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Limoni si trasforma in una Beauty Lounge

Limoni e La Gardenia diventano beauty center con l’apertura di nuove oasi dedicate al relax e alla bellezza nei centri cittadini, le esclusive Beauty Lounge, tra cui una nel cuore di Porta Nuova a Milano (in via Fratelli Castiglioni 8) e una a Grosseto. Non solo. Le Beauty Lounge  lanciano infatti trattamenti innovativi come lo starvac che promette di diminuire il giro coscia in poche sedute. al pelle, grazie all’effetto “vacuum” (prodotto dal macchinario e al trattamento effettuato, appare subito più tonica, grazie a una ritrovata circolazione sanguigna ottimale.

La Beauty Lounge di Limoni si propone quindi come un centro con uno spazio dedicato principalmente a servizi per viso e corpo dove il personale è formato anche per l’utilizzo di macchinari  di ultima generazione che consentono di intervenire in maniera efficace ma non invasiva sugli inestetismi più comuni, come le rughe e la cellulite, stimolando i muscoli e ridonando nuova luce ed elasticità alla cute. Non manca l’area hair styling per lei e la Barberia per lui.

 




Il Sarto per Signora è Emilio Solfrizzi

Sarto per Signora inaugura la stagione del Teatro Manzoni di Milano. La commedia di Georges Feydeau , un capolavoro di leggerezza ma allo stesso tempo costruita su un meccanismo preciso, va in scena dal 13 al 30 ottobre con la regia di Valerio Binasco. Sul palco Emilio Solfrizzi.
Il Sarto per Signora è costruito attorno alla figura del dottor Molineaux, un libertino fresco di matrimonio, ma dai dubbi comportamenti coniugali. Scambi d’identità, sotterfugi, equivoci, amori segreti sono gli elementi di base del divertente vaudeville di Feydeau che nel sarto per Signora ritrae un’umanità assurda, stramba che si ficca in situazioni impossibili e ne esce all’ultimo secondo con un balzo ancora più assurdo.

Il dottor Molineaux, protagonista de Il sarto per Signora tradisce la moglie con un’avvenente signora e, per poter incontrare la sua amante senza destare alcun sospetto, si finge sarto, creando così una serie di gag che coinvolgono tutti i protagonisti della piéce. Una comicità amplificata dal virtuosismo tecnico dell’autore capace di assommare colpi di scena comici ed equivoci con la precisione di un chirurgo. I personaggi dell’ opera sono quelli tipici della commedia degli equivoci. E in effetti, in Sarto per signora le incomprensioni, casuali e volute, non mancano di certo. Feydeau preparava i suoi testi secondo schemi geometrici in cui le uscite e le entrate, gli incontri impossibili, le false scoperte, i rimandi e le coincidenze, disegnavano figure impeccabili che tuttavia sottendono una società borghese fondata solo sull’apparenza. La follia catastrofica senza senso rivela alla fine sulla scena un crollo totale dei valori. L’attualità di questo commediografo francese, sta nel fatto che il pubblico di oggi, rivedendo i suoi vaudevilles, non li considera affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma coglie in essi una relazione con il presente e con la società attuale.  In Sarto per signora c’è già tutto l’estrodi Feydeau: la trama è basata sul classico triangolo adulterino: lui, lei, l’altro o l’altra, ma soprattutto, quello che non manca mai, è la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli. La sua produzione di opere, tutte da ridere, è uno specchio deformato del suo tempo: la Bella Epoque, di quel periodo privo di preoccupazioni e che sfociò, poi, nella Grande Guerra.

DOVE, COME E A QUANTO

Teatro Manzoni di Milano 13-30 ottobre
Feriali ore 20,45 – Domenica ore 15,30
Biglietti da 23 euro




Al via la nuova stagione del Teatro San Babila

Al via la stagione al Teatro San Babila di Milano, una stagione ricca di novità e di conferme capace di attrarre un pubblico sempre più vasto.

Per quanto riguarda la Stagione di Prosa si fa particolare riferimento ad una ricerca teatrale drammaturgica che privilegia spettacoli che sanno coniugare sapientemente divertimento, tradizione, innovazione. Il cartellone sarà incentrato sulla programmazione di teatro contemporaneo proposto da compagnie primarie del panorama nazionale con particolare attenzione alle nuove generazioni, autori italiani e stranieri con protagonisti della scena affermati e giovani promesse.

Prosegue con tre grandi titoli la Stagione d’Operetta con la Compagnia Elena D’Angelo con la quale il Teatro ha iniziato un percorso artistico nel 2015, gli eleganti allestimenti e l’orchestra dal vivo caratterizzeranno la rassegna. La stagione è arricchita anche da tre incontri storico-musical-culturali per un viaggio nel tempo, in musica, alla riscoperta di personaggi, eventi, aneddoti, curiosità e costumi che hanno fatto la storia dell’operetta.

Il San Babila, grazie ai legami costituiti con il territorio, accoglie in partnership l’Associazione Mascherenere espressione del territorio metropolitano attraverso un progetto pluriennale intitolato Festival Mythos, un percorso artistico nato dall’incontro e dal confronto del Teatro e dell’Associazione Mascherenere con il regista Vittorio Vaccaro.

