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Giardini di seta a Como

Tessuti e botanica, seta e giardini, abiti e fiori: il filo conduttore della mostra Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano.

 

La mostra, a cura di Margherita Rosina e Francina Chiara, permette di scoprire due gioielli del lago di Como. La manifestazione infatti prende vita tra  Villa Sucota di ComoVilla Bernasconi di Cernobbio, incredibile villa liberty che conserva inalterato il suo fascino.

Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano fino all’11 ottobre.

La mostra intende esplorare il tema del rapporto tessuto-botanica dal Settecento ai giorni nostri attraverso i diversi aspetti della decorazione floreale. Le bellezze naturali del territorio lariano, i parchi e i giardini affacciati sul lago sono da sempre un soggetto molto amato da creativi e artisti, che nei secoli vi hanno attinto suggestioni continue e l’industria serica che si è sviluppata a Como dalla fine dell’Ottocento non si è sottratta a questa fascinazione.

I tessuti floreali provenienti dalle collezioni della Fondazione Antonio Ratti, da importanti collezioni private e dagli archivi storici delle industrie seriche lariane sono esposti lungo un percorso suddiviso in “stanze” tematiche: nella prima parte di mostra vi saranno sete barocche lionesi in cui si intrecciano fiori e elementi architettonici, aerei taffetas decorati con tralci di rose o di bacche, cotoni per arredamento con realistici trionfi floreali della seconda metà dell’Ottocento.

La seconda parte della mostra è invece dedicata ai tessuti del Novecento: saranno in mostra stoffe con temi legati ai prodotti dell’orto o decorate con erbe officinali, mentre un intero salone presenterà abiti e tessuti ispirati alle rose, uno dei più amati dalla decorazione tessile di ogni epoca. Ai tessuti saranno accostati abiti collegati al tema, che per la parte novecentesca sono stati scelti per rappresentare l’Alta Moda italiana, da Biki a Capucci, Ferré, Valentino, l’Haute Couture parigina con Dior e Yves Saint Laurent, e il prêt à porter internazionale con Ken Scott e Leonard.

In mostra anche alcune opere di arte contemporanea di artisti che hanno frequentato lo CSAV – Artists Research Laboratory della Fondazione Antonio Ratti: un ulteriore modo di raccontare come il tema botanico possa essere fonte di ispirazione per la creazione artistica.

 

 

Dove, Come e a Quanto

Fondazione Antonio Ratti Villa Sucota, via per Cernobbio 19  Como
Villa Bernasconi, Via Regina 7 Cernobbio (CO)

 

 

 11 luglio – 11 ottobre 2015

Da martedì a venerdì: 14-18
Sabato e domenica: 11-20

Biglietti

Intero: € 7
Ridotto: € 5 (fino a 30 anni, oltre i 60 e per i convenzionati)
Gratuito: fino a 12 anni.

 




E’ la stella alpina la regina del benessere dell’estate

E’ la stella alpina la novità di stagione del centro Spa & Vital delle Terme di Merano.  La regina delle montagne è un anti-age, nutriente e idratante naturale. Più in dettaglio la stella alpina è utile per la cura della pelle e per la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, riduce le rughe e i piccoli segni d’espressione, grazie all’elevato contenuto di antiossidanti. Possiede inoltre ottime proprietà nutrienti e idratanti. La pelle trattata regolarmente con prodotti a base di stella alpina risulta nutrita in profondità e appare liscia, rigenerata e completamente rivitalizzata. Anche le pelli mature, tendenti all’impurità, ritrovano purezza e luminosità grazie alle proprietà antinfiammatorie della stella alpina.

