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In arrivo gli occhiali Rédélé for Stefanel

Stefanel propone una novità tra i propri accessori: gli occhiali da sole Rédélé for Stefanel. Stefanel e Rédélé hanno unito le rispettive creatività made in Italy per dare vita a una collaborazione che porterà i nuovi occhiali da sole ad essere distribuiti in oltre 200 store Stefanel in Italia ed Europa. Con gli occhiali Rédélé for Stefanel, si completa quindi la gamma accessori Stefanel che include scarpe, borse, cinture e bijoux. Tratto distintivo degli occhiali Rédélé for Stefanel sono le aste su cui, attraverso un procedimento di stampa digitale in alta risoluzione, sono riprodotte le fantasie della collezione PE15 Stefanel con un realistico effetto tessuto che richiama la maglieria. Una collezione dalla vocazione easy-chic che ha per protagonista il knitwear di alta qualità, proposto in filati e materiali naturali, volumi morbidi e uno spirito fresco e disinvolto che si ritrova nelle righe e negli abbinamenti grafici insoliti. Due modelli, donna e unisex, in diverse varianti di colore, caratterizzati da una montatura in propinato animato, cerniere in metallo e lenti fumo. Gli astucci degli occhiali sono realizzati in tessuto da Stefanel.

Rédélé è un’azienda bellunese che nasce nel 2012 dalla voglia di un giovane team di creativi ed esperti nel settore, di proporre sul mercato un prodotto al di fuori degli schemi, giovane, fresco, dallo stile unico e glamour, ideale per il tempo libero.

Alessandro De Vecchi, Fondatore e General Manager di Rédéle, ha dichiarato: “è una bella soddisfazione poter legare il nome Rédélé a quello di uno dei marchi storici dell’abbigliamento italiano, oltretutto molto vicino al mondo giovanile, conosciuto ed affermato in tutto il mondo”.

Eleonora Stefanel, Direttore Creativo di Stefanel, ha commentato: “ho trovato grande affinità tra lo spirito casual e contemporaneo di Stefanel e lo stile anticonformista di Rédélé, si è creata una bella sinergia che ci ha permesso di declinare la nostra collezione in un accessorio dai tratti innovativi ” .




Giornate dell’architettura in Alto Adige

L’architettura dell’Alto Adige si mette in mostra dall’11 al 14 giugno con un evento tutto nuovo: promosse dalla Fondazione Architettura Alto Adige e da Alto Adige Marketing, le Giornate dell’Architettura invitano il grande pubblico ad andare alla scoperta del patrimonio edilizio della regione. Gli itinerari proposti coinvolgono diverse zone, dalla città di Bolzano e i suoi dintorni (www.bolzanodintorni.info) fino alle località di Brunico, Bressanone, Merano e la Val Pusteria. Focus di questa prima edizione, le ristrutturazioni che hanno permesso a edifici antichi di essere ripensati con nuove destinazioni d’uso. A completare il ricco programma di visite, la Notte dell’Architettura (sabato 13 giugno), e poi ancora studi artistici aperti, tavole rotonde ad accesso libero e il congresso Alpitecture, rivolto ai professionisti del settore.

L’architettura per tutti

Il vino è cultura, ma anche architettura: basta pensare al ricco patrimonio di cantine che si trovano lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige. Per approfondire anche questo aspetto, le Giornate dell’Architettura propongono il “Giro del Vino”, ovvero un tour di un giorno intero (9.00-18.00) che toccherà diverse realtà vinicole della zona, dalla Tenuta J. Hofstätter di Termeno al modernissimo Weinhof Kobler di Magré, e poi ancora la cantina di San Michele Appiano, quella di Nals Margreid a Nalles, la tenuta Elena Walch a Termeno e l’enoteca Niklaserhof di Caldaro. Un percorso complesso ed eterogeneo, che includerà anche degustazioni e il pranzo presso la suggestiva vineria Paradeis di Magré (prezzo 90 euro).
Per approfondire invece il patrimonio urbano della regione, imperdibile l’itinerario “Bolzano e dintorni” (www.bolzanodintorni.info): più breve rispetto al precedente (9.30-12.30) ma altrettanto ricco di spunti. Il focus sarà sulle differenze tra la città più “tedesca”, con i suoi meravigliosi palazzi gotici, e quella “italiana” – anche per stile di vita – caratterizzata invece da elementi architettonici razionalisti e urbanisticamente congiunte dal ponte sul fiume Talvera (prezzo 30 euro): tra i monumenti che si visiteranno, Casa Rizzolli, la scuola professionale Hannah Arendt, l’EURAC e il Monumento alla Vittoria. Per chi invece volesse assaporare anche un tocco di liberty, da non perdere l’itinerario sul Renon (15.00-18.00), con la visita alle case di villeggiatura a Maria Assunta e al Parkhotel Holzner a Soprabolzano.
Ma le Giornate dell’Architettura includono anche altri itinerari (otto in tutto): dalla Val Venosta, con la sua Abbazia Benedettina e la distilleria di whisky Puni, fino agli alberghi di lusso della Val Pusteria. E poi Bressanone, Merano, Brunico e i masi, le tipiche case contadine che sono uno dei tratti distintivi del paesaggio altoatesino.

