Londra: cinque regole per sopravvivere all’arrivo nella City
Difficile non amare Londra, nonostante i prezzi folli richiesti dagli hotel per il soggiorno e le cifre ancora più esorbitanti per trasporti e servizi. Prezzi resi ancor di più irreali dalla perdita di valore dell’euro sui mercati monetari.
Eppure la City continua ad attrarre folle di turisti che, week end dopo week end, si riversano sulle rive del Tamigi complice la concorrenza delle linee low cost sulle tratte che collegano il Bel Paese a Londra e i prezzi dei voli ormai alla portata di tutte le tasche. A Saint Paul o a Trafalgar, così come a Camden Town o a Greenwich l’italiano imperversa. C’è chi sceglie Londra per i musei, chi per i mercatini e chi infine per quell’energia che solo la City sembra essere in grado di trasmettere anche al turista meno attento (insomma proprio a quello che mai si potrebbe definire viaggiatore). Ognuno insegue il suo sogno. Anche se spesso, a caro prezzo.
Ecco quindi qualche semplice regola per sopravvivere al caro sterlina e godersi, serenamente, più fine settimana possibile sotto il Big Ben.
1-Iniziamo dal sospirato arrivo a Londra. Scegliere dove possibile Heathrow garantisce un vantaggio non da poco: il collegamento grazie alla Piccadilly Line con tutta la città senza attese particolari o orari penalizzanti, e al costo di un viaggio in metropolitana o meglio ancora di una sola travel card giornaliera con cui coprire anche gli eventuali ulteriori spostamenti in autobus o gli altri viaggi da effettuarsi nella giornata di arrivo. Se proprio i voli con arrivo e partenza da Heathrow fossero proibitivi, il suggerimento è quello di non farsi prendere dalla foga comprando i biglietti di collegamento dei treni ad alta velocità o degli autobus privati o promossi dalle diverse linee aeree fin dall’Italia (all’aeroporto di Milano Malpensa c’è addirittura un apposito desk poco prima degli imbarchi su Londra….). Sono cari come l’oro e prevedono viaggi ad orari prestabiliti che potrebbero tradursi anche in attese di mezz’ora una volta sbarcati. Per quanto possibile poi la formula su strada è sempre meglio evitarla in una citta congestionata come Londra, visto che il rischio concreto è quello di trascorrere ore sull’autobus al posto che per le vie dello shopping della City. Cosa fare quindi? Una volta sbarcati, cercare gli sportelli delle ferrovie che servono i singoli aeroporti chiedendo la formula più economica per approdare in centro. Spesso, contrariamente a quanto ci lasciano credere dall’Italia, si tratta di servizi assolutamente puntuali, che eventualmente implicano una fermata lungo il percorso (con una differenza che, per quanto riguarda il collegamento su Gatwick si traduce in una decina di minuti circa) e decisamente più economici dei treni ad alta velocità e degli autobus. Non solo grazie al sistema di trasporti integrato offerto dalla City, con l’acquisto del biglietto si può tranquillamente fare, a un prezzo decisamente conveniente, il biglietto giornaliero valido per tutti i viaggi effettuati nel corso della giornata.
2-Cambi: evitare come la peste i cambi all’interno degli scali … propongono cambi fuori mercato che rendono la città difficile da godere. Piuttosto, partiti dall’Italia con una somma sufficiente a coprire le prime necessità per arrivare all’hotel (all’incirca 50 euro a testa), scegliere i cambi privati in centro. Quelli posti nella parte alta di Oxford Street e a Covent Garden (proprio al lato del mercatino di cianfrusaglie coperto verso lo Strand e di fianco al Museo dei Trasporti ve ne è uno particolarmente conveniente) generalmente offrono le soluzioni migliori.
3-Trasporti: il vero noto dolente per chi è abituato, a Milano, a spendere per l’abbonamento mensile 35 euro … e già non li considera pochi. Ecco a Londra è bene dimenticarsi il cambio e, visto che si va per visitare la città, evitare pidocchierie che poi potrebbero ritorcersi contro (ad esempio cercando di convincerci che tanto gireremo a piedi…Londra è immensa). generalmente le maggiori attrazioni turistiche sono nella zona 1 e 2. Ma un viaggiatore non alle prime esperienza a Londra potrebbe voler sconfinare pur di visitare posti magnifici (e assolutamente consigliabili) come Richmond, Wimbledon, Kew Garden e Greenwich. Quindi una volta spento il cambio automatico nel cervello preferire per un solo giorno il biglietto giornaliero per almeno le prime due zone (travel card) o meglio ancora la Oyster card (una tessera magnetica caricata di volta in volta che permette di scalare i viaggi effettuati fino al massimo della corrispondente travel card). Per più giorni, se si ha intenzione di girare molto, è meglio vagliare le diverse formule di travel card (la Oyster infatti non copre le formule turistiche a più giorni). Inoltre è bene considerare che il prezzo dei viaggi a Londra differisce, e di molto, tra gli orari dei lavoratori (peak) e tutti gli altri (off peak). Se non si hanno necessità particolari meglio sempre chiedere un off peak…a meno di non voler condividere un viaggio in metro con i pendolari diretti alla City. La differenza non vale nei fine settimana dove la tariffa è unica: fortunatamente il prezzo scelto è il più basso, ma (c’è sempre un ma nella vita), quando si viaggia su Londra nel fine settimana è sempre bene tenere gli occhi ben aperti …. molti tratti di metro chiudono, così come molte stazioni, in genere già qualche giorno prima campeggiano gli avvisi nelle diverse fermate e sulla free press (Metro), ma non escludete sorprese amare dietro l’angolo…capitano …. meglio quindi calcolare bene i tempi, lasciandosi un margine.
4-Walking distance: per i londinesi, soprattutto per gli albergatori, è un concetto molto ma molto relativo. Prima di scegliere un hotel verificate, cartina alla mano, dove si trova rispetto alle attrazioni che vorrete visitare e, soprattutto, alla fermata di metropolitana più vicina (che quando ci si è perde è sempre un valido punto di riferimento). Un po’ perché la conoscenza della città da parte del turista è inevitabilmente relativa, un po’ perché la città non ha una confermazione da città romana e le strade spesso girano su se stesse, si rischia di girare per ore…se possibile quindi cercate una soluzione facile da raggiungere…anche di sera quando l’illuminazione non è un gran che e in giro ci sono solo tanti altri turisti italiani a cui non vale la pena chiedere informazioni.
5-Non esistono solo Chealse e Mayfair. Londra offre numerose tipologie di sistemazioni, in ancora più numerose aree che nulla hanno da invidiare al pieno centro. Io in genere vado a Ealing Broadway, prima ancora ad Acton Town. Zone residenziali verdi, tranquille molto ben collegate con la metro (20 minuti -30 al massimo sul pieno centro della City) che da settembre 2015 inizierà a viaggiare 24 ore su 24 e ovviamente con sistemazioni più economiche rispetto a quelle presenti nella zona 1. Lo svantaggio? Sono entrambe aree poste in zona 3 quindi la metro è un po’ più cara. In compenso ci sono ottimi hotel e B&B che, sul medio periodo, convengono. Dar un’occhiata (consapevole) ai prezzi offerti da zone turisticamente meno ovvie, può essere una buona idea. Poi chiaramente tutto dipende dal budget e dalle proprie priorità.