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Swap Party: la moda del riuso nata a Manhattan arriva a Milano

di Simona Turelli – Riuso, riciclo, baratto e divertimento, in una parola: swapping! Mercoledì 11 febbraio, presso la Libreria Mondadori di via Marghera dalle 19 (selezione con aperitivo) e dalle 21 al via gli scambi. L’evento un vero e proprio swap party alla moda di Mahattan è organizzato da Swap in the city Milano (www.swapinthecitymilano.it).

Vi è mai capitato di fissare il vostro armadio perplesse pensando “non ho niente da mettermi”, “quella gonna così carina non mi sta più” o “vorrei maledire il mio periodo da shopping solo rosa fluo”?

Ovviamente trattasi di domanda retorica, ad ogni donna capita di pensare una o tutte queste cose (anche più volte al giorno nel mio caso..) e dunque, perché non rinnovare il guardaroba? Ora penserete “Ho finito lo stipendio e non è nemmeno il 15 del mese” oppure “e di tutti questi capi che non metto più, cosa posso farne? dovrò liberare l’armadio in qualche modo!” e dato che nessuna di noi vuole sfrattare il fidanzato da quei due cassetti che duramente si è conquistato dopo mesi (durante i quali presumibilmente faceva la spola tra casa vostra e quella dei genitori, ancora dotata di un armadio tutto suo oppure armeggiava amabilmente con camicie stropicciate riemerse dal trolley che aveva reso guardaroba) è decisamente ora di ridare vita a quei capi!

Il concetto che sta dietro allo swapping è proprio quello del riuso, qualcosa che non ti piace più può piacere a qualcun’altra, quei pantaloni che ora ti stanno larghi perché la tua superdieta ha funzionato possono far felice un’altra ragazza, quelle scarpe così eleganti ma decisamente troppo alte per le tue povere caviglie possono trovare un’altra Cenerentola che le indossi.

In un periodo in cui la crisi economica ha ridotto i nostri stipendi, in cui le mode cambiano di giorno in giorno e trovare un vero vintage senza spendere un capitale è diventato impossibile, la moda newyorkese della Swap Party viene in nostro aiuto.

Ma come funziona uno Swap Party? E’ semplice: tu porti i tuoi capi (solitamente c’è un numero massimo di capi che si possono presentare alla selezione, per evitare il caos o che gli organizzatori ci mettano ore ad approvarli) e ti vengono dati dei gettoni del valore corrispondente con i quali, una volta iniziato lo swap, potrai fare shopping e portarti a casa quello che ti piace. Per maggiori informazioni potete consultare il sito degli organizzatori dello swap party milanese di mercoledì 11 febbraio: www.swapinthecitymilano.it.swap1swap2swap3swap4




Manzoni Derby Cabaret per chiudere una settimana e ricaricarsi per la nuova

Ottavo appuntamento di Manzoni Derby Cabaret, il talent show della comicità che accoglie lo storico marchio del Derby.

Domenica 1° febbraio appuntamento quindi al teatro Manzoni di Milano con la formula vincente ovvero Dinner, Wine & Show.

Anticipano lo spettacolo una cena a buffet curata dal Fioraio Bianchi Caffè, che presenta un ricco menù, abbinato alla degustazione di pregiati vini italiani. Più in dettaglio questa settimana l’azienda LIS NERIS presenta Jurosa Chardonnay 2011, guidata da un sommelier professionista dell’Associazione Italiana Sommelier Lombardia.

In palcoscenico poi si assisterà ad una vera e propria sfida tra i nuovi talenti della comicità, accompagnati questa volta nel ruolo di coach da Gianni Astone, Giovanni D’Angella e Dado Tedeschi, con le divertenti incursioni di Matteo Bruceketta.

I tre comici esordienti votati dal pubblico e da una giuria di qualità, composta dal critico Mario Luzzatto Fegiz, dai volti noti di Radio R 101 e di Tv Sorrisi e Canzoni, si contenderanno il premio finale. Conducono Maurizio Colombi e Luisa Corna, accompagnati da una rock band.

