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Enrico Brignano torna al Teatro Sistina con Evolution

Enrico Brignano torna sul palco del Teatro Sistina di Roma dal 27 gennaio con Evolution, uno show tutto nuovo, dedicato all’evoluzione dei comportamenti e al nostro rapporto ormai vitale con la tecnologia

In due ore, Brignano racconterà millenni di storia, dal paradiso terrestre al digitale terrestre, dalla mela di Adamo alla mela di Steve Jobs, dal fossile al missile. Un viaggio attraverso l’evoluzione, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Perché il cambiamento è inevitabile, bisogna sì guardare al passato, ma è lecito farsi qualche domanda sul futuro. Si tratta di un’evoluzione della specie o di una specie di evoluzione? In ogni caso Questo spettacolo darà una risposta a tutte le domande che ci facciamo ogni giorno, e per tutte le domande c’è sempre un’unica risposta….”Guarda su Internet”.

Il racconto si snoderà all’interno di una scenografia tecnologicamente avanzata, con un disegno luci suggestivo.

Biglietti da 28,75 euro.

 




Martha Rossi & Killer Queen al Teatro della Luna di Milano il 2 febbraio per “A night with Queen”

Solo un’occasione a Milano per vedere dal vivo Martha Rossi & Killer Queen. l’appuntamento è fissato per lunedì 2 febbraio, alle ore 21, al Teatro della Luna di Milano. Gli artisti,  con la straordinaria partecipazione dell’Ensemble Vocale Ambrosiano Onlus e I Musici Cantori di Milano presentano dal vivo “A night with Queen”.

I Killer Queen tribute band ufficiale dei Queen per l’Italia, in duetto con Martha Rossi, già nota per essere stata scelta personalmente da Brian May come una delle protagoniste del musical “We Will Rock You” (oltre che protagonista di una storica  edizione di Amici di Maria De Filippi)  daranno vita a “A night with queen”, show prodotto da Rockopera ricco di sorprese sulle note dei più grandi successi della storica band inglese.

I biglietti sono in vendita in tutti i punti vendita TicketOne   e ovviamente al botteghino del teatro nelle sere di spettacolo.




Francesco Facchinetti ospite d’onore di O.X.S. a Pitti Uomo

Francesco Facchinetti è stato l’ospite d’onore dello stand O.X.S. a Pitti Uomo. Il dj, cantante e conduttore televisivo ha accompagnato la presentazione della collezione autunno-inverno 2015/16 del brand e della capsule collection O.X.S. by Alle Tattoo.

L’artista che per anni ha fatto del suo corpo “un diario su cui scrivere” è stato lo special guest del debutto dello scarponcino-icona di O.X.S, il Frank, nell’inedita versione “tatuata” by Alle Tattoo, celebre tatuatore modenese detentore di quattro Guinnes World Record.

O.X.S. continua così a utilizzare forme alternative di comunicazione sperimentando  un modo di comunicare trasversale, universale e intenso quale il tatuaggio, da tempo un vero e proprio messaggio, oltre che un modo di essere, e legandosi a un artista simbolo dell’eccellenza italiana, come lo stesso brand.

 




Die Soldaten, alla Scala un’occasione unica per scoprire l’opera di Bernd Alois Zimmermann

In arrivo al Teatro alla Scala di Milano il capolavoro di Bernd Alois Zimmermann: un’opera gigantesca e totalizzante, un appuntamento irrinunciabile per chi ama la musica, il teatro, la letteratura. Lo spettacolo sarà in scena al Piermarini dal 17 gennaio al 3 febbraio. Prima di ogni recita un incontro introduttivo gratuito con Franco Pulcini nel Ridotto dei palchi.
“Se ci fosse un Guinness dei primati per le opere, Die Soldaten vincerebbe in molte categorie” scherza il regista Alvis Hermanis. I primi aspetti che colpiscono del capolavoro di Bernd Alois Zimmermann sono il gigantismo e la complessità di una produzione che prevede 25 cantanti solisti e un’orchestra sterminata che dalla buca si espande nei palchi: in tutto 112 professori inclusi 15 percussionisti, 4 dei quali occuperanno i palchi doppi situati nel 1° e 2° ordine a sinistra, e 6 (Stage Bands I, II e III) saranno dislocati nella Sala Prove dell’Orchestra e riprodotti live in sala da altoparlanti collocati nel soffitto; infine un complesso “Jazz Combo” di 4 elementi è collocato nella barcaccia stampa.

Ma Die Soldaten è anche un capolavoro totalizzante, un classico del Novecento non solo musicale capace di atterrire con complessità inaudita e livelli di tensione parossistici e nello stesso tempo di emozionare e commuovere il pubblico, come testimonia il successo caloroso ottenuto da tutte le produzioni e in particolare da questa, presentata al Festival di Salisburgo nel 2012.

