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I Wine Hotel della Valtellina

Con la vendemmia che avanza, ottobre diventa il periodo ideale per soggiornare nei wine hotel della Valtellina, scoprire la lunga tradizione enogastronomica della valle e percorrere i suoi 2.500 km di terrazzamenti vitati che caratterizzano principalmente la Media Valtellina. Proprio qui si trovano anche diverse strutture ricettive  dove soggiornare tra i terrazzamenti vitati e respirare il profumo della natura.

 

Il Wine Hotel Retici Balzi a Poggiridenti

Il Wine Hotel Retici Balzi è un boutique hotel non lontano da Sondrio completamente immerso nei vigneti terrazzati. La struttura ha 11 camere che prendono nome dai vini locali. Chi desidera conoscere meglio il Nebbiolo delle Alpi che nasce qui può prendere parte a una delle degustazioni che il Wine Hotel propone.

Il Wine Hotel San Carlo

Il Wine Hotel San Carlo si trova a Chiuro, nella patria del vino valtellinese. Il relais nasce da un’antica stazione di posta ristrutturata nel corso degli anni. Le 12 camere si affacciano sui terrazzamenti della Valtellina e sono dotate di una piccola cantina. La cantina  ospita al suo interno pregiate bottiglie di vini valtellinesi mentre il ristorante unisce tradizione con un pizzico di innovazione. A ottobre la struttura propone ai suoi ospiti un pacchetto speciale che coniuga esperienza in spae cena ispirata ai sapori d’autunno.

La Locanda Via Priula a Morbegno

Situata nel centro storico di Morbegno, la Locanda Via Priula offre ai suoi ospiti un soggiorno attento ai dettagli anche grazie al Wine Bar e alla tipica stua in legno presente in struttura-

Il Nebbiolo Wine B&B

Il Nebbiolo Wine B&B  è situato all’interno della Cantina Menegola a poca distanza da Sondrio. La struttura è  immersa nei terrazzamenti vitati e le  camere si aprono sul paesaggio circostante. Oltre alle degustazioni in canina, gli ospiti possono proseguire il tour enogastronomico al ristorante della struttura, la Tavernetta.

Cà Rossa B&B

Situato a Montagna nella sottozona del Grumello, il Cà Rossa è un agriturismo b&b immerso nei terrazzamenti che offre ai suoi turisti un soggiorno a stretto contatto con la natura. L’hotel dispone di 2 suite, dotate di ogni comfort con terrazzo panoramico sui vigneti. La piccola cantina del B&B è il luogo ideale dove prendere parte a degustazioni di vini locali.

Agriturismo B&B Caffè e Vino

L’Agriturismo B&B Caffè e Vino di Caiolo si trova sul versante orobico che offre una veduta panoramica sui 2.500 km di muretti a secco della Valtellina. Il B&B propone degustazioni e visite guidate a produttori.

Olmo Agriturismo

Olmo Agriturismo è una struttura nata nel 2020 a Ponchiera, una piccola frazione di Sondrio, che mira a diventare un luogo dove riconnettersi con la natura e il paesaggio circostante. Nella cantina dell’agriturismo si può prendere parte a degustazioni di vini di cantine vinicole del territorio.

Cà Barroni Agriresort

Situato nel cuore dei terrazzamenti valtellinesi, il Cà Barroni Agriresort è  una struttura di recente apertura situato nella zona del Sassella che offre ai suoi ospiti un soggiorno all’insegna di comfort ed eleganza.  Il Cà Barroni dispone di quattro camere dalle ampie vetrate affacciate sul territorio e suoi suoi terrazzamenti.




