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“L’Opera da tre soldi” di Michieletto è pronta al debutto

Il 19 aprile Damiano Michieletto, fresco vincitore del premio Oliver Award (massimo riconoscimento per il teatro inglese), propone a Milano, allo storico Piccolo Teatro Strehler, una prima assoluta “L’Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht e Kurt Weill. la  direzione musicale de “L’Opera da tre soldi” porta la firma di Giuseppe Grazioli.

Lo spettacolo, produzione di punta del Piccolo per la Stagione 2015/2016 rimarrà in scena al Teatro Strehler, per quasi due mesi di repliche, fino al 11 giugno. “L’Opera da tre soldi” porta in scena un cast d’eccezione, formato da attori che sanno coniugare parola e musica, tra i quali Marco Foschi nel ruolo di Mackie Messer, Rossy De Palma in quello di Jenny delle Spelonche e Peppe Servillo, Peachum.

“L’Opera da tre soldi” proprio quest’anno compie i suoi primi 90 anni. In questo arco di storia nulla è rimasto come nel 1928, quando Brecht scrisse la sua trasposizione della settecentesca Opera del mendicante di John Gay, Weill la musicò e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino. Oggi teatro musicale di Brecht e di Weill ha bisogno di continuare a vivere, consegnato a un artista del nostro tempo, e Damiano Michieletto, regista che sta lasciando nell’opera lirica e nel teatro un segno netto, rimescola le carte della tradizione con risultati spesso rivelatori.

“Proprio perché il testo, in partenza, si presta a essere letto da tanti punti di vista – penso a chi si è inserito nel solco tracciato dal marxista Brecht e a chi, all’opposto, ha scelto il puro entertainement del musical di Broadway – la mia idea è mettere l’Opera sotto processo, guardarla sotto una lente d’ingrandimento. Il fulcro è il processo a Mackie Messer, che diventa il filtro attraverso il quale leggere la storia e al tempo stesso comprenderla. È un tentativo di smontare il racconto e rimontarlo secondo una circostanza precisa, in grado di creare il necessario distacco analitico. Sarà un lavoro sui personaggi svolto su un costante dislivello recitativo, dove la canzone crea un’ulteriore e prepotente spaccatura con il tessuto e le circostanze della vicenda” conclude Michieletto

DOVE, COEM E A QUANTO
“L’Opera da tre soldi”
Piccolo Teatro Strehler dal 19 aprile al 11 giugno 2016
martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.
Biglietti da 32 euro




La scrivania ecologica helloStandy al Fuorisalone

Viene presentata in questi giorni, durante l’evento Fuorisalone, al Salone del Mobile che si tiene a Milano fino al 17 aprile, helloStandy, la nuova standing desk fai-da-te che permette di incentivare la produttività lavorativa del 20%, salvaguardando salute e ambiente. helloStandy, infatti, è la nuova, rivoluzionaria piattaforma di cartone riciclato pensata e realizzata in Italia che trasformerà qualsiasi mobile o scrivania in una funzionale standing desk.

Utilizzata anche dall’amministratore di Facebook Mark Zuckerberg – che ha fatto abolire ben 250 scrivanie presso i propri uffici – la standing desk non è altro che una scrivania alta per permettere ai propri dipendenti di lavorare in piedi in ufficio o comodamente da casa. Una scelta rivoluzionaria che, non solo è in grado di aumentare la produttività lavorativa, ma anche di tutelare la salute di tutti quei lavoratori che sono costretti a passare molte ore seduti dietro ad una scrivania e l’ambiente.

Sono ormai accertati i danni procurati dalle abitudini sedentarie, per questo le standing desk stanno letteralmente conquistando il mercato americano e si apprestano a fare lo stesso in Europa. Tuttavia, i costi di questi innovativi mobili non sono indifferenti – il costo medio di una standing desk può variare dai 300 e fino ai 4000 dollari. Ma con helloStandy è possibile usufruire di tutti i benefici di una standing desk a soli 29 euro, grazie ai risparmi conseguibili attraverso l’impiego di materiali riciclabili.

