1

Pavia, una mostra da non lasciarsi sfuggire

Ancora pochi giorni per godersi una mostra multimediale davvero particolare. Fino al 15 novembre infatti, al Castello Visconteo di Pavia, prende vita la Battaglia di Pavia, un momento storico sconosciuto ai più e che tuttavia ha cambiato il futuro dell’Europa.

1525-2015 “Pavia, la Battaglia, il Futuro “. A 490 anni dalla Battaglia di Pavia, la città ricorda il cruciale scontro tra le armate francesi e quelle spagnole. La mostra espone uno dei celebri arazzi fiamminghi dedicati alla Battaglia proveniente dal Museo di Capodimonte, e ripropone virtualmente gli altri sei pezzi della serie, consentendo al visitatore, di osservare ogni singola scena, scoprire i protagonisti e le loro storie, rivivere l’atmosfera del combattimento.

Lo scontro feroce si consumò attorno a Pavia, durante la guerra d’Italia del 1521-1526, tra l’esercito ispano-imperiale guidato dal vicerè di Napoli Charles de Lannoy e i soldati capeggiati dal Re di Francia Francesco I. La battaglia decretò la fine di un’epoca politica, militare, culturale e sociale, con la sconfitta drammatica della cavalleria francese e la cattura del suo Re ancora attaccato a superati metodi di guerra e sentimenti di cavalleria. Gli aristocratici coperti di ferro e ostinatamente aggrappati agli ideali di un mondo al tramonto, furono massacrati senza pietà da cenciosi soldati, ma dotati di rivoluzionarie armi da fuoco. L’epoca della cavalleria si era conclusa.

Sul piano politico poi, la battaglia segnò il corso della storia europea, consegnando di fatto la Lombardia, e quindi l’Italia, alla Spagna, perché “le chiavi di Napoli erano a Milano” come ben sapeva ogni diplomatico avveduto. Negli anni immediatamente successivi, dopo che Francesco I fece ritorno in Francia dalla prigionia spagnola, ci furono altre battaglie, altri assedi, altri saccheggi. L’Italia attraversò uno dei periodi più cupi della sua millenaria storia, ma il quadro
strategico generale delineato dalla battaglia del 1525 non subì mutamenti.

Non solo. Alla giornata risolutiva dello scontro, il 24 febbraio del 1525, risale poi la creazione della tradizionale zuppa pavese un piatto che nella sua apparente povertà di ingredienti può ingannare il visitatore meno accorto. Un piatto che ancora oggi trionfa nei menù della città.
La leggenda narra che la famosa zuppa fu cucinata da una contadina della cascina Repentita dove il Re di Francia era stato portato subito dopo la cattura. Francesco I era affranto per la cattura, stanco per la
battaglia, ferito, ma solo leggermente, per il combattimento sostenuto, infreddolito. La spaurita contadina, a cui fu ordinato di portare subito qualcosa da mangiare a Sua Maestà, portò quindi al Re quello che aveva: del pane raffermo abbrustolito su cui ruppe un uovo, avendo cura di mantenerne intatto il tuorlo e del brodo che verso sopra a tutto. Nobilitata dalla Maestà Reale di Francesco I dal giorno della sua nascita oggi la “zuppa” è cucinata con una infinità di varianti. Il Sodalizio dei Cavalieri della Zuppa alla Pavese ha definito una “regola” che prevede un brodo di pollo, pane abbrustolito, uovo crudo e l’aggiunta di
foglioline di crescione.

La mostra è promossa dal Comune di Pavia, nell’ambito di Experienza pavese che si vale del patrocinio Expo 2015.

DOVE, COME E A QUANTO
La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18:
Biglietto intero 7 euro, ridotto 5 euro.




Villa Santa Maria si conferma città dei cuochi

Ancora una volta Villa Santa Maria, un borgo arroccato sule colline abruzzesi in provincia di Chieti, si è trasformata nella città dei cuochi per la kermesse più attesa d’autunno e giunta ormai alla sua 37° edizione.
Dopo le celebrazioni religiose del venerdì, riservate al Patrono dei cuochi, San Francesco Caracciolo, è stato presentato, presso l’IPSSAR Giovanni Marchitelli, il volume “Lo chef della salute” (Nuova Gutemberg-Lanciano) una pubblicazione realizzata grazie al patrocinio del Comune di Villa Santa Maria e coordinata dal professor Antonio Di Lello.
La rassegna è continuata nel pomeriggio con una serie di show cooking che hanno intrattenuto i molti visitatori. Il primo a esibirsi il professor Ermanno Di Paolo con gli alunni del Marchitelli; seguito dal maître chocolatier Massimo Tavoletta che ha deliziato il pubblico con la ricetta di un profitterol rivisitato e, il giorno dopo, con una torta al cioccolato accompagnata dal tipico liquore abruzzese a base di visciola Ratafià. A chiudere la programmazione di show cooking del sabato è stato uno chef stellato, Davide Pezzut che, in un mix di originalità e di sani ingredienti del territorio, ha presentato incredibili ricette come il pane lievitato con il mosto di Montepulciano e l’uovo in Purgatorio con le uova della gallina atriana, un razza quasi in via di estinzione e oggi in fase di recupero.
La domenica si è aperta con il concorso de Il Cuoco Doc, vinto dallo chef Cosmo Denys Ladisa, per poi proseguire con altri show cooking nel pomeriggio come quello del noto chef televisivo Bartolomeo Errico, lo Chef Bartolo, e finire in bellezza la performance dell’artista abruzzese Marco Papa. In chiusura, uno spazio dedicato alla pizza, l’immancabile Pasta party e il buffet dimostrativo lungo il corso principale del paese.