Don Papa, dalle Filippine al cuore di Milano

Il rum che viene dalle Filippine e conquista il cuore Milano.  I distillati Don Papa, distribuiti da Rinaldi 1957,  nascono nell’isola di Negros, Sugarlandia, tra le sterminate piantagioni di zucchero (da sola rappresenta metà dell’intera produzione di canne da zucchero delle Filippine), le aspre catene montuose e il panorama vulcanico del monte Kanlaon che, con i suoi  2500 metri circa di altezza, svetta tra bianche spiagge esotiche e la giungla lussureggiante. Ed è proprio il terreno vulcanico così ricco di minerali come magnesio e patassio, a regalare rotondità, pienezza e morbidezza al rum, mentre la biodiversità dell’isola è stata di ispirazione per le etichette dei distillati.

Don Papa nasce tredici anni fa su una intuizione di Stephen Carrol (exRémy Cointreau) di creare nelle Filippine un rum internazionale  di fascia elevata, un prodotto che mancava.  A dare il nome al brand è Papa Isio (il cui vero nome era Dionisio Magbuelas), un capogruppo di raccoglitori, sciamano ed eroe rivoluzionario nella guerra di liberazione delle Filippine dalla dominazione spagnola. E in Don Papa rivive la la leggendaria energia dell’eroe.

In particolare:

Don Papa 7 anni
Don Papa è l’originale Single Island Rum dalle Filippine, ispirato da Papa Isio, eroe rivoluzionario e sciamano dell’Isola di Negros. Maturato ai piedi del Monte Kanlaon, Don Papa 7 Anni è invecchiato in botti ex-Bourbon ed ex-Rioja di quercia per ottenere una profondità di sapori, prima di essere assemblato alla perfezione dal Don Papa Master Blender. Con note fragranti di scorza di agrumi, mango e nocciole arrostite al naso, il blend ammalia con sentori importanti di frutta, crema di
vaniglia e toffee al palato. Il finale regala rotondità grazie ai sentori di quercia tostata delle botti.

Don Papa Baroko
Don Papa Baroko celebra il lato più passionale ed esuberante di Papa Isio. Realizzato a partire da melassa “black gold”, è invecchiato per anni in botti ex-Bourbon alle pendici del vulcano attivo Monte Kanlaon per ottenere un finale ricco e rotondo. Al naso colpiscono gli aromi agrumati e di vaniglia. In bocca è di corpo pieno con note di frutta tropicale candita e miele; il finale è lungo e profondo con sentori di uvetta e di legno.

Don Papa Masskara
Don Papa Masskara è prodotto a partire dalla canna da zucchero locale, con una lavorazione artigianale, in piccoli lotti per una produzione limitata, invecchiato per 3 anni in botti.
Si tratta di un distillato dal colore ambrato chiaro, al naso è ricco di profumi dolci, spezie e agrumi ma specialmente con un agrume che si produce solo nelle Filippine ed è il Calamansi, al palato è sorprendente la sua bella morbidezza con delicati aromi di miele, frutta candita con un tocco di agrumi dolci nel finale.




Grazzano Visconti è green con Verde Grazzano

Verde Grazzano dà appuntamento al prossimo anno, dopo il successo dell’ultima tre giorni che ha riunito il salotto del giardinaggio nel castello e nel parco che fu di Luchino Visconti.

In questo appuntamento green che chiude la stagione estiva si possono ammirare e comprare piante rare oltre a poter partecipare a laboratori originali en plein air firmati dagli espositori di Verde Grazzano per conoscere le api o le farfalle, imparare a interpretare il linguaggio della natura, i segreti dei fiori e degli alberi, il loro messaggio alchemico, conoscere i segreti delle iris barbate, fare propria l’arte della composizione floreale o la tradizione dell’acquerello botanico o avvicinarsi alla botanica olistica, imparando a utilizzare, dopo averlo creato, il proprio smudge.