Eventi: la Notte dell’Architettura e Alpitecture
Clou della manifestazione sarà la Notte dell’Architettura, in programma a Bolzano il 13 giugno: dalle 19, presso la sede dello shop Salewa, gli architetti altoatesini incontreranno il pubblico mostrando i loro progetti e partecipando a dibattiti, oltre ad animare la serata con musica, esibizioni sulla parete di roccia e assaggi di prodotti altoatesini. L’ingresso è libero, l’iscrizione è obbligatoria.
http://fondazione.arch.bz.it/it/eventi/giornate-dellarchitettura/prenotazioni

Infine, per gli addetti ai lavori, dall’11 al 14 giugno ci sarà anche Alpitecture: organizzato da EOS Organizzazione Export Alto Adige, l’evento prevede visite e workshop per progettisti e architetti, un congresso, una tavola rotonda, la proiezione del film “Noi & l’architettura” e le visite dirette agli studi degli artisti locali (tra Lasa, Merano, Lana, Bolzano, Brunico e Campo Tures).

A portata di dito
La nuova applicazione sull’architettura in Alto Adige per iOS, Android e Windows Phone, segnala gli oggetti più interessanti nei dintorni e permette di crearsi un itinerario personalizzato grazie a tante utili informazioni su strutture, progettisti ed eventi. Per info www.suedtirol.info/archapp
Disponibile da fine maggio 2015.

Regole degli itinerari: sono a numero chiuso e su prenotazione e saranno guidati da architetti o esperti. Prezzi a partire da 20 euro.
Per informazioni e prenotazioni: tel. +39 0471 302 813 – info@giornatedellarchitettura.it www.giornatedellarchitettura.it

Muoversi green. Le proposte per chi vuole lasciare a casa l’auto
• In treno, con le Ferrovie Austriache e Tedesche
Con i treni DB-ÖBB EuroCity si raggiunge comodamente Bolzano da Verona a partire da soli 9 € (da Bologna e Venezia SL a partire da 19 €). I bambini fino a 14 anni viaggiano gratis, se accompagnati da un genitore o da un nonno. Per maggiori informazioni: www.megliointreno.it
• Mobilcard Alto Adige
Con Mobilcard, si possono utilizzare tutti i mezzi pubblici del Trasporto Integrato per scoprire l’Alto Adige. Biglietto valido per 7 giorni a 28 €, oppure 3 giorni a 23 €. Mobilcard Junior (sotto i 14 anni) costa la metà, mentre i bambini fino a 6 anni viaggiano gratis.
• Winepass
Abbina Mobilcard & l’offerta lungo la Strada del Vino.
Il Winepass apre le porte dell’affascinante mondo della Strada del Vino dell’Alto Adige. Winepass valido per 3 giorni a 35 €, oppure 7 giorni a 40 €. Per informazioni: www.stradadelvino-altoadige.it

Informazioni:
Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti
tel. 0471 633 488
info@bolzanodintorni.info
www.bolzanodintorni.info




Valtellina e Livigno superstar

Lungolivigno propone due splendide soluzioni di vacanza adatte per tutta la famiglia.

La prima: 4 giorni a spasso per la Valtellina, un itinerario che non annoia, 2 hotel con top spa e cucina gourmet. Un entusiasmante zapping turistico tra vigneti, vecchie corti, ghiacciai e spa all’avanguardia.

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Si inizia da Sondrio, con pernottamento al Grand hotel Posta, un hotel storico, di raffinata bellezza, con la spa firmata Culti. Dopo oltre 150 anni il Grand Hotel della Posta è ancora lì, con la sua facciata pulita che incornicia la centralissima Piazza Garibaldi. Il peso dell’età non si sente grazie ai lavori di ammodernamento compiuti alcuni anni fa, eseguiti nel completo rispetto della tradizione. 38 camere eleganti e arredate con stile, alcune delle quali con i soffitti affrescati, davvero suggestivi, così come quelle all’ultimo piano con tetto mansardato e travi a vista. Al pianterreno un bar che si affaccia direttamente sulla piazza, dove fermarsi a merenda per una fetta di torta o per un aperitivo in un ambiente raffinato. Le emozioni cominciano qui, ammirando la vasta collezione di opere d’arte, dai quadri fiamminghi ad alcune interessanti opere più moderne, come sculture e installazioni artistiche che rendono gli spazi comuni dell’hotel dei luoghi dove sostare a meditare. E osservare. Come in un museo.

