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I profumi che hanno fatto la storia: DIORISSIMO e quel fiore il cui profumo non può essere catturato

di Claudia Marchini

Quando ho iniziato ad interessarmi in maniera più rigorosa e attenta ai profumi e all’arte di crearli, non sapevo che non da tutti i fiori si possono estrarre gli oli essenziali necessari a produrre l’essenza del fiore stesso. Uno di questi fiori è il mughetto, il fiore portafortuna di Christian Dior, che lo stilista amava particolarmente per la sua freschezza effimera, la delicatezza e semplicità, tanto che ne portava sempre in tasca qualche ramoscello. Ogni anno il primo maggio i suoi artigiani e le sue clienti più affezionate ne ricevevano un bouquet, e gli dedicò persino una straordinaria collezione Haute Couture nel 1954. Lo indossava spesso all’occhiello del bavero e scaramanticamente ne cuciva un rametto negli orli degli abiti prima della sfilata. E al suo fioraio di fiducia chiese di trovare il modo di recapitargli mughetti freschi tutto l’anno. 

Diorissimo è dunque il profumo che contiene lo spirito di questo fiore così amato dal grande stilista. E’ IL MUGHETTO per eccellenza. La sua nascita risale agli anni ‘50, precisamente fu lanciato nel 1956.

Nel 1953 il già famosissimo profumiere Edmond Roudnitska era stanco della soavità e della dolcezza dei profumi di moda all’epoca, e decise di realizzare una nuova fragranza più “fresca e trasparente”. La sua intenzione era quella di ricreare il profumo del mughetto, tuttavia a differenza di quanto accadeva con le rose o i gelsomini, l’essenza del fiore di mughetto non poteva essere estratta, perché i suoi petali sono troppo fragili. Dopo due anni di tentativi, nel 1955 Roudnitska aggirò il problema creando una ricostruzione quasi perfetta del profumo del fiore utilizzando molecole di altri fiori (tra cui rosa e gelsomino).

Proprio in quel periodo Roudnitska e Christian Dior si erano conosciuti ed avevano pensato ad una collaborazione, che si concretizzò nella nascita di Diorissimo Per la campagna pubblicitaria di Diorissimo, si ricorse ad una illustrazione di René Gruau, illustratore e amico del couturier: una donna, di spalle, con in mano un mazzo di mughetti. 

Il nome stesso fa riferimento ad un’altra passione del couturier, quella per la musica, ed evoca le sfumature musicali mezzo piano, pianissimo, fortissimo dei grandi compositori da lui amati. 

Il profumo fu inizialmente lanciato in una edizione limitata con flacone dorato di cristallo sfaccettato, impreziosito da un motivo floreale, e con tappo a forma di bouquet di fiori in bronzo dorato. Il flacone era stato disegnato dallo stesso Christian Dior e realizzato dalle Cristalleries de Baccarat e si ispirava ai candelabri dorati della camera da letto di Marie-Antoinette a Versailles. La bottiglia classica è disegnata invece da Fernand Guéry-Colas, che aveva già disegnato la bottiglia di Miss Dior. 

Diorissimo ebbe subito successo, e la sua leggerezza segnò un’evoluzione nel campo della profumeria. Luminoso come un mattino di primavera, fresco e gioioso, delicato ma al contempo persistente. Ogni donna desiderava essere immersa in quella primavera perpetua, in una nuvola di effluvi freschi e rinfrescanti ma che in fondo nascondono anche una certa carnalità e sensualità (dovuta alla nota di fondo del gelsomino). Non è un caso forse che il 1956 è l’anno che consacrò come sex symbol internazionale Brigitte Bardot, con quella sua bellezza così giovane e spontanea, e al contempo sensuale e sfacciata. 

Tra le più note estimatrici di questa iconica fragranza, come non ricordare un’altra icona: Lady Diana. 

Il couturier morì alla fine del 1957: Diorissimo fu l’ultimo profumo commercializzato durante la sua vita.

(bottiglia attuale)

E a proposito di mughetto, sapete che il 1° maggio in Francia è anche la festa del mughetto? In questo giorno infatti per le strade delle città e paesi francesi si trovano tantissimi venditori ambulanti e fiorai che vendono questo fiore. Il 1° maggio in Francia è l’unico giorno dell’anno in cui ci si può improvvisare venditori di mughetto: l’importante è stare a 50 metri da un fioraio!

La festa del mughetto trae le sue origini nel 1561 grazie a Carlo IX che, avendo ricevuto un mazzolino di mughetto come portafortuna, decise di offrirne uno ad ogni dama di corte. Nei primi del Novecento il 1° maggio in Francia fecero la stessa cosa gli stilisti che regalarono un mazzetto di mughetto a tutte le loro operaie. Ma è solo nel 1976 che la festa del mughetto sarà associata a quella del lavoro e il mughetto rimpiazzerà la rosa nell’occhiello dei manifestanti.