Accanto al cartellone classico verrà proposta una rassegna per le famiglie intitolata Sanbabyla, dedicata ai bambini, ai genitori ed ai nonni. Le fiabe più belle allestite in tanti generi diversi: teatro d’attore, teatro di figura, teatro di animazione, teatro di narrazione.

 

STAGIONE PROSA 2016-2017

dal 25 al 30 ottobre

CANTINA RABLÉ

DAVID ANZALONE

ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

di Carlo Goldoni

regia Carlo Boso

 

Milano 1947, le ferite della guerra sono ancora vive e l’Italia è tutta da ricostruite. In casa di Bagnasco, vecchio palazzinaro senza scrupoli, si sta assistendo alla promessa di matrimonio tra sua figlia Clarice e Silvio, figlio dell’Onorevole Roma. I due sono innamorati ed è una fortuna che possano promettersi, dato che Calogero Vizzini, noto mafioso siciliano cui Clarice era destinata, è morto in una lite a causa della sorella di lui, Beatrice. Inaspettatamente, nella scena irrompe proprio Calogero Vizzini, venuto a Milano per incontrare la sua futura sposa. In realtà, colui che si presenta in casa degli allibiti personaggi è Beatrice Vizzini, sorella del defunto in vesti da uomo per poter andare in cerca di Lucky Lucania, boss della mala italoamericana e suo amante, fuggito a Milano in seguito al colpo mortale inferto di sua mano proprio a Calogero. Tutti i personaggi saranno vittime delle bugie e dell’ingordigia del servitore Arlecchino, un reduce della campagna di Russia che, per svincolarsi da situazioni critiche, non fa altro che creare guai su guai. Arlecchino soffre la fame, mente, corteggia, ama, serve contemporaneamente due padroni, pasticcia la trama e la risolve, in un carosello fatto di lazzi, trovate di spirito e colpi di scena.

dall’8 al 13 novembre

ALESSANDRO BENVENUTI

CHI È DI SCENA

testo e regia Alessandro Benvenuti con Paolo Cioni   Maria Vittoria Argenti

Quel che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile. Una specie di doppio salto mortale drammaturgico accompagna lo spettatore a un finale assolutamente inaspettato. Un gioco leggero con le vicende pubbliche e private dei tre protagonisti, sull’intreccio tutt’altro che evidente dei loro rapporti, affrontando insieme tematiche di grande attualità sociale.

Un linguaggio forte, pastoso, assolutamente esplicito, lineare, venato di ironia con punte di corrosività sarcastica e sempre di una comicità istintiva e feroce.

dal 22 al 27 novembre

LUCA ANGELETTI   AUGUSTO FORNARI   TONI FORNARI

LAURA RUOCCO NICOLAS VAPORIDIS

FINCHÉ GIUDICE NON CI SEPARI

di A. e T. Fornari, A. Maia, V. Sinopoli

regia Augusto Fornari

E’ la storia di Mauro, Paolo, Roberto e Massimo, quattro amici, tutti separati.

Massimo è fresco di separazione e ha appena tentato di togliersi la vita. Il giudice gli ha levato tutto: la casa, la figlia e lo ha costretto a versare un cospicuo assegno mensile alla moglie. Con quello che resta del suo stipendio si può permettere uno squallido appartamento, 35 mq, ammobiliato Ikea.

I tre amici gli stanno vicino per rincuorarlo e controllare che non riprovi a mettere in atto l’insensato gesto. Ognuno dà consigli su come affrontare la separazione, questa nuova situazione e come ritornare a vivere una vita normale. Proprio quando i tre sembrano essere riusciti a riportare alla ragione il loro amico, un’avvenente vicina di casa suona alla porta. Massimo ha una crisi isterica, perché la vicina è…

Una commedia sulla separazione, una girandola di situazioni, divertenti e paradossali, con mobili che si montano e si smontano mentre si parla in maniera divertente, arrabbiata ed esilarante di dubbi, colpe, ragioni, torti e ricatti da affrontare quando un matrimonio finisce.

dal 13 al 18 dicembre e 31 dicembre

COMPAGNIA TEATRO SAN BABILA

DOPPIA COPPIA

di Derek Benfield

regia Marco Vaccari

Ferris accetta controvoglia, di occuparsi dell’hotel della sorella durante una breve vacanza di lei, non immaginando quante cose possono accadere in una sola serata di primavera.

Arriva inaspettatamente una coppia: Roger e Sally (lui ha lasciato la moglie Helen a casa a badare ai pesci rossi e lei il marito Geoff a fare il giardinaggio); ma Helen e Geoff non sono a casa. Anche loro hanno pianificato un fine settimana di goduria. E così finiscono nello stesso albergo.

Quando Ferris si rende conto della situazione che si è venuta a creare si imbarca in una serie di bugie, confusioni, iniziative inconsulte e pasticci nel tentativo di evitare l’incontro di mariti, mogli, amanti in situazioni compromettenti e cercando di trarre dalla situazione un proprio tornaconto economico.

