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Parole&Musica Academy, la scuola per i professionisti del canto e della musica di domani

di Giuliana Tonini – A Milano, in via Savona, c’è una scuola di eccellenza perfetta per chi ha la passione del canto e della musica, e per chi vuole farne la propria professione. È la Parole&Musica Academy a.p.s., fondata da Cristina Mascolo, Jose Mascolo e Lisa Cais.

La scuola mette a disposizione un’offerta di formazione a 360 gradi. Le discipline in cui può si può scegliere di cimentarsi sono davvero moltissime. Basta andare sul sito www.paroleemusica.net per farsi un’idea.

Si organizzano, ad esempio, oltre ai corsi base di tecnica e interpretazione di canto, corsi specialistici in canto lirico, canto e chitarra, canto e pianoforte, canto per performer di musical, canto in duetto, canto gospel, comportamento scenico.

Anche l’offerta formativa nell’ambito degli strumenti musicali è davvero molto ampia. Chi vuole, oltre agli strumenti più ‘classici’ come il pianoforte, la chitarra, il violino e la tromba, può imparare a suonare, ad esempio, l’ukulele, il banjo e la cornamusa.

Si può scegliere tra corsi individuali e collettivi, senza tralasciare i programmi appositamente dedicati ai bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Ci sono, inoltre, moduli mirati per professionisti che desiderano perfezionarsi e corsi di preparazione per chi deve affrontare provini o audizioni.

Tutti gli insegnanti sono professionisti di standing altamente qualificato.

Le iscrizioni sono aperte tutto l’anno. Parole&Musica Academy a.p.s. è davvero il posto giusto dove dedicarsi alle proprie passioni artistiche.

Informazioni e contatti:

Sede

Parole&Musica Academy a.p.s.

Via Savona 26, Milano

​Email info@paroleemusica.net

Tel. segreteria: 02.58114176 (dal lunedì al venerdì, h. 14:00 – 20:30)

​informazioni sui corsi di canto: 349.5955520

​Informazioni sui corsi di musica: 335.6460237

Sito internet www.paroleemusica.net




Miriam Prato: Rinnovare l’Antico

di Emanuele Domenico Vicini – Sabato 14 aprile 2018, negli spazi del Broletto di Pavia, in Piazza della Vittoria, si inaugura una nuova mostra di Miriam Prato, una delle più famose pittrici pavesi, ormai collezionata in molti musei del mondo.

Miriam Prato, che per anni ha diviso la sia vita tra la professione di restauratrice e l’arte della pittura, è una delle più interessanti espressioni di quel filone dell’arte contemporanea fondato sul recupero colto della tradizione, come punto di partenza per libere interpretazioni e affascinanti giochi compositivi.

Tramontati i grandi miti delle avanguardie che hanno popolato a fasi alterne molta parte del XX secolo, esauritasi la spinta propulsiva del concettualismo che tanto aveva animato lo scenario artistico del secondo Novecento, il ritorno alla manualità, il recupero di profonde competenze tecnico pittoriche di tradizione, la consapevolezza del valore dell’immagine nella sua sensorialità e comprensibilità sono le mete che molta arte si è posta negli ultimi decenni.

Cogliendo gli spunti più ricchi che il suo lavoro di restauratrice leha offerto, Miriam Prato opera sulle incisioni delle Cronache di Norimberga, o su artisti come Giovanni Battista Bracelli, o ancora su tavole di Albrecht Dürer; le riproporziona, ne estrapola, a volte, dettagli e le inonda di colore, le trasforma in fiumi di inebriante vitalità cromatica. I cieli si tingono di toni di arancio, di blu, di nero; le figure prendono vita, circondate da abiti luminosi, da dettagli sgargianti e inebriate dai colori del nuovo mondo nel quale Miriam li pone.

Il suo lavoro manifesta un complesso processo culturale, nella scelta delle opere da cui muovere, nella elaborazione delle relazioni tra forme e colori che vengono stesi sulla tela.

Al contempo, Miriam sa porsi con rara intelligenza ed eleganza sull’impervio crinale dell’arte di oggi. Le sue tele non sono soltanto esempi di colto citazionismo, non si limitano a dichiarare uno degli assunti della contemporaneità postmoderna, cioè che non esistono più distinzioni diacroniche o gerarchiche nell’intero bagaglio della tradizione artistica; esse sono il frutto di una profondissima competenza e conoscenza dell’arte antica e della grafica in particolare. Gli equilibri cromatici, le soluzioni e i tagli compositivi, i calibratissimi rapporti tra pieni e vuoti nascono dalla meditazione quotidiana sull’immagine antica.

