“Il clan delle divorziate” novanta minuti di fuochi di artificio e risate

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Ancora pochi giorni per poter ridere con “Il clan delle divorziate”, in scena al Teatro San Babila di Milano fino al prossimo 1 febbraio. Il claim scelto dalla produzione dello show, ovvero “una risata ogni trenta secondi”, non è che la pura realtà. Non si fa in tempo a finire di ridere per una sagace battuta che subito ne segue un’altra, in una giostra di scoppiettanti fuochi di artificio dove non manca l’effetto sorpresa. Al termine dell’atto unico che costituisce lo spettacolo si ha un solo rimpianto: che i novanta minuti circa dello show si siano esauriti in fretta. Troppo in fretta. Non ci si stacca facilmente dalla poltrona, anche perché rimane la voglia di conoscere il secondo tempo della improbabile amicizia nata in scena tra le le tre protagoniste, unite dal solo fil rouge di essere neo divorziate. Tre donne alle prese con amicizia, sesso e amore.

Insomma un’occasione imperdibile per chiunque abbia voglia di trascorrere una serata in allegria , allo stesso tempo, per prendere parte a uno dei più grandi successi internazionali, in ambito teatrale, degli ultimi dieci anni. Scritta da Alil Vardar, la commedia ha debuttato a Tolosa nel 2004 riscuotendo un immediato successo: il sold out è arrivato dopo poche settimane insieme al gran premio del Festival du Rire di Tolosa. Il Clan si è successivamente mosso alla conquista di Parigi, dove è tutt’oggi in scena: dopo dieci anni, il Clan ha sedotto più di 2.500.000 di spettatori ed è stato trasmesso in prima serata su France 4. Milano è stata la prima città scelta per il debutto al di fuori dei confini francofoni, in un progetto che conta di portare la commedia in altre 19 città europee.

Sarebbe quindi un vero peccato lasciarsi scappare l’occasione. Tanto più che calcano il palcoscenico tre veri e propri mostri della scena teatrale italiana: il grande mattatore Stefano Chiodaroli, la poliedrica Lucia Vasini e l’effervescente Jessica Polsky. Tre interpreti che riescono a calarsi alla perfezione nei ruoli delle tre neo divorziate (compreso Chiodaroli che veste il ruolo della donna forte, brillante, decisa ma non proprio aggraziata), facendo in un lampo dimenticare di assistere ad una rappresentazione teatrale e non alla vita concreta.
C.

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