L’ennesimo gioco dell’autore inglese per ironizzare sulle piccinerie umane e muovere i personaggi come burattini è di nuovo servito. La scorsa stagione la Compagnia Teatro San Babila aveva allestito “Toccata e fuga” sempre di Derek Benfield.

dal 17 al 22 gennaio

ETTORE BASSI   EDY ANGELILLO   ELEONORA IVONE   GIORGIO BORGHETTI

L’AMORE MIGLIORA LA VITA

testo e regia di Angelo Longoni

 

Due coppie di genitori molto preoccupati. Una cena inevitabile. Due figli felici. Una tensione incontrollabile. Una parola inaccettabile: omosessualità. Quando i giovani hanno tutto da insegnare e niente da imparare dagli adulti. Che l’amore migliori la vita può sembrare un’ovvietà, un’affermazione talmente scontata da sembrare inutile. In realtà la nostra esistenza è invasa da altri sentimenti sempre più predominanti e che fanno parte del corredo del nostro vivere sociale: la rabbia e la paura. Siamo talmente concentrati sul nostro malessere da dimenticarci ciò che di bello potremmo avere se solo fossimo meno ottusi. L’ottusità è la caratteristica di tutti coloro che, pensando solo nei termini del proprio ambiente ristretto, attribuiscono alle proprie idee un significato universale. Così non ci accorgiamo della ristrettezza mentale che accorcia il nostro campo visivo e che ci rende mediocri, condannandoci alla pratica costante dell’ipocrisia. Una commedia scorretta sulla necessità di comprendere se stessi e le persone che ci sono vicine e che più amiamo.

Due coppie di genitori si trovano per discutere di un problema che riguarda i propri figli maschi appena divenuti maggiorenni. All’inizio i quattro sembrano essere molto civili e dimostrano di avere a cuore solo il bene dei propri ragazzi ma, quando si tratta di discutere della loro omosessualità e della loro volontà di vivere apertamente il loro amore, le cose si complicano notevolmente.

dal 31 gennaio al 5 febbraio

SERGIO MUNIZ

FRANCESCA NUNZI   DIEGO RUIZ MARIA LAURIA

CUORI SCATENATI

testo e regia di Diego Ruiz

Il ritorno di fiamma, si sa, può essere molto pericoloso.

Quando il fuoco della passione sia accende tra Diego e Francesca, le scintille divampano in maniera esagerata! Se poi a spegnere l’incendio ci si mette uno come Sergio, la situazione diventa veramente incontrollabile!

E cosa succederebbe se la futura sposa, praticamente con un piede sull’altare, venisse a scoprire tutto?

Una coppia scoppiata da anni si incontra clandestinamente per un’insensata ultima notte d’amore prima di suggellare il divorzio definitivo, ma gli imprevisti sono dietro l’angolo, anzi dietro la porta.

Il rapporto di coppia e le sue innumerevoli sfaccettature, gli amori ormai finiti che in realtà non finiscono mai. Vale la pena dare una seconda possibilità? Oppure si rischia di ritrovarsi la solita minestra riscaldata?

Riuscirà mai un nuovo amore a non subire il fastidiosissimo paragone con quello precedente? E come la mettiamo col tradimento? La fedeltà è una predisposizione mentale, una scelta morale o un’imposizione?

Tutti i personaggi si trovano nel posto sbagliato nel momento più sbagliato e danno vita a una girandola di equivoci e situazioni paradossali. Dovranno ricorrere a tutto il loro sangue freddo per gestire una serata che li metterà a dura prova. Una serata che farà a dir poco fibrillare quattro cuori scatenati!

dal 14 al 19 febbraio

ATTORI & TECNICI

ANNALISA DI NOLA   STEFANO MESSINA CARLO LIZZANI   MARCO SIMEOLI

TERAPIA DI GRUPPO

di Christopher Durang regia Stefano Messina

Bruce e Prudence si incontrano in un ristorante grazie ad un annuncio pubblicato sul giornale. Lui è bisessuale con crisi di pianto e lei giornalista omofobica in cerca del principe azzurro. Il loro incontro sarà un totale disastro. Cercheranno conforto presso i loro rispettivi analisti che si riveleranno ancor più confusi dei loro pazienti Quello di lei, Stuart, macho libidinoso con cui Prudence ha avuto una “veloce” relazione che le proibisce per gelosia di incontrare Bruce. Quella di lui, Signora Wallace, che esorta anche con atti estremi a esprimere le proprie emozioni, dimentica le parole e si interfaccia con i suoi clienti attraverso un peluche. Bruce e Prudence grazie ad un secondo annuncio sul giornale cominceranno a frequentarsi più per necessità che per passione, mettendo in relazione gli altri protagonisti delle rispettive vite: oltre ai due analisti infatti Prudence sarà costretta ad incontrare Bob il fidanzato di Bruce anche lui in analisi presso la Signora Wallace chiamata a sedare le sue manie suicide. Chiude Andrew, ex galeotto e cameriere del ristorante dove tutti alla fine tra urla e sparatorie finiranno per incontrarsi e in qualche modo riconciliarsi.

dal 28 febbraio al 5 marzo

GAIA DE LAURENTIIS   UGO DIGHERO

L’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA

di Pierre Chesnot

regia Stefano Artissunch

Una favola sul dramma della solitudine, per mettere il buon umore e fa amare la vita ridicolizzando il dramma che ognuno di noi ha in sé… “Ormai sei nato… non c’è più niente da fare!!!”