Inoltre, helloStandy può essere utilizzata su qualsiasi superficie piana ed è in grado di supportare il peso di qualsiasi computer, pur essendo leggerissima. Realizzata in cartone spesso 5 mm e di misura 50×50 cm, questa rivoluzionaria e pratica piattaforma di design occupa uno spazio irrisorio. Infatti, presentandosi come un cartone pieghevole, si potrà decidere di utilizzarla solo all’occorrenza, per poi richiuderla facilmente e senza ingombrare alcuno spazio. Una scelta salutare ed ecologica che migliorerà anche l’efficacia lavorativa.

Dopo la settimana ad una delle maggiori fiere di design, in cui sarà possibile effettuare già un preordine, il prodotto sarà acquistabile direttamente sul sito www.hellostandy.com con consegna in qualsiasi parte del mondo.




“Jersey Boys” e la scommessa di Claudio Insegno

I “Jersey Boys” promettono di invadere Milano e,  da lì, conquistare l’Italia.  Lo show debutta il 15 aprile al Teatro Nuovo di Milano dove resterà in scena per un mese esatto, fino al 15 maggio. “Jersey Boys”  porta la firma alla regia di Claudio Insegno e alla produzione di Lorenzo Vitali. e  Il protagonista, Alex Mastromarino nel ruolo di Frankie Valli (storica voce dei “Jersey Boys” ovvero dei Four Seasons), è stato scelto tra oltre 2mila aspiranti. E questo non è il solo numero da record  per “Jersey Boys” che conta su ben 60 costumi e, di conseguenza su cambi calcolati al secondo, 15 artisti tra attori, cantanti e performer sul palco, un’orchestra di dieci elementi dal vivo e venti tecnici. Nelle due incalzanti ore di show “Jersey Boys” farà rivivere 35 successi dei Four Season, la band ispiratrice del musical capace di vendere 175milioni di dischi. La direzione musicale di “Jersey Boys” è affidata a Emanuele Friello, mentre le coreografie sono di Valeriano Longoni.

“Ho visto il film di Clint Eastwood in un cinema di Roma su suggerimento di un amico. In sala eravamo in pochi, decisamente troppo pochi considerando la pellicola, la regia e il sound dei Four Seasons, icona per più di una generazione” racconta Claudio Insegno a Cosmopeople per poi proseguire: “Mi sono innamorato della costruzione della storia, della drammatizzazione della vita e dei percorsi artistici dei quattro “Jersey Boys”  che componevano i Four Seasons e dello show e sono persino andato più volte a vedere “Jersey Boys” a Londra. Ho deciso di scommettere su una produzione tutta italiana e di alta qualità. Ma non è stato semplice. In Italia non c’è cultura dei musical, anzi … spesso le persone, dopo anni di produzioni tutt’altro che entusiasmanti, hanno un atteggiamento disincantato verso i musical. Per di più “Jersey Boys” non era finora un titolo particolarmente noto al pubblico e buona parte del pubblico riconduceva né ai “Jersey Boys” né ai Four Seasons” successi mondiali che hanno segnato la storia musicale degli ultimi tempi”. Non solo. Come spiega Insegno: “non ho voluto ricorrere ad alcuna scorciatoia e, d’accordo con la produzione di Lorenzo Vitali, ho deciso di evitare il facile ricorso a starlette televisive o a personaggi dello showbiz che avrebbero potuto spianarmi le vendite. Ho voluto privilegiare un cast di qualità e ho imposto un’orchestra. Come si fa d’altro canto a produrre musical senza musica dal vivo? Con “Jersey Boys” voglio riportare il grande pubblico a teatro, facendogli apprezzare la magia del musical di alta qualità”. Non sarà facile. Ma ho già altri progetti anche per il futuro”. Insomma Milano sempre più West End.

In Italia “Jersey Boys” arriva finalmente dopo undici anni di successi raccolti in giro per il mondo. Il musical infatti  ha debuttato nel West End di Londra nel 2005 (dove è a tutt’oggi in scena), per poi procedere con tour in Nord America e svariate produzioni a New York, Las Vegas, Chicago, Toronto, Melbourne, Singapore, in Sud Africa e in Olanda. Nel 2006, “Jersey Boys” ha vinto quattro Tony Awards, incluso quello per Best Musical, e due Drama Desk Award. Nel 2007 è stato premiato con il Grammy come Best Musical Show Album e l’anno successivo con il Laurence Olivier Award come Best New Musical. “Jersey Boys” ha poi ispirato l’omonimo film di Clint Eastwood.  “Jersey Boys” racconta l’ascesa al successo, non priva di ostacoli e di difficoltà, di Frankie Valli e dei Four Seasons, tra i gruppi emblemi dei favolosi Anni ’60 con canzoni come “Sherry”, “Big girls don’t cry”, “Walk like a man” fino a “Can’t take my eyes off you”. Un juke-box di canzoni entrate nel mito e una commovente storia di quattro ragazzi del New Jersey alle prese con un nuovo sound e una improvvisa fortuna, difficile da gestire. Uno spettacolo da non perdere.

