare un week end a Innsbruck, nel cuore delle Alpi, per un fine settimana di shopping, sport e cristalli. Innsbruck infatti, sotto Natale, diventa un luogo fiabesco tra i numerosi mercatini che prendono vita nel borgo gotico, le tradizioni tirolesi dai canti tirolesi alla sfilata di San Nicolò fino alle corse dei diavoli e il gigantesco albero di Natale con oltre 170mila cristalli Swaroski che illuminano le lunghe notti invernali. Per gli sportivi poi dal centro storico della città si possono raggiungere in venti minuti di funicolare (realizzata dall’archistar Zoha Hadid) i 2mila metri e i nove comprensori sciistici dell’Olimpia SkiWorld Innsbruck per un totale di 300 km di piste serviti da 90 impianti di risalita.

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Innsbruck si veste a festa a partire dal 15 novembre con il via ai sei tipici mercatini e alle oltre 200 bancarelle, pieni di tentazioni dolci e artigianali: dal centro storico animato da uno dei più romantici mercatini di tutto l’arco alpino;  a Maria Theresien Strasse che ospita stand da tutto il mondo su un viale illuminato da alberi in cristallo e vista sulla catena delle Nordkette; a Wiltener Platzl fino a quello di St.Nikolaus, il quartiere più antico di tutta Innsbruck. Non manca neppure il mercatino panoramica sulla Hurgerburg, sopra Innsbruck.

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Un fine settimana a Innsbruck non può che chiudersi agli Swaroski Kristallwelten dove l’istallazione luminosa “magico mondo invernale” trasformerà, da novembre a gennaio, il giardino del Gigante in un luccicante paesaggio da fiaba. Da fine gennaio al 19 febbraio infine avrà luogo il Festival delle luci.

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Campari, Piaggio, Ferrari, Gallerie d’Italia …i musei d’impresa, un patrimonio da scoprire

A Dublino la Guinness Storehouse di Dublino, il museo della Coca Cola di Atlanta, la Heineken Experience ad Amsterdam, il Bmw Museum di Monaco di Baviera, sono percepite come tappe obbligate per qualsiasi visitatore di quelle capitali. E non si tratta di penuria di alternative artistiche tradizionali, ma piuttosto di capacità di vendere la storia industriale e dei rispettivi brand come attraente, divertente e affascinante. Anche in Italia non mancano simili esperienze di cultura aziendale che, nonostante siano generalmente meno conosciute tra il grande pubblico rispetto ai cugini stranieri, possono costituire uno spunto per un week end insolito. Ce ne sono per tutte le tasche e per tutti i possibili interessi, sparsi sull’intero territorio nazionale. Certo, non è una sorpresa che la gran parte di questi musei, archivi storici e archeologia industriale valorizzi soprattutto i punti di forza tricolori come il comparto alimentare (nella provincia di Modena sono addirittura venti), la moda, i motori e il design. Ma, con qualche minuto di paziente ricerca, è probabile che ogni interesse rispetto possa essere soddisfatto. E sarebbe un peccato non approfittarne: i percorsi museali di impresa possono infatti fornire validi spunti per comprendere l’evoluzione industriale e culturale della Penisola, la capacità di innovazione e il connubio tra arte e marketing. Esiste persino un’associazione da cui partire, Museimpresa, promossa da Assolombarda e Confindustria, che li rappresenta e li suddivide per categoria di attività e area geografica.

 