Le scene dipinte di Miriam Prato ci invitano così a una passeggiata intellettuale, circondati dalla storia dell’incisione rinascimentale e moderna; ci accolgono in una sorta di città virtuale (soggetto tra i più frequentati dalla pittrice) dove ci confrontiamo con il passato, ne esorcizziamo la distanza e ce ne appropriamo nuovamente, ridisegnandone il valore metaforico, alla luce della complessità del nostro presente.




La Valtellina eroica: Casa Vinicola Nera

Simone, Stefano, Angela e il padre Pietro. Sono loro i protagonisti di una storia di una viticoltura “eroica” (il lavoro è totalmente manuale a causa della conformazione del territorio)  che affonda le proprie radici in Valtellina, alla fine dell’800 e per poi trovare il suo attuale assetto negli Anni 40: la “Casa Vinicola Nera”. Oggi, giunti alla quarta generazione di Nera che si sono succeduti in cantina e in vigna,, la “Casa Vinicola Nera” è ormai tra le realtà più conosciute sul territorio grazie a una produzione di qualità proveniente da 35 ettari di vigneto nelle zone della Sassella, Inferno, Grumello e Valgella. E Valtellina vuol dire Nebbiolo, fratello stretto del nebbiolo piemontese, che in Valtellina trova le sue condizioni ideali. “Negli ultimi anni abbiamo impiantato circa 10 ettari di nuovi vigneti, utilizzando tre cloni di Nebbiolo – Chiavennasca selezionati dalla Fondazione Dott. Piero Fojanini di Studi Superiori” racconta Simone Nera. Ma non solo.  In questa tanto piccola quanto meravigliosa valle, che si trova all’estremo nord della Lombardia, c’è spazio anche per la produzione di vini bianchi ottenuti dalla vinificazione in bianco delle uve di Nebbiolo, notoriamente a bacca rossa.

Saranno quindi vini bianchi, sebbene vinificati in bianco dalle uve del nebbiolo, le novità che presenterete al prossimo Vinitaly?
Alla manifestazione veronese presenteremo: l’IGT Alpi Retiche “La Novella” e l’IGT Alpi Retiche “Rezio” che, peraltro, sono prodotti dall’azienda da circa 30 anni. Questo ci fa capire che la voglia  di “sperimentare” qualcosa di diverso, utilizzando un vitigno conosciuto quasi esclusivamente per la produzione di vini rossi, ha radici consolidate. In particolare l’IGT Alpi Retiche “La Novella”, la cui annata 2017 sarà in commercio entro la fine di marzo, è ottenuto dalla vinificazione delle uve rosse dei vigneti valtellinesi, 50% Nebbiolo “Chiavennasca” e 50% Rossola, altro vitigno autoctono della Valtellina, a bacca rossa. Il vitigno Nebbiolo “Chiavennasca” conferisce a questo vino una notevole sapidità e una buona struttura al gusto, con profumi di frutti bianchi come ananas e banana, nonché una buona
longevità. La Rossola apporta invece un’acidità fresca accompagnata da sentori agrumati sia all’olfatto che al gusto.

Quali sono i vostri prodotti d’eccellenza?
L’azienda produce tutti i vini a denominazione di Valtellina: lo Sforzato di Valtellina D.O.C.G., i Valtellina Superiore D.O.C.G. con le varie sottozone Sassella, Inferno, Grumello, Valgella e le relative Riserve, il Rosso di Valtellina D.O.C. ed gli I.G.T. Terrazze Retiche di Sondrio Rosso, Bianco e Passito Rosso.  Le Riserve vengono prodotte con uve provenienti da vigneti storici monitorati da Stefano solamente nelle annate migliori.  Tra queste segnaliamo i due CRU: Valtellina Superiore D.O.C.G. Signorie Riserva che nasce da un vigneto nella sottozona Valgella sito nel comune di Chiuro ed il Valtellina Superiore D.O.C.G. Paradiso Riserva, che nasce invece da un vigneto nella sottozona Inferno sito a cavallo tra i comuni di Poggiridenti e Tresivio. Oltre ai vini segnaliamo le esclusive grappe ottenute dalle vinacce di uva Sassella, Inferno e Sforzato, e lo spumante Cuvee Caven metodo classico.

E l’ultima vendemmia?
Ottima. Abbiamo solo registrato un calo del 30% nella vinificazione, ma la qualità del 2017 è eccelsa.

