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Milano food&wine festival per una tre giorni all’insegna del gusto

Trecento vini e 19 cuochi per una tre giorni di degustazioni e show-cooking all’insegna del gusto e della qualità.

Foto Bicchieri
Torna sabato 7 a lunedì 9 febbraio 2015, il MILANO FOOD&WINE FESTIVAL, evento dedicato ai grandi protagonisti del vino e della cucina d’autore. Sarà ancora una volta un imperdibile viaggio alla scoperta dei migliori prodotti e di alcuni fra i più interessanti cuochi italiani.
Saranno 300 i vini selezionati da Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano Wine Festival, evento che da oltre 20 anni è considerato da professionisti e appassionati punto di riferimento nel mondo del vino. Il pubblico potrà dunque godere di un’eccezionale panoramica sulla migliore produzione italiana e internazionale oltre ad avere il privilegio di incontrare e conoscere personalmente i produttori. E poiché non c’è nulla di più naturale che abbinare un buon vino a un piatto goloso, il programma gastronomico di quest’anno è più ricco che mai.

Foto dolci
Per tre giorni, a pranzo e a cena, 19 chef invitati da Paolo Marchi, ideatore del congresso internazionale di cucina e pasticceria d’autore Identità Golose si alterneranno presentando piatti ispirati al tema “Sapori e colori di Expo“ che potranno essere acquistati e gustati al ristorante del Festival.

 




Un arcobaleno di colori in giro per il mondo

Stanchi di affacciarvi alle finestre e vedere un cielo grigio neve, senza neppure avere la possibilità di inforcare gli sci e concedervi qualche discesa prima di rintanarvi in un caldo rifugio?

Per una vera e propria iniezione di colore, e si spera anche di buon umore, ecco cinque delle località più colorate del mondo dove concedervi un pausa corroborante dal grigiore cittadino. La selezione è di Hotels.com.

  • Italia – Riomaggiore
    Ammirare gli incantevoli panorami della costa ligure dal mare è una delle esperienze da provare una volta nella vita. In particolare Riomaggiore, con le sue case arroccate e coloratissime, è un’attrazione per i viaggiatori italiani e non solo.
    Per dormire il piccolo hotel Luna di Marzo – 3 stelle (a partire da €100 per camera a notte). L’albergo si trova nella frazione di Volastra e permette di godere di una vista privilegiata dall’alto sul panorama del Mar Ligure.
  • Italia – Burano Famosa in tutto il mondo per i suoi merletti, l’isola di Burano è un vero capolavoro anche per gli amanti dell’architettura grazie alle sue famose case vivacemente colorate. La tradizione vuole che siano state colorate dai pescatori per poterle riconoscere da lontano anche nei frequenti giorni di nebbia della stagione invernale.
    Per visitare la piccola isola di Burano e nello stesso tempo approfittare della magia della laguna veneta, si può scegliere un hotel a Venezia  e poi acquistare un tour in barca per raggiungere la cittadina dei merletti. Lo Starhotel Splendid Venice – 4 stelle (a partire da €150 per camera a notte), si trova nel centro del capoluogo veneto ed è l’ideale per un soggiorno tra le calli.
  • Tailandia – Pattaya Pattaya è la capitale tailandese del divertimento: locali, discoteche e bar sono infatti affollati dai turisti in cerca di una vacanza senza pensieri. Ad accrescere la sensazione di spensieratezza ci sono i tanti edifici colorati che animano le strade, rendendole un vero carnevale permanente. Direttamente sulla spiaggia di Pattaya, il Siam Bayshore – 4 stelle (a partire da €100 per camera a notte) dispone di una piscina scoperta ed un centro benessere e offre tutti i comfort per una vacanza di lusso.
  • Polonia – Breslavia Soprannominata la Venezia della Bassa Slesia per il suo sviluppo su isole collegate da oltre 100 ponti, la città di Breslavia è considerata una delle più colorate d’Europa. Case con i tetti spioventi e dai colori sgargianti meritano senza dubbio una visita da chi si trovi a trascorrere una vacanza in Polonia. Il Puro Hotel Wroclaw – 3 stelle (a partire da €52 per camera a notte) è un moderno hotel di design, a pochi passi dal centro della città.
  • Spagna – Juzcar L’Andalusia è conosciuta in tutto il mondo per le sue case di calce bianche, ma a tutto c’è un’eccezione: il paese di Juzcar, vicino a Malaga, ha infatti deciso nel 2011 di ridipingere tutte le case di azzurro, quando è stata scelta come location per il film dei Puffi. Diventata una formidabile attrazione turistica, il sindaco ha deciso di mantenere questo originale colore. Dormire in una delle casette azzurre di Juzcar è un’esperienza da provare! Come nel piccolo Hotel Bandolero – 2 stelle (a partire da €51 per camera a notte), una caratteristica struttura nella quale anche le camere sono coloratissime.