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Oltre all’arte, tra queste antiche mura, è anche “spa–time”, nell’elegante centro benessere firmato Culti, dove predominano la pietra e il legno. Qui ci si può rilassare nell’ampia vasca idromassaggio, nella sauna e bagno turco. A completare la zona wellness una sala per i trattamenti e una piccola zona fitness. Altrettanto suggestive le vecchie cantine dove sono stati mantenuti i muri in pietra e i soffitti con le volte a botte.
Il secondo giorno si parte per Livigno, passando per Bormio: qui si può scegliere tra la visita del centro storico dell’antica Contea oppure per prolungare il relax ai Bagni Vecchi (sconto per gli ospiti di Lungolivigno). Nel piccolo Tibet, gli ospiti vengono coccolati dal team dell’hotel Lac Salin SPA & Mountain Resort: shopping, passeggiate, relax alla Mandira Spa – 900 mq di rifugio con una grande piscina con vasca idromassaggio, percorso Kneipp, doccia di ghiaccio, sauna finlandese e bagno turco.
Il quarto giorno si salutano le montagne del piccolo Tibet e si parte alla scoperta dell’incantevole itinerario del trenino rosso del Bernina che riporta gli ospiti a Sondrio per l’ultima notte da trascorrere al Grand hotel della Posta.

Il pacchetto include:

•​4 mezze pensioni nei due Hotels più belli della Valtellina: ricche colazione a buffet, menu serale da 5 portate a scelta
•​Viaggio di AR con il Bernina Express da Tirano a St Moritz alla scoperta dei Ghiacciai
•​Ingresso nei centri wellness dei due Hotel, accappatoi e ricco set di cortesia
•​Shopping nei negozi “Lungolivigno Fashion”
•​connessione wireless gratuita nelle camere

4 notti euro 449,00 a persona in camera doppia,
bambini fino a 12 anni 40%, inferiori ai ai 6 anni 50% . 3. letto adulti – 30%

Valido dal 13 giugno al 8 agosto e dal 23 agosto al 14 ottobre 2015

La seconda: il trenino è proprio quello dell’immaginario comune: rosso, piccolo, che inarrestabile passa audacemente tra vallate e ghiacciai. Salire su quel treno è un’esperienza memorabile: si prende il treno alla stazione di Poschiavo e in soli 18 km viene superato un dislivello di oltre 1200 mt e lo spettacolo che si gode dai vagoni è un intreccio di colori e paesaggi incredibilmente suggestivi.

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Si lambisce il ghiacciaio del Morterasch e si può visitare il miracolo geologico delle Marmitte dei Giganti, nella bellissima Val Cavaglia, accessibile solo a piedi o in treno, ma non in macchina. L’itinerario culmina a St Moritz, capitale dell’Engadina, ma prima si ammira il contrasto cromatico del lago Bianco e del Lago Nero, in corrispondenza del passo Bernina (2253 metri d’altitudine).
Il pacchetto pensato dal gruppo Lungolivigno prevede 2 pernottamenti all’hotel Parè, con trattamento in mezza pensione, accesso al centro benessere; biglietto ferroviario di andata e ritorno sulla tratta Poschiavo – St. Moritz sulla carrozza 2° classe.
A disposizione dei clienti: mountain bike e attrezzatura per il trekking, ma anche tutte le mappe per muoversi in sicurezza su questa zona dell’Arco Alpino. Sono oltre 600 i chilometri digitalizzati per chi vuole scoprire questi luoghi sulle due ruote, oltre a uno dei bike park più famosi d’Europa. Per chi preferisce camminare, ci sono anche passeggiate di tutti i tipi, da quelle più easy per chi non vuole faticare troppo come il Crap de la Parè: un balcone naturale a 2.400 metri d’altezza da dove si può ammirare tutta la piana di Livigno e le vallate circostanti; a quelle più impegnative in mezzo ai pini mughi della Val Viera oppure quella che conduce fino alla vetta del monte Breva (3.014 metri), confine naturale tra la Svizzera e l’Italia. Vengono inoltre organizzate passeggiate di gruppo o escursioni in mountain bike in compagnia del bike team Lungolivigno.
E per chi ama l’acqua: per tutta l’estate il lago di Livigno è navigabile ed è possibile noleggiare in loco windsurf, canoe e barche a remi. I bambini si possono inoltre divertire nel nuovo Livin’ Sun Park: un grande parco giochi interamente realizzato con fieno e legna.

