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Il sapore della via della seta in EXPO

Attraversato dalla Via della Seta (antica strada commerciale che è arrivata ad attraversare, via terra e mare, 57 paesi), lo Xinjiang costituisce il territorio della regione autonoma nel nord-ovest della Cina. Per secoli crocevia tra religioni, culture e civiltà asiatiche di influenza turco-mongola, cinese e islamica, lo Xinjiang ha dato vita a una tradizione culinaria musulmana apprezzata in tutto il paese.

Baluardo di questa cultura minoritaria ma ben diffusa in tutte le grandi città cinesi, il ristorante Yershari di Shanghai porta a EXPO Milano i sapori della propria regione in una serata speciale che accompagnerà al cibo la musica e i costumi della tradizione.

La cucina dello Xinjiang nella versione di Yershari trae origine da una contaminazione tra cucina turca e tradizione cinese, mescolando piatti prevalentemente di carne come montone e agnello, accompagnandoli a pasta e verdure, nonché alla tipica focaccia di pane uiguro: un classico anche a Shanghai tanto da aver guadagnato il titolo ufficiale di “China Ethnic Enterprise Pioneer”.

 




Una Grimbergen per brindare all’estate

In questa caldissima estate 2015 la scoperta delle birre Grimbergen (gruppo Carlsberg ) ha portato una ventata di aria fresca. Si tratta di birre belghe prodotte tuttora con la ricetta originaria tramandata nei secoli dai monaci  dell’abbazia Grimbergen (a cui Carlsberg paga royalty). Una produzione avviata e fiorita nel Medioevo quando i birrifici secolari erano tassati molto di più dei birrifici benedetti. Grimbergen infatti vanta il titolo di “birra d’abbazia certificata” assegnato dalla Confédération des Brasseurs Belges.
Le birre Grimbergen distribuite sul mercato italiano sono:

Grimbergen Blonde. Quando le prime fabbriche di birra furono fondate nel Medioevo, la filtrazione della birra non era una tecnologia comune e pochi la esercitavano. Tra questi c’erano i monaci dell’abbazia Grimbergen, che divennero rinomati esperti di birra artigianale. La loro eccellenza era la Grimbergen Blonde filtrata – una birra bionda pura e amabile, con aromi di frutta gialla matura e non torbida – che si distingueva dalle altre birre del tempo. Oggi è ancora una chicca tra gli intenditori di birra di tutto il mondo.
Grado alcolico: 6,7 %
Aroma: Frutta matura e aromi speziati di fiori di garofano
Colore: Dorato con schiuma color crema

Grimbergen Double-Ambrée.   Birra ambrata di colore scuro con sapori agrodolci e sentori di caramello, prugne secche, malti a doppia fermentazione e luppolo.
Grado alcolico: 6,5%
 Aromi: Caramello, uvette e malto
Colore: Ambrato

Grimbergen Blanche. Le birre bianche stile belga hanno una lunga tradizione birraria, sono state prodotte in Belgio – e nell’Abbazia Grimbergen – dal 14° secolo. Anche in questo caso, i monaci hanno dimostrato la loro competenza realizzando una birra bianca rinfrescante. Per raggiungere il carattere unico di una birra di abbazia, hanno usato materie prime selezionate ed esclusive. Un colore giallo chiaro, bollicine fini e aromi di frutta, agrumi, chiodi di garofano e coriandolo con note di cereali e vaniglia già fanno di Grimbergen Blanche una delizia speciale tra le birre bianche, ma il gusto di bergamotto è ciò che la rende una rara prelibatezza. E’ veramente unica nel suo genere.
Grado alcolico: 6%
Aroma: Agrumi, coriandolo e fiori di garofano
Colore: Bianco velato




Dimagrire con il grana si può. Dicono

In EXPO è stata presentata la dieta del grana padano che si vuole proporre come contributo scientificamente corretto e basato servizio offerto gratuitamente per l’autogestione del peso e della propria salute.

La dieta del grana padano risponde ad uno dei temi principali di EXPO, il rapporto tra cibo e salute.

“La dieta del grana padano”, presente sul sito del consorzio i settore,  propone un questionario di poche domande, compilate le quali si entra nel programma di controllo del peso, ricevendo una dieta ipocalorica personalizzata e realizzata sulla base delle linee guida formulate dalle società scientifiche in termini di composizione bromatologica e di copertura dei fabbisogni nutrizionali, con un apporto calorico modulato sulla base di: peso, altezza, età e sesso della persona.

