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Musical & West End: 5 trucchi per un’esperienza a portata di portafoglio

Londra è una sirena, riesce sempre ad ammaliare i turisti con un’offerta impareggiabile di musei, castelli, mostre,  parchi, negozi, musica e teatro. E il West End, ovvero l’area compresa tra le fermate di metropolitana di Covent Garden, Leicester Square, Holborn e Charing Cross/Embankment, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti del palcoscenico con un numeroso impressionate di titoli in cartellone, divi hollywoodiani che calcano la scena (in questi giorni,  Bradley Copper nell’acclamato “The Elephant Man” e Imelda Staunton in “Gipsy”)  e proposte per tutti  e per tutti i portafogli.

Resistere alla tentazione di entrare dovunque può costituire un’impresa davvero un’ardua . Ecco perché diventa strategico tenere bene a mente cinque “comandamenti” del West End prima di cedere e investire il proprio stipendio in biglietti per musical, opera, concerti, balletti e, per i madrelingua che se lo possono permettere, la prosa.

1-CONTROLLARE I PREZZI ORIGINALI PRIMA DI LASCIARSI TENTARE DAGLI “STRILLI” DEI BOTTEGHINI DEL WEST END Prima di farsi prendere dal facile entusiasmo dei numerosissimi botteghini che affollano il West End e offrono biglietti a prezzi apparentemente convenientissimi, controllare su uno dei diversi giornali gratuiti distribuiti in città (i quotidiani Metro o London Evening Standard o uno dei magazine distribuiti nei box collocati vicino alle fermate della metro e talvolta degli autobus) o sulle brochure dedicate al West End che si trovano nei punti vendita, i prezzi originali degli spettacoli proposti. In genere la forchetta di prezzi è piuttosto ampia con punti di partenza anche a 10 sterline (“The Commitments” ad esempio) o 15 sterline (“Wicked” ma anche “Beautiful” o il nuovo “Bend it like Beckham”) e varia a seconda dei giorni della settimana (tra lunedì e giovedì si trovano le proposte più economiche, così come per le matinée, ma può anche accadere di non vedere in scena il primo cast) e, chiaramente, della collocazione dei posti.
Le vere offerte ai botteghini sparsi nell’area del West End sono piuttosto rare. Spesso i botteghini sparsi nel West End pubblicizzano prezzi particolarmente attraenti (ad esempio “Wicked” è quasi ovunque pubblicizzato a 17,99 sterline) come specchietto per le allodole salvo poi scoprire che prima di tutto su quei biglietti grava già una commissione (per l’appunto i biglietti di “Wicked” venduti praticamente a 18 sterline sono quelli proposti a teatro a 15 sterline) e che per di più quei prezzi spesso non sono finiti, occorre aggiungere altre due sterline per la transazione …e il biglietto che a teatro costa 15 sterline sale vertiginosamente a 20 di cui 5 di commissione. Vale la pena? Dipende dal tempo che si ha a disposizione per valutare altre soluzioni (ad esempio recarsi a teatro di persona per verificare le diverse opzioni- vedi punto 3- o piuttosto al TKTS di Leicester Square-vedi punto 4- che, anche in assenza di sconti, offre una maggior trasparenza sulle commissioni).  Ma sicuramente vale la pena informarsi per tempo e acquistare consapevolmente.

2-COMPRARE SUL WEB, SE CI SI MUOVE CON LARGO ANTICIPO LE OFFERTE SONO OTTIME Esistono numerosi siti che, se si acquista in anticipo, offrono prezzi davvero interessanti: da Londontown  a Lastminute fino allo stesso TKTS. Se si decide con largo anticipo cosa vedere dell’enorme offerta del West End e soprattutto quando,  navigare sul web per trovare la proposta più interessante costituisce probabilmente la migliore soluzione.

3-PER CHI VIAGGIA IN ECONOMIA: ACQUISTARE A TEATRO SENZA LASCIARSI INCANTARE DALLE SIRENE DEL VENDITORE E CONSIDERARE GLI “STANDING” Mappa del West End alla mano (tutti i botteghini offrono la mappa dei teatri di Londra con gli spettacoli in scena, nel mese, nel West End), se si ha tempo e voglia recarsi direttamente a teatro per acquistare i biglietti può essere la soluzione migliore, soprattutto se si viaggia in economia. Con qualche accorgimento. Prima di tutto un’avvertenza: i teatri del West End londinese, con ben poche eccezioni, si sviluppano in altezza e hanno diversi palchi e livelli sovrapposti tra loro. Il che significa che o si è nelle prime esclusive file della platea o del primo palco, e possibilmente nella parte centrale delle stesse, o inevitabilmente una parte della scena è preclusa e gli attori potrebbero apparirvi lillipuziani o poco più. Anche in questo caso, vale comunque la pena assistere a uno spettacolo del West End., un’esperienza unica per il contesto, le scenografie articolate, i costumi e i cambi di scena spettacolari, il coinvolgimento del pubblico, le capacità del cast e l’orchestra sempre presente, quanto meno nei musical. Si tratta di spettacoli destinati a rimanere in scena nel West End a lungo, talvolta come per “The Phantom of the opera”, “Les Miserables”, “Wicked”, “The Lion King” o “Mama mia”, per decenni con investimenti anche per questo inimmaginabili per il mercato italiano, oltre i 20 milioni di euro. E i risultati si vedono.
Detto questo, una volta giunti a destinazione chiedere il biglietto più economico in vendita per lo spettacolo a cui si vuole assistere. Sicuramente il più economico porterà in dote una “restricted view”, ovvero una visione limitata (talvolta molto limitata), e il venditore cercherà di vendervi un biglietto più caro che ovviamente porta in dote una visione del palcoscenico migliore (ma è comunque raro avere una visione davvero godibile del palco se non si è disposti a spendere cifre importanti). Cosa fare? Dipende chiaro dalle proprie disponibilità. Se ci si può permettere di spendere almeno 30-35 sterline meglio recarsi al TKTS (vedi punto 4) e verificare le offerte per lo spettacolo a cui si vuole assistere. Se no, non lasciarsi frenare dalla “restricted view” e piuttosto chiedere di verificare sulla mappa del teatro i posti disponibili alla cifra voluta per poterli confrontare tra loro e scegliere il migliore per le proprie esigenze. Per chi non soffre di vertigini infatti  tra i biglietti più economici compaiono molto spesso i posti laterali che danno sulla balaustra dei diversi livelli del teatro, basta sporgersi un po’ e si ha una visione completa di un palco del West End al costo di un cinema londinese (è così ad esempio per “The phantom of the opera”).
Un’altra soluzione per chi viaggia in economia è quella di valutare gli “standing”, ovvero i posti in piedi che, a seconda delle politiche dei diversi teatri , sono venduti una volta che lo show è “sold out” (che, per questo, è diverso dall’avvertenza “house full” che campeggia quando anche gli standing sono esauriti). Tra coloro che offrono gli standing c’è anche “Les Miserable”, tre ore di puro godimento a sole 12,50 sterline.

4-PER CHI HA QUALCHE DISPONIBILITA’ IN PIU’: VALUTARE LE OFFERTE DEL TKTS DI LEICESTER SQUARE Per chi può spendere almeno 30 sterline e non si è mosso prima sul web, la soluzione più economica è quella di recarsi al botteghino di TKTS di Leicester Square, proprio al centro del West End per verificare le offerte del giorno. Gli sconti arrivano al 30-50% del biglietto. Ma è bene tenere presente prima di tutto che i prezzi scontati riguardano solo i biglietti più cari presenti nell’offerta del teatro e che, in seconda battuta, sui titoli storici del West End, soprattutto per gli spettacoli del venerdì e del sabato sera, le offerte, se presenti, sono piuttosto limitate.