Biglietto: posto unico € 28,00 (comprensivo di spettacolo, cena e degustazione vini)




Mio: un nuovo city bar ai piedi del Duomo di Milano

Inaugurazione MioLunedì è stato inaugurato Mio, il nuovo city bar del Park Hyatt Milano con un’ospite davvero d’eccezione, la nuova 5oo firmata da Ron Arad e prodotta in serie limitata che celebra l’incontro tra l’iconico modello Fiat e uno dei designer più influenti al mondo nei campi dell’arte, del design e dell’architettura.

Il Mio sarà aperto dalla colazione al dopocena e si propone come destinazione per i pranzi del financial district di Milano, così come il luogo elettivo per l’aperitivo ad un passo dalla Galleria Vittorio Emanuele II e sotto le guglie del Duomo di Milano, nel cuore pulasante della città.

L’ambiente è formato da tre aree: la sala del banco bar, la sala dei legni e il bistrò. Il design del Mio è un omaggio alla grande tradizione tessile ed artigiana di Milano. Le trame tessili, così come tutti gli arredi e i complementi, sono stati realizzati su disegno dell’architetto in esclusiva per Park Hyatt Milano.




KIESZA, LA NUOVA REGINA DELLA DANCE POP, SI PREPARA A CONQUISTARE MILANO CON IL SUO PRIMO LIVE. 11 FEBBRAIO 2015 ORE 21 @MAGAZZINI GENERALI

CON IL SUO SINGOLO DI DEBUTTO “HIDEAWAY” HA RAGGIUNTO PIÙ DI 185 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI SU YOUTUBE, 101 MILIONI DI STREAMS SU SPOTIFY ED IL PRIMO POSTO IN CLASSIFICA, OTTENENDO ANCHE IL TRIPLO DISCO DI PLATINO!

HA AMMALIATO IL PUBBLICO ITALIANO DURANTE LA TERZA PUNTATA DI X FACTOR, É DIVENTATA TESTIMONIAL PER FENDI E HA PORTATO IL SUO PRIMO ALBUM, “SOUND OF WOMAN”, NELLA TOP 10 DI ITUNES.

STIAMO PARLANDO DI KIESZA, LA NUOVA REGINA DELLA DANCE-POP, CHE NON SMETTE DI STUPIRE E SI PREPARA A CONQUISTARE L’ITALIA CON UNO SHOW LIVE POLIEDRICO!

La pop sensation KIESZA (si pronuncia CAISA) si prepara ad arrivare in Italia, per la prima volta, con un live tutto da scoprire! Uno show poliedrico cantato e ballato dall’inizio alla fine che si terrà al MAGAZZINI GENERALI di Milano l’11 FEBBRAIO 2015.

Il miglior aggettivo per descrivere Kiesza, 25 anni originaria del Canada, è sicuramente poliedrica, infatti  dopo aver partecipato al concorso di bellezza di Miss Universo ed essersi lasciata alle spalle una carriera nella Marina Militare canadese, ha deciso di unirsi al producer Rami Samir Afuni e lavorare al suo primo singolo, “Hideaway”, che l’ha poi portata alla fama mondiale in breve tempo. Un’artista a 360° insomma, Kiesza sa infatti cantare, scrivere e ballare.

Negli ultimi mesi ha calcato i palchi dei maggiori festival del mondo tra cui Glastonbury, Wireless, The Great Escape, Lovebox, Bestival, Isle of MTV e l’iTunes Festival, può vantare una collaborazione con il duo Skrillex-Diplo, aka Jack Ü ed è stata arruolata da Fendi come testimonial per Fendi Eyewear.

Il suo successo però non arriva senza anni di preparazione e gavetta, infatti Kiesza canta, balla e compone dall’età di 17 anni, ha studiato musica al celebre Berklee College of Music di Boston per oltre 10 anni.

L’album, “Sound Of A Woman” che ha debuttato in Top 10 su iTunes (https://itunes.apple.com/it/album/sound-of-a-woman/id920776789), contiene anche la hit “Hideaway”, biglietto da visita della giovane cantante canadese che ha raggiunto la posizione n.1 nelle chart di tutto il mondo, Italia compresa, diventando uno dei singoli d’esordio più venduti di sempre. Un successo di vendite ma non solo: “HIDEAWAY”, infatti, è stato anche uno dei brani più suonati questa estate dalle radio di tutto il mondo (Italia compresa).