Valido dal 27.06 al 7.8.2015 e dal 21.08 al 14.09.2015 presso l’hotel Parè

2 notti euro 174,00 a persona in camera doppia standard

Info e prenotazioni:
www.lungolivigno.com
tel. 0342 990111




A passeggio per EXPO

di Giuliana Tonini – Ho fatto una prima puntatina all’Expo. Con la formula ingresso alle 19 e chiusura alle 23.
Solo un primo assaggio in attesa di visite più sostanziose, perché in sole quattro ore dell’Expo ci si può giusto fare un’idea d’insieme.
Premetto che, tra le fazioni ‘l’Expo mi è piaciuto’ e ‘l’Expo non mi è piaciuto’, io appartengo alla prima.
Dunque, in quattro ore si può scegliere di scorrazzare sul decumano e sul cardo di romana memoria e tra i padiglioni del sito, visitandone qualcuno tra quelli che rimangono aperti di sera ai visitatori, oppure una alternativa può essere cominciare a visitare bene i padiglioni e mettere poi ‘visto’ o ‘da rifarci un giro’ sulla propria mappa.
Io ho scelto di scorrazzare, pur dopo qualche tentennamento sul visitare subito il Padiglione Zero, che introduce all’esposizione presentando un percorso sul rapporto dell’uomo con l’ambiente e col cibo dalla sua comparsa sulla Terra fino ad oggi. ‘Divinus halitus terrae’, che campeggia su una delle pareti esterne del Padiglione Zero, all’ingresso del sito espositivo, era molto invitante, ma mi sono riservata di gustare appieno questo pezzo forte la prossima volta.
È divertente risalire il decumano e vedere il risultato delle corse disperate delle ultime settimane prima dell’apertura. Il risultato sono padiglioni che io ho trovato affascinanti sia dal punto di vista dell’architettura, design e tecnologia sia dal punto di vista dei contenuti e dell’atmosfera.
Una delle critiche più frequenti è che l’Expo di Milano non è altro che una fiera tendente al parco dei divertimenti. Ma mi viene da pensare che essere una fiera è la funzione stessa di una esposizione universale, in cui i paesi partecipanti mostrano quello che sono, e soprattutto saranno, capaci di fare e produrre in un determinato settore.
Nei padiglioni in cui sono entrata, il tema dell’esposizione – Nutrire il pianeta, Energia per la vita – è stato reso con installazioni accattivanti, pannelli descrittivi ed esposizione di oggetti relativi alla produzione del cibo. Ho sentito dire più di una volta che gli unici paesi che hanno centrato questo tema, concentrandosi soprattutto verso il futuro dell’alimentazione, sono stati Germania e Svizzera. La prossima volta sarò particolarmente curiosa di visitare i loro padiglioni.
E ora veniamo a quella che, secondo me, è la superstar dell’Expo: l’albero della vita.
Lo trovate alla fine del cardo, vicino al padiglione Italia, di cui è il simbolo. È al centro di un lago artificiale perfettamente rotondo, che dà il nome all’area circostante, Lake Arena.
Già alla luce del giorno e ‘a riposo’, coi suoi trentasette metri di legno e acciaio, la creatura del veneziano Marco Balich – direttore artistico del padiglione Italia – ispirata a un disegno di Michelangelo, fa proprio un bell’effetto. Ma quando lo si vede animarsi col suo suggestivo spettacolo di luci, colori, fuochi, acqua e musica non si può non esserne rapiti. Lo spettacolo più bello e più lungo, quasi un quarto d’ora, è quello notturno, alla mezza di ogni ora. E si vive una autentica atmosfera di rito collettivo, con centinaia di persone attorno all’albero della vita, accorse sulle gradinate intorno allo specchio d’acqua o in piedi nello spazio circostante.
Ci sono poi alcune cose, grandi e piccole, che ho trovato particolarmente ‘sfiziose’. La riproduzione della Madonnina nel padiglione della Veneranda Fabbrica del Duomo. La rete del padiglione del Brasile, dove bambini e adulti si divertono come pazzi a camminare sospesi a mezz’aria e dondolando. Le coltivazioni su pannelli verticali e la stupefacente cascata digitale del padiglione USA. Le sculture giganti di Libeskind all’incrocio tra il cardo e il decumano. I contenitori di sakè nel padiglione giapponese. Le altalene (i ‘kiik’) del padiglione estone, che oscillando generano energia elettrica. Le tipiche poltroncine in vimini da spiaggia che il padiglione tedesco mette a disposizione dei visitatori per riprendere fiato tra una visita e l’altra, su cui si ha l’impressione di essere in villeggiatura sul Mare del Nord. La scultura coi ‘carciofoni’ tricolore bianchi, rossi e blu del padiglione della Francia.
E il suggestivo e caleidoscopico percorso tra gli specchi nel padiglione Italia, con le proiezioni di celebri paesaggi italiani e opere d’arte? Eh…. sarebbe sicuramente entrato a pieno titolo nella mia top ten di questa prima puntata….. se fossi riuscita a vederlo. Sì, perché il padiglione di noi padroni di casa chiude alle 20.30. Già il fatto che diversi padiglioni siano chiusi durante le ore serali di visita è una delle note negative dell’esposizione. Ma che proprio quello del paese organizzatore chiuda all’ora di cena mentre il Turkmenistan e altri sono gli ultimi a spegnere le luci non fa una bella impressione.
In ogni caso, però, il mio bilancio di questa prima visita è più che positivo. L’Expo Milano 2015 mi piace. E aspetto la prossima visita per vedere e scoprire tante altre cose, ed entusiasmarmi ancora.