Domenica Pavia è vegan

di Federico Poni – Domenica 18 ottobre nel pieno centro di Pavia si svolgerà il festival completamente vegan”Vegan è e oltre“.

Piazza del Carmine ospiterà banchetti e carretti che esporranno prodotti del territorio.

Una bella opportunità per gli amanti della salute e del benessere! Per la prima volta Pavia sarà protagonista di un evento all’insegna dell’etica e nel rispetto di tutte le specie animali.

Degustazioni, conferenze sull’ambiente e sulla salute con ospiti esperti hanno come obbiettivo la sensibilizzazione di questa dieta, anzi, stile di vita.

Anche se non è subito immaginabile, ci saranno una grande varietà di prodotti, non solo culinari: non ci credete? Venite a scoprirlo.

Abbiamo intervistato una delle due organizzatrici, Rosella Stabile, che ci ha lasciato una breve intervista. Ecco il risultato.

E’ da gennaio dell’anno scorso che organizzo corsi di cucina vegan, presso il Centro Studi Fd, in Piazza del Carmine, al palazzo Orlandi.
Da dieci anni mi sono avvicinata allo studio della cucina vegan, una cucina dove non si utilizza alcun prodotto di origine animale, prima per motivi di alimentazione in famiglia, poi per passione.
Una sera, ridendo e scherzando, per un gioco di parole è nato il nome del corso, “Vegan èe oltre”: perché vegan è oltre, deve essere oltre la quotidianità, ed è anche oltre, poiché ci sono più aspetti di questa filosofia.
Verso febbraio di questo anno, grazie ai volantini che sponsorizzano i miei corsi, vengo contattata dalla signora Maria Teresa Noè, proponendomi di organizzare un festival vegan.
Si è lavorato tutta l’estate: una collaborazione tra il Centro Studi Fd e l’Agenzia Reclam.
Sono molto contenta di far conoscere lo stile di vita vegan, con una cucina gustosa, senza sacrificarsi mangiando poco: lo scopo è cucinare piatti ricchi, ancor di più rispetto a quelli tradizionali.
Bisogna provare a togliere gli ingredienti di tutti i giorni e sostituirli con prodotti più naturali, ad esempio farine non trattate banalmente.. poi il cambiamento vien da solo.
Bisogna andare a fondo con la conoscenza, non bisogna accontentarsi dei media. Bisogna star bene mangiando: questo festival è una sfida.
Bisogna sensibilizzare i cittadini ma la scelta è individuale, ognuno ha un percorso di vita. Una svolta ci dovrà essere prima o poi, la consapevolezza deve essere al primo posto.
Ognuno deve dare il proprio contributo, oggi e domani, chiunque partecipi (..e non solo!) a questa avventura
“.

La giornata comincerà alle 9 della mattina, con l’apertura dei vari stand.

Alle 10 ci sarà la prima conferenza, “Nutrizione benessere con i funghi medicinali” tenuta dalla dott.ssa Savino dell’Orto Botanico Università di Pavia: verterà sull’utilizzo dei funghi medicinali e sulle loro proprietà, come nutrizione e cura dall’interno.

Alle ore 11, si darà via alla conferenza “La via della salute” a cura del naturopata Matteo Mazzucco che affronterà il tema della necessità e dell’esigenza di prendersi cura del proprio corpo e della nostra anima, dell’evolversi per farci crescere spiritualmente.

Nel pomeriggio, alle ore 15, ci sarà l’incontro “Vegan e … Oltre” a cura del professor Vincenzo Caprioli, psicoterapeuta e saggista. Condurrà il pubblico in alcune riflessioni relative alla estesa e rapida diffusione dell’orientamento alimentare vegano che, inquadrato in un preciso momento storico, parte dalla consapevolezza del sistematico abuso delle risorse, forme di allevamento intensivo assurde, consumi mondiali in relazione ai diversi stili alimentari.

Alle ore 16, Rosella Stabile approfondirà il tema della cucina vegana e delle sue caratteristiche con la presentazione dei corsi di cucina “Vegan è e Oltre”. Seguirà buffet finale che darà la possibilità al pubblico di degustare ricette 100% vegetali, sane, saporite e sostenibili.

Inoltre, presso il ristorante “Locanda del Carmine”, si potrà gustare un pranzo o cena a base di ricette Cruelty Free.

LOCANDINA-A5-festival-fronte




B.A. Film Festival per gli appassionati di cinema

di Giuliana Tonini – Nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, il 19 ottobre, alle 17.45, nella Mazda Cinema Hall dell’Auditorium Parco della Musica, verrà presentato ai giornalisti e agli addetti ai lavori il B.A. Film Festival, la kermesse cinematografica di Busto Arsizio che un lungimirante gruppo di appassionati ha allestito per la prima volta nel 2003 e che da allora si è tenuta ogni anno, affermandosi e guadagnandosi di diritto un posto tra le rassegne cinematografiche italiane più prestigiose.