Due personaggi in crisi esistenziale ed un terzo l’amica di lei, che al giro di boa degli anta, quaranta lei e cinquanta e più lui, fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro.

Una prospettiva fatta di solitudine e incomunicabilità che accomuna i protagonisti loro malgrado in un torrido agosto in cui sembrano gli unici superstiti di una Parigi deserta. Dopo il tragicomico tentativo di suicidio che si trasforma in una grottesca richiesta d’aiuto, “l’inquilina del piano di sopra” Sophie accetta, come ultimo tentativo, la sfida dell’amica Suzanne: rendere felice un uomo, il primo che le capiti a tiro. Un modo per dare senso alla propria vita dopo ventennali tentativi di rapporti andati a male.

L’incontro è inevitabile: lui Bertrand, unico scapolo scontroso del palazzo, personalità eccentrica, professore universitario che si diletta nella costruzione di marionette, pupazzi e meccanismi automatizzati, diventa il protagonista involontario della vicenda.

Inizia così il gioco dell’innamoramento in un alternarsi di stati d’animo che trascinano i due dal pianto al riso mentre si scoprono simili più di quanto possa apparire: insieme trovano la capacità di sdrammatizzare le piccole tragedie quotidiane per affrontare con leggerezza e lucidità la paura della solitudine.

dal 14 al 19 marzo

PINO QUARTULLO   ROSITA CELENTANO   ATTILIO FONTANA

QUALCHE VOLTA SCAPPANO

di Agnès e Daniel Besse

adattamento e regia di Pino Quartullo

Sembra una sera come tante altre, in casa di Alessandro e Marzia. Sposati da oltre vent’anni, professionalmente realizzati, e legatissimi al loro cane Toutoù, i due coniugi all’improvviso vedono crollare il loro mondo, le loro certezze. O almeno quelle che credevano tali. Alessandro ha portato fuori per il giretto serale Toutoù, ma ahimè rientra a casa senza di lui. Tragedia. Il cane è fuggito. Non si è perso come Marzia rimprovera ad Alessandro, non è stato abbandonato come tante, troppe volte, accade. No. La sua è una deliberata dichiarazione di ribellione. Perché un cane ha una sua identità, una sua dignità. E perché all’improvviso l’amato quadrupede di casa diviene il rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento sublimante di carenze affettive, di vuoti opportunamente celati, ed il detonatore di segreti, complice l’arrivo dell’amico Paolo, figura chiave nella vicenda e nella movimentata serata. Commedia ironica e pungente che rivela il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale ma diffusissimo che si instaura con i propri animali domestici. Essi smettono di essere considerati tali per essere umanizzati in un eccesso di amore, o nel desiderio di trovare in loro affetti, legami e corrispondenze amorose.

Ci si riconoscerà in Marzia, in Alessandro o in Paolo?

dal 4 al 9 aprile

MARIANGELA D’ABBRACCIO   BLAS ROCA REY

GIANCARLO RATTI   NICOLETTA DELLA CORTE

CANCUN

di Jordi Galceràn

regia Marco Mattolini

Una commedia surreale sulle relazioni e i desideri inconfessabili dell’amore coniugale.

Due coppie di amici vanno in vacanza a Cancun, meta perfetta per celebrare oltre vent’anni di amicizia. Tutto sembra perfetto all’arrivo: Francesca e Giovanni con Laura e Paolo si godono il paradiso che li accoglie, in un ambiente naturale, da favola, ma festeggiano forse con troppe bollicine il loro arrivo.

L’ebbrezza infatti porta a rivelare dei segreti che sarebbe stato meglio restassero tali, rendendoli consapevoli che le cose in passato sarebbero potute andare in maniera diversa. Ma se la vita nella quale si erano riposte tante aspettative si è rivelata meno bella del previsto, cosa può succedere? E se i desideri più inconfessabili

per uno strano gioco del destino si potessero realizzare? Galceràn, commediografo catalano, è maestro nell’esplorare i rapporti contemporanei tra uomo e donna, con un occhio ironico, divertente, ma mai banale, passando con disinvoltura dal tono della commedia a quello sofisticato per una storia contemporanea

 

 

STAGIONE OPERETTA 2016-2017

COMPAGNIA D’OPERETTE ELENA D’ANGELO

 

Accendere i riflettori dei palcoscenici italiani sul mondo dell’Operetta raggiungendo anche un pubblico giovane è l’ambizioso obiettivo della Compagnia d’Operette Elena D’Angelo fondata nel 2014 dalla stessa cantante soprano. La soubrette, dopo una ricca carriera sui palcoscenici dei maggiori teatri, prosegue la collaborazione con il Teatro San Babila anche nella Stagione 2016-2017. Tre grandi titoli, eleganti allestimenti, un corpo di ballo formato da otto ballerini professionisti e la musica dal vivo con l’orchestra diretta dal maestro Sandro Cuccuini

 

sabato 3 dicembre ore 20.30 – domenica 4 dicembre ore 15.30

IL PAESE DEI CAMPANELLIOperetta in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato

 

sabato 25 febbraio ore 20.30 – domenica 26 febbraio ore 15.30

LA VEDOVA ALLEGRA – Operetta in tre atti di Victor Léon e Leo Stein

musiche di Franz Lehar

 

Sabato 1 aprile ore 20.30 – domenica 2 aprile ore 15.30

SCUGNIZZA – Operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Mario Costa

 

 




Il cartellone del Teatro Delfino fa tredici

Nuova stagione per il Teatro Delfino  di Milano guidata, per il quinto anno consecutivo, da Federico Zanandrea, Direttore Artistico.

