“Il Metodo”, una commedia nera sulla crudeltà dei rapporti di lavoro
“Il Metodo” è in arrivo al Teatro Manzoni di Milano, una commedia nera di estrema attualità sui rapporti di lavoro e sui compromessi che si è disposti ad accettare in vista di carriera e professione, traguardi oggi sempre più fragili, difficili da raggiungere ma, allo stesso tempo, necessari per raggiungere l’accettazione sociale. Lo spettacolo porta la firma di Lorenzo Lavia e vede in scena Giorgio Pasotto, Fiorella Rubino, Gigio Alberti e Antonello Fassari. Il debutto de “Il Metodo” è fissato per il 5 maggio e lo spettacolo resterà in scena fino al 22 maggio. La commedia dell’autore catalano Jordi Galceran racconta la crudeltà dei rapporti lavorativi: quanto possa essere crudele lo stesso ambiente professionale, fino a che punto si possa permettere alle aziende di applicare gerarchie ingiuste e, indefinitiva, fin dove si arrivi a ritenere una simile rappresentazione teatrale verosimile? È su questi temi, quanto mai attuali, che si sviluppa “Il metodo”.
“Il Metodo Gronholm, questo è il titolo originale, anche se ho preferito chiamarlo semplicemente “Il Metodo” per cercare di astrarre il più possibile ogni riferimento geografico o alla persona, come se questo “Metodo” di giudizio che servirà per scegliere uno dei quattro personaggi per un impiego, fosse anche un “Metodo” archetipo della società” spiega Lavia secondo cui la società in cui viviamo è “una società che cerca sempre di sapere chi siamo, per poterci meglio controllare, una società pronta ad elevarci, per poi rigettarci verso il fondo. Uomini costretti ad umiliarsi per poter far parte della comunità globale in cui viviamo tutti quanti noi”. Nella commedia, viene usato il lavoro, come fondamento della società, con tutti i suoi difetti di sessismo, razzismo, odio, menzogna, dove ci si deve velare per potersi svelare e una ipotetica multinazionale che qui diventa un simbolo religioso ed unico.
“Il metodo” si apre in una sala riunioni asettica, si trovano, per l’ultimo colloquio “congiunto”, quattro candidati ad un incarico di manager per una importante multinazionale. I quattro personaggi de “Il metodo” si rivelano subito persone ciniche, disposte a tutto pur di ottenere il solo posto disponibile. In una busta chiusa arrivano delle prove e qui comincia il gioco, il thriller.
Galceran, nell’opera originale a cui si ispira “Il Metodo” chiama Dekia la fantomatica multinazionale svedese entro cui si svolge la storia. “E’ chiaro che il gioco di parole con L’Ikea non è casuale, perché viene presa come la multinazionale assoluta, simbolo unico della nostra collettività. … Ogni casa in qualunque parte del mondo, anche se sono in guerra tra loro, ha almeno un oggetto dell’Ikea o “Dekia” ” ricorda Lavia che poi spiega: “Ecco perché ho scelto di far svolgere la storia in un luogo non luogo, che possa essere una stanza o il mondo intero e dove l’unico contatto con l’esterno, ovvero quello che non vediamo e non sentiamo, come tutte le cose di cui abbiamo fede o temiamo, viene dall’alto. Un luogo del profondo dove gli unici colori che esistono, arrivano dalle cose che noi usiamo ed indossiamo e consumiamo. A parte il colore di un cielo che ogni tanto ci ricorda cosa siamo veramente”.
La drammaturgia de “Il metodo” è scorrevole e permette un vivo coinvolgimento del pubblico che si trova continuamente a dover valutare ciò a cui assiste. Lo spettacolo ha il grande pregio di riprodurre in scena ambienti e situazioni comuni a tutti, che viviamo ripetutamente nella quotidianità e ritroviamo sul palco con tutta un’altra suspense. Un cinismo maieutico, che riesce a far risultare chiara, ma mai banale, la possibilità di rispondere “no” alle ingiustizie.
DOVE, COME E A QUANTO
Teatro Manzoni di Milano – 5-22 maggio
Orari: Feriali ore 20.45 – Domenica ore 15.30
Biglietti a partire da 23 euro