EXPO CILE il paese alla fine del mondo

di Matteo Rolando – Due volte a settimana, alle 10 del mattino, nel padiglione cileno di Expo si celebra l’alzabandiera: si canta l’inno cileno e tre “carabineros”officiano la cerimonia secondo la tradizione nazionale. Il blu, bianco e rosso della bandiera rappresentano il mare (l’oceano Pacifico), le Ande e il sangue dei patrioti cileni che combatterono per l’indipendenza, insieme a una stella a indicare che il Cile è una repubblica unitaria e non federale. Il padiglione ha una superficie di circa 2.000 metri quadrati, suddivisi in tre piani: al piano terra c’è l’ingresso, il ristorante e un negozio che vende prodotti di artigianato, souvenir, alimenti e vini. Al primo piano ci sono le sale espositive, e al secondo gli uffici amministrativi e un auditorium per le conferenze.
Rafael Bordachar, 26 anni, è una delle guide che dà il benvenuto ai visitatori e ha fatto molto strada per arrivare fino ad Expo: in Cile ha superato una selezione molto rigida, con una serie di interviste individuali e di gruppo, a cui hanno partecipato più di 2.000 persone. E’ così che ci racconta la sua esperienza.
Da che parte del Cile vieni?
Da Curicò, una città a sud di Santiago, la cui economia si basa su colture di mele e vite (Curicó è una cittadina di circa 100.000 abitanti che si trova nella regione di Maule, di cui è anche capoluogo).
Come hai imparato l’italiano?
L’ho imparato perché ho studiato in Italia e ho conseguito la laurea in architettura a Venezia nell’anno 2013. L’Italia è un paese molto importante per la cultura e ho voluto studiare qui.
Come hai deciso di venire a lavorare in Italia, a Expo?
Volevo lavorare per qualcosa che rappresentasse il mio paese all’estero. Expo è una buona occasione per condividere la propria cultura e apprendere quella di altri paesi in un contesto multiculturale.
Come inizia la tua giornata tipo?
Arrivo al padiglione insieme ai miei colleghi, mi metto la divisa: pantaloni e giacca nera e una maglietta con una stampa di Mister Nobody, un personaggio con forma di cuore disegnato da un poeta centenario cileno, Nicanor Parra, che rappresenta il mio paese. (Uno dei più importanti poeti cileni contemporanei).
Come si svolge il tuo lavoro?
Mi incontro con i miei colleghi e ci dividiamo quotidianamente le attività di accoglienza nelle diverse “stanze” che compongono il padiglione, e facciamo da guida ai visitatori. Arrivano al padiglione 50 persone ogni dieci minuti per la visita guidata, che dura venti minuti, con una media di 3.000 visitatori al giorno e altri ancora che preferiscono andare a mangiare e a vedere i negozi presenti all’interno.

Di che nazionalità sono i visitatori?
Principalmente sono italiani, ma ci sono anche molti stranieri.
Qual è la parte più emozionante della visita secondo te?
La seconda parte, la “sala de las personas”, in cui ci sono otto schermi e in ognuno si vede l’ immagine di un cileno che lavora la terra: è la catena produttiva agricola delle diverse regioni, quindi viene rappresentata tutta la diversità del paese.
Quali sono le tue aspettative per il tuo futuro lavorativo, dopo l’esperienza Expo?
Ho un lavoro in Cile come architetto, ma mi piacerebbe studiare urbanistica e lavorare in un ente governativo.
Cosa ti piace di Milano e dell’Italia?
Mi piace che sia una città cosmopolita e molto verde, con strade alberate che mi ricordano Santiago del Cile. Gli italiani sono molto simpatici ed è un paese molto ricco di cultura, gastronomia e paesaggi affascinanti.
Una curiosità su Expo?
In ogni padiglione lavorano persone di tutte le nazionalità, non solo appartenenti al paese espositore. Per esempio nel mio, noi guide non siamo tutte cilene. Questo è l’animo multiculturale di Expo: durante e dopo il lavoro abbiamo occasione condividere le nostre esperienze con i colleghi di diverse parti del mondo.
Una curiosità sul tuo paese?
Il Cile è il paese più a sud del mondo e il più lungo del mondo: questo gli dà la particolarità di avere diciassette climi diversi. Lavorando in Expo mi sento a casa, perché ogni giorno ho un contatto diretto con la mia cultura, oltre che con le altre . Sei mai stato a visitare il paese “alla fine del mondo”?