All’incontro, cui parteciperanno personaggi del mondo dello spettacolo intervenuti alle precedenti edizioni del B.A. Film Festival, saranno presenti il direttore artistico Steve Della Casa, saggista, critico cinematografico, organizzatore e collaboratore di numerosi festival del cinema, l’avvocato Alessandro Munari, presidente della B.A. Film Factory – l’associazione organizzatrice del festival assieme al Comune di Busto Arsizio – e dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, nonché il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli.

Nel corso della presentazione verranno date alcune anticipazioni sulla quattordicesima edizione, che si terrà dal 12 al 19 marzo 2016, che vedrà, tra l’altro, un omaggio all’indimenticato regista Dino Risi, nel centenario della sua nascita, e un accordo con l’Università di Lingue e Comunicazione – IULM di Milano.

Per tutti gli appassionati di cinema l’appuntamento annuale col B.A. Film Festival – cui quest’anno è stato anche dedicato uno spazio nell’ambito della prestigiosa rassegna culturale La Milanesiana, di Elisabetta Sgarbi – è da non perdere.

Nei giorni della manifestazione si deve solo scegliere in un fitto calendario di proiezioni, convegni, eventi, incontri ravvicinati e informali con attori, registi e produttori italiani e stranieri, documentari, mostre, sezioni sull’animazione e sulla videoarte.

La kermesse, che Alessandro Munari e Steve Della Casa guidano dal 2014, è nata con l’intento di valorizzare le produzioni di qualità e il cinema emergente, nonché di contribuire alla diffusione della cultura cinematografica, soprattutto presso i più giovani. A questo scopo, sin dalla prima edizione, sono state organizzate proiezioni ad hoc per le scuole e master class tenute da celebri personaggi del mondo del cinema, come il direttore della fotografia Vittorio Storaro e lo scenografo Osvaldo Desideri, entrambi premi Oscar.

Nel corso delle sue tredici passate edizioni il B.A. Film Festival ha vantato la presenza non solo di maestri, orgoglio del cinema italiano, del calibro niente meno di Michelangelo Antonioni, Mario Moncelli e Carlo Lizzani, nonché di intellettuali come Umberto Eco, ma ha dato piena prova anche del suo respiro internazionale con la partecipazione di premi Oscar stranieri come il regista Francis Ford Coppola, il compositore Louis Bacalov e il creatore di effetti speciali Anthony La Molinara e di interpreti come Faye Dunaway, F. Murray Abraham, Peter Fonda, Ursula Andress, John Savage, Michael Madsen e Paz Vega.

Ma l’elenco delle celebrità che hanno calcato il red carpet del B.A. Film Festival non finisce qui, perché la manifestazione ha avuto come ospiti, solo per citarne alcuni altri, anche Claudia Cardinale, Carlo Rambaldi, Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Catherine Spaak, Fabrizio Gifuni, Vittorio Sgarbi, Ferzan Ozpetek, Sergio Castellitto, Matteo Garrone, Francesca Archibugi, Gianmarco Tognazzi, Francesco De Gregori, Michele Placido, Claudia Gerini.

È in stretta collaborazione con l’organizzazione del B.A. Film Festival un’altra perla del territorio bustocco e dell’Alto Milanese: l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, l’accademia del cinema nata nel 2008 con l’obbiettivo di essere una fucina per forgiare i futuri attori e registi di successo.

Non perdete quindi la prossima edizione del B.A. Film Festival.

Siti web:

www.baff.it

www.istitutoantonioni.it




GustArti a Pavia

E’ in arrivo GustArti! Venerdì 16 ottobre a Pavia verrà inaugurata la prima mostra di arte contemporanea diffusa su tutto il territorio pavese.

Tradizionali luoghi di accoglienza, ristoranti e alberghi, si trasformano in location non convenzionali per le opere di oltre 70 artisti italiani e stranieri che hanno aderito al progetto con l’obiettivo di creare un appetito estetico all’interno di luoghi tradizionalmente deputati al gusto e al buon cibo.

Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, per la prima volta avviata in un territorio ricco di arte.

Il progetto è promosso da Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con Ascom e Confcooperative nell’ambito di Pavia vive Expo.

Per informazioni ww.gustarti.eu




Grande festa per la storica rassegna dei cuochi in Abruzzo

A Villa Santa Maria (Ch), la Patria degli Chef, si accendono i fuochi per la 37^ Edizione della Rassegna dei Cuochi. Dal 9 all’11 ottobre 2015 tra novità, appuntamenti e degustazioni sul tema di Expo e della sana alimentazione.

Tutto è pronto per il consueto appuntamento della Rassegna dei Cuochi che, da ben 37 anni, anima il secondo fine settimana di ottobre a Villa Santa Maria, in provincia di Chieti. Anche per il 2015 la kermesse promette sorprese, incontri, spazi di degustazione e show cooking.

Dal 9 all’11 ottobre le vie del paese abruzzese saranno invase dai profumi e dai sapori di ogni genere di prelibatezze, tutte rigorosamente “Made in Abruzzo”. La Rassegna dei Cuochi come sempre sarà supportata dal prestigioso Istituto Alberghiero Giovanni Marchitelli (www.istitutoalberghierovillasantamaria.it), eccellenza nazionale poiché, da questa scuola, escono rinomati chef che portano la cucina italiana in giro per il mondo.