Dove è possibile venirvi a trovare per provare le eccellenze della Valtellina?
Dal 2009 abbiamo aperto, presso le nostra cantine, direttamente sulla strada statale dello Stelvio, un Wine Bar ed un nuovo punto vendita aziendale, anche Corner Valtellina, dove è possibile degustare e conoscere i grandi vini Nera accompagnati dai prodotti tipici della Valtellina, quali i formaggi D.O.P. Bitto e Casera, la Bresaola di Valtellina I.G.P., i pizzoccheri e tutti gli altri sapori di questa ricca terra.




Vesna Pavan alla Biennale delle Nazioni

Vesna Pavan parteciperà all’esposizione BIENNALE DELLE NAZIONI (16-19 marzo) presso la Scuola Grande della Misericordia di Venezia con la collezione SKIN ciclo GALAXI. I lavori SKIN sono la messa in scena della figura umana come materia liquida. È colore colato, smaterializzato da qualsiasi supporto e cristallizzato in un attimo preciso del suo tempo di essiccazione.

La tecnica Skin è stata paragonata dai critici a quelle delle avanguardie degli anni Cinquanta: dalle tele cauterizzate di Alberto Burri al dripping di Pollock, fino all’Espressionismo Astratto degli squarci cromatici di Clyfford Still, a cui si aggiunge quel côté più pop, esclusivamente americano, di Claes Oldenburg o Robert Rauschenberg.

Vesna Pavan, figlia d’arte, nasce a Spilimbergo (PN), la prima mostra risale al 1992. La sua ricerca creativa unisce influenze orientali e un esuberante tocco contemporaneo. Design, moda e lifestyle si contaminano l’un l’altro nelle produzioni dell’artista. È fondatrice del Cromatismo Pavaniano e Ambasciatrice dell’Arte Italiana in Russia.

La Biennale delle nazioni è un evento organizzato da EA edizioni che ha l’obiettivo di valorizzare l’attività artistica e informare il mercato dell’arte odierna. È un meeting mondiale che avrà come protagoniste la pittura, la scultura e la grafica, dando spazio ad alcuni tra i migliori artisti contemporanei provenienti da diversi Paesi.

 

Informazioni sull’intera produzione artistica di Vesna sono disponibili sui siti www.vesnapavan.com e www.spaziom7.com
Biennale delle Nazioni (16-19 marzo 2018)
Scuola Grande della Misericordia
Sestiere Cannaregio 3599 – 30121 Venezia (VE)

 




La corte del gusto

di Angelo Collura – Alle porte di una metropoli come Milano si fermano tante cose, anche alcune testimonianze di un’epoca risalente ad oltre 200 anni fa.

Sicuramente degno di nota il ristorante Antica Posta a Corsico, dove i proprietari con un imponente lavoro di recupero hanno ridato splendore ad una delle 147 poste a cavallo della Lombardia.

Un cortile in stile lombardo, una vecchia mangiatoia e un abbeveratoio che richiamano alla mente un tempo lontano fanno da cornice ad un susseguirsi di piatti che soddisfano gli occhi ed il palato.

Lo sforzo è evidente, ma lo è soprattutto il risultato. Una cucina attenta a risaltare le tradizioni, un servizio impeccabile e preparato non solo sulle pietanze, ma anche sulla storia di un luogo così suggestivo.

Alla porte di una città proiettata al futuro, rimane un posto dove ritrovarsi con gusto.

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I volti che hanno cambiato la storia: Lady Be al Castello Visconteo di Pavia

di Emanuele Domenico ViciniLady Be, nome d’arte di Letizia Lanzarotti, dedica alla città di Pavia, nella cui provincia è nata e cresciuta, una mostra personale sui volti che hanno cambiato la storia.

L’artista pop, giovanissima ma già famosa in tutto il mondo (ha esposto a New York, Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Malta, Berlino, Barcellona, Londra, Düsseldorf) presenta 50 opere tutte realizzate con la tecnica di sua invenzione definita dai critici d’arte “mosaico contemporaneo”.

Sentivo la necessità di esporre a Pavia – dice Lady Becittà che mi ha dato tanto e in cui ho compiuto i miei studi. Ho realizzato la maggior parte delle opere esposte proprio per questa mostra. La mia tecnica consiste nel comporre mosaici, utilizzando come tessere oggetti di plastica di recupero di uso comune. Ognuno, avvicinandosi alle mie opere, potrà riconoscere penne, tappi, giocattoli, bottoni: mi piace l’idea di lanciare, con la mia tecnica, un messaggio forte per il recupero e la sostenibilità ambientale”.