Per aiutare il pubblico ad accostarsi all’universo affascinante e complesso di Zimmermann il Teatro alla Scala ha organizzato prima di ogni recita un incontro preparatorio nel Ridotto dei Palchi a cura del professor Franco Pulcini. L’incontro avrà luogo alle ore 19 (apertura porte ore 18.30) e sarà aperto gratuitamente  a tutti i possessori di abbonamento o biglietto, fino a esaurimento dei posti.

 

L’opera

È il 1957 quando il direttore dell’Opera di Colonia suggerisce a Zimmermann (1918-1970) il testo teatrale di Jakob Lenz (1751-1792) come soggetto per un’opera (c’era un precedente, composto da Manfred Gurlitt nel 1930). Lenz, nato a Cēsvaine (Seßwegen) in Lettonia, cresciuto a Königsberg e per un certo tempo amico di Goethe, è stato un esponente di spicco dello Sturm und Drang: Die Soldaten è ricordato anche come applicazione pratica delle Osservazioni sul Teatro in cui Lenz teorizza il superamento delle unità aristoteliche di tempo, luogo e azione; la breve e tragica vita dello scrittore, del quale dopo un duro litigio con Goethe vaga per diversi paesi, prossimo alla follia, fino al trasferimento a Mosca dove viene trovato morto per strada una notte di maggio, ispira il racconto “Jakob Lenz” di Büchner, da cui nel 1978 Wolfgang Rihm trae l’opera omonima. Zimmermann, cresciuto negli anni del nazismo e traumatizzato dall’esperienza della guerra (era stato in Polonia, Francia e Russia prima di essere riformato per malattia), è certamente colpito dagli aspetti di polemica antimilitarista ma anche e soprattutto dalla modernità del linguaggio e dal superamento delle unità di tempo e di luogo. “Dio è uno soltanto in tutte le sue opere, e deve esserlo anche il poeta” aveva scritto Lenz; Zimmermann parla di “Unità dell’azione interiore, deduzione della molteplicità dei fenomeni a partire da una unità logicamente rigorosa, ma capace di aprirsi, di svilupparsi…”.

Dal punto di vista musicale, il modello di questa unità è la perfetta costruzione musicale del Wozzeck (tratto da Büchner: si disegna così una precisa costellazione estetica, e sarà interessante ascoltare le due opere dirette dal medesimo maestro nel corso della stagione scaligera). Come Berg, Zimmermann costruisce i suoi numeri musicali (15 scene nei Soldaten come in Wozzeck) adottando in massima parte il linguaggio dalla dodecafonia ma rifacendosi a forme della musica strumentale classica e preclassica: Ciaccone, Ricercari, Toccate… Il riferimento a queste forme è tuttavia più simbolico che letterale, e l’universo musicale che Zimmermann, memore anche dei suoi anni di lavoro per la radio, include nel suo lavoro è vastissimo: dal jazz, rappresentato da una band nella scena della ballerina andalusa nel Café d’Armentières nel II atto e presente come suggestione in molti altri luoghi dell’opera, a due corali dalla Matthäuspassion di Bach che irrompono nell’intermezzo del II atto insieme al Dies Irae, alla musica elettronica e concreta. Ne emerge una “forma pluralistica del teatro musicale” la cui ambizione totalizzante (o apocalittica) è riaffermare una concezione del tempo non lineare ma circolare presentando un intreccio di piani temporali che in alcune scene (II e IV atto) giunge alla rappresentazione simultanea di azioni diverse. Non a caso, se il dramma di Lenz era ambientato nelle Fiandre nel 1775, la partitura dell’opera di Zimmermann (il cui libretto aggiunge alla “commedia” di Lenz quattro poesie) reca l’indicazione “Tempo: oggi, ieri e domani”. Agostino, Bergson, Husserl sono tra le fonti di ispirazione del pensiero del compositore. In questo circolo allucinato sono prigionieri tutti i personaggi, condizionati, scrive Zimmermann, “non dal destino ma piuttosto dalla costellazione fatale delle classi sociali, delle circostanze, dei caratteri, a partire dalla quale essi subiscono in fondo innocentemente eventi ai quali non possono sfuggire”.

Il progetto originale di Zimmermann prevedeva che il pubblico sedesse al centro di una dozzina di gruppi orchestrali separati: un’impostazione visionaria che nel 1960, insieme alla complessità della partitura, fece recedere l’Opera di Colonia dal progetto nonostante il forte sostegno di Hans Rosbaud, cui l’opera sarà dedicata. Secondo il Sovrintendente Oskar Schuh e il Direttore Musicale Wolfgang Sawallisch il lavoro era semplicemente ineseguibile. Il rifiuto spinse l’autore a importanti ripensamenti ma non ad abbandonare l’impresa. Nel 1963 la Westdeutscher Rundfunkorchester diretta da Michael Gielen presentò un estratto sinfonico dell’opera, confutando almeno in parte la tesi dell’ineseguibilità. Le ultime due scene del III atto, il IV atto e gli intermezzi furono composti nel 1963/64, e Die Soldaten andò finalmente in scena a Colonia il 15 febbraio 1965.