Il grana padano garantisce un apporto di proteine ad alto valore biologico e di alcuni aminoacidi essenziali, in particolare la leucina, che contrastano la perdita di massa magra metabolicamente attiva durante il calo di peso ed aumentano il senso di sazietà, fattore oltremodo importante per le persone che tendono a spiluccare tra un pasto e l’altro o che arrivano eccessivamente affamate ai pasti principali. Inoltre l’elevato tenore in calcio del grana padano  favorisce la lipolisi ed aiuta la salute dell’osso. dieta può essere tranquillamente adottata anche da chi soffre di ipertensione arteriosa o ipercolesterolemia. La dieta infine può dieta può essere  adottata anche da chi soffre di ipertensione arteriosa o ipercolesterolemia, grazie al tenore controllato di grassi saturi, colesterolo e sodio ed alla presenza nel grana padano di molecole bioattive ad azione di riduzione della pressione arteriosa.

Il programma “La dieta del grana padano” è dedicato sia alle persone sovrappeso che obese di primo grado, sia alle persone normopeso ma con obesità addominale, ed esclude invece i minorenni, gli over 70 e chi soffre di particolari malattie.

È suddiviso in 20 settori interattivi ai quali si accede con la password che si è scelto durante l’iscrizione, in sintesi l’utente potrà:

  • Conoscere il suo stato ponderale sul quale è stata calcolata la dieta assegnata e ricevere in tempo reale commenti e consigli su: BMI, Circonferenza addominale, Attività fisica, Controllo della fame e le calorie della dieta che potrà seguire.
  • Ricevere subito il primo dei 5 menu settimanali ipocalorici corredato di 5 pasti ogni giorno basati sulla dieta mediterranea con alimenti ricchi di gusto e bilanciati in nutrienti, oltre a ricette saporite.
  • Consultare la guida alla dieta, tutte le istruzioni ricevute sull’esecuzione del programma.
  • Ricevere subito un programma di attività fisica personalizzato con 4 livelli di intensità, durata e difficoltà che prevedono esercizi aerobici e isometrici (allenamento alla forza).
  • Entrare nella fase di mantenimento, caratteristica peculiare della Dieta del Grana Padano che ha lo scopo di ridurre il rischio della cosiddetta sindrome dello yo-yo, o dell’oscillazione ponderale, molto frequente dopo una dieta dimagrante, ma sconsigliabile per la salute. Il mantenimento è una fase molto delicata che difficilmente può essere gestita senza una guida costante.

Il programma dispensa inoltre delle utili informazioni sulla salute ed in particolare sulla sindrome metabolica in collaborazione con la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie).

Il servizio offerto gratuitamente è fruibile sul sito Educazione Nutrizionale Grana Padano e utilizzabile con tutti i dispositivi.




“All American the Diner”: il ristorante dove rivivere i meravigliosi anni ’50 di Happy Days

Nel vasto panorama di locali offerto da Milano, nasce in via Cassinis 33 – accanto alla stazione della metropolitana Rogoredo – “All American the Diner”, ristornate specializzato in hamburger e carne alla griglia, in perfetto stile americano.
Inaugurato il 29 aprile, All American the Diner si pone un obiettivo ambizioso e anche un po’ provocatorio: offrire “ciò che piace agli americani”.
Ideale per i giovani, per la famiglia e per gustose pause pranzo, il locale è unico nel suo genere, anche per degustare ottimi cocktails nel dopocena.
L’ambientazione è in perfetto stile americano anni ’50. Tutto ricorda quegli anni: i colori, le insegne, l’arredamento, l’auto d’epoca . Anche il personale di sala è ‘american’: dai barman con le bretelle a vista fino a deliziose cameriere sui pattini.
In origine, il ‘diner’ era un lungo lunch vagon situato lungo le strade più famose degli Usa, come la celebre route 66, a gestione famigliare. Proprio come gli italianissimi chioschi street food di Firenze. Gli ideatori di All American the Diner hanno saputo coniugare la loro origine toscana con la passione per gli States, offrendo alta qualità nei prodotti unita ad un’atmosfera americana.
Tutta la professionalità e l’arte del gusto tipicamente italiana la si ritrova nei piatti principali, come gli hamburger black angus, di chianina, bufalo e wagyulen tipo kobe. Per un pranzo veloce non mancano deliziosi sandwich e i mitici hot dogs, così come le french fries, chicken wings e onion rings. Il menù prevede anche delicate insalate e le tipiche cheesecake e apple pie.
Il locale organizza serate a tema, concerti, esibizioni di boogie-woogie e swing in più di trecento metri quadri disposti su due piani; una location davvero originale ed unica dove immergersi e farsi rapire dalla tipica atmosfera descritta nei telefilm americani, come quella tanto amata dai fans di “Happy Days”.