Il benessere a base di stella alpina inizia con un rilassante bagno salino con estratti di stella alpina che tonifica la pelle e rinforza il tessuto connettivo (20 minuti a 33 euro). Segue un impacco corpo effettuato su lettino ad acqua per un effetto piacevole e ancora più efficace. Il trattamento nutre intensamente, rivitalizza, rigenera la pelle e contrasta la formazione delle rughe; stimola inoltre la formazione di nuove cellule cutanee e aiuta la pelle a neutralizzare i radicali liberi dannosi (20 min. 39 euro). Si chiude con un massaggio rilassante con olio di stella alpina originale altoatesina dall’effetto rilassante e nutriente, grazie proprio all’olio puro e naturale ricavato dalla stella alpina (45 min. 63 euro). Tutti i trattamenti, oltre che singolarmente, possono essere effettuati in un unico pacchetto nutriente, rivitalizzante, rigenerante e antirughe: quello della “Stella alpina altoatesina”, che include anche l’ingresso di due ore alle Terme Merano. Il costo è di 134 euro.

La stella alpina originale altoatesina utilizzata a Terme Merano proviene dalle coltivazioni dell’Alta Val Venosta, a 1.800 metri di altitudine.




Museo del Design a Milano. Il fascino delle idee in esposizione

Dopo il successo dell’anteprima durante il Salone del Mobile a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, il Museo del Design 1880-1980 apre in Via Borsi 9 a Milano e sarà visitabile a partire dal 9 luglio 2015, col patrocinio di Expo in Città, del Comune di Milano e di Regione Lombardia.
Una collezione tra le più importanti d’Europa è alla base del progetto museale ideato e fondato da Raffaello Biagetti (Firenze 1940 – Ravenna 2008) con l’obiettivo di raccontare cento anni di storia attraverso i capolavori dei più grandi maestri della scena del design internazionale. Un tesoro fino ad ora sconosciuto, riportato alla luce da Musei Italiani.
Siamo negli anni ’80: l’impianto curatoriale è affidato a Giovanni Klaus Koenig che, insieme a Filippo Alison e Giuseppe Chigiotti, costruisce la collezione creando un percorso fortemente didattico e coinvolgendo anche personaggi come Gae Aulenti, Dino Gavina e Piero Castiglioni.
Il Museo racconta la storia dell’arredo dal 1880 al 1980 attraverso un percorso spaziale per isole cronologiche: si apre nel cuore dell’Art Nouveau – prosegue verso la Scuola Viennese e il Bauhaus, percorre gli anni ’50 – attraverso le opere più emblematiche dei grandi progettisti francesi, scandinavi, americani – e gli anni ’60, che vedono protagonista il boom economico italiano. Le espressioni rivoluzionarie del design radicale e la nascita dei movimenti Alchimia e Memphis, chiudono l’itinerario della mostra.
Il Museo è arrivato a Milano grazie a Musei Italiani, una neo-nata organizzazione che ha l’obiettivo di promuovere il patrimonio culturale italiano, facendo ricerche sui giacimenti esistenti e coinvolgendo imprese e istituzioni per creare un sistema di impresa e valore.
Musei Italiani è orgogliosa di aprire le porte di questa nuova sede all’interno del Milano Design District, uno spazio in grado di accogliere e valorizzare la ricostruzione dell’allestimento originale all’interno di un’architettura contemporanea di forte espressività. Ad accogliere i visitatori sarà un vero e proprio Museo che racconta la storia, con l’idea di sviluppare nuovi progetti e servizi, tra cui uno spazio dedicato alla vendita di oggetti di design d’autore, con marchi come Serapian e Canepa entrambi contraddistinti da ricerca nella qualità made in Italy e passione per la creatività artigianale.
Le attività che il Museo proporrà saranno moltissime e tutte mirate a divulgare, far amare il design e rilanciare il tema del progetto, interrogandosi sull’esperienza del visitatore, diventando punto di incontro e scambio, coinvolgendo le scuole attraverso visite guidate, organizzando concorsi; tutto questo grazie all’importante contributo di Faram, che ha supportato ed affiancato Musei Italiani fin dall’inizio.
Imperdibili gli appuntamenti con protagonisti del design contemporaneo, che offriranno ai visitatori l’opportunità di farsi condurre dai grandi maestri in uno straordinario viaggio nel tempo, in cui le storie personali sono intrecciate a quelle delle grandi icone in mostra. Museo del Design 1880-1980 è una macchina del tempo che ci guida attraverso un percorso didattico in grado di raccontare l’evoluzione della creatività e la storia del design.

