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Urban Tour, per scoprire i tesori nascosti di Milano

Un pomeriggio diverso alla scoperta delle meraviglie artistiche ed enologiche del nostro Paese. È questo quel che propone l’Urban Tour di Officine Turistiche di Milano: itinerari urbani accompagnati da una guida turistica pensati per abbinare arte, cultura e degustazioni caratterizzate da un tema o comunque mirate alla valorizzazione di un prodotto o di un territorio.

Per sabato 11 novembre, le Officine Turistiche di Milano hanno in serbo un programma d’eccezione:  il percorso guidato “Stazione Centrale, la Cattedrale del movimento”, e la degustazione, altrettanto guidata, di tre vini.  La Stazione  Centrale di Milano è troppo spesso ritenuta un semplice luogo di passaggio attraversato ma che racchiude in sé decenni di storia dove si fondono  passato e presente nel gioco incredibile delle sue architetture Nel tour è prevista una visita a Cascina Pozzobonelli, un tesoro nascosto attribuito al Bramante.Seguirà un “viaggio” con il Sauvignon per apprezzare le differenze stilistiche di tre vini prodotti con le stesse uve in tre Paesi diversi: Italia, Francia e Cile.

Gli itinerari su Milano sono quattro, per ora: ben due differenti percorsi portano alla scoperta del Liberty nel capoluogo Lombardo (in zona Porta Venezia il primo e in zona corso Magenta il sorprendente secondo  che porta alla ribalta il poco conosciuto “villino Maria Luisa” di via Tamburini); il tour legato alla Mediolaum romana e infine il percorso dedicato alla Stazione Centrale.

Passeggiando si scoprono le meraviglie di Milano raccontate da guide appassionate che non esitano a cogliere le occasioni che possono presentarsi nelle diverse occasioni di incontro come, aderendo all’invito di un residente, esplorare i magnifici cortili di Milano generalmente nascosti generalmente al pubblico. E al termine del percorso a piedi, in genere un paio d’ore alla portata di tutti, il viaggio continua come nelle migliori tradizioni italiane esaltando i sapori della tavola.

Il prezzo, 35 euro, non è propriamente economico ma li vale: i gruppi sono piccoli e l’iterazione con le diverse guide è garantita. e, d’altro canto, per una pizza e un cinema si spende uguale.




AMORE GIGANTE: le sfumature dell’anima umana secondo Gianna Nannini

Dopo il successo di Hitalia e Hitstory, la più famosa cantautrice rock italiana è pronta a conquistare di nuovo le vette delle classifiche discografiche con il suo nuovo album AMORE GIGANTE. Gianna Nannini esce oggi in tutti gli store, reali e virtuali, con il suo diciottesimo album di inediti per Sony Music. Un anno e mezzo di lavoro ha portato Gianna a comporre le quindici nuove coinvolgenti canzoni di questo album che rappresentano il viaggio più rock negli stati d’animo, un’autentica esplorazione emotiva con l’inconfondibile marchio Nannini.

Da Fenomenale, il primo singolo, fino a L’ultimo latin lover passando per la coinvolgente Piccoli particolari, ‘Amore gigante’ è potente ed essenziale senza lasciare un momento di tregua perché, canzone dopo canzone, verso dopo verso, diventa lo specchio di tutti noi. E’ il ‘cinemascope’ dell’anima e, ciak dopo ciak, si rivela un film in musica che “la Gianna” ha iniziato a scrivere prima ancora di pubblicare Hitalia con una squadra di grandi collaboratori.

Cinque colori diversi ed esclusivi di copertina per un disco gigante che esce in cd semplice e in versione deluxe, che comprende anche un secondo cd con il liveSotto la pioggia – Live a Verona”. Inoltre disponibile box superdeluxe in edizione limitata e numerata in esclusiva su Amazon dove oltre al doppio cd, ci saranno anche il vinile accompagnato da un book di 24 pagine, un block notes, una t-shirt esclusiva e una foto autografata.  Amore Gigante sarà disponibile anche in vinile nella versione classica oltre ad una declinazione “picture“, in edizione limitata e numerata.

