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Il Lago dei Cigni On Ice trasformerà il Teatro Arcimboldi in pista da ghiaccio. Ecco come

Per “Il Lago dei Cigni On Ice” dall’11 al 15 febbraio, il Teatro Arcimboldi di Milano si trasformerà in una pista di pattinaggio. Un evento unico nel suo genere portato in scena dalla compagnia australiana di pattinatori (ben 26!!!) The Immperial Ice Stars http://www.imperialicestars.com/swan-lake-on-ice A costo di disperdere un po’ la magia di una simile trasformazione, ecco spiegato come il palco del teatro Arcimboldi, in poche ore, si trasformerà in una grande pista di pattinaggio.

LA METAMORFOSI DEL PALCOSCENICO DEL TEATRO ARCIMBOLDI DI MILANO IN UNA GRANDE PISTA DI PATTINAGGIO

La trasformazione del palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi per “Il Lago dei Cigni On Ice” in una grande pista di pattinaggio che sarà parte del sorprendente spettacolo de Il Lago dei Cigni On Ice.

Per trasformare il palco di un teatro in una temporanea pista ghiacciata deve essere rispettata una tabella di lavoro rigorosa in modo che la pista sia pronta in tempo per l’orario delle prove alle ore 17.00.

Il lavoro, al Teatro Arcimboldi, inizia il giorno precedente lo spettacolo alle ore 7.00 del mattino, quando i tecnici arrivano in teatro e iniziano lo scarico di due tir di 14 mt. con l’aiuto di 18 tecnici locali.

Più nel dettaglio, l’allestimento della pista di pattinaggio al Teatro Arcimboldi di Milano, inizia con la realizzazione della base e dei bordi che sono fatti di legno impermeabile e compensato rinforzato. Sul palcoscenico del teatro viene costruita una sorta di vassoio gigantesco della dimensione di 16 mt. x 16 mt. La fase successiva è la più delicata: vanno posti 15 km di tubature all’interno dello spazio e collegati ai collettori che sono poi distribuiti attraverso la base del vassoio e fissati. E’ importante che la distribuzione delle tubature sia estremamente precisa perché, in caso contrario, delle sezioni della pista non si congeleranno.

Dopo aver completato il lavoro sul palcoscenico del Teatro Arcimboldi, i collettori vanno collegati alle unità di refrigerazione esterne al teatro e si comincia a riempire il sistema con una miscela di glicole (antigelo) e acqua.

Una volta che questa miscela inizia a circolare nei tubi la temperatura viene abbassata a -15 gradi. Per velocizzare il processo saranno prima poste 4 tonnellate di granella di ghiaccio, che faranno da base. Sopra a tale base fredda sarà dunque sparsa la miscela che verrà ghiacciata.

Si raggiunge questo punto intorno alle 18.00 del giorno precedente allo spettacolo.

Per tutta la notte e per tutto il giorno successivo (giorno di spettacolo) la pista di pattinaggio viene spruzzata ogni 15 minuti fino ad ottenere circa 7 centimetri di spessore che pesa 14 tonnellate. Si arriva così alle ore 15.00 del pomeriggio di spettacolo quando inizia la fase finale di preparazione della pista per ottenere una superficie completamente liscia per le prove e lo show, dopo solo 34 ore dall’inizio dell’allestimento.

La temperatura della superficie è costantemente monitorata giorno e notte per tutto il periodo di permanenza in teatro. Inoltre, sia durante l’intervallo che dopo ogni replica dello show, con acqua calda viene sciolto un primo strato di ghiaccio per poterlo ricreare assolutamente liscio: ciò è fondamentale per permettere ai pattinatori di esibirsi.




Un pensiero in un gioiello per San Valentino

Ormai manca poco. E’ iniziato il count down per la festa più romantica dell’anno. E’ bene quindi iniziare a pensare a come organizzarsi per vivere la giornata di San Valentino in modo strepitoso in coppia o, in caso di single incalliti nulla di male, anche gli amici vanno benissimo (anzi …gli amici spesso durano per tutta la vita). perché quindi non cogliere l’occasione per cercare di manifestare concretamente il proprio affetto?

Sul mercato le idee non mancano, ma per chi volesse proprio rendere speciale la giornata, un gioiello, come diceva un claim di qualche tempo fa, è per sempre. I diamanti vanno benissimo chiaro. Ma non manicano anche altre alternative alla portata di tutti i portagli.
Carlo pignatelli
Per i lui un must: gemelli che possono essere declinati con forme, mateirali e pietre diverse. Carlo Pignatelli ad esempio firma una vera e propria dichiarazione d’amore per San Valentino, perfetta per indossare i sentimenti con l’eleganza senza tempo della maison. E lo fa creando un paio di gemelli incisi a laser con una semplice frase personalizzabile, un nome o una data, capaci di riassumere le emozioni più profonde: 36 caratteri per rendere unico il proprio accessorio e creare un regalo indimenticabile, realizzabile sia in oro bianco che in metallo rodiato.Un pensiero ideale per rendere la festa degli innamorati il giorno d’amore perfetto.

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Tra le alternative possibili anche i gemelli della collezione Nuvolari Smart di Salvini possono rappresentare un’idea per celebrare la festa più dolce dell’anno. In questo caso si tratta di gioielli in argento con lapis e dettagli in diamanti. Un sogno da indossare.

F wish list febbraio Anello Salvini

Per una lei certo non c’è che l’imbarazzo della scelta. Per chi vuole stupire e punta a pronunciare la domanda più importante proprio a San Valentino, l’anello della collezione Daphne Love di Salvini. Un scelta senz’altro destinata a celebrare gli amori più importanti, quelli che promettono di brillare per sempre. L’anello è a forma di cuore in oro bianco con diamanti.

F febbraio orecchini CARLA PERRETTI foto

Chi invece non si sente ancora pronto alla fatidica domanda può sempre celebrare San valentino con altre due proposte che brillano e sono desitnate a stupire la propria lei. Gli orecchini chandelier firmanti da Carla Perretti placcati oro con gocce di corallo e quarzo fumé e il bracciale Salvini, collezione Minimal Fun, con cordino multigiro e charm cuore in oro rosa e diamante.F wish list braccialetto Salvini immagine




Il Piccolo Principe rivive al Teatro Barclays

Il Piccolo Principe è pronto a conquistare il Teatro Barclays di Milano. Dal 31 gennaio e fino a metà maggio ogni sabato e domenica mattina alle ore 10.30 adulti e bambini saranno condotti per mano nel meraviglioso mondo de “Il Piccolo Principe”.

Da un’idea di Chiara Noschese, che ne cura anche adattamento e regia, prende vita la rivisitazione teatrale de “Il Piccolo Principe”, testo autobiografico nato dalla penna di Antoine De Saint–Exupéry nel 1942 e pubblicato nel 1943. Considerato uno dei libri più letti al mondo, pur essendo semplice e adatto ai bambini, contiene in realtà tematiche complesse e offre piani di lettura differenti che partono dalla fiaba e dall’educazione sentimentale, per arrivare alla poesia fino alla psicologia e alla filosofia. Nonostante la sua ricchezza e molteplicità di argomentazioni è rivolto a tutti e la semplicità del linguaggio utilizzato esalta in pieno e rende chiaro il pensiero dell’autore.

Dal libro al teatro

L’autore Antoine De Saint-Exupéry, nello spettacolo è il pilota Antoine, qui interpretato dall’attore-cantante Gipeto, che è anche unico attore in scena. Tempo e luogo sono decontestualizzati ma entrando in sala riconosciamo un deserto, una stazione di servizio ormai da tempo abbandonata, bidoni, chiavi inglesi, pneumatici, oggetti funzionali al racconto, sullo sfondo un vecchio hangar e un uomo. Un uomo solo, perso, al limite delle proprie forze, un uomo dall’aspetto forte ma interiormente fragile e sopraffatto dalle prove della vita. Un uomo che ha sete, fame, è solo, ha paura e, come il Piccolo Principe, desidera tornare a casa. Una casa dove lo aspetta non una rosa ma probabilmente una donna, una famiglia.
Antoine e Il Piccolo Principe sono la stessa persona, un’unica cosa, lottano nelle difficoltà, nel deserto che altro non è che la solitudine interiore, e proprio quando si trovano in difficoltà fanno appello l’uno all’altro, imparando l’uno dall’altro.

Non è uno spettacolo didascalico, non intende facilitare l’apprendimento del testo, il suo scopo è far vivere al pubblico un’esperienza reale conducendolo dentro la storia e sollecitandolo con domande, suoni e immagini.