Senza considerare che ogni occasione è quella ideale Grazzano Visconti, con il suo castello, il teatro e il borgo costruito tra fine ‘800 e inizio ‘900 con fattezze medievale (si aprla di stile neomedievale) dal sogno del duca Giuseppe Visconti di Modrone di costruire un  luogo dove vivere, come in un borgo medievale, lontani dalla città e dalle industrie, coltivando la terra e dedicandosi all’artigianato. A portare il Duca alla realizzazione di questo immaginario ha concorso la sua adesione al movimento Arts and Crafts. Il borgo, disegnato dal Duca Giuseppe con l’aiuto dell’architetto Campanini, si sviluppa a ferro di cavallo intorno al castello costruito nel 1395 su concessione di Gian Galeazzo Visconti, come dono per la sorella Beatrice andata in sposa a Giovanni Anguissola e rientrato sotto la proprietà dei Visconti di Modrone nel 1870.




Follador 250 anni di terra, famiglia e Prosecco

Terra, famiglia, convivialità, sono questi i valori condivisi da nove generazioni di Follador che, in oltre due secoli e mezzo di storia  hanno dato volto al Prosecco.

Le radici dell’azienda, affondano al 1769 quando il Doge Alvise IV della casata patrizia dei Mocenigo, riconobbe e attestò la superiorità dei vini prodotti dall’antenato Giovanni Follador, che  destinò a vigneto tutte le proprie terre.

Nel corso del tempo, la passione per l’eccellenza e l’intraprendenza proiettata all’innovazione hanno guidato la famiglia alla realizzazione di obiettivi ambiziosi. Una pagina importante di questa storia è stata scritta da uno dei discendenti, Gianfranco Follador, tra i primi Spumantisti del Valdobbiadene e ideatore dell’esclusivo Metodo Gianfranco Follador.  Questa speciale tecnica di vinificazione prevede specifici passaggi nella fase iniziale e l’impiego di attrezzature adatte alla crio-macerazione, per estrapolare le molteplici proprietà delle bucce e donare struttura e personalità a ogni etichetta.

Una visione che ha portato l’azienda a competere con i migliori vini italiani e internazionali, fino al raggiungimento del titolo di “Miglior Prosecco” al The Champagne & Sparkling Wine World Championships2020, un riconoscimento che ha acceso un faro sulla maestria e il saper fare di una discendenza cresciuta fra le vigne, custode di tradizioni antiche e rituali intramontabili, tipici di un  territorio circoscritto: il Conegliano Valdobbiadene.

Terra d’incanto, tra le Dolomiti e Venezia, le colline di Col San Martino, a Valdobbiadene, sono state riconosciute nel 2019 Patrimonio Unse grazie al paesaggio culturale che le contrassegna unico nel suo genere in cui  su questa distesa di colline ricamate dai vigneti sorgono borghi storici di grande suggestione, dando vita a panorami emozionanti, come quello dominato dalle Torri di Credazzo, sotto le quali si estende una parte dei vigneti di proprietà della famiglia Follador.

 




Champagne Jacquart celebra i suoi primi 60 anni

Champagne Jacquart celebra i suoi primi sessant’anni all’insegna della gioia di vivere all’hotel Château Monfort di Milano tra degustazioni abbinate a creazioni dello chef Domenico Mozzillo che capitana la cucina del ristorante Rubacuori di Château Monfort, cocktail d’eccezione che esaltano le note aromatiche di ogni Champagne e party.

Fondata nel 1964, la Maison Jacquart nasce dall’intento di riunire l’esperienza di una trentina di
vignerons-artigiani pronti a condividere talento e  vigneti per produrre grandi vini. Nasce così il concetto di Mosaïque, un mosaico di crus, di terroir e talenti. Cresciuta negli anni con l’inserimento di nuovi soci, Jacquart oggi copre 300 ettari distribuiti su più di 60 crus in tutte le aree della Champagne. La varietà di queste parcelle in grado di garantire un’incredibile
diversità è il carattere distintivo dello Champagne.  “La filosofia della maison è quella di celebrare ogni piccolo momento della vita con una nota di gioia e leggerezza, trasformando l’ordinario in straordinario” spiega  Joëlle Weiss, enologa di casa Jacquart. Sin dalla sua creazione, infatti, Champagne Jacquart, ha sfidato i canoni tradizionali, con un approccio disinvolto e creativo, invitando a brindare per tutti i piccoli e grandi successi quotidiani, non solo nelle occasioni speciali.