Acque minerali made in Italy alla conquista della Cina

Il primato italiano nel food&beverage passa anche dalle acque minerali tricolori che, come Acqua Sant’Anna, stanno attrezzandosi per partire alla conquista del mondo.  Acqua Sant’Anna, tra gli emblemi del made in Italy nel settore delle acque minerali, ha appena annunciato lo sbarco in Cina.

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Il marchio di Vinadio infatti ha infatti appena concluso due  importanti accordi di distribuzione diretta con le catene Metro e City Super (due tra le principali insegne della distribuzione in Cina) con cui punta entrare nelle case di un Paese come la Cina dove la crescita economica non è un lontano ricordo.

La Cina per Acqua Sant’Anna è una conquista fondamentale  grazie ad un ceto alto cinese in forte sviluppo, molto attento a prodotti “premium” provenienti dall’estero e dall’Italia in particolare, che diventano veri e propri status symbol. Non solo. Dopo l’abrogazione della legge sul blocco delle nascite, si prevede un baby boom: prodotti indicati per la dieta dei bambini, come l’Acqua Sant’Anna, diventano di primaria attenzione nei consumi delle famiglie cinesi. Il Governo centrale infine intende elevare gli standard qualitativi dei prodottialimentari, favorendo il consumo di alimenti e bevande con certificazioni e standard rigidi di produzione, come sono quelli europei.

Acqua Sant’Anna, leader del mercato acque minerali italiano, ha dunque dei plus importanti per il mercato del Dragone, perché riesce a rispondere al meglio alle esigenze del nuovo consumatore cinese, le famiglie in primis: caratteristiche organolettiche eccezionali in termini di leggerezza, residuo fisso e sodio ne fanno un’acqua indicata per la preparazione degli alimenti per i neonati.  Il prodotto risponde a rigidi controlli per la sicurezza alimentare ed è un esempio di quel made in Italy che da sempre attira l’attenzione dei consumatori internazionali.

 




TuttoGusto debutta alla cioccolateria Zaini di Milano

TuttoGusto, il nuovo punto di riferimento per tutti i provetti cuochi,  debutta a Milano con un lancio in grande stile presso Zaini Milano, cioccolateria e locale raffinato tutto da scoprire collocato tra le meraviglie architettoniche della Piazza meneghina più innovativa, Piazza Gae Aulenti, e i locali del fashion per eccellenza di Corso Como.

TuttoGusto 2in foto lo chef Tommaso Fara

TuttoGusto nasce dal successo di Marmiton, il sito di cucina numero uno in Francia ed entrambi sono  parte del gruppo Aufeminin “Volevo un sito capace di attrarre neofiti e appassionati, in grado di esaltare i valori della cucina genuina e allo stesso tempo di spiegare, passo dopo passo, le basi dei fornelli”  racconta a CosmoPeople Christophe Duhamel, cofondatore e direttore generale di Marmiton, per poi aggiungere “Dopo il successo ottenuto in Francia, ci è sembrato naturale portare il nostro progetto in Italia, un Paese che condivide con la Francia una forte passione per la gastronomia, e dove trovano terreno fertile i valori della condivisione, della gioia, dell’immediatezza e della semplicità applicati al cibo e alla cucina.” TuttoGusto nasce quindi per portare in Italia, il Paese dello slow food e del piacere per il cibo, la ricetta che ha fatto impazzire gli appassionati d’Oltralpe, adattandone i contenuti alla cultura  del nostro Paese.

