Gabbie d’oro, il singolo di Emil Spada contro gli status symbol
Gabbie d’oro è il nuovo lavoro di Emil Spada, giovane cantautore emiliano con al suo attivo un ricco percorso artistico. Gabbie d’oro nasce dal bisogno di comunicare che la strada più difficile è sempre quella che, se compiuta con logica e maturità, regala più soddisfazioni e serenità; utilizzando linee melodiche e arrangiamenti contemporanei, Emil vuole porre in evidenza, la superficialità legata alla ricerca esasperata dell’apparire, dello status symbol, del voler essere al centro dell’attenzione a tutti i costi.
Bellissimo anche il videoclip (https://www.youtube.com/watch?v=7HkKEJz3WrA), la cui protagonista è una ragazza acqua e sapone, schiava della società e dei suoi modelli, per la necessita di essere accettata. È interpretata da Astrid Toh per la regia, Milo Barbieri, che ha colto e rappresentato alla perfezione le idee della sceneggiatura elaborata da Emil.
Come è nato Gabbie d’oro?
Era un periodo in cui facevo ascolti musicali davvero eterogenei, passavo da Caparezza a Morricone, dalle colonne sonore di film classici a produzioni indipendenti locali… questa commistione di generi mi ha fatto ragionare sulla enorme quantità di dati che ci viene costantemente proposta ogni giorno, oltre alla superficialità con cui questi vengono da noi interpretati e a nostra volta proposti.
Volevo racchiudere tutto questo in un brano, volevo qualcosa che attirasse l’attenzione musicalmente e che, al contempo, attaccasse questo modo superficiale di vivere solo per apparire.
Anche per il videoclip, cercavo una ragazza acqua e sapone, che cambiasse diversi outfit nella ricerca di accettazione da parte della società, questa l’idea di base da cui sono partito per realizzare la sceneggiatura. È nata l’idea di girare una giornata tipo, tra shopping, di locali della movida, piscina… L’’aggiunta della mano che prende la ragazza e la trasporta da una location all’altra sottolinea la superficialità e la rappresenta come una sorta di “oggetto”, per lanciare un messaggio di disagio, quello che il mondo contemporaneo sottintende, quello che ci fa ridere durante tutto l’arco della giornata, ma essere tristi e depressi tra le mura domestiche. Ovviamente devo ringraziare sia Milo Barbieri, bravissimo regista che ha sopportato la mia puntigliosità e ha colto appieno le idee proposte con la sceneggiatura sia Astrid, bravissima interprete.
Come hai scoperto la tua passione per la musica?
Mi piace sempre raccontare che ascoltavo le audiocassetta dei cantautori in auto con i miei genitori fin da piccolo, questo è sicuramente stato un grande input per indirizzarmi verso la musica; in realtà credo che la mia sia una passione innata, perché già a 3 anni saltavo sullo sdraio in spiaggia, cantando le canzoni estive in voga per intrattenere i bagnanti e i vicini di ombrellone.
Poi a 13 anni ricevetti una chitarra ed un cd dei Queen come regalo di compleanno e da li fu immediato amore.
Il tuo più grande sogno nel cassetto?
Nel corso degli anni ne ho già depennati tantissimi dalla lista, oltre al fatto di collaborare con grandissimi musicisti che calcano o hanno calcato palchi negli stadi e che riconoscono la qualità dei miei brani, posso anche dire di aver registrato le mie canzoni nello studio personale di Vasco Rossi a Bologna e, quando ero un ragazzino, non me lo sognavo nemmeno… ora di fronte a me c’è un nuovo progetto che sta crescendo, spero che la musica e i concetti espressi possano arrivare a più persone possibili; fare musica e vivere di musica è già un sogno bellissimo.
E allora, quali sono i tuoi progetti futuri?
Con la mia etichetta PMS Studio, siamo già al lavoro sul prossimo singolo, un brano progressive-rock che vanterà una incredibile collaborazione a livello di videoclip, con un altro settore artistico; per me è infatti una grandissima emozione poter dar vita a questo progetto, che racchiude oltre alla musica un’altra mia grande passione che è il fumetto.
Dopo questo singolo, si giungerà, se non ci saranno intoppi, all’uscita del nuovo album, che racchiuderà in 8 brani, un eterogeneità di generi e temi.
La realizzazione dell’album è infatti legata alla miriade di ascolti fatti negli ultimi anni, che mi hanno portato a scrivere brani in diverse chiavi, dal rock al pop, dalla bossanova al crossover… sarà un album spartiacque col passato, una sorta di partenza per un “Emil 2.0” che, conscio della esperienza accumulata, vuole dar anelito ai suoi punti di forza e migliorare in ciò che è carente.
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