5-MAI DI DOMENICA, CON QUALCHE INTERESSANTE ECCEZIONE. E RICORDARSI CHE MATINEE E INFRASETTIMANALI HANNO PREZZI MIGLIORI Il West End di domenica riposa dopo otto spettacoli andati in scena in una settimana tra prime serate e matinée. Ma qualche interessante eccezione non manca come “Jersey Boys”, “Stomp” , “The Commitments” e “The Lion King”. Peraltro, visto che nel West End il fine settimana termina di sabato sera, di domenica così come nei giorni infrasettimanali e nelle matinée si possono trovare offerte di prezzo più che attraenti e può persino accadere di vedersi spostare in avanti i propri posti low cost prima dell’inizio dello spettacolo. Tuttavia, a differenza di quanto avviene nei teatri italiani, dove una volta spente le luci va in scena la tecnica dell’arrembaggio al migliore posto lasciato libero, nel West End i teatri sono organizzati anche di fronte all’eventualità di numerosi posti liberi nelle prime file. Prima dell’inizio dello spettacolo infatti si viene invitati a riconsegnare il proprio  biglietto in cambio di un posto migliore supportato da un documento perfettamente legale. Nel West End capita, raramente, anche questo. Meglio approfittarne!




Londra: cinque regole per sopravvivere all’arrivo nella City

Difficile non amare Londra, nonostante i prezzi folli richiesti dagli hotel per il soggiorno e le cifre ancora più esorbitanti per trasporti e servizi. Prezzi resi ancor di più irreali dalla perdita di valore dell’euro sui mercati monetari.

Eppure la City continua ad attrarre folle di turisti che, week end dopo week end, si riversano sulle rive del Tamigi complice la concorrenza delle linee low cost sulle tratte che collegano il Bel Paese a Londra e i prezzi dei voli ormai alla portata di tutte le tasche. A Saint Paul o a Trafalgar, così come a Camden Town o a Greenwich l’italiano imperversa. C’è chi sceglie Londra per i musei, chi per i mercatini e chi infine per quell’energia che solo la City sembra essere in grado di trasmettere anche al turista meno attento (insomma proprio a quello che mai si potrebbe definire viaggiatore). Ognuno insegue il suo sogno. Anche se spesso, a caro prezzo.

Ecco quindi qualche semplice regola per sopravvivere al caro sterlina e godersi, serenamente, più fine settimana possibile sotto il Big Ben.

1-Iniziamo dal sospirato arrivo a Londra. Scegliere dove possibile Heathrow garantisce un vantaggio non da poco: il collegamento grazie alla Piccadilly Line con tutta la città senza attese particolari o orari penalizzanti, e al costo di un viaggio in metropolitana o meglio ancora di una sola travel card giornaliera con cui coprire anche gli eventuali ulteriori spostamenti in autobus o gli altri viaggi da effettuarsi nella giornata di arrivo. Se proprio i voli con arrivo e partenza da Heathrow fossero proibitivi, il suggerimento è quello di non farsi prendere dalla foga comprando i biglietti di collegamento dei treni ad alta velocità o degli autobus privati o promossi dalle diverse linee aeree fin dall’Italia (all’aeroporto di Milano Malpensa c’è addirittura un apposito desk poco prima degli imbarchi su Londra….). Sono cari come l’oro e prevedono viaggi ad orari prestabiliti che potrebbero tradursi anche in attese di mezz’ora una volta sbarcati. Per quanto possibile poi la formula su strada è sempre meglio evitarla in una citta congestionata come Londra, visto che il rischio concreto è quello di trascorrere ore sull’autobus al posto che per le vie dello shopping della City. Cosa fare quindi? Una volta sbarcati, cercare gli sportelli delle ferrovie che servono i singoli aeroporti chiedendo la formula più economica per approdare in centro. Spesso, contrariamente a quanto ci lasciano credere dall’Italia, si tratta di servizi assolutamente puntuali, che eventualmente implicano una fermata lungo il percorso (con una differenza che, per quanto riguarda il collegamento su Gatwick si traduce in una decina di minuti circa) e decisamente più economici dei treni ad alta velocità e degli autobus. Non solo grazie al sistema di trasporti integrato offerto dalla City, con l’acquisto del biglietto si può tranquillamente fare, a un prezzo decisamente conveniente, il biglietto giornaliero valido per tutti i viaggi effettuati nel corso della giornata.

2-Cambi: evitare come la peste i cambi all’interno degli scali … propongono cambi fuori mercato che rendono la città difficile da godere. Piuttosto, partiti dall’Italia con una somma sufficiente a coprire le prime necessità per arrivare all’hotel (all’incirca 50 euro a testa), scegliere i cambi privati in centro. Quelli posti nella parte alta di Oxford Street e a Covent Garden (proprio al lato del mercatino di cianfrusaglie coperto verso lo Strand e di fianco al Museo dei Trasporti ve ne è uno particolarmente conveniente) generalmente offrono le soluzioni migliori.

3-Trasporti: il vero noto dolente per chi è abituato, a Milano, a spendere per l’abbonamento mensile 35 euro … e già non li considera pochi. Ecco a Londra è bene dimenticarsi il cambio e, visto che si va per visitare la città, evitare pidocchierie che poi potrebbero ritorcersi contro (ad esempio cercando di convincerci che tanto gireremo a piedi…Londra è immensa). generalmente le maggiori attrazioni turistiche sono nella zona 1 e 2. Ma un viaggiatore non alle prime esperienza a Londra potrebbe voler sconfinare pur di visitare posti magnifici (e assolutamente consigliabili) come Richmond, Wimbledon, Kew Garden e Greenwich. Quindi una volta spento il cambio automatico nel cervello preferire per un solo giorno il biglietto giornaliero per almeno le prime due zone (travel card) o meglio ancora la Oyster card (una tessera magnetica caricata di volta in volta che permette di scalare i viaggi effettuati fino al massimo della corrispondente travel card). Per più giorni, se si ha intenzione di girare molto, è meglio vagliare le diverse formule di travel card (la Oyster infatti non copre le formule turistiche a più giorni). Inoltre è bene considerare che il prezzo dei viaggi a Londra differisce, e di molto, tra gli orari dei lavoratori (peak) e tutti gli altri (off peak). Se non si hanno necessità particolari meglio sempre chiedere un off peak…a meno di non voler condividere un viaggio in metro con i pendolari diretti alla City. La differenza non vale nei fine settimana dove la tariffa è unica: fortunatamente il prezzo scelto è il più basso, ma (c’è sempre un ma nella vita), quando si viaggia su Londra nel fine settimana è sempre bene tenere gli occhi ben aperti …. molti tratti di metro chiudono, così come molte stazioni, in genere già qualche giorno prima campeggiano gli avvisi nelle diverse fermate e sulla free press (Metro), ma non escludete sorprese amare dietro l’angolo…capitano …. meglio quindi calcolare bene i tempi, lasciandosi un margine.

4-Walking distance: per i londinesi, soprattutto per gli albergatori, è un concetto molto ma molto relativo. Prima di scegliere un hotel verificate, cartina alla mano, dove si trova rispetto alle attrazioni che vorrete visitare e, soprattutto, alla fermata di metropolitana più vicina (che quando ci si è perde è sempre un valido punto di riferimento). Un po’ perché la conoscenza della città da parte del turista è inevitabilmente relativa, un po’ perché la città non ha una confermazione da città romana e le strade spesso girano su se stesse, si rischia di girare per ore…se possibile quindi cercate una soluzione facile da raggiungere…anche di sera quando l’illuminazione non è un gran che e in giro ci sono solo tanti altri turisti italiani a cui non vale la pena chiedere informazioni.

5-Non esistono solo Chealse e Mayfair. Londra offre numerose tipologie di sistemazioni, in ancora più numerose aree che nulla hanno da invidiare al pieno centro. Io in genere vado a Ealing Broadway, prima ancora ad Acton Town. Zone residenziali verdi, tranquille molto ben collegate con la metro (20 minuti -30 al massimo sul pieno centro della City) che da settembre 2015 inizierà a viaggiare 24 ore su 24 e ovviamente con sistemazioni più economiche rispetto a quelle presenti nella zona 1. Lo svantaggio? Sono entrambe aree poste in zona 3 quindi la metro è un po’ più cara. In compenso ci sono ottimi hotel e B&B che, sul medio periodo, convengono. Dar un’occhiata (consapevole) ai prezzi offerti da zone turisticamente meno ovvie, può essere una buona idea. Poi chiaramente tutto dipende dal budget e dalle proprie priorità.