Autori in esposizione:
Antonì Gaudì, Michael Thonet, Charles Rennie Mackintosh, Adolf Loos, Joseph Hoffman, Walter Gropius, Jean Prouvé, El Lissitskij, Marcel Breuer, Mies Van Der Rohe, Renzo Frau, Frank Lloyd Wright, Gerrit Rietveld, Peter Keler, , Gunnar Asplund, Mart Stam, René Herbst, Le Corbusier, Hans Coray, Gio Ponti, Giuseppe Terragni, Ignazio Gardella, Harry Bertoia, Carlo Pagani, Alvar Aalto, Charles Eames, Isama Noguchi, Arne Jacobsen, Osvaldo Borsani, Ico Parisi, Eero Saarinen, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Carlo Scarpa, Gae Aulenti, Franco Albini, Marco Zanuso, Gaetano Pesce, Afra e Tobia Scarpa, Ettore Sottsass, Mario Bellini, Giancarlo Piretti, Vico Magistretti, Bruno Munari, Alessandro Mendini.

MUSEO DEL DESIGN 1880-1980

An Extraordinary Journey

Via Borsi, 9 20143 Milano
Orari di apertura:
Lun: 15:00-20:00
Mar, gio, ven, sab, dom: 10:30 – 20:00
Mer: 10:30 – 23:00

Contatti:
Tel: 02 83413302
E-mail: info@museiitaliani.org

www.museiitaliani.org

Social media:
Tariffe di ingresso:
Biglietto intero €10 ridotto €8
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Beach Forum: l’estate a 7 fermate dal centro di Milano

In attesa di partire per il mare, a Milano c’è un solo modo per rinfrescarsi e sfuggire al caldo ormai sempre più fastdioso: andare al Beach Forum!

Beach Forum è la grande piscina outdoor, 50 metri di lunghezza, ospitata nell’area del Mediolanum Forum di Assago, che già da qualche anno è diventata il punto di riferimento estivo per tanti cittadini milanesi.
La piscina, circondata da oltre 10.000 metri quadrati di verde, è dotata di sdraio, ombrelloni e aree di ristoro, è servita da un parcheggio dedicato e gode di una posizione tranquilla rispetto al contesto urbano circostante.
Grazie alle dimensioni da vera ‘olimpionica’, la piscina del Beach Forum assicura divertimento coniugato a una politica di prezzi flessibile per favorire la più ampia fruizione da parte del pubblico.

Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20, prevede ingressi a partire da 6€ (differenziati tra giorni feriali e week-end, pause pranzo ed entrate pomeridiane, ridotti ecc.).

Appuntamento speciale del week-end: ogni sabato e domenica dalle 17 alle 19.30 c’è l’Happy Hour del Beach Forum, a soli 5 euro!


Per ogni info è possibile telefonare al numero 02 48857220 oppure consultare il sito internet www.areamultisport.it/it/beach_forum.

Il Beach Forum è anche su Facebook al’indirizzo www.facebook.com/beachforum.

Il Mediolanum Forum è servito da una fermata dedicata dalla Linea 2 (verde) della Metropolitana, Assago – Milanofiori Forum, a sole 7 fermate da Cadorna.




Musica e olive in Expo con GliArchiEnsemble

Sbarco a EXPO 2015 in vista per GliArchiEnsemble, orchestra siciliana che venerdì 26 giugno alle ore 12 e 18.30 e sabato 27 giugno 2015 alle ore 20.30 si esibirà all’interno del cluster Bio-Mediterraneo a EXPO 2015, del quale la Regione Sicilia è partner ufficiale. Un programma musicale ispirato a sette diverse qualità di olive coltivate in Sicilia e inserite nel disciplinare di produzione dell’olio extravergine IGP Sicilia, indicazione geografica protetta relativa alla superficie più grande d’Italia, interessata alla coltivazione dell’olivo e alla produzione di olio.