In cartellone al Teatro Delfino  di oltre 13 titoli, fra spettacoli ed eventi, a partire dal 29 ottobre fino a fine maggio, un programma variegato per andare incontro alle varie esigenze del pubblico. La stagione si apre con un debutto nazionale: “Intervista confidenziale con Enzo Iacchetti – La storia di un ragazzo che voleva volare in alto ma soffriva di vertigini“, uno spettacolo inedito con cui Iacchetti, uno degli “amici” del Delfino, fra aneddoti e interventi del pubblico ripercorre la sua carriera artistica. Un altro debutto “Futbol – Storie di calcio”, la nuova sfida di Luca Ramella che porta in scena il primo adattamento teatrale dell’omonimo libro di Osvaldo Soriano sulle più grandi storie scritte sul calcio.

Tra febbraio e marzo al Teatro Delfino sono previste due prime milanesi: dal 2 febbraio Barbara De Rossi è la protagonista de “Il Bacio”, un testo profondo e coinvolgente di una donna che deve fare i conti con il proprio passato, dal 9 marzo, invece, Marco Berry coinvolge il pubblico del Delfino con il suo spettacolo “Mindshock” dimostrando con giochi ed esperimenti come mente e tecniche di comunicazione siano in connessione.

A novembre e maggio due produzioni del Teatro Delfino: “Alveare di Specchi “e il nuovo “Agony” entrambi due testi originali diretti da Federico Zanandrea, l’11 novembre torna Alveare di Specchi una carrellata sul teatro partendo dalla tragedia greca fino al teatro dell’assurdo. Dal 4 maggio: Agony uno spettacolo interattivo dove il pubblico viene coinvolto nella trama e portato fisicamente nei luoghi dove si svolge la narrazione all’interno del teatro.

Il 16 dicembre torna al Teato Delfino con il concerto Gospel diretto dal maestro Gianluca Sambataro. Il 12 gennaio, per festeggiare il ventennale della Compagnia, Marina Thovez e Mario Zucca rimettono in scena la commedia “Mortimer & Wanda”.

Fra le altre riprese di quest’anno da segnalare: Anna Mazzamauro che, con la sua irresistibile verve, dal 1 dicembre torna in scena a Milano con “Nuda e Cruda” dopo la fortunata tournée in tutta Italia e “Diario di una donna diversamente etero”, diario tragicomico nato dalla brillante penna di Giovanna Donini che torna in scena a Milano dal 23 marzo.

Dal 17 novembre due classici di Eugene Ionesco, Il re muore e Le sedie, due capolavori accostati per formare una riflessione sulla morte e un implicito inno alla vita.

La Compagnia Teatrale dell’Università degli Studi di Milano conclude, con Aulularia in scena al Delfino dal 16 febbraio, dopo aver rappresentato con grande successo Casina e Mostellaria, l’ambizioso progetto di una Trilogia Plautina sviluppato nel corso degli ultimi anni di approfondimento sul teatro della classicità.

19 febbraio speciale evento Andy Warhol – L’intervista, spettacolo ironico e irriverente sul modo di intendere la società contemporanea, l’arte e la vita attraverso le parole di uno dei maggiori artisti della seconda metà del ‘900.




Beyond Bollywood è pronta a conquistare l’Italia

Beyond Bollywood chiude il primo tour europeo, passato anche al London Palladium, a Milano dove, debutta il 4 ottobre, al in Teatro degli Arcimboldi di Milano.  Sono previste repliche fino al 9 ottobre.  Beyond Bollywood è uno show travolgente fatto di musica e danza indiana in un mix irresistibile che accompagna lo spettatore in un viaggio culturale che cattura il fuoco, il calore e il desiderio.

Beyond Bollywood è una celebrazione di due ore con incredibili effetti di luci, più di 700 costumi, musica originale, 20 danzatori, 5 attori, 11 persoBeyond Bollywood ne della crew: una vera festa per i sensi. La musica di Beyond Bollywood è stata composta e arrangiata da Salim e Sulaiman Merchant, entrambi appartenenti alla generazione di compositori di film di Bollywood. Sono noti per aver creato la colonna sonora del film Hameshaa, campione di incassi del genere. A dirigere lo show è  Rajeev Goswami, il regista e coreografo, ha più di 15 anni di esperienza in film indiani e nell’industria musicale.