CAMPARI – GALLERIA CAMPARI  La Galleria, inaugurata il 18 marzo 2010 in occasione del 150° anniversario del marchio, sorge nella sede storica della società realizzata dallo stesso Davide Campari negli spazi della palazzina liberty del 1904 (oggetto di un impegnativo progetto di restyling del 2007/2009), di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano e si propone non solo un luogo di ricordi ma soprattutto come luogo creativo, interattivo, emozionante e vitale. L’ingresso è gratuito e vi si accede con visite guidate pomeridiane (dalle 14 alle 15.30, dalle 15.30 alle 17.00 e dalle 17 alle 18.30) il martedì, il giovedì e  venerdì. Sono inoltre previste visite guidata anche il secondo sabato del mese (l’apertura è dalle 10 alle 18.30). Il percorso espositivo si sviluppa su due piani: il primo racconta la storia del brand dell’aperitivo rosso  noto in tutto il mondo attraverso l’arte moderna e contemporanea, il secondo piaon invece è riservato a mostre temporanee. All’interno è possibile trovare una selezione delle campagne pubblicitarie Campari, tra cui gli spot dei grandi registi da Federico Fellini a Singh Tarsem e Joel Schumacher, caroselli e filmati pubblicitari dal 1954 fino al 1977 in un video wall di 15 schermi e le immagini animate dei Calendari Campari.  Tra gli autori di maggior interesse: Marcello Dudovich, Bruno Munari, Leonetto Cappiello, Primo Sinopico, Ugo Mochi e Ugo Nespolo. Campari fin dalle origini l’azienda ha sempre mostrato di una spiccata attenzione al mondo della comunicazione anche attraverso valorizzazione dell’arte nella vita quotidiana.  Non è un caso che tra i più noti artisti che hanno collaborato con il colosso del beverage vi sia Fortunato Depero, l’artista futurista di Rovereto che per la Campari ha disegnato oltre a grafiche e affiche pubblicitarie anche la nota bottiglietta monodose del Campari Soda. Una visita alla Galleria Campari non può che concludersi con un aperitivo o una cena a Villa Campari,  dimora ottocentesca per decenni sede di rappresentanza del vecchio stabilimento della famiglia Campari e oggi raffinato ristorante, proprio al lato dell’ingresso della mostra. Si cena (50 euro per un menù degustazione) o si beve un campari spritz (l’aperitivo è proposto a 15 euro) circondati dalle afiches degli artisti futuristi in salette riservate.  Da non perdere, per gli amanti dell’aperitivo rosso, il Carnaroli Gran Riserva allo zafferano midollo di vitello e campari in riduzione (il piatto costa 14 euro).

 

INTESA SAN PAOLO- GALLERIE D’ITALIA

Sotto il nome di Gallerie d’Italia si riuniscono i poli museali del gruppo Intesa Sanpaolo presenti sul territorio nazionale: palazzi storici della banca adibiti a sedi espositive delle imponenti raccolte della Ca’ de Sass ereditate dai circa 250 istituti bancari confluiti in Intesa Sanpaolo nel corso degli anni. Dai reperti archeologici alle testimonianze del Novecento, in tutto si tratta di circa 20.000 opere di cui 10.000 di particolare interesse storico-artistico. L’ambizione dichiarata è quella di creare una rete che abbracci l’intero Paese, fatta di luoghi idonei a favorire l’interesse e l’accostamento del pubblico all’arte nelle sue diverse espressioni, centri destinati a ospitare mostre temporanee, iniziative culturali e scientifiche, programmi musicali e laboratori didattici. La prima a nascere è stata la sede di Vicenza (Palazzo Leoni Montanari inaugurato nel 1999), seguita da Napoli (Palazzo Zevallos Stigliano, sede delle Gallerie dal 2007) e, nel 2011, da Milano dove tra le stanze dei palazzi sette-ottocenteschi Anguissola e Brentani, situati tra via Manzoni e via Morone, sono esposte 197 opere del XIX secolo provenienti dalle collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo. In articolare Palazzo Leoni Montanari, ospita una collezione di 140 icone russe, tra le principali conservate in Occidente, e una raccolta di dipinti del Settecento Veneto. Il museo è aperto da martedì alla domenica dalle 10 alle 18.00 e l’ingresso intero costa 5 euro. Presso la sede delle Gallerie di via Toledo a Napoli invece si trova una dei maggiori capolavori dell’arte italiana: il Martirio di Sant’Orsola di Carvaggio, una delle ultime opere del maestro lombardo. Il museo è aperto da martedì a venerdì dalle 10 alle 18.00, mentre nel fine settimana la chiusura è fissata per le 20. L’ingresso intero costa 5 euro. A Milano, infine, la gallerie di Piazza della Scala propone un percorso di 197 opere del XIX secolo e intitolato da Canova a Boccioni, collezioni del XX secolo mostre temporanee. Tra i capolavori presenti sotto la Madonnina: “I due Foscari” di Francesco Hayez, “La raccolta dei bozzoli” di Giovanni Segantini e “Ritratto di fattori nel suo studio” di Giovanni Boldini. Il museo da martedì a domenica dalle 9.30 alle 119.30 (il giovedì l’orario è prolungato fino alle 22.30). L’ingresso intero costa 5 euro