Il punto di forza dell’azienda è lo Chardonnay, con la sua freschezza, finezza e capacità d’invecchiamento. Il dosaggio leggero e appropriato e un processo di vinificazione preciso e innovativo rivelano alla degustazione uno stile diretto, arioso e fine.
Per scelta, Champagne Jacquart viene affinato solo in acciaio inox senza passaggi in legno per esaltare le caratteristiche varietale dell’uva e di ogni singola parcella, valorizzandone freschezza e vivacità. “Tutte le nostre cuvées sono espressione gioiosa dello champagne, basate sulla freschezza aromatica dello Chardonnay elaborato nelle sue mille sfumature. Dalle più leggere e pungenti a quelle più eleganti e golose, accomunate dalla stessa brillantezza, dal temperamento e dall’immancabile freschezza finale.” commenta  Weiss, l’enologa di casa Jacquart.

Champagne Jacquart viene distribuito da Rinaldi 1957 spa, capitanata da Giuseppe Tamburi, che ha trasformato la
passione per i distillati e i vini in una missione.




Bici e Mare per l’autunno di Cervia

Domenica 13 ottobre torna a Cervia la cicloturistica Strade Bianche del Sale Fantini Club, giunta ormai alla sua quinta edizione
Con partenza alla francese dalle ore 7.45 alle 8.45 dal Fantini Club, si tratta di una pedalata che rievoca il ciclismo di un tempo, dedicata sia al ciclista che vuole confrontarsi su percorsi lunghi e impegnativi, che agli amanti della bici senza i vincoli della competizione agonistica, che amano pedalare senza fretta, alla scoperta del territorio.

Lo splendido itinerario prevede quest’anno quattro percorsi da 35, 65, 100 e 120 km, con partenza dalla costa per attraversare il Parco della Salina di Cervia, riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali, e raggiungere le colline dell’entroterra, attraverso paesaggi incantati e suggestivi borghi storici, nel cuore della Romagna più vera. Sul percorso lungo attenderanno i gravellisti ben quattro ristori, mentre in gran finale sarà per tutti al Fantini Club, con il pasta party aperto anche agli accompagnatori.




Milano Beauty Week 2024

Sta per iniziare la terza edizione di Milano Beauty Week, la settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere.

Dal 25 al 29 settembre sarà possibile partecipare ad un ricco programma di attività, esperienze, conferenze, spettacoli, che animeranno non solo gli hub principali della manifestazione (Palazzo Giureconsulti, Palazzo Castiglioni, Beauty Cube e Beauty Tram), ma anche le vie, le piazze, gli spazi commerciali, i luoghi d’arte e di cultura del capoluogo lombardo.

Milano Beauty Week si pone l’obiettivo di affermare il cosmetico come bene indispensabile per il benessere e l’autostima di ognuno, e creare maggiore consapevolezza rispetto all’essenzialità di questi prodotti che accompagnano quotidianamente nei gesti legati all’igiene, alla cura di sé, alla prevenzione e alla protezione.

Il progetto è stato creato da Cosmetica Italia – l’Associazione che rappresenta le aziende dell’industria cosmetica nazionale e della sua filiera – in collaborazione con Cosmoprof (dal 1967 l’appuntamento più importante per tutti gli stakeholder dell’industria cosmetica) ed Esxence, la più importante manifestazione espositiva dedicata alla Profumeria Artistica a livello internazionale.

Preparatevi a partecipare a passeggiate olfattive per la città, a sperimentare trattamenti esclusivi, scambiare prodotti cosmetici non più utilizzabili con nuovi prodotti a marchio MBW, ottenere una consulenza personalizzata per i propri capelli, seguire masterclass e conferenze. E tanto tanto tanto altro ancora.