 

L’allestimento

Nonostante la relativa rarità di esecuzione, o proprio perché ogni messa in scena costituisce uno sforzo produttivo straordinario e un evento culturale di primo piano, Die Soldaten ha impegnato alcuni dei maggiori registi del nostro tempo. La prima esecuzione ebbe luogo a Colonia nel 1965, per la direzione di Michael Gielen e la regia di Hans Neugebauer. La prima italiana avviene a Firenze nel 1977. Tra gli allestimenti più importanti si ricordano quello di Harry Kupfer a Stoccarda alla fine degli anni ’80, quello della Semperoper di Dresda con l’acclamata regia di Willy Decker nel 1995 e  quello della Biennale della Ruhr nel 2006 con la messa in scena di David Pountney. Nel 2013 l’opera di Zurigo propone un allestimento di Calixto Bieito con la direzione di Marc Albrecht, mentre è dello scorso maggio la versione di Andreas Kriegenburg per l’Opera di Monaco con Kirill Petrenko sul podio.

Il presente allestimento è stato presentato nei vasti spazi della Felsenreitschule nel corso del Festival di Salisburgo nell’agosto 2012, con Ingo Metzmacher alla testa dei Wiener Philharmoniker: ma la versione scaligera sarà radicalmente ripensata anche in base alle diverse caratteristiche del palcoscenico. “Con infinita sottigliezza il regista lettone Alvis Hermanis rende ciascuno di noi colpevole di voyeurismo. Ogni dettaglio di questa produzione è rifinito fino alla perfezione”, scrisse allora Shirley Apthorp sul Financial Times, aggiungendo che se un difetto si poteva trovare era la troppa bellezza nell’interpretazione di un’opera così corrosiva e brutale: “Sia la seduttiva bellezza della messa in scena di Hermanis sia la direzione meticolosa di Ingo Metzmacher sembrano smussare gli spigoli della dura partitura di Zimmermann”. Sul versante musicale, notava George Loomis sul New York Times, “Oltre a un magistrale lavoro sull’insieme, Ingo Metzmacher dirige con palpabile dedizione per questa partitura… Laura Aikin, alla testa di un numeroso cast, è impressionante nella parte della protagonista Maria e garantisce che le numerose note acute previste siano tutte al loro posto.  Impressionante il lamento di Gabriela Benackova come Contessa de la Roche”.

 

Nello spettacolo alla Scala, come a Salisburgo, la partitura di Zimmermann sarà interamente eseguita dal vivo inclusi i passaggi all’inizio del Quarto atto per i quali, in considerazione dell’estrema complessità esecutiva, il compositore aveva raccomandato di utilizzare un nastro registrato. Le modifiche della partitura, per quanto riguarda l’utilizzo di nastri registrati, corrispondono alle rappresentazioni del Festival di Salisburgo e sono state riprese nella stessa forma al Teatro alla Scala.

 

La trama

La storia della caduta di Marie, borghese promessa a un giovane che l’ama e sedotta da un ufficiale che non mantiene le sue promesse, ha radice nelle esperienze di Lenz. Nel 1774 il barone Friedrich Georg von Kleist, al servizio del quale Lenz si era trasferito a Salisburgo, si era impegnato a sposare la giovane borghese Cleophe Fibich, per poi partire lasciandola tra le braccia del fratello minore, non senza che anche Lenz se ne innamorasse riassumendo poi la vicenda in un Diario. Proprio questo diario, insieme alle considerazioni sulla moralità dei soldati espresse nel saggio Del matrimonio dei soldati (Lenz fu uno dei primi sostenitori degli eserciti popolari e nazionali in opposizione alle armate mercenarie) fu alla base del dramma Die Soldaten. Nel testo di Lenz padre e figlia alla fine si riconoscono e si abbracciano lasciando spazio alla morale esposta dalla Contessa; nell’opera la ricongiunzione non avviene e i personaggi restano nella disperazione e nella solitudine.




Teatro alla Scala di Milano: al via la mostra per il centenario della nascita di Salvatore Fiume

Dal 15 gennaio al 20 aprile 2015, Il Museo Teatrale alla Scala di Milano ospita un’esposizione che celebra la figura dello scenografo Salvatore Fiume (1915-1997) di cui ricorre il centenario della nascita. Nel percorso verranno esposti costumi e figurini scelti fra quelli creati da Salvatore Fiume per le otto produzioni teatrali curate fra il 1952 e il 1967, oltre a un gruppo di opere prestate dalla Fondazione Salvatore Fiume.