Il singolo, certificato triplo Platino anche in Italia, ha convinto fin dal primo ascolto così come a convincere i fan di tutto il mondo è stato il video http://youtu.be/ESXgJ9-H-2U che in breve tempo ha totalizzato oltre 185 milioni di visualizzazioni.

Il suo è uno show davvero molto atteso, soprattutto dopo che l’Evening Standard l’ha definita «la nuova Madonna, fresca e vitale, che ci porta in un’altra era musicale».

Kiesza è l’artista del momento, selezionata da Shazam per partecipare alle recording session esclusive #FeaturedByShazam e da VEVO come Lift Artist nell’omonima serie dedicata agli artisti emergenti più promettenti. In passato erano stati selezionati Sam Smith e Disclosure.

Website: http://kiesza.com/

KIESZA

11 FEBBRAIO 2015

MILANO @ MAGAZZINI GENERALI

CAMBIO LOCATION

**UNICA DATA ITALIANA**

PREZZO BIGLIETTI: Posto Unico € 23,00 + ddp

APERTURA PORTE: 19:00

INIZIO CONCERTO: 21:00

PREVENDITE AUTORIZZATE:

Ticketone – www.ticketone.it – 892.101

Vivaticket – www.vivaticket.it – 892.234

Piemonteticket.it – www.ticket.it – 02.54271

I biglietti venduti finora saranno validi per accedere alla nuova location. Non sono previsti rimborsi.

Biglietti disponibili su Ticketone.it ed in tutti i punti vendita Ticketone, ed in tutte le rivendite autorizzate.

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

 

 

 




“Il clan delle divorziate” novanta minuti di fuochi di artificio e risate

Ancora pochi giorni per poter ridere con “Il clan delle divorziate”, in scena al Teatro San Babila di Milano fino al prossimo 1 febbraio. Il claim scelto dalla produzione dello show, ovvero “una risata ogni trenta secondi”, non è che la pura realtà. Non si fa in tempo a finire di ridere per una sagace battuta che subito ne segue un’altra, in una giostra di scoppiettanti fuochi di artificio dove non manca l’effetto sorpresa. Al termine dell’atto unico che costituisce lo spettacolo si ha un solo rimpianto: che i novanta minuti circa dello show si siano esauriti in fretta. Troppo in fretta. Non ci si stacca facilmente dalla poltrona, anche perché rimane la voglia di conoscere il secondo tempo della improbabile amicizia nata in scena tra le le tre protagoniste, unite dal solo fil rouge di essere neo divorziate. Tre donne alle prese con amicizia, sesso e amore.

Insomma un’occasione imperdibile per chiunque abbia voglia di trascorrere una serata in allegria , allo stesso tempo, per prendere parte a uno dei più grandi successi internazionali, in ambito teatrale, degli ultimi dieci anni. Scritta da Alil Vardar, la commedia ha debuttato a Tolosa nel 2004 riscuotendo un immediato successo: il sold out è arrivato dopo poche settimane insieme al gran premio del Festival du Rire di Tolosa. Il Clan si è successivamente mosso alla conquista di Parigi, dove è tutt’oggi in scena: dopo dieci anni, il Clan ha sedotto più di 2.500.000 di spettatori ed è stato trasmesso in prima serata su France 4. Milano è stata la prima città scelta per il debutto al di fuori dei confini francofoni, in un progetto che conta di portare la commedia in altre 19 città europee.

Sarebbe quindi un vero peccato lasciarsi scappare l’occasione. Tanto più che calcano il palcoscenico tre veri e propri mostri della scena teatrale italiana: il grande mattatore Stefano Chiodaroli, la poliedrica Lucia Vasini e l’effervescente Jessica Polsky. Tre interpreti che riescono a calarsi alla perfezione nei ruoli delle tre neo divorziate (compreso Chiodaroli che veste il ruolo della donna forte, brillante, decisa ma non proprio aggraziata), facendo in un lampo dimenticare di assistere ad una rappresentazione teatrale e non alla vita concreta.
C.