INONDIAMO IL MONDO DI COLORI, INONDIAMO IL MONDO DI CANZONI

COPERTINA AMORE GIGANTE_preview

Amore gigante” verrà presentato a Roma sabato 28 alle ore 17.00 presso la Feltrinelli (via Appia Nuova 427) e a Milano domenica 29 alle ore 17.00 presso la Mondadori (Piazza Duomo 1).

Oltre all’anteprima di Rimini del 30 novembre, a dicembre Gianna terrà 4 concerti organizzati da F&P Group in collaborazione con David Zard presenta e Saludo Italia a Roma (2 dicembre), Milano (4 dicembre) e Firenze (6 e 7 dicembre).

Il 10 marzo prossimo la rocker partirà dall’Alte Oper di Francoforte per il suo nuovo tour che la vedrà protagonista sui palchi italiani e tedeschi più prestigiosi.

I biglietti per le nuove date di “Fenomenale il tour” sono già disponibili in pre – sale per il fan club, mentre saranno disponibili da giovedì 26 alle ore 11:00 su Ticketone (www.ticketone.it) e da lunedì 30 alle ore 11:00 in tutti i punti vendita abituali.

RTL 102.5 è radio partner ufficiale del tour.

Ecco le date del tour:

Rimini – 30 novembre 2017 (RDS Stadium) ANTEPRIMA

Roma – 2 dicembre 2017 (Palalottomatica)

Milano – 4 dicembre 2017 (Mediolanum Forum Assago)

Firenze – 6 -7 dicembre 2017

Frankfurt – 10 marzo 2018 (Aof)

Freiburg – 11 marzo2018 (Sick Arena)

Berlin – 14 marzo 2018 (Friedrichsstadtpalast)

Düsseldorf – 15 marzo 2018 (Mitsubishi Electric Halle)

Ludwigsburg – 17 marzo 2018 (Mhp Arena)

München – 18 marzo 2018 (Philarmonie)

Kempen – 20 marzo 2018 (Bigbox Allgau)

Hamburg – 21 marzo 2018 (Mehrtheater)

Bologna – 29 marzo 2018 (Unipol Arena)

Genova – 3 aprile 2018 (RDS Stadium)

Montichiari – 4 aprile 2018 (Pala George)

Conegliano (TV) – 6 aprile 2018 (Zoppas Arena)

Padova – 7 aprile 2018 (Kioene Arena)

Torino – 14 aprile 2018 (Pala Alpitour)

Bari – 18 aprile 2018 (Pala Florio)

Eboli (SA) – 19 aprile 2018 (Pala Sele)

Acireale (CT) – 21 aprile 2018 (Pal’Art Hotel)

ph. WAESPI




Alsazia, una destinazione gourmande

L’Alsazia con i suoi castelli arroccati sulle dolci colline come il medioevale Haut Koenigsbourg, la suggestiva Strasburgo, la natura selvaggia con le sue foreste infinite e una tradizione gourmande tutta da scoprire, si propone come ideale per i prossimi ponti e, per chi può,  anche per una vacanza anche più lunga.

Route des Vins d'Alsace--®Tristan VuanoCathédrale de Strasbourg-®IstockICE CATTIN @ Cattin

Punto di partenza? L’irresistibile Strada dei Vini, 120 chilometri che, da nord a sud, attraversano una campagna tappezzata di vitigni e pittoreschi villaggi a graticcio (a iniziare da Selestat nota anche per la Bibliothèque Humanist e da  Riquewihr con i suoi imponenti bastioni e il Dolder, un portale a graticcio del 1200 sormontato da una torre campanaria) e che portano a una destinazione che è prorio il caso di definire divina: i 50 Gran Cru. Qui è emozionante dove perdersi fra le stradine dei piccoli villaggi, scoprire nidi di cicogna (a Hunawihr, chiamato il villaggio delle cicogne, nidificano oltre 100 cicogne  che vivono prevalentemente nella zona gestita dal Centre de Reintroduction de Cigognes), entrare nei cortili dei produttori di vino e ascoltarli mentre declinano la poesia del proprio terroir: riesling, gewurztraminer, sylvaner, pinot noir… e poi, inevitabilmente, lasciarsi tentare e riempire i calici per cogliere l’anima e i segreti dei vini d’Alsazia. Proprietà e cantine vinicole del territorio propongono diverse occasioni di ospitalità e scoperta tra laboratori di degustazione, casinò del vino, degustazioni alla cieca, quiz sugli aromi.