DOVE, COME E A QUANTO
Teatro nuovo di Milano 15 aprile-15 maggio h 20.45
Biglietti da 49,5 euro.

 




Fish&Chef cene stellate a portata di portafogli

Cene stellate, alla portata dei portafogli di tutti, in alcuni dei più esclusivi hotel e ristoranti del Garda ma anche street food, street art e street music, un evento nell’evento sul lungolago della cittadina di Garda, durante il quale alcuni tra i migliori chef del Benaco faranno conoscere (e degustare) le loro creazioni, in un appuntamento che unisce anche arte e musica grazie alla collaborazione con (E)VENTO tra i Salici. Tutto questo è Fish&Chef, la manifestazione in programma dal 21 al 27 aprile in alcune delle più belle località del Garda, ideata dallo chef stellato Leandro Luppi e da Elvira Trimeloni.

LE CENE STELLATE FIRMATE FISH & CHEF – Sono sei le cene gourmet in programma per Fish&Chef (costo 70 euro, prenotazioni direttamente negli alberghi). Le sei cene di Fish&Chef toccheranno località dai panorami mozzafiato come Malcesine, Gardone Riviera, Garda, Bardolino e Costermano. A mettersi alla prova con la cucina del pesce di lago saranno alcuni dei più importanti chef internazionali, due dei quali in arrivo dal Giappone. Ad alzare il sipario sull’evento, giovedì 21 aprile, sarà lo chef Luca Marchini (1 stella Michelin) dell’Erba del Re di Modena, protagonista della cena in programma all’Hotel Bellevue San Lorenzo di Malcesine (VR).

Il 22 aprile al Grand Hotel Fasano a Gardone Riviera (BS) scenderà in campo Peter Brunel (1 stella Michelin) del ristorante Borgo San Jacopo di Firenze.

Domenica 24 aprile, Fish & Chef torna sulla sponda veronese del Garda: all’hotel Aqualux di Bardolino toccherà ad Andrea Berton (1 stella Michelin) del ristorante Berton di Milano.

Lunedì 25 aprile al ristorante Villa Fiordaliso di Gardone Riviera  (BS) gli ospiti potranno lasciarsi estasiare dai sapori della cucina di Andrea Aprea (1 stella Michelin) del ristorante Vun di Milano.

Martedì 26 aprile, all’Hotel Regina Adelaide di Garda (VR) andrà in scena la cucina degli ospiti internazionali di questa edizione: Valentino Palmisano e Kido Toshimizu del Ritz-Carlton di Kyoto, in Giappone.

A La Casa degli Spiriti di Costermano, mercoledì 27 aprile, si terrà il gran finale a più mani: anche la conclusione dell’edizione 2016 è affidata al Dream Team Lake Garda composto dai top chef del Garda che giocheranno in casa per interpretare i prodotti del loro territorio.

STREET FOOD STREET ART STREET MUSIC – Tutti i giorni dal 21 al 27 aprile il lungolago della cittadina di Garda sarà animato da un evento nell’evento, che nasce dalla collaborazione tra Fish & Chef e (E)VENTO tra i Salici, un’associazione che organizza manifestazioni culturali per dare voce alla creatività giovanile. Nella kermesse di piazza si avvicenderanno alcuni tra i migliori chef gardesani con le loro preparazioni e performances di street artist e street band. Un’occasione per conoscere i segreti dei cuochi stellati e degustare le loro specialità.

 

 




Barbara De Rossi è Medea

Medea di Jean Anouilh debutta al Teatro San Babila il 22 aprile e resterà in scena fino al 1 maggio. Lo spettacolo porta la firma di Francesco Branchetti e vede in scena Barbara De Rossi.

