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“La Regina Madre” sostituisce “Le fuggitive” al teatro San Babila

Dal 6 al 15 febbraio appuntamento al Teatro San Babila di Milano con Milena Vukotic in “Regina Madre”, commedia di Manlio Santanelli con Antonello Avallone, anche regista dello spettacolo. Scene e costumi sono di Red Bodò.
Lo spettacolo, come comunicato dalla produzione del Teatro Ghione, sostituisce la prevista messa in scena de “Le fuggitive”. La sostituzione si è resa necessaria a causa di un infortunio occorso a Valeria Valeri protagonista, insieme a Milena Vukotic, della commedia programmata.
“Regina Madre” è una commedia a due personaggi ambientata ai nostri giorni. Alfredo (Antonello Avallone), grigio cinquantenne segnato dal duplice fallimento di un matrimonio naufragato e di un’attività giornalistica nella quale non è riuscito ad emergere, un giorno si presenta a casa della madre dichiarandosi deciso a rimanervi per poterla assistere nella malattia. In realtà Alfredo mira a egli a raccontare gli ultimi mesi della vecchia signora, Regina (Milena Vukotic) per l’appunto, affetta da ogni specie di infermità. Ciò che tuttavia Alfredo non aveva messo in conto è il fatto che la madre, nonostante l’apparente fragilità, appartenga alla categoria delle matriarche indistruttibili. Tra i due personaggi in scena si instaura così un vero e proprio corpo a corpo senza esclusioni di colpi, in uno scambio ininterrotto di ricatti, ritorsioni, menzogne e affabulazioni.




GOSPODIN con Claudio Santamaria – TEATRO MENOTTI – dal 22 al 25 gennaio

Dopo il debutto all’Eliseo nel novembre 2014, all’interno del Romaeuropa Festival, “Gospodin” prosegue la sua tournée e arriva a Milano, dove andrà in scena dal 22 al 25 gennaio al Teatro Menotti. La nuova produzione di Giorgio Barberio Corsetti sul testo del giovane e pluripremiato drammaturgo tedesco Philipp Löhle, ha per protagonista Gospodin, anti-eroe contemporaneo in lotta contro il capitalismo, interpretato da Claudio Santamaria.

Gospodin è un testo inedito in Italia il cui protagonista è un anti-eroe tragicomico che si ribella al capitalismo e cerca di vivere senza soldi. È una visione spietata dell’umanità sia inquadrata che alternativa che comunque inevitabilmente dipende dai soldi e dal consumo. La scrittura è graffiante, acuta, ironica e pungente. Una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed idealisti, che raccontano il nostro mondo con grande poesia e feroce malinconia.

Parte integrante dell’impianto scenico è l’interazione degli attori con contributi video realizzati attraverso tecniche varie (graphic animation, video mapping).

Gospodin è un uomo semplice.. non vuole avere nulla a che fare con il danaro.. Gospodin vive nella città come un esploratore nella natura.. Gospodin aveva un lama, animale con cui passeggiando otteneva mance, Greenpeace glielo ha portato via.. Gospodin odia Greenpeace.. Gospodin ha tanti amici, ma tutti gli portano via qualcosa.. la sua donna lo abbandona portando via mobili e letto.. il suo amico artista gli porta via la tv per fare una videoinstallazione che si chiama “tempus fuckit”.. a Gospodin un amico saltuario delinquente lascia una borsa piena di soldi… la sua donna li vuole.. i suoi amici li vogliono.. lui non li vuole ma non vuole darli..

Gospodin è un personaggio paradossale, che esprime la sua poesia con i suoi atti di negazione.. Gospodin fa del paradosso il suo modo di vivere..

Scritto da Philipp Löhle, giovane drammaturgo tedesco, questo testo per tre attori e tanti personaggi è composto da brevi scene dialogate, e da racconti lirici in cui gli altri due attori, un lui ed una lei, raccontano le scorribande allucinate di Gospodin nella città, che assomiglia ad ognuna delle grandi città in cui viviamo..

Gospodin corre, inseguito sempre dai fantasmi di un mondo che non vuole accettare.. Gospodin supera cancellate, si perde nei supermercati, tenta di vivere con il baratto, nel bar che frequenta salta sul tavolo per dire la sua..

Gospodin è una pura invenzione poetica e paradossale.. Gospodin siamo noi, quando vorremmo mollare tutto e vivere in pace, senza il condizionamento, la pressione del guadagno.. Gospodin è comico, è tragico, è adesso..