 

FERRARI – MUSEO FERRARI MARANELLO E MUSEO ENZO FERRARI MODENA

Per una full immersion nel mondo della rossa più desiderata, la Ferrari ha addirittura previsto due percorsi a breve distanza l’uno dall’altro: il Museo Enzo Ferrari e dei Motori di Modena e il Museo Ferrari di Maranello, aperti tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00. Una tentazione davvero irresistibile per i patiti di Formula Uno, a 15 euro ciascuno (il biglietto combinato costa 26 euro). È possibile visitare i due musei nella stessa giornata grazie a un servizio navetta, ma sarebbe un peccato perdersi l’opportunità di godere delle bellezze artistiche di Modena e dei sapori della sua terra. Nel Museo di Modena ci si può lasciare avvolgere da uno spettacolo emozionante dove si uniscono ingredienti unici: l’avveniristico padiglione di Jan Kaplicky, 5mila metri di esposizione senza colonne o ostacoli, le auto storiche e un filmato sul mito di Enzo Ferrari proiettato sulle pareti del salone. Non solo qui è poi possibile visitare l’officina del padre di Enzo (l’officina meccanica Alfredo Ferrari) e alcune stanze della casa natale della leggenda dei motori. A Maranello (in via Dino Ferrari 43), il museo promette invece di far vivere il sogno a tutti i visitatori con auto da sogno, la sala dei premi, proiezioni a tema e persino simulatori Formua1 semiprofessionali.  Un museo divertente e che dà la possibilità al patito del cavallino Rampante di mettersi alla prova con storie, aneddoti e persino un cambio delle gomme.

PIAGGIO-MUSEO PIAGGIO

Per i patiti delle due ruote, quella di Pontedera al Museo Piaggio è una tappa irrinunciabile. Quest’anno infatti si festeggiano i 70 da quanto Enrico Piaggio, il 23 aprile 1946, ha depositato il brevetto per la Vespa, icona due ruote dell’italian way of life. il Museo Piaggio è al centro dei festeggiamenti, ma la visita può essere interessante per altri aspetti a iniziare dalla Collezione Vespa unica nel suo genere. A Pontedera infatti si possono trovare anche i preziosi prototipi degli Anni ’40 oltre ai grandi classici della produzione. Il Museo è stato inaugurato nel marzo del 2000 nei 3mila metri quadrati dell’ex officina attrezzeria, uno dei corpi di fabbrica più antichi e affascinanti del complesso industriale di Pontedera, dove l’azienda insediò la propria produzione a partire dai primi anni Venti del ‘900. Il Museo è nato per conservare e valorizzare il patrimonio storico di una delle più antiche imprese italiane e si pone l’obiettivo di ricostruire le vicende di Piaggio e del suo territorio ripercorrendo un lungo tratto di storia italiana, fatto di trasformazioni economiche, di costume e di sviluppo industriale. Il Museo è aperto da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00, sabato chiude tra le 13.00 e le 14.00. Per quanto riguarda l’apertura domenicale è prevista solo per la seconda e la quarta domenica del mese. Ingresso libero.