Curata da Laura e Luciano Fiume, dalla Fondazione Salvatore Fiume e dal Museo Teatrale alla Scala la mostra, intitolata Fiume alla Scala, presenterà 36 opere – 10 costumi, 15 bozzetti, 9 dipinti , 2 disegni e 1 ceramica.

La mostra si sviluppa in tre sale: nella prima vengono esposti i 9 dipinti provenienti dalla collezione dei figli Laura e Luciano Fiume, nei quali figurano elementi architettonici a cui Fiume si è ispirato per la realizzazione di alcune scenografie per la Scala. Fra le 9 opere sono inclusi anche 4 bozzetti del 1992 per una edizione della Carmen, che non fu realizzata. Nelle bacheche saranno esposti i disegni dei figurini degli archivi del Teatro alla Scala relativi alle opere La vita breve di De Falla (1952) , Medea di Cherubini (1953) Nabucco di Verdi (1958) e Guglielmo Tell di Rossini (1959).

Sul ballatoio, alle spalle della prima sala espositiva, sarà esposto un costume disegnato da Fiume per Medea di Cherubini, che fu indossato da Maria Callas nel 1953, accanto a una scultura in ceramica realizzata da Fiume nello stesso anno.

Nella seconda e nella terza sala saranno in mostra gli altri 9 costumi tratti dalle medesime opere, e nelle bacheche i bozzetti di alcune scene che si riferiscono alle stesse opere dei costumi.




Alessandro Preziosi è un Don Giovanni in tournée

Alessandro Preziosi porta il Don Giovanni in tournée. Dapprima è la volta di Trieste (dal 14 gennaio al Politeama Rossetti), seguita da Napoli (dal 21 gennaio al Teatro Diana), Milano (dal 3 febbraio al Teatro Nuovo) per poi proseguire in altre 12 piazze italiane e concludersi il 31 marzo a L’Aquila

La scelta di Khora.teatro (in collaborazione con il Teatro Stabile D’Abruzzo) di produrre Don Giovanni, in tutta la complessità del personaggio e con un allestimento tecnologico e multimediale, è l’ideale conclusione di una trilogia di riproposizione di classici seicenteschi, dopo Amleto e Cyrano (per il quale Alessandro Preziosi ha ricevuto il Premio Maschera D’oro del teatro italiano 2014 per il Miglior Monologo), rivolta ad un vasto pubblico popolare, ma sempre attenta nel confezionamento editoriale alle nuove generazioni.

Nel Don Giovanni, Alessandro Preziosi  è interprete e regista. La scelta artistica prende le mosse non solo dalla straordinaria contemporaneità di questo classico ma soprattutto nell’ottica della messa in scena come un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e soprattutto al Teatro, in tutte le sue forme come strumento educativo.

Le versioni del mito di Don Giovanni sono ben superiori alle donne sedotte dall’ammaliatore sivigliano e contano oltre 4000 riscritture. Numerosissime erano state le rappresentazioni teatrali con protagonista questo personaggio, la cui immensa fortuna letteraria era cominciata nel 1630, quando Tirso de Molina, probabilmente ispirandosi a racconti popolari che utilizzavano i padri Gesuiti, negli spettacoli edificanti dei loro piccoli allievi facendone il prototipo dell’eretico blasfemo per definizione, scrisse il suo Burlador de Sevilla. Venne in seguito ripreso dalla Commedia dell’Arte italiana, che lo incluse nel suo repertorio accentuando gli aspetti più comici della vicenda.

Molière attinge a queste fonti italiane e le rielabora per ricavarne un suo personale Don Giovanni, ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali, pronto a burlarsi anche della religione. Nella scelta del Don Giovanni Khora.teatro ha intravisto nella compresenza di toni drammatici e comici, un materiale drammaturgico teso a coniugare l’esaltazione ed il senso tragico del personaggio archetipico, mito dell’individualismo moderno, e le mirabili leve sulle parti comiche, necessarie per meglio andare incontro al gusto del pubblico, il testo ideale nel compimento di una particolarissima trilogia di ambientazione seicentesca, Amleto, Cyrano , Don Giovanni. Il Don Giovanni di Molière non è un banale donnaiolo, collezionista di femmine per sfogo fisiologico o edonistico svago, ma a dominare è una volontà di potenza, di affermazione di sé che nasce da un vuoto esistenziale, da una sorta di noia metafisica, e insieme da un timore di fallimento, un Don Giovanni che ormai, prossimo al termine della sua carriera, sembra quasi svelare la maschera ipocrita della cinica empietà, per smascherare i cattivi pensieri e le ipocrisie della società in cui viviamo. La scelta artistica prende le mosse non solo dalla straordinaria contemporaneità del classico la cui rilettura si rende necessaria in considerazione del dilagante relativismo dell’attuale società in cui impera l’immagine fine a se stessa e si continua a riscontrare il totale sgretolamento dei valori, ma soprattutto nell’ottica della messa in scena come un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e soprattutto al Teatro, in tutte le sue forme.