I valori indicati nel romanzo sono gli stessi dello spettacolo e sono da non dimenticare: godere della bellezza, prendersi cura dell’amore, coltivare l’amicizia, non perdere la speranza.

Il linguaggio, come anticipato, visti i tempi, è un linguaggio diverso, effetti sonori e giochi di luci, ci portano in un’altra dimensione, il lato poetico e filosofico sarà supportato da una comunicazione semplice e diretta così da tenere viva l’attenzione dei bambini.

«L’essenziale è invisibile agli occhi », dice la volpe. “Non si vede che con il cuore”

Il Piccolo Principe è fra le opere più celebri del XX secolo e tra le più vendute, attualmente è stato tradotto in 257 lingue e dialetti, e in numerose lingue esistono varie versioni del libro.

Chi difende le lingue rare, in via di scomparsa, utilizza la versione del Piccolo Principe come mezzo per la difesa della lingua. Il testo di Saint-Exupéry è stato pubblicato in lappone, tzigano o quechua.

Il Piccolo Principe è il testo ideale per l’insegnamento delle lingue ed è stato adottato nelle scuole di molti paesi, tra cui il Marocco e il Giappone, per lottare contro l’analfabetismo.

Essendo trascorsi ormai settanta anni dalla morte dell’autore, in Italia ogni opera di Antoine Saint-Exupéry, compreso Il Piccolo Principe, diventa di pubblico dominio.

Ogni editore italiano può ora pubblicare la sua versione di uno dei libri più venduti di tutti i tempi, stanno già uscendo infatti tantissime edizioni.

Poiché sono scaduti i diritti, arriva anche il film, naturalmente d’animazione. La regia è di Mark Osborne, che con John Stevenson aveva già diretto Kung Fu Panda per le Dreamworks nel 2008. Il film del Piccolo Principe uscirà in Francia nell’ottobre 2015 e in Italia nel gennaio 2016.

Prezzi dei biglietti

Bambini € 12
Adulti € 18
Nonni accompagnati da almeno un bambino € 15,50




Tilia, un ristorante bonsai tutto da scoprire all’ombra delle Dolomiti

A Dobbiaco, immerso nel paesaggio fatato dell’Alta Pusteria, c’è un minuscolo ristorante che vale la pena di scoprire. Una vera e propria perla all’ombra delle Tre Cime che potrebbe rivelarsi la scusa ideale per programmare qualche giorno di relax tra le nevi dell’Alta Pusteria.
Ristorante Tilia Foto 1
Tilia è un ristorante bonsai (5 tavoli con al massimo 20 coperti) da una stella Michelin strenuamente voluto, pensato e persino arredato da Chris Oberhammer, chef dalle origini alto-atesine e dall’esperienza francese, a Dobbiaco, una località che sembra uscita da un racconto di Hans Christian Andersen. Da Cortina basta un’oretta di macchina, una ventina di km (percorribili anche attraverso i circuiti dedicati allo sci di fondo che qui costituiscono una religione), per arrivare a Dobbiaco. Ma è tutto un altro mondo.
Ristorante Tilia foto 3
Oberhammer infatti non ha puntato su grandi strutture per turisti dai portafogli gonfi né su locali alla moda per i vip di passaggio, ma su un posto in cui “il dialogo enogastronomico” con lo chef è il vero protagonista, immersi nello splendido contesto naturale delle Dolomiti. Le pareti di Tilia infatti costituite prevalentemente da grandi vetrate che permettono di godere (la struttura è in affitto dal comune di Dobbiaco fino al 2020), oltre che delle pietanza, anche delle montagne circostanti, non a caso dichiarate patrimonio dell’umanità.

Tilia punta a con il cliente attento ai sensi e ai sapori e non alle mode. Un ospite, più che un cliente, che come in una sala da pranzo privata si senta a suo agio nel dialogo con chef e sommelier. “Ho iniziato a pensare a una realtà dove fosse possibile costruire un dialogo con i clienti incentrato sull’enogastronomia quando, nel mio precedente ristorante, un ospite mi fece notare che la prestanza del personale da sala non era all’altezza dei piatti proposti. Ecco, in quel momento ho immaginato una realtà diversa, dove anche le dimensioni ridotte del locale aiutassero a sviluppare il dialogo” racconta Oberhammer che ha dato vita al sogno cinque anni fa. E l’esperimento funziona.