Con grande soddisfazione ci ritroviamo a festeggiare la nostra storia e le nostre tradizioni anche quest’anno – dichiara il sindaco di Villa Santa Maria, Giuseppe Finamore – La Rassegna assieme al culto di San Francesco Caracciolo, Patrono del paese e Protettore di tutti i cuochi d’Italia, attirano sempre di più visitatori, turisti e intenditori. È una manifestazione oramai giunta alla sua 37^ edizione e, in un anno come il 2015 che vede l’Italia protagonista con Expo, vogliamo dare il nostro contributo con l’alta professionalità che Villa Santa Maria custodisce”.

Sono molti gli appuntamenti fissati sul calendario della Rassegna. Come sempre si partirà dalle celebrazioni religiose riservate a San Francesco Caracciolo nella giornata di venerdì 9 ottobre. Nella mattina di sabato ci sarà, presso l’Istituto Giovanni Marchitelli, un convegno dedicato alla salute dal titolo Lo Chef Nutrizionista. Nel pomeriggio, lungo le vie del paese si allestiranno aree dedicate agli assaggi, alle esposizioni dei prodotti abruzzesi e a degustazioni di Pizza e Cioccolato, grazie ai laboratori rispettivamente guidati dal pizzaiolo campione del mondo Luciano Passeri (www.accademia-pizzaioli.it) e dal Maître Chocolatier Massimo Tavoletta (www.cioccolatotavoletta.it). Non mancheranno poi show cooking sulla piazza principale del paese tenuti dai professori dell’Istituto Marchitelli assieme ai loro alunni. Sempre nel pomeriggio di sabato l’ospite d’onore sarà Davide Pezzuto, Chef Stellato di D.One Ristorante Diffuso di Montepagano (Te), anche per lui show cooking anticipato da una breve intervista per un Dialogo di Gusto.

Nella giornata di domenica, 11 ottobre, Villa Santa Maria sarà un’esplosione di degustazioni e spettacoli di cucina. Si partirà con la storica competizione del Cuoco Doc, con piatti e ricette messi alla prova davanti a una giuria composta da giornalisti, chef ed esperti di settore. Nel pomeriggio sarà la volta dello show cooking dello Chef Bartolo, noto volto televisivo Rai, già presente alla Rassegna lo scorso anno. In aggiunta, per l’edizione del 2015, ci sarà l’oramai consueta delegazione di giornalisti di settore provenienti da tutta Italia. Anche la 37^ edizione della Rassegna dei Cuochi promette divertimento e buona tavola. Una tre giorni che, anno dopo anno, allarga la sua fama a livello nazionale. L’alta cucina è una ricchezza indiscutibile per l’Italia e il paese di Villa Santa Maria ne è uno dei maggiori testimoni.

Importanti aziende del territorio abruzzese faranno da sponsor per il 2015. Il Pastificio De Cecco (www.dececco.it), marchio di fama mondiale per la produzione di pasta di grano duro; la Cantina Tollo (www.cantinatollo.it), una delle più grandi realtà vitivinicole del Centro-Sud, oramai leader in cifre e qualità anche per i vini biologici; Cantina Spinelli (www.cantinespinelli.it) un’altra importante azienda vinicola del territorio; Despan (www.despan.it), un’azienda che da più di mezzo secolo mette a disposizione la sua professionalità con attrezzature e strumenti per la ristorazione; la Banca di Credito Cooperativo, un altro sponsor che da anni supporta la manifestazione.

Per informazioni:

Comune di Villa santa Maria (CH)

Tel. 0872-944416

www.villasantamaria.eu – comune@pec.villasantamaria.eu




“Due vite allo specchio” il primo romanzo di Marco Florita

di Giuliana Tonini – È stato pubblicato, con la casa editrice LOG Edizioni, ‘Due vite allo specchio’, il primo romanzo di Marco Florita. Milanese, farmacista per professione e scrittore per passione (ma chissà che la scrittura non prenda il sopravvento), l’autore ci presenta appunto la storia di due vite, quella di un ragazzo e di un uomo anziano, che si specchiano e si riconoscono l’uno nell’altro, il vecchio sulla scia dei ricordi e il ragazzo con la forza dell’immaginazione.
Il filo che unisce le loro vite è costituito da due poesie – che fanno parte di una raccolta inedita dell’autore – e un fiume. Il fiume placido e lento, dove, sulle rive opposte, il vecchio e il ragazzo si osservano e si scrutano, scoprendo di essere vicini l’uno all’altro più di quanto possano immaginare e nonostante, apparentemente, non abbiano nulla in comune.
Il tema del libro è il vivere la vita, e viene presentato in modo tutt’altro che malinconico. Le 141 pagine di ‘Due vite allo specchio’ offrono una lettura scorrevole, godibile e rilassante. Nel racconto che il vecchio fa della sua vita ognuno di noi può riconoscersi, riportando alla memoria, magari con un sorriso, i ricordi di infanzia, le palpitazioni dell’adolescenza e il passaggio alla vita adulta.
Il romanzo è acquistabile online, tramite tutti i siti di vendita di libri, in formato eBook al prezzo di 4,99 euro oppure in formato cartaceo al prezzo di 10,50 euro.
È prevista una serie di presentazioni del libro. La prima si terrà il 21 ottobre a Milano, alle 14.45, presso la sala Pareto della Banca Popolare di Sondrio, in via Santa Maria Fulcorina 1 (MM Cordusio). L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Per partecipare è necessario inviare una e-mail all’indirizzo marcoflo3465@gmail.com.
Pagina Facebook: Marco Florita
Buona lettura!




