La Valle del Douro: itinerari “di-vini”

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Un Portogallo del Nord inedito è quello che si spalanca risalendo la Valle del Douro per scoprire i segreti del Porto, il vino fortificato che ha preso il nome dalla omonima città portoghese dove il prezioso nettare riposa per anni nelle cantine sulle rive, appunto, del Rio Douro.

A Porto, alla foce del fiume, infatti il vino arrivava via fiume sulle tradizionali “barcos rabelos” dai vigneti della Valle del Douro, a un centinaio di chilometri dalla città. Ancora oggi si può percorrere lo stesso itinerario, sfruttando uno dei numerosi voli che collegano gli scali italiani alla città per poi imbarcarsi per una crociera di uno o più giorni lungo il fiume Douro, o affittare un’auto per poi immergersi nella Route 222, ritenuta tra le strade panoramiche più affascinanti in Europa o infine salendo a bordo della Linha do Douro, antica rotta ferroviaria che, ancora oggi, percorre la Valle del Douro da Regia a Tua, lentamente, a 30 chilometri all’ora per potersi concedere il tempo di ammirare il paesaggio circostante.

Nell’attesa di poter risalire la Valle magari fino al confine con la Spagna, il tempo scorre veloce passeggiando sulle strade acciottolate di Porto, tra chiese coperte di “azulejos”, piastrelle di ceramica smaltate e decorate, le variopinte case del Cais da Ribeira, antiche drogherie e la libreria di Lello e Irmao che si dice abbia ispirato le atmosfere di Hogwarts nei libri di Harry Potter. E ci si può subito immergere negli itinerari “di-vini” con protagonista il Porto. Basta infatti attraversare il fiume sul ponte in ferro di Dom Luís I, per esplorare tutti i segreti del “vinho do Porto” nelle cantine di Vila Nova de Gaia, veri e propri i musei capaci di raccontare tre secoli di storia attraverso l’evoluzione di un prodotto iconico. Dalla terrazza di Grahams (www.grahams-port.com), una cantina che risale al 1890, si attende il tramonto sorseggiando un bicchiere di Porto “Ruby” o “Tawny”. La scelta non manca

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A Vila Nova de Gaia ci si può imbarcare giornalmente per risalire il sinuoso corso del fiume fino ai vigneti della Valle del Douro, dichiarati nel 2001 patrimonio Unesco grazie i tipici terrazzamenti che disegnano il paesaggio collinare da godere dai tipici belvedere. Sul fiume si vedono ancora i barcos rabelo, le imbarcazioni  in grado di trasportare il Porto dalle tenute alla foce del fiume. A Peso da Régua si visita il Museu di Douro, a Pinhão è da non perdere la stazione ferroviaria coperta di azulejos con raffigurata la coltivazione dell’uva mentre a Lamego si salgono 600 scalini per arrivare alla Igreja de Nossa Senhora dos Remedios.

Fino a Barca de Alva, la Valle del Douro vitifero costituisce la regione vinicola demarcata più antica al mondo dove l’opera della natura, con il fiume Douro che ha scavato nel tempo valli profonde, si è unita a quella dell’uomo che a sua va ha trasformato le colline di scisto in terreni coltivabili, inclinando i terrazzamenti per ottimizzare gli effetti del sole e della pioggia sugli acini di uva, dando vita a un paesaggio e a un vino unici al mondo.

Qui è piacevole rilassarsi in una delle numerose “Quintas”, un po’ dimore aristocratiche di campagna e un po’ aziende agricole, che dominano sulla valle. Come Quinta Nova de Nossa Senhora do Carmo, una antica magione circondata da centinaia di ettari di vigneti con 11 stanze e un ristorante gourmet. È inoltre possibile organizzare giornate in vigna per la vendemmia, pic-nic tra i filari, degustazioni guidate e perfino diventare enologi per un giorno creando il proprio vino.

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