Vignoble Rangen Thann-®AAA-MeyerVin et Vignoble-®Zvardon-Editions du SigneRiquewihr et son vignoble-®Tristan VuanoDétails Bibliothèque Humaniste - Sélestat-P-Mod Ville de Sélestat. (2)

Un buon inizio è il Domaine Cattin di Voegtlinshoffen affonda le sue radici addirittura la 18° secolo. Stabilitasi qui dal 1720 e proprietaria di circa 70 ettari di vigne, la famiglia Cattin costituisce una delle più grandi case vinicole alsaziane che lavora il proprio vigneto. Oggi, Anaïs e Jacques Cattin sono la 13° generazione di viticoltori con sede a Vœgtlinshoffen, sulle alture dei vigneti alsaziani, a pochi chilometri da Colmar, tra i borghi più suggestivi dell’Alsazia e con un mercatino di natale particolarmente pittoresco. Qui il visitatore si trova immerso nel mondo del domaine, con uno showroom che lascia vedere l’attività della cantina dietro una spettacolare vetrata. Ma il luogo sorprende soprattutto per il rooftop, con una vista a 360° sui vigneti. Uno spazio inedito che propone laboratori di degustazione a tema sui vini della proprietà e sugli abbinamenti piatti e vini.

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Détails Bibliothèque Humaniste - Sélestat-P-Mod Ville de Sélestat

Da non perdere poi:
Arthur Metz a Marlenheim – www.arthurmetz.com
Wolfberger a Eguisheim – www.wolfberger.com
Domaines Schlumberger a Guebwiller – www.domainesschlumberger.fr
Cave Vinicole di Cleebourg – www.cave.cleebourg.com
Domaine Dirler-Cadé – www.dirler-cade.com
Domaine du Bollenberg – www.bollenberg.com
Cave du Vieil Armand – www.cavevieilarmand.com
Domaine Klipfel a Barr – www.klipfel.com
Château de Riquewihr « Dopf & Irion » a Riquewihr – www.dopffirion.com

Sauna - Nature Spa - La Cheneaudière--®Jérome MondièreSpa - 5 Terres Hôtel à Barr-©Coralie Le Breton - Elles en parlentHall - 5 Terres Hôtel-®Serge Lohner 5 Terres Hôtel

Una buona base di partenza per esplorare il territorio è il Parc Hotel Obernai, struttura familiare iconica della Strada dei Vini d’Alsazia che ne prossimi mesi ha in serbo l’apertura di una sontuosa zona benessere il cui progetto è affidato allo studio SIEGRIST & CONSTANS. Un tempio del design contemporaneo, dai dettagli curati e dalle linee pure, che proporrà in particolare 1 piscina interna con 10 bacini, una piscina esterna infinity, 8 attività Spa, 3 saune, 2 hammam, 4 zone relax inedite, 5 spazi massaggio, un ristorante, un’area fitness e un innovativo boxing studio. Pensato come un viaggio iniziatico confidenziale, la piscina offrirà 10 diversi spaziatmosfera e 90 diverse attrazioni-acquatiche, che permetteranno agli ospiti di rilassarsi in un’acqua riscaldata a 33°, senza mai uscire dalla piscina. Vera rivoluzione, questo percorso balneo-sensoriale è un’esperienza unica. Lo spazio è dotato anche di 5 suites Spa dedicate al benessere, con sale di balneazione e grandi vetrate che offrono una splendida vista sul Massiccio dei Vosgi.
Per una dimensione più intima,  l’Hostellerie La Cheneaudière & Spa a Colroy-la Roche costituisce una struttura di charme in equilibrio perfetto tra la raffinatezza di un Relais et châteaux e l’autenticità della natura attorno.

Per maggiori informazioni:  www.france.fr e www.experience.alsace.com .

Chalet de marché de Noel-® Emmanuel VIVERGENoel +à Mulhouse-®Ville de MulhouseNoel +à Colmar-®OT Colmar




La violenza domestica è un problema di “tutti”

Così la scrittrice Palma Gallana invita i lettori alla presentazione del suo libro “Il prezzo delle ali”

di Matteo RolandoPalma Gallana è stata mia insegnante di russo tanti anni fa: perciò la rincontro con grande piacere per intervistarla alla pubblicazione del suo primo romanzo, “Il prezzo delle ali”, con cui esordisce nella narrativa italiana. La presentazione, organizzata in collaborazione con il Comune di Milano e il Rotary Club Milano Precotto San Michele, si terrà martedì 24 ottobre alle 18.00 a Palazzo Marino, (in piazza della Scala) e prevede anche la partecipazione di Telefono Donna Onlus. Il romanzo ha già ottenuto numerosi riconoscimenti: è primo nella sezione prosa al concorso internazionale “La finestra eterea” per cui sarà premiato a Cinisello Balsamo, a fine mese. Visto il suo successo e l’interesse dimostrato dal pubblico, l’opera è stata pubblicata con il logo e il patrocinio gratuito del comune di Forlì del Sannio (Molise), nel quale si è tenuta una prima cerimonia di premiazione. Quando incontro l’autrice per intervistarla mi sembra la stessa di tanti anni fa, piena di energia e volonterosa di diffondere un messaggio importante: <dalla violenza domestica si può e si deve uscire>.

Tre aggettivi per descrivere il tuo libro.

Rispondo citando i commenti di tre lettori: “angosciante ma non triste”, “bellissimo”, “da leggere”.

Come sei arrivata alla scrittura? Quali sono le tue precedenti esperienze editoriali?

Collaboro nell’editoria dal lontano 1993, quando neolaureata ho iniziato a scrivere manuali e dizionari per lo studio della lingua russa per la casa editrice A. Vallardi e a tutt’oggi continuo a progettare e curare testi per lo più dell’area linguistica. Alla scrittura creativa sono arrivata invece per via personale, non professionale, spinta dal desiderio di diffondere un messaggio importante, che mi tocca come donna e come madre, vale a dire quello che dalla violenza si può e si deve uscire.

Puoi fare una breve sinossi della trama del libro ?

Ilaria B. è una donna indipendente, laureata, stimata in ambito professionale madre di due bambine, che all’età di 45 anni, dopo aver subito per anni maltrattamenti familiari da parte del convivente, padre della secondogenita, all’ennesimo pestaggio si rende conto di dovere agire per «proteggersi e proteggere». Dopo cinque anni di vessazioni trova il coraggio di denunciare il compagno e con l’aiuto del centro antiviolenza e il sostegno di amiche, vince le sue paure, affronta un processo e riprende in mano la propria vita. La libertà tuttavia non è un regalo, ha un prezzo. Per conquistarla, Ilaria deve affrontare una dolorosa discesa negli inferi della propria sofferenza, di bambina picchiata e vittima di violenza assistita, sciogliere i nodi del passato e riportare alla luce il fil rouge di violenza che da almeno tre generazioni, come una maledizione ancestrale, incatena le donne della sua famiglia. Ilaria B., sarà colei che riuscirà a spezzare quelle catene, a liberare le proprie figlie, a risalire dal sommerso e a volare.

Pensando alla protagonista, Ilaria, ci sono elementi autobiografici che vi accomunano?

Ilaria non solo rispecchia il mio pensiero, ma racchiude anche il peggio e il meglio di me. Il peggio è rappresentato dalla sua incapacità di reagire, di prendere posizione di fronte alla violenza. Il meglio sono il suo coraggio e la sua forza che ad un certo punto irrompono e la portano a superare ogni cosa e a riscattarsi.

In merito al tema della violenza domestica sulle donne, “come si potrebbe intervenire efficacemente, oggi”?

