Prima delle prime: alla Scala si parla di Madama Butterfly
Mancano ormai pochi giorni all’attesissima prima di “Madama Butterfly” al Teatro alla Scala di Milano. L’opera viene proposta nella sua prima versione, quella che nel 1904 debuttò alla Scala e, nonostante un cast di rilievo e la cura dell’allestimento, fu un flop colossale. Riccardo Chailly, con l’ausilio di Gabriele Dotto, ha compiuto un attento lavoro per ripristinare l’orchestrazione del primo manoscritto, proseguendo così nel percorso di rilettura critica delle opere pucciniane, per dare “una possibilità in più di ascolto, confronto e conoscenza” dell’opera che procurò il più grande dolore artistico a Puccini.
Domani, venerdì 2 dicembre, alle ore 18, nel Ridotto dei palchi “A. Toscanini” del Teatro alla Scala, Enrico Girardi, docente di Storia della musica all’Università Cattolica di Milano e critico musicale del “Corriere della sera”, parla di Madama Butterfly, nell’incontro “Quale Butterfly” con ascolti e video.
“Grande dolore in piccole anime”: questo è quanto Puccini cercava per le sue opere. Lo suggerisce una sua lettera a Gabriele D’Annunzio “Ora sai quello che mi ci vuole: amore–dolore. Grande dolore in piccole anime”. Chissà cosa rispose il poeta. Comunque Puccini aveva già raccontato le dolenti vicende di Mimì e Manon quando in un teatro londinese scopriva nel luglio 1900 un’altra piccola “anima”, assistendo a Madama Butterfly, una tragedia di David Belasco. Poco dopo nel 1901, con la collaborazione per la stesura del libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, iniziava la composizione che solamente nel dicembre 1903 poteva dirsi completa in ogni sua parte. A dilatare i tempi della realizzazione aveva forse contribuito una ricerca minuziosa di documenti legati all’Oriente: la precisione ambientale era un’esigenza imprescindibile di Puccini. In questa fase, preziosi furono gli aiuti di una attrice giapponese, Sada Yacco, e dell’ambasciatrice nipponica, profonde conoscitrici di usi e costumi orientali.
Tuttavia Madama Butterfly nel 1904 non entusiasmò. Si ritiene che attorno all’opera fosse stato costruito ad arte un clima d’ostilità o che forse il pubblico fosse rimasto sorpreso di fronte a un’opera innovativa che guardava agli sviluppi più recenti del teatro musicale europeo. Puccini così scrisse a un amico: “Con animo triste ma forte ti dico che fu un vero linciaggio… ma la mia Butterfly rimane qual è, l’opera più sentita e suggestiva che io abbia mai concepito”. L’insuccesso indusse autore ed editore a ritirare lo spartito per sottoporlo a una revisione con il risultato che la nuova versione di Madama Butterfly in tre atti fu accolta con entusiasmo al Teatro Grande di Brescia, appena tre mesi dopo, il 28 maggio. Tuttavia Puccini tornò continuamente sull’opera, “Non si decise mai per una versione in particolare ed è difficile individuare la sua ultima volontà”.
Ora tocca al pubblico milanese cancellare, dopo più di 100 anni, quell’antica ferita.
Primo appuntamento del ciclo
“Prima delle prime”
Stagione 2016/2017
Amici della Scala – Teatro alla Scala
Madama Butterfly
di Giacomo Puccini
libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
Teatro alla Scala – Ridotto dei palchi “A. Toscanini”
Venerdì 2 dicembre 2016 ore 18
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti