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“2 Donna in Fuga”: Iva Zanicchi e Marisa Laurito

Marisa Laurito e Iva Zanicchi insieme per “2 Donna in Fuga“, uno spettacolo tutto da ridere in scena al Teatro Nuovo di Milano fino al 28 gennaio.
“2 Donne in Fuga” è tratto da “Le fuggitive” di Pierre Palmade e Christophe Duthuron, con l’adattamento di Mario Scaletta e la regia di Nicasio Anzelmo.

Due donne si incontrano di notte su una strada statale mentre fanno l’autostop. Entrambe fuggono dalla loro vita, Margherita da 30 anni di vita di
casalinga, moglie e madre repressa, Claude dalla casa di riposo i GLADIOLI dove il figlio l’ha parcheggiata dopo la morte del marito. È l’ inizio di un’avventura che vede le due donne viaggiare in autostop, interpretando una commedia dalle battute felici che non sono mai fini a se stesse ma servono a costruire con ironia i caratteri diversissimi delle due donne. Ogni scena aggiunge un tassello alla vita e alla psicologia delle due protagoniste mostrando allo spettatore il nascere di una vera amicizia.

Una commedia divertente e che induce alla riflessione. Marisa Laurito in scena è una forza della natura. Molto naturale Iva Zanichi che non perde una battuta e rende verosimile un personaggio così complesso.




Lorella Cuccarini è La Regina di Ghiaccio

Lorella Cuccarini è LA REGINA DI GHIACCIO. Il musical, ideato e diretto da Maurizio Colombi e ispirato alla fiaba persiana da cui nacque la Turandot di Giacomo Puccini, ha debuttato al Teatro Arcimboldi di Milano dove rimarrà in scena fino al 10 dicembre prima di proseguire il tour nazionale, tra l’altro, al Teatro Auditorium di Cassano Magnago (12-13 dicembre), al Teatro Brancaccio di Roma (20 dicembre-7 gennaio) e all’Europauditorium  di Bologna il 13 e 14 gennaio.

Un cast artistico formato da venti performer fra attori, cantanti, ballerini, acrobati affianca Lorella Cuccarini.  La produzione è firmata da Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, per Viola Produzioni  e annovera nel cast creativo: Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari per le musiche, Giulio Nannini per i testi, Alessandro Chiti per le scenografie, Francesca Grossi per i costumi, Alessio De Simone per il disegno luci, Emanuele Carlucci per il disegno suono, Rita Pivano per le coreografie. La musica originale, composta da 18 emozionanti brani musicali, arrangiata e diretta da Davide Magnabosco, mantiene dei riferimenti melodici ad alcune tra le più famose arie di Puccini
Lorella Cuccarini interpreta il ruolo di una crudele e malefica regina, vittima di un incantesimo che le ha reso il cuore di ghiaccio. Nel regno della regina di ghiaccio gli uomini sono costretti ad indossare una maschera per non incrociare lo sguardo regale. Solo colui che sarà in grado di risolvere tre enigmi potrà averla in sposa. Lo spettacolo, adatto per tutta la famiglia, vede un susseguirsi di sorprese ed effetti speciali.

 

 




Riccardo Rossi si racconta a teatro

Riccardo Rossi porta a teatro il mondo visto da Rossi nel monologo  “Rossi che più Rossi non si può”  in scena da stasera fino al 3 dicembre al Teatro Leonardo di Milano. “Più Rossi non si può” è uno spettacolo scritto da Alberto Di Risio  e si propone come un viaggio tra aneddoti, personaggi e situazioni.

L’attore romano, volto al cinema e in tv (ieri in “College” oggi con “Fuochi e Fiamme” e “I miei vinili”), ripercorre vent’anni di carriera, offrendo in carrellata di ritratti di persone e di situazioni analizzate da  un punto di vista assolutamente dissacrante: dalle scuole elementari,la cosiddetta età dell’innocenza con tutti i “traumi” che l’accompagna (scarpe ortopediche, pantaloni conti e vestiti da Zorro fatti in casa a confronto con i scintilla ti costumi degli amici usciti se non da un sarto almeno da un supermercato), all’adolescenza con i primi falliti approcci all’altro sesso, fino alla soglia  dei 50 anni tra timori ipocondriaci e voglia di giovinezza. Sardonico e dissacrante Riccardo Rossi dipinge un quando della quotidianità che, se visto con gli occhi dello stesso attore, diventa grottesco ma in fondo non innaturale.