Per Duhamel l’ingrediente fondamentale è il piacere di cucinare e di mangiare, e quindi di scoprire ogni giorno idee, notizie e sapori nuovi, cui si aggiunge il gusto per la condivisione e la convivialità. TuttoGusto, infatti, è concepito in modo da rendere semplice e divertente per ogni utente, lo “stare insieme” ad altri appassionati di buon cibo, condividendo ricette, scambiandosi consigli e scoprendo ogni giorno come e cosa cucinano gli altri. Il lancio da Zaini è stato l’emblema di questo nuovo stile in cucina.

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Nessuna innovazione astrusa e neppure accostamenti improbabili. ma uno showcooking alla portata di tutti, persino di chi come me cucina con buste di surgelati e insalata già pronta. Qualche ricetta semplice semplice, come i rotolini di marmellata coperti di cioccolato fuso il cui gusto è stato esaltato dalle scorze di agrumi biologici, da condividere con gli amici in allegria.Perché la cucina, a partire dai fornelli fino ad arrivare alle gambe sotto al tavolo, sia sempre un piacere. Per tutti.




Il Lago dei Cigni On Ice trasformerà il Teatro Arcimboldi in pista da ghiaccio. Ecco come

Per “Il Lago dei Cigni On Ice” dall’11 al 15 febbraio, il Teatro Arcimboldi di Milano si trasformerà in una pista di pattinaggio. Un evento unico nel suo genere portato in scena dalla compagnia australiana di pattinatori (ben 26!!!) The Immperial Ice Stars http://www.imperialicestars.com/swan-lake-on-ice A costo di disperdere un po’ la magia di una simile trasformazione, ecco spiegato come il palco del teatro Arcimboldi, in poche ore, si trasformerà in una grande pista di pattinaggio.

LA METAMORFOSI DEL PALCOSCENICO DEL TEATRO ARCIMBOLDI DI MILANO IN UNA GRANDE PISTA DI PATTINAGGIO

La trasformazione del palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi per “Il Lago dei Cigni On Ice” in una grande pista di pattinaggio che sarà parte del sorprendente spettacolo de Il Lago dei Cigni On Ice.

Per trasformare il palco di un teatro in una temporanea pista ghiacciata deve essere rispettata una tabella di lavoro rigorosa in modo che la pista sia pronta in tempo per l’orario delle prove alle ore 17.00.

Il lavoro, al Teatro Arcimboldi, inizia il giorno precedente lo spettacolo alle ore 7.00 del mattino, quando i tecnici arrivano in teatro e iniziano lo scarico di due tir di 14 mt. con l’aiuto di 18 tecnici locali.

Più nel dettaglio, l’allestimento della pista di pattinaggio al Teatro Arcimboldi di Milano, inizia con la realizzazione della base e dei bordi che sono fatti di legno impermeabile e compensato rinforzato. Sul palcoscenico del teatro viene costruita una sorta di vassoio gigantesco della dimensione di 16 mt. x 16 mt. La fase successiva è la più delicata: vanno posti 15 km di tubature all’interno dello spazio e collegati ai collettori che sono poi distribuiti attraverso la base del vassoio e fissati. E’ importante che la distribuzione delle tubature sia estremamente precisa perché, in caso contrario, delle sezioni della pista non si congeleranno.

Dopo aver completato il lavoro sul palcoscenico del Teatro Arcimboldi, i collettori vanno collegati alle unità di refrigerazione esterne al teatro e si comincia a riempire il sistema con una miscela di glicole (antigelo) e acqua.

Una volta che questa miscela inizia a circolare nei tubi la temperatura viene abbassata a -15 gradi. Per velocizzare il processo saranno prima poste 4 tonnellate di granella di ghiaccio, che faranno da base. Sopra a tale base fredda sarà dunque sparsa la miscela che verrà ghiacciata.

Si raggiunge questo punto intorno alle 18.00 del giorno precedente allo spettacolo.

Per tutta la notte e per tutto il giorno successivo (giorno di spettacolo) la pista di pattinaggio viene spruzzata ogni 15 minuti fino ad ottenere circa 7 centimetri di spessore che pesa 14 tonnellate. Si arriva così alle ore 15.00 del pomeriggio di spettacolo quando inizia la fase finale di preparazione della pista per ottenere una superficie completamente liscia per le prove e lo show, dopo solo 34 ore dall’inizio dell’allestimento.

La temperatura della superficie è costantemente monitorata giorno e notte per tutto il periodo di permanenza in teatro. Inoltre, sia durante l’intervallo che dopo ogni replica dello show, con acqua calda viene sciolto un primo strato di ghiaccio per poterlo ricreare assolutamente liscio: ciò è fondamentale per permettere ai pattinatori di esibirsi.




Un pensiero in un gioiello per San Valentino

Ormai manca poco. E’ iniziato il count down per la festa più romantica dell’anno. E’ bene quindi iniziare a pensare a come organizzarsi per vivere la giornata di San Valentino in modo strepitoso in coppia o, in caso di single incalliti nulla di male, anche gli amici vanno benissimo (anzi …gli amici spesso durano per tutta la vita). perché quindi non cogliere l’occasione per cercare di manifestare concretamente il proprio affetto?

Sul mercato le idee non mancano, ma per chi volesse proprio rendere speciale la giornata, un gioiello, come diceva un claim di qualche tempo fa, è per sempre. I diamanti vanno benissimo chiaro. Ma non manicano anche altre alternative alla portata di tutti i portagli.
Carlo pignatelli
Per i lui un must: gemelli che possono essere declinati con forme, mateirali e pietre diverse. Carlo Pignatelli ad esempio firma una vera e propria dichiarazione d’amore per San Valentino, perfetta per indossare i sentimenti con l’eleganza senza tempo della maison. E lo fa creando un paio di gemelli incisi a laser con una semplice frase personalizzabile, un nome o una data, capaci di riassumere le emozioni più profonde: 36 caratteri per rendere unico il proprio accessorio e creare un regalo indimenticabile, realizzabile sia in oro bianco che in metallo rodiato.Un pensiero ideale per rendere la festa degli innamorati il giorno d’amore perfetto.

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Tra le alternative possibili anche i gemelli della collezione Nuvolari Smart di Salvini possono rappresentare un’idea per celebrare la festa più dolce dell’anno. In questo caso si tratta di gioielli in argento con lapis e dettagli in diamanti. Un sogno da indossare.

F wish list febbraio Anello Salvini

Per una lei certo non c’è che l’imbarazzo della scelta. Per chi vuole stupire e punta a pronunciare la domanda più importante proprio a San Valentino, l’anello della collezione Daphne Love di Salvini. Un scelta senz’altro destinata a celebrare gli amori più importanti, quelli che promettono di brillare per sempre. L’anello è a forma di cuore in oro bianco con diamanti.

F febbraio orecchini CARLA PERRETTI foto

Chi invece non si sente ancora pronto alla fatidica domanda può sempre celebrare San valentino con altre due proposte che brillano e sono desitnate a stupire la propria lei. Gli orecchini chandelier firmanti da Carla Perretti placcati oro con gocce di corallo e quarzo fumé e il bracciale Salvini, collezione Minimal Fun, con cordino multigiro e charm cuore in oro rosa e diamante.F wish list braccialetto Salvini immagine




Il Piccolo Principe rivive al Teatro Barclays

Il Piccolo Principe è pronto a conquistare il Teatro Barclays di Milano. Dal 31 gennaio e fino a metà maggio ogni sabato e domenica mattina alle ore 10.30 adulti e bambini saranno condotti per mano nel meraviglioso mondo de “Il Piccolo Principe”.

Da un’idea di Chiara Noschese, che ne cura anche adattamento e regia, prende vita la rivisitazione teatrale de “Il Piccolo Principe”, testo autobiografico nato dalla penna di Antoine De Saint–Exupéry nel 1942 e pubblicato nel 1943. Considerato uno dei libri più letti al mondo, pur essendo semplice e adatto ai bambini, contiene in realtà tematiche complesse e offre piani di lettura differenti che partono dalla fiaba e dall’educazione sentimentale, per arrivare alla poesia fino alla psicologia e alla filosofia. Nonostante la sua ricchezza e molteplicità di argomentazioni è rivolto a tutti e la semplicità del linguaggio utilizzato esalta in pieno e rende chiaro il pensiero dell’autore.