La Cerimonia di apertura si terrà negli spazi aperti di fronte al Palazzo dei Giureconsulti, e promette di stupirci con una serie di incredibili performance artistiche, mentre domenica 29 ci sarà l’attesissima Cerimonia di Premiazione dei migliori profumi dell’anno 2024, a cura di Accademia del Profumo. Che quest’anno si terrà nientemeno che al Teatro alla Scala e verrà seguita dal concerto “Note di Bellezza”, a opera dell’Orchestra e dei Solisti dell’Accademia Teatro alla Scala.

Per scoprire tutti gli appuntamenti della settimana, scaricate da qui la APP ufficiale di Milano Beauty Week e registratevi ai vostri eventi preferiti!!




Il Forte di Bard: tra storia e futuro

Il Forte di Bard è un’imponente struttura militare realizzata nella prima metà del XIX secolo, e rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento del periodo. Posta alla sommità di una rocca all’ingresso della Valle d’Aosta, grazie ad un articolato intervento di recupero dal 2006 è un polo culturale e turistico sede di musei, esposizioni di respiro internazionale, di eventi e di accoglienza all’avanguardia.

La piazzaforte è costituita da tre principali corpi di fabbrica, posti a diversi livelli, tra i 400 e i 467 metri: dal più basso, l’Opera Ferdinando, a quello mediano, l’Opera Vittorio, e al più alto, l’Opera Carlo Alberto per un totale di 283 locali.
L’Opera Ferdinando si presenta a forma di tenaglia ed è costituita da due corpi di fabbrica, l’Opera Ferdinando Inferiore e l’Opera Ferdinando Superiore all’interno del quale è ubicato il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
L’Opera Mortai, collocata alle sue spalle, e l’attigua Polveriera ospitano i locali destinati ai laboratori didattici e sono adibiti anche a mostre temporanee. A circa metà della rocca sorge l’Opera Vittorio, che ospita Le Alpi dei Ragazzi, uno spazio dedicato a laboratori scientifici incentrati sull’impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo sui ghiacciai di tutto il mondo.

Al culmine del rilievo, la più imponente delle tre opere è formata da una cinta su cui si appoggiano tutti i fabbricati e che racchiude al suo interno l’Opera di Gola, con il relativo cortile, posta a difesa del lato sud, e l’Opera Carlo Alberto con il grande cortile quadrangolare della Piazza d’Armi, circondato da un ampio porticato. Il primo piano dell’Opera ospita il Museo delle Alpi. Al pianterreno, lungo il Deambulatorio che si affaccia sulla Piazza d’Armi, si affacciano gli spazi dedicati alle mostre temporanee (Cannoniere, Cantine, Corpo di Guardia) e lo spazio Vallée Culture.

All’interno dell’Opera Carlo Alberto si trovano anche le Prigioni, 24 celle di detenzione disposte lungo quattro sezioni. Le anguste celle dove venivano rinchiusi i prigionieri hanno dimensioni molto ridotte, circa 1,3X2 metri. Nel corso dell’Ottocento arrivarono ad ospitare decine di prigionieri, in particolare nel corso della terza Insurrection des Socques del 1854 per poi essere trasformate in magazzini viveri della fortezza. Lo spazio ospita un percorso multimediale dedicato alla storia della fortezza.

Oltre al percorso museale permanente, il Forte ospita nel corso dell’anno una ricca offerta di mostre temporanee. In particolare, è per noi imperdibile l’annuale Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra e arrivato quest’anno alla 59esima edizione. Selezionate tra 49.957 proposte provenienti da 95 paesi, le immagini premiate sono esposte in anteprima per l’Italia dal 3 febbraio al 2 giugno 2024 e raccontano la vita animale e le emergenze ambientali di tutto il mondo. Uno dei giudici del premio è Stefano Unthertiner, fotografo naturalista e divulgatore scientifico, che collabora con il National Geographic dal 2009 e la cui elegante galleria-atelier – la Little Wild Gallery – si trova proprio all’interno del Forte, nella galleria commerciale Passage du Fort (littlewild-gallery.com).