Il fenomeno della violenza sulle donne, nel quale rientra la violenza domestica, è un problema di tutti, anche di chi non picchia la moglie, anzi ti dirò di più anche di chi la moglie non ce l’ha. Battute a parte, il fenomeno riguarda tutti, donne e uomini, giovani e anziani, perché in una famiglia in cui scatta la violenza, non solo c’è una donna in pericolo e un uomo che va fermato, ma spesso ci sono figli che assistono e che vanno messi al riparo affinché non acquisiscano modelli devianti che andranno a riprodurre poi da adulti. Quindi occorre intervenire su due piani, uno immediato e uno sul lungo termine: nell’immediato bisogna intervenire nelle situazioni in cui la violenza è in atto, per mettere in salvo le donne, e arginare il numero dei femminicidi che ricordiamolo in Italia sono stati 120 nel 2016 e non tendono a diminuire. Sul lungo termine, invece, occorre fare prevenzione, andando nelle scuole a formare i giovani, parlando ai nostri figli, che sono gli adulti di domani e come ci arriveranno al domani è anche responsabilità nostra. Se non abbiamo figli, parliamo ai nipoti. Se siamo insegnanti, parliamo ai nostri studenti. Tutti siamo coinvolti, nessuno escluso. Tutti possiamo dare il nostro contributo per diffondere la cultura del rispetto, perché amare significa prima di tutto rispettare, e laddove c’è rispetto non c’è violenza. Forse sono eccessivamente ottimista, ma questa è la direzione verso cui dobbiamo andare per contrastare la violenza.

Hai deciso di devolvere i proventi del libro in beneficenza alla Onlus SVS Donna Aiuta Donna, associazione di avvocati che affianca il centro antiviolenza SVS di Milano : cosa ti ha portato a questa scelta?

Il mio è un segno di riconoscenza nei loro confronti perché quando ho avuto bisogno, loro mi hanno aiutata. Molti centri antiviolenza, che costituiscono, ci tengo a sottolinearlo, il punto di riferimento principale per una donna vittima di violenza, purtroppo sono costretti a chiudere per mancanza di fondi, soprattutto dopo il recente taglio sociale. Quindi molto, se non tutto, è lasciato nelle mani del volontariato. Sono ben felice che il mio contributo, piccolo o grande che sia, andrà a sostegno degli importanti progetti di SVS DAD.

Perché la gente dovrebbe leggere il tuo libro?

Perché può piacere o non piacere, ma sicuramente non lascia indifferenti. Dalla storia di Ilaria si torna cambiati.

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Oltrepò Pavese, terra di sapori e di scenari da riscoprire

L’Oltrepò come terra di sapori  e di scenari da riscoprire: dalla spumante, il primo metodo classico prodotto in Italia fin dal 1865 al salame di Varzi fino alle cipolle di Breme, agli asparagi di Cilavegna e ai tartufi, in un’area che offre percorsi naturalistici, termali e artistici d’eccellenza.  È questo l’obiettivo che si propongono Terre d’Oltrepò, la  maggiore Cantina sociale della Lombardia, frutto della fusione delle Cantine Sociali di Broni e Casteggio, L’Associazione Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese, il Consorzio dei vini dell’Oltrepò Pavese e L’Enoteca Regionale della Lombardia in Oltrepò.

L’Oltrepò si estende tra Pavia, Alessandria e Piacenza è offre una grande varietà di paesaggi: dalla pianura con i campi a perdita d’occhio, alle colline ricoperte di vigne e per finire la alture coperte di boschi di acacie e querce. Terra di Bonarda, Buttafuoco, Casteggio, Pinot grigio, Pinot nero, Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese, l’Oltrepò si trova sul famoso 45° parallelo che ospita le maggiori terre viticole del mondo, a cominciare da quelle di Bordeaux.  Ma oltre vitigni (13.500 ettari di vigneto) in Oltrepò si può scoprire una terra paesaggisticamente interessante e ricca di storia, longobarda certo ma non solo. Secondo un’antica leggenda proprio tra i colli pavesi si era ritirato in fuga dagli intrighi dei palazzi londinesi, Edoardo II d’Inghilterra che proprio all’abazia benedettina di Sant’Alessandro di Butrio si dice abbia trascorso in totale isolamento gli ultimi anni della sua vita. Oggi, l’abbazia, circondata dai boschi, è costituita da tre piccole chiese intercomunicanti tra loro (Santa Maria, Sant’Alberto e Sant’Antonio) e offre una magnifica vista sulla natura circostante. Non è difficile immaginare come questo luogo incantato abbia potuto rappresentare un vero e proprio paradiso per esuli in fuga, ex capi di Stato compresi. Sono tanti i percorsi da scoprire in giornata o anche per un’intera vacanza: dalla strada per i vigneti da Stradella a Broni passando per San colombano e prevalentemente e in valle La Versa (un nome id certo evocativo per chiunque ami le bollicine), fino alle colline di Canneto pavese dove maturano le uve croatine (per il Bonarda) e le uve rosse per il Buttafuoco; all’itinerario del grande Fiume che si snoda lungo la zona rivierasca del Po da Voghera a Stradella passando per Lungavilla, patria della zucca Berrettina e del tartufi oltre che del Parco Palustre; al percorso ciclico dell’Alto Oltrepò che parte e finisce a Varzi toccando piccoli borghi ai confini di Liguria, Piemonte ed Emilia.

Il territorio si presta a una piena rinascita dei sensi come testimonia annualmente la manifestazione Oltrepò Oltregusto che per un intero fine settimana porta tra Broni e Stradella, patria terra di cantine e fisarmoniche, il meglio della cucina nazionale e internazionale invitando a riscoprire i prodotti del territorio in una veste che, senza dimenticare la tradizione, possa anche guardare al futuro

A iniziare da Claudio Sadler, titolare dell’omonimo ristorante milanese che proprio a Pavia ha mosso i primi passi da ristoratore rilevando nel 1982  la Locanda Vecchia Pavia. “Io e Oreste Corradi ci siamo prodigati per riportare questo locale in auge, era stato per anni una trattoria rinomata, ma dopo la sua trasformazione si era un po’ seduta. In un paio di anni l’abbiamo fatta rivivere, fino a che Oreste, dopo che io ero tornato a Milano nell’86, ha ottenuto al meritata stella Michelin, in parte mi sono sentito coinvolto, per aver portato a Pavia la stella Michelin, in un modo o nell’altro ho contribuito ai fondamentali per ottenere quel grande riconoscimento. Quindi la città e l’Oltrepò sono entrati nel mio sistema e ho iniziato a conoscere i suoi prodotti i vini e le tradizioni” racconta lo chef. Sadler ha voluto celebrare il legame con Pavia e l’Oltrepò rivisitando una ricetta della tradizione, la zuppa alla pavese.

Per Fabrizio Ferrari, chef a Unico, il legame “è di nascita e discendenza. La mia famiglia viene da un paesino a due km dal ponte di Spessa Po, Costa de’ Nobili che sino alla metà dell’800 era un tutt’uno con San Zenone al Po paese dei cuochi, di Gianni Brera e di ‘un certo’ Gualtiero Marchesi. Ci ritorno appena posso, è il mio luogo della memoria a cui sento di appartenere”. Anche per questo nella Carta di Unico c’è un menù degustazione denominato Pianariva “in onore al grande Gianni Brera, mio compaesano” su cui sono proposti i fondamentali della tradizione del basso pavese e comunque di tutto il territorio.

 

 




NASA – A Human Adventure: lo spazio è sempre più vicino

di Federico Poni – Tutti da piccoli abbiamo sognato di essere astronauti, chi più chi meno. Tutti volevamo prima o poi camminare sulla luna, schivare meteore all’interno della nostra navicella e fluttuare nel cosmo.

Non proprio tutti se lo son dimenticati!

Martedì 26 Settembre  è stata inaugurata la mostra “A Human Adventure”, un’esposizione che celebra le imprese dell’uomo nello spazio attraverso fotografie dei momenti più significative, video di repertorio, riproduzioni di parti di navicelle: una fruizione aperta a tutte le età.

I colori dominanti sono rosso e blu, come U.R.S.S. e U.S.A., le due potenze in gara per il dominio dell’universo durante la guerra fredda, le due nazioni che hanno contribuito alla conoscenzadell’oltre”, dell’ignoto.

L’accesso alla mostra è caratterizzato da una riproduzione della passerella di metallo che percorsero gli astronauti delle varie missioni Apollo per entrare nella cabina di comando.

Il tutto parte con i racconti di come era immaginata la stazione spaziale nelle varie epoche umane, dall’antico fino alla fantascienza, per poi arrivare alla realtà della Corsa allo Spazio tra i due colossi della Guerra Fredda, sempre in conflitto per avere il suprematismo tecnologico.

