“Il marito di mio figlio” in arrivo al Teatro San Babila
Al Teatro San Babila di Milano va in scena l’attualità. Mentre a Roma proseguono i lavori sul Ddl Cirinnà e le piazza si spaccano sul tema, al Teatro San Babila di Milano è in arrivo, il prossimo 12 febbraio, “Il marito di mio figlio”, una moderna commedia degli equivoci che affronta con ironia un tabù sulla cresta dell’onda in tutto il mondo: il matrimonio gay. “Il marito di mio figlio” è una storia dai toni brillanti, a tratti comici, che si nutre della psicologia dei personaggi e si addentra con disinvolta leggerezza nei loro intrecci familiari. L’autore, Daniele Falleri, si diverte a mettere in scena tutti i più diffusi pregiudizi , giocando argutamente con i vari cliché per poi demolirli implacabilmente ad uno ad uno. Il cast, composto da fuoriclasse della comicità (Eva Grimaldi, Andrea Roncato, Pietro de Silva, Pia Engleberth, Ludovico Fremont, Roberta Grazia e Andrea Standardi), diverte e spinge, al contempo, alla riflessione.
Ne “Il marito di mio figlio”, Giorgino e Michele (alias George & Michael) decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicare loro la notizia del matrimonio. Ma la rivelazione della propria omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione dei due futuri sposi e da cui scaturisce una vera e propria commedia degli equivoci. “Il punto di vista si colloca inequivocabilmente all’esterno della coppia di sposi. Chi parla è una mamma o un papà. Questo è ciò che più mi interessa, indagare sull’istituzione famiglia. Sull’effetto deflagrante che una notizia inaspettata e sconvolgente ha sull’ipocrisia di facciata del nucleo familiare come metafora di una società. Le famiglie di Michael e George sarebbero potute andare avanti sull’onda delle convenzioni per anni, forse per sempre. Rapporti sedimentati su codici falsi e apparentemente inamovibili. Ma la comparsa di un elemento imprevisto (e qui fa la sua entrata trionfale il matrimonio gay) smantella gli equilibri costituiti e obbliga tutti a rifare i conti con se stessi e il resto del mondo, riesaminando ex novo tutto ciò che ci circonda e che davamo per scontato” sostiene Daniele Falleri per poi aggiungere: “I personaggi sono raccontati per quello che sono senza alcun giudizio e con un incondizionato affetto. Tutti hanno un lato più nobile e uno più meschino. Tutti sbagliano, inciampano, cadono e infine si rialzano. Ognuno è costretto a rimboccarsi le maniche e ad inventarsi il proprio cammino verso un nuovo equilibrio facendosi largo con gli strumenti che ha a disposizione, che siano una mazzetta di soldi o un rossetto per le labbra”.
DOVE; COME E A QUANTO
Dal 12 al 21 febbraio al Teatro San Babila di Milano
martedì – giovedì – venerdì – sabato ore 20.30
mercoledì – domenica ore 15.30
Biglietti da 17 euro