Dal libro al teatro

L’autore Antoine De Saint-Exupéry, nello spettacolo è il pilota Antoine, qui interpretato dall’attore-cantante Gipeto, che è anche unico attore in scena. Tempo e luogo sono decontestualizzati ma entrando in sala riconosciamo un deserto, una stazione di servizio ormai da tempo abbandonata, bidoni, chiavi inglesi, pneumatici, oggetti funzionali al racconto, sullo sfondo un vecchio hangar e un uomo. Un uomo solo, perso, al limite delle proprie forze, un uomo dall’aspetto forte ma interiormente fragile e sopraffatto dalle prove della vita. Un uomo che ha sete, fame, è solo, ha paura e, come il Piccolo Principe, desidera tornare a casa. Una casa dove lo aspetta non una rosa ma probabilmente una donna, una famiglia.
Antoine e Il Piccolo Principe sono la stessa persona, un’unica cosa, lottano nelle difficoltà, nel deserto che altro non è che la solitudine interiore, e proprio quando si trovano in difficoltà fanno appello l’uno all’altro, imparando l’uno dall’altro.

Non è uno spettacolo didascalico, non intende facilitare l’apprendimento del testo, il suo scopo è far vivere al pubblico un’esperienza reale conducendolo dentro la storia e sollecitandolo con domande, suoni e immagini.

I valori indicati nel romanzo sono gli stessi dello spettacolo e sono da non dimenticare: godere della bellezza, prendersi cura dell’amore, coltivare l’amicizia, non perdere la speranza.

Il linguaggio, come anticipato, visti i tempi, è un linguaggio diverso, effetti sonori e giochi di luci, ci portano in un’altra dimensione, il lato poetico e filosofico sarà supportato da una comunicazione semplice e diretta così da tenere viva l’attenzione dei bambini.

«L’essenziale è invisibile agli occhi », dice la volpe. “Non si vede che con il cuore”

Il Piccolo Principe è fra le opere più celebri del XX secolo e tra le più vendute, attualmente è stato tradotto in 257 lingue e dialetti, e in numerose lingue esistono varie versioni del libro.

Chi difende le lingue rare, in via di scomparsa, utilizza la versione del Piccolo Principe come mezzo per la difesa della lingua. Il testo di Saint-Exupéry è stato pubblicato in lappone, tzigano o quechua.

Il Piccolo Principe è il testo ideale per l’insegnamento delle lingue ed è stato adottato nelle scuole di molti paesi, tra cui il Marocco e il Giappone, per lottare contro l’analfabetismo.

Essendo trascorsi ormai settanta anni dalla morte dell’autore, in Italia ogni opera di Antoine Saint-Exupéry, compreso Il Piccolo Principe, diventa di pubblico dominio.

Ogni editore italiano può ora pubblicare la sua versione di uno dei libri più venduti di tutti i tempi, stanno già uscendo infatti tantissime edizioni.

Poiché sono scaduti i diritti, arriva anche il film, naturalmente d’animazione. La regia è di Mark Osborne, che con John Stevenson aveva già diretto Kung Fu Panda per le Dreamworks nel 2008. Il film del Piccolo Principe uscirà in Francia nell’ottobre 2015 e in Italia nel gennaio 2016.

