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Alessandra Angelini e il suo omaggio alla Joie de Vivre

Made4Art di Milano presenta la personale di Alessandra Angelini Joie de Vivre, evento che si terrà martedì 15 dicembre 2015 a Milano presso D Studio in Via della Spiga 7.

L’arte di Alessandra Angelini (Parma, 1953), artista e docente di Grafica e Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Brera, è un universo di luce e colori dove questi elementi fondamentali vengono modulati dall’artista seguendo un’armonia musicale che diventa parte integrante delle opere stesse; una ricerca condotta attraverso la sperimentazione sulle tecniche e le potenzialità espressive dei materiali.

In esposizione una serie di lavori in tecnica mista su tela, sculture in metacrilato e un importante libro d’artista: una selezione di lavori rappresentativa della delicata e poetica produzione artistica di Angelini, un vero e proprio omaggio alla gioia di vivere e un invito a osservare la realtà circostante da nuove prospettive.

In concomitanza con la personale di Alessandra Angelini, presso D Studio di Milano si svolgerà uno speciale Christmas Cocktail, momento di incontro con gli artisti, i collezionisti e gli amici di Made4Art e dell’artista in occasione delle Festività natalizie.

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Alessandra Angelini | Joie de Vivre
Made4Art Christmas Cocktail 2015 

c/o D Studio, Via della Spiga 7, Milano
Martedì 15 dicembre 2015, dalle ore 17 alle 21




IL GRANDE SOGNO DI “BILLY ELLIOT” A MILANO

E’ lo spettacolo dell’anno, il più atteso, una produzione tutta nuova, per la prima volta allestito in Italia. Dopo il successo romano, finalmente arriva anche a Milano, nella magica atmosfera natalizia, il sogno straordinario di Billy Elliot.

Il 10 dicembre debutta al Teatro Nuovo “Billy Elliot il Musical”, una grande produzione di Massimo Romeo Piparo che firma, oltre alla Regia originale, anche l’adattamento italiano, completando così una trilogia di cui ha parlato tutta la stampa europea, iniziata con “The Full Monty” e proseguita con “Jesus Christ Superstar“.

Con le musiche pluripremiate di Elton John in un allestimento dal respiro internazionale realizzato dalla Peep Arrow Entertainment e Il Sistina, “Billy Elliot, il Musical” resterà in scena nel capoluogo lombardo fino al 10 gennaio accompagnando con il suo entusiasmo contagioso tutte le festività natalizie.

Lo spettacolo vedrà Luca Biagini nel ruolo del padre Jackie Elliot; Sabrina Marciano in quello di Mrs. Wilkinson (la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy); Cristina Noci nel ruolo della nonna, Donato Altomare ed Elisabetta Tulli, il fratello Tony e la mamma di Billy. Nel cast anche 30 straordinari performer coreografati da Roberto Croce. La direzione musicale è del Maestro Emanuele Friello, le scene sono di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, l’impianto luci di Umile Vanieri. 

A dare vita a una delle storie più amate del cinema europeo è Alessandro Frola. Il Billy Elliot italiano è nato a Parma: occhi chiari, sguardo timido e doti straordinarie, con il suo talento ha subito colpito il regista Massimo Romeo Piparo, che l’ha scelto tra oltre milleduecento aspiranti Billy. Alessandro muove i primi passi nella scuola di Danza diretta dalla madre Lucia Giuffrida e ancora piccolissimo si guadagna una borsa di studio e un biglietto per due destinazioni top nel mondo della danza: l’American Ballet di New York e il Royal Ballet di Londra. Un palmares da campione che l’ha portato a danzare anche a Parigi e a Berlino, in Europa come in Messico e negli Stati Uniti.

Insieme ad Alessandro Frola, una vera e propria schiera di piccoli talenti: Christian Roberto è Michael l’amichetto di Billy, Arcangelo Ciulla è Kevin e Billy del secondo cast. Sul palcoscenico del Teatro Nuovo anche le piccole ballerine della scuola “Settimo Ballet School” diretta da Elisa ed Eleonora Pravettoni, le allieve della classe di danza dove Billy scopre la sua passione: “Io non ho bisogno della mia adolescenza. Ho bisogno di ballare!”