“Mettere in scena oggi “Medea” di Jean Anouilh significa non solo rendere omaggio ad uno dei più grandi autori del teatro francese del Novecento, ma anche e soprattutto riscoprire un testo straordinario da ogni punto di vista, un testo in cui regna un personaggio come quello di Medea dalla enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti, nella sua disperazione, nel suo essere travolta da un sentimento incontrollabile e nella sua rivolta alle regole” sostiene il regista.

Più in dettaglio la “Medea” di Anouilh ha una struttura drammaturgica molto forte e caratteristiche specifiche ed originali che la rendono unica. “In pochi testi come in questo ho trovato la perfezione della drammaturgia unirsi alla costruzione di personaggi teatrali dalla potenza tragica strepitosa e ad un’indagine psicologica straordinaria. Anouilh, mirabilmente, rende sentimenti e rapporti sempre più assoluti e universali, nella loro più scoperta quanto complessa umanità” ribadisce Branchetti secondo cui: “La tragedia e la vicenda umana ed esistenziale di Medea assumono nel testo significati appunto universali e di straordinaria attualità”.

La regia e lo spettacolo ricostruiranno scenicamente, visivamente, musicalmente, il mondo della protagonista, Medea, e dei suoi sentimenti straordinari, estranei, da emarginata, la sua anima straziata e dolente, capace di piegarsi al dubbio, alla debolezza, addirittura alla tenerezza più struggente, che, secondo me, tanto ci parlerà della condizione universale della donna, pur se indagata in un esempio estremo ed eccezionale.

In scena Medea dolorosamente emarginata vive, insieme alla Nutrice,una condizione di disperata solitudine e, ancora di più, la sua condizione di estraneità dovuta al suo essere barbara e diversa  in una  lotta feroce per la sua dignità di donna e per un amore che non conosce limiti. Quando la sua dignità di donna le verrà negata, la vendetta sarà terribile e inaudita con l’uccisione dei figli. Medea sarà emblema dell’amore e insieme della morte e la tragedia vivrà tutta in lei e nella sua sfaccettata e travolgente personalità; accanto le sarà, in una sorta di controcanto, la Nutrice, personaggio di straordinaria  importanza; e  poi  Giasone, mirabilmente disegnato  da Anouilh nei suoi accenti e aspetti più “umani” ; un Giasone  stanco degli eccessi e del peso di una passione ormai per lui  troppo grande. Creonte sarà, infine, l’incarnazione di un potere fatto di regole che niente e nessuno può mettere in discussione, pena la rottura di equilibri troppo importanti e la dissoluzione di tutto un mondo.

“La regia e lo spettacolo hanno l’intento e l’obbiettivo di restituire al testo la straordinaria capacità, attraverso la voce di Medea e degli altri personaggi, di parlare, di evocare, di “far apparire” un mondo di passioni estreme, di paure, di incubi, di umane debolezze, di solitudine, di lotta disperata per la propria dignità, di forze oscure, misteriose, magiche ed arcane, di pulsioni innominabili, di violenza, in cui tutti noi finiremo per trovare, attraverso la parola di Anouilh, il nostro presente più dilaniato, il nostro oggi cosi travagliato, sia che si parli di rapporti umani, che di guerre, che di contrapposizione fra culture, che di “esuli”, che di lotta per il potere, che di eventi “straordinari” di violenza oppure di  dolore o di sofferenza, che sembrano talvolta evocare il mito  e gli straordinari personaggi mirabilmente disegnati dalla penna di Anouilh” conclude il regista.

DOVE, COME E A QUANTO

Teatro San Babila Di Milano 22 aprile-1 maggio
martedì – giovedì – venerdì – sabato ore 20.30 – domenica ore 15.30
Biglietti da 17 euro




Nuova personale per l’artista e fotografo Paolo Bongianino

In occasione del Fuorisalone del Mobile – Milan Design Week, Made4Art di Milano, in collaborazione con Azimut Consulenza Sim, presenta una personale dell’artista e fotografo Paolo Bongianino, che si terrà dall’11 aprile al 6 maggio 2016 presso la sede milanese di Azimut Consulenza Sim, Corso Venezia 48, Palazzo Bocconi.

In mostra nella sala eventi e negli uffici di Azimut oltre 50 opere scelte di Bongianino, tra le quali una selezione di scatti appartenenti alle serie Arbor, arboris e 2in1, entrambe esposte a gennaio da Made4Art alla fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea Arte Fiera di Bologna; i lavori della serie 2in1, immagini stampate su entrambi i lati dello stesso foglio, svelano la propria duplice natura rivelando una seconda dimensione più intima e nascosta.