Le opere di Lady Be vanno guardate da lontano, per godere della visione di insieme di un’immagine che sembra un dipinto e che, avvicinandosi passo passo, mostra tutta la sua matericità, la sua ruvidezza, la scabra complessità della sua superficie, nata dall’accostamento paziente e maniacale di piccoli oggetti, di frammenti del quotidiano, triturati dal consumo e dal tempo, che ritornano, loro malgrado, vivi, in un’opera d’arte.

La seconda vita della materia e delle cose è un tema ormai ben consolidato nella pratica artistica del Novecento e oltre, da Marcel Duchamp in avanti. Fa parte di quelle intuizioni che non invecchiano, che sanno adattarsi ai tempi e riescono a comunicare con forza in ogni epoca, soprattutto quando, come fa Lady Be, sono reinterpretate in una chiave pop attualissima.

Le star della modernità che Lady Be immortala sono colte nelle loro iconografie, o pose, più note, più divulgate, più commerciali; sono riconoscibili perché riprodotte così come siamo abituali a vederle. Così paiono perdere la loro individualità, la loro unicità umana, per trasformarsi in icone del loro tempo, un tempo che, come ogni atto comunicativo moderno, è infinitamente potente, ma infinitamente breve. L’Andy Warhol di Lady Be non è solo l’“uomo”: è la “persona” di uno dei più famosi autoritratti del pittore. Il Gesù della prima sala è il Gesù di Nazareth di Zeffirelli, interpretato da Robert Powell.

I colori flash che Lady Be usa, l’efficacissima intuizione stilistica di creare sfumature come successione di toni saturi, amplificano la comunicazione artistica e generano l’“effetto megafono”, specchio del nostro tempo.

Allo stesso tempo, la parcellizzazione molecolare dei frammenti riciclati nella superficie ci rivela a caducità inarrestabile dell’immagine, la fine imminente di un ciclo temporale che tutto travolge e travolgerà.

Molto efficace è naturalmente la collocazione delle opere di Lady Be a ridosso dei mosaici romanici: è facile intuire la relazione che si compie nei medesimi gesti di artisti che a centinaia di anni di distanza compiono lo stesso paziente lavoro e sanno passare con disinvoltura dal grande al piccolo, alla ricerca di una misura visibile della realtà.

Ancora più interessante forse però è la relazione che implicitamente si instaura tra i volti composti di frammenti di materia moderna e le sale del romanico pavese, musealizzate proprio per sottolineare il ruolo di quei materiali antichi. Essi sono frammenti del passato, da leggere per intuire la complessità della Storia.

Lady Be legge i frammenti del tempo presente, rivelandone immediatamente la caducità e l’ammaliante, ma drammatica instabilità.

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I volti che hanno cambiato la storia

11 marzo – 20 maggio 2018

Musei Civici – Castello Visconteo Viale XI Febbraio 35 – Pavia

Orario: Da martedì a domenica: ore 10 – 18 Sabato 19 maggio, apertura straordinaria anche dalle 21 alle 24, in occasione della Notte dei Musei.

Ingresso alla mostra con biglietto della sezione romanica (4 euro),
Gratuito fino a 26 anni e dai 70 anni, studenti universitari e soci ICOM.




Cartoomics: mondi paralleli in fiera

di Morgan Le Fay – Se, a partire dal prossimo venerdì fino a domenica, vi imbattete, per strada o in metropolitana, in Darth Vader, gli Avangers, Frodo o Lara Croft, state tranquilli: non siete in preda alle allucinazioni! È iniziato “Cartoomics”, l’appuntamento milanese dedicato a cinema, fumetti, giochi e collezionismo, che da ormai 25 anni richiama appassionati e curiosi di ogni età.

Proprio per festeggiare il quarto di secolo, l’edizione 2018 si prospetta ancora più ricca di eventi e novità: ben 45,000 metri quadrati allestiti nei padiglioni della Fiera Milano Rho ospitano incontri, mostre, gare e sfilate di cosplay, tornei, workshop, spettacoli interattivi… e tante novità. C’è solo l’imbarazzo della scelta!

Alle già numerose aree tematiche (editoria, cinema, action, fantascienza, fantasy, videogames), quest’anno sono stati aggiunti tre nuovi spazi: Horror, Western e Kids, quest’ultimo destinato ai bambini, che saranno coinvolti in tantissime attività, tra cui laboratori di tecnologia e robotica, giochi e creatività.