Finalmente in Italia la storia del ballerino che fa sognare intere generazioni di talenti: il giovane Billy ama la danza e in una Inghilterra bigotta targata Thatcher, l’Inghilterra delle miniere che chiudono e dei lavoratori in rivolta, deve tristemente fare i conti con un padre e un fratello che vorrebbero diventasse pugile. L’amore, la passione, la voglia di farcela trionfano, così come l’amicizia tra adolescenti riesce a far superare ogni discriminazione di orientamento sessuale.

Basato sull’omonimo film di Stephen Daldry del 2000, Billy Elliot The Musical ha debuttato nel West End (Victoria Palace Theatre, Londra) nel 2005 ed è stato nominato per nove Laurence Olivier Awards – il massimo riconoscimento europeo per i Musical – vincendone ben quattro. L’incredibile successo conseguito ha fatto sì che lo spettacolo approdasse anche a Broadway nel 2008 dove ha vinto dieci Tony Awards – gli Oscar del Musical – e dieci Drama Desk Awards.

 

BILLY ELLIOT – IL MUSICAL

www.billyelliot.it

www.ilsistina.it

www.peeparrow.com

TEATRO NUOVO

Milano • Piazza San Babila 02.794026

info@teatronuovo.itwww.teatronuovo.it

PREZZI E REPLICHE

Settore INTERO

giallo € 59.50

blu € 54.50

verde € 49.50

Giovedì 10 Dicembre  20:45

Venerdì 11 Dicembre  20:45

Sabato 12 Dicembre  15:30

Sabato 12 Dicembre  20:45

Domenica 13 Dicembre  15:30

Martedì 15 Dicembre  20:45

Mercoledì 16 Dicembre  20:45

Giovedì 17 Dicembre  20:45

Venerdì 18 Dicembre  20:45

Sabato 19 Dicembre  20:45

Domenica 20 Dicembre  15:30

Martedì 22 Dicembre  20:45

Mercoledì 23 Dicembre  20:45

Sabato 26 Dicembre  17:00

Domenica 27 Dicembre 15:30

Martedì 29 Dicembre  20:45

Mercoledì 30 Dicembre  20:45

Giovedì 31 Dicembre  17:00

Giovedì 31 Dicembre  21:00**Brinda al Nuovo Anno con la Compagnia!

Venerdì 01 Gennaio  17:00

Sabato 02 Gennaio  17:00

Domenica 03 Gennaio  15:30

Martedì 05 Gennaio  17:00

Mercoledì 06 Gennaio  17:00

Giovedì 07 Gennaio  20:45

Venerdì 08 Gennaio  20:45

Sabato 09 Gennaio  20:45

Domenica 10 Gennaio  15:30

Il credit delle foto di scena è: FOTO ANTONIO AGOSTINI

 




Cantina della Vetra: gli autentici sapori milanesi

di Matteo Biondetti – Un luogo dai veri sapori milanesi, ove la cura estetica dei piatti si sposa perfettamente con la tradizione della cucina meneghina, in un ambiente confortevole e familiare a pochi passi dalle Colonne di San Lorenzo, fulcro della movida cittadina. Stiamo parlando del ristorante e enoteca Cantina della Vetra.

Ottimi gli antipasti, in particolare la pancetta sette strati con sfoglie di pane, castagne e mele, e, come secondo, il brasato di manzo al barolo, ideale per la stagione A/I, accompagnati da un’interessante selezione di vini, di cui noi consigliamo, sconfinando nel vicino Veneto, il Brolo Campofiorin Oro della cantina Masi, dal gusto vellutato ed elegante ispirato alla produzione dell’Amarone.

Chiude il nostro commento positivo l’ottimo servizio e i prezzi adeguati alla location ed alla qualità del cibo, tra i 40/50€.

Necessaria la prenotazione nel fine settimana.