Segnaliamo infine altre 2 interessanti mostre che si possono visitare in questo periodo: The best of Cycling e Non c’è più tempo. La prima sarà aperta fino al 13 ottobre prossimo all’interno delle Scuderie ed espone una rassegna di scatti che hanno partecipato alla settima edizione dell’omonimo concorso: le bellissime fotografie hanno l’obiettivo di suscitare emozione, valorizzando quel patrimonio unico che è il ciclismo, nei suoi più svariati aspetti. La seconda, ospitata dell’Opera Mortai e promossa dal Forte e dall’Agence France-Presse sarà visitabile fino al 21 luglio. Si tratta di un progetto espositivo inedito, che mira a promuovere una vera e propria azione di sensibilizzazione su tematiche non più rinviabili e che coinvolgono tutti, documentando per la prima volta il fenomeno dei migranti climatici.

Per info:

Associazione Forte di Bard
11020 Bard (Aosta)
Valle d’Aosta. Italia

www.fortedibard.it




1° maggio, mughetto e Guerlain: cosa hanno in comune ?

No, non siamo impazziti: la festa del Primo Maggio, la Maison Guerlain e il mughetto sono indissolubilmente legati, e in questo articolo vi spieghiamo il perché.

Forse non tutti sanno che il Francia il 1° maggio non è solo la festa dei lavoratori, bensì anche la festa del mughetto. In questo giorno infatti per le strade delle città e paesi francesi si trovano tantissimi venditori ambulanti e fiorai che vendono questo fiore. Il 1° maggio in Francia è l’unico giorno dell’anno in cui ci si può improvvisare venditori di mughetto: l’importante è stare a 50 metri da un fioraio!

La festa del mughetto trae le sue origini nel 1561 grazie a Carlo IX che, avendo ricevuto un mazzolino di mughetto come portafortuna, decise di offrirne uno ad ogni dama di corte. Nei primi del Novecento il 1° maggio in Francia fecero la stessa cosa gli stilisti che regalarono un mazzetto di mughetto a tutte le loro operaie. Ma è solo nel 1976 che la festa del mughetto sarà associata a quella del lavoro e il mughetto rimpiazzerà la rosa nell’occhiello dei manifestanti.

Come abbiamo spiegato in un articolo di qualche tempo fa (che trovate a questo link), non da tutti i fiori si possono estrarre gli oli essenziali necessari a produrre l’essenza del fiore stesso. Uno di questi fiori è il mughetto, il fiore portafortuna di Christian Dior, che lo stilista amava particolarmente per la sua freschezza effimera, la delicatezza e semplicità, tanto che ne portava sempre in tasca qualche ramoscello. Ogni anno il primo maggio i suoi artigiani e le sue clienti più affezionate ne ricevevano un bouquet, e gli dedicò persino una straordinaria collezione Haute Couture nel 1954. Lo indossava spesso all’occhiello del bavero e scaramanticamente ne cuciva un rametto negli orli degli abiti prima della sfilata. E al suo fioraio di fiducia chiese di trovare il modo di recapitargli mughetti freschi tutto l’anno.

E forse non tutti sanno che fu proprio Jacques Guerlain nel 1908 a riuscire a ricreare, grazie a nuove tecniche e procedimenti, il profumo di questo fiore. E’ per questo che la Maison Guerlain da oltre 110 anni celebra il 1° maggio presentando una nuova edizione della sua Eau de Toilette Muguet, una fragranza che celebra l’essenza dei fiori di mughetto e incarna lo spirito della primavera francese. Ogni anno Guerlain presenta questa fragranza in un flacone dal design unico. Il nome Millésime, che significa annata in francese, viene utilizzato per indicare che la fragranza viene creata ogni anno con ingredienti diversi, proprio come il vino. Questo ciclico cambiamento rende ogni edizione di Muguet Millésime unica e speciale, tanto che dal 2006 la tradizione di Guerlain di creare ogni anno una nuova edizione della iconica fragranza è diventata fonte di un’attesa fervente per il nuovo profumo da parte degli appassionati di tutto il mondo.