L’amatissima area Games offre oltre 1000 metri quadrati per i giochi da tavolo, di ruolo e di carte collezionabili, dove sono presentate le novità di settore e si può interagire con esperti e autori indipendenti.

Tra le novità più interessanti, il debutto di Cartoomics University, con vere e proprie lezioni di fumetto, cinema, musica, sceneggiatura, marketing e giornalismo, tenute da “mostri sacri” come Altan, Bruno Bozzetto, Silver, Maurizio Nichetti e molti altri (sarebbe davvero troppo lungo citarli tutti).

Fitto anche il calendario delle tavole rotonde e degli incontri con autori e disegnatori di fama internazionale, le anteprime di film, anime e videogiochi.

Ma anche se non siete fanatici di Star Wars, di Assasin’s Creed o di manga e desiderate semplicemente divertirvi e trascorrere una giornata diversa, vi piacerà anche soltanto ammirare i costumi dei cosplay, curiosare tra gli stand e farvi conquistare da un libro, un poster o un gadget che mai e poi mai avreste pensato di comprare… là fuori, nel mondo “normale”. Ma sappiatelo: una volta varcate le porte di Cartoomics, proprio come Alice in Wonderland, entrerete in un’altra dimensione, una realtà parallela, dove tutto diventa possibile, e dove anche voi non sarete più gli stessi!

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Cartoomics
9-10-11 marzo
Fiera Milano Rho
, h 9,30-19,30
Tutte le info su www.cartoomics.it




Pavia 14 marzo (3,14) – Pi greco, un mondo che non finisce

Per la seconda volta la città di Pavia festeggia il Pi greco. A promuovere l’evento l’Università degli Studi di Pavia in collaborazione con ARMT Milano (un’associazione di matematici no profit), l’Istituto Volta di Pavia, con il contributo dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Severi” di Roma. La manifestazione, nata da un progetto a cura di Valeria Ferrari e Dario Molinari, patrocinata dal Comune di Pavia, si avvale della collaborazione delle scuole del territorio, per incoraggiare lo studio della matematica in modo sinergico con altre discipline (umanistiche, artistiche, musicali,…).

Se nella scorsa edizione si è analizzato il Pi greco da un punto di vista geometrico, in omaggio alla figura del cerchio, l’edizione del 2018 lo analizzerà a partire dai suoi aspetti aritmetici e dalla sua natura di numero irrazionale trascendente, i cui decimali non finiscono mai. Da qui il titolo della manifestazione di quest’anno: “Pi greco un mondo che non finisce”

Le cifre di pi greco, infatti, hanno una progressione infinita: al momento ne sono state verificate 22.459.157.718.361, 9 trilioni (ossia 9mila miliardi) dopo la virgola in più rispetto al novembre 2016, quando un supercomputer con 24 dischi rigidi, ciascuno con 6 terabyte di memoria, ha completato l’arduo compito. Se dovessimo stampare questo numero occorrerebbe una biblioteca con diversi milioni di volumi, ciascuno con migliaia di pagine.

Molto fitto il programma degli appuntamenti. Si inizia la mattina, nell’Aula del ‘400 dell’Università degli Studi di Pavia, con una serie di conferenze curate dai dipartimenti di Matematica e di Fisica per spiegare l’importanza di questo inafferrabile numero, che da sempre affascina e risolve problemi, da quelli puramente geometrici ai test informatici. Nei suoi quasi 4000 anni di storia, scienziati illustri si sono occupati di determinarne il valore, di dargli un nome e infine di celebrarne la ricorrenza. Gli interventi di carattere divulgativo metteranno in luce la versatilità di questo numero nato nella geometria e ora elemento di base per misurare i fenomeni elettromagnetici e fondamentale in tutti gli ambiti scientifici. Sarà l’occasione poi per ricordare anche l’anniversario della nascita di Einstein.

L’istituto Volta, con il suo Liceo Artistico, svolgerà un ruolo importante proponendo due conferenze, in Santa Maria Gualtieri, dedicate al tema dell’infinito nella storia dell’arte antica e contemporanea. Negli spazi della chiesa verrà allestita anche una mostra intitolata “Infiniti”: il titolo vuole alludere al senso di ispirazione infinita dell’arte, poiché in fondo, sculture e quadri, come ha osservato Giorgio Agamben, non sono altro che frammenti provvisori di un processo immaginario infinito.