Cantina della Vetra, Via Pio IV, 3, 20123 Milano

Telefono 02 8940 3843

www.cantinadellavetra.it




Waiting for… Pulzella d’Orlèans alle Gallerie d’Italia

di Simonetta Tocchetti – Giunge alla sua ottava edizione Waiting For… Milano Premia i Giovani, serata d’arte, musica e cultura a sostegno dei giovani talenti e delle stelle nascenti della musica. Un premio ed un evento ormai appuntamento molto atteso del calendario dicembrino milanese: ideato da Francesca Parvizyar, protagonista della vita culturale milanese e creatrice di format culturali internazionali con un passato da cantante lirica, Waiting For… anticipa ogni anno la Prima de La Scala. Quest’anno l’attesa è per la Pulzella d’Orléans  di Giuseppe Verdi e per le rising star della musica individuate nella pianista Lucrezia Dandolo Marchesi  e nella soprano Francesca Paola Geretto che verranno premiate mercoledì 2 Dicembre nello splendido scenario delle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala.

La serata avrà i capolavori di Francesco Hayez, in mostra alle Gallerie d’Italia sino al 21 febbraio 2016, come palcoscenico della premiazione. Lucrezia Dandolo Marchesi, , classe 1997, è una giovanissima pianista diplomata al Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano con lode e menzione. La soprano Francesca Paola Geretto, si è brillantemente diplomata presso il Conservatorio di Vicenza nel febbraio 2009. Entrambe proseguiranno negli studi grazie alla borsa di studio di Waiting for onlus.

Seguirà un’esibizione di Isabella Cambini, 13enne promessa dell’arpa (che ha iniziato a suonare a 4 anni) con all’attivo concerti al Palazzo dell’UNESCO e all’Ambasciata Italiana a Parigi.

 

Dedicata a Giovanna d’Arco, settima opera di Giuseppe Verdi andata in scena per la prima volta proprio a La Scala il 15 febbraio 1854 e mai più replicata, Waiting for… Pulzella d’Orléans è un omaggio alla giovane eroina francese che porta il suo paese alla vittoria contro gli inglesi. “Giovanna d’Arco è una figura di grande attualità”, commenta Francesca Parvizyar. “Una donna che, mossa dall’Amore, dalla Fede e dal Coraggio combatte per ciò in cui crede”.   Come la madrina della serata Arianna Giunti, giornalista d’inchiesta per il gruppo l’Espresso e autrice di La cella liscia – storie di ordinaria ingiustizia nelle carceri italiane documento sugli abusi di potere quotidiani nelle carceri italiane.

La conclusione della serata sarà affidata a tre ospiti d’eccezione che porteranno un messaggio d’amore e di pace: Paolo Branca dell’arcidiocesi di Milano – responsabile per il dialogo interreligioso, Abd al-Sabur Gianenrico Turrini –  Direttore Generale CO.RE.IS. – Comunità Religiosa Islamica Italiana, e Vittorio Robiati Bendaud della Comunità ebraica di Milano. Presenze importantissime in un momento di tensione come quello in cui viviamo: “Soprattutto quest’anno, alla luce di eventi terribili che vorrebbero sconvolgere le nostre vite, Waiting for … vuole lasciare un messaggio di amore, di pace – ha detto Francesca Parvizyar, ideatrice dell’evento – ai rappresentanti delle tre religioni monoteiste il compito di salutarci con un pensiero di speranza per il futuro tratto dai tre Testi Sacri”.

Premiato nel 2012 con una medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Waiting for … ottiene oggi un altro importante riconoscimento: è stato infatti scelto dal Comune di Chicago come progetto ponte tra le città di Chicago e Milano, unite in un gemellaggio decennale recentemente rinverdito grazie all’attività svolta in qualità di ambasciatrice culturale da Francesca Parvizyar. Il prossimo 2 giugno 2016, in occasione della Festa della Repubblica Italiana, Waiting for … sbarcherà nella “città del vento” per la prima edizione … a stelle e strisce.