All American the Diner
Via Cassinis 33
347 372 9418




Estate vegan in gelateria

L’estate 2015 sarà vegan. E lo sarà anche in gelateria, con i gusti più amati ma spesso difficili da trovare nella formula Vegan o pensati per chi soffre di intolleranza al lattosio.

Nel pieno del boom della cucina vegana Comprital  ha lanciato un’intera linea di prodotti vegan per la preparazione del gelato artigianale, organizzato corsi di dolci e gelati vegani, all’Accademia di Gelateria Athenaeum con Emanuele Di Biase, unico pasticcere accreditato VeganOK, e pubblicato il ricettario dello stesso di Biase all’interno della Giubileo Experience Collection, collezione esclusiva di volumi firmati dai più grandi maestri della gelateria e della pasticceria e ha concluso il primo Vegan Tour, che ha attraversato l’Italia per accompagnare le migliori gelaterie nel mondo vegan e renderle maggiormente competitive grazie alla certificazione VeganOK che l’azienda può rilasciare.

Il progetto vegan si inserisce nel concept aziendale “Innovation is our story”: spirito pionieristico e coraggio visionario al servizio di un mercato in rapidissima evoluzione, nel quale è fondamentale la velocità di reazione, la puntualità delle risposte e la capacità di anticipare le tendenze. Come il vegan, che rappresenta oggi la scommessa sulla quale puntare, sia per l’accresciuta attenzione del consumatore alla salute sia per l’interesse verso i nuovi sentieri del gusto, tra sapori del futuro e trend di un domani che è già oggi.

 




Gusti di-VINI a Peschiera del Garda

Sarà una due giorni all’insegna di vini pregiati e degustazione gourmet, Gusto diVino, manifestazione organizzata lunedì 1 e martedì 2 giugno 2015 a Peschiera del Garda da Wave (azienda del gruppo Garda Landing). Una vasta area espositiva dedicata alle aziende del settore vitivinicolo sarà allestita nella piazza di Caserma dell’Artiglieria di Peschiera del Garda. Protagonisti saranno vini pregiati provenienti da cantine veronesi, accompagnati da degustazioni gourmet a km zero.

Oltre allo spazio espositivo, la manifestazione ospiterà anche workshop e degustazioni guidate, incontri volti a promuovere il made in Italy e a dare visibilità ad aziende di spicco del settore vitivinicolo. I visitatori verranno guidati in un’esperienza enogastronomica completa: dalla degustazione di sapori della tradizione vitivinicola e culinaria veronese, alla conoscenza di una storia centenaria. Una mostra-mercato, un ricco programma di seminari gratuiti, eventi di musica dal vivo e laboratori creativi con la partecipazione di illustri personalità del settore, tra cui Carlo Veronese, direttore del Consorzio Lugana DOC.

Entrambi i giorni dalle 15 alle 19 intrattenimento musicale con il duo acustico 2dB; alle 21 del lunedì concerto dei September Groove, gruppo nato da un’idea di Michele Pieri e Nick Marangoni, che farà rivivere le atmosfere della migliore disco-music degli anni 70-80. Martedì 2 giugno alle ore 21 APERITIVINO e a seguire DJ Set con Luca Martini, in collaborazione con Radio Pico.

Le degustazioni gourmet a km 0 sono a cura di Samo Bar.

 

ORARI: Area espositiva e intrattenimento (lunedì e martedì dalle 10 alle 23)

Ingresso libero

Acquisto obbligatorio bicchiere degustazione (a partire da 5€ ).




EXPO a tre stelle Michelin: il Regis Marcon prende per la gola i visitatori

Per tutti gli amanti dell’arte in cucina è da non perdere il Café des Chefs del Padiglione Francia in EXPO dove si celebra Regis Marcon, chef dell’omonimo paradiso gastronomico dell’Alvernia a tre stelle Michelin e vincitore del Bocuse d’Or nel 1995. E non è un caso che Regis Marcon provenga da quella regione Rodano Alpi patria dello stesso Bocuse.

