Dopo due giorni interi, dall’alba al tramonto passati in EXPO, ho finalmente imparato ad orientarmi tra cardo e decumano (i due grandi viali che definiscono il perimetro dell’Esposizione), ma soprattutto ho appreso qualche piccolo trucco di sopravvivenza in quella grande fiera, a metà strada tra una Las Vegas tricolore e un parco giochi per adulti, che è l’EXPO, in scena a Rho (Milano) dal 1 maggio al 31 ottobre. Ecco il mio manuale:
1-Quando andare: assolutamente alla sera, a meno che non si venga apposta a Milano (e, anche in questo caso, potrei suggerire almeno una decina di posti dove aspettare l’ora X) e si debba a tutti i costi rientrare in giornata a casa.
Prima di tutto perché dopo le 19.00 l’ingresso costa solo 5 euro rispetto ai 39 euro previsti per il biglietto ordinario e poi perché, finalmente, si inizia a respirare. Sono infatti moltissime le scolaresche che, quanto meno in questi primi giorni, affollano viali, ristoranti e padiglioni. E solo verso sera si inizia a trovare qualche spazio libero, si riducono le file per l’ingresso ai padiglioni e ci si riesce a muovere più agilmente. Senza considerare che l’estate a Milano è piuttosto afosa, di giorno e di notte ma soprattutto di giorno. Attenzione però: molti padiglioni, a iniziare da quello Italiano (il che si commenta da solo visto che proprio l’Italia ospita la manifestazione….ma tant’è), non aspettano le 23 per chiudere le loro porte …. meglio quindi programmare il proprio tour nel mondo per tempo per non perdersi le attrazioni desiderate e arrivare per le 21 o le 22 all’Albero della vita dove è in programma uno spettacolo di luci e suoni da non perdere.
2-Come andare: se si parte da Milano centro assolutamente con i mezzi pubblici.
Si tratta di una scelta non solo sostenibile o ecocompatibile, ma di buon senso. Si arriva più velocemente, non si ha il problema del traffico e neppure delle troppe code all’ingresso (Cascina Merlata può essere particolarmente intasata visto che vi arrivano tutti i pullman delle scolaresche) e non si devono aspettare le navette per arrivare agli accessi dell’EXPO dai parcheggi. Il biglietto andata e ritorno della metropolitana costa 5 euro (1,6 euro a tratta di integrazione se si ha un abbonamento, mensile o annuale, ordinario).
Se si raggiunge l’EXPO da fuori Milano, è possibile valutare un biglietto giornaliero con cui muoversi anche in città. E’ stato inoltre emesso un biglietto ferroviario giornaliero valido sull’intera regione lombarda, metropolitana compresa (ma in EXPO ci si arriva anche in treno e l’accesso da Cascina Triulza è ancora più comodo dalla stazione rispetto alla metro), a 16 euro.
3-L’attrezzatura: scarpe comode prima di tutto (l’EXPO è molto estesa e ci si muove a piedi. Nell’andata si può perdere la cognizione della lontananza dall’ingresso, attratti dai padiglioni ma, al ritorno, i piedi potrebbero dolere); Autan o simili visto che le zanzare incombono già a maggio (da portarsi dietro soprattutto se si sceglie di rimanere se si va al crepuscolo … in questo caso l’Autan è fondamentale per sopravvivere); ombrello o impermeabile o cappello antipioggia (in EXPO molti spazi non sono riparati, padiglioni compresi,….meglio quindi partire attrezzati se il rischio pioggia incombe); attrezzatura fotografica prediletta (una volta all’EXPO, per quanto molte istallazioni siano piuttosto kitsch e l’aspetto di insieme simile a un luna-park, si viene presi inevitabilmente dall’entusiasmo) e bottiglietta d’acqua (in EXPO i prezzi variano e la base di partenza, dopo le prime verifiche, è di 1,5 euro per bottiglietta da mezzo litro… meglio portarsi dietro l’acqua quindi, tanto più che sparsi tra i padiglioni ci sono numerose fontanelle che erogano, gratuitamente, acqua potabile liscia e gasata e una bottiglia vuota torna utile).
