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Nuova personale per l’artista e fotografo Paolo Bongianino

In occasione del Fuorisalone del Mobile – Milan Design Week, Made4Art di Milano, in collaborazione con Azimut Consulenza Sim, presenta una personale dell’artista e fotografo Paolo Bongianino, che si terrà dall’11 aprile al 6 maggio 2016 presso la sede milanese di Azimut Consulenza Sim, Corso Venezia 48, Palazzo Bocconi.

In mostra nella sala eventi e negli uffici di Azimut oltre 50 opere scelte di Bongianino, tra le quali una selezione di scatti appartenenti alle serie Arbor, arboris e 2in1, entrambe esposte a gennaio da Made4Art alla fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea Arte Fiera di Bologna; i lavori della serie 2in1, immagini stampate su entrambi i lati dello stesso foglio, svelano la propria duplice natura rivelando una seconda dimensione più intima e nascosta.

Per l’occasione verrà presentata in anteprima una serie di opere inedite selezionate e pubblicate dalla Redazione della rivista Vogue nella sezione “PhotoVogue” dedicata alla fotografia.

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Paolo Bongianino. Opere scelte

11 aprile – 6 maggio 2016 
Opening & Special Cocktail lunedì 11 aprile, ore 18.30 – 20.30

Azimut Consulenza Sim
 – Palazzo Bocconi, Corso Venezia 48, 20121 Milano

Dal 12 aprile al 4 maggio la mostra sarà aperta al pubblico su appuntamento 
Catalogo disponibile in sede

Art Project & Communication M4A – MADE4ART 
di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo 
Comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872
Un evento: Expo in Città




“LA BELLEZZA RITROVATA”: XVII EDIZIONE DI “RESTITUZIONI” PER LA PRIMA VOLTA A MILANO

di Elisa Pedini – Da oggi, 1° aprile, fino al 17 luglio sarà aperta al pubblico la mostra “La bellezza ritrovata” presso le Gallerie d’Italia in Piazza Scala. L’esposizione fa parte del progetto “Restituzioni”, programma di restauri di opere appartenenti al patrimonio artistico pubblico, curato e promosso da Intesa Sanpaolo. “Restituzioni 2016” è la XVII edizione del progetto, che, per la prima volta, si tiene a Milano. Ben 145 le opere sottoposte a restauro e presentate al pubblico prima di ritornare ai rispettivi luoghi d’appartenenza. Un’occasione unica per gustare, in anteprima, dei capolavori appena restaurati e aspetto estremamente interessante, assolutamente eterogenei: pittorici, scultorei, lignei e preziosi manufatti artigianali come, per esempio, i costumi della Commedia dell’Arte e i paramenti religiosi. Alcuni capolavori portano la firma di nomi altisonanti come Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto, altri sono meno noti o anonimi, ma, con certezza, tutti fanno parte del maestoso patrimonio culturale italiano. Le opere arrivano da tutto il territorio e per la precisione da: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria. Inoltre, altra novità di quest’anno, il programma include gli stati europei che sono sede delle banche estere del Gruppo Intesa Sanpaolo: la prima a essere stata coinvolta è stata la Slovacchia, presente in mostra con tre rilievi lignei.

Per farvi comprendere la grandezza di questa iniziativa, v’illustrerò in cosa consiste esattamente il programma “Restituzioni”. Il nome stesso del programma è già molto eloquente: “Restituzioni”, ovvero l’idea del “ridare”, perché è questo che il restauro di fatto fa: restituisce a nuova vita, alla conoscenza, alla consapevolezza, all’umanità. Il programma nasce nel 1989 in Veneto, sotto l’egida dell’allora Banca Cattolica del Veneto, con appena dieci opere e limitato al territorio d’appartenenza.

Oggi, ventisette anni e diciassette edizioni dopo, le mostre biennali e itineranti di “Restituzioni” coprono l’intero territorio nazionale: più di duecento siti archeologici, chiese e musei hanno beneficiato del programma, oltre un centinaio di laboratori di restauro e professionisti del settore hanno partecipato e più di mille opere sono state salvate e restituite al patrimonio artistico e culturale italiano e per conseguenza, al pubblico. Un impegno che è frutto d’una stretta collaborazione con tutti gli enti ministeriali preposti alla tutela dei beni culturali, mostrando quello che è un grande fattore d’orgoglio di questo programma: ovvero, un’esemplare sinergia tra pubblico e privato. La mostra “La bellezza ritrovata” è, dunque, un viaggio immaginario in tutto il nostro territorio e nel tempo, perché, le 145 opere, nella loro meravigliosa molteplicità di genere, forma e materiali, coprono 30 secoli di storia dell’arte. Inoltre, consente di conoscere quello che è il difficile e ad un tempo magico, lavoro del restauro, una disciplina che riunisce attorno allo stesso tavolo figure professionali diverse e specializzate: il restauratore, lo scienziato e lo storico dell’arte. Il restauro costituisce in Italia un campo d’eccellenza, all’avanguardia a livello internazionale. Perla di questa edizione del programma, è la possibilità per il pubblico di assistere direttamente al lavoro dei restauratori, perché presso l’officina di “Restituzioni”, allestita all’interno delle Gallerie d’Italia, è attivo il cantiere di restauro degli affreschi dell’inizio del XII secolo della chiesa di San Pietro all’Olmo di Milano.

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La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 9:30 alle 19:30; il giovedì l’orario si prolunga fino alle 22:30. L’ultimo ingresso è fino a un’ora prima della chiusura. Il biglietto ha un costo simbolico di € 5,00 ed è valido per la visita alla mostra “La bellezza ritrovata” e per le collezioni permanenti. L’ingresso è gratuito per tutti ogni prima domenica del mese e sempre per i giovani fino a 18 anni.

Per ogni informazione e per prenotazioni si può visitare il sito: www.gallerieditalia.com.

Da segnalare, inoltre, le numerosissime attività collaterali, tra le quali ve ne segnalo, in particolare, due, che si tengono entrambe tutte le domeniche dal 1° aprile al 17 luglio: la prima riguarda le visite guidate alle ore 15: attività sottoposta al raggiungimento minimo dei 10 partecipanti e rigorosamente su prenotazione al numero 800 167619, al costo di € 5,00 a persona più biglietto d’ingresso; la seconda è relativa alle visite guidate con laboratorio, per piccoli restauratori in erba, alle 15:30, pensate per bambini dai 6 ai 12 anni: attività sottoposta al raggiungimento minimo dei 10 partecipanti e anche questa su prenotazione al suddetto numero verde; il costo è di € 10,00 a bambino con ingresso gratuito alle Gallerie. Numerosi, anche, i percorsi didattici rivolti alle scuole.

“La Bellezza ritrovata” è allestita per la prima volta a Milano ed è dunque bellezza e consapevolezza per l’intera città: il Comune di Milano, infatti, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, contestualmente all’apertura della mostra, ha coinvolto i musei cittadini chiedendo di valorizzare un’opera delle proprie collezioni che sia stata oggetto di restauro recente. Le opere sono state inserite in un itinerario che conduce i visitatori attraverso un viaggio tra le opere restituite a Milano e al pubblico. Questo progetto s’inserisce in un palinsesto tematico ben più ampio, denominato “Ritorni al futuro” ricchissimo di eventi: oltre 100 appuntamenti che spaziano dalla mostra, al concerto, al teatro, al cinema.

Per informazioni: www.ritornialfuturo.it.

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XXI TRIENNALE: PRONTI, PARTENZA, VIA!

di Gabriele Antoninetti – Dal prossimo 2 aprile, a Milano, prenderà il via, dopo quasi vent’anni di assenza, una nuova edizione della Esposizione Triennale. La ventunesima, a essere precisi. Una storia che parte da lontano, a cominciare da quando, nel 1923, tra i mesi di maggio e ottobre, la prima “Mostra internazionale delle arti decorative” ebbe luogo non a Milano, bensì a Monza, presso il parco della Villa Reale. E dal capoluogo brianzolo si riparte anche questa volta, quasi a celebrare oppure, se vogliamo, a ipotetico ricollegarsi a ciò che è stato. Di fatto, tra le venti locations che saranno interessate all’imminente e nuovissimo evento – che, ricordiamolo, coinvolgerà tutta la città fino alla fine di settembre – oltre alla Villa di Monza ci saranno anche il palazzo di Giovanni Muzio, progettato fra gli anni 1931-1933 e sede stessa della Triennale, così come l’Accademia di Brera, la Fabbrica del Vapore di via Procaccini, il MUDEC di via Tortona, il Palazzo della Permanente di via Turati, l’Hangar Bicocca, il Campus del Politecnico, quello dello IULM, lo Spazio Oberdan, il Museo Diocesano, quello della Scienza e della Tecnica,  il pontiano grattacielo Pirelli ma anche, fra altri ancora, un’area dell’Expo ad hoc adibita. Quaranta i paesi partcipanti, dall’ Asia all’Africa fino al Canada, per non citare quelli europei, tutti accomunati dal filo rosso che farà da motto per questa edizione: Design after Design.