DOVE COME E A QUANTO – “Rossi che più Rossi non si può”
Dal 28 novembre al 3 dicembre. Teatro Leonardo. Via Ampère 1. Biglietti da 12 euro.




Pippo Franco è Brancaleone

Pippo Franco debutta in Brancaleone al Teatro San Babila di Milano dove rimarrà va in scena fino al 3 dicembre. La commedia ispirata al cult di Mario Monicelli presenta una esilarante messa in scena ricca di colpi di scena e di sorprese al limite del grottesco dove, tra divertimento e risate, non mancano i momenti di riflessione.
Brancaleone, interpretato da Pippo Franco, di ritorno dalle Crociate in Terra Santa,  chiede ospitalità a un clerico eremita, uomo colto ed esperto cerusico al servizio del Vescovo di Trani. Brancaleone, pur non avendo mai perso il suo senso dell’ironia con cui affronta la sua esasperata esistenza, è in preda ad una crisi suicida: nella sua ultima battaglia si è finto morto per non essere ucciso dai Saraceni e ora vuole espiare la sua colpa ingerendo un veleno. Una volta tornato in sé a Brancaleone viene offerta dal Vescovo la possibilità di formare un’armata e di conquistare il Castello di Bellafonte caduto in mano ai saraceni. Il cavaliere accetta subito l’incarico ma formare un’armata non è facile e al condottiero si unisce soltanto una compagnia di comici incontrata durante il viaggio verso il castello è accompagnato dalla sua armata composta da grandi attori (tra questi i comici Gegia, Battaglia e Miseferi) . Grazie agli imprevisti che si trova a fronteggiare, Brancaleone si rende conto di aver vissuto metà della sua esistenza come uomo d’armi mentre l’altra metà, quella dell’esperienza dell’amore e della visione spirituale dell’essere, gli è rimasta sconosciuta.

Brancaleone -DOVE, COME E A QUANTO
San Babila di Milano 28 novembre – 3 dicembre
Biglietti a partire da 12 euro

 




Con Spamalot i Monty Python sbarcano in Italia

Elio porta in scena, in prima nazionale, Spamalot– Il cavalieri della tavola molto, molto, molto rotonda,  la surreale parodia della saga di Re Artù basato sul cult dei Monty Pyton “Monty Python e il Sacro Graal” del 1974 è prodotta da Lorenzo Vitali e dal Teatro Nuovo di Milano e diretta da Claudio Insegno. L’adattamento italiano di Spamalot, musical scritto da Eric Idle (membro dei Mothy Python) e John Du Prez che ha sbancato i botteghini internazionale, è firmato da Rocco Tanica. Una band di dieci elementi suonerà dal vivo. Spamalot è in scena al Teatro Nuovo di Milano fino al 6 gennaio dove promette di far divertire milanesi e non per tutte le Feste prima di proseguire la tournée nel Paese.

Spamalot è andato in scena per la prima volta a Chicago nel 2004, a 30 anni dall’uscita eni cinema del film e ha subito conquistato 3 Tony Awards. Il musical si porpone come un viaggio parodia all’interno dl mondo di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda alla ricerca del sacro Graal e nel farlo ironizzasul mondo dei musical e dello show business.  

In quarant’anni anni nessuno aveva mai osato mettere in scena i Monty Python in Italia, con la loro comicità surreale e testi pieni di riferimenti e giochi verbali spesso intraducibili o difficilmente comprensibili per un pubblico non anglosassone.  “Trentaquattro anni fa vidi al cinema Monty Python, Il senso della vita – dice Tanica – e fu una folgorazione. È un onore essere stato scelto per quest’incarico”. Quanto a Elio che nei panni di Re Artù  arruolerà per un’importante missione i cavalieri della tavola molto molto molto rotonda sostiene: “Anch’io trentaquattro anni fa vidi “Il senso della vita”, ma a differenza di Rocco l’unica conseguenza fu che persi le chiavi della macchina, una 127 blu che oltretutto non era veramente mia, ma di mia mamma. Tornai il giorno dopo nel parcheggio e fortunatamente le ritrovai”.

Sul palco insieme ad Elio, Pamela Lacerenza, Andrea Spina, Umberto Noto, Giuseppe Orsillo, Filippo Musenga, Thomas Santu, Luigi Fiorenti, Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè, Simone De Rose, Daniele Romano, Alfredo Simeone, Giovanni Zummo.

 




“Figliol Prodigo” un musical di “valore”

Il Figliol Prodigo” è un musical che tocca il cuore, scritto e diretto da Isabella Biffi, in arte Isabeau. Lo spettacolo vede in scena 21 performer, fra cui alcuni detenuti di alta sicurezza del Carcere di Opera, sarà al Teatro della Luna di Milano fino al 19 novembre.

Il Figliol Prodigo” racconta una storia emozionante che viaggia fra passato e presente messa in musica da Gino De Stefani, Fabio Perversi dei Mattia Bazar e Osvaldo Pizzoli. Lo spettacolo è stato “benedetto” da Papa Francesco.

Il Laboratorio del Musical è un progetto di volontariato ideato e realizzato da Isabella Biffi, cantautrice e regista che, da quasi dieci anni, grazie alla condivisione istituzionale del Direttore di Opera e alla collaborazione dell’Associazione Culturale Eventi di Valore, utilizza l’Arte e la Cultura, quali mezzi di rieducazione e “rivoluzione umana”. Isabella Biffi non è nuova a sfide di questo genere: dopo il successo dei “Dieci Mondi“, “La Luna sulla Capitale“, “L’Amore Vincerà“, “Siddhartha“, il nuovo spettacolo “Figliol Prodigo” è un invito a superare diffidenze e chiusure e a credere che si può cambiare, aiutando gli altri a cambiare.

 




Anna Foria: da “La Febbre del Sabato Sera” a “Chicago”

“La Febbre del Sabato Sera” festeggia i 40 anni dall’uscita dell’iconico film con John Travolta a teatro con l’allestimento firmato da Claudio Insegno e prodotto dal Teatro Nuovo di Milano che da mesi sta riempiendo le sale italiane anche grazie a un cast di talenti come la travolgente Anna Foria, cantante, attrice e ballerina e co-protagonista dello spettacolo nel ruolo di “Stephanie Mangano”, che abbiamo incontrato all’indomani della tappa milanese della tournée. Napoletana, classe ’91, Anna Foria ha debuttato nel 2010 in “C’era una volta Scugnizzi” diretto da Claudio Mattone e con le coreografie di Gino Landi per poi approdare nell’ensemble de “La febbre del Sabato Sera” nella produzione del 2012 diretta da Carline Brouwer e Chiara Noschese e coreografie di Christopher Baldock e nel 2016 in “Grease” nel ruolo di Cha Cha De Gregorio. Il prossimo obiettivo? Interpretare Roxie. Non appena “Chicago” dovesse finalmente approdare sui palcoscenici italiani

Da un anno ormai “La Febbre del Sabato Sera” è sold out nei teatri di tutta Italia. Quali retroscena ci puoi raccontare?
Penso che la forza di questo spettacolo siano sicuramente le hit che tutti conoscono, queste musiche così moderne nonostante gli anni trascorsi, queste musiche che fanno vibrare tutti dalle poltrone. Ma c’è anche da dire che trovarsi in un cast coeso di persone ci dà la possibilità di far trasparire  la serenità e l’amore che proviamo nel fare questo spettacolo. Dovreste vedere il nostro backstage … abbiamo addirittura scritto il testo di una canzone su vari avvenimenti accaduti. Insomma che dire ci divertiamo molto e sia fuori che dentro la scena e questo per lo spettacolo e per noi è una grande vittoria.

Quali sono gli aspetti che ti coinvolgono maggiormente del ruolo di Stephanie Mangano?
Questi suoi modi di essere a volte un po’ troppo duri pur di mascherare i suoi momenti di fragilità e di insicurezza.

Quali sono le maggiori difficoltà che hai sostenuto per affrontata il ruolo e come ti sei preparata?
Mi sono impegnata al massimo e ho cercato come una spugna di assorbire quanto più nozioni possibile e ad oggi sono soddisfatta del risultato che ho portato in scena anche se continuamente cerco di trovare nuovi stimoli per arricchire il mio personaggio. Per affrontare questo ruolo ci sono stati tanti momenti di sconforto, ma fortunatamente sono una persona abbastanza forte e mi piace imbattermi in situazioni più grandi di me e quindi con la mia tenacia sono riuscita a superare delle lacune che credevo potessero ostacolare il mio percorso.