Scala: “L’incoronazione di Poppea” in scena dal 1° febbraio

L’incoronazione di Poppea in scena dal 1° febbraio conclude il trittico dedicato a Claudio Monteverdi realizzato dal Teatro alla Scala in coproduzione con l’Opéra National de Paris e affidato a Rinaldo Alessandrini per la direzione d’orchestra e a Robert Wilson per la regia. Il progetto è stato inaugurato da L’Orfeo nel 2009 ed è proseguito con Il ritorno di Ulisse in patria nel 2011. Per la Scala si tratta di un viaggio alle radici del melodramma e alla riscoperta di un musicista immenso il cui teatro conserva un’efficacia che incanta e seduce anche gli ascoltatori di oggi.
Personaggi e interpreti

Si tratta di un nuova produzione in coproduzione con Opéra National de Paris. Dirige Rinaldo Alessandrini. Regia, scene e luci portano al firma di Robert Wilson, mentre i costumi sono firmati da Jacques Reynaud.

Con L’Incoronazione di Poppea Monteverdi e il suo librettista Gian Francesco Busenello presentano per la prima volta nella storia del teatro musicale accadimenti storici e non mitologici, attingendo ai resoconti di Tacito e mettendo in scena personaggi reali se pure con abbondanti licenze. Il racconto si dipana rapido tra sfrenate ambizioni, delitti e una sensualità che non conosce costanza o rimorso, ostentando un’indifferenza ai dettami della morale che desta stupore anche tenuto conto dei costumi della Venezia secentesca e delle correnti culturali libertine che animavano consessi quali l’Accademia degli Incogniti, di cui il Busenello faceva parte.

Lo spettacolo scaligero si avvale dell’esperienza di Rinaldo Alessandrini, uno dei più prestigiosi musicisti italiani. Organista, clavicembalista, direttore d’orchestra e fondatore del Concerto Italiano, Alessandrini ha dato un contributo decisivo all’interpretazione della musica barocca in particolare italiana, restituendo alla prassi esecutiva storicamente informata gli elementi di cantabilità, fluidità e soprattutto attenzione all’articolazione della parola che restavano difficilmente accessibili a molti dei migliori complessi europei.

Robert Wilson colloca la vicenda in una scena continuamente cangiante, in cui il restringersi e l’allargarsi degli spazi segue la stringente concatenazione degli eventi. Il prologo si svolge in un atrium romano il cui muro è stato ricoperto dalle radici di un fico, simbolo di una natura che insidia le costruzioni della civiltà (il riferimento è anche alle radici del fico che coprono il muro del tempio di Angkor, in Cambogia, delle quali si dice che destino l’amore in chi le tocca). Il muro torna, libero e intatto, nella casa di Poppea: ma all’infittirsi dell’intrico delle passioni corrisponderà il moltiplicarsi degli alberi che via via sostituiranno le colonne come nella Betsabea al bagno del Veronese. Il palazzo di Nerone è uno spazio aperto delimitato da colonne in cui l’irrequietezza dei sentimenti è rappresentata da un blocco di pietra incrinato. Si torna a spazi delimitati per la casa di Seneca, un atrio da cui s’intravede un albero le cui radici sono state strappate dal suolo. L’obelisco oggi sito in Piazza San Pietro (un tempo circo di Nerone) campeggia nella scena successiva, che si svolge in una strada romana. Vedremo poi anche un enorme capitello proveniente dal foro romano. Lo spettacolo si conclude in una stilizzazione astratta della Domus Aurea. Ammantando le scene in luci dai sovrannaturali colori pastello Wilson ci ricorda che L’incoronazione di Poppea è un racconto che attraversa gli istinti peggiori dell’uomo ma si conclude con il trionfo di Amore.