Precisa il comitato scientifico della Triennale, presieduto da Claudio De Albertis, che saranno toccate “Questioni chiave come la nuova drammaturgia del progetto, che consiste soprattutto nella sua capacità di confrontarsi con i temi antropologici che la modernità classica ha escluso dalle sue competenze (la morte, il sacro, l’Eros, il destino, le tradizioni, la storia); la questione del genere nella progettazione; l’impatto della globalizzazione sul design; le trasformazioni conseguenti la crisi del 2008 e l’arrivo del XXI secolo; la relazione tra città e design; i rapporti tra design e accessibilità delle nuove tecnologie dell’informazione; i rapporti tra design e artigianato.”

Se per il momento non sapete ancora orientarvi su quale mostra scegliere di visitare tra le tante in programma, basti dire che davvero c’è, come si dice, l’imbarazzo della scelta. Cinque quelle in Triennale; si parte da “Women in Italian Design” con la curatela di Silvana Annichiarico, “Brilliant! I futuri del gioiello italiano” di Alba Cappellieri, “Neo Preistoria – 100 verbi” di Andrea Branzi e Kenya Hara, “Stanze. Altre filosofie dell’abitare” a cura di Beppe Finessi, per arrivare a “La Metropoli Multietnica” di Andrea Branzi. Altre mostre ancora – undici – sparse per tutto il tessuto urbano di Milano, senza contare poi le altre otto presenti nei luoghi extra urbani sopra citati.

Se ancora di numeri e nomi non siete stanchi, basto io a dare il colpo di grazia; non perdetevi nulla nemmeno della sezione “Eventi e partecipazioni”, suddivisi in vari giorni tra concerti, conferenze, proiezioni, festival, laboratori, convegni e spettacoli per un totale di…quarantuno! Se tuttora conservate memoria, magari non felicissima, di quella che venne definita “Milano da bere”, ora godetevi questa nuova Milano, tutta da vivere.




Ingresso gratuito e apertura prolungata alle Gallerie d’Italia per San Valentino

Le Gallerie d’Italia di Piazza Scala a Milano festeggiano San Valentino con orario prolungato fino a mezzanotte (l’ultimo ingresso è fissato alle 23), iniziative speciali per la ricorrenza  e visite gratuite per tutti, innamorati e single. Sono inoltre previste letture animate del gruppo teatrale Dramatrà e attività a sorpresa per le coppie che si presenteranno davanti ai tre esemplari del ‘Bacio’ di Hayez.

E’ stato inoltre organizzato un percorso speciale all’interno delle proprie sale: ‘Due secoli d’amore alle Gallerie’ , una passeggiata romantica fra le opere dell’Ottocento, del Novecento e della mostra temporanea su Hayez. Un viaggio alla scoperta dell’amore nella poetica artistica e nella vita, per rivelare affetti e passioni vissute dagli artisti e rappresentati dalle loro creazioni. L’amore mitologico evocato da Canova, quello di Hayez per la sua musa ispiratrice e coppie, nell’arte e nella vita, come Lucio Fontana e la sua Teresita. Accanto alle opere più significative, le guide svelano gli affettuosi legami che esse nascondono. Prenotazione obbligatoria.

DOVE, COME E A QUANTO

Gallerie d’Italia Piazza della Scala, 6 – 20121 Milano
Ingresso gratuito alle Gallerie d’Italia per San Valentino. Costo visita guidata ‘Due secoli d’amore alle Gallerie’: 5 euro a persona




Pavia, una mostra da non lasciarsi sfuggire

Ancora pochi giorni per godersi una mostra multimediale davvero particolare. Fino al 15 novembre infatti, al Castello Visconteo di Pavia, prende vita la Battaglia di Pavia, un momento storico sconosciuto ai più e che tuttavia ha cambiato il futuro dell’Europa.