GIORGIO BARBERIO CORSETTI

PHILIPP LÖHLE

Philipp Löhle nasce a Ravensburg nel 1978. Scrive i suoi primi testi che è ancora uno studente e inizia la sua carriera come giornalista e video maker. Con Alias Gospodin vince il Premio Giovane Drammaturgo della Federation of German Industry. Lo stesso testo viene nominato nel 2008 per il Mülheim Dramatists Prize. Lilly Link vince il Premio della Giuria al Heidelberg Stückemarkt in 2008. Dal 2008 al 2010 Löhle è drammaturgo in residenza al Maxim Gorki Theater di Berlino. Per la stagione 2011/2012 è drammaturgo residente al Nationaltheater Mannheim.

dal 22 al 25 gennaio

GOSPODIN

di Philipp Löhle

regia di Giorgio Barberio Corsetti

con Claudio Santamaria,

Marcello Prayer e Valentina Picello

traduzione di Alessandra Griffoni a cura del Goethe Institute

scene di Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Troncanetti

costumi di Francesco Esposito

luci di Gianluca Cappelletti

graphics di Lorenzo Bruno e Alessandra Solimene

video di Igor Renzetti

musiche di Gianfranco Tedeschi e Stefano Cogolo

regista assistente Fabio Cherstich

prodotto da Fattore K. / L’UOVO Teatro Stabile Di Innovazione

in collaborazione con Romaeuropa Festival

TEATRO MENOTTI

via Ciro Menotti 11, Milano

tel. 02 36592544

biglietteria@tieffeteatro.it

Acquisti online con carta di credito su www.teatromenotti.org

PREZZI

intero – € 25.00

convenzioni – € 20.00

ridotto/under 25 – € 20,00

ridotto/over 65 (residenti a Milano) € 12,50

ridotto/over 65 (residenti fuori Milano) € 17,50

prevendita – € 1,50

ORARI SPETTACOLO

lunedì riposo

martedì, giovedì, venerdì, sabato  – ore 20.30

mercoledì  – ore 19.30

domenica – ore 17.00

 

 




Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio insieme al Teatro Manzoni di Milano

Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio insieme al Teatro Manzoni di Milano in “E’ ricca, la sposo … e l’ammazzo!” di Mario Scaletta per la regia di Patrick Galstaldi Rossi.
La commedia, di matrice cinematografica, sarà in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 22 gennaio all’8 febbraio.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al celebre film del 1971 di Elaine May con Walter Matthau, e al racconto di Jack Richtie e promette di regalare al pubblico 90 minuti di puro buon umore attraverso le peripezie di un ex milionario ridotto in bancarotta disposto a rinunciare alla vita da scapolo, facendo innamorare di sé una goffa ereditiera, ma solo temporaneamente. Il piano infatti è quello di sposare l’ereditiera appassionata di insetti per poi ucciderla, ereditare e ricominciare a godersi la vita. Salvo imprevisti….
Biglietti da 21 euro.




La Scala in famiglia: cinque proposte per coinvolgere grandi e piccini

La Scala in Famiglia è un ciclo che comprende 5 concerti da camera che si svolgono la domenica pomeriggio dal 18 gennaio al 25 ottobre – oltre a una recita di balletto (Lo schiaccianoci) e a una recita di opera (Carmen). I ragazzi fino a 18 anni entrano gratuitamente se accompagnati da un adulto pagante e i prezzi dei biglietti vanno da 5 a 12 euro.

Da quest’anno i concerti saranno preceduti da un’introduzione alle musiche eseguite affidata a un attore: i protagonisti sono Antonio Albanese, Michele Nani e Giacomo Poretti (più noto come Giacomo di Aldo, Giovanni e Giacomo). Tutti i testi sono a cura di Franco Pulcini.

Il primo appuntamento, il 18 gennaio alle 16, vedrà i Cameristi della Scala impegnati nelle celeberrime “Quattro stagioni” di Vivaldi con la spalla dell’orchestra scaligera Francesco Manara nella brillante parte solistica e la presentazione di Antonio Albanese.

Il 25 gennaio i Virtuosi del Teatro alla Scala insieme alle prime parti scaligere Marco Zoni (flauto) e Fabien Thouand (oboe) eseguiranno di Antonio Vivaldi il concerto RV 428 “Il gardellino”, di Alessandro Marcello il Concerto per oboe in re minore, di Antonio Salieri il Concerto per flauto in do maggiore e di Leopold Mozart la Sinfonia dei giocattoli. Introdurrà Michele Nani.