Eri già presente nel cast de “La Febbre del Sabato Sera” di Stage Enterteinment. Cosa ti ricordi di quella edizione?
Avevo solo 19 anni e non avevo tutta l’esperienza che ho oggi, ma non avevo nemmeno la responsabilità di affrontare un ruolo perché facevo parte dell’ensemble e quindi tutto era molto più spensierato. Ma ricordo con piacere quel bellissimo momento con un cast pieno di artisti e colleghi talentuosi.

Anna Foria 2

Prima di allora avvi avuto occasione di vedere il film del 1977? E, nel caso, il film ti aveva in qualche modo colpito o emozionato?
il film lo avevo visto appunto in occasione del musical e ad esser sincera la storia non mi ha mai entusiasmata così tanto, ma il grandissimo John Travolta era un mito in quel film e con le musiche dei Bee Gees non è stato così difficile farmelo piacere.

Dopo “La febbre del Sabato Sera cosa ti aspetta? Stai già lavorando a nuovi ruoli?
Beh dopo la Febbre chi può dirlo cosa mi aspetta, sono giovane e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Prenderò parte ad uno spettacolo di prosa con alcuni colleghi e poi aspetterò e continuerò a fare audizioni su audizioni. In ogni caso mi auguro tante cose belle sicuramente.

Hai mai pensato di andare oltre confine, da Londra a Broadway, per confrontarti con un mercato più ampio?
Per il momento preferisco restare nella mia amata Italia fin quando ho la possibilità di lavorare, poi chissà non escludo sicuramente la possibilità di potermi appunto confrontare con un mercato più ampio.

A quale spettatolo o ruolo sei rimasta maggiormente legata?
Uno degli spettacoli a cui sono maggiormente legata è senza dubbio il musical “C’era una volta Scugnizzi” di Claudio Mattone perché ho vissuto i momenti più belli della mia vita, emozioni e sensazioni meravigliose che auguro a tutti di vivere in uno show

Qual è il tuo sogno nel cassetto? Quale ruolo vorresti interpretare?
Mi piacerebbe interpretare il ruolo di Roxie in Chicago perchè è un ruolo che mi ha sempre affascinata sin da piccola.

Anna Foria La Febbre del Sabato Sera




“Gran Varietà 2.0” porta il meglio della tv a teatro

Debutta il 16 novembre al Teatro Delfino di Milano “Gran Varietà 2.0”  con Luca Sandri e Federico Zanandrea. Lo spettacolo rimarrà in scena fino a domenica 19 novembre e sarà poi riproposto il week end successivo (23-26 novembre).  “Gran Varietà 2.0” vuole portare in scena la televisione classica, quella dove gli show del sabato sera avevano una perfetta struttura drammaturgica e le coreografie erano studiate con la cura dovuta cura dei dettalgi.

Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Il Mecenate, vede l’alternarsi di sketch del classico varietà televisivo arricchito da numeri musicali ballati da performer di tip tap (Valentina Bordi, Michela Brasca, Yuri Pascale Langer, Monica Patino, Ilaria Suss) e cantati da Silvia Pinto e Maria Silvia Roli. Verranno riproposti sketch di Raimondo Vianello, Ugo Tognazzi, Paolo Panelli, Gianni Agus e Walter Chiari, grandi nomi che hanno fatto la storia della tv italiana.

Il palco sarà uno studio televisivo che mostrerà tutti i retroscena e i momenti salienti delle prove che precedono la messa in onda, infatti accanto a Sandri e Zanandrea, ci sarà Marco Benedetti nelle vesti dell’assistente di studio che coordinerà tutta la “macchina televisiva”.

“Gran Varietà 2.0” -DOVE, COME E A QUANTO
Teatro Delfino di Milano in Piazza Piero Carnelli, dal 16 al 19 novembre e dal 23 al 26 novembre.
Orario: feriali ore 21.00, domenica ore 16.00
Biglietti: 15 euro




Debutta “Il Seduttore”

“Il Seduttore” debutta il 14 novembre al Teatro San Babila di Milano dove resterà in scena fino al 19 novembre. La commedia di Diego Fabbri, diretta da Alessio Pizzech, vede in scena Roberto Alpi, Laura Lattuada, Isabel Russinova e Agnese Nano.