Ogni anno Waiting for … viene realizzato grazie alla sensibilità di importanti sponsor privati che credono nel progetto. Hanno dato il loro sostegno a  Waiting for…Pulzella d’Orléans la Fondazione Gualtiero Marchesi e Marchesi  – sensibili all’insegnamento del buono e alla cura del bello attraverso il gusto; Accademia Musicale Amadeus – nata dal desiderio di trasmettere ai giovani un’eredità culturale altamente formativa, attraverso la musica; Ferrari – etichetta vinicola e brand ambasciatore dell’arte di vivere italiana; Avion Company – realtà internazionale di trasporti aerei e marittimi e spedizioni merci; Juhree Erba, Athena Chuang e AKI NAGAI designers del JAAʼ STUDIO, casa di moda asiatica caratterizzata da un approccio Tri-Orientalism; la Fondazione Bel Canto – che promuove l’opera lirica italiana in America organizzando concorsi e assegnando borse di studio; l’anima e lo stile dello stilista di gioielli e pellicce Pierluigi Prandini GP Gioielli. Un ringraziamento particolare all’artista Ribana Szutor pittrice neogeometrica e neofigurativa, autrice dell’opera-omaggio a Giovanna d’Arco, FemmeFoi.




Giotto, l’Italia. La mostra di Milano e il ritratto di una star della pittura italiana del Trecento

di Emanuele Domenico Vicini – Dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016 Palazzo reale di Milano ospita una mostra dedicata a Giotto (Vespignano, 1267 circa – Firenze, 1337), piccola nelle dimensioni, selezionatissima nei pezzi, ma di una qualità sorprendente, perché raccoglie capolavori giotteschi mai proposti in un solo contesto espositivo.
Quando la mostra fu annunciata, come gran finale delle esposizioni nate intorno ad Expo, molte furono le perplessità e i dubbi, non solo perché Giotto, maestro indiscusso della pittura italiana del Medioevo, star senza rivali della prima pagina della nostra storia figurativa, è un pittore paradossalmente ancora molto sfuggente, le cui opere di sicura attribuzione su supporto mobile sono davvero poche, ma anche per la complessità tecnica, essendo esposti pezzi assolutamente preziosi, come il polittico Stefaneschi, mai uscito dal Vaticano negli ultimi settecento anni.
La mostra rimane composta solo di 13 pezzi: pochi apparentemente, ma frutto di una precisa scelta dei curatori, Pietro Petraroia e Serena Romano, che non hanno battuto la strada più agevole di esporre, oltre ai capolavori giotteschi, altri pezzi coevi o in qualche modo connessi, per irrobustire il percorso, ma hanno preferito proporre solo il Giotto autentico, su cui non vi siano dubbi attributivi particolari.
In questo modo emerge la grandezza assoluta del maestro, la sua sperimentazione e la sua capacità di vivere una tradizione pittorica molto ben consolidata, aggiornandola attraverso ricerche stilistiche del tutto inedite.