GliArchiEnsemble, la cui partecipazione a EXPO è sponsorizzata da Banca Popolare Sant’Angelo, abbineranno alle sette qualità di olive (Biancolilla, Cerasuola, Moresca, Nocellara del Belìce, Nocellara etnea, Ogliarola Messinese, Tonda iblea) sette brani tratti dal repertorio romantico e contemporaneo, caro al gruppo palermitano (musiche di Suk, Mascagni, Rossini, Warlock, Tchaikovsky, Lampasona e Betta). Gli oli nati dalle diverse qualità di olive acquisiscono caratteristiche specifiche, esaltate dall’andatura e dal “carattere” dei brani musicali scelti dall’ensemble palermitano.

Durante le esibizioni verrà proiettato su lead wall il video “Palermo Arabo Normanna”, viaggio tra i monumenti e i luoghi che raccontano la presenza degli Arabi e dei Normanni nel capoluogo siciliano, realizzato da Dario Ciulla, con le musiche di Mario Crispi eseguite all’interno di Palazzo Steri da GliArchiEnsemble e dallo stesso Crispi. Il video è stato realizzato appositamente per EXPO 2015 e per la partecipazione dell’orchestra al Cluster Bio Mediterraneo.

Le tre performance musicali si terranno nello spazio colorato che tiene insieme, come isole, i padiglioni dei singoli Paesi affacciati sul Mar Mediterraneo. Nella zona centrale del Cluster le cucine all’aperto della tradizione fungono da poli d’attrazione. Qui i visitatori trovano una selezione di alcuni prodotti tipici della cucina mediterranea, l’olio d’oliva, il pane, il vino, e assistono alla preparazione dei cibi e a showcooking programmati. Luoghi e cibi sono il tema centrale dell’allestimento di una mostra-racconto che vede la sovrapposizione e l’integrazione di tre elementi interpretati come parti di un’unica storia: il racconto per immagini, il racconto letterario e il racconto cinematografico.

Nel bacino Mediterraneo, il pasto non implica soltanto l’atto del nutrirsi, ma rimanda a molti aspetti della vita sociale e culturale. Le caratteristiche principali della dieta mediterranea, che ha resistito alle regole della vita moderna, sono la quantità di tempo trascorsa a tavola e i vari rituali di convivio. Ancora oggi, gli abitanti del bacino mediterraneo spendono più tempo nel preparare e nel consumare i cibi di qualsiasi altro popolo. La dieta mediterranea non offre solo benefici per la salute, ma garantisce e preserva la biodiversità agricola: le sue colture sono perfettamente in linea con i criteri di sostenibilità. GliArchiEnsemble si faranno interpreti d’eccezione di questa “mediterraneità” a tavola, come nella musica.




Being Jesus. Intervista a Ted Neeley

Il celebre attore, che da oltre 40 anni interpreta il ruolo di Jesus nel musical di Lloyd Webber, si racconta a Cosmopeople.




Massimo Romeo Piparo: “Porto in scena Jesus e sogno il Fantasma dell’Opera”

Massimo Romeo Piparo rivela a Cosmopeople di essere in trattative con Andrew Lloyd Webber per portare il Fantasma dell’Opera in Italia. Il problema, svela Piparo, è l’allestimento. Per il musical di Webber occorrono teatri d’opera che, però, in Italia difficilmente vengono concessi per questo genere di spettacolo. Purtroppo.

 