La carta è concentrata su percorsi degustativi mai banali che sposano innovazione e tradizione a partire dai 60 euro a persona. I prodotti chiaramente freschi, genuini e, quando si può legati, al territorio. La scelta non è illimitata ma accuratamente studiata e varia nel tempo. Lo stesso vale per la carta dei vini articolata su proposte che guardano con interesse ad un territorio ricco e tutto da valorizzare.




Mio: un nuovo city bar ai piedi del Duomo di Milano

Inaugurazione MioLunedì è stato inaugurato Mio, il nuovo city bar del Park Hyatt Milano con un’ospite davvero d’eccezione, la nuova 5oo firmata da Ron Arad e prodotta in serie limitata che celebra l’incontro tra l’iconico modello Fiat e uno dei designer più influenti al mondo nei campi dell’arte, del design e dell’architettura.

Il Mio sarà aperto dalla colazione al dopocena e si propone come destinazione per i pranzi del financial district di Milano, così come il luogo elettivo per l’aperitivo ad un passo dalla Galleria Vittorio Emanuele II e sotto le guglie del Duomo di Milano, nel cuore pulasante della città.

L’ambiente è formato da tre aree: la sala del banco bar, la sala dei legni e il bistrò. Il design del Mio è un omaggio alla grande tradizione tessile ed artigiana di Milano. Le trame tessili, così come tutti gli arredi e i complementi, sono stati realizzati su disegno dell’architetto in esclusiva per Park Hyatt Milano.




Vogue Eyewear Love Beat per vedere la vita attraverso occhiali rosa

Vogue Eyewear Love Beat è la nuova collezione firmata Vogue dedicata ad amicizia e amore. Una collezione fresca, femminile, giovane che si declina in tre modelli caratterizzati da uno stile glamour e allo stesso tempo audace, trendy, contemporaneo.

La collezione Vogue Eyewear Love Beat presenta tre modelli da sole in fibra di nylon, occhiali ultraleggeri e glamour pensati appositamente per la giovane donna Vogue Eyewear, che ama forme rinnovate e particolari accattivanti, come il luminoso dettaglio a forma di cuore applicato sul terminale delle aste. I colori dei tre modelli sono perfetti per soddisfare il gusto unico delle persone a cui vogliamo bene: ciliegia e rosa, petrolio e verde, oppure l’intramontabile nero.

Un occhio infine alla confezione creata apposta per la collezione Love Beat. L’occhiale infatti viene venduto (a 100 euro) insieme a una apposita borsa Vogue Eyewear dalle linee essenziali e contemporanee.




La Scala in famiglia: cinque proposte per coinvolgere grandi e piccini

La Scala in Famiglia è un ciclo che comprende 5 concerti da camera che si svolgono la domenica pomeriggio dal 18 gennaio al 25 ottobre – oltre a una recita di balletto (Lo schiaccianoci) e a una recita di opera (Carmen). I ragazzi fino a 18 anni entrano gratuitamente se accompagnati da un adulto pagante e i prezzi dei biglietti vanno da 5 a 12 euro.

Da quest’anno i concerti saranno preceduti da un’introduzione alle musiche eseguite affidata a un attore: i protagonisti sono Antonio Albanese, Michele Nani e Giacomo Poretti (più noto come Giacomo di Aldo, Giovanni e Giacomo). Tutti i testi sono a cura di Franco Pulcini.

Il primo appuntamento, il 18 gennaio alle 16, vedrà i Cameristi della Scala impegnati nelle celeberrime “Quattro stagioni” di Vivaldi con la spalla dell’orchestra scaligera Francesco Manara nella brillante parte solistica e la presentazione di Antonio Albanese.

Il 25 gennaio i Virtuosi del Teatro alla Scala insieme alle prime parti scaligere Marco Zoni (flauto) e Fabien Thouand (oboe) eseguiranno di Antonio Vivaldi il concerto RV 428 “Il gardellino”, di Alessandro Marcello il Concerto per oboe in re minore, di Antonio Salieri il Concerto per flauto in do maggiore e di Leopold Mozart la Sinfonia dei giocattoli. Introdurrà Michele Nani.

Il 5 luglio i Percussionisti del Teatro alla Scala diretti da Loris Francesco Lenti presenteranno uno spettacolare programma contemporaneo con opere di Alan Hovhaness, Fabio Nuzzolese, Stefano Martinotti, dei percussionisti dell’Orchestra Cacciola, Lenti e Marchesini, di Maurizio Fabrizio e ancora di Loris Francesco Lenti, ben cinque delle quali in prima esecuzione assoluta. Le spiegherà al pubblico Giacomo Poretti.