L’opera
L’incoronazione di Poppea è titolo tra i più misteriosi e più interessanti della storia del melodramma. La prima opera della storia ad abbandonare i cieli della mitologia per scendere nel crogiuolo delle passioni di esseri umani realmente esistiti ci giunge in forma parziale, incompleta. “La coronatione di Poppea” andò in scena al Teatro dei SS. Giovanni e Paolo di Venezia nel 1643 ma l’unico documento che ce ne resta è un sunto della trama. Il libretto di Gian Francesco Busenello, sorprendente per realismo, sensualità e disincanto, viene pubblicato nella raccolta Delle hore ociose nel 1656 ma senza l’indicazione del nome del compositore, che manca anche nelle due partiture manoscritte conservate a Venezia e a Napoli. Gli studiosi convergono ormai nel considerare antecedente il manoscritto veneziano che, attraverso diverse versioni intermedie oggi perdute e verosimilmente riferibili a riprese nella città lagunare realizzate nella cerchia di Francesco Cavalli (dalla cui Doriclea proviene la Sinfonia introduttiva) si arricchisce e si sviluppa fino a sfociare nell’edizione napoletana del 1651. Numerosi e diversi gli apporti musicali: oltre al citato Cavalli si fanno i nomi di Benedetto Ferrari, Francesco Sacrati e Filiberto Laurenzi, così che a Monteverdi non può essere attribuito più del 60% della partitura. Certamente non attribuibile a Monteverdi è il celebre duetto finale, il cui testo compariva già nel Pastor regio di Ferrari (1641) e sarebbe tornato nel Trionfo della fatica del Laurenzi (1647). Dopo decenni di studi e ricerche le versioni di Venezia e di Napoli restano non sovrapponibili, lasciando alla scelta degli esecutori la collazione dei numeri da eseguire. I casi più vistosi, come la scelta di una delle due sinfonie o l’inserimento o meno del coro degli Amori al termine, sono solo una piccola parte delle decisioni che il direttore deve assumere. Entrambe le partiture, inoltre, non indicano quali e quanti strumenti utilizzare e neppure da quali voci far interpretare i diversi personaggi.

Poppea alla Scala
A lungo dimenticata, L’incoronazione di Poppea torna alla vita nel 1905 grazie alla passione del compositore Vincent d’Indy, che organizza e dirige un’esecuzione in forma di concerto al Conservatorio di Parigi. La prima italiana moderna avviene nel 1917 al Liceo Musicale di Torino, ma va ricordata l’esecuzione in forma scenica del 1937 al Giardino di Boboli per la regia di Corrado Pavolini: dirige Gino Marinuzzi, cantano tra gli altri Gina Cigna, Magda Olivero e Tancredi Pasero.
Alla Scala Poppea arriva nel 1953 nella revisione e strumentazione di Giorgio Federico Ghedini, con Carlo Maria Giulini a dirigere Carla Petrella come protagonista, Rolando Panerai come Ottone e Mario Petri come Seneca in uno spettacolo di Margherita Wallmann. L’edizione successiva, nel 1967 è diretta da Bruno Maderna e riprende la revisione di Giacomo Benvenuti già ascoltata a Boboli trent’anni prima. Un cast sontuosissimo formato da Grace Bumbry (Poppea), Giuseppe di Stefano (Nerone, in alternanza con Renato Gavarini) e Leyla Gencer (Ottavia) anima un nuovo allestimento firmato dalla Wallmann. Nel 1978 Nikolaus Harnoncourt porta alla Scala la fortunata messa in scena di Jean-Pierre Ponnelle di cui esiste anche documentazione cinematografica. Harnoncourt cura personalmente la revisione, cantano Rachel Yakar (Poppea), Vincenzo Taramelli (Nerone), il controtenore Paul Esswood (Ottone) e Matti Salminen come Seneca. Anche Alberto Zedda nel 1994 è revisore e direttore d’orchestra. Le voci, tutte italiane, comprendono Anna Caterina Antonacci nel ruolo del titolo, William Matteuzzi come Nerone e Bernadette Manca di Nissa come Ottone.