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Le opere di datazione più antica sono il Polittico di Badia e il Polittico di Santa Reparata. Se il primo presenta ancora una serie di soluzioni di tradizione, più vicine alle consuetudini compositive del tempo (siamo tra il 1295 e il 1300), con i santi ben inquadrati nelle loro cornici, lo sguardo rivolto allo spettatore, e la Madonna al centro che regge il Bambino con i tratti del piccolo adulto, il Polittico realizzato per Santa Reparata, l’antica cattedrale fiorentina, sostituita poi dalla attuale Basilica di Santa Maria del Fiore, anche se ha la stessa struttura a comparti separati da cornici, dai quali si affacciano i santi e al centro la Madonna col Bambino, mostra già un forte senso di unità, di coesione narrativa: i santi guardano il bambino, lo benedicono, nel dialogo muto con lui, fuori di simbolo, traggono la forza della loro santità. E il bambino è finalmente nelle fattezze infantili che gli sono proprie: volge gli occhi alla madre, la accarezza, ne riceve uno sguardo colmo di tenerezza. Giotto sta traghettando la pittura sacra celebrativa di più alto profilo (perché destinata a pala d’altare di una delle principali cattedrali italiane) verso un immaginario di familiarità naturale e colma di dolcezza che non spegne la spiritualità dell’opera, ma la cala nella realtà dei sentimenti umani.
In tutte le tavole giottesche le figure si stagliano solide e precise, panneggiate con chiarezza e con un chiaroscuro molto evoluto, capace di costruire corpi solidi, evidenti, con un volume preciso che occupa spazi precisi. Anche se stagliati su fondi dorati che continuano una tradizione di gusto orientale bizantino, amatissima in Italia fino al Quattrocento per tutta la pittura su supporto mobile, i santi giotteschi sono veri nei loro gesti e nelle loro posture.
Il pezzo forte della mostra è sicuramente il Polittico Stefaneschi, realizzato dal maestro intorno al 1320, per l’altare maggiore della Basilica di San Pietro cosiddetta “costantiniana”, quella cioè voluta e fondata dall’imperatore Costantino all’indomani dell’Editto di Milano (313 d.C.) con il quale la religione cristiana veniva resa libera in tutto il territorio dell’Impero Romano. Quell’edificio oggi non esiste più, sostituito dall’attuale Basilica di San Pietro, costruita su ordine di papa Giulio II, a partire dal 1506 e progettata da Donato Bramante. Per questo motivo il Polittico si trova ora conservato nella Pinacoteca Vaticana.
Il dipinto, commissionato dal cardinale Iacopo Stefaneschi per l’altare maggiore della basilica costantiniana, sta prima di tutto a dimostrare la posizione raggiunta dal maestro nel panorama italiano. Autore alcuni anni prima – come si è detto – di un’opera simile per Firenze, è lui a ricevere la commissione per la pala che avrebbe decorato la basilica più importante della cristianità, il fulcro della fede di Pietro, colma di capolavori di ogni epoca che testimoniano lo sforzo di ogni pontefice di celebrare e onorare la Roma cristiana.
Il polittico, che celebra i santi romani per eccellenza, Pietro e Paolo, è dipinto su entrambi i lati perché la sua collocazione prevedeva una faccia rivolta all’assemblea (quella con San Pietro in trono circondato da angeli e nei pannelli laterali San Giacomo, San Paolo, Sant’Andrea e San Giovanni Evangelista) e una rivolta ai canonici seduti nel presbiterio (quella con il Cristo in trono al centro e ai lati il martirio di San Pietro, crocifisso a testa in giù, e quello di san Paolo, decollato).
Questo lato soprattutto porta un esempio di modernità stupefacente. Il trono che ospita il Cristo ha uno impianto prospettico a punto di fuga centrale perfetto, con le sue arcate gotiche in scorcio, che rende molto credibile la parata di angeli festanti a corona del Cristo, intorno al trono. Seduto con il braccio alzato nella posa benedicente, il Cristo è panneggiato in blu e oro, le ombre sono attentamente chiaroscurate per garantire la piena percezione del corpo, delle gambe che avanzano, del bracco che regge il testo sacro. Tutto diventa credibile in senso naturale, ogni gesto si riempie di una sobrietà umana che da qui in avanti sarà la cifra della pittura centro italiana e che Giotto ha già ampiamente sperimentato nei grandi cicli di affreschi cui ha dato vita, fra tutti quello padovano per la Cappella della famiglia Scrovegni.
I volti dei personaggi non sono più bloccati in un’astratta dimensione di sacralità sovrannaturale, ma sono calati nel tormento delle emozioni umane. Basti guardare le due scene di martirio, a sinistra Pietro è crocifisso, come tradizione vuole, tra la cosiddetta Piramide Vaticana (demolita a partire dal 1499 per aprire la nuova Via Alessandrina) e la Piramide Cestia, due sepolture romane databili circa al I secolo dopo Cristo, che erano state per secoli ritenute le tombe rispettivamente di Romolo e Remo (venivano chiamate infatti Meta Romuli e Meta Remi). Così Pietro più chiaramente che mai diventava il simbolo della nuova Roma Cristiana che superava quella pagana.
Fedela a questa tradizione iconografica, che obbliga ad acrobazie prospettiche e proporzionali notevoli, Giotto recupera la sua piena umanità e modernità nelle espressioni di dolore, a volte violento, a volte muto e rassegnato, dipinte sul volto degli astanti.
Così anche intorno a San Paolo decapitato troviamo la stessa cura per dare una credibilità tutta umana alla scena. Più libero da vincoli di tradizione, Giotto qui inventa un frammento di scorcio naturale, composto da due colline che si muovono dolcemente dietro i protagonisti. Certamente più vincolato dalla destinazione del Polittico, e quindi meno libero di inventare perfette geometrie e solidissime architetture nelle quali far vivere le scene, come invece succede nei già citati affreschi padovani, Giotto, anche nella rigorosissima e controllatissima solennità dei polittici per le grandi basiliche italiane del Trecento, offre quelle ricerche stilistiche e quelle sperimentazioni pittoriche che ne faranno il punto di riferimento per gli artisti italiani di due secoli a venire.