Ecco dove e quando vederlo:

  • 14 – 18 gennaio                     Teatro Politeama Rossetti     TRIESTE
  • 21 gennaio – 1 febbraio        Teatro Diana                          NAPOLI
  • 03 – 15 febbraio                     Teatro Nuovo                         MILANO
  • 17 – 22 febbraio                     Teatro Comunale                   IMOLA
  • 24 febbraio – 1 marzo            Teatro Donizetti                     BERGAMO
  • 03 marzo                                 Teatro Comunale                   GORIZIA
  • 04 marzo                                 Teatro Comunale                   LONIGO
  • 05 marzo                                 Cinema Teatro                       LEGNANO
  • 06 – 08 marzo                        Teatro Comunale                   FIGLINE VALDARNO
  • 10 – 15 marzo                        Teatro Comunale                    VERONA
  • 17 marzo                                Teatro Sociale                        CITTADELLA
  • 18 marzo                                Teatro Comunale                    PORTOGRUARO
  • 20 – 22 marzo                        Teatro Comunale                   REGGIO EMILIA
  • 24 – 26 marzo                        Teatro Nuovo                         UDINE
  • 27 – 29 marzo                        Teatro Comunale                   PORDENONE
  • 31 marzo                                 Auditorium GDF                      L’AQUILA



SAYONARA – IL NUOVO VIDEO DI MADH, prodotto dalla Oblivion Production di Stefania Tschantret, con la regia di Mauro Russo, in solo due settimane raggiunge 1.000.000 di click

In meno di due settimane il videoclip di SAYONARA, il singolo di MADH, secondo classificato di X Factor 2014, ha raggiunto 1.000.000 di click. Entrato subito nella Top 5 della classifica FIMI/Gfk dei brani più venduti, il brano ha ottenuto il certificato ORO a sole due settimane dalla sua uscita.

Firmato da Mauro Russo e prodotto dalla Oblivion Production di Stefania Tschantret per Sony Music, con Simone Mogliè(direttore fotografia), Giacomo Lalli (editing), Alessandro Guida (direttore produzione), il videoclip dall’atmosfera surreale e un po’ folle fa dell’originalità il suo punto di forza, tra richiami giapponesi, marionette umane, geishe mangiafuoco, danze tribali, body painting fluo e molto altro. Il tutto magistralmente combinato in un video dal ritmo incalzante e coinvolgente, che ben rispecchia il mood del brano. Special guest a sorpresa FEDEZ e LORENZO FRAGOLA.

Il singolo, mixato nei celebri Paramount Studios di Los Angeles, è il frutto della collaborazione di Madh (autore del testo) con Fedez, il producer americano Nick Audino – che con lui firmano la musica – e Fausto Cogliati, produttore del singolo insieme a Fedez.

Secondo classificato di X Factor 2014 e uno degli artisti più originali ad aver calcato il palco del prestigioso talent, classe 1993, Madh si definisce un alieno che arriva dalla Sardegna. Il suo nome d’arte è l’acronimo di My Advice Doesn’t Help, è autodidatta e, dal 2011, compone brani in inglese con arrangiamenti rap e black soul che hanno avuto molta fortuna sul web.

A realizzare il video la Oblivion Production di Stefania Tschantret, società di produzione cinematografica con base operativa in Italia che si occupa di produzione di film, documentari, web series, video musicali e promozionali, e di promozione di brand a livello internazionale. Dopo il successo dei video di Noemi (Don’t get me wrong), Tiromancino (Mai saputo il tuo nome, premiato miglior video italiano al Roma Videoclip 2014), Raige (Ulisse), Clementino (Senza Pensieri) Carletto e l’attore Davide Silvestri(#SeiBellissima), la Oblivion si sta affermando come una delle principali società di produzione cinematografica di videoclip.




Al Teatro della Luna dal 15 gennaio torna “Frankenstein Junior” SI – PUÓ – FARE!!! “A grande richiesta” per il terzo anno consecutivo in scena il musical “mostruosamente divertente”!

Oltre 150.000 spettatori sono già stati conquistati dall’incandescente vitalità, dalla contagiosa ironia noir e dalle musiche trascinanti della versione italiana di Frankenstein Junior, il musical “mostruosamente divertente” tratto dal cult movie di Mel Brooks. Diretto da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli, lo spettacolo torna per il terzo anno consecutivo al Teatro della Luna di Milano dal 15 gennaio 2015. Il musical, definito dalla critica un “capolavoro di perfezione”, è una trasposizione fedele della realtà cinematografica, dove le scenografie in bianco nero dalle atmosfere gotiche si contrappongono ai coloratissimi costumi e fanno da sfondo ai tantissimi momenti di irresistibile comicità. Trovate registiche e coreografiche originali ripropongono in chiave musical l’ironia propria del film attraverso “numeri” divertentissimi, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin; e non mancano nemmeno le esilaranti battute entrate nella memoria degli appassionati del film: “Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”,“Potrebbe essere peggio…potrebbe piovere”, “Diventerà molto popolare”.

Considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1974 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio ai classici horror della Universal), il film Frankenstein Junior – che festeggia 40 anni – con oltre 500.000 copie vendute è il “classico” in DVD di maggior successo della storia dell’home video in Italia.

Tradotto in italiano da Franco Travaglio, Frankenstein Junior porta anche a teatro la comicità del film, sottolineata dalle musiche originali composte dallo stesso Mel Brooks. L’atmosfera del castello di Victor Von Frankenstein, del laboratorio e degli altri ambienti è ricreata dalle scenografie disegnate da Gabriele Moreschi. Le coreografie di Gillian Bruce, che spaziano dal tip-tap all’energia del travolgente quadro “Transilvanica Magica”, esaltano il ritmo dei numeri musicali e ripropongono, in un mix perfetto di tecnica, virtuosismi e interpretazione, la comicità che accompagna gli spettatori in due ore di spensierato divertimento. Gli artisti italiani si trasformano nei famosissimi personaggi grazie ai trucchi e alle parrucche ideate da Antonella Marinuzzi e ai costumi di Carla Accoramboni e cantano preparati dalla vocal coach Lena Biolcati; il disegno luci è firmato da Valerio Tiberi e il disegno fonico da Enrico Porcelli.

È Giampiero Ingrassia – perfetto nella parte, tra canzoni, tip-tap e un copione serratissimo, vincitore del Premio Flaiano 2013 per questo ruolo – a vestire i panni del brillante e stimato dottor Frederick “Frankenst-I-n” (al cinema fu Gene Wilder), il protagonista di Frankenstein Junior.

Sul palco, al fianco di Ingrassia, Giulia Ottonello (Cantando sotto la pioggia, Cats), dalle straordinarie capacità vocali unite a un naturale talento comico, interpreta Elizabeth, viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Igor è interpretato da Mauro Simone (Grease, Pinocchio il grande musical, regia di Tre metri sopra il cielo e Re-Play), servo fedele al Castello e disinvoltamente incurante della propria gobba. La sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome incute terrore persino ai cavalli, governante al castello e detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein ha il volto di Altea Russo (La Piccola Bottega degli Orrori, A Qualcuno Piace Caldo, Bulli e Pupe, Hello, Dolly!), mentre Valentina Gullace (Jesus Christ Superstar in italiano, Cabaret, High School Musical, Aladin, Salvatore Giuliano) è l’esplosiva Inga, giovane transilvana assistente devota di Frederick, incurante della propria straordinaria e sensuale bellezza. Il baritono Fabrizio Corucci è il Mostro, l’imponente creatura riportata in vita grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein. Completano un cast pieno di energia e talento Felice Casciano (A Qualcuno Piace Caldo, La Piccola Bottega degli Orrori, Pinocchio il grande musical, Sister Act) nei panni dell’ispettore Kemp, capo della polizia locale dedito al mantenimento dell’ordine; Davide Nebbia(Grease, Happy Days) nel ruolo dell’eremita cieco che abita nei boschi e desideroso di compagnia (che nel film era interpretato da un quasi irriconoscibile Gene Hackman); Roberto Colombo(Grease, A Chorus Line, Cats, Happy Days) è Victor Von Frankenstein, famigerato nonno di Frederick, impaziente che il nipote segua le sue orme; Michele Renzullo (Cats, Happy Days) è Ziggy, il più bizzarro tra gli abitanti del villaggio transilvano. In scena poi Giorgio Camandona, Paola Ciccarelli, Francesca Di Cresce, Anna Bodei.

I biglietti sono in vendita in tutti i punti vendita TicketOne, on line su www.ticketone.it, telefonicamente chiamando l’892101 (numero a tariffazione specifica) e ovviamente al botteghino del teatro nelle sere di spettacolo.