Castagne e sci: dalla Val Chiavenna all’Engadina

È un viaggio tra due mondi quello che partendo dalla Val Bregaglia, la valle svizzera di lingua italiana che collega la Val Chiavenna con l’Engadina, arriva fino a St Moritz per poi ridiscendere a Tirana tra laghi alpini, boschi e le valli da sogno attraversate treno rosso del Bernina. La tradizione e i borghi dove il tempo pare essersi fermato da un lato, dall’altro il glamour e l’innovazione. È un viaggio all’insegna della lentezza, della scoperta e della sorpresa. Anche per questo, potendo concedersi il lusso di qualche ora di tragitto in più vale la pena di salire sugli autobus gialli svizzeri, i tipici postali, in partenza da Chiavenna per poi proseguire con calma, tappa dopo tappa, sulla strada che tocca il castagneto storico di Castasegna, tra i più grandi d’Europa, Stampa, il passo del Maloja, il lago di Sils e arriva a Saint Mortiz scoprendo la luce, il verde dei prati, l’azzurro acceso dei laghi e dei torrenti di montagna che hanno incantato un artista come Giovanni Segantini, i Giacometti (Alberto certo, ma anche Diego, Bruno, Giovanni e Augusto) e Varlin (Willy Guggenheim). È un viaggio per tutte le stagioni, ma l’autunno può riservare sorprese inattese come il Festival delle castagne della Val Bregaglia, giunto ormai alla sua dodicesima edizione (quest’anno si è tenuto tra il 1 e il 23 ottobre),  in cui il prezioso frutto diventa protagonista dei menù, delle passeggiate e della riscoperta di un territorio che, per l’occasione, si tinge del giallo e del rosso dei castagni. Per chi poi volesse giocare d’anticipo e spolverare gli sci, non mancano le piste aperte a pochi km di distanza.  Il 22 ottobre infatti apre la stagione il Diavolezza, mentre a novembre è la volta di alcuni impianti del Corviglia e del Corvatsch storiche località del comprensorio di St Moritz.

L’arrivo a Stampa, località di origine dei Giacometti è già una sorpresa con il castello di Castelmur del XVIII secolo che si staglia nella valle, le cascine dove si procede al lungo processo di essicazione delle castagne e i castagni secolari, di dice portati in questa valle in epoca romana, che si inerpicano sui ripidi pendii fino Soglio, paese a 1090 metri di altezza baciato tutto l’anno del sole e che sembra uscito direttamente da un’altra epoca. E non si tratta solo dell’armonia generata dall’insieme di case in pietra con i tipici tetti costruiti con “piotte” (sassi piatti) e antichi fienili, dal labirinto di strette viuzze acciottolate e dalla miriade di fontane affacciate sulle cime del gruppo Sciora e del Pizzo Badile che domina la valle. In una giornata soleggiata lo scenario che  da Soglio si apre sulla valle è di quelli che si dimenticano difficilmente, se poi si volessero seguire le orme di Segantini che a Soglio passava spesso i suoi inverni tanto da descriverla come “la soglia del paradiso”, e rimanere più a lungo, gli hotel non mancano e neppure le alternative immersi nella natura:   la possibilità di soggiornare nei dintorni nelle cascine adibite all’essicazione delle castagne (per avere i dettagli è bene rivolgersi all’ufficio del turismo di Bregalia) e, volendo, di prendere parte alle attività agricole in compagnia dei castanicoltori che, dopo la raccolta di ottobre a metà novembre, si occupano della battitura del frutto. In questa stagione la castagna è la protagonista indiscussa dei menù sia delle valli: gnocchi e pasta a base di farina di castagne, come accompagnamento alla selvaggina e nei dolci. Nel borgo persino il turista occasionale percepisce fin da subito il sentimento di appartenenza alla comunità. Non è un caso che in un posto così ci sia persino un negozio, “la Bottega”, privo di venditori e dove ci si affida completamente all’onestà altrui nel pagare gli acquisiti effettuati in una apposita cassetta. E finora, a quanto pare, i conti son sempre tornati. Riprendere il cammino può essere difficile vista la serenità e la poesia emanate Soglio, ma lo sforzo sarà comunque ampiamente ripagato. L’autunno a St. Moritz d’autunno è infatti la stagione dell’oro con i larici dell’Engadina che si tingono di giallo-arancio e si specchiano nei laghi e nei corsi d’acqua che circondano la perla delle Alpi.

 




A Villa Santa Maria per la Festa dei Cuochi

Showcooking con le star della cucina internazionali, degustazioni, dibatti e la storica competizione del Cuoco Doc trasformeranno, il 15 e il 16 ottobre, la cittadina abruzzese, ancora una volta, nella città dei cuochi. La 38° edizione della Festa dei Cuochi di Villa Santa Maria affonda le sue radici nella storia del borgo, da cui sono provenuti, nel tempo, molti dei maggiori chef che hanno portato la cucina italiana nel mondo. Un racconto ricco di miti, leggende e storie tutto da scoprire in un territorio, purtroppo ancora poco cosciuto, le cui materie prime (a iniziare dal grano della pasta….qui infatti hanno avuto origine i più grandi pastifici italiani) sono diventate “star” dei fornelli  in tutto il mondo. Ancora oggi la Festa dei richiama chef da tutto il territorio nazionale e non solo. Un’occasione unica per trascorrere qualche giorno alla scoperta di borghi, boschi, tradizioni e dei suggestivi trabocchi sulla costa.

La giornata di sabato 15 ottobre inizierà con il concorso di cocktail presso l’Istituto Alberghiero Marchitelli di Villa Santa Maria,  primo istituto dedicato al settore in tutta Itala e ancora oggi tra i più noti. Nel pomeriggio via libera agli show cooking, prima con gli insegnanti e gli alunni del Marchitelli e, a seguire con uno degli chef vegani più amati, Cristiano Bonolo. Una “sfida” davvero simpatica considerando la secolare tradizione regionale basata su salumi, carne, formaggi e grandi piatti a base di pesce. Per l’appuntamento di Villa Santa Maria presenterà la Tela di pasta all’essenza di cannella, un mix di colori e gusto davvero intrigante.

La sera a Villa Santa Maria sarà allietata dalla tradizionale cena preparata dai cuochi del paese, il modo ideale per prepararsi allo spettacolo con Andy Luotto. Volto televisivo amato da tutti, protagonista al fianco di Arbore in alcune trasmissioni di successo, Luotto ha saputo legare l’amore per la tv e la musica alla passione per la cucina, attività che oggi porta avanti con soddisfazione.

La domenica 16 ottobre a Villa Santa Maria sarà riservata al padrino della 38^ edizione, Edoardo Raspelli, amato volto tv, presentatore e noto giornalista gastronomico. Simpatia e professionalità si mescolano nei suoi innumerevoli interventi tra le pagine dei maggiori quotidiani nazionali e nelle trasmissioni di successo come Melaverde.

Per chiudere in bellezza il pomeriggio della domenica di Villa Santa Maria  ci sarà anche un momento goloso con uno dei dolci simboli della regione e della zona di Castel Frentano, i Bocconotti. Sarà Piero Bucci, proprietario della Bottega del Bocconotto di Castel Frentano (Ch) a dare dimostrazione e qualche assaggio di questo “misterioso” dolce abruzzese la cui ricetta originale resta ancora in parte sconosciuta.

 




In fuga al Grand Hotel Kronenhof per combattere la sindrome da rientro

È settembre e il rientro alla routine può essere particolarmente difficile da affrontare.…Niente di meglio quindi, per hi può, di allontanare la malinconia di un fine settimana di totale relax.
A Pontresina, St Mortiz, un’ora e mezza di autostrada da Milano,  il Grand Hotel Kronenhof di Pontresina propone con i “weekend SPA&Energy”, pensati per combattere la sindrome da rientro e validi nei periodi 8-11 settembre, 15-18 settembre, 22-25 settembre, 6-9 ottobre e 13-16 ottobre. Un’occasione ideale  per ricaricarsi ed esplorare un territorio particolarmente suggestivo che in autunno si veste d’oro e di rosso.
Per godere al meglio dei benefici del weekend fuori porta, all’arrivo gli ospiti lasceranno al concierge del  Grand Hotel Kronenhof  tutti i dispositivi tecnologici (a iniziare dal cellulare) che permettono loro di essere collegati con il mondo e li riprenderanno solo al termine del soggiorno, dopo aver ritrovato carica e leggerezza mentale.

La proposta presso il Grand Hotel Kronenhof  prevede momenti dedicati allo sport immersi nel foliage autunnale dell’Engadina, trattamenti mirati presso la Kronenhof SPA sotto i consigli della Spa Manager, Nadine Böning-Soares – premiata come “SPA Manager dell’anno” dalla rivista economica svizzera Bilanz – e una sessione di Pilates.




BOOM Festival & Burning Man in Portogallo

Dall’11 al 18 agosto Idanha-a-Nova, piccolo comune portoghese ricco di storia e tradizione si trasforma nel palcoscenico europeo della cultura alternativa e della musica elettronica, con il BOOM Festival, evento dedicato alla cultura indipendente e che attira i giovani di tutto il mondo anche grazie al meraviglioso contesto naturale nel quale è inserito, il Geopark Naturtejo, area protetta dall’Unesco.

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Il BOOM Festival propone una settimana di eventi all’insegna della sostenibilità e del rispetto per la Terra: arti sceniche, musica elettronica, teatro, cinema, workshop  installazioni. Dal 1997, anno della sua fondazione, sono infatti migliaia ogni anno i ‘Boomers’ che da 150 Paesi del globo raggiungono il ‘Burning Man’ del Vecchio Continente per immergersi nell’atmosfera libera e creativa del Festival: non semplicemente un evento ludico, ma una mentalità che si discosta dal modo di pensare convenzionale e rispecchia nuovi modi di esprimersi attraverso l’adesione alla cultura alternativa e psichedelica internazionale. Scenografie spettacolari fanno da sfondo a questo raduno colorato e interculturale che si alimenta non solo di musica underground, ma anche di danza, pittura, scultura, land e video art, installazioni futuristiche.

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Insignito per diversi anni con il Greener Festival Award Outstanding, il BOOM Festival è  un caso virtuoso dove sostenibilità ambientale si lega a doppio filo con efficienza e funzionalità: acqua, area camper, assistenza medica e Wi-fi sono fornite gratuitamente a tutti i Boomers. Ottime notizie per chi non avesse ancora prenotato le vacanze, o chi sta ancora cercando l’ennesima buona ragione per visitare il Portogallo!
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Al via i Suoni delle Dolomiti

I Suoni delle Dolomiti aspettano tutti gli appassionati di musica e montagna in vetta.  La manifestazione debutta oggi con Selmer Saxharmonic presso i Laghi di Bombassei. Ma il nutrito calendario di appuntamenti previsto per l’edizione 2016 dei Suoni delle Dolomiti, promette di portare i maggiori nomi della musica d’autore ad incontrare tanti appassionati negli angoli più suggestivi del Trentino.

Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi ospiteranno due eventi da non perdere. Il primo concerto vedrà protagonista uno dei massimi violoncellisti viventi, Mischa Maisky,  che si esibirà mercoledì 20 luglio alle ore 13.00 nei dintorni del Rifugio Pedrotti alla Rosetta sul panoramico Altopiano delle Pale. Il maestro, per la prima volta ospite del festival, eseguirà la terza e la quinta Suite per Violoncello di Johann Sebastian Bach. Il secondo evento sarà quindi dedicato ad un grande duo italiano e si svolgerà  martedì 2 agosto alle ore 13.00 in Val Canali nei pressi di Villa Welsperg, casa del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, dove Petra Magoni e Ferruccio Spinetti porteranno il loro progetto voce-contrabbasso “Musica nuda” che ha già conquistato tutta Europa. Ad arricchire questa esperienza anche la possibilità di partecipare ad uno percorso sui sentieri montani dal 31 luglio al 2 agosto, con una tre giorni in compagnia di Petra Magoni e Ilaria Fantin, tra camminate e magie sonore per voce e arciliuto nello scenario unico delle Pale di San Martino.

Per l’edizione 2016 dei Suoni delle Dolomiti, sono attesi tra gli altri anche Mario Brunello, Giuliano Carmignola e Jadran Duncumb il 25 luglio presso il Rifugio Antermoia; Alessandro Carbonare, Luca Cipriano e Perla Cormani il 29 luglio presso il Rifugio Segantini; Stefano Bollani il 3 agosto al Rifugio Micheluzzi; Huun-Huur-Tu il 5 agosto presso il Buse de Tresca; Mario Brunello e Yong Min Cho il 10 agosto presso la Malga Tassulla; Cristina Donà, Rita Marcotulli, Enzo Pietropaoli, Fabrizio Bosso, Javier Girotto e altri il 12 agosto presso la Bait del Germano; Ballakè Sissiko e Vincent Segal il 22 agosto presso la Malga Canvere; Richard Galliano e l’Ensemble Symphony Orchestra il 24 agosto presso il Camp Centener e, infine, a chiusura dei Suoni delle Dolomiti, Barcellona Gipsy Balkan Orchestra il 26 agosto presso il Ciampac.