Vistaterra: il progetto scommessa di Manital

di Giuliana Tonini – Il 24 settembre, nella cornice dello spazio Slow Food dell’Expo di Milano, è stato presentato il nuovo, affascinante e promettente progetto di Manital, la società consortile di Ivrea, perno dell’omonimo gruppo Manital, leader nel settore del facility management (manutenzione e gestione di servizi integrati).
L’essenza dell’ultima fatica del gruppo fondato dall’imprenditore Graziano Cimadom nel 1993 è tutta nel nome del progetto: Vistaterra – L’agriparco che abbraccia il castello.
Sì, perché Manital – che, pur nell’attuale periodo di crisi, dati alla mano, sta andando a gonfie vele – ha intenzione di investire 40 milioni di euro nella creazione di un polo turistico e di produzione agricola nel Canavese, nel comune di Parella, tramite la ristrutturazione e riqualificazione del Castello San Martino e del contiguo storico parco.
Il sito sarà operativo nel corso del 2016.
Ci hanno illustrato l’iniziativa lo stesso Graziano Cimadom e Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Slow Food e l’Università di Scienze Gastronomiche, infatti, saranno coinvolti nel progetto sia nella selezione e distribuzione di eccellenze sul territorio sia nella formazione di personale altamente qualificato che possa rispondere al meglio alle esigenze di una clientela sempre più attenta ai valori della sostenibilità e della biodiversità.
L’iniziativa attira l’attenzione già dall’accattivante e azzeccatissimo nome. Come gli ospiti di una struttura in una località marina godono della vista mare delle loro camere, così chi alloggerà nel castello di Parella potrà godere di una splendida vista terra, la terra del Canavese.
Ma non sarà un polo turistico qualunque. La cosa che più sta a cuore agli ideatori del progetto è che l’agriparco sia tre volte sostenibile: dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.
Prima di tutto, nell’ambito della sostenibilità sociale, Vistaterra si propone di diventare un polo di attrazione sul territorio del Canavese e di generare un’economia di filiera radicata sul territorio stesso, dando visibilità alle aziende locali e attirando investimenti.
Sin dall’inizio del progetto, inoltre – quando, nel 2011, Manital ha acquistato la tenuta e il parco circostante – è sempre stata prestata la massima attenzione alla sua sostenibilità ambientale. Per la ristrutturazione del Castello San Martino sono stati utilizzati materiali locali o nazionali, e tenendo ben presente il ciclo di vita dei prodotti e il conseguente impatto sull’ambiente. E per la riqualificazione dell’area parco sono stati impiegati materiali naturali e riciclabili che consentano il minimo impatto sullo stato dei luoghi e la totale reversibilità degli interventi.
Dal punto di vista della sostenibilità economica, infine, si prevede un positivo impatto occupazionale, grazie all’impiego di circa 120 persone oltre a figure stagionali e personale extra staff, una valorizzazione di prodotti agroalimentari a kilometro zero, di cui beneficeranno in particolare i produttori e i fornitori locali, e la creazione di sinergie con imprese del settore agroalimentare.
Ma non sarà solo il territorio del Canavese a godere di Vistaterra. Guardiamo ora il progetto dal punto di vista dei futuri visitatori. Già a elencare le cose che l’agriparco offre verrebbe voglia di andarci subito.
Sì, perché il visitatore avrà a disposizione una residenza di charme, un ristorante gourmet, una spa accessibile a tutti, che siano o meno ospiti del castello, un birrificio artigianale con annessa birreria, un’enoteca concepita come luogo di incontro e confronto per enologi professionisti o amatoriali, degli orti per la coltivazione di prodotti a kilometro zero direttamente acquistabili dalla clientela, delle botteghe con una proposta di prodotti artigianali e sempre a kilometro zero, dei laboratori artigianali, un biolago balneabile e un garden center. Tutto all’insegna della sostenibilità.
Più di così…
Last but non least, altre due perle di Vistaterra sono il vigneto e i vivai canavesani. Manital ha provveduto a ripristinare i preesistenti terrazzamenti per riportare al precedente splendore la vigna all’interno del parco e a piantare duemila barbatelle di Erbaluce, vitigno autoctono piemontese e caratteristico proprio del Canavese. E ha riunito al parco del castello i vivai canavesani voluti negli anni Cinquanta da Adriano Olivetti, l’eporediese orgoglio dell’imprenditoria italiana.
Non ci resta quindi che aspettare il 2016 per andare a visitare Vistaterra!

Sito web: www.manital.it




ARTISTS4RHINO l’arte in difesa del rinoceronte

Dal 19 settembre al 3 ottobre 2015 lo splendido castello di Momeliano ospiterà la seconda edizione di Artists4Rhino, la mostra d’arte che si pone come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sullo sterminio del rinoceronte.