Il Cluster Turismo Cultura al Palazzo delle Stelline di Milano

Presentato a Milano, nella prestigiosa sede dell’Institut français di Milano al Palazzo delle Stelline, il Cluster Turismo e Cultura di Atout France. Creato nel 1992, il Cluster riunisce 58 organismi e siti volti a promuovere il patrimonio culturale francese a livello internazionale. In totale sono circa 150 i siti rappresentativi della ricchezza e della varietà culturale francese riuniti nell’ambito del Cluster. Basti citare le molte aperture di questi ultimi tempi, dalla Philharmonie de Paris alla Fondazione Louis Vuitton alla riapertura del Museo Picasso parigino, senza dimenticare il Musée des Confluences di Lione la Caverne du Pont d’Arc, replica della “Grotta Chauvet” preistorica, la riapertura di Villa Cavrois, il recupero della dimensione marittima di Mont-Saint-Michel, la nuova Cité des Civilisations du Vin che aprirà a Bordeaux nel marzo 2016. Sempre il Cluster organizza grandi mostre in tutta la Francia e importanti eventi culturali : quest’anno da ricordare il 500° anniversario dell’ascesa al trono di Francesco I, le commemorazioni del Centenario della Grande Guerra, il « Viaggio a Nantes », in luglio e agosto, la Biennale d’arte contemporanea di Lione dal 10 settembre 2015 al 3 gennaio 2016, lille3000, dal 26 settembre 2015 al 17 gennaio 2016.

A Milano presenti 5 tra i più importanti partner : il Castello Reale di Amboise, il Castello del Clos Lucé, il Castello di Chenonceau, il Viaggio a Nantes e lille3000, che proprio alle Stelline presenta la mostra Textifood , in sintonia con il tema dell’Expo di Milano 2015: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Vediamoli un po’ più da vicino.

Il Castello Reale di Amboise è un castello famoso legato al ricordo di Leonardo: la sua presunta tomba è qui, nella piccola cappella del castello. Ricchissima la collezione di mobili gotici e rinascimentali degli appartamenti reali e le imponenti torri, i bei giardini panoramici che dominano la Loira.
Nell’anno di Francesco 1° da segnalare l’evento « Avanti la Musica » (20/06 al 19/07/15), omaggio alla ricchezza culturale dell’Italia, patria di Leonrso.
E il 26 e 27/07/15 le « Giornate Reali ! » , grandi feste alla Corte di Francia (danze, giochi e spettacoli)
www.chateau-amboise.com

Al Castello del Clos Lucé, a 300 metri dal Castello Reale di Amboise, con il bel Parco Leonardo da Vinci, Leonardo vive gli ultimi tre anni di vita, e si dedica a completare le sue invenzioni. Il Castello è dedicato oggi alla scoperta e alla comprensione dell’opera di Leonardo, e presenta la grande mostra « Leonardo da Vinci e la Francia » e la spettacolare ricostruzione della festa organizzata da Leonardo da Vinci nel 1518 per celebrare la vittoria francese di Marignano: appuntamento il 26-27 luglio al Castello del Clos Lucé alle 18.30 – www.vinci-closluce.com

Chenonceau, il castello privato più visitato di Francia, secondo solo a Versailles, è un castello « al femminile » : fatto costruire nel 1513 da Katherine Briçonnet secondo il modello di un Palazzo Veneziano, è arricchito da Diana di Poitiers e dalla regina Caterina de’ Medici, che si ispira al Ponte Vecchio di Firenze per creare la doppia galleria sul fiume Cher. Dipinti preziosi (Primaticcio, Tintoretto, il Correggio, Rubens), arazzi, i giardini storici. E nei giardini illuminati, il 18 luglio 2015 «Degustazione sotto le stelle » l’evento dell’estate: una passeggiata accompagnata dalla musica di Arcangelo Corelli, con apertura eccezionale della grande Galleria e degustazione con i viticoltori del nuovo vino doc, il Touraine Chenonceaux – www.chenonceau.com

Il Viaggio a Nantes, capitale storica della Bretagna e porta della Valle della Loira, è un invito a scoprire una delle capitali culturali più creative di Francia: un percorso unico lungo une linea verde che permette di scoprire elementi del patrimonio come il castello dei Duchi di Bretagna,luoghi di cultura, installazioni artistiche. Con il Viaggio a Nantes (dal 3 luglio al 30 agosto 2015), la città è ancora più animata del solito: patrimonio, architettura, sapori della gastronomia … Da non perdere: una visita dell’ Estuario della Loira con le sue 29 opere d’arte poetiche lungo il fiume e i vigneti del Muscadet, il vino bianco di Nantes!
www.levoyageanantes.fr / www.nantes-tourisme.fr
www.estuaire.info/fr