Per questo esclusivo rendez-vous, nel 2024 Guerlain riconferma il proprio impegno a favore dell’artigianato attraverso la collaborazione con Anne Lopez. Sull’iconico Flacone Api, la scultrice ha creato delicati fiori a forma di campanelle, decorati con oro puro 22 carati, trasformando il Millésime 2024 in un’opera d’arte unica. Questa intricata scultura è realizzata con stucco, una miscela di calce, acqua, cemento e polvere di marmo, modellata meticolosamente prima dell’indurimento. Il processo di progettazione prevede che ogni grappolo di fiori venga modellato a mano, seguita da un’attenta modellazione di ogni petalo per emulare l’aspetto di un bouquet rigoglioso.

La fragranza si apre con una frizzante nota verde, che sfocia in un cuore di rinfrescante mughetto e squisita rosa. Si conclude con una miscela di gelsomino e rosa pregiati, che avvolge chi indossa il profumo nell’essenza della primavera e nel caratteristico aroma di mughetto. Un sillage la cui freschezza ricorda per l’appunto un ramo di mughetto appena colto. Unica nota “dolente” il prezzo, non proprio alla portata di tutti (750€). Ma se siete alla ricerca di un oggetto prezioso e da collezione, di un regalo unico e per una persona speciale, questo potrebbe fare al caso vostro!

È possibile trovare tutte le edizioni della collezione speciale nel database del sito Fragrantica: Guerlain Muguet Collection.

Buon Primo Maggio ! Voi che profumo indosserete oggi ?




A Londra per i 200 anni della National Gallery

Un week end a Londra è sempre un’ottima idea. Ma quest’anno c’è una ragione in più per addentrarsi nella City: la celebrazione, il prossimo 10 maggio, dei duecento anni della National Gallery (NG200). Per l’occasione la pinacoteca ha organizzato un ricco calendario di appuntamenti che coinvolgeranno Londra e non solo. Tutti sono invitati a partecipare.

Il 10 maggio infatti in 12 musei e gallerie della Gran Bretagna sono attesi altrettanti capolavori della collezione della National Gallery.  Nella centralissima Trafalgar Square a Londra, sede della galleria, è invece in programma un festival estivo che si ripromettere di accendere la creatività dei visitator, mentre le sale della pinacoteca saranno coinvolte in un nuovo allestimento con pannelli tematici, sorprendenti conversazioni con gli artisti  e accostamenti inconsueti.

Le celebrazioni della pinacoteca di Londra prevedono inoltre esposizioni, mostre (tra cui una dedicata a Vincent Van Gogh artista di cui la National Gallery celebra quest’anno i cent’anni dalla acquisizione di due capolavori, La sedia di Vincent” e “Girasoli”; e una sull’arte senese del XIV secolo), incontri e workshop in grado di coinvolgere il pubblico più vasto, oltre che all’ambizioso progetto architettonico che passa dalla valorizzazione dell’atrio dell’ala Sainsbury per migliorare l’accoglienza ai visitatori, al nuovo centro di ricerca fino alla riqualificazione dello spazio esterno.

La National Gallery, è stata fondata nel 1824 in seguito alla decisione del Parlamento inglese di acquisire 38 dipinti dal banchier John Julius Angerstein. Oggi il museo di Londra può contare su un patrimonio di oltre 2300 dipinti e le sue collezioni sono visitabili gratuitamente tutti i giorni dalle 10 alle 18.00 (fino alle 21.00 il venerdì sera).