1525-2015 “Pavia, la Battaglia, il Futuro “. A 490 anni dalla Battaglia di Pavia, la città ricorda il cruciale scontro tra le armate francesi e quelle spagnole. La mostra espone uno dei celebri arazzi fiamminghi dedicati alla Battaglia proveniente dal Museo di Capodimonte, e ripropone virtualmente gli altri sei pezzi della serie, consentendo al visitatore, di osservare ogni singola scena, scoprire i protagonisti e le loro storie, rivivere l’atmosfera del combattimento.

Lo scontro feroce si consumò attorno a Pavia, durante la guerra d’Italia del 1521-1526, tra l’esercito ispano-imperiale guidato dal vicerè di Napoli Charles de Lannoy e i soldati capeggiati dal Re di Francia Francesco I. La battaglia decretò la fine di un’epoca politica, militare, culturale e sociale, con la sconfitta drammatica della cavalleria francese e la cattura del suo Re ancora attaccato a superati metodi di guerra e sentimenti di cavalleria. Gli aristocratici coperti di ferro e ostinatamente aggrappati agli ideali di un mondo al tramonto, furono massacrati senza pietà da cenciosi soldati, ma dotati di rivoluzionarie armi da fuoco. L’epoca della cavalleria si era conclusa.

Sul piano politico poi, la battaglia segnò il corso della storia europea, consegnando di fatto la Lombardia, e quindi l’Italia, alla Spagna, perché “le chiavi di Napoli erano a Milano” come ben sapeva ogni diplomatico avveduto. Negli anni immediatamente successivi, dopo che Francesco I fece ritorno in Francia dalla prigionia spagnola, ci furono altre battaglie, altri assedi, altri saccheggi. L’Italia attraversò uno dei periodi più cupi della sua millenaria storia, ma il quadro
strategico generale delineato dalla battaglia del 1525 non subì mutamenti.

Non solo. Alla giornata risolutiva dello scontro, il 24 febbraio del 1525, risale poi la creazione della tradizionale zuppa pavese un piatto che nella sua apparente povertà di ingredienti può ingannare il visitatore meno accorto. Un piatto che ancora oggi trionfa nei menù della città.
La leggenda narra che la famosa zuppa fu cucinata da una contadina della cascina Repentita dove il Re di Francia era stato portato subito dopo la cattura. Francesco I era affranto per la cattura, stanco per la
battaglia, ferito, ma solo leggermente, per il combattimento sostenuto, infreddolito. La spaurita contadina, a cui fu ordinato di portare subito qualcosa da mangiare a Sua Maestà, portò quindi al Re quello che aveva: del pane raffermo abbrustolito su cui ruppe un uovo, avendo cura di mantenerne intatto il tuorlo e del brodo che verso sopra a tutto. Nobilitata dalla Maestà Reale di Francesco I dal giorno della sua nascita oggi la “zuppa” è cucinata con una infinità di varianti. Il Sodalizio dei Cavalieri della Zuppa alla Pavese ha definito una “regola” che prevede un brodo di pollo, pane abbrustolito, uovo crudo e l’aggiunta di
foglioline di crescione.

La mostra è promossa dal Comune di Pavia, nell’ambito di Experienza pavese che si vale del patrocinio Expo 2015.

DOVE, COME E A QUANTO
La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18:
Biglietto intero 7 euro, ridotto 5 euro.




Giardini di seta a Como

Tessuti e botanica, seta e giardini, abiti e fiori: il filo conduttore della mostra Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano.

 

La mostra, a cura di Margherita Rosina e Francina Chiara, permette di scoprire due gioielli del lago di Como. La manifestazione infatti prende vita tra  Villa Sucota di ComoVilla Bernasconi di Cernobbio, incredibile villa liberty che conserva inalterato il suo fascino.

Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano fino all’11 ottobre.

La mostra intende esplorare il tema del rapporto tessuto-botanica dal Settecento ai giorni nostri attraverso i diversi aspetti della decorazione floreale. Le bellezze naturali del territorio lariano, i parchi e i giardini affacciati sul lago sono da sempre un soggetto molto amato da creativi e artisti, che nei secoli vi hanno attinto suggestioni continue e l’industria serica che si è sviluppata a Como dalla fine dell’Ottocento non si è sottratta a questa fascinazione.