West End Live, 48 ore di musical pronte a infiammare Londra

Sabato 18 e domenica 19 giugno, in un solo weekend oltre 25 block buster del West End londinese si alterneranno in scena a Leichester Square per uno show imperdibile: il West End Live 2016, giunto ormai alla sua 12° edizione. Dalle 11 (domenica dalle 12) alle 12 una full immersion con i migliori interpreti della scena londinese che riproporranno, davanti al pubblico di Leichester Square , il meglio dei diversi show. C’è di più…è anche gratis.

I nomi dei musical attesi al West end Live sono da brivido tra i superclassici del West End londinese:  American Idiot, Beautiful – The Carole King Musical, The Bodyguard, Charlie And The Chocolate Factory, Disney’s The Lion King, In The Heights, Impossible, Jersey Boys, Les Misérables, Mamma Mia!, Matilda The Musical, The Phantom Of The Opera, Showstopper! The Improvised Musical, Stomp, Sunny Afternoon, Thriller Live e Wicked. debuttan questanno all’11° edizione del West End Live: Kinky Boots,  Breakfast At Tiffany’s, Crazy For You, Guys And Dolls, Jesus Christ Superstar, Motown The Musical, Murder Ballad, The Secret Garden, Show Boat e The Wedding Singer. Tra le star del musical sono poi attesi: Beverley Knight, Matt Cardle, Samantha Barks e  Pixie Lott.

L’ideale per  partecipare all’evento e goderselo fino in fondo è quello di arrivare già attrezzati a Leichester Square con tutto quello che può servire in una classica giornata londinese: dalla crema solare all’ombrello, senza dimenticare magari qualche genere di alimentare di conforto per ampliare il godimento…ovviamente anche all’interno del Wes End Live non mancano i punti ristoro, ma la scelta è più ampia in un tesco qualsiasi.  Arrivare presto è un must per non perdersi neppure un secondo del West end Live ed essere sicuri di entrare,  possibilmente prima dell’apertura dei cancelli  così come mettersi ordinatamente in fila  (generalmente l’apertura dal lato della Sainsbury Wing della National Gallery corre più veloce) e aspettare il proprio turno. una volta entrati è bene scendere subito verso il palco, non appena infatti la piazza si riempie chiudono l’accesso al palco. Se sono libere poi è consigliabile accaparrarsi subito un posto sulle scale, possibilmente in alto: si ha un audio e una visuale perfetta, stando per di più comodamente seduti.
Insomma il West End Live per chi è a Londra in questi giorni, è un’occasione da non lasciarsi sfuggire.

 




Fivizzano porta in tavola il meglio della lunigiana

La biodiversità in mostra nella 15° edizione di Sapori dal 2 al 5 giugno. Il borgo lunigianese di Fivizzano si trasforma nella capitale delle eccellenze gastronomiche, dove gli ingredienti della tradizione diventano tesoro culturale e vanno in scena i prodotti del Parco dell’Appennino tosco-emiliano, patrimonio consolidato Man and the Biosphere dell’Unesco. Una carrellata di gusto che fa scoprire come la storia di un territorio passi obbligatoriamente dalla tavola. Tra una degustazione e l’altra, spazio a spettacoli e manifestazioni culturali. 