Il 5 luglio i Percussionisti del Teatro alla Scala diretti da Loris Francesco Lenti presenteranno uno spettacolare programma contemporaneo con opere di Alan Hovhaness, Fabio Nuzzolese, Stefano Martinotti, dei percussionisti dell’Orchestra Cacciola, Lenti e Marchesini, di Maurizio Fabrizio e ancora di Loris Francesco Lenti, ben cinque delle quali in prima esecuzione assoluta. Le spiegherà al pubblico Giacomo Poretti.

Il programma del concerto del Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala diretto da Bruno
Casoni è ancora in via di definizione. L’introduzione sarà ancora di Giacomo Poretti.

L’ultimo concerto, il 25 ottobre, vedrà i Corni del Teatro alla Scala diretti da Angelo Sormani impegnati in una serie di trascrizioni da celebri pagine di Schubert, Gounod, Beethoven, Dvořák e Bruckner. Introdurrà Giacomo Poretti.




Simona Ventura cerca apiranti calciatori per Agon Channel

Simona Ventura, seleziona nuovi aspiranti calciatori per Leyton Orient, il talent-show sul calcio di Agon Channel, in onda ogni giovedì alle 21.00 su Agon Channel e che mette in palio un contratto di un anno con la squadra londinese del Leyton Orient.
Appuntamento lunedì 19 gennaio 2015, a partire dalle ore 9, presso lo Stadio Dei Marmi di Roma, ci sarà una selezione ufficiale di nuovi concorrenti per lo show Leyton Orient.
La conduttrice sarà affiancata dal campione del mondo Fulvio Collovati e dal direttore sportivo del Chiasso, Fabio Galante.




Valeria Valeri e Milena Vukotic saranno “Le Fuggitive” al San Babila di Milano

Valeria Valeri e Milena Vukotic, mostri sacri del teatro e del cinema italiano, danno appuntamento al Teatro San Babila di Milano dal 6 al 15 febbraio con “Le Fuggitice”, di Pierre Palmade e Christophe Duthuron, diretto da Nicasio Anzelmo

Il testo analizza le problematiche dell’universo femminile, problematiche che, nonostante lo scorrere del tempo, sembrano rimanere eguali ieri come oggi e probabilmente domani. Le due protagoniste incarnano l’archetipo delle ‘signore per bene’, appartenenti a quella dimensione femminile della società che ha imparato ad accettare le regole del gioco imposte dalla controparte maschile e che ad un certo punto della loro vita decidono di infrangere … fuggendo.

Biglietti da 22 euro.




Dal 16 al 18 gennaio FEDERICO BUFFA LE OLIMPIADI DEL 1936. PRIMA NAZIONALE

Dopo lo straordinario successo televisivo del programma Federico Buffa racconta Storie Mondiali, trasmesse su Sky, il noto cronista e commentatore sportivo è al suo debutto teatrale. “Le Olimpiadi del 1936” andrà in scena dal 16 al 18 gennaio al Teatro Menotti e, avendo registrato il sold out, sarà fruibile anche in diretta streaming acquistabile sul sito www.federicobuffa.com.

Lo spettacolo, partendo dalla narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e di guerra.

Le storie dello sport, sono storie di uomini. Sono storie che scorrono assieme al Tempo dell’umanità, seguono i cambiamenti e i passaggi delle epoche, a volte li superano.

È capitato a Berlino nel ‘36 quando Hitler e Goebbels volevano trasformare le loro Olimpiadi, o quello che credevano che fossero le “loro” Olimpiadi, nell’apoteosi della razza ariana e del “nuovo corso”. E invece quelle Olimpiadi costruirono i simboli più luminosi dell’uguaglianza. Il primo giorno di gara due atleti neri sul podio del salto in alto, Cornelius Jonshon e Dave Albritton. Al secondo giorno qualcuno consigliò il fuhrer sul fatto che non era più il caso di salutare personalmente gli atleti vincitori di medaglie. Jesse Owens di medaglie ne vinse addirittura 4, due record mondiali e un record olimpico, il tutto documentato, in diretta, con le immagini di Leni Riefensthal. La sua libertà creativa ha consentito di regalare all’umanità la straordinaria smorfia di disappunto di Hitler al terzo oro di Owens. Mentre in quella stessa estate del ‘36 il mondo assisteva in colpevole silenzio alla tragedia della guerra civile spagnola, e la pace scricchiolava sull’asse Roma Berlino Tokyo, le Olimpiadi illuminavano il cielo con un’altra storia, forse la più incredibile. Due atleti giapponesi arrivarono primo e terzo alla maratona di Berlino. Alla premiazione,mentre ascoltavano l’inno, la loro testa era china. Non erano giapponesi, erano Coreani. Il vincitore Sohn Kee-chung, 52 anni dopo, portava dentro lo stadio di Seul la fiamma olimpica del 1988 indossando come una seconda pelle la maglia della sua nazione, la Corea. Le storie dello sport sono storie di uomini, scorrono assieme al tempo, ma a volte lo fermano, quasi a chiedere a tutti una riflessione, una sospensione.