I 25 artisti che esporranno e venderanno le loro opere sono: Mirek Antoniewics, Christian Berrini, Maurizio Boscheri, Gabriele Buratti Buga, Isabella Cairoli, Adele Ceraudo, Marina Durante, Marco Ferra, Angela Florio, Cristina Gandini, Fernando Garcia Herrera, Francesca Giraudi, Tiziana Mesiano, Susy Manzo, Giorgia Oldano, Daria Palotti, Miriam Prato, Luana Raia, Giorgio Smiroldo, Sarah Soward, Vania Elettra Tam, Alessandro Turoni, Yux, Stefano Zagaglia.

La manifestazione nasce grazie alla sensibilità dell’imprenditrice Carla Asti e al supporto dell’azienda vinicola Luretta, produttrice di vini interamente biologici.

Attraverso AIEA, Associazione Esperti d’Africa, i proventi raccolti con le vendite verranno direttamente destinati a progetti per la salvaguardia del rinoceronte sui territori africani.

Durante l’inaugurazione del 19 settembre verrà offerta anche una degustazione dei vini dell’azienda vinicola Luretta

ARTISTS4RHINO

19 settembre – 3 ottobre 2015

Inaugurazione 19 settembre 2015 ore 17

Castello di Momeliano – Gazzola (PC)

www.artist4rhino.org

www.luretta.com

www.espertiafrica.it




EXPOmania: i consigli dei frequent visitors

Intervista a tre “veterani” dell’esposizione universale di Rho Fiera, grazie al pass stagionale: istruzioni per l’uso, a poco meno di 50 giorni dalla chiusura

di Matteo Rolando – Un signore benvestito di origine araba, dopo aver perso il proprio portafogli in un parco milanese, se lo vede restituire da una donna. Per riconoscenza le fa una raccomandazione: non prendere la metropolitana il primo maggio, giorno di apertura di Expo. Mettendola in guardia sul pericolo di attentati terroristici. Una bufala un po’ fantasiosa per non dire molesta, con il rischio di scatenare panico di massa, montata la primavera scorsa e circolata via whatsap come una catena di Sant’Antonio.

A quanto pare, nemmeno in estate le leggende metropolitane vanno in vacanza: con l’autunno ormai alle porte ancora si vocifera che la chiusura di Expo verrà prorogata a fine anno. Se fosse vero, peraltro non sarebbe una cattiva notizia: invece secondo i principali media nazionali, al commissario Expo Giuseppe Sala è stato chiesto pochi giorni fa durante il consiglio di amministrazione di garantire la propria presenza fino a fine anno, proprio per procedere allo smantellamento e al <riuso delle attrezzature>, cioè la messa all’asta o la destinazione sociale. Presto sarà quindi tempo di bilanci: è iniziato il conto alla rovescia, ci sono meno di cinquanta giorni visitare l’esposizione universale allestita a Rho Fiera. I veterani di Expo sono, per usare un inglesismo, i “frequent visitors” che grazie al pass stagionale (costo  trai 90€ e i 120€), si sono potuti godere il salone in piena libertà fin dalla sua apertura. Chi meglio di loro può dare delle dritte a chi ancora non ci è stato? Antonio Auletta, 42 anni, milanese d’adozione, di professione impiegato, può vantare dieci ingressi ad Expo, ma conta di andarci almeno una volta a settimana, per vedere i padiglioni che ancora non ha visitato. Invece, Michele Lo Gatto, 35 anni, educatore, e Paolo Belardinelli funzionario tecnico, vantano circa 9 ingressi ad Expo con un pass illimitato.

 

Questo slideshow richiede JavaScript.

 

  • Da cosa nasce questa tua passione per Expo?

(Antonio): Vivendo a Milano, direi che sarebbe stato un vero peccato non approfittare per visitare un evento di tale portata internazionale quale l’esposizione universale.

(Michele): La passione per expo nasce principalmente dalla curiosità e dalla voglia di vivere di persona un’esperienza unica nel suo genere.

(Paolo): Curiosità di conoscere nuove culture e di come viene interpretato dai vari paesi partecipanti il tema di Expo. Non nascondo anche un pizzico di orgoglio nazionale nel verificare il livello eccellente dell’organizzazione, avendo collaborato in prima persona alla gestione di grandi eventi in passato. In particolare dopo le note vicissitudini giudiziarie dell’ultimo periodo.

  • Reputi il prezzo del biglietto giornaliero e/o del pass stagionale congrui con l’offerta?

(Antonio): Per quanto concerne il prezzo del season pass, rapportato al costo dell’ingresso giornaliero (39€) direi assolutamente di si. Relativamente all’offerta è proprio la stessa che mi ha portato ad acquistarlo…Non si può avere la “presunzione” di visitarlo in un solo giorno!

(Michele): Il prezzo del giornaliero con data variabile é relativamente alto, ma sono numerose le offerte e gli sconti disponibili. É comunque un prezzo congruo all’offerta data.

(Paolo): Il prezzo del biglietto e dei servizi collegati è forse uno dei motivi maggiori per cui molte persone non parteciperanno.

  • Quale potrebbe essere un budget standard giornaliero per la visita, comprensivo di ingresso e pranzo o cena? E’ vero che le bottigliette d’acqua sono care?

(Antonio): A mio modesto avviso, il costo giornaliero di un biglietto standard dovrebbe essere sui 20/25€, proprio in considerazione del fatto che non si riescono a visitare tutti i Padiglioni in una sola giornata. Un prezzo meno elevato porterebbe probabilmente a far ritornare i visitatori altre volte. Anche se in parte, in questa direzione ci si è mossi con l’ingresso serale ad un costo di 5 €
Relativamente al costo di pranzi o cene, personalmente non le vorrei comprese in un biglietto di ingresso. L’offerta culinaria è vasta e per tutte le tasche…basta ingegnarsi. Le bottigliette dell’acqua credo costino quanto prenderle in un bar a Milano, per me il problema non si è mai posto perché ho sempre utilizzato le numerose case dell’acqua sparse all’interno del sito, con la possibilità di sceglierla naturale o frizzante a costo zero.

(Michele): Il budget di spesa é variabile, si può spendere da 3€ per un panino agli oltre 150€ per un pranzo completo o una cena. É comunque possibile approfittare di alcuni omaggi e assaggi all’interno dei padiglioni, se si sa dove andare. Muniti di bottiglie, l’acqua é gratis, si possono riempire in uno dei numerosi “casottini” presenti e scegliere tra liscia o gassata.
A pagamento potrebbe costare anche 2,50€ per la bottiglietta da mezzo litro.

(Paolo): Non dovrebbe superare i 30€ mentre al momento non ne basta il doppio. L’acqua è gratis ma non mancano le forme di speculazione con vendita bottigliette da 0,5 litri a 2,5€. 

  • Se vai ad Expo con i mezzi pubblici, li trovi efficienti?

(Antonio): Uso sempre i mezzi pubblici per visitare Expo. La prima volta ci sono andato con la metropolitana pagando l’integrazione extra-urbano al mio abbonamento annuale ATM. Dalle volte successive utilizzo il tram (12 o 19) con capolinea a Roserio e ingresso dai cancelli di Roserio con due vantaggi: primo utilizzo il mio abbonamento ATM senza costi aggiuntivi (Roserio  è ancora nella tratta urbana di Milano), secondo il percorso pedonale per raggiungere i cancelli di ingresso è più breve…Trovo generalmente efficienti i mezzi di trasporto milanesi, in primis le linee metropolitane.

(Michele): Mi reco all’expo con l’auto, usufruisco del parcheggio Trenno, l’autobus che lo collega con l’expo é rapido e comodo. Il costo del parcheggio è di 12,50€.

  • Generalmente frequenti Expo durante la settimana o nel weekend?

(Antonio): Preferisco andarci durante la settimana, all’uscita dall’ufficio, nei weekend credo di esserci andato una sola volta, con il vantaggio di saltare le code.

(Paolo): Weekend.

  • Cosa ti ha colpito di più a livello di impatto visivo?

(Antonio): La prima volta che ci sono andato, il 9 o il 10 maggio, ciò che mi ha impressionato è stata la realizzazione di un sito espositivo che tutti, o quasi davano per incompiuta! Molti Padiglioni risultano imponenti dal punto di vista architettonico, altri un po’ meno, e visitarli nel corso delle visite successive, mi ha dato modo di esprimere il mio parere a riguardo.. Non ho mai preso una cartina del sito espositivo, proprio perché mi piace scoprirlo percorrendolo, e a volte lo confesso, consultando i totem informativi. A livello visivo colpisce molto vedere la gente nel Decumano, non seguo molto le statistiche, ma io ho vissuto e continuo a vivere l’internazionalità dell’evento.

(Michele): L’impatto visivo dell’Expo è notevole. Il padiglione più imponente è quello dell’Italia, ma anche la Russia con i suoi specchi è di impatto. Anche il padiglione dell’Inghilterra è di grande effetto. Il più caratteristico se visti dall’interno è quello dell’Austria con un bosco vero riprodotto . Il più divertente è di sicuro quello del Brasile con la sua rete sospesa. Il più educativo quello della Svizzera, la torre scende ogni giorno di più.

(Paolo): Passeggiando per il decumano è come attraversare il mondo, si incontrano persone vestite con abiti orientali, arabi, ecc. e si salutano ognuno con il loro modo. I colori dei vari padiglioni e cluster, gli abiti/costumi e il materiale esposto. Difficile non notare anche il fatto che nazioni normalmente non “amiche” condividono lo stesso tema e si impegnano ognuno con i modi che reputano migliori alla gestione del problema della nutrizione nelle sue sfaccettature.

  • Secondo te quali sono i pro e i contro di una visita in orario serale (dopo le 18)?

(Antonio): Si dà sicuramente più possibilità di accesso, considerando il costo del biglietto, forse avrebbero dovuto anticipare di 1h già dal mese di giugno (prima il serale consentiva l’accesso dalle 19). Di contro la chiusura dei Padiglioni alle 20:30/21:00, in primis di quello dell’Italia, che personalmente non ho ancora visitato, ma che probabilmente avrebbe dovuto avere un’apertura più ampia considerando che siamo il Paese ospitante l’evento.

(Michele): L’ingresso serale permette di vedere l’Expo sotto un’altra ottica. Lo spettacolo dell’albero della vita è di gran lunga più suggestivo grazie agli effetti luminosi, ma la maggior parte dei padiglioni chiude alle 20.00 e quindi si perde la possibilità di visitarli. 