Personaggi e interpreti

Nerone Leonardo Cortellazzi
Poppea / La Fortuna Miah Persson
La virtù / Ottavia Monica Bacelli
Amore Silvia Frigato
Ottone Sara Mingardo
Lucano, 1° soldato, 2° famigliare, 2° console Luca Dordolo
2° soldato, Liberto, 1° tribuno Furio Zanasi
Arnalta Adriana Di Paola
Nutrice Giuseppe De Vittorio
Seneca Andrea Concetti
Valletto, 1° console Mirko Guadagnini
Drusilla Maria Celeng
Mercurio, Littore, 3° famigliare, 2° tribuno Luigi De Donato
Damigella Monica Piccinini
1° famigliare Andrea Arrivabene

Date:

domenica 1 febbraio 2015 ore 20 ~ turno E
mercoledì 4 febbraio 2015 ore 20 ~ turno A
sabato 7 febbraio 2015 ore 20 ~ turno N
martedì 10 febbraio 2015 ore 20 ~ turno B
venerdì 13 febbraio 2015 ore 20 ~ turno D
martedì 17 febbraio 2015 ore 20 ~ turno C
venerdì 20 febbraio 2015 ore 20 ~ turno G La Scala Under 30
venerdì 27 febbraio 2015 ore 20 ~ ScalAperta

Prezzi: da 180 a 11 euro




Il Conservatorio di Milano si allea con il vicino Teatro San Babila per una inedita rassegna

Il Conservatorio “G. Verdi” di Milano dà il via a una promettente collaborazione con i “vicini di casa” del Teatro San Babila con una rassegna di concerti in cui la musica classica di differenti epoche e differentissimi organici (dall’orchestra d’archi ad un duo soprano e pianoforte…) si intreccia con tre appuntamenti di jazz.
Filo conduttore dei programmi, in una anno per Milano particolarmente significativo e caratterizzato dal tema Expo, è l'”Italia”. Saranno quindi proposte escursioni nel repertorio musicale del Futurismo come arie e romanze dei più famosi operisti, brani del romantico Ottorino Respighi quanto le note contemporanee di Franco Donatoni. Ciascuna delle otto rappresentazioni vengono proposte a 10 euro a biglietto.
Il tutto nella certezza che si tratti dell’inizio di un lungo viaggio comune.
Appuntamento quindi alle 20.30 presso il Teatro San Babila di Milano in queste date:
– 2 febbraio- ore 20.30
Concerto Arancio – JAZZ
Collettivo Monk
Le stupende composizioni di Thelonious Monk e John Coltrane riproposte da dieci tra i migliori musicisti dei corsi Jazz del Conservatorio di Milano. Arrangiamenti di Dario Trapani.
16 febbraio Il Conservatorio G. Verdi incontra il Teatro San Babila
nell’arcobaleno della musica

-16 Febbraio 2015
Concerto Giallo – CLASSICO
O. Respighi-“Antiche danze e arie per liuto, Suite n.1”
A. Casella-“Fox Trot – Omaggio a Balla e Boccioni”
F. B. Pratella-“Poema sinfonico “Inno alla vita”
A. Casella-“Pagine di guerra op. 25”
D. Lombardi-“Trasale Sospeso”
G. Lupis-“8 Variations, One Crazy, on “Ah! Vous dirai-je, Maman!”
(2010, World Premier nella versione per pianoforte a 4 mani)
A. Casella “Trois pièces for pianola”

Duo Miroirs
Antonello D’Onofrio e Claudio Soviero pianoforte

-2 Marzo 2015
Concerto Verde – JAZZ
Billy, Billie e Babila
Nel centenario della nascita di Billy Strayhorn e di Billie Holiday recital di canto di due tra le più interessanti cantanti dei corsi Jazz del Conservatorio di Milano accompagnate da un eccellente combo. Il progetto propone un repertorio di pezzi che attraversano il mondo dello swing e del blues, con escursioni nel suggestivo universo di Billy Strayhorn, cui appartengono brani come “Chelsea Bridge” e “Upper Manhattan Medical Group”. In programma brani celeberrimi dei due artisti, come “Fine and Mellow” e “Take the “A” Train,” e composizioni più sofisticate e particolari come “Good Morning Heartache” e “Chelsea Bridge”, di cui il gruppo propone arrangiamenti estremamente personali
Beatrice Arrigoni e Soleil Vaccarella voci
Fabio Chesini sax
Lorenzo Blardone pianoforte
Marco Rottoli contrabbasso
Riccardo Tosi batteria