Beyond Bollywood racconta di  Shaily Shergill che da Monaco parte alla ricerca delle proprie radici indiane. A Mumbay, nel cuore di Bollywood, incontrano Raghav, un coreografo in difficoltà economiche e il suo esuberante assistente Ballu. Insieme viaggiano attraverso l’India ognuno alla ricerca di qualcosa. Il loro viaggio sarà colmato da immagini magiche, musica accattivante, danza inebriante e ovviamente… amore.

 




La Breaking Art di Alex del Santo al MONO Bar

La Breaking Art di Alex del Santo apre la stagione artistica del MONO Bar di Milano.

Dal 4 al 19 ottobre, le pareti del MONO Bar mostreranno la street art di Alex del Santo: immagini shock-pop-punk, pezzi unici, tumultuosi ed estremamente originali, stampati su carta patinata.

Le ispirazioni vengono dal rock’n’roll duro e da icone senza tempo come Stonehenge, i Clash, la Monnalisa, i lipstick e i brand, le religioni, le dittature e il terrorismo del nostro tempo. Tematiche rinnovate nella creazione di “un tutto analogico, un ritaglio, una maniacale ricerca di accostamenti che solo oggi – spiega l’artista – riconosco come un’ossessione che mi ha spinto già da molti anni a spedire i miei lavori ad amici in giro per il mondo, esclusivamente via posta”.

Alex del Santo è uno street artist nel vero senso del termine. La sua arte pungente ed attuale nasce per strada, tra la gente, cercando ispirazione tra i vizi e le virtù della società. Le sue creazioni smuovono le coscienze e oltre al divertimento immediato, suscitano una riflessione. I riferimenti iconoclastici e sessuali sono la matrice fondamentale dei suoi lavori provocatori e dirompenti che in un modo quasi punk risvegliano le pulsioni primordiali di chi li guarda.

La Breaking Art, della quale è fondatore Alex del Santo, è l’arte del recupero della carta, unita alla ricerca maniacale di accostamenti cromatici pop, che regala nuova vita ad oggetti ed immagini che assumono forme e significati dove contraddizione e provocazione si intrecciano costantemente. Un’arte suonata e creata dalle dita del corpo e dell’anima, oltre il surreale nascosto, per fare emergere il subliminale nella coscienza di tutti i giorni.

Le opere di Alex del Santo rimarranno in mostra al MONO Bar dal 4 ottobre al 19 ottobre 2016.

Inaugurazione mostra: martedì 4 ottobre ore 18:30.

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MONO Bar

Via Lecco 6 
- Milano

Tel. 339 4810264

FB/ MONO Bar




Ehud Ettun Trio a Milano. Quando il jazz si fonde con le sonorità ebraiche

Dopo un trionfante tour di concerti in tutto il mondo, con tappa, da ultimo, al prestigioso e rinomato Seul Jazz Festival, EHUD ETTUN TRIO torna in Italia, grazie anche alla sponsorizzazione dell’Ambasciata Israeliana e all’Associazione Italia Israele di Milano.

Il gruppo musicale israeliano si esibirà per la prima volta a Milano, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi, giovedì 6 ottobre, in un concerto di musica jazz contaminata da sonorità tipicamente ebraiche.

I giovani talenti del jazz internazionale Ehud Ettun (contrabbasso), Daniel Schwarzwald (pianista) e Nathan Blankett (batterista), suoneranno gratuitamente per il pubblico milanese il 6 ottobre e poi saranno a Roma (il 7 e 8 ottobre) presso il tempio del jazz Alexanderplatz Jazz Club.

I tre giovani musicisti hanno una formazione è un percorso di vita molto simile: tutti e tre sono nati e cresciuti in Israele, hanno cominciato a suonare da giovani, si sono conosciuti andando a concerti e hanno deciso di suonare insieme. La formazione internazionale li ha portati molto lontano! Infatti con la loro musica rappresentano la tendenza di un jazz fluido, organico e fortemente improvvisato. Un jazz che viene contaminato dalle esperienze, dai viaggi e dalle persone che si incontrano sul proprio cammino.

Continueremo a essere creativi, a registrare musica e a suonare” ha dichiarato Ehud Ettun su Hindu in occasione del tour in India “E continueremo ad avere l’idea che la curiosità e la diversità rende il mondo un posto migliore. Speriamo di fare qualcosa di sociale grazie alla nostra curiosità. Il mondo diventa più stimolante accettando le diversità. La musica può essere un modo di unire le persone quando tutto il resto fallisce“.

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EHUD ETTUN TRIO in concerto

giovedì 6 ottobre – ore 20.45


Conservatorio “Giuseppe Verdi” – Sala Puccini


via Conservatorio, 12 – Milano

INGRESSO LIBERO

per informazioni:

Italiaisraele.MI@libero.it




L’intramontabile Rocky Horror del cinema Mexico

di Giuliana Tonini – Il 14 ottobre riprenderà la programmazione del Rocky Horror Picture Show al cinema Mexico di Milano. L’appuntamento sarà, come di consueto, il venerdì sera alle 22. Le date, nel corso dell’anno, si potranno consultare sul sito www.cinemamexico.it.