A fianco del modello dello Sputnik, il primo satellite artificiale mandato in orbita dall’URSS circa 60 anni fa, si trovano le storie dei due uomini che per primi andarono nello spazio, il sovietico Jury Gagarin e lo statunitense Alan Shepard: con questo preludio si aprono le porte a cimeli spaziali, riproduzioni (e originali) di razzi e shuttle che hanno sorvolato l’atmosfera, come il modulo di comando dell’Apollo o le capsule da trasporto Mercury e Geminy ma anche vari abbigliamenti per le diverse tipologie di missione.

Chi non vuole chiudere nel cassetto il sogno dello spazio potrà sperimentare una simulazione di volo a “bordo” del Mercury Liberty Bell 7. Il “G-Force – Astronaut Trainer” genera forza di gravità simulando la partenza, il volo sopra l’atmosfera e infine l’atterraggio: provare l’illusione di volare nello spazio è roba per tutti.

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NASA – A Human Adventure è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19:30 fino al 4 marzo 2018 presso lo Spazio Ventura XV, in via Giovanni Ventura 15 a Milano.




Spumante Garda Doc alla conquista del mondo

Cosa fanno 10 denominazioni di eccellenza – Valtènesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valdadige, Valpolicella, Durello e Soave – riunite in un unico brand? Spumante Garda Doc è la risposta, il nuovo ambizioso e innovativo progetto del Consorzio Garda Doc.

Non si tratta di semplici bollicine ma di un vero e proprio programma strategico di valorizzazione di eccellenze Made in Italy. “La scelta del Consorzio – spiega Carlo Alberto Panont direttore del Consorzio Garda Doc – è stata quella di valorizzare un brand già affermato, Garda, facendolo diventare un vino di successo, individuando nella tipologia spumante il vino in grado di aggiungere altro valore economico e commerciale alle produzioni tradizionali delle dieci denominazioni”.

Lo Spumante Garda Doc è prodotto nel grande anfiteatro naturale del Benaco, dalle sapienti mani di produttori capaci di esprimere al meglio l’importante variabilità ampelografica delle dieci denominazioni che compongono la Doc Garda. Il progetto punta a portare la produzione di spumante dalle attuali 7 milioni di bottiglie a 20 milioni entro il 2020, utilizzando come trampolino di lancio le sponde del Benaco, meta di turisti da tutto il mondo, fino a conquistare i mercati esteri.

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L’ambizioso progetto è stato presentato in occasione della ventunesima edizione del Festivaletteratura di Mantova, con il lancio in edizione limitata del Garda Doc Collezione Brut 2016. “Non c’è alcuna differenza tra bottiglie di vino e libri – dice Paolo Polettini del comitato organizzatore del Festivaletteratura – entrambi raccontano una storia”. Ed è vero! Spumante Garda Doc racconta la storia del suo territorio, una zona tanto cara, fin dall’antichità, a poeti e scrittori come Catullo, Virgilio, Dante, Carducci, Goethe e Stendhal, specchio di una traduzione millenaria e di grande cultura. Sorseggiando un calice di Garda Doc si assaporano i valori simbolo del
Lago di Garda: divertimento, stile di vita, convivialità, cultura e bellezza.




Si ride e si pensa con “Chi m’ha visto”

In attesa dei capolavori della Mostra del Cinema di Venezia, in corso proprio in questi giorni, prepariamoci a ridere e a riflettere con il film italiano “Chi m’ha visto”, con Pierfrancesco Favino e Giuseppe Fiorello, regia di Alessandro Pondi, nelle sale dal 28 settembre. Un film che riporta al gusto della commedia all’italiana degli anni ’60 dei Maestri Mario Monicelli, Dino Risi e Luigi Comencini.