-16 Marzo 2015
Concerto Blu – CLASSICO
O. Respighi- “Sonata in si minore”
O. Messiaen-“Louange à l’immortalité de Jésus” da Quatuor pour la fin du temps”
F. Donatoni-“Ciglio”
I. Stravinskij-“Suite italienne”

Matteo Calosci violino
Luigi Nicolardi pianoforte

-20 Aprile 2015
Concerto Indaco – JAZZ
Contemporary Ensemble del Conservatorio Musica “G. Verdi” di Milano
Composizioni, rielaborazioni e direzione a cura del M° Giovanni Falzone

Il Contemporary Ensemble è un organico sperimentale che basa la propria performance sulla memorizzazione di piccoli frammenti tematici, modalità esecutive, riff, libere improvvisazioni dei singoli e suggerimenti estemporanei dettati dal direttore d’orchestra. La peculiarità di questo progetto è l’interazione in tempo reale tra l’orchestra e il direttore che pur partendo da forme prestabilite crea attraverso specifici segni convenzionali quadri sonori ogni volta diversi.
Un viaggio tra melodia e astrazione attraverso l’affascinante mondo dell’improvvisazione che intreccia le molteplici sonorità che hanno fortemente caratterizzato il XX secolo.




Daniel Harding e Rudolf Buchbinder tornano alla Scala per la Stagione Sinfonica

Daniel Harding torna al Teatro della Scala di Milano per la Stagione Sinfonica il 23, 24 e 26 gennaio insieme al pianista Rudolf Buchbinder.
In programma il concerto “Imperatore” di Beethoven, “la Suite dal Mandarino meraviglioso” di Béla Bartók e “la Danza dei sette veli” dalla Salome di Richard Strauss.
Appuntamento alle ore 20.00 alla Scala. Biglietti a partire da 6,5 euro.




“La Regina Madre” sostituisce “Le fuggitive” al teatro San Babila

Dal 6 al 15 febbraio appuntamento al Teatro San Babila di Milano con Milena Vukotic in “Regina Madre”, commedia di Manlio Santanelli con Antonello Avallone, anche regista dello spettacolo. Scene e costumi sono di Red Bodò.
Lo spettacolo, come comunicato dalla produzione del Teatro Ghione, sostituisce la prevista messa in scena de “Le fuggitive”. La sostituzione si è resa necessaria a causa di un infortunio occorso a Valeria Valeri protagonista, insieme a Milena Vukotic, della commedia programmata.
“Regina Madre” è una commedia a due personaggi ambientata ai nostri giorni. Alfredo (Antonello Avallone), grigio cinquantenne segnato dal duplice fallimento di un matrimonio naufragato e di un’attività giornalistica nella quale non è riuscito ad emergere, un giorno si presenta a casa della madre dichiarandosi deciso a rimanervi per poterla assistere nella malattia. In realtà Alfredo mira a egli a raccontare gli ultimi mesi della vecchia signora, Regina (Milena Vukotic) per l’appunto, affetta da ogni specie di infermità. Ciò che tuttavia Alfredo non aveva messo in conto è il fatto che la madre, nonostante l’apparente fragilità, appartenga alla categoria delle matriarche indistruttibili. Tra i due personaggi in scena si instaura così un vero e proprio corpo a corpo senza esclusioni di colpi, in uno scambio ininterrotto di ricatti, ritorsioni, menzogne e affabulazioni.




GOSPODIN con Claudio Santamaria – TEATRO MENOTTI – dal 22 al 25 gennaio

Dopo il debutto all’Eliseo nel novembre 2014, all’interno del Romaeuropa Festival, “Gospodin” prosegue la sua tournée e arriva a Milano, dove andrà in scena dal 22 al 25 gennaio al Teatro Menotti. La nuova produzione di Giorgio Barberio Corsetti sul testo del giovane e pluripremiato drammaturgo tedesco Philipp Löhle, ha per protagonista Gospodin, anti-eroe contemporaneo in lotta contro il capitalismo, interpretato da Claudio Santamaria.