È dal 1981 che la sala di via Savona porta in scena l’originale rappresentazione interattiva in cui, mentre viene proiettato il film sullo schermo, sul palco un gruppo di attori, vestiti e truccati come i personaggi del film, recita, canta e balla in contemporanea con le scene che scorrono sullo schermo.

Per chi non lo conoscesse, il Rocky Horror Picture Show è il film musical cult del 1975 diretto da Jim Sharman, trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale di Richard O’Brien, che aveva sbancato i botteghini dei teatri di Londra e Broadway.

È la storia di due fidanzati, Brad e Janet, borghesi, pudichi e perbenino che, mentre sono in viaggio, dopo il rito del regalo dell’anello di fidanzamento, bucano una gomma durante un temporale e finiscono per chiedere aiuto bussando alla porta di un inquietante castello. È il castello del dottor Frank-n-Furter, il travestito in guepiere, calze a rete e tacchi vertiginosi, incontrovertibilmente macho nonostante gli abiti femminili, interpretato da Tim Curry, dalla voce e dalla presenza formidabili. In una parodia della storia di Frankenstein, lo scienziato Frank-n-Furter sta lavorando alla creatura Rocky, un biondo uomo oggetto, palestrato e volutamente decerebrato, e ha convocato nel suo castello illustri personaggi da tutta la Transilvania per farli assistere alla nascita della sua creazione. I fidanzatini si trovano così catapultati in un mondo in cui il concetto di ‘normalità’ è completamente sovvertito e in cui, davanti a Frank-n-Furter e alla sua corte di unconventional conventionalists, i diversi sono loro. La notte, piena di grottesche avventure, passata nel castello transilvano porterà Brad e Janet alla scoperta di un proprio sé insospettabile, fino ad allora messo a tacere dalle convenzioni sociali.

Il film, come prima lo spettacolo teatrale, è stato un successo. La sua carica allegorica, volutamente e irresistibilmente kitsch, ha conquistato il pubblico e sono subito cominciate negli Stati Uniti le proiezioni serali del sabato, a mezzanotte, dove tuttora gli spettatori vanno vestiti e truccati come i personaggi del film.

È su questa onda che, nel 1981, Antonio Sancassani, il proprietario del cinema Mexico, ha fatto della sala cinema milanese una Rocky Horror House. Una delle cinque Rocky Horror House al mondo e, a giudizio di molti, una delle migliori.

Nel cinema d’essai che oggi è, orgogliosamente, l’ultimo monosala rimasto a Milano, da 35 anni periodicamente si svolge il rito del Rocky Horror Picture Show. Perché di vero e proprio rito si tratta, cui assistere più e più volte, divertendosi sempre come pazzi.

Prima di ogni rappresentazione, quelli che assistono allo spettacolo per la prima volta – i vergini, come vengono appellati dal Diabolical Plan, la compagnia di attori amatoriali – vengono invitati ad alzare la mano, e sono sempre pochissimi. È a loro che viene spiegato con quali battute e con quali gesti partecipare allo spettacolo. Perché il pubblico interagisce.

E così ogni volta che viene nominata Janet Weiss si deve ripetere ad alta voce il suo cognome, il nome di Brad viene sempre accompagnato da un bel asshoooooooole, il dottor Scott da un uh! e così via. Al pubblico viene fornito dai Transilvani che girano per la sala il diabolical kit, un sacchetto che contiene, ad esempio, il riso da lanciare durante la scena del matrimonio degli amici di Brad e Janet, il giornale da mettersi in testa come fa Janet sotto il temporale, il guanto di lattice da fare schioccare in contemporanea col dottor Frank-n-Furter, la carta igienica da sventolare durante la scena della ‘nascita’ della creatura Rocky,…

Lo zoccolo duro del pubblico non ha bisogno di nessuna spiegazione. Molti fan partecipano ad ogni rappresentazione, conoscono a memoria ogni battuta e ogni canzone, e seguono tutto le spettacolo ripetendo le battute e cantando. Ma anche per chi non sa le parole, quando è il momento della canzone Time Warp è ‘vietato’ non alzarsi e non ballare il celeberrimo brano seguendo i passi degli attori sul palco e sullo schermo. Oltre a questa hit, il musical di Richard O’Brien offre molti altri pezzi indimenticabili, tra cui Science Fiction – Double Feature, Damn it Janet, Sweet Transvestite – il pezzo con cui Frank-n-Furter fa la sua grande entree – Rose Tint My World, I’m Going Home, e il significativo Don’t Dream it, Be it, il motto del Rocky Horror Picture Show.

Tra il pubblico, chi vuole si sbizzarrisce indossando le mise più disparate. Il minimo sindacale sono una parrucca di un colore sgargiante e un altrettanto sgargiante boa di piume di simil struzzo. Poi si vedono calze a rete, cappelli con gli strass, grembiuli alla Magenta (uno dei personaggi), uomini con parrucca e camice verde, ragazze che festeggiano l’addio al nubilato e chi più ne ha più ne metta.

E gli spettatori del Rocky Horror Picture Show sono di tutte le età. Si va da ragazzi e ragazze giovanissime a chi era ragazzo quando il film è uscito più di quarant’anni fa.

Insomma, assistere al Rocky Horror Picture Show è divertimento puro.