La pellicola, ispirata a un fatto vero, è ambientata nella Puglia dei giorni nostri e racconta la storia rocambolesca, comica e grottesca di Martino Piccione, chitarrista di grande talento che collabora con tutte le più grandi star della musica leggera italiana. Peccato però che nessuno si accorga di lui, perché l’attenzione del pubblico è tutta rivolta al cantante famoso di turno. D’altra parte il mondo dello spettacolo è così: non conta quanto vali, conta quanto appari e proprio in nome di una esagerata ed effimera apparenza, si finisce per dimenticare la sostanza delle cose. Tutte le volte che Martino ritorna a casa nel suo paesino in Puglia, deve subire le ironie dei suoi concittadini che lo sfottono per la sua ossessione di diventare un musicista famoso. Con l’aiuto del suo migliore amico Peppino, un “cowboy di paese” con pochi grilli per la testa, Martino decide di mettere in atto un piano strampalato per attirare finalmente l’attenzione mediatica su di sé: organizza la propria sparizione. Le conseguenze di questo gesto estremo sono del tutto inaspettate.

Il film rappresenta il debutto alla regia di Alessandro Pondi, scrittore e sceneggiatore che per il cinema ha firmato pellicole come “K il bandito” di Martin Donovan, “Litium Cospiracy” di Davide Marengo, “Mio papà” di Giulio Base, “Poli Opposti”, “Natale a Beverly Hills” e “Natale in Sud Africa”.

Oltre ai protagonisti Pierfrancesco Favino e Giuseppe Fiorello, il cast del film è di tutto rispetto: Mariela Garriga, Dino Abbrescia, Sabrina Impacciatore, insieme a tantissimi altri ospiti sorprendenti, eccezionalmente in prestito al cinema per l’occasione.

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IO di Gianna Nannini è la hit dell’estate 2017

L’estate 2017 ha una splendida e energica colonna sonora: IO, il tormentone estivo di Gianna Nannini, riproposto in una nuovissima versione. Il brano sarà disponibile da oggi, 16 giugno, su tutte le piattaforme digitali in download e streaming, completamente riarrangiato, grazie a un sound innovativo, per accompagnarci durante le vacanze.

Ma Gianna è inarrestabile! Dopo lo strepitoso successo di pubblico e critica del tour europeo nella prima parte dell’anno, la rocker è ora impegnata nella definizione degli ultimi dettagli del nuovo disco di inediti che uscirà il 27 ottobre prossimo.

Nel frattempo è già iniziata la caccia al biglietto per i tre concerti che si terranno a fine 2017: il 2 dicembre a Roma (Palalottomatica), il 4 dicembre a Milano (Mediolanum Forum) e il 6 dicembre a Firenze (Nelson Mandela Forum).




In Expo si vola con il Festival del Volo

di EXPerience Milano 2017. Per la tre giorni dedicata al volo non mancheranno  appassionanti gare aerostatiche, voli frenati in coloratissime mongolfiere ad aria calda e i maestosi palloni a gas, piper, alianti, enormi aquiloni fino ai 18 metri dalle forme più svariate, i laboratori, i “bubble football”, i droni, le esposizioni di aeromobili, i simulatori di volo, oltre al corollario enogastronomico e alla sfilata di auto d’epoca.  Non solo. Il 2 giugno alle 18.00, il Festival  del Volo ospiterà Davide Van De Sfroos.

Da segnalare poi la mostra che illustra la storia del volo, dall’aerostatica alle donne nello spazio, che in uno dei tre giorni di kermesse vedrà la partecipazione di un astronauta italiano di fama mondiale.  La mostra storica illustrerà un viaggio meraviglioso, ripercorrendo gli scenari incantevoli delle prime esplorazioni, dal primo  volo organizzato dai fratelli Montgolfier, ai fantascientifici ed entusiasmanti racconti di Jules Verne, fino alle incredibili imprese dei giorni nostri, con il giro del mondo in pallone senza scalo di Bertrand Piccard.

Cuore dell’esposizione sarà la sezione legata alla storia dei “giganti più leggeri dell’aria”, con antichi oggetti esclusivi provenienti da collezioni private. La rassegna verrà organizzata in collaborazione con i principali musei aeronautici italiani come Volandia, Vigna di Valle, Museo Caproni di Trento e con altre “raccolte”, dal Vittoriale all’Aeronautica Militare. Saranno esposti inoltre quadri, stampe d’epoca, suppellettili di fine Settecento ispirate alla moda “au ballon” e la più completa collezione italiana di medaglie con soggetti aerostatici.