di Giuliana Tonini- Da poco faccio entusiasticamente parte di un mondo di cui prima ignoravo l’esistenza, il mondo dei ‘groupie teatrali’, i fan così appassionati di uno spettacolo teatrale da vederlo e rivederlo più e più volte. E non solo nella propria città. Vanno infatti a vedere il proprio spettacolo preferito, ad acclamarne i protagonisti e ad attenderli all’uscita dei camerini o del teatro, anche in altri posti. I più incalliti seguono tutte, ma proprio tutte, le tappe del tour. Non importa che la replica sia a Milano, Roma, Napoli o Messina.
Io sono entrata di recente, e quasi per caso, in questo universo. Da quando avevo vent’anni ho la passione per la mitica opera rock Jesus Christ Superstar, dei super mitici Tim Rice ed Andrew Lloyd Webber, e che, nelle ultime edizioni dell’allestimento del regista Massimo Romeo Piparo, ha avuto come protagonista il super super mitico Ted Neeley, che nelle tournée nei primi anni ’70 e nel film di Norman Jewison del 1973 interpretava il ruolo di Gesù.
Certo la passione è sempre stata grandissima, film e colonna sonora visti e ascoltati migliaia di volte, testi imparati a memoria spontaneamente e senza sforzo al punto da potere cantare la parte di quasi tutti i personaggi. Ma, a parte avere visto una rappresentazione alla fine del 1999, con l’indimenticato Carl Anderson nel ruolo di Giuda, non ero più tornata a teatro a vederne una replica né mi ero mai avvicinata ai protagonisti.
Quando, nell’autunno del 2014, lo spettacolo è arrivato al Teatro degli Arcimboldi – non solo con Ted Neeley, ma anche con Yvonne Elliman e Barry Dennen, la Maria Maddalena e il Ponzio Pilato del film! – ovviamente alla rappresentazione mi sono entusiasmata (anzi, diciamo proprio invasata) come un’adolescente a un concerto degli One Direction o di Violetta. E non mi è mica bastato vedere lo show una volta sola. La settimana successiva sono tornata a teatro a ripetere l’esperienza. E lo scorso giugno, quando la stessa produzione è tornata a Milano, senza la Maddalena e il Ponzio Pilato originali del 1973, ma sempre con Gesù-Ted superstar, ho rivisto lo spettacolo due volte….
In ogni caso non mi passava per la mente di andare ad ‘assalire’ Ted Neeley e il cast fuori dal teatro.
Poi però sono venuta a sapere che un pomeriggio, al Mondadori Megastore di Piazza Duomo, Ted Neeley e il cast sarebbero stati lì apposta per incontrare il pubblico e i fan – in un evento che ho scoperto chiamarsi, in gergo, ‘meet & greet’ – e naturalmente mi sono precipitata alla Mondadori per stringere la mano al mio idolo, fare foto assieme a lui e avere il suo autografo sul libretto del cd. E sarei stata contenta così.
Il caso ha voluto che il tempo a disposizione finisse e che parecchi fan, tra cui la sottoscritta, se ne dovessero andare senza l’agognata firma. Ma a tutti noi ‘scornati’ è stato dato un……..backstage pass da utilizzare una sera qualsiasi alla fine dello spettacolo durante la tappa milanese del tour! Incontro con Ted assicurato!
E così, dopo avere assistito alla rappresentazione per la quarta volta in pochi mesi, una sera, nella mia nuova veste di fan non solo incallita, ma anche attiva, col mio backstage pass in mano vado a piazzarmi davanti alla porta da cui escono gli artisti. Lì incontro Cristina e la sua giovanissima figlia Arianna. Ci eravamo già viste al Mondadori Megastore, dove avevamo scambiato due parole. Davanti all’uscita artisti del Teatro Nuovo ci siamo scambiati i contatti ed è stato subito feeling. Loro mi hanno raccontato che avevano visto lo spettacolo diverse volte, in varie città del nord Italia, e alla fine di ogni rappresentazione erano sempre state a salutare Ted e il cast.
E ora che ho trovato chi ha in comune con me la stessa passione, chi mi ferma più! Con loro sono stata un’altra volta ad attendere Ted Neeley all’uscita dal teatro. E da un mese ho già preso il biglietto per vedere assieme a loro JCS al Teatro Sistina di Roma….. nel gennaio 2016. Non vado a Genova a novembre unicamente perché per quel weekend ho già un impegno inderogabile e sto facendo un pensierino per Bergamo, sempre a gennaio.
Si farà fatica a crederci, ma inserisco me stessa e le mie nuove amiche tra le ‘senza dubbio invasate, ma moderate tra le invasate’. Sì, perché lo zoccolo duro dei JCSmaniacs, composto in prevalenza da donne, segue Ted Neeley e il suo spettacolo in tutte le tappe, ovunque possibile, in ogni città d’Italia, e, quando il tour è nella propria città, prenota un posto in prima fila per ogni sera della rappresentazione.
Non solo, chiacchierando fuori dal teatro o seguendo su facebook le pagine dello show, si sa di chi è già pronto per andare a l’Aja – la prima tappa del tour europeo – o di chi è andato fino in America ad assistere alla proiezione del film del 1973 assieme a tutto il cast di allora.
I JCSmaniacs sono persone di tutte le età. Si va da chi negli anni ’70 era già adulto o adolescente, e ha visto il film quando è uscito nei cinema, a chi è adolescente oggi – come Arianna e altre ragazze giovanissime che ho visto fuori dal teatro in attesa che uscisse Ted – e prende con entusiasmo il testimone generazionale della passione per JCS e per il musical.
E i JCSmaniacs organizzano anche aperitivi tra fan cui non è raro che partecipi qualche componente del cast.
Sono certa che una delle ragioni del fenomeno JCS sia la straordinaria disponibilità di Ted Neeley. Non dimostra mai insofferenze da…….superstar. Ci accoglie sempre tutti con pazienza e ha un sorriso, una parola e un abbraccio per ognuno. È possibile che qualche volta abbia anche voglia, umanamente, di urlare un bel ‘Leave me alooooooooooooooooooooone!’, come del resto fa durante lo spettacolo, nei panni di Gesù, quando è assalito dai questuanti. Ma, a memoria dei JCSmaniacs, non è mai successo, ed è improbabile che succeda. Forse qualcuno dei fan è anche diventato suo amico.
E così ecco l’universo JCS. E a chi mi dice ‘sei da ricoverare’, io rispondo che una passione è una passione. Ci accompagna per sempre e non ha età. Ognuno ha la propria passione. C’è chi segue nelle loro performance i propri cantanti preferiti, chi la squadra di cui è tifoso e chi, come me, JCS-Ted.