Il programma del concerto del Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala diretto da Bruno
Casoni è ancora in via di definizione. L’introduzione sarà ancora di Giacomo Poretti.

L’ultimo concerto, il 25 ottobre, vedrà i Corni del Teatro alla Scala diretti da Angelo Sormani impegnati in una serie di trascrizioni da celebri pagine di Schubert, Gounod, Beethoven, Dvořák e Bruckner. Introdurrà Giacomo Poretti.




Simona Ventura cerca apiranti calciatori per Agon Channel

Simona Ventura, seleziona nuovi aspiranti calciatori per Leyton Orient, il talent-show sul calcio di Agon Channel, in onda ogni giovedì alle 21.00 su Agon Channel e che mette in palio un contratto di un anno con la squadra londinese del Leyton Orient.
Appuntamento lunedì 19 gennaio 2015, a partire dalle ore 9, presso lo Stadio Dei Marmi di Roma, ci sarà una selezione ufficiale di nuovi concorrenti per lo show Leyton Orient.
La conduttrice sarà affiancata dal campione del mondo Fulvio Collovati e dal direttore sportivo del Chiasso, Fabio Galante.




Francesco Facchinetti ospite d’onore di O.X.S. a Pitti Uomo

Francesco Facchinetti è stato l’ospite d’onore dello stand O.X.S. a Pitti Uomo. Il dj, cantante e conduttore televisivo ha accompagnato la presentazione della collezione autunno-inverno 2015/16 del brand e della capsule collection O.X.S. by Alle Tattoo.

L’artista che per anni ha fatto del suo corpo “un diario su cui scrivere” è stato lo special guest del debutto dello scarponcino-icona di O.X.S, il Frank, nell’inedita versione “tatuata” by Alle Tattoo, celebre tatuatore modenese detentore di quattro Guinnes World Record.

O.X.S. continua così a utilizzare forme alternative di comunicazione sperimentando  un modo di comunicare trasversale, universale e intenso quale il tatuaggio, da tempo un vero e proprio messaggio, oltre che un modo di essere, e legandosi a un artista simbolo dell’eccellenza italiana, come lo stesso brand.

 




Teatro alla Scala di Milano: al via la mostra per il centenario della nascita di Salvatore Fiume

Dal 15 gennaio al 20 aprile 2015, Il Museo Teatrale alla Scala di Milano ospita un’esposizione che celebra la figura dello scenografo Salvatore Fiume (1915-1997) di cui ricorre il centenario della nascita. Nel percorso verranno esposti costumi e figurini scelti fra quelli creati da Salvatore Fiume per le otto produzioni teatrali curate fra il 1952 e il 1967, oltre a un gruppo di opere prestate dalla Fondazione Salvatore Fiume.

Curata da Laura e Luciano Fiume, dalla Fondazione Salvatore Fiume e dal Museo Teatrale alla Scala la mostra, intitolata Fiume alla Scala, presenterà 36 opere – 10 costumi, 15 bozzetti, 9 dipinti , 2 disegni e 1 ceramica.

La mostra si sviluppa in tre sale: nella prima vengono esposti i 9 dipinti provenienti dalla collezione dei figli Laura e Luciano Fiume, nei quali figurano elementi architettonici a cui Fiume si è ispirato per la realizzazione di alcune scenografie per la Scala. Fra le 9 opere sono inclusi anche 4 bozzetti del 1992 per una edizione della Carmen, che non fu realizzata. Nelle bacheche saranno esposti i disegni dei figurini degli archivi del Teatro alla Scala relativi alle opere La vita breve di De Falla (1952) , Medea di Cherubini (1953) Nabucco di Verdi (1958) e Guglielmo Tell di Rossini (1959).

Sul ballatoio, alle spalle della prima sala espositiva, sarà esposto un costume disegnato da Fiume per Medea di Cherubini, che fu indossato da Maria Callas nel 1953, accanto a una scultura in ceramica realizzata da Fiume nello stesso anno.

Nella seconda e nella terza sala saranno in mostra gli altri 9 costumi tratti dalle medesime opere, e nelle bacheche i bozzetti di alcune scene che si riferiscono alle stesse opere dei costumi.