I tessuti floreali provenienti dalle collezioni della Fondazione Antonio Ratti, da importanti collezioni private e dagli archivi storici delle industrie seriche lariane sono esposti lungo un percorso suddiviso in “stanze” tematiche: nella prima parte di mostra vi saranno sete barocche lionesi in cui si intrecciano fiori e elementi architettonici, aerei taffetas decorati con tralci di rose o di bacche, cotoni per arredamento con realistici trionfi floreali della seconda metà dell’Ottocento.

La seconda parte della mostra è invece dedicata ai tessuti del Novecento: saranno in mostra stoffe con temi legati ai prodotti dell’orto o decorate con erbe officinali, mentre un intero salone presenterà abiti e tessuti ispirati alle rose, uno dei più amati dalla decorazione tessile di ogni epoca. Ai tessuti saranno accostati abiti collegati al tema, che per la parte novecentesca sono stati scelti per rappresentare l’Alta Moda italiana, da Biki a Capucci, Ferré, Valentino, l’Haute Couture parigina con Dior e Yves Saint Laurent, e il prêt à porter internazionale con Ken Scott e Leonard.

In mostra anche alcune opere di arte contemporanea di artisti che hanno frequentato lo CSAV – Artists Research Laboratory della Fondazione Antonio Ratti: un ulteriore modo di raccontare come il tema botanico possa essere fonte di ispirazione per la creazione artistica.

 

 

Dove, Come e a Quanto

Fondazione Antonio Ratti Villa Sucota, via per Cernobbio 19  Como
Villa Bernasconi, Via Regina 7 Cernobbio (CO)

 

 

 11 luglio – 11 ottobre 2015

Da martedì a venerdì: 14-18
Sabato e domenica: 11-20

Biglietti

Intero: € 7
Ridotto: € 5 (fino a 30 anni, oltre i 60 e per i convenzionati)
Gratuito: fino a 12 anni.

 




Steve McCurry porta il caffè in mostra a Milano

Steve McCurry, il fotografo celebrato nel mondo per la sua foto della ragazza afghana diventata simbolo della guerra nel paese, è in scena a Milano con una mostra dedicata al caffè.

Steve McCurry 2

FROM THESE HANDS: A JOURNEY ALONG THE COFFEE TRAIL è il titolo della mostra dedicata al fotografo Steve McCurry, organizzata da Lavazza e firmata dall’architetto Fabio Novembre, che sarà allestita a Milano, dal 5 giugno al 5 luglio 2015, nella Sala Colonne del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.

Al centro della mostra, 62 scatti realizzati da Steve McCurry in 12 diversi Paesi: Brasile, Burma, Colombia, Etiopia, Honduras, India, Indonesia, Perù, Sri Lanka, Tanzania, Vietnam, Yemen.

L’allestimento di Fabio Novembre è studiato per accompagnare il pubblico nelle atmosfere evocate dagli scatti. Le foto di Steve McCurry sono sempre l’inizio di un viaggio in cui è meraviglioso addentrarsi. L’idea da cui è stato sviluppato l’allestimento, diventa quindi un labirinto che si integra perfettamente nelle geometrie della Sala Colonne del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Il visitatore potrà ammirare le opere di Steve McCurry riprodotte su pannelli concepiti come pagine di un volume fuori scala. La bellezza e l’umanità che scaturiscono dalle immagini di Steve McCurry è amplificata dall’allestimento di forte impatto scenico studiato e realizzato dall’architetto Fabio Novembre.

Unico comune denominatore: il caffè. Si tratta infatti delle foto più belle ed evocative scattate da Steve McCurry nel corso di un viaggio che copre un arco temporale di oltre trent’anni sulle strade del caffè, raccolte nell’omonimo volume edito in queste settimane da Phaidon, tra i maggiori editori di arti visive e fotografiche.

La maggior parte delle fotografie raccolte nel libro ed esposte nella mostra sono infatti le immagini scattate da Steve McCurry nell’ambito del progetto İTierra! e concretizzano l’idea di Francesca Lavazza, Direttore Corporate Image dell’azienda, di riunire all’interno di un’opera questo lavoro sull’umanità del caffè nei suoi molteplici volti e storie. Alcune di queste immagini sono assolutamente inedite, come i ritratti realizzati in Etiopia e Vietnam, gli ultimi due Paesi coinvolti da Lavazza nel progetto di sostenibilità.