Teatro della Luna

via G. di Vittorio, 6

20090 Assago (MI)

Tel. 02 488577516

www.teatrodellaluna.com – www.facebook.com/teatrodellaluna

PROGRAMMAZIONE

“Frankenstein Junior”:

giovedì 15 gennaio 2015 ore 21,00

venerdì 16 gennaio 2015 ore 21,00

sabato 17 gennaio 2015 ore 15,30

sabato 17 gennaio 2015 ore 21,00

domenica 18 gennaio 2015 ore 15,30

giovedì 22 gennaio 2015 ore 21,00

venerdì 23 gennaio 2015 ore 21,00

sabato 24 gennaio 2015 ore 15,30

sabato 24 gennaio 2015 ore 21,00

domenica 25 gennaio 2015 ore 15,30

giovedì 29 gennaio 2015 ore 21,00

venerdì 30 gennaio 2015 ore 21,00

sabato 31 gennaio 2015 ore 15,30

sabato 31 gennaio 2015 ore 21,00

domenica 1 febbraio 2015 ore 15,30

PREZZI DEI BIGLIETTI

Poltronissima Blu

€ 55,00

Poltronissima

€ 44,00

Poltrona

€ 33,00

 

Riduzioni under 14 e over 70

Gruppi di almeno 10 persone a prezzi speciali:

Ufficio Gruppi Teatro della Luna ufficiogruppi@teatrodellaluna.com, Telefono 02/48857333

 




La violista Anna Serova è tra le donne del Pollaiolo riviste in chiave contemporanea dal Museo Poldi Pezzoli di Milano. La sua foto, insieme a quelle di Martina Colombari, Luciana Savignano, Elisa Provaso, realizzata da Massimo Zingardi, sarà in mostra fino al 19 gennaio 2015.

C’è anche la violista Anna Serova tra le donne fotografate come in un quadro del Pollaiolo, nell’ambito degli shooting fotografici realizzati in concomitanza con la mostra Le dame del Pollaiolo. Una bottega fiorentina del Rinascimento, organizzata dal Museo Poldi Pezzoli di Milano e sostenuta da Fondazione Bracco, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Gli scatti, dedicati al pubblico femminile e destinati a far rivivere le dame del Pollaiolo in una veste contemporanea, sono stati realizzati da grandi fotografi della scena nazionale e internazionale (Giovanni Gastel, Maria Mulas, Massimo Zingardi, Maki Galimberti e Neige De Benedetti) e dagli ex allievi del Corso per Fotografi di scena dell’Accademia Teatro alla Scala e dei Corsi di Fotografia e Ritratto Fotografico del CFP Bauer AFOL Milano.

A coronamento di questa operazione, alcuni scatti selezionati sono esposti a rotazione al Museo Poldi Pezzoli all’interno della mostra fotografica Ad ogni donna il suo profiloTra questi, appunto, gli scatti di Massimo Zingardi a Martina Colombari, la ballerina Luciana Savignano, la social blogger Elisa Provaso e Anna Serova, violista russa che ha da pochi giorni ottenuto ufficialmente la cittadinanza italiana. Le foto di Zingardi saranno esposte fino al 19 gennaio 2015.

Ambasciatore culturale e commerciale della città di Krasnoyarsk in Italia ed EuropaAnna Serova è una figura unica nel panorama musicale internazionale. Ha ricevuto negli ultimi anni dediche da alcuni dei più importanti compositori contemporanei (Azio Corghi, Boris Pigovat e Mauro Montalbetti tra gli altri), che hanno creato per lei un nuovo genere di composizione, unendo la forma del concerto all’azione scenica di un’opera di teatro.

Come solista si è esibita in prestigiose sale concertistiche con orchestre come la Moscow State Symphony Orchestra, Siberian Symphony Orchestra, Karelia Symphony Orchestra, Krasnoyarsk Chamber Orchestra, Arkhangelsk State Chamber Orchestra, Belgrade Philharmonic, Amazonas Philharmonic, HRT Zagreb Orchestra, Orchestra dell’Arena di Verona, per citarne solo alcune. È stata inoltre protagonista e consulente artistico di alcuni documentari sulla liuteria cremonese, prodotti dal canale televisivo russo “Kultura”.

Anna Serova presta volentieri la sua arte anche per beneficenza. È testimonial di “End Polio Now”, programma del Rotary International che si occupa della vaccinazione contro la poliomelite di tutti i bambini nei Paesi in via di sviluppo. La campagna pubblicitaria del progetto è considerata una delle più grandi del mondo, anche per la partecipazione di illustri testimonial come Bill Gates, il violinista Isaac Perlman e molti attori, registi e scrittori di tutto il mondo.

Sempre dedicati al progetto Polio, qualche anno fa, Anna Serova ha inciso due CD, per la registrazione dei quali è stata utilizzata la preziosa Viola Amati “Stauffer 1615”, di proprietà della “Fondazione Stauffer” e custodita nella Collezione Comunale di Cremona. In uno dei CD è inclusa anche la prima esecuzione in tempi moderni del manoscritto di Bottesini ritrovato nella Biblioteca Statale di Cremona.

Tra i progetti del 2015 di Anna Serova ci sarà un nuovo CD per l’etichetta Naxos con musiche per viola e orchestra scritte per lei dal compositore israeliano Boris Pigovat, registrato con la HRT-Zagreb Symphony Orchestra diretta dall’italiano Nicola Guerini, e la prima esecuzione in Brasile e in Israele del progetto Viola Tango Rock, un imponente crossover show su musiche del compositore russo-israeliano Benjamin Yusupov, nel quale il solista suona prima la viola acustica, poi la viola elettrica e infine si lancia nel ballo di un tango argentino, passione che Anna Serova coltiva ormai da più di 10 anni.

http://www.annaserova.com/

“Anna Serova, che ha spesso fatto musica da camera insieme a me, Bruno Giuranna e Rocco Filippini, ha un suono stupendo, tecnica brillantissima e una notevole musicalità…”

Salvatore Accardo

“Una personalità straordinaria nel mondo della Musica da camera…ho ascoltato da lei una commovente, profonda e filosofica interpretazione della Sonata di Shostakovich…”

Juri Bashmet

“Una personalità che rivela tratti di intensa musicalità, chiarezza interpretativa, un suono accattivante e una completa padronanza della viola… grande presenza scenica…”

Bruno Giurannai 




DISCOTEQUE MACHINE Official Morphsuits Show al Teatro Out Off di Milano il 19, 26 gennaio e il 2 febbraio

Trentacinque persone del pubblico, tre attori e una sola regola: NON SMETTERE MAI DI BALLARE! Al Teatro Out Off è in arrivo uno spettacolo interattivo completamente inedito, popolare e coinvolgente per combattere la timidezza e ridere come pazzi.

Ideato da Gianmarco Pozzoli – Zelig, Colorado, Un passo dal cielo – e Alice Mangione – La Prova dell’otto (Alyce Make Up), Glob –  DISCOTEQUE MACHINE è il primo show interattivo in collaborazione con Morphsuits che debutterà al Teatro Out Off di Milano lunedì 19 gennaio.

Non si tratta di uno spettacolo in cui si resta comodamente seduti in poltrona, qui i protagonisti dello show sono le 3 Creature, un nucleo famigliare muto e senza volto, e il pubblico stesso, che a gruppi di 6 persone verrà chiamato a scendere in pista e a ballare all’interno di postazioni fluorescenti disegnate a terra.

È proprio sulla danza dei “ballerini improvvisati” che le 3 Creature – Gianmarco Pozzoli, Alice Mangione e David Labanca –  costruiranno lo spettacolo, ricco di gag comiche e dal forte impatto visivo: le Creature infatti indossano per tutto lo spettacolo diverse Morphsuits, tute aderenti che coprono corpo e volto e che spersonalizzano completamente l’attore trasformandolo in una moderna maschera della commedia dell’Arte.

Tutto lo spettacolo è guidato dalla Voce, che dirige e dà le regole dei singoli round, e che è l’unica autorità riconosciuta dalle Creature.

Ogni sera sarà diversa proprio perché i protagonisti cambiano sempre, accompagnati da una playlist musicale con più di 60 brani farà scatenare il pubblico per più di un’ora ridendo e ballando.

Discoteque Machine è uno spettacolo liberatorio, divertente e coinvolgente, ma sopratutto è privo di giudizio, dove le persone possono esprimersi liberamente e abbandonare per una serata ogni riserbo. Uno spettacolo popolare, adatto sia allo spettatore più esperto che a chi non ha mai messo piede a teatro.

GIANMARCO POZZOLI

Gianmarco Pozzoli (Milano 1971), inizia la sua carriera come comico e autore alla fine degli anni novanta assieme a Gianluca De Angelis e formando più avanti i Sagapò. Fa parte del cast dei principali programmi comici italiani: Convenscion, Scorie, Colorado e Zelig. Esordisce nel mondo del cinema nel 1999 con il film “Tutti gli uomini del deficiente” e, dopo una lunga parentesi televisiva, torna interpretando i due film “Benvenuti al Nord” di Luca Miniero e “Mi rifaccio vivo” di Sergio Rubini. Dal 2011 interpreta Huber, uno dei protagonisti della Fiction Rai “Un passo dal Cielo”.

ALICE MANGIONE

Alice Mangione (Bergamo 1984) debutta giovanissima al fianco di Marcello Macchia (Maccio Capatonda) in “Mai dire martedì” su Italia1, ma la vera soddisfazione sono i Debutta al cinema con “Oggi sposi” di Luca Lucini, successivamente in “Un fidanzato per mia moglie” di Davide Marengo.

Dopo il successo dei video/parodia (Alyce Make Up) che da YouTube sbarcano su MTV a “La Prova dell’Otto” di Caterina Guzzanti nel 2014 entra nel cast di “Glob – diversamente italiani” di Enrico Bertolino.

DISCOTEQUE MACHINE

19 e 26 gennaio, 2 febbraio

TEATRO OUT OFF

Via Mac Mahon 19 – Milano

Prevendite: https://www.mioticket.it/teatrooutoff/default.asp