La compagnia del Diabolical Plan è composta da attori non professionisti che hanno in comune la grande passione per il Rocky Horror Picture Show e da anni si divertono a rappresentare i loro personaggi preferiti. Frank-n-Furter, il protagonista assoluto, l’antieroe egocentrico, cinico e perverso che però affascina e conquista il pubblico, da 7 anni è interpretato dal formidabile Andrea Alletto, in una performance sorprendente.

Last but not least, lo scorso aprile la Bocconi Live Performance Students Association – BLPSA ha tenuto presso l’OpenSide dell’Università Bocconi di Milano una conferenza, con la partecipazione di Andrea Alletto, sul caso manageriale del cinema Mexico come fortunata Rocky Horror House.

Ci vediamo al Mexico.

Dove, quando e a quanto:
Dove: cinema Mexico, via Savona 57, Milano
Quando: il venerdì sera alle 22 (per le date, consultare il sito internet)
A quanto: 6 euro.
Sito internet: www.cinemamexico.it
Pagine Facebook: Cinema Mexico e Diabolical Plan
Fan club: www.rockyhorroritalianfans.it




Bang! To the Heart debutta a Milano

Bang! To the Heart debutta al Teatro Manzoni di Milano il prossimo 22 settembre e resterà in scena fino al 24 settembre. Bang! To the Heart  è un dance show, un racconto, tessuto dei sogni e uno spettacolo che si fonda su una storia di strada, collettiva, iconica e aperta, di giovani che combattono tutti i giorni con il concetto di appartenenza: a se stessi, al proprio clan, ai propri sogni, all’amore. La storia originale e regia di Bang! To the Heart sono di  Luca Lisci, le coreografie di Vito Coppola e le scenografie Gabriele Gambini

Bang! To the Heart racconta le avventure di due street gang, fra grattacieli e metropolitane, fra le ombre e le luci della città. Sono dieci i danzatori in scena per Bang! To the Heart  e danno vita ad una storia immersa in sonorità multiple, dall’hip hop alla musica classica, grazie alla colonna sonora originale. Uno straordinario mood capace di avvolgere con voci fuori campo, effetti sonori e puro ritmo lo spettatore. Bang! To the Heart è un’avventura metropolitana nella quale i graffiti disegnati sui muri si animano tramite il videomaking, accompagnati da strutture scenografiche mobili ed effetti speciali.




The Wall Live Orchestra: rivive il capolavoro dei Pink Floyd in una spettacolare messa in scena

Un graditissimo ritorno al Teatro della Luna, dopo il successo ottenuto nel 2013: “The Wall Live Orchestra”.

The Wall, il concept album e film del 1979, riproposto oggi a più di trent’ anni di distanza, ha un impatto straordinario, poiché è  l’album più orchestrale dei Pink Floyd. L’album venne pubblicato il 30 novembre 1979, preceduto dal singolo “Another Brick In The Wall”, che raggiunse rapidamente il primo posto in tutto il mondo e fu bandito dai regimi del Sudafrica e della Corea del Nord per il suo messaggio antiautoritario. Il successo del 33 giri fu ugualmente grandioso con più di 30 milioni di copie vendute.

Il progetto di realizzare uno spettacolo live di The Wall prende piede nell’agosto 2010. Il trentennale del disco simbolo della band si avvicinava, sarebbe stato necessario preparare uno spettacolo originale, in cui alla cura delle musiche e delle orchestrazioni originali venisse unita la maestosità di un nuovo arrangiamento orchestrale di grande impatto, dove all’attenzione verso il sound ed il light design fosse unita la possibilità per ogni spettatore di sentirsi vicino al palco, se non addirittura sul palco, grazie all’utilizzo di una vera e propria regia live.

Dal 2012 “The Wall Live Orchestra” riscuote notevole successo in Italia e all’estero.

The Wall è un concept album, una vera e propria opera rock, basato sul personaggio di Pink, una rockstar che durante un massacrante tour sta consumando il rapporto con la moglie. Nelle lunghe giornate passate in solitudine in una anonima stanza di albergo tra un concerto e l’altro, Pink, nel vano tentativo di mettersi in contatto con la moglie, rievoca i fantasmi della sua esistenza: la morte del padre in guerra, l’infanzia difficile stretta tra l’atteggiamento iper-protettivo della madre e l’indottrinamento da parte di professori psicopatici. Simbolicamente le difficoltà e i traumi esistenziali di Pink vengono rappresentati come mattoni che vanno a costruire un muro di isolamento. Alla fine Pink affronterà introspettivamente i propri traumi fino ad arrivare alla caduta del muro che lo riporterà a contatto diretto con i propri simili.

Lo show si avvale della regia di Emiliano Galigani e della direzione orchestrale di Simone Giusti.

I biglietti sono in vendita in tutti i punti vendita TicketOne, on line su www.ticketone.it e telefonicamente al numero unico nazionale 892.101 (numero a pagamento).

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Venerdì 30 settembre ore 21

THE WALL LIVE ORCHESTRA

Teatro della Luna
Via G. di Vittorio, 6
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M2 linea verde – fermata Milanofiori Forum
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