lille3000 è l’associazione che continua e approfondisce il dinamismo avviato dal 2004, con la consacrazione di Lille capitale europea della cultura. Porta aperta verso il futuro, lille3000 ha l’obiettivo di esplorare le ricchezze e la complessità del mondo di domani e di interrogarsi sulle vie dello sviluppo. Molto più di un festival o di una biennale, lille3000 invita a scoprire nuove culture attraverso artisti contemporanei da tutto il mondo.Tema della 4° edizione tematica del 2014 è La Renaissance, il Rinascimento. Dal Rinascimento storico alle grandi trasformazioni del XXI secolo, artisti di tutto il mondo si interrogano sulla vitalità del panorama attuale. Renaissance sarà un grandioso appuntamento di grandi mostre, metamorfosi urbane, spettacoli, design, food, eventi inediti, a Lille dal 26 settembre 2015 al 17 gennaio 2016.
www.lille3000.com

Textifood, quando il cibo diventa tessuto
Che cos’hanno in comune un’arancia, un limone, un ananas, una banana, una noce di cocco, ma anche ortiche, alghe, funghi, caffè, riso, soia, mais, barbabietola, vino, birra, molluschi e crostacei… Possono essere mangiati, bevuti e…tessuti! E’ questo il tema di Textifood , la mostra creata da lille3000, per l’Expo di Milano 2015 al Palazzo delle Stelline, che si inserisce nell’ambito del programma di Citexpo, progetto ideato dal Padiglione Francia, in collaborazione con la Camera francese di commercio e industria in Italia (CFCII), l’Institut français Italia, Business France en Italie e Atout France. Realizzata con la collaborazione di creativi, designer e stilisti, presenta alcune fibre ricavate da specie vegetali, forte della lunga tradizione di eccellenza nel nel campo dei tessuti tecnici di Lille Métropole e della Regione Nord-Pas de Calais.
Così al Palazzo delle Stelline c’è da seguire un percorso espositivo unico: tessuti mai visti, spesso fibre ricavate da residui dei raccolti e scarti alimentari, capaci quindi di soddisfare le esigenze del mercato e di rispondere al bisogno di sostenibilità di un pianeta sempre più a rischio.
In mostra si vedono l’abito creato da Coralie Marabelle con ananas e banano e l’abito dell’artista Em Riem fatto con foglie di banano essiccate, l’ Orange Fiber ricavata dai residui della produzione industriale del succo di agrumi, biodegradabile e cosmetotessile (il tessuto in più idrata e nutre la pelle). E poi la fibra tessile ricavata dalla cellulosa delle alghe marine, la fibra di latte estratta dalla caseina (di latte andato a male) e molto simile alla lana, persino le fibre ricavate da batteri, lieviti e microrganismi che la stilista Suzanne Lee utilizza per i suoi lavori. E molte altre “scoperte tessili” nelle creazioni di Christine Phung, Design Percept, L’Herbe Rouge, A+Z design, Egide Paris, Eric Raisina, Nina Gautier, Gary Cass & Donna Franklin, Jonas Edvard…
Tra le molte curiosità di Textifood, il caravan di Meert, piccola cucina nomade dove lo chef Maxime Schelstraete fa scoprire la sua cucina “street-chic” come a Lille. E il “profumo tessuto” di Francis Kurkdjian , che ha tratto ispirazione da Leonardo da Vinci per creare una sorta di “sfumato floreale” nel chiostro del Palazzo delle Stelline, dove ci si ritrova immersi un vapori sottili che hanno il profumo dei vegetali di Textifood.
Padiglione Lille3000 al Palazzo delle Stelline, C.so Magenta 63- Milano, fino al 14 luglio , lun-sab 11-19




“All American the Diner”: il ristorante dove rivivere i meravigliosi anni ’50 di Happy Days