Con queste parole Rafael mi lascia e torna al suo lavoro: é così che giorno dopo giorno, visita dopo visita, i padiglioni di Expo accolgono i visitatori, offrendo una loro panoramica culturale e gastronomica sullo sfondo di una Milano in fermento come mai prima.




La “città ideale” in mostra a Pavia

A Pavia, dal 26 maggio al 26 giugno 2015, presso la Sala delle Sibille (Pal. San Tommaso), Piazza del Lino 2, si potrà visitare la mostra progetto “Storie di città tra cielo e terra. La città che non c’è, ma che si vede“. Un evento organizzato dall’Osservatorio Permanente sull’Antico a cui hanno partecipato i licei pavesi Istituto Volta, Foscolo, e San Giorgio che si sono confrontati sul tema della città ideale.

Ci sono città – o parti di esse – che attendono ancora di essere portate alla luce e che, nondimeno, si intravedono attraverso il velo del tempo, attraverso uno sguardo dall’alto, immortalato ‘tra cielo e terra’ dall’aerofotografia. Sono città – o parti di esse – che ‘non ci sono’ (ancora), ma che, nonostante tutto, si vedono e, timidamente, parlano e raccontano storie.

E ci sono pure città che non sono state mai fondate e mai costruite e che, dunque, non ci sono per davvero. Sono i ‘non-luoghi’ immaginati dagli antichi; sono i ‘luoghi felici e perfetti’ inventati dai filosofi; sono le ‘isole’ lontane come l’Atlantide di Platone o come l’Utopia di Thomas More.

Ci sono città che nessuno ha mai visto perché non esistono sulla terra e mai sono esistite: sono ‘idee’ di città, sospese ‘tra cielo e terra’. Eppure, una ‘esistenza’ ce l’hanno: non sulla terra, ma nei libri. È qui che sono: nascoste e in attesa di essere mostrate. E qui, insieme o accanto ai ‘mondi’ altri e irrimediabilmente ‘estranei’ al piano delle possibilità reali, esistono anche città ideali e realizzabili, progettate senza mai perdere di vista le città della storia e dichiaratamente contrapposte alle utopie politiche e urbanistiche.

La città che non c’è, ma che si vede fa parte del patrimonio dell’umanità. E ha gli stessi diritti della città che c’è (o c’è stata) ma che ora non si vede più o del tutto.

Sono, dunque, le città disegnate ‘a tavolino’ da architetti ante litteram. Chiuse nelle pagine dei libri; e che vivono nelle parole dei filosofi. Sono realtà (non reali) che attendono di essere disvelate, attraverso lo studio delle fonti, attraverso la realizzazione di modelli, a partire da una attenta interpretazione dei testi e da ipotesi di ricostruzione.

Storie di città tra cielo e terra. La città che non c’è, ma che si vede
presso Sala delle Sibille (Pal. San Tommaso), Piazza del Lino 2, Pavia
dal 26 maggio al 26 giugno 2015

apertura della mostra: dal martedì al giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.00
per visite in orari e giorni diversi scrivere a osservatoriosullantico@unipv.it




Gusti di-VINI a Peschiera del Garda

Sarà una due giorni all’insegna di vini pregiati e degustazione gourmet, Gusto diVino, manifestazione organizzata lunedì 1 e martedì 2 giugno 2015 a Peschiera del Garda da Wave (azienda del gruppo Garda Landing). Una vasta area espositiva dedicata alle aziende del settore vitivinicolo sarà allestita nella piazza di Caserma dell’Artiglieria di Peschiera del Garda. Protagonisti saranno vini pregiati provenienti da cantine veronesi, accompagnati da degustazioni gourmet a km zero.

Oltre allo spazio espositivo, la manifestazione ospiterà anche workshop e degustazioni guidate, incontri volti a promuovere il made in Italy e a dare visibilità ad aziende di spicco del settore vitivinicolo. I visitatori verranno guidati in un’esperienza enogastronomica completa: dalla degustazione di sapori della tradizione vitivinicola e culinaria veronese, alla conoscenza di una storia centenaria. Una mostra-mercato, un ricco programma di seminari gratuiti, eventi di musica dal vivo e laboratori creativi con la partecipazione di illustri personalità del settore, tra cui Carlo Veronese, direttore del Consorzio Lugana DOC.

Entrambi i giorni dalle 15 alle 19 intrattenimento musicale con il duo acustico 2dB; alle 21 del lunedì concerto dei September Groove, gruppo nato da un’idea di Michele Pieri e Nick Marangoni, che farà rivivere le atmosfere della migliore disco-music degli anni 70-80. Martedì 2 giugno alle ore 21 APERITIVINO e a seguire DJ Set con Luca Martini, in collaborazione con Radio Pico.

Le degustazioni gourmet a km 0 sono a cura di Samo Bar.

 

ORARI: Area espositiva e intrattenimento (lunedì e martedì dalle 10 alle 23)

Ingresso libero

Acquisto obbligatorio bicchiere degustazione (a partire da 5€ ).




Trekking in Abruzzo con i professionisti dell’equitazione

di Matteo Rolando – Verdi pendii, dolci declivi e imponenti montagne dai colori ricchi di fascino: questo è il magico paesaggio offerto dalla comunità montana Sirentina in Abruzzo. Ed è in questa cornice, nel borgo di Ovindoli (Aq), che nel weekend dal 12 al 14 giugno la scuderia Horseman in collaborazione con all’Ente di Promozione Sportiva Opes Italia Lombardia, organizza un trekking a cavallo, con soggiorno in hotel a trattamento di mezza pensione. La scuderia Horseman <ha il compito fondamentale di promuovere e gestire attività sportive dilettantistiche con particolare riferimento a tutto ciò che concerne il mondo dell’equitazione, con tutte le attività ad essa connesse, ivi compresa la parte formativa, di studio e conoscenza scientifica dei cavalli, di divulgazione dei metodi di addestramento dei cavalli e di formazione dei cavalieri>, si legge nel suo statuto costitutivo del 2014. Non solo gli adulti, ma anche i bambini sono quindi  benvenuti, con l’intento di promuovere la conoscenza dei cavalli e la vita a contatto con la natura. Al trekking parteciperanno anche due istruttori di 1° e 3° livello dell’ente promozione sportiva Opes italia, il cui metodo di insegnamento si basa sul principio del più totale rispetto per il cavallo. Per chi volesse maggiori informazioni, può contattare direttamente la scuderia Horseman all’indirizzo email asdscuderiahorseman@yahoo.it, oppure telefonicamente ai numeri 333/8318708 – 339/3784774.

Facebook ASD Scuderia Horseman Pioltello




Outfit: la cabina armadio per il week end

Un temporale non fa primavera. e in effetti, nonostante gli ultimi acquazzoni si questi giorni, la primavera sta lasciando il postò ad una lunga estate fatta di fine week end al mare, ai laghi, in montagna o in città ‘arte. ma comunque all’insegna del relax. Ecco qualche idea con cui attrezzare la propria cabina armadio in vista dei prossimi, numerosi, fine settimana d’estate.

 

Outfit Gucci

 

Cabina Armadio week edn outfit Gucci

 

Outfit Gucci

Giacca in pelle gialla 3200 euro
maglione in cashmere 640 euro
Camicia in denim chambray celeste 490 euro
Jeans lavato effetto schiarito grgio chiaro 450 euro
Cintura sottile in camoscio con fibbia squadrata 175 euro
Mocassino driver stringato in pelle sfoderato 460 euro

Oufit Cafè Noir

Outfit Cafè Noir cabina armadio week end

Oufit Cafè Noir
Giacchino in pizzo con zip: 89 euro
T-shirt in cotone stampato:  39 euro
Skinny pants in cotone: 79 euro
Francesine in pelle traforata: 129 euro

 

Outfit Massimo Rebecchi 1

Cabina armadio week end e ralx  outfit MASSIMO REBECCHI

Outfit Massim Rebecchi 1
Giubbotto nero in pelle con tasche oblique chiuse da zip: 499 euro
Cintura in pelle: 89 euro
Pantaloni a sigaretta navy con tasche alla carrettiera: 110 euro
Scarpe: su richiesta

 

 

Outfit Kritina Ti

Outfit cabina armadio week end Kristina T

Outfit Kritina Ti

Top in tulle jacquard (only show),
un pantalone palazzo a geometria jacquard (320 euro)
una visiera per ripararsi dai raggi del sole (90 euro)

 
Outfit Massimo Rebecchi 2
Cabina Armadio week end Massimo Rebecchi 2

Outfit Massim Rebecchi 2

Giubbotto color senape in pelle con tasche oblique chiuse da zip: 499 euro
Cintura in pelle: 89 euro
Pantaloni a sigaretta con tasche alla carrettiera: 110 euro
Scarpe: su richiesta

Outfit Francomina

 Outfit Cabina Armadio week end Francomina

 

Outfit Francomina
Bermuda cotone stampa floreale  69,90 euro
camicia colletto alla coreana 59,90 euro
Outfit Tommy Hilfiger

Cabina Armadio week end outfit Tommy Hillfinger

Outfit Tommy Hilfiger

Jeans dritti white denim  109 euro
Camicia  blu indigo: 119 euro
Blazer in cotone strutturato oyster gray : 339 euro
Orologio Tommy Hilfiger 159 euro

 

Outfit Kristina Ti 2

Cabina Armadio week end outfit Kristina Ti 2Outfit Kristina Ti 2
Top in tulle
pantalone palazzo: 320 euro
visiera: 90 euro
 




Umbria, dove ascoltare il silenzio

Con la primavera che avanza verso l’estate, cresce la voglia di week end, di fughe più o meno lunghe dalla città, dal lavoro e dalle convenzioni. Non viaggi e vacanze vere e proprie, ma giornate all’insegna del relax, per rigenerarsi dopo gli intensi mesi invernali.  L’Umbria, per chi può, può offrire un’ottima alternativa: culla dell’arte italiana, ricca di tesori storici, patrimonio dell’enogastronomia. Insomma se si ha a disposizione qualche giornata da dedicare a se stessi … un fine settimana a metà strada tra Assisi, Spello e Perugia può fornire un’ottima alternativa

In Umbria borghi e città offrono ai visitatori un patrimonio artistico notevole, tra splendori architettonici, capolavori di pittura e scultura, eventi culturali. Località dove ancor oggi si respira il misticismo di tempi passati, legati a testimoni di fede che hanno contribuito a renderle celebri. San Francesco e Santa Chiara sono sicuramente i più noti, ma anche San Benedetto da Norcia, San Valentino, patrono di Terni, Santa Rita da Cascia. Luoghi di fede che diventano veri e propri percorsi per chi cerca silenzio e spiritualità. In Umbria anche il panorama che si apre allo sguardo tra dolci colline, borghi medioevali e uliveti, regala una boccata di ossigeno, una sensazione di pace e serenità, un’immagine che si imprime nello spirito e nel cuore. In ascolto del silenzio

E Brufa, con il Borgobrufa SPA Resort,  potrebbe essere un buon punto di partenza grazie ad una collocaiozne che lo pone nel cuore stesso dell’Umbria, a 15 minuti da Perugia, Assisi, Spello; poco più di 30 minuti da Todi, Spoleto, Gubbio, il Lago Trasimeno e Orvieto. Non solo. Lo stesso Brufa offre un inconsueto parco di sculture en plein air: è “Scultori a Brufa”, ideato nel 1987, dove ogni anno in agosto uno scultore espone i propri lavori per le strade e le piazzette del borgo e realizza un’opera ad hoc che viene donata al paese per arricchire il parco sculture. Tra le opere spicca anche “Il grande alone” di Gino Marotta (2002),  gigantesco albero in acciaio inox alto 8 metri,.

L’hotel immerso in 4 ettari di verde, tra olivi e giardini, offre un’oasi di silenzio dove è assicurata la totale privacy, il luogo ideale per fuggire dalla quotidianità. Costituito da vari casolari, il Resort è stato completamente ristrutturato dall’attuale proprietario Andrea Sfascia e dalla moglie Ivana, mantenendo l’originaria struttura dell’antico borgo tipico umbro e nel rispetto della natura, in piena armonia con il territorio. Eccellente gastronomia e ambienti di charme sono elementi di spicco del resort, ma punta di diamante è sicuramente la Spa. Oltre 1.200 mq ne fanno il centro benessere più grande dell’Umbria, con ambienti esclusivi, trattamenti personalizzati, prodotti naturali e marchi di ottimo livello. Silenzio, relax, quiete, pace, romanticismo: sono queste le parole chiave di Borgobrufa SPA Resort. Proprio per questo, per regalare agli ospiti una pausa di pace l’hotel con una scleta piuttosto inconsueta ha deciso di non ospitare matrimoni né grandi eventi e da quest’anno ha scelto di essere 15+, ovvero accessibile solo ad un pubblico adulto.

Info: Borgobrufa SPA Resort – Via del Colle 38, Torgiano (PG) – tel. 075 985267–

www.borgobrufa.it