This Side of the Mountain. La prima personale di Thomas Masters

Lo spazio Made4Art di Milano presenta la prima personale in Italia del Maestro americano Thomas Masters (Chicago, 1954), This Side of the Mountain, con una selezione di opere rappresentative della sua ultima produzione artistica.

In esposizione 24 lavori in acrilico della serie SOUL-POEMS, un nucleo di opere che indagano il tema della condizione umana. “Questo lato della montagna riguarda ciò che conosciamo della nostra esistenza. Questo lato è incentrato su ciò di cui abbiamo avuto esperienza, testimonianza, sensazione, su quanto abbiamo creato, ciò che abbiamo trovato vero e falso, avvenimenti che durano nel tempo, fenomeni tangibili: la condizione umana “.

La mostra, con data di inaugurazione giovedì 26 novembre, resterà aperta al pubblico fino a giovedì 3 dicembre.

THOMAS MASTERS | THIS SIDE OF THE MOUNTAIN

M4A – MADE4ART

Spazio, comunicazione e servizi per l’arte e la cultura

Via Voghera n. 14 – ingresso da Via Cerano

20144 Milano

Inaugurazione giovedì 26 novembre, ore 18,30

26 novembre- 3 dicembre 2015

Lunedì – venerdì 10-13/16-19

Giovedì 3 dicembre la mostra sarà aperta con gli orari 10-13/15-18

www.made4art.it – info@made4art.it- +39 02 39813872

Made4Art ringrazia Alessandra Ubezio per la collaborazione

 




Mamma Mia! Il musical numero uno al mondo torna in Italia

MAMMA MIA!, direttamente dal West End, torna finalmente in Italia in versione originale a novembre 2015. Dal 24 novembre lo show sarà in scena al Teatro degli Arcimboldi di Milano e dal 9 dicembre al Teatro Politeama Rossetti di Trieste.

MAMMA MIA! nasce dalla geniale idea di Judy Craymer di mettere in scena la magia delle canzoni senza tempo degli ABBA con un’affascinante storia di famiglia e amicizia che si svolge su una paradisiaca isola greca. Ad oggi, lo spettacolo è stato visto da oltre 54 milioni di persone in 49 produzioni e in 17 lingue diverse. MAMMA MIA! The Movie è il film musicale che ha incassato di più nella storia del cinema a livello mondiale, e nel Regno Unito una famiglia su quattro possiede il DVD, che su Amazon è ad oggi è il più venduto di tutti i tempi.

Da spettacolo locale della West End di Londra a fenomeno globale, la produzione londinese di MAMMA MIA! è stata vista da oltre il 10% dell’intera popolazione britannica. È uno dei cinque musical al mondo ad essere rimasto in scena per oltre dieci anni sia a Broadway che nella West End, e nel 2011 è diventato il primo musical occidentale ad essere rappresentato in lingua mandarina nella Repubblica Popolare Cinese.

http://www.mamma-mia.com
http://www.facebook.com/mammamiamusical
http://twitter.com/MammaMiaMusical

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MAMMA MIA! INTERNATIONAL TOUR
Lo spettacolo dura 2 ore e 35 minuti (incluso intervallo di 20 minuti)

Teatro degli Arcimboldi
dal 24 novembre al 6 dicembre 2015

16 repliche
Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì spettacoli alle ore 21:00
Sabato spettacoli alle ore 16:30 e alle ore 21:00
Domenica spettacoli alle ore 14:00 e alle ore 18:30

Martedì, Mercoledì, Giovedì
Platea Bassa Centrale: ​€ 65,00 + € 9,75 prev.
Platea Bassa:​€ 52,00 + € 7,80 prev.
Platea Alta:​€ 45,00 + € 6,75 prev.
I Galleria: ​€ 35,00 + € 5,25 prev.
II Galleria: ​€ 25,00 + € 3,75 prev.
Venerdì, Sabato ,Domenica
Platea Bassa Centrale: ​€ 75,00 + € 11,25 prev.
Platea Bassa:​€ 60,00 + € 9,00 prev.
Platea Alta:​€ 50,00 + € 7,50 prev.
I Galleria: ​€ 40,00 + € 6,00 prev.
II Galleria: ​€ 30,00 + € 4,50 prev.

TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI
Viale dell’Innovazione, 20 – Milano
www.ipomeriggi.it

BIGLIETTERIA
Tel. +39 02 64.11.42.212/214

Orari: dal lunedì al venerdì 14:00 – 18:00
In occasione di concerti e spettacoli la biglietteria è aperta a partire da un’ora prima dell’orario d’inizio recita in cartellone.

Teatro Politeama Rossetti
dal 9 al 13 dicembre 2015

8 repliche
Mercoledì e venerdì spettacoli alle ore 20:30
Giovedì spettacoli alle ore 16:00 e alle ore 20:30
Sabato spettacoli alle ore 16:00 e alle ore 20:30
Domenica spettacoli alle ore 16:00 e alle ore 20:30

Platea AB Numerata:​€ 70,00 + € 7,00 prev,​
Platea C Numerata: ​€ 60,00 + € 6,00 prev.
I Galleria Numerata: ​€ 50,00 + € 5,00 prev.
II Galleria Numerata: ​€ 45,00 + € 4,00 prev.
Loggione:​€ 20,00 + € 2,00 prev.

TEATRO POLITEAMA ROSSETTI
www.ilrossetti.it

BIGLIETTERIA​
Largo Giorgio Gaber, 1 – Trieste
Tel. +39 040 3593511

PREVENDITE UFFICIALI
Vivaticket e TicketOne




CHIANTIGNO il nuovo cocktail di Diana Zerilli

L’Hilton Milan (Via Galvani), prestigiosa struttura del Gruppo Hilton situata nel cuore di Milano, il prossimo 19 novembre, sarà il palcoscenico d’eccellenza per la presentazione del Chiantigno, un cocktail a base di Chianti Colli Senesi Docg Mormoraia, gin e Campari, creato dalla Sommelier milanese Diana Zerilli e da Rogger Bustos Prieto, bartender peruviano e sacerdote degli aperitivi e degli after dinner, attualmente all’opera nel bar del Teatro Nazionale di Milano.

Il cocktail, servito anche al bar dell’hotel, sarà accompagnato da un menu in stile finger food creato da Paolo Ghirardi, l’eclettico Executive Chef dell’Hilton Milan.

A conclusione della serata, un assaggio del Panettone alla Vernaccia di San Gimignano Mormoraia, in vendita attualmente presso five5Senses Store, una boutique del gusto che si trova all’interno del Teatro Nazionale.

L’evento sarà anche l’occasione per illustrare agli ospiti il progetto “21 grammi”, un libro-raccolta di ricette sensoriali abbinate a vini toscani, scritto da Diana Zerilli, Paolo Ghirardi, lo Chef Stefano Cerveni e Rogger Bustos Prieto.

L’evento, aperto al pubblico, inizierà alle 18.30 e la degustazione ha un costo di € 15 a persona




Cin Cin Là in arrivo al Teatro San Babila di Milano

La Compagnia Grandi Spettacoli porta Cin Cin Là al Teatro San Babila di Milano con la regia di Gianni Versino e la direzione di Marcella Tessarin. L’appuntamento è per il prossimo fine settimana, sabato 21 novembre e domenica 22. In scena, oltre al il corpo di ballo e all’orchestra  della compagnia, ci saranno anche Alena D’Angelo e Umberto Scida.