“Il Seduttore” è una commedia brillante che si dipana tra intrecci amorosi ed equivoci senza comunque tralasciare momenti più profondi di riflessione. Il protagonista, Eugenio (Roberto Alpi), gestisce un’agenzia di viaggi ed è sposato con Norma ma intrattiene addirittura due relazioni extraconiugali: la prima con Wilma, la seconda con Alina, segretaria presso l’agenzia.

Tre donne, tre luoghi e tre modi di vivere una relazione sentimentale totalmente differenti. Norma è alla ricerca di un amore fedele, ma insegue qualcosa che ormai è finito; Wilma è impegnata in una guerra costante e radicale con Eugenio in cui carne e sensualità diventano privilegiato campo di battaglia; infine Alina, proiettata in un sogno di fuga dalla realtà, in un gioco di emozioni eccitante e leggero.

La storia di Eugenio “Il Seduttore” è legata, seppure indirettamente, alla perdita del figlio avuto da Norma. Egli promette a ognuna amore sincero e viaggi lontani in geografie a dir poco immaginarie. Con perfido cinismo fa in modo che le tre donne si incontrino in un Caffè, imbastendo un gioco rocambolesco di equivoci e situazioni tragicomiche. Il tutto per divertirsi nel vederle parlare assieme, inconsapevoli, dello stesso uomo. L’epilogo sarà sorprendente.

Tre racconti di un unico femminile, declinazioni di un’unica esistenza. “Il Seduttore” le usa, le manovra alla ricerca disperata di una identità che solo le tre donne possono dargli. “Il Seduttore” come un novecentesco Don Giovanni, cerca così in loro un appagamento di una mancanza profonda che riverbera nelle pieghe della sua anima; l’infanzia stroncata del suo unico figlio rivive in lui, nel suo atteggiamento bambino ed infantile che inganna e seduce.

 




Dieci anni di swing con le Sorelle Marinetti

Le Sorelle Marinetti festeggiano i dieci anni dalla fondazione del trio, che ha fatto dello swing una missione di vita, con Topolini mici e pinguini innamorati. Lo spettacolo debutta il 9 novembre al Teatro Delfino di Milano dove rimarrà in scena fino al 12 novembre. La regia è affidata a Giorgio Bozzo e mentre la direzione musicale al maestro Christian Schmitz.

 Topolini mici e pinguini innamorati è uno spettacolo che racconta il repertorio della canzonetta sincopata degli anni Trenta e Quaranta, con un’attenzione particolare al “filone animalista”, a tutti quei brani – firmati dalle migliori penne della musica del tempo – che avevano per protagonisti gli animali. Una lezione di storia del costume arricchita da una selezione di divertenti canzoni interpretate dalle Sorelle Marinetti. Turbina, Scintilla e Elica Marinetti sono tre attori e cantanti (al secolo Nicola Olivieri, Marco Lugli e Matteo Minerva) al servizio di un progetto di recupero della canzonetta swingata che ha visto nel Trio Lescano il più noto interprete di “canto armonizzato” nel nostro paese. Sul palco sono accompagnate al pianoforte dal maestro Christian Schmitz, preparatore vocale e arrangiatore dei brani proposti, che in questo spettacolo si cimenta anche nel canto e nella recitazione.

Il pinguino innamorato, Il gatto in cantina, La canzone delle mosche, Maramao perché sei morto, La sardina innamorata… sono alcune delle canzoni che ai tempi dell’E.I.A.R. diedero vita a un “fantastico zoo” al servizio dello swing. Fatta salva la tradizione millenaria della favola con interpreti zoomorfi, una ragione era senz’altro da rintracciare nelle programmazioni cinematografiche di quegli anni, che dalla metà degli anni Trenta cominciarono ad ospitare i primi cartoni animati di Walt Disney, le Silly Symphonies, il cui titolo nel nostro Paese venne italianizzato in Sinfonie Allegre. I programmi leggeri dell’EIAR e tutta la pletora di artisti che vi gravitavano intorno intuirono immediatamente il grosso successo di questi cortometraggi animati e si impegnarono da subito a creare canzoncine in sintonia con quel mondo fantastico.