Prezzi dei biglietti

Bambini € 12
Adulti € 18
Nonni accompagnati da almeno un bambino € 15,50




Tilia, un ristorante bonsai tutto da scoprire all’ombra delle Dolomiti

A Dobbiaco, immerso nel paesaggio fatato dell’Alta Pusteria, c’è un minuscolo ristorante che vale la pena di scoprire. Una vera e propria perla all’ombra delle Tre Cime che potrebbe rivelarsi la scusa ideale per programmare qualche giorno di relax tra le nevi dell’Alta Pusteria.
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Tilia è un ristorante bonsai (5 tavoli con al massimo 20 coperti) da una stella Michelin strenuamente voluto, pensato e persino arredato da Chris Oberhammer, chef dalle origini alto-atesine e dall’esperienza francese, a Dobbiaco, una località che sembra uscita da un racconto di Hans Christian Andersen. Da Cortina basta un’oretta di macchina, una ventina di km (percorribili anche attraverso i circuiti dedicati allo sci di fondo che qui costituiscono una religione), per arrivare a Dobbiaco. Ma è tutto un altro mondo.
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Oberhammer infatti non ha puntato su grandi strutture per turisti dai portafogli gonfi né su locali alla moda per i vip di passaggio, ma su un posto in cui “il dialogo enogastronomico” con lo chef è il vero protagonista, immersi nello splendido contesto naturale delle Dolomiti. Le pareti di Tilia infatti costituite prevalentemente da grandi vetrate che permettono di godere (la struttura è in affitto dal comune di Dobbiaco fino al 2020), oltre che delle pietanza, anche delle montagne circostanti, non a caso dichiarate patrimonio dell’umanità.

Tilia punta a con il cliente attento ai sensi e ai sapori e non alle mode. Un ospite, più che un cliente, che come in una sala da pranzo privata si senta a suo agio nel dialogo con chef e sommelier. “Ho iniziato a pensare a una realtà dove fosse possibile costruire un dialogo con i clienti incentrato sull’enogastronomia quando, nel mio precedente ristorante, un ospite mi fece notare che la prestanza del personale da sala non era all’altezza dei piatti proposti. Ecco, in quel momento ho immaginato una realtà diversa, dove anche le dimensioni ridotte del locale aiutassero a sviluppare il dialogo” racconta Oberhammer che ha dato vita al sogno cinque anni fa. E l’esperimento funziona.

La carta è concentrata su percorsi degustativi mai banali che sposano innovazione e tradizione a partire dai 60 euro a persona. I prodotti chiaramente freschi, genuini e, quando si può legati, al territorio. La scelta non è illimitata ma accuratamente studiata e varia nel tempo. Lo stesso vale per la carta dei vini articolata su proposte che guardano con interesse ad un territorio ricco e tutto da valorizzare.




Mio: un nuovo city bar ai piedi del Duomo di Milano

Inaugurazione MioLunedì è stato inaugurato Mio, il nuovo city bar del Park Hyatt Milano con un’ospite davvero d’eccezione, la nuova 5oo firmata da Ron Arad e prodotta in serie limitata che celebra l’incontro tra l’iconico modello Fiat e uno dei designer più influenti al mondo nei campi dell’arte, del design e dell’architettura.

Il Mio sarà aperto dalla colazione al dopocena e si propone come destinazione per i pranzi del financial district di Milano, così come il luogo elettivo per l’aperitivo ad un passo dalla Galleria Vittorio Emanuele II e sotto le guglie del Duomo di Milano, nel cuore pulasante della città.

L’ambiente è formato da tre aree: la sala del banco bar, la sala dei legni e il bistrò. Il design del Mio è un omaggio alla grande tradizione tessile ed artigiana di Milano. Le trame tessili, così come tutti gli arredi e i complementi, sono stati realizzati su disegno dell’architetto in esclusiva per Park Hyatt Milano.




Vogue Eyewear Love Beat per vedere la vita attraverso occhiali rosa

Vogue Eyewear Love Beat è la nuova collezione firmata Vogue dedicata ad amicizia e amore. Una collezione fresca, femminile, giovane che si declina in tre modelli caratterizzati da uno stile glamour e allo stesso tempo audace, trendy, contemporaneo.

La collezione Vogue Eyewear Love Beat presenta tre modelli da sole in fibra di nylon, occhiali ultraleggeri e glamour pensati appositamente per la giovane donna Vogue Eyewear, che ama forme rinnovate e particolari accattivanti, come il luminoso dettaglio a forma di cuore applicato sul terminale delle aste. I colori dei tre modelli sono perfetti per soddisfare il gusto unico delle persone a cui vogliamo bene: ciliegia e rosa, petrolio e verde, oppure l’intramontabile nero.

Un occhio infine alla confezione creata apposta per la collezione Love Beat. L’occhiale infatti viene venduto (a 100 euro) insieme a una apposita borsa Vogue Eyewear dalle linee essenziali e contemporanee.