Steve McCurry  sarà anche protagonista a Milano di due attesissimi appuntamenti che si svolgeranno nei giorni successivi all’inaugurazione della mostra:

– il 5 giugno alle ore 22, una suggestiva lectio magistralis nella piazza antistante il Museo della Scienza e della Tecnologia a Milano, con uno spettacolo di project mapping, consentirà per la prima volta al grande pubblico di entrare in contatto con uno dei massimi esponenti della fotografia contemporanea; Steve McCurry svelerà i segreti del suo lavoro dietro l’obiettivo;

–  il 6 giugno alle ore 18, una lectio magistralis nell’Auditorium di Padiglione Italia – Expo 2015 di cui Lavazza è Official Coffee Partner.

Entrambi gli appuntamenti sono aperti al pubblico e gratuiti.

La mostra di Steve McCurry si sposterà a Venezia, dal 23 settembre all’8 novembre, presso Le Tese dell’Arsenale per permettere anche al pubblico veneziano di ammirare questa suggestiva mostra.

Dove, come e a quanto

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” (primo Chiostro) Via San Vittore, 21 – Milano

Dal 5 giugno al 5 luglio 2015
Ingresso incluso nel biglietto del Museo
martedì-venerdì 9.30-19 / sabato 9.30-21 / domenica 9.30-19

 




Ultimi giorni per VOTARE per la mostra CREATIVE FOOD

CREATIVE FOOD la mostra concorso indetta da GRAAL SPAZIO ARTE sta per volgere al termine. Mancano, infatti, ancora pochi giorni per votare l’opera preferita eseguita dai giovani artisti del Liceo Artistico Alessandro Volta di Pavia.

Fino a domenica 26 potrete votare sulla pagina Facebook di CosmoPeople l’artista e la sua creazione che più vi è piaciuta.

I voti arrivati fino ad oggi sono davvero tanti e, da una stima provvisoria, vedono in testa Samantha Musina con “Il nostro bene più importante “, il trio Timur De Angeli, Gabriele Marchetti e Gabriele Fossi con l’imponente “I 5 continenti” e Aurora Galeppi con “Junk still life 3”.

Tutto però può ancora cambiare!

Continuate a votare, sostenete le opere, gli artisti e gli amici!

Ricordiamo che le regole per votare sono poche e semplici:

1- vai sulla pagina Facebook di Cosmopeople facebook.com/CosmoPeopleMagazine e metti MI PIACE sulla pagina;

2- cerca l’articolo CREATIVE FOOD – LA VOTAZIONE e aggiungi in un commento la tua preferenza indicando il nome dell’artista e dell’opera scelta;

3- saranno conteggiati tutti i voti pervenuti entro le ore 12 del 26 aprile 2015.

Non dimenticate di sostenere gli artisti anche nella galleria GRAAL SPAZIO ARTE!

Per rivedere le opere clicca https://www.cosmopeople.eu/test/creative-food-la-votazione/




Creative Food: mostra concorso per giovani talenti

di Emanuele Domenico Vicini – Quindici ragazzi, studenti del liceo artistico Alessandro Volta di Pavia, stanno esponendo in questi giorni presso la Galleria Graal della loro città, in Corso Garibaldi, le loro opere che parlano di cibo.

Il tema, quasi “obbligato” di questi tempi (Expo docet), affidato a menti fresche e originali, diventa ironia, gioco, riflessione, dramma, pugno e schiaffo.
C’è pittura, scultura, cake design, disegno, video, installazione concettuale. Non manca nulla in questa mostra, a dimostrare che adolescenti spesso troppo sottovalutati, a volte considerati sordi davanti ai grandi temi del nostro tempo, magari ritenuti incapaci del coraggio che serve a guardare il futuro senza discostarsi dalla memoria e dal passato, sono invece tra i più acuti e spietati giudici della nostra attualità.
L’ironia dei giovanissimi, che giocano con statue classiche un po’ sformate e obese, perché bevono bibite gassate o fanno incetta di junk food, si affianca alla riflessione dolorosa e inappellabile di chi (pre)vede già lo sfacelo di Expo 2015.
Il senso del cibo come dono, valore e ricchezza inestimabile viene raccontato dalla pittura e dalle installazioni. L’amarezza per un domani incerto e inquietante aleggia come un’ombra scura su tutti.
E’ una mostra bella, forte, varia, inafferrabile, come gli artisti che l’hanno riempita con i loro lavori. Può darci molti spunti di riflessione e forse nascondere i talenti di domani.