Le Olimpiadi del 1936: una storia fatta di tante storie e dentro altre storie.

Noi le raccontiamo all’interno di un luogo senza tempo, un luogo dimenticato, sospeso tra il sogno e la realtà. Le raccontiamo con le parole di chi c’era in quei giorni esaltanti e tremendi, le raccontiamo con lo stile narrativo incalzante di Federico Buffa, le raccontiamo con la musica e le canzoni evocative di un’epoca in bilico tra il sogno e la tragedia, le raccontiamo con le immagini “rivoluzionarie” di Leni Riefensthal.

“Le Olimpiadi del 1936” è uno spettacolo che miscela differenti linguaggi teatrali per una narrazione civile emozionale che non trascura gli accenti tragicomici.

In scena oltre Federico Buffa, che interpreta la parte di Wolgang Fürstner, comandante del villaggio olimpico, i musicisti Alessandro Nidi, Nadio Marenco e la giovane cantante Cecilia Gragnani, personaggi evocati dal protagonista nel desiderio di poter rivivere quei giorni e quei luoghi della lontana estate del 1936, I giorni delle Olimpiadi di Berlino.

“Un buco nella storia, ma noi non ce ne accorgevamo affatto”

Wolfgang Fürstner, Le Olimpiadi del 1936.

FEDERICO BUFFA – giornalista e telecronista sportivo per Sky, inizia ad occuparsi di basket negli anni ’80 ed è tra i massimi esperti italiani di NBA e sport statunitense. Tifoso del Milan, ha collaborato con il canale tematico rossonero Milan Channel. Nel 2014 incontra un felice successo di pubblico con la trasmissione Federico Buffa racconta storie mondiali, trasmessa su Sky, a cui segue il libro Storie Mondiali, edito da Sperling & Kupfer, e scritto a quattro mani con il giornalista Carlo Pizzigoni.

Federico Buffa tornerà in tv, in esclusiva su Sky, da sabato 14 febbraio (alle 23.30 su Sky Sport 1 HD) con “Federico Buffa racconta”, un  nuovo e originale format on the road chepresenterà le storie di alcuni dei grandi campioni del calcio europeo, raccontate nelle città che li hanno visti nascere o trascorrere la parte più importante della loro carriera. Si partirà sabato 14 febbraio da Belfast con la storia di George Best.

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dal 16 al 18 gennaio

FEDERICO BUFFA

LE OLIMPIADI DEL 1936

di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica

con Federico Buffa

pianoforte: Alessandro Nidi

fisarmonica: Nadio Marenco

voce: Cecilia Gragnani

regia: Emilio Russo e Caterina Spadaro

direzione musicale: Alessandro Nidi

costumi: Pamela Aicardi

luci: Mario Loprevite

tecnico luci: Giuliano Bottacin

tecnico video: Giacomo Delfanti

fonica a cura di Theatre Project

allestimento scenico: Cristiana Di Giampietro

foto: Laila Pozzo

produzione TieffeTeatro

PRIMA NAZIONALE

TEATRO MENOTTI

via Ciro Menotti 11, Milano

tel. 02 36592544

biglietteria@tieffeteatro.it

Acquisti online

con carta di credito su www.teatromenotti.org

PREZZI

intero – € 25.00

convenzioni – € 20.00

ridotto/under 25 – € 20,00

ridotto/over 65 (residenti a Milano) € 12,50

ridotto/over 65 (residenti fuori Milano) € 17,50

prevendita – € 1,50

ORARI SPETTACOLO,lunedì riposo

martedì, giovedì, venerdì, sabato  – ore 20.30

mercoledì  – ore 19.30

domenica – ore 17.00

 

 




Luca Jurman debutta in prima nazionale al Teatro Manzoni con “Vorrei la pelle nera”

Luca Jurman e Ugo Conti debuttano in prima nazionale al Teatro Manzoni di Milano con la favola soul (ma anche un po’ commedia musicale secondo la definizione stessa utilizzata dal regista Maurizio Colombi) “Vorrei la Pelle Nera”.
“Vorrei la Pelle Nera” non è solo la canzone di Nino Ferrer, ma la versione moderna della favola di “Cenerentola”, ricca di trascinanti canzoni, colpi di scena e tutta da ridere. Una favola soul i cui temi centrali sono l’etica, la dignità, la passione per la musica, e il delicato rapporto fra la percezione che abbiamo di noi stessi e come gli altri ci vedono.
Le splendide canzoni soul degli anni 60/70/80, in parte suonate dal vivo, la strepitosa voce di Luca Jurman, stroico insegnate di Amici di Maria De Filippi in numerose e indimenticabili edizioni del talent,  la simpatia di Ugo Conti e un cast di 8 attori musicisti saranno i protagonisti di una vicenda ambientata in un rinomato night club, tempio della musica afroamericana. Un luogo di incontro per discografici, artisti e appassionati di musica, in cui si esibiscono le migliori band della città con cantanti esclusivamente di colore.