Favizzano Gruppo storico per F

La manifestazione è la scusa adatta per organizzarsi un fine settimana, quello del solo ponte dell’anno per di più, per un fune settimana. Fivizzano infatti è un gioiello tutto da scoprire. “La Firenze della Lunigiana”, così è stata soprannominata Fivizzano durante i secoli, definizione che ancora oggi resta viva tra la popolazione. La sua posizione geografica, letteralmente incastrata tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano, l’ha sempre resa un territorio particolarmente ambito, contesa tra la famiglia Malaspina e la grande famiglia de’ Medici, fino ad entrare sotto il controllo del Gran Ducato di Toscana ed essere ceduta, dopo il 1844, al Ducato di Modena; quest’ultimo ha controllato Fivizzano sino all’Unità d’Italia. Un illustre passato che ha reso Fivizzano un “gioiello” dal punto di vista artistico, storico e architettonico visto che conserva importanti testimonianze. In primis l’imponente Piazza Medicea al centro della quale si trova la fontana fatta erigere da Cosimo III nel 1683. Poco distante dalla piazza l’ex Convento degli Agostiniani con l’annessa Biblioteca all’interno della quale sono custoditi importanti incunaboli e l’Erbariolo Lunense. Di grande importanza anche il Museo della Stampa poiché, proprio a Fivizzano, intorno al 1470, furono stampati libri con i primi caratteri tipografici italiani mobili, con anticipo rispetto a molte capitali europee. Sempre nel centro storico anche la Chiesa dedicata ai Santi Jacopo e Antonio: al suo interno il Fonte Battesimale risalente al XIV secolo, una lunetta affrescata con una Deposizione opera della scuola pittorica di Andrea del Sarto, il Tabernacolo in argento dell’altare maggiore e l’immagine della Beata Vergine in memoria di un’apparizione e di una guarigione miracolosa.

Al vasto patrimonio storico-artistico Fivizzano affianca anche quello ambientale e naturalistico. Tra boschi, vallate e corsi d’acqua, questo territorio è perfetto per chi ama le escursioni e l’aria aperta. Degna di nota la vicina Equi, località conosciuta per gli stabilimenti termali e per la bellezza delle sue grotte: un esteso percorso carsico formatosi millenni fa grazie all’azione dell’acqua, oggi Geo-Archeo Park.

L’edizione “Sapori” 2016 sarà   di appuntamenti e iniziative, tutte siglate dall’importante riconoscimento che il Parco dell’Appennino-Tosco Emiliano ha ricevuto nel 2015, ossia l’essere entrato a far parte della Rete delle Riserve ‘Uomo e Biosfera’ MaB UNESCO (Man and the Biosphere). Proprio per celebrare questo “traguardo”, all’interno della Biblioteca di Fivizzano, saranno messi in mostra i prodotti dell’area MaB suddivisi tra Dop e Igp; una carrellata di gusto per far scoprire come la storia di un territorio passi obbligatoriamente dalla tavola e dallo stretto legame che l’uomo sigilla con il suo luogo d’origine, sempre nel pieno rispetto della natura e di quanto ci viene offerto.

La 15° edizione di Sapori esibirà tra le vie e gli antichi luoghi di quella che, un tempo, era chiamata “Il bel cantuccio di Firenze” perché feudo dei Medici, i 64 prodotti dell’Area MaB affiancati da tutte le altre bontà che contraddistinguono la Lunigiana e i territori limitrofi, comprese le regioni confinanti. Via libera per assaggiare (e scoprire) alcune specialità della Garfagnana come il pane di patate, il Biroldo (insaccato con le parti meno nobili del maiale), la Mondiola, (salame tipico della zona) e il farro garfagnino, giusto per citarne alcuni; ci saranno anche i formaggi della Lunigiana, la tipica Mortadella, i prodotti con la farina di castagne, le cipolle di Treschietto e il Miele Dop. Spazio anche per il Parmigiano Reggiano, il Cotechino e l’Aceto Balsamico di Modena e il Prosciutto di Parma. Non mancheranno nemmeno le perle enologiche della Valle di Magra, di alcune zone della Toscana e dell’Emilia.

 

COME E DOVE

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In Auto – Autostrada A15 (Parma – La Spezia): uscita al casello di Aulla, proseguire per la Strada

In Treno – Linea La Spezia-Parma, stazione di Aulla. Ad Aulla c’è la stazione degli autobus con linee che conducono nelle principali località della Lunigiana.