Il Liceo Artistico Volta, inoltre, parteciperà con “Pi come Poesia”; i ragazzi di alcune classi hanno studiato l’inseparabilità di matematica, filosofia e poesia sul tema dell’infinito, che da sempre provoca nell’uomo un’indomabile tensione tra affascinazione e horror vacui. I ragazzi hanno scelto, letto, riscritto e commentato testi che vanno da Epicuro a Giorgio Caproni, e che inanellano preziose scie da seguire per il nostro conforto. I testi e i pensieri che hanno generato prenderanno suono dalla bella voce dell’attore Mauro Ardemagni. Abbiamo voluto chiamare questa piccola maratona “Ai bordi dell’infinito”, chiedendo aiuto all’intramontabile lucidità di Fabrizio De André. Con la canzone Cantico dei drogatli, Noor El Hajjeh chiuderà il nostro contributo.

Anche la musica avrà il suo momento, con concerti e improvvisazioni sulla sequenza numerica di Pi greco, curati dal liceo musicale Cairoli.

Negli spazi aperti della piazza della Vittoria ci saranno laboratori di matematica e fisica promossi da studenti e docenti delle varie scuole pavesi, dalle primarie all’Università, che hanno aderito all’iniziativa.

A chiusura della giornata, due appuntamenti da non perdere in libreria: presso la libreria Delfino, alle 18,00, il fisico teorico Vincenzo Barone dialoga con Mauro Canfora sul suo ultimo saggio L’infinita curiosità. Breve viaggio nella fisica contemporanea; in parallelo presso la libreria Feltrinelli, il matematico Giovanni Filocamo presenta con Valeria Ferrari il suo libro La matematica è un’opera d’arte. Un tema ideale per sintetizzare lo spirito che anima e caratterizza il pi greco day.

 




B&B Day, una notte gratuita anche a casa di Montalbano

Il B&B day è una di quelle date da segnare in agenda da un anno con l’altro: si dorme due notti ma se ne paga soltanto in moltissime strutture italiane, compresa la casa del commissario Montalbano che in realtà è un bed and breakfast a Punta Secca, una piccola frazione marittima della città di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa (95 euro a notte la matrimoniale  vista mare),

Quest’anno il B&B day casca tra meno di un mese, il prossimo 10 marzo. In pratica se si prenota una camera il 10 marzo e almeno un’altra notte, la giornata del 10 marzo è gratuita. Meglio affrettarsi quindi per scoprire la struttura dei propri sogni e organizzarsi un week end di quasi primavera.

 

 




A Nizza per la battaglia dei fiori

Nizza si veste a festa per il suo 134° Carnevale dedicato al mondo dello spazio. Dal 17 febbraio al 3 marzo le sfilate dei carri, diurne e notturne, e la leggendaria battaglia dei fiori, sono un’occasione in più per scoprire la Costa Azzurra in un momento ideale grazie alla dolcezza del clima e alla luminosità del cielo che regalano magia agli scenari naturali e ai luoghi di cultura e artistici. Una pas

Sulla Piazza Massena (Place Masséna) di Nizza, i 17 carri allegorici, accompagnati da elementi di animazione, artisti di strada e gruppi musicali internazionali, propongono un vero e proprio viaggio iniziatico. Nella versione notturna (prevista di sabato e di martedì), l’illuminazione conferisce alla sfilata un che di magico e di fantasmagorico.  Da non perdere la battaglia dei fiori in cui sfilano 16 carri allestiti con splendide composizioni floreali che evidenziano il patrimonio floristico della regione(l’80% dei fiori utilizzati nella battaglia dei fiori è di origine locale). L’origine della battaglia dei fiori risale al 1876  quando l’evento ebbe luogo sulla leggendaria Promenade des Anglais grazie all’idea di Andriot Saëtone. All’inizio si trattava di un semplice omaggio floreale ai turisti che, già cento cinquant’anni fa, si riversavano  sulla Côte d’Azur per godere le clima mite e delle giornate di sole anche in inverno. Dal 2005 la battaglia dei fiori segue lo stesso tema delle sfilate dei carri allergici di Carnevale. Il 25 febbraio è poi in programma la parata nizzarda con il coinvolgimento della cittadinanza.

Tra gli appuntamenti da mettere in agenda quello del 2 marzo quando è previsto un pranzo di beneficenza gourmet  (Vira La Roda) per contribuire al sostengo dei giovani praticanti cuochi.