Il Rodano Alpi è la prima regione protagonista al Padiglione Francia di EXPO 2015. Per due mesi, sino a fine giugno, la regione accoglierà i visitatori del Padiglione Francia prendendoli letteralmente per la gola con delizie della tradizione pur sempre accompagnate dalla costante innovazione e ricerca che contraddistingue la cucina francese.  La regione infatti vuole far godere le papille gustative di milanesi, italiani e turisti stranieri in  visita ad EXPO anche grazie  una gastronomia da sempre uno punti forti dell’area. Si tratta di un’occasione unica per scoprire una cucina attenta al dettaglio, accostamenti innovativi e prodotti a kilometro zero di una regione tutta da gustare. Un menù è alla portata di tutte le tasche, studiato apposta per avvicinare i milioni di persone che transiteranno dall’EXPO in un viaggio alla scoperta di nuovi sapori, godendo per di più se si ha piacere dalla terrazza panoramica del padiglione francese che sovrasta il Decumano.

Regis Marcon ha quindi previsto una formula a 37 euro (…un prezzo imbattibile considerando che il parallelo tricolore,  Identità Golose offre, sempre in EXPO, menù stellati a 75 euro),  per provare le delizie della cucina della regione attraverso una  cucina che racconta e riflette la natura circostante e le tradizioni dell’area. Una cucina innovativa in cui i prodotti hanno gusto che si assapora lentamente, facendo riemergere sensazioni e ricordi. Il menù è a base di prodotti del territorio: nougat di pollo ai funghi selvatici, con insalata di farro e verdurine croccanti; salmerino dell’Isère con asparagi e spugnole, quindi selezione di formaggi e per dessert la torta al cioccolato Andoa 70% bio della Maison Valrhona con sorbetto di pera e chantilly alla Verbena. Di rilievo, in particolare, salmerino: un piatto fresco, leggero delicato pur con quel tocco inconsueto rappresento dalle spugnole che esaltano i sapori primaverili della proposta di Regis Marcon.   Il menù  è stato studiato e preparato a quattro mani dallo stesso  Regis Marcon con Julien Machet chef di La Tania in Savoia, nel comprensorio delle 3 vallees vicino a Courchevel che rappresenterà la Francia all’ International Chef Cup che si svolgerà a Milano il prossimo 19 giugno.

Ovviamente presso il  Café des Chefs del Padiglione Francia si possono gustare anche piatti alla carta. Qualora invece si volesse scegliere qualora di più veloce per la pausa pranzo (ma per la sera il menù di Regis Marcon rimane imbattibile), il padiglione francese offre tutte quelle prelibatezze che hanno reso giustamente noti i nostri cugini d’Oltralpe: dalle baguette al pain au chololat.

 

 




Parco Giardino Sigurtà: un monumento verde da non perdere

Con 600 anni di storia alle spalle, il Parco Giardino Sigurtà è un vero e proprio monumento storico verde da non perdere. Una meta ideale da godersi in primavera, ma non solo, a Valeggio sul Mincio, un borgo metà strada tra Verona e Mantova che da solo varrebbe la visita grazie alla posizione incantevole sul Mincio, al castello che domina il paesaggio e a dei tortellini che dovrebbero diventare patrimonio dell’Unesco.
Ma torniamo al Parco Sigurtà, in origine (1417)  un “brolo cinto de muro”, ovvero il luogo costituito da edifici, dove dimoravano le famiglie nobili con i loro servitori, e da appezzamenti destinati principalmente all’allevamento e all’agricoltura. Al suo interno si trovava anche il giardino, dove i proprietari trascorrevano le ore di ozio. Un giardino che in questi seicento anni di storia si è trasformato in un eden per tutti gli amanti della natura. Prevedere almeno due ore per la visita.