Per l’occasione verrà presentata in anteprima una serie di opere inedite selezionate e pubblicate dalla Redazione della rivista Vogue nella sezione “PhotoVogue” dedicata alla fotografia.

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Paolo Bongianino. Opere scelte

11 aprile – 6 maggio 2016 
Opening & Special Cocktail lunedì 11 aprile, ore 18.30 – 20.30

Azimut Consulenza Sim
 – Palazzo Bocconi, Corso Venezia 48, 20121 Milano

Dal 12 aprile al 4 maggio la mostra sarà aperta al pubblico su appuntamento 
Catalogo disponibile in sede

Art Project & Communication M4A – MADE4ART 
di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo 
Comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872
Un evento: Expo in Città




FAME: l’intramontabile leggenda della cultura pop debutta a Milano

Fame – Saranno Famosi è un fenomeno leggendario ed intramontabile della cultura pop ideato da David De Silva negli anni ‘80. Un titolo inconfondibile, un film e una serie tv indimenticabili, e un musical di successo internazionale. Lo spettacolo racconta la vita degli allievi e gli insegnanti della rinomata ed esclusiva High School of Performing Arts di New York. Un gruppo di ragazzi, ognuno con la propria storia e un’unica cosa in comune: un sogno, il successo. Una storia che continua a conquistare ed emozionare nuove generazioni di pubblico ed ispirare miriadi di giovani talenti.

Dopo diversi anni di assenza “Fame – the musical” debutta a Milano al Barclays Teatro Nazionale il 7 aprile (anteprime dal 31 marzo al 6 aprile) con una versione speciale in occasione dei 35 anni dall’uscita del film. Un omaggio a tutte le atmosfere anni ‘80 e i ricordi che “Fame” richiama alla nostra memoria. In più lo spettacolo riserva al suo pubblico una sorpresa: ogni sera saranno disposti direttamente sul palcoscenico 10 posti per poter assistere allo spettacolo “dall’Auditorium della Scuola di Fame”.

Fame 36

FAME THE MUSICAL

dal 31 marzo al 1 maggio 2016

Official Opening Night 7 aprile 2016

Barclays Teatro Nazionale
Via Giordano Rota 1 20149 Milano – ex Piazza Piemonte 12
Biglietteria: orario 14.00-19.00 da martedì a domenica.
Tel. 02 00640888 orario 15.00 – 19.00 da martedì a sabato
Ufficio gruppi: tel. +39 02 00640835 – fax +39 02 00620790
Mail: b2b@stage-entertainment.it – www.teatronazionale.it

Informazioni e Prezzi

PREZZI (da €.59 a €.19)
WEEKDAY (martedì, mercoledì, giovedì, sabato pomeriggio e domenica sera)
POLTRONISSIMA VIP     € 54,00
PRIMA POLTRONA          € 49,00
SECONDA POLTRONA    € 45,00
PRIMA GALLERIA            € 29,00
SECONDA GALLERIA      € 19,00
WEEKEND (venerdì, sabato sera e domenica pomeriggio)
POLTRONISSIMA VIP      € 59,00
PRIMA POLTRONA          € 54,00
SECONDA POLTRONA    € 49,00
PRIMA GALLERIA            € 34,00
SECONDA GALLERIA      € 24,00

ORARI
Da martedì a venerdì ore 20,45
Sabato ore 15,00 e ore 20,45
Domenica ore 15,00 e ore 19,00

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
*Indirizzo mail per la richiesta di assegnazione dei posti sul palcoscenico: info@fameilmusical.it

Info: www.fameilmusical.it – Prevendite: www.ticketone.it




Il colore degli anni ’50: Martin Karplus, fotografo premio Nobel, a Milano

Il Grattacielo Pirelli ospita la prima mostra personale in Italia di Martin Karplus fotografo (Vienna, 1930), personalità di spicco nel panorama scientifico internazionale e vincitore del Premio Nobel per la Chimica nel 2013.

Il progetto, presentato presso la sede di Regione Lombardia da Vittorio Schieroni ed Elena AmodeoMade4Art, consiste nella mostra Martin Karplus fotografo: il colore degli anni ‘50, a cura di Sylvie Aubenas della Bibliothèque Nationale de France, insieme a un concorso fotografico dedicato a giovani studenti lombardi. Il progetto è realizzato in collaborazione con Regione Lombardia e Università degli Studi di Milano.