(Paolo): Molti padiglioni chiudono alle 20 e diminuisce l’offerta di eventi collaterali come musica ecc. diventa un’occasione meramente culinaria.

  • Qual è il padiglione o il cluster più accattivante, quale il più monumentale e quale il più “curioso”?

(Antonio): Al momento, considerando che mi manca ancora circa il 40% di Padiglioni da visitare, avrei una classifica del tutto parziale… Ho trovato interessanti, cercando di raggruppare gli aggettivi della tua domanda, il Kazakistan, gli Emirati Arabi, la Germania, Israel,  la Cina, in generale i Padiglioni del Medio Oriente… Interessante anche il supermercato biologico e la Coop che presenta quello che sarà il  supermercato del futuro, quest’ultimo con i suoi pro e contro.

L’albero della Vita che è diventato un po’ il simbolo di questo EXPO è molto scenografico e lo spettacolo serale attira sempre molti visitatori. Il gioco di luci ed acqua e le musiche scelte creano indubbiamente delle emozioni.

(Michele): L’Ungheria ha uno dei padiglioni più accattivanti, a primo impatto sembra semplice e con poca attrattiva, ma da un attento sguardo è uno dei più ricchi. Organizzano eventi musicali ripetuti nella giornata in cui si alternano pianisti o gruppi musicali che variano di settimana in settimana. Curioso il padiglione dell’Olanda in cui è ricreato un luna park in miniatura con ruota panoramica, discoteca all’aperto, labirinto degli specchi e chioschetti alimentari con furgoni “d’epoca”. Ogni cluster ha la sua caratteristica, ma il migliore è quello del caffè se si prenota il tour di circa 30 minuti.

(Paolo): Cluster: caffè. Monumentale: Padiglione Italia. Curioso: Ungheria, ricco di eventi e dimostrazioni reali e poca tecnologia. Degno di nota il padiglione di save the children, difficile non emozionarsi nel vedere il lavoro che fanno a vantaggio dei bambini nelle zone di guerra e non solo. E’ come un “pugno allo stomaco” dove si passa da padiglioni gioisi e colorati ad immagini di zone di guerra ecc. L’equivalente di una scossa che ci risveglia dal torpore dell’evento ricordandoci che il tema di expo non ha solo aspetti piacevoli e curiosi ma che ci sono bambini che muoiono per mancanza di cibo. 

  • Quali sono le tue esperienze con la ristorazione, hai pranzato o cenato in qualche padiglione? Se sì, quali e sei rimasto soddisfatto?

(Antonio): Solitamente non dedico molto tempo alla cena, ho mangiato un po’ di volte al libanese, e una sola volta al ristorante indonesiano… Il desiderio di vedere i Padiglioni porta in secondo piano il momento della cena. 

(Michele): Il padiglione che offre un’alta qualità del cibo è quello dell’Argentina, con 5 o 6 € si può gustare un panino con molta carne all’interno. Anche buoni, ma più economici, i panini offerti negli stand adiacenti la Coop

(Paolo): Argentina: ottima la carne e molto “vivace” il tutto. Ottime le iniziative della coldiretti ottimo cibo, sano e a buon prezzo (nel pieno rispetto del tema expo).

  • Qual è il rapporto qualità-prezzo per i ristoranti di Expo dal tuo punto di vista?

(Antonio): Quelli da me provati direi accettabile, ma io sono abituato ai prezzi di Milano. Ma per essere obiettivi bisogna saper scegliere, ogni ristorante espone i prezzi e quindi e facile farsi un’idea: Ce ne sono di cari ma anche di economici.

(Michele): Non ho assaggiato specialità etniche, ma la porchetta romana e i cannoli siciliani nella Cascina Triulza sono veramente notevoli.

(Paolo): Discreto.

  • Quante visite hai in programma ancora, prima della chiusura dell’esposizione?

(Antonio): Spero almeno una a settimana fino alla fine dell’esposizione…devo ancora vedere il Padiglione Zero e quello italiano.

(Michele): L’obiettivo è quello di raggiungere almeno le 18 presenze all’Expo, quindi direi di essere a metà dell’opera. 

(Paolo): Almeno una volta alla settimana.

  • Dopo tante visite, potresti fare un identikit dei visitatori frequenti di Expo, per età, professione, gusti (ad esempio trai tuoi amici o conoscenti)?

(Antonio): Credo siano persone curiose di conoscere, abitudini, cibi, culture dei popoli. Di confrontarsi con gli altri, di imparare, vedere ed anche eventualmente criticare. Non credo si possa fare un vero identikit in base all’età, professione …ma indubbiamente “siamo” persone interessate a scoprire.

(Michele): Con il passare delle settimane il visitatore medio dell’expo è mutato. Con l’arrivo delle ferie di luglio, agosto e settembre i partecipanti sono stati molto vari in quanto di gran lunga più numerosi rispetto ai primi due mesi. All’inizio dell’evento mi è sembrato ci fossero poche famiglie e soprattutto coppie o gruppi di amici, ora sono aumentate le famiglie e gli anziani. Molti gli stranieri, ma comunque apparentemente in minoranza rispetto agli italiani.

(Paolo): Forse uno dei pochi eventi dove sono presenti visitatori di tutte le estrazioni sociali, età e aggiungerei nazionalità.