Nel vasto panorama di locali offerto da Milano, nasce in via Cassinis 33 – accanto alla stazione della metropolitana Rogoredo – “All American the Diner”, ristornate specializzato in hamburger e carne alla griglia, in perfetto stile americano.
Inaugurato il 29 aprile, All American the Diner si pone un obiettivo ambizioso e anche un po’ provocatorio: offrire “ciò che piace agli americani”.
Ideale per i giovani, per la famiglia e per gustose pause pranzo, il locale è unico nel suo genere, anche per degustare ottimi cocktails nel dopocena.
L’ambientazione è in perfetto stile americano anni ’50. Tutto ricorda quegli anni: i colori, le insegne, l’arredamento, l’auto d’epoca . Anche il personale di sala è ‘american’: dai barman con le bretelle a vista fino a deliziose cameriere sui pattini.
In origine, il ‘diner’ era un lungo lunch vagon situato lungo le strade più famose degli Usa, come la celebre route 66, a gestione famigliare. Proprio come gli italianissimi chioschi street food di Firenze. Gli ideatori di All American the Diner hanno saputo coniugare la loro origine toscana con la passione per gli States, offrendo alta qualità nei prodotti unita ad un’atmosfera americana.
Tutta la professionalità e l’arte del gusto tipicamente italiana la si ritrova nei piatti principali, come gli hamburger black angus, di chianina, bufalo e wagyulen tipo kobe. Per un pranzo veloce non mancano deliziosi sandwich e i mitici hot dogs, così come le french fries, chicken wings e onion rings. Il menù prevede anche delicate insalate e le tipiche cheesecake e apple pie.
Il locale organizza serate a tema, concerti, esibizioni di boogie-woogie e swing in più di trecento metri quadri disposti su due piani; una location davvero originale ed unica dove immergersi e farsi rapire dalla tipica atmosfera descritta nei telefilm americani, come quella tanto amata dai fans di “Happy Days”.

All American the Diner
Via Cassinis 33
347 372 9418




Il web sedotto dai RichKids: è la globalizzazione del lusso?

Teenagers facoltosi guadagnano migliaia di followers, facendo a gara per essere il più ricco