In esposizione oltre sessanta opere in prestito dalla Bibliothèque Nationale de France rappresentative della produzione artistica di Martin Karplus e delle tematiche da lui affrontate: immagini a colori dell’Europa, delle Americhe e dell’Asia degli anni ‘50 e ‘60 che mostrano le avventure della sua vita, le emozioni e i luoghi da lui visitati. Immagini della natura incontaminata del Brasile e del Perù, dove affiorano le rovine di antiche civiltà o imponenti architetture moderne, volti e persone di popolazioni balcaniche ritratte nella loro quotidianità, lo stretto legame con l’acqua che caratterizza la vita dei pescatori di Hong Kong, fino ai prorompenti e accesi colori della frutta e delle spezie che riempiono i mercati cinesi e indiani. Questi sono alcuni dei soggetti ritratti dall’obiettivo di Martin Karplus dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, in un viaggio che tocca culture, usi e costumi diversi, Paesi vicini e lontani nel tempo e nello spazio, in un fondersi di vita personale e universale, di quella delle persone e dei luoghi che ha incontrato sul proprio cammino.

Il corpus principale della produzione fotografica di Karplus è rappresentato dagli scatti realizzati tra gli anni ’50 e ’60 con oltre 4.000 diapositive che sono rimaste inedite per quarant’anni mentre lo scienziato continuava a dedicarsi alla sua attività di ricerca. Nel corso del 2000 una selezione di queste diapositive è stata scansionata, rivelando immagini che conservano intatti i colori originari. 
Il lavoro di Karplus, che vede il passaggio dall’analogico al digitale, dalla sua Leica IIIC alla nuova Canon EOS 20D, riesce a conciliare la bellezza estetica tipica dell’opera d’arte con la carica emozionale del reportage, con tutte le sue valenze storiche, sociali e culturali. La mostra diventa un importante documento di oltre cinquant’anni di vita che Martin Karplus, conosciuto principalmente in ambito scientifico, vuole trasmettere alle generazioni future: una visione di quel mondo in cui ha vissuto, oggi in gran parte non più esistente.

A completare il progetto una sezione dedicata al Concorso fotografico Luoghi e colori di Lombardia indetto dall’Università Statale di Milano, che presenta il tema del viaggio e del colore attraverso la fotografia di alcuni studenti dell’Ateneo. Il Comitato di selezione, presieduto da Martin Karplus e composto dai Curatori del progetto, da Silvia Gaffurini (artista fotografa), Roberto Mutti (critico fotografico) e Giorgio Zanchetti (Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Università degli Studi di Milano) ha selezionato le opere che meglio hanno saputo rappresentare il tema proposto, con l’obiettivo di attrarre i giovani al mondo dell’arte e della fotografia. L’invito proposto agli studenti era quello di cimentarsi con la vitalità e l’energia cromatica tipica delle fotografie di Karplus degli anni ’50 e ’60.

Martin Karplus nasce a Vienna nel 1930. Si trasferisce coi genitori e il fratello negli Stati Uniti nel 1938. Dopo gli studi ad Harvard, consegue il dottorato di ricerca in Chimica presso il California Institute of Technology nel 1953. Trascorre due anni ad Oxford per tornare negli Stati Uniti come professore all’Università dell’Illinois prima e alla Columbia University dopo. Nel 1966 diventa professore di Chimica all’Università di Harvard, dove conduce tuttora la sua attività di ricerca. Nel 1996 diventa professore anche alla Università Louis Pasteur di Strasburgo, continuando la sua attività sia negli Stati Uniti che in Francia. È membro della National Academy of Sciences, l’American Academy of Arts & Sciences e membro straniero dell’Accademia Olandese delle Arti e delle Scienze e della Royal Society di Londra. Nel 2013 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Chimica.