Gospodin è un testo inedito in Italia il cui protagonista è un anti-eroe tragicomico che si ribella al capitalismo e cerca di vivere senza soldi. È una visione spietata dell’umanità sia inquadrata che alternativa che comunque inevitabilmente dipende dai soldi e dal consumo. La scrittura è graffiante, acuta, ironica e pungente. Una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed idealisti, che raccontano il nostro mondo con grande poesia e feroce malinconia.

Parte integrante dell’impianto scenico è l’interazione degli attori con contributi video realizzati attraverso tecniche varie (graphic animation, video mapping).

Gospodin è un uomo semplice.. non vuole avere nulla a che fare con il danaro.. Gospodin vive nella città come un esploratore nella natura.. Gospodin aveva un lama, animale con cui passeggiando otteneva mance, Greenpeace glielo ha portato via.. Gospodin odia Greenpeace.. Gospodin ha tanti amici, ma tutti gli portano via qualcosa.. la sua donna lo abbandona portando via mobili e letto.. il suo amico artista gli porta via la tv per fare una videoinstallazione che si chiama “tempus fuckit”.. a Gospodin un amico saltuario delinquente lascia una borsa piena di soldi… la sua donna li vuole.. i suoi amici li vogliono.. lui non li vuole ma non vuole darli..

Gospodin è un personaggio paradossale, che esprime la sua poesia con i suoi atti di negazione.. Gospodin fa del paradosso il suo modo di vivere..

Scritto da Philipp Löhle, giovane drammaturgo tedesco, questo testo per tre attori e tanti personaggi è composto da brevi scene dialogate, e da racconti lirici in cui gli altri due attori, un lui ed una lei, raccontano le scorribande allucinate di Gospodin nella città, che assomiglia ad ognuna delle grandi città in cui viviamo..

Gospodin corre, inseguito sempre dai fantasmi di un mondo che non vuole accettare.. Gospodin supera cancellate, si perde nei supermercati, tenta di vivere con il baratto, nel bar che frequenta salta sul tavolo per dire la sua..

Gospodin è una pura invenzione poetica e paradossale.. Gospodin siamo noi, quando vorremmo mollare tutto e vivere in pace, senza il condizionamento, la pressione del guadagno.. Gospodin è comico, è tragico, è adesso..

GIORGIO BARBERIO CORSETTI

PHILIPP LÖHLE

Philipp Löhle nasce a Ravensburg nel 1978. Scrive i suoi primi testi che è ancora uno studente e inizia la sua carriera come giornalista e video maker. Con Alias Gospodin vince il Premio Giovane Drammaturgo della Federation of German Industry. Lo stesso testo viene nominato nel 2008 per il Mülheim Dramatists Prize. Lilly Link vince il Premio della Giuria al Heidelberg Stückemarkt in 2008. Dal 2008 al 2010 Löhle è drammaturgo in residenza al Maxim Gorki Theater di Berlino. Per la stagione 2011/2012 è drammaturgo residente al Nationaltheater Mannheim.

dal 22 al 25 gennaio

GOSPODIN

di Philipp Löhle

regia di Giorgio Barberio Corsetti

con Claudio Santamaria,

Marcello Prayer e Valentina Picello

traduzione di Alessandra Griffoni a cura del Goethe Institute

scene di Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Troncanetti

costumi di Francesco Esposito

luci di Gianluca Cappelletti

graphics di Lorenzo Bruno e Alessandra Solimene

video di Igor Renzetti

musiche di Gianfranco Tedeschi e Stefano Cogolo

regista assistente Fabio Cherstich

prodotto da Fattore K. / L’UOVO Teatro Stabile Di Innovazione

in collaborazione con Romaeuropa Festival

TEATRO MENOTTI

via Ciro Menotti 11, Milano

tel. 02 36592544

biglietteria@tieffeteatro.it

Acquisti online con carta di credito su www.teatromenotti.org

PREZZI

intero – € 25.00

convenzioni – € 20.00

ridotto/under 25 – € 20,00

ridotto/over 65 (residenti a Milano) € 12,50

ridotto/over 65 (residenti fuori Milano) € 17,50

prevendita – € 1,50

ORARI SPETTACOLO

lunedì riposo

martedì, giovedì, venerdì, sabato  – ore 20.30

mercoledì  – ore 19.30

domenica – ore 17.00