4-Come muoversi: individuare prima di tutto un volontario. In EXPO, almeno ad una prima analisi, non si trovano servizi di informazione “ufficiali” ma solo volontari, ragazzi con giacca bianca a logo EXPO che girano spesso in gruppo.
Sono i volontari EXPO a detenere il “potere” ovvero mappe e informazioni più o meno attendibili (di ufficiale c’è poco, quindi le informazioni di cui dispongono spesso derivano dall’esperienza personale dei singoli) sugli eventi in corso, sugli spettacoli previsti ai vari padiglioni e sui concerti. Esistono anche dei pannelli video al lato del decumano e del cardo che tuttavia, almeno per questa prima tornata in EXPO, forniscono solo due informazioni relative agli eventi (ovvero la parata delle mascotte di EXPO e i programmi di luci e suoni all’albero della vita).
Ogni padiglione ha un suo palinsesto di concerti, show ed eventi (alcuni padiglioni poi prendono vita solo con i concerti e gli show…) e anche EXPO, almeno in teoria, ne ha uno proprio (ma ieri, 8 maggio, era prevista alle 20.00 una rappresentazione della Traviata, annullata all’ultimo minuto senza che nessuno sapesse nulla in merito e senza avvisi), ma le informazioni ufficiali sono latenti. Per questo trovare un volontario informato equivale a trovare un tesoro!
5-Capitolo “Emergenze”.
La prima indiscussa per noi italiani è quella del caffè: i banchetti di Eataly offrono Illy a un euro, mentre i padiglioni, soprattutto quelli esteri, hanno prezzi che per un italiano possono apparire esorbitanti … ma d’altro canto fuori confine anche Starbucks vende caffè a prezzi stellari e nessuno se ne stupisce. I ristornati esteri hanno semplicemente adottato in Italia la propria politica di prezzi nazionale che, per acqua e caffè, ad un italiano può apparire piuttosto salata.
Quella classica, la toilette, non dà grandi problemi: l’area è dotata di diversi bagni adeguatamene segnalati e anche i singoli padiglioni nazionali ne sono in genere forniti.
Fame&sete. La sete si può calmare tranquillamente alle fontanelle che erogano acqua gratuitamente…o per qualcosa di diverso, a pagamento, nei diversi ristori presenti su tutto il perimetro (la birra si trova a partire dai 3,5 euro, il calice di vino dai 4 euro). Quanto alla fame, non è una fiera del cibo. I ristornanti ci sono ma sono a pagamento con prezzi variabili e formule menù più o meno accessibili. Come sempre, vale il consiglio di dare un occhio alla carta e ai prezzi prima di trovarsi con delle salate sorprese. Per chi preferisse un pic nic non mancano gli spazi dove fermarsi per uno spuntino (la passeggiata del padiglione della Germania e la terrazza del Turkmenistan, per quanto mi riguarda, sono imbattibili)
Stanchezza. Sul decumano e sul cardo non ci sono panchine ma, in compenso, abbondano istallazioni con postazioni relax praticamente dovunque tra i padiglioni. Persino i gabbioni della Tecnogym (finora sempre visti vuoti ad eccezione del personal trainer a disposizione di chi volesse fare ulteriore movimento) offrono grandi palloni (in teoria strumenti per addominali e simili) su cui sostare. Al lato delle due strade principali ci sono spazi verdi su cui, se si ha tempo e voglia, si può sostare.
Le batterie: per ricaricare cellulari, tablet, pc e macchine fotografiche ci sono due postazioni: al padiglione Enel (in zona Corea) e da McDonald’s (in fondo al decumano, in zona Al Qatar e Turkmenistan e… per ironia della sorte vicino anche al padiglione di Eataly) dove, con il solito pragmatismo a stelle e strisce, hanno persino previsto postazioni dotate di cavi per coloro che si fossero dimenticati a casa il carica batterie.