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Un po’ di storia. Dal 1407 al 1436 il “brolo” appartenne alla famiglia Contarini e successivamente alle famiglie Guarienti (1436 – 1626), Maffei (1626-1836), Nuvoloni (1836-1929) e infine, per circa una decina d’anni, a Maria Paulon, moglie del medico del luogo, Cesare Sangiovanni; fino ad arrivare all’aprile del 1941, quando il dottor Carlo Sigurtà, imprenditore farmaceutico milanese, acquistò la proprietà. E domenica 19 marzo 1978 il Parco fu aperto per la prima volta al pubblico. Il Parco Sigurtà è ancora oggi proprietà dell’omonima famiglia che, nel corso degli anni, ha trasformato il giardino in un eden vincendo nel 2011 la vittoria del Primo Premio Grandi Giardini Italiani e nel 2013 Il Premio Il Parco Più Bello d’Italia, istituito dal network.

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Da non perdere.
– Le Fioriture: a maggio 30.000 rose rifiorenti colorano il chilometro del celebre Viale delle Rose. E poi Dalie, Canna Indica, Ninfee, Fior di Loto e piante annuali accompagnano i visitatori nel susseguirsi delle stagioni.
– Il Labirinto, disegnato da Giuseppe Inga Sigurtà in collaborazione con Adrian Fisher, maze designer, è il frutto di sei anni di lavori. Oggi 1.500 esemplari di tasso (Taxus baccata L.) circondano una torre dalla quale ammirare dall’alto i 2500 metri quadrati di Labirinto.
– Il Grande Tappeto Erboso, la distesa più vasta di tutto il Parco: al centro del tappeto, da ammirare i laghetti fioriti che ospitano piante annuali, alberi di metasequoia e un romantico salice piangente.
– i 18 specchi d’acqua che accolgono nei mesi estivi ninfee tropicali e rustiche. I loro petali vanno dal rosa pallido, al rosa intenso, dal rosso al ciclamino, insieme al bianco e al giallo. Senza dimenticare che nei laghetti guizzano le carpe giapponesi o koi.
– Dalla passeggiata panoramica si può ammirare la Valle del Mincio, il Ponte Visconteo del XIV secolo e le storiche località di San Martino e Solferino.

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Dove, come e a quanto

Il Parco Giardino Sigurtà è aperto fino all’8 novembre con orario continuato (9.00- 19.00). Nei mesi di marzo, ottobre, novembre l’entrata sarà dalle ore 9.00 alle ore 17.00 e la chiusura sarà alle ore 18.00.
L’ingresso intero costa 12 euro, sono previste riduzioni per bambini e senior oltre ad abbonamenti stagionali che, abitando nelle vicinanze potrebbero garantire numerose giornate all’insegna del relax (il pass annuale costa 55 euro per gli adulti, 30 euro per i ragazzi).

Il Parco di Sigurtà può essere visitato a piedi, in bici (anche con la propria), in trenino), golf cart e, infine, con uno  shuttle elettrico, per una visita di circa un’ora accompagnati da una guida.

Il consiglio in più. Nel Parco Giardino Sigurtà sono previste diverse aree ristoro dai prezzi, in apparenza onesti oltre che numerose panchine, dove volendo si può spizzicare qualcosa. Ma per chi avesse voglia di qualcosa di più, potrebbe essere una buona idea uscire dal Parco e proseguire verso il borgo di Valeggio dove il tortellino vive il suo tripudio. Il Pastificio Remelli potrebbe essere una valida alternativa per il pranzo (la sera, tranne in occasioni particolari ed eventi che attraversano il borgo, il Pastificio è chiuso). Per venti euro circa si può avere un enorme piatto di tortellini (il piatto degustazione prevede tortellini di Valeggio, ovvero di carne, e altri quattro tipi di tortellini)  e carne alla brace. E’ possibile accomodarsi anche nel suggestivo il cortile interno di fronte al camino dove viene cotta la carne alla brace.

 




Asparagi superstar in Istria

Gli asparagi selvatici sono parte integrante della cultura, non solo culinaria, dell’Istria ecco perché tra fine marzo e metà maggio si moltiplicano gli eventi e le manifestazioni dedicate proprio al prezioso ortaggio.  Un’ottima scusa per scoprire una regione che offre numerosi tesori enogastronomici e culturali

