Il Marchese del Grillo va in tournée

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Enrico Montesano torna nei teatri italiani con  Il Marchese del Grillo, commedia musicale tratta dal film cult di Mario Monicelli  e maschera stessa della “romanità” resa celebre, tra l’altro, dalla battuta che caratterizza il personaggio del Marchese del Grillo: “io sono io e voi non siete un c..zo”. Il ruolo de Il Marchese del Grillo era stato interpretato sul grande schermo da Alberto Sordi.
Il Marchese del Grillo è una Produzione Il Sistina in collaborazione con MF Produzioni e firmata da Massimo Romeo Piparo.  La colonna sonora è firmata da Emanuele Friello. In scena insieme a Montesano un cast di oltre 30 artisti.

La tournée prenderà il via il 15 ottobre da Udine (Teatro Nuovo Giovanni da Udine), per poi toccare Napoli (Teatro Augusteo), Roma (Teatro Sistina, dove lo spettacolo ha avuto il suo trionfale debutto assoluto nel novembre 2015), Reggio Emilia (Teatro Valli), Padova (Gran Teatro Geox), Torino (Teatro Alfieri), Firenze (Teatro Verdi) e Bari (Teatro Team).

Il Marchese del Grillo foto ANTONIO AGOSTINI
Il Marchese del Grillo foto ANTONIO AGOSTINI

Prendendo spunto da una figura storica realmente esistita, la commedia racconta la storia del Marchese Onofrio del Grillo, guardia nobile del Papa, che nella Roma papalina di inizio ‘800 trascorre le sue giornate nell’ozio, frequentando osterie, coltivando relazioni clandestine e organizzando scherzi e beffe di cui sono vittime popolani, nobili, la sua famiglia e perfino lo stesso pontefice. Ma, dopo l’invasione di Roma da parte di Napoleone, anche la sua vita spensierata prenderà una piega del tutto imprevedibile e per la prima volta uno dei suoi terribili scherzi, la sostituzione di persona operata ai danni di un povero carbonaro ubriacone, consentirà al Marchese un onorevole riscatto con un finale a sorpresa. “Il Marchese del Grillo illumina Roma in un momento molto particolare della propria storia contemporanea. La schietta filosofia di vita di Onofrio del Grillo pervade l’intera commedia di rimandi attualissimi e tremendamente affini con la realtà a cui tutti i romani devono quotidianamente fare fronte” sostiene Piparo. Ovvero, secondo quanto dichiarato dallo stesso regista: “giustizia corrotta, una Chiesa in bilico tra il debole potere spirituale e il più ammaliante potere temporale, il tremendo dilemma dell’essere e dell’apparire, il dramma dei più poveri contrapposto al cinismo dei potenti; tutti argomenti che sembrerebbero fotografare l’attuale sistema-Italia e ancor più l’inesorabile declino di Roma Capitale, ma che invece sono scaturiti quasi mezzo secolo addietro dalla felice intuizione di grandi Maestri della Commedia italiana della seconda metà del ‘900”.

 

 

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