Scritto e diretto da Maurizio Colombi Musiche originali e di scena di Luca Jurman
Canzoni edite di N. Ferrer, M. Jackson, R.Charles, W. Houston, M. Gaye, B. White, J. Brown, Commodores Jackson Five

Biglietti da 23 euro e solo quattro serate per poter assistere allo show al Teatro Manzoni.




San Valentino in Alta Pusteria. Due cuori e Tre cime tra Dolomiti e alta cucina

 I cinque comuni dell’Alta Pusteria, Sesto, San Candido, Dobbiaco, Villabassa e Braies, invitano tutte  le coppie a trascorrere un indimenticabile San Valentino circondati dalla magia del paesaggio dolomitico tra natura, ottima cucina e benefiche pause relax.

E chi è alla ricerca di una struttura speciale e accogliente per il week-end del 14 e 15 febbraio, sul sito del Consorzio Turistico Alta Pusteria (www.altapusteria.info) è possibile scegliere la struttura più adatta a ogni esigenza tra centinaia di hotel, residence, agriturismi, appartamenti e camping, verificando in tempo reale la disponibilità e i prezzi.

Per i più romantici non manca la possibilità di avventurarsi lungo sentieri innevati per tranquille passeggiate tra i boschi oppure noleggiare una slitta trainata da cavalli per una gita alla scoperta del paesaggio invernale, avvolti in calde coperte. Invece, i più temerari possono ammirare l’Alta Pusteria dall’alto a bordo di variopinte mongolfiere che solcano il cielo: un’idea speciale anche per chi desidera fare la proposta di matrimonio in un modo originale, che sicuramente lascerà a bocca aperta la propria amata




Le quattro stanze di hotel più strane al mondo. Almeno secondo Hotels.com

Serve qualche idea per una pausa originale?  Hotels.com  suggerisce quattro alberghi in cui il soggiorno darà vita ad una esperienza davvero unica: soggiornare nelle stanze più strane al mondo ovviamente in destinazioni da sogno. 

Ecco le quattro mete:

1 Arte Luise Kunst Hotel, Berlino   (2,5 stelle, a partire da €43 per camera a note). Le camere sono state dipinte e arredate da artisti e i temi sono i più svariati: dalla cemera per giganti a quella dedicata ai fumetti. 

2-Madonna Inn, San Luis Obispo (California) – (3 stelle, a partire da €179 per camera a notte)
Gli amanti dei Flintstones hanno la possibilità di soggiornare in una stanza (attenzione è la numero 137) che ricostruisce  una vera e propria grotta simile all’abitazione degli uomini primitivi anche se, ovviamente, dotata di ogni comfort.

3-Hotel Costa Verde,  Manuel Antonio (Costa Rica) – (3,5 stelle, a partire da €184 per camera a notte)
L’hotel infatti è stato costruito all’interno della fusoliera di un Boeing 727 del 1965. Appoggiato su un piedistallo di 50 metri d’altezza, vi si accede tramite una scala a chiocciola che consente di occupare gli spazi abitativi, arredati con pannelli in teak. Dall’alloggio, inoltre, è possibile godere di una vista spettacolare.

4-Marmara Antalaya, Antalaya (Turchia)  – (5 stelle, a partire da €61 per camera a notte)
Costruito su una struttura galleggiante su un serbatoio da 500 tonnellate d’acqua, alcune delle camere dell’hotel compiono un giro costante di 360 gradi. La forma circolare e le vetrate gli consentono di funzionare come ruota panoramica, permettendo agli ospiti di addormentarsi con la veduta della piscina e svegliarsi con quella del mare. Ma non è tutto, all’interno dell’enorme ristorante si ergono nove gigantesche colonne, ognuna delle quali è stata realizzata secondo un tema: una, per esempio, funge da libreria, circondata da scale utili per accedere ai volumi più in alto, una invece ospita opere d’arte e un’altra permette di improvvisarsi artisti dipingendo graffiti. E per i più sportivi, una colonna è addirittura attrezzata per praticare l’arrampicata.