Le giornate dell’asparago
Fino al 15 maggio 2015  ristoranti e trattorie di Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie accolgono gli ospiti con prelibatezze a base di asparagi, nella tipica  atmosfera di cordialità che contraddistingue questi luoghi.   Sono le Giornate dell’asparago istriano, giunte quest’anno alla nona  edizione. Un’ottima occasione per i veri appassionati di cucina per gustare piatti a base di asparago  selvatico: dai grandi classici della tradizione  istriana come frittate, zuppe, pasta fatta in casa e risotti, alle originali combinazioni che vedono gli            asparagi preparati con carne e pesce o addirittura come  squisiti dessert. Il gusto leggermente amarognolo            che contraddistingue l’asparago selvatico, il suo sapore  intenso, abbinato alla freschezza dei prodotti tipici dell’Istria, sapranno entusiasmare anche i palati più fini.  Il modo più popolare di preparare gli asparagi selvatici   è sicuramente nella frittata 

L’Asparago Cup
Altra manifestazione dedicata  all’asparago è la Sparisada che si tiene in weekend 10-12 aprile 2015 a Castelvenere, vicino a Buie. L’asparago è diventato il simbolo di Castelvenere, tanto che ogni anno si organizzano in suo onore ricchi programmi culturali e d’intrattenimento,  enogastronomici e sportivi, che attirano sempre più   visitatori locali e turisti, sportivi e buongustai, famiglie  con i bambini, perché l’abilità di raccogliere gli asparagi  s’impara fin dalla più tenera età. Anche quest’anno si potrà sfidare la fortuna alla ricerca dell’asparago più lungo, quello vincente. Gli amanti della natura potranno partecipare alle escursioni ciclistiche e alle camminate, mentre i buongustai saranno  particolarmente entusiasti di assaggiare le più varie pietanze preparate con questo sano prodotto selvatico. 

Una  tavola di 100 metri
Il 2 maggio 2015 è la volta di  Cittanova che festeggia l’asparago con la sua Sparisada all’interno del Gnam Gnam Fest. Per i visitatori la Laguna Novigrad, socio gastronomico   della manifestazione, preparerà cibi deliziosi e fantasiosi  a base di asparagi selvatici, tutti a prezzi vantaggiosi. Ci  sarà anche la possibilità di assaporare e degustare vini di alta qualità, olio d’oliva, formaggio, prosciutto e salumi,  pasta, miele e vari prodotti tipici della regione.  Un’imponente tavola di 100 metri, posizionata lungo   la piazza principale della città, la Piazza Grande,  accoglierà la ricca offerta enogastronomica.  Inoltre vendita di manufatti, prodotti originali fatti a mano, laboratorio di pittura per bambini curato dall’associazione Agata e angolo d’intrattenimento per  bambini con artisti di strada e animatori, musica e balli folcloristici.




“Gusto in scena” a Venezia

Si apre domani, domenica 1° marzo, nella suggestiva cornice di Venezia, “Gusto in scena“.  La manifestazione, strenuamente voluta da Marcello Coronini, raccoglie per  due giorni presso la  Scuola Grande di San Giovanni Evangelista alcuni dei nomi più importanti del panorama italiano della ristorazione di elevato livello.

Per gli chef: Andrea Aprea, Enrico Bartolini, Cristian e Manuel Costardi, Enrico Crippa, Herbert Hinter, Giuseppe Iannotti, Davide Oldani, Maurizio Serva, Massimo Spigaroli, Paolo Beverini, Ilario Vinciguerra. Per i pizzaioli: Renato Bosco, Stefano Callegari, Franco Pepe, Ciro Salvo, Gino Sorbillo. Per i pasticceri: Luigi Biasetto, Iginio Massari. Diciotto tra i migliori esponenti dell’alta cucina, dell’alta pasticceria e della miglior pizza che si cimenteranno nello studio di piatti secondo le regole de La Cucina del Senza, nuovo e rivoluzionario modo di pensare la cucina: “senza… grassi o senza… sale e dessert senza… zucchero aggiunti”.

“Gusto in Scena” non è un semplice appuntamento dedicato all’enogastronomia. E’ cultura, studio e ricerca, fucina di idee nuove. Marcello Coronini. Per il 2015 il tema del congresso sarà: I piatti Firma e I piatti della grande tradizione italiana rivisti attraverso LA CUCINA DEL SENZA 2015 senza grassi o senza sale o dessert senza zucchero aggiunti”. Chiederemo a ognuno degli chef relatori di preparare due piatti: uno senza sale e uno senza grassi aggiunti, ovvero: uno il piatto Firma che lo identifica e l’altro tradizionale della sua regione, entrambi con le varianti indicate. Novità dell’edizione 2015 sarà La Pizza del Senza. I migliori pizzaioli d’Italia, guidati da Marcello Coronini, spiegheranno come realizzare pizze senza sale o grassi aggiunti. Passo dopo passo, mostreranno com’è possibile preparare pizze gustose e saporite semplicemente valorizzando le materie prime che vengono utilizzate, senza la necessità di aggiungere altro.