Cin Cin Là è un’operetta scritta in tre atti composta dal tandem  Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato nel 1925, subito dopo il successo ottenuto dagli stessi autori per  “Il Paese dei Campanelli”. Cin Ci Là è una favola assurda, divertente e, per l’epoca, persino un po’ piccante

Siamo a Macao, in una Cina da cartolina illustrata ed in pieno Cion-ki-sin. Il Cion-ki-sin fa parte delle antiche tradizioni cinesi ed è un periodo particolare durante il quale sono sospesi divertimenti e lavoro fin quando i Principi della casa regnante, dopo essersi sposati, non avranno consumato il matrimonio. I due sposi sono giovani e tutto farebbe pensare ad un Cion-ki-sin di breve durata, ma ahimè Ciclamino e Myosotis, non hanno le idee molto chiare su quelli che sono i doveri matrimoniali. Il mandarino Fon-Ki, padre di Myosotis è disperato: come far finire il Cion-ki-sin?

Semplice. Basterà trovare un’istruttrice con i fiocchi per Ciclamino e chi meglio dell’attrice cinematografica Cin Ci Là, sua ex amante appena giunta da Parigi per girare un film, gli potrà risolvere l’annoso problema? Intanto sulle tracce della bella Cin Cin Là giunge a Macao il suo eterno e sfortunato innamorato Petit-Gris che, scoperta l’alta missione cui si sta dedicando la sua amata, non perde l’occasione per renderle pan per focaccia ed “istruire” a sua volta la dolce ed ingenua principessa Myosotis. Ma la cosa si scopre ben presto e Fon-Ki, padre della principessa va su tutte le furie. A salvare la situazione ci penserà ancora una volta Cin Ci Là che, convinti i principini a ritrovarsi finalmente tutti soli in una bella notte stellata, terminerà di girare il suo film e tornerà a Parigi con l’inseparabile Petit-Gris.

DOVE, QUANDO E A QUANTO
TEATRO SAN BABILA – Corso Venezia, 2/A – 20121 Milano
21 novembre ore 20.30 – 22 novembre ore 15.30
Biglietto Unico Platea e Balconata  Euro 25




Cabaret: un musical da non perdere

Dopo la versione del 2007 con Michelle Hunziker e Christian Ginepro, Compagnia della Rancia porta in scena un nuovo allestimento di quello che può sicuramente definirsi uno dei musical più famosi al mondo: Cabaret. La trama è ambientata nella Berlino degli anni 30 e racconta le vicende sentimentali della giovane coppia Cliff Bradshaw, scrittore americano, e Sally Bowles, promiscua e dirompente cantante inglese del Kit Kat Club e della coppia più matura Fraulein Schneider e Herr Schulz, rispettivamente affitta camere e fruttivendolo. Su entrambe le storie incombe l’orrore dell’ascesa del nazismo.

Lo spettacolo di Compagnia della Rancia è finalmente arrivato a Milano, al Teatro della Luna, lo scorso 12 novembre. Si tratta di un allestimento totalmente nuovo, con un impianto scenico molto più semplice di quello della precedente edizione, ma davvero efficace, e con un cast di performer di livello molto elevato. La regia di Saverio Marconi, semplice, lineare e elegante, riesce a rendere perfettamente sulla scena l’atmosfera decadente di Berlino nel periodo della disinvolta Repubblica di Weimar, rappresentata dal Kit Kat Club, nonché gli orrori dell’ascesa del nazismo con il tragico e commovente epilogo e l’evocazione dei campi di concentramento.

Bravi gli interpreti, tutti quanti. Giampiero Ingrassia e Giulia Ottonello, ancora insieme dopo il successo, sempre firmato Compagnia della Rancia, di Frankenstein Junior, interpretano magistralmente i ruoli dei protagonisti. Ingrassia, grande presenza scenica, ha una vivacità e una verve perfette per caratterizzare l’ambiguo personaggio di MC. Giulia Ottonello, grandissima voce, è una Sally Bowles fresca, sfacciata, ingenua e promiscua allo stesso tempo, molto vicina, in alcuni momenti dello spettacolo, a quella portata sullo schermo dalla grande Liza Minnelli. Un grande plauso va alla coppia Altea Russo e Michele Renzullo che danno anima alla commovente coppia Fraulein Schneider / Herr Schulz, così come a Mauro Simone molto credibile nel ruolo di Cliff. La presenza di una band che suona dal vivo è poi un ulteriore valore aggiunto per lo spettacolo.

CABARET

fino al 22 novembre 2015

Teatro della Luna – Milano

prezzi € 33 – 55