Le donne gelose in scena Teatro Studio Melato

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Le donne gelose di Carlo Goldoni, con la regia di Giorgio Sangati, sono in scena al Teatro Studio Melato di Milano dal 13 al 29 ottobre. Le donne gelose, una produzione del Piccolo, si riaffacciano alla scena milanese dopo  essere stato ospite, agli inizi di ottobre, unica rappresentanza del teatro italiano, all’International Theatre Festival “Alexandrinskydi San Pietroburgo.
Prima commedia scritta da Goldoni interamente in veneziano, racconta la vita in un quartiere della Serenissima dove, negli ultimi giorni di Carnevale, un microcosmo decadente di bottegai e mercanti si rovina al tavolo da gioco, nelle penombre del Ridotto. In una Venezia scura, silenziosa, sullo sfondo di uno strano Carnevale, Goldoni, nel Le donne gelose, racconta la storia di due famiglie alle prese con la dipendenza dal gioco e di una vedova, che di quei giochi regge le fila. In un turbine di equivoci, gelosie, momenti di comicità alternati a pagine drammatiche, Goldoni dipinge il quadro di una borghesia corrotta e impoverita, in una Serenissima al tramonto.

“È un mondo chiuso – spiega Sangati – claustrofobico, senza contatti con l’esterno. I rapporti umani sono miseri, ipocriti; le relazioni corrose, ammuffite, perennemente condizionate da motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie si sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si consumano, senza trovare una via d’uscita, come in un labirinto in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al punto di partenza”.

Goldoni, ne le donne gelose, alterna in un montaggio compulsivo interni ed esterni, alto e basso, privato e pubblico: si avverte nel testo una sconnessione, un disordine, l’entropia di una cultura che ha perso definitivamente la sua centralità. Al campiello come luogo di incontro, di scontro, ma anche di festa, si sostituisce il mestissimo Ridotto dove ognuno, protetto dall’anonimato della maschera, può spiare gli altri sperando di non essere riconosciuto. In questa Venezia anomala, a tratti surreale, sulle note del ‘tema della follia’, gli intrighi della vedova Lugrezia scompaginano e ricompongono le esistenze di due nuclei familiari, in un vortice di equivoci grottesco, dove la risata ha il colore nero della farsa.

DOVE, COME E A QUANTO

 

Piccolo Teatro Studio Melato (via Rivoli 6 – M2 Lanza), dal 13 al 29 ottobre 2016- martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.
Biglietti da 26 euro

 

 

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