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Martin Karplus fotografo: il colore degli anni ‘50 e Concorso fotografico Luoghi e colori di Lombardia

Progetto a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni

6 aprile – 26 maggio 2016 | Inaugurazione mercoledì 6 aprile, ore 17 | Conferenza stampa, ore 15.30 
Grattacielo Pirelli – Spazio Eventi, 1° piano Via Fabio Filzi, 22 – 20124 Milano

Orari di apertura: lunedì – venerdì ore 13-19 | Ingresso gratuito

Info: www.made4art.it | info@made4art.it | www.regione.lombardia.it

Per ricevere materiale e immagini relativi alla mostra: press@made4art.it

Art Project & Communication: M4A – MADE4ART | Comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 
di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo | www.made4art.it | info@made4art.it

In collaborazione con: Bibliothèque Nationale de France, Regione Lombardia

Con il contributo di: LGH Linea Group Holding, Linea Energia, Forum austriaco di cultura, Fondazione Oronzio e Niccolò De Nora, Royal Society of Chemistry

Con il Patrocinio di: Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Milano, Arcidiocesi di Milano, 
Società Chimica Italiana – Divisione di Elettrochimica, Comune di Milano, Fondazione Cariplo

In partnership: M4E – MADE4EXPO | www.made4expo.com | Evento: Photofestival | Un evento: Expo in Città




Debutta “Ciò che vide il maggiordomo”

“Ciò che vide il maggiordomo”, tra i testi più rappresentativi di Joe Orton, debutta al teatro san Babila di Miano. la commedia, diretta da Marco Vaccari, sarà in scena dall’8 al 17 aprile.

L’azione in “Ciò che vide il maggiordomo” di svolge  nello studio psichiatrico del Dottor Prentice il quale tenta di sedurre un’apprendista segretaria forse un po’ troppo ingenua. L’irruzione della moglie nevrotica, quella di un allucinante e irreprensibile ispettore sanitario, di un maldestro fattorino d’albergo e di un poliziotto con dubbie capacità investigative fanno il resto.

Imbarazzi, scambi d’identità, aggressioni ed inseguimenti, equivoci e diagnosi affrettate, travestimenti e scomparse improvvise. Quello proposto da Orton in “Ciò che vide il maggiordomo” è un meccanismo ad orologeria che fa saltare ogni certezza e travolge ogni logica utilizzando personaggi esasperatamente folli. Con un dialogo paradossale e arguto in parte influenzato da Oscar Wilde e dal teatro dell’assurdo il dissacrante autore inglese celebra l’apologia del caos.

DOVE, COME E A QUANTO
Teatro San Babila di Milano dall’8 al 17 aprile
Biglietti da 17 euro




Dapporto e Solenghi per la prima volta in scena insieme

“Quei Due” porta per la prima volta in scena insieme Massimo Dapporto (Charlie) e Tullio Solenghi (Harry) in un’inedita coppia gay alle prese con la società omofoba dell’Inghilterra degli Anni ’60. La commedia, prodotto da Angelo Tumminelli e diretta da Roberto Valerio, approda  il 31 marzo al Teatro Manzoni di  Milano e vi rimane fino al 17 aprile.

Massimo Dapporto e Tullio Solenghi, saranno rispettivamente Charlie e Harry, barbieri della periferia londinese che vivono assieme da una trentina d’anni, con tutte le dinamiche di due coniugi provati da una vita fatta ormai di continui litigi, di futili battibecchi, di sofferenze inferte volontariamente: entrambi sapendo però di non poter più fare a meno l’uno dell’altro.

Su tutta la commedia incombe l’ombra di un processo che Charlie dovrà affrontare per sospetto di omosessualità e per atti osceni in luogo pubblico. Quello di Harry e Charlie è un amore consumato clandestinamente in un oscuro “sottosuolo”, emblema di una felicità sacrificata, di un’esistenza votata alla dissimulazione e alla vergogna, sullo sfondo di una società omofoba, quella dell’Inghilterra degli anni Sessanta dove fino al 1967 (!!!) vige il Buggery act, legge da cui fu perseguitato nel 1895 Oscar Wilde.  In un esilarante e spietato confronto “Quei due” nel giro di una notte si confesseranno per la prima volta in trent’anni.

In precedenza la coppia, interpretata da Massimo Dapporto e Tullio Solenghi,  è stata portata sui palcoscenici italiani da Paolo Stoppa e Renzo Ricci,  e nei cinema internazionali da  Richard Burton e Rex Harrison.

DOVE COME E A QUANTO

Teatro Manzoni, Milano – 31 marzo- 17 aprile
Orari: Feriali  ore 20.45 –  Domenica ore 15.30
Biglietti da 23 euro