Ora sta a tutti voi decidere chi ha meglio interpretato il tema del cibo che crea arte.

Votate l’opera preferita e decretate quella vincitrice sulla pagina Facebook del web magazine Cosmopeople.eu . All’artista andranno due biglietti per lo spettacolo Rocky Horror Picture Show,presto in scena a Milano!

 




Leonardo show al Palazzo Reale di Milano

Al via a più grande esposizione dedicata a Leonardo in Italia. La mostra aprirà il 16 aprire a Palazzo Reale di Milano e chiuderà i battenti il 19 luglio.
L’esposizione presenta una visione di Leonardo non mitografica, né retorica né celebrativa, ma trasversale su tutta l’opera del poliedrico personaggio, considerato come artista e scienziato attraverso alcuni temi centrali individuati dai curatori: il disegno, fondamentale nell’opera di Leonardo; il continuo paragone tra le arti: disegno, pittura, scultura; il confronto con l’antico; la novità assoluta dei moti dell’animo; il suo tendere verso progetti utopistici, veri e propri sogni, come poter volare o camminare sull’acqua per cui sarà allestita in mostra una apposita sezione; l’automazione meccanica e così via, temi che lo hanno reso un alfiere dell’unità del sapere, con l’intrecciarsi continuo nella sua opera di scienze e arti.

La sequenza del percorso espositivo presenta nelle varie sezioni opere autografe di Leonardo – dipinti, disegni e manoscritti –, introdotte dalle opere dei suoi predecessori – pittori, scultori, tecnici, teorici – che possano contestualizzare il contributo di Leonardo nella storia dell’arte, della scienza e della tecnica e offrire nel contempo una visione della figura di Leonardo artista e scienziato del suo tempo, senza concessioni alla mitografia e alla banalizzazione. Due sezioni finali, tuttavia, mostreranno anche l’influenza di Leonardo pittore e teorico dell’arte in età moderna e la formazione del suo mito, incentrato sulla Gioconda.

Sezioni della mostra

1. Il Disegno come fondamento
2. Natura e scienza della Pittura
3. Il Paragone delle Arti
4. Il Paragone con gli Antichi
5. Anatomia, fisiognomica e moti dell’animo
6. Invenzione e Meccanica
7. Il Sogno
8. Realtà e Utopia
9. L’unità del sapere
10. De coelo et mundo: immagini del divino
11. La diffusione e la fortuna: dai leonardeschi al Trattato della Pittura
12. Il Mito

La mostra prevede di esporre un nucleo significativo di capolavori pittorici di Leonardo, alcuni dei suoi codici originali e oltre cento disegni autografi, oltre che un cospicuo numero di opere d’arte – disegni, manoscritti, sculture, codici, incunaboli e cinquecentine – provenienti dai maggiori Musei e Biblioteche del mondo e da collezioni private, tra cui opere di Antonello da Messina, Botticelli, Filippino Lippi, Paolo Uccello, Ghirlandaio, Verrocchio, Lorenzo di Credi, Antonio e Piero del Pollaiolo, Jean van Eyck, Della Robbia, Jacopo di Mariano detto il Taccola, Guido da Vigevano, Francesco di Giorgio Martini, Bonaccorso Ghiberti, Giuliano da Sangallo, Bramante e di altri trattatisti anonimi dei secoli XV e XVI.

La diffusione e la fortuna dell’arte e dei modelli di Leonardo è rappresentata in mostra da opere di Boltraffio, Marco d’Oggiono, Francesco Napoletano, Solario, Francesco Melzi, Giampietrino, Cesare da Sesto, Girolamo e Giovanni Ambrogio Figino e da altri artisti.

La mostra avrà anche una serie di approfondimenti fuori sede (oltre Palazzo Reale), che coinvolgeranno, nel territorio urbano e lombardo, i luoghi di Leonardo, con mostre parallele nella Biblioteca Trivulziana al Castello Sforzesco di Milano (Il Codice Trivulziano e la ricostruzione della Biblioteca di Leonardo), nella Sala delle Asse sempre al Castello (sulla decorazione e il restauro del monocromo di Leonardo), nella Pinacoteca Ambrosiana (Il Mondo di Leonardo).