Gli ottanta ritratti di alcuni dei più noti e acclamati chef in un libro

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di Cristina T. Chiochia

Volti iconici che il libro di Skira Editore racchiude in ritratti ad acquarello di Severino Salvini con una introduzione al libro di Paolo Bianchi (suoi anche i commenti).

Un volume dal titolo evocativo di  CHEF PORTRAITS Ritratti ad acquerello  che, come recita il comunicato stampa è “una raccolta di ottanta ritratti ad acquerello di alcuni dei più noti e acclamati chef, che rappresentano la grandezza e l’eccellenza della ristorazione italiana.

Da Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo e Carlo Cracco a Ernst Knam, Heinz Beck e Davide Oldani, Giorgio Locatelli e Gennaro Esposito, Enrico e Roberto Cerea, Annie Feolde, Claudio Sadler, solo per citare i più noti”. Molto più di una semplice galleria di immagini ad acquerello. E’ un modo per mettere in evidenza una grande passione. Ovvero quello dello “stare a tavola” per godersene insieme a pennelli e colori, Chef in carne ed ossa che cucinano, sorridono, muovono le mani e gli utensili, per rappresentare il potenziale della loro arte, in modo inedito. Gusti ed aspettative sul cibo che vengono soddisfatte dal palato degli intenditori dell’arte.

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Il libro, lo dice molto bene: “[…] non li abbiamo decisi sfogliando le guide, perché così avremmo in fondo lasciato che fossero altri a sceglierli al nostro posto, e nemmeno ci siamo limitati a dare credito ai nostri gusti. Davanti a impegni come questi, bisogna essere in grado di allontanarsi un minimo dal proprio palato e dal proprio cuore ed evitare così l’effetto scuola elementare, quando le maestre erano brave solo quando ci davano un buon voto. E anche se il numero totale va ben oltre le dita delle nostre mani, siamo davvero molto ma molto lontani dall’olimpo tricolore. Succede perché mi viene difficile pensare a un altro Paese con una varietà di cucine e di interpreti paragonabile alla nostra”.

L’Italia. Ma anche il resto del mondo nel piatto. Eccellenze a “doppio taglio” che vengono in questo modo segnalati, appezzati e messi in risalto. Perché il mondo ama i cuochi. Ed ama mangiare. Ed è bello qualche volta, segnalarlo con un sorriso.

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