Uno sguardo agli chef

  Ecco chi sono i grandi cuochi che quest’anno animeranno la VII edizione del congresso di alta cucina “Gusto in Scena”.

1- Andrea Aprea, napoletano, 37 anni, Andrea Aprea è l’Executive Chef del Ristorante VUN dell’hotel Park Hyatt Milano. Forte di esperienze importanti sia in Italia che all’estero, lo stile di Aprea è basato sulla sperimentazione e sulla continua ricerca di suggestioni.

2-. Enrico Crippa, classe 1971, di Carate Brianza; una folgorante carriera lo porta in breve tempo a raggiungere con il suo Piazza Duomo di Alba (Cn) il riconoscimento che lo proietta nel gotha della ristorazione italiana: le 3 stelle Michelin. Una cucina di grande leggerezza e piacevolezza, basata sulla freschezza e la qualità delle materie prime che si sposa perfettamente con La Cucina del Senza.

3-I fratelli Costardi: il trentaduenne Christian, chef “salato”, e il ventitreenne Manuel, lo chef dei “dolci”, entrambi impegnati alla “Risotteria” dell’Hotel Cinzia di Vercelli, oggi Da Christian e Manuel, con una stella Michelin.

Herbert Hintner chef del Ristorante Zur Rose di Appiano, in Alto Adige. 1 stella Michelin, 2 cappelli Gault Millau. Nasce nel 1957 a Colle in Val Casies e per 6 anni è presidente per l’Italia dell’Associazione “Jeunes Restaurateurs d’Europe”. La sua è una cucina di grande gusto e di ricerca di prodotti tipo le radici antiche che ritrova presso i vecchi contadini.

5-Campano, classe 1982 è Giuseppe Iannotti, che dal 2011 lavora nel suo Krèsios, appena fuori Telese Terme (BN). Un ristorante gourmet, una bottega e un bistrot che segue con cura maniacale. Nel 2013 entra a far parte dei JRE, conquista il titolo di Miglior giovane ristoratore della Guida L’Espresso e altri prestigiosi riconoscimenti, fino alla stella Michelin nel 2014.

6-Davide Oldani, chef cresciuto alla scuola di Gualtiero Marchesi, dal 2003 impegnato nel suo D’O a Milano, 1 stella Michelin.

7-Due stelle michelin anche per Maurizio Serva chef del Ristorante La Trota a Rivodruti, nel Riminese. Una cucina impeccabile e di gran mestiere specializzata sul pesce d’acqua dolce.

8- Paolo Teverini, a Bagno di Romagna (Bo), una stella Michelin. Una cucina d’autore ingegnosa sia nell’interpretazione delle ricette tradizionali, sia nel creare nuove proposte gastronomiche, frutto di sperimentazioni inconsuete e sempre originali.

9-Napoletano di nascita, Ilario Vinciguerra ha portato a Gallarate (VA) una cucina mediterranea, dai sapori netti con il giusto tocco di sorprendente estrosità. La stella Michelin conferma una spiccata dote nella scelta delle materie prime, che esalta con gli aromi dell’olio extravergine d’oliva e sublima con accostamenti, tecniche ardite e ispirazione.

10-Cresciuto sotto l’ala di Massimiliano Alajmo, Enrico Bartolini ha ottenuto a soli 29 anni la sua prima Stella Michelin e a 33 la seconda. La sua filosofia di cucina BE Contemporary Classic sta suscitando un forte interesse nel mondo della gastronomia. I valori del passato e l’attualità del presente si fondono per dare vita a nuovi sapori originali e equilibrati. È spesso raccontata come innovativa, equilibrata e meditativa. Dal 2010 gestisce il Devero Ristorante a Cavenago di Brianza a 20 minuti da Milano.

11-Il Maiale è il re della cucina parmense e L’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense di Massimo Spigaroli è il suo castello. Il suo culatello è tra i più apprezzati nel mondo e la sua cucina è stata premiata con 1 stella Michelin per l’impegno e il rigore con cui trasforma in piatti ricchi di gusto i prodotti del suo territorio che sono coltivati in massima parte nell’azienda agricola di famiglia.