di Matteo Rolando – C’è qualcosa di cui vergognarsi nell’essere giovani, molto ricchi e nel pubblicare i propri selfie e fotografie sul web? Bisognerebbe chiederlo a loro, i RichKids, suddivisi in diversi gruppi con lo stesso comune denominatore: essere l’utente dei social network più ammirato. Per comprendere questo fenomeno virale che ha invaso la rete, bisogna guardare ad Instagram, un’applicazione gratuita che permette agli utenti di scattare foto e condividerle su Facebook, Foursquare, Tumblr, Flickr e altri social ancora. Sono i numeri a parlare: 150 milioni di utenti attivi ogni mese, da tutte le parti del globo. È in questo contesto, in Instagram, che stanno spopolando gruppi di teenagers facoltosi e molto spensierati, impegnati a spendere nel migliore dei modi il denaro di mamma e papà. Dal più generalista RichKids, che supera i 16.000 followers (seguaci) si passa per molti altri, RichkidsOfficial con 123.000 fans, RIchkidOfInstagram, RichKidsApp, RichKidsofIran, RichKidsOfEmirates e così via, passando di variante in variante, di paese in paese e mantenendo la stessa formula, grazie alla garanzia del Copyright. Il risultato? Un numero spropositato di consensi espressi in “Like”e di seguaci, che potrebbe essere stimato in oltre 200.000 persone. Post sott’occhio, una sola fotografia può superare due o tremila “likes”.
Ville faraoniche, yacht principeschi, partite di polo e auto di lusso sono oggetto di alcune, tra le tante fotografie e selfie di questi adolescenti, cresciuti a champagne e caviale. In tempi di crisi, quando predominano le sfumature del grigio, come insegna il titolo di un recente romanzo di grande successo, sono i RichKids a riempire di colori le pagine dei social network: i colori del lusso sfrenato delle loro vite dorate, che scavalcano le frontiere dell’antico riserbo dietro cui, in passato, si trinceravano alcune élite. Dando origine a un fenomeno “cross-class” e “cross-cultural”, trasversale a tutte le classi sociali e ai confini culturali, perché dietro i followers si celano i ceti sociali più disparati, e gente proveniente da tutti gli angoli del pianeta. E’ questa la nuova globalizzazione del lusso? Basta leggere i commenti ai post per capirlo. <Il tuo aereo privato è davvero così piccolo?>, chiede quella che immaginiamo come una spocchiosa ragazzina viziata all’amica, fotografata mentre sprofonda in un sedile in pelle beige, e guarda dall’oblò del suo jet privato. In un’altra fotografia, tre adolescenti squinternati, durante una festa, fanno a gara per svuotare una bottiglia magnum di champagne Don Perignon che potrebbe costare quanto un paio di stipendi del ceto medio:<Bravi, bravi, ve la state spassando>, prosa un fan. E ancora: orologi, vestiti, scarpe, borsette, trascendono la loro funzione per diventare oggetti di culto, e questione di vanto. <Siete dei mantenuti schifosi>,si arrabbia lapidario qualcun altro. A questo tipo di provocazioni rispondono granitici e omologati altri seguaci: <E’ tutta invidia>, oppure semplicemente <Solo tu puoi, tu sei gorgeous (ndr.spledido)!>, riferito a uno dei tanti protagonisti di questi selfie. Perché mai tanta ammirazione prevale? In fin dei conti questi figli di papà si godono una vita che non si sono guadagnati se non per diritto di nascita, come accadeva una volta agli aristocratici.
La pagina italiana RichKidsOfItaly, ahimé, è vuota e ancora in attesa di essere riempita. In compenso gli italiani si fanno strada e aumentano sempre più come seguaci nel mondo. Nel belpaese l’ostentazione della ricchezza è ancora considerata un peccato capitale e affonda le sue radici nell’ossimoro <sofferenza-redenzione>. Al contrario di quanto avviene nell’American Dream, il grande sogno di ogni americano, molto più spicciolo: fare fortuna. Non c’è dubbio che la prima matrice dei RichKids provenga da oltreoceano, come confermano i loro cameo scattati prevalentemente negli Stati Uniti, (su tutte domina Miami). Ma si tratta davvero di un’ostentazione fine a se stessa? Persone comuni riempiono ogni giorno i social network dei loro selfie, in ufficio, in auto, al ristorante con amici, e perfino mentre si lavano i denti, senza per questo essere accusati di ostentare, malgrado il loro narcisismo autoreferenziale. Forse perché sono rassicuranti immagini della “normalità”?
I nostalgici della nota rubrica <Ici la côte> tenuta fino a qualche tempo fa sul settimanale Vanity Fair dall’ereditiera Ljuba Rizzoli, oggi si possono consolare con Instagram, scivolando dalle cronache mondane del Principato di Monaco – quelle proposte dalla Signora Rizzoli, appunto – alle fotografie sfacciate e tout court dei RichKids. La prima guidava con devozione i suoi lettori nel mondo ovattato del jet set internazionale radunato nel Principato, con l’imbarazzo della scelta tra le famiglie più blasonate d’Europa, sceicchi arabi e stelle del cinema. Si respirava un’aria sfarzosa, arricchita da personaggi leggendari, come lo Scià di Persia, Grace Kelly, o Aristotele Onassis. A confronto, i ricchi teenagers che fanno tremare Instagram con le loro foto, impallidirebbero. Ma il passaggio generazionale ha l’irruenza di un fiume che sta per tracimare: dalla gradevole cronaca rosa della Rizzoli, alle fotografie impudenti di questi ragazzini sconosciuti ce n’é di differenza. Qui non si tratta più di Vip, ma solo di ricchezza fine a se stessa, scevra da altri contorni, come fama e successo. Il fine non giustifica i mezzi: <Il lusso è un privilegio da gustare a fuoco lento, non da sbattere in copertina>, chiosano i critici. Ma orologi costosi e gioielli, spiagge tropicali e auto sportive fanno sognare ed evadere dalle contingenze della loro quotidianità le migliaia di seguaci dei